lunedì 01 Dicembre 2025
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Cimbali Group: ecco tutte le novità in Fiera, dalla M40 al Nettuno di Casadio

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M40 a 3 gruppi bianca (foto concessa) cimbali
M40 a 3 gruppi bianca (foto concessa)

MILANO – Cimbali Group ha raccontato al pubblico la sua nuova essenza con uno spazio espositivo di grande impatto durante la fiera di Host Milano. Valorizzato il nuovo logo e i colori sociali aziendali. Inoltre, rivelati tutti i nuovi prodotti e servizi dei brand LaCimbali, Faema, Slayer, Keber e Casadio.

In Fiera, un allestimento che riflette la nuova organizzazione per segmenti di business: bar e hotellerie – e per i nuovi segmenti chains, office coffee service (OCS) e home che propongono ampie gamme di macchine per caffè espresso (tradizionali e superautomatiche), macinadosatori, servizi digitali (app per il professionista e per gli appassionati) soluzioni e accessori.

La nuova vision di Cimbali Group

Traccia anche le linee guida di un approccio più integrato al business, in cui il focus dell’offerta non è più solo la macchina per caffè espresso ma anche e soprattutto i servizi a valore aggiunto che un professionista o un coffee lover acquista nel momento
in cui sceglie un prodotto di un brand Cimbali Group.

Le novità per i bar e coffee shop

M40 a 3 gruppi (foto concessa)

Tra le novità di prodotto presentate ad Host, il gruppo propone la nuova LaCimbali M40, una macchina per caffè espresso per la fascia media. M40 si pone in netta continuità con lo stile di M200 inaugurando un family feeling.

LaCimbaliM200
LaCimbali M200

È realizzata infatti con materiali riciclabili per il 94,4% e consente un notevole risparmio energetico sia in termini di consumo complessivo sia durante la modalità Ready to Use (66%).

L’ampiezza e l’inclinazione migliorano il workflow e l’ergonomia del professionista; un’unica interfaccia utente, totalmente personalizzabile, agevola la user experience del barista con la macchina stessa.

M40 inoltre è costantemente collegata con l’app LaCimbali Project che consente di impostare a distanza i parametri d’uso. Da quest’anno è disponibile anche la Sensory Function, la feature per sperimentare varie ricette in base alle proprie esigenze attraverso l’analisi sensoriale.

Le soluzioni per il segmento Chains

L’offerta di Cimbali Group per il segmento chains propone soluzioni ideali per le grandi catene che cercano un’eccellenza costante nell’esperienza del caffè.

Tra i prodotti di punta per questa categoria ad Host 2023, la LaCimbali S30 è l’ideale per i ristoranti quickservice (QSR) perché assicura alte prestazioni – 300 tazze al giorno – garantendo sempre la migliore qualità in tazza LaCimbali.

È progettata per garantire un’offerta ampia e variegata per soddisfare ogni gusto: è infatti in grado di erogare ricette a base di latte montato caldo o freddo e grazie alla tecnologia HQ Milk che consente di ottenere una schiuma di latte dalla consistenza eccellente. Inoltre, può essere controllata da remoto grazie alla telemetria bidirezionale e all’app Cup4You.

I prodotti per il mondo office coffee service (OCS) di Cimbali Group

Servizio di punta di Cimbali Group ad Host 2023 per il mondo Office è l’app Cup4You e la Machine API con interazione touchless con tutte le superautomatiche LaCimbali e Faema.

Un’innovativa applicazione per un’esperienza intuitiva e interattiva nella personalizzazione e nell’ordine della propria bevanda tramite personal device.

Tramite la scansione di un QR Code è possibile associarsi ad una o più macchine, visualizzare, personalizzare la propria bevanda e mandarla in erogazione.

L’applicazione permette anche di salvare la ricetta preferita sul proprio smartphone o tablet e richiederla alla macchina del caffè tutte le volte che si desidera.

Il pagamento avviene tramite tokens (credits) o VPOS o Digital payment.

L’app è stata inoltre integrata di nuove funzionalità specifiche per contesti self-service, tra cui office e hotel: potranno infatti essere creati degli account utenti (dipendenti dell’office o ospiti di un hotel) associati a degli account Admin (hotel e office).

S-Lite (foto concessa)

LaCimbali S-Lite è la nuova macchina superautomatica progettata per il segmento Not Only Coffee, ovvero i convenience stores, gli small Offices, gli Hotels e i B&B, dove generalmente gli utenti finali non hanno la dimestichezza e professionalità di un barista e che quindi ricercano facilità d’uso, di manutenzione e un approccio “self service” della macchina.

Una macchina compatta, in cui già nel nome vengono espresse in maniera chiara e semplice la dimensione del prodotto e le sue performance, capaci di adattarsi al target di riferimento.

Con una capacità di 80 tazze al giorno è adatta per chi ha poco spazio, senza però rinunciare a un buon livello di qualità in tazza. Dalle linee minimali e dal design tutto italiano, S-Lite è dotata di un’interfaccia personalizzata e dispone di una serie di servizi digitali come l’Art.In.Coffee, il Global Remote Service Program, in collaborazione con TeamViewer, e l’app Cup4You.

Faema invece propone la superautomatica X Compact la prima macchina del brand per il segmento “entry level”.

S-Lite (foto concessa)

Il design – tutto italiano – resta in linea con il Family Feeling Faema; l’interfaccia è personalizzata; è presente una tanica dell’acqua e sono abilitati una serie di servizi digitali come le App Art.In.Coffee Global Remote Control e Cup 4 You.

Una gamma proposta da Faema per soddisfare le esigenze di tutte le diverse tipologie di consumatori.

Già nel nome X Compact sono esplicitate in maniera chiara e semplice la dimensione del prodotto e le sue performance, capaci di adattarsi al target di riferimento, a spazi e a bisogni ridotti.

Novità Casadio

Nettuno a 3gruppi (foto concessa)

Nettuno è la nuova macchina firmata Casadio il cui nome onora Bologna, il luogo di fondazione dell’azienda, e si associa ai valori più noti del suo nome: forza, flessibilità, bellezza e creatività.

Dal design inedito, lineare e compatto, studiato dalla design Manuela Bucci, Nettuno ha il pannello frontale in acciaio inox lucido, i portafiltri soft-touch, i pulsanti a goccia con gemma illuminata ed è disponibile nella versione bianca e nera con la possibilità di personalizzare le guance laterali post-acquisto.

E’ dotata di un sistema termosifonico, affidabile e performante in termini di stabilità termica, che garantisce un eccellente caffè in tazza anche nei momenti di maggior affluenza della giornata.

Le novità per i macinadosatori

Per completare la propria offerta e garantire sempre la migliore qualità del caffè in tazza, Cimbali Group propone anche un’ampia gamma di macinadosatori – per tutti i suoi brand – tra cui le novità G50, G20 ed Elective.

cimbali
G50 Cimbali (foto concessa)

LaCimbali G50 completa la perfetta esperienza con M40. Versatile, veloce e preciso, G50 è ideato per semplificare la user experience, in particolare nei coffee shop. Un design del tutto innovativo, dalle forme eleganti, presenta una nuova interfaccia: display touch capacitivo TFT3,5, facile da utilizzare e completamente personalizzabile.

Il sistema di regolazione intuitivo e lo stabilizer assicurano performance costanti nel tempo, anche dopo un utilizzo intenso nelle ore di punta.

La versione premium è dotata di sistema bluetooth e tecnologia PGS, per garantire perfetta qualità di macinatura in Espresso.

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LaCimbali Elective vista laterale (foto concessa)

Per garantire una macinatura del caffè sempre perfetta invece, la risposta è LaCimbali Elective: il macinadosatore che grazie al sistema bluetooth e alla tecnologia PGS 2.0 può comunicare con le macchine LaCimbali.

Il motore del macinadosatore è dotato di un inverter a basso dispendio energetico, che
garantisce prestazioni costanti nel tempo, anche dopo un utilizzo intenso nelle ore di punta come nelle coffee chains.

Con le macchine per caffè Faema invece la novità è MD5000 è il nuovo macinadosatore Faema progettato per semplificare l’operatività quotidiana.

Rapido, affidabile e accurato: è dotato di macine al nitruro di titanio e di un sistema di autoregolazione della dose che assicurano costanza e precisione per gestire l’utilizzo intenso delle ore di punta. Anche il design si sposa alla perfezione con le macchine Faema.

Il corpo principale è in alluminio estruso ed è dotato di display touch da 3.5″.

A Bologna c’è anche Meleé cafè, il locale specialty di Miriana: “Ora posso fare quello che so esser giusto”

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Meleé cafè
Miriana, titolare di Meleé cafè (foto concessa)

MILANO – Quando si ha a che fare con lo specialty coffee, spesso il racconto gira attorno a due cardini portanti: passione e formazione. Una volta che si sposa la filosofia per un prodotto di qualità elevata, preparato bene, trasparente e sostenibile per i coltivatori, il gioco è fatto: lo sa bene la giovane Miriana, che nella sua caffetteria Meleé cafè a Bologna, ha realizzato il suo sogno.

Dentro il locale, 8 posti a sedere più due sgabelli al bancone, un dehors con un’altra ventina di sedute.

Racconta lei: “Siamo partiti in due come soci – io con un passato nei bar di Bologna e lui che voleva cambiare vita – appena usciti dal lockdown abbiamo scelto di lanciarci in questa nuova avventura nel gennaio 2021. Abbiamo aperto così, timidamente, in via Zanardi vicino a Porta Lame.

Funzionavamo, abbiamo preso piede molto in fretta.”

Meleé café: dagli esordi a oggi, un’evoluzione

“Inizialmente servivamo solo Caffè Terzi e subito dopo sono venuti a trovarci i ragazzi di Pacamara coffee lab che ci hanno parlato dei loro prodotti.

Non ero ancora riuscita a lavorare con gli specialty ma li conoscevo. Mi sono lasciata contagiare presto dall’entusiasmo, e ho scelto di provarci. Non è stato facile, perché a Bologna bisogna incuriosire i clienti.

Molte persone nella nostra zona arrivano dal sud e quindi hanno una tradizione molto forte legata al classico espresso.

Poi però, soprattutto grazie alla mia passione, sono riuscita a trasmettere lo specialty, tra un assaggio all’altro.

L’espresso Pacamara (foto concessa)

Ho iniziato così a collaborare stabilmente con Pacamara, mantenendo parallelamente Caffè Terzi (70% arabica e 30% robusta) e addirittura un 100% Robusta che per le persone del sud è il top.

Per i caffè filtro ho iniziato con un blend Pacamara particolare e ho messo fisso Cascavel, un Brasiliano 100% Arabica naturale.

Le origini di Nordic (foto concessa)

In seguito ho conosciuto Marco Pizzinato, che mi ha parlato dei suoi caffè. Sono rimasta rapita dal suo catalogo e sono partita con Nordic, registrando da subito una risposta meravigliosa.

Li ho provati prima in cold brew e le persone ormai lo chiedono subito appena entrano. Una ragazza si è addirittura innamorata e ha scoperto con noi questa estrazione.”

Da barista a gestore: un altro rito di passaggio

“Pensavo di essere pronta – confessa Miriana – ma in realtà ci sono milioni di cose da fare e da imparare. È stato talmente rapido il passaggio verso l’imprenditoria, che sul momento non abbiamo realizzato bene cosa tutto fosse necessario.

Per me in particolare, nel tempo si è rivelato devastante, l’ho vissuta con una certa angoscia perché sono piuttosto perfezionista e ogni dettaglio doveva esser impeccabile.

Dovevo dimostrare di esser capace inserendomi in un contesto già competitivo, da giovane e da donna: per me è stato pesante. Ma, nonostante il sacrificio, è stato comunque un sollievo poter scegliere di svolgere le mie mansioni come decidevo io.

È stato proprio liberatorio, perché ho sempre sofferto lavorando altrove nel sapere di dover fare le cose in maniera sbagliata e che, anche quando si prova a comportarsi correttamente, gli sforzi vengono resi vani.

Era frustrante. Ora posso fare quello che è giusto.

Il marchio Meleé cafè (foto concessa)
Il marchio Meleé cafè (foto concessa)

Con il tempo mi sono creata una clientela di super affezionati e quando le persone mi ringraziano e dicono “A domani” mi dà un senso di pienezza. Parliamo di una relazione che si è creata nel tempo.

Persino mia madre da 100% robusta ora beve 100% arabica e monorigine.

Così, ho già vinto. Oggi, rimanendo da sola senza essere più affiancata da mio socio e passando un mese in cui ho fatto fatica a dormire la notte, assumendo nuovo personale e pagando lo stipendio mio e di altre due persone, mi son detta: ce la devo fare.

Mi sono dovuta impegnare tanto, ma ce l’ho fatta. “

E a proposito di personale: com’è la situazione da Meleé cafè?

“In realtà sono stata molto fortunata. Mi sono rivolta a un mio collega e amico, e l’ho pregato di lavorare insieme.

Una persona molto capace, che ha accettato di entrare nel nostro progetto. Poi un nostro cliente di 28 anni, che veniva da noi tutti i giorni, ha scoperto del posto vacante e si è offerto di venire a lavorare con noi che siamo diventati un po’ la sua famiglia lontano da casa sua, la Toscana.

E a me questo è piaciuto, perché significa che sono riuscita a creare una comunità di riferimento.

Il filtro da Meleé cafè (foto concessa)

Idealmente, avrei bisogno di almeno un’altra risorsa. Ci sono operazioni che non riesco a svolgere da sola, come la preparazione di un V60 a regola d’arte, che per ora non ha uno spazio adatto e comodo.

E poi, da noi si lavora bene e si corre, per cui bloccare una persona per 6 minuti è complesso. Quando posso lo faccio, è la mia estrazione preferita, ma dipende da tanti fattori e tempistiche da incastrare.

Il mio locale non è nato come caffetteria, ma come locale per la sera.

Anni fa il creatore l’ha pensato per somministrare gli alcolici e del caffè non si parlava. Quindi è tutto strutturato per un altro tipo di servizio.

Stesso discorso per i macinini: non ho lo spazio per infilarne quanti ne vorrei. Ne tengo uno sempre libero, per cui quando mi chiedono una miscela e un monorigine e ogni volta ci vuole tempo e più operazioni. “

Le altre attrezzature?

“Adesso abbiamo come macchina per espresso La Cimbali M100 con l’autosteam, doppio gruppo, per ragioni di spazio.

Prima avevo la mia E61 Legend che però ha ceduto dopo sei anni di servizio. La mia prima bambina, che è messa a disposizione per i miei colleghi colpiti dall’alluvione, qualora ne avessero bisogno. Poi ho fatto imparare ad usare la macchina anche ai miei colleghi, soprattutto a pulirla.

Abbiamo poi un macinino grande della Fiorenzato con la campana da mezzo chilo e tra macinini piccolini automatici che tengo per il 100% arabica, il 100% robusta e poi il blend.

Parliamo allora del caffè di Meleé cafè

“L’espresso base è a un euro e 20 e qualcuno ci ha dato dei pazzi. Gli specialty in espresso sono un euro e 40 e un euro e 60. Caffè filtro, estratto con una macchina automatica dell’Anima Express in batch brew, dai 2.50 ai 3 euro.

Ci sono oggi persone che vengono da noi soltanto per quello. Riesco anche a farne almeno 3 litri al giorno e sono tanti per la città in cui siamo, soprattutto pensando che inizialmente dovevo buttarlo, l’evoluzione è avvenuta.

Ho cominciato a proporlo, ad offrirlo, a mascherarlo con diverse ricette anche con il latte e la gente si è lasciata affascinare.

Da Meleé cafè (foto concessa)

Riuscire ad attirare i giovani è stata dura. Inizialmente il mio locale dava l’idea di un posto molto impostato e serio, ma dopo è diventato un circolo per i ragazzi.

Siamo riusciti a trasmettere anche la nostra visione: qualità non deve esser per forza esser seria e le persone l’hanno capito.”

Faccio anche piccoli pranzi, brunch, che sono riuscita a infilarlo in una situazione irreale. Sabato e domenica lavoriamo tantissimo e facciamo fatica, ma resta un momento incredibile per raccontare i filtri.

Ho creato un tasting piattone”, in cui è incluso un’estrazione alternativa.

Ed è andato a ruba. Ho scelto inizialmente dei Pacamara Bourbon giallo con delle note di tè, di miele, frutta secca, mi sembrava quindi di inverno il gusto più vicino ai pancake con lo sciroppo d’acero.

Ora in estate, se mi chiedono, propongono i brew: ho fatto una pagina dedicata. Ora ne ho 4 fissi: 3 Nordic e un Pacamara con i sentori di mirtillo, ananas, pesca.”

Prossimi progetti per Meleé cafè?

“Sogno grandissimo: vorrei avere almeno un dipendente in più per riuscire a fare tutte le estrazioni possibili e immaginabili.

Vorrei dare la giusta importanza alle diverse estrazioni e a far arrivare i giusti messaggi alle persone, trovando il modo di far provare più cose ai clienti: chemex, aeropress, V60.

Mi piacerebbe fare persino la moka. Perché vorrei anche che le persone assistessero al rito della preparazione, mettendomi al tavolo con il cliente per spiegargli cosa sta avvenendo nella brocca, nella tazza.

Dovrei avere più espressi disponibili e più tempo per le estrazioni alternative.”

Nespresso e Peet’s Coffee archiviano la causa Usa sulle capsule compatibili

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nespresso Eric Favre capsule
Logo Nespresso

MILANO – È ormai un capitolo chiuso quella che potrebbe essere una delle ultime vertenze giudiziarie in materia di proprietà intellettuale relative alle capsule Nespresso classic. A essere chiamata in causa dal colosso svizzero era stata, questa volta, niente po’ po’ di meno che Peet’s Coffee, parte del colosso Jde Peet’s, numero uno mondiale pure play per il settore del caffè e del tè.

Uno scontro fra titani, insomma, che si è concluso con un accomodamento consensuale. Le parti hanno infatti comunicato al tribunale federale di Manhattan, che era stato investito del caso, di essere addivenute a un accordo.

E hanno dunque chiesto alla corte di ritirare l’azione legale in via definitiva, rinunciando al diritto di riproporre in futuro la stessa azione.

La disputa legale era iniziata nel lontano 2018, anno in cui Peet’s aveva lanciato una linea di capsule compatibili Nespresso.

A far saltare la mosca al naso alla multinazionale elvetica era stato il disegno delle capsule, che le rende molto simili a quelle originali Nespresso, con il rischio dunque di ingenerare confusione nel consumatore.

Nespresso chiedeva a Peet’s di porre rimedio a tale situazione, senza però alcun esito. E decideva, di conseguenza, nel 2022, di portare il caso davanti a una corte americana.

Nella causa, Nespresso sosteneva, in particolare, che “il colore opaco, la porzione superiore di forma troncoconica, ad angolo e con i lati diritti a connettersi con la flangia della capsula, la base circolare, l’intaccatura troncoconica invertita sulla punta della capsula della parte convenuta appaiono di diametro, altezza e larghezza identici e ambiguamente simili nell’aspetto complessivo alla capsula originale Nespresso”.

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Dalla Corte presenta la Zero Plus con il Regolatore di flusso digitale

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La macchina da caffè Zero Plus (immagine concessa)

MILANO – Dalla Corte, leader nel settore nella produzione di macchine per caffè espresso innovative, annuncia il lancio di Zero Plus. Il suo debutto è avvenuto presso Host Milano, una delle più prestigiose fiere dell’hospitality al mondo. Dal 13 al 17 ottobre, i visitatori hanno avuto l’opportunità di ammirare la straordinaria gamma di macchine e macinacaffè Dalla Corte, con particolare attenzione alla Zero Plus.

Dalla Corte lancia Zero Plus

Zero, presentata per la prima volta presso Host 2019, ha completamente rivoluzionato l’approccio dell’industria del caffè al design, alla tecnologia e all’innovazione.

Il suo immenso successo ha spinto l’azienda in una nuova era, ed è ora pronta a raggiungere nuove vette con Zero Plus.

Al centro di Zero Plus c’è il suo flusso regolabile personalizzabile, una caratteristica che può essere modificata facilmente direttamente dagli schermi touchscreen digitali. Inoltre, questa macchina straordinaria include una nuova libreria che consente al barista di salvare tutte le ricette di flow profiling.

Controllando in modo preciso il flusso dell’acqua, il barista può ottenere la ricetta perfetta per qualsiasi tipo di tostatura e selezione di caffè, o creare profili di caffè diversi utilizzando gli stessi chicchi.

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La macchina Zero Plus (immagine concessa)

Dalla Corte ha sfruttato le sue competenze nello sviluppo di una tecnologia brevettata, il Regolatore del flusso digitale, che consente una precisa regolazione del flusso dell’acqua.

Questa caratteristica rivoluzionaria, già presente sulle macchine per caffè espresso commerciali Mina e Zero, viene ora introdotta su Zero Plus.

dettaglio macchina zero plus
Un dettaglio della macchina (immagine concessa)

Consente all’operatore di intervenire sulla fase di pre-infusione, un elemento cruciale dell’estrazione dell’espresso: regolando il flusso dell’acqua, il barista può ottenere un controllo senza precedenti sul processo di estrazione, ottenendo profili di gusto migliori.

Zero Plus permette ai baristi di creare e salvare le loro ricette direttamente sul touchscreen della macchina.

Questo significa che possono scegliere di utilizzare 3, 5, 7 o 9 grammi di acqua al secondo, garantendo il flusso perfetto per ogni caffè espresso.

Inoltre, possono salvare i movimenti delle loro precedenti erogazioni nella libreria del caffè della macchina o assegnarli ai pulsanti frontali, semplificando il lavoro e aumentando la produttività.

Zero Plus offre una tecnologia all’avanguardia, ma si distingue anche per il suo design. Con la sua nuova griglia caratteristica, le colorazioni esclusive e le finiture in acciaio industriale, questa macchina rappresenta stile e raffinatezza.

Gli appassionati di caffè e i professionisti del settore hanno avuto l’opportunità unica di sperimentare le capacità della Zero Plus presso lo stand di Dalla Corte al padiglione 14 D42 E41 durante Host Milano 2023.

Per maggiori informazioni su Dalla Corte e la sua innovativa gamma di macchine da caffè espresso, basta cliccare qui.

Rhea: l’automazione del futuro per l’ospitalità nella nuova campagna

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Marco Poidomani, campione italiano di Coffee in good spirits, e Andrea Lattuada, coffee expert allo stand Rhea (immagine concessa)

MILANO – Nel mondo dell’ospitalità l’automazione gioca un ruolo centrale, sia per la qualità e la replicabilità del servizio che garantisce al cliente, sia perché consente una migliore gestione delle risorse e del tempo. E proprio l’incontro tra il mondo del caffè e l’automazione per il segmento horeca è stato il racconto che Rhea ha portato a Host 2023, con uno stand che riproduceva diverse aree tipiche del settore dell’ospitalità, come una lounge, dove le soluzioni progettate da Rhea si inseriscono in modo personalizzato, ricreando ambientazioni di design, moderne e interattive, in grado di aumentare il piacere e la qualità del momento della pausa caffè.

Rhea a Host 2023

Allo stand Rhea si sono viste sia le ultime superautomatiche rhTT3 e rhTT1, quest’ultima arricchita dalla possibilità di offrire bevande con latte fresco o vegetale grazie alla milk machine rhMM2.v+; ma anche le free standing rhFS1 ed rhFS2.touch32, completate da moduli accessori per fornire snack o bicchieri, come esempio della potenzialità di una coffee experience tailor-made offerta da Rhea.

rhea rhfs
rhFS2.touch32 (immagine concessa)

Host è stato anche il momento di lancio della nuova campagna di Rhea, che racconta i valori dell’azienda attraverso il prezioso incontro tra il brand e le persone, per individuare e rendere concreto l’impegno per l’innovazione, la qualità, la sostenibilità e il tailor-made.

La nuova campagna ha come protagonisti volti e una tazzina che richiama il logo di Rhea, associata alla capacità di lavorare con una visione aperta al futuro, di offrire un’esperienza personalizzata, di ascoltare le urgenze del Pianeta e mirare al continuo miglioramento della qualità.

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rhTT3 (immagine concessa)

Valori raccontati anche attraverso il design dello stand che ha unito allestimenti green a elementi naturali: l’utilizzo di legno riciclato, aree e lounge verdi realizzate con piante e muschio che dopo la fiera sono stati riallocati in altri luoghi secondo il principio del riciclo.

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rhFS1buttons (immagine concessa)

Spazio dedicato alla degustazione dell’ampia offerta di caffè grazie ai diversi coffee corner presenti allo stand, ma anche di ricette di bevande e cocktail al caffè create dal coffee expert Andrea Lattuada e da Marco Poidomani, campione italiano di Coffee in good spirits, che hanno intrattenuto i visitatori in veri e propri momenti di show.

La scheda sintetica di Rhea Vendors Group

Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di macchine da caffé. Da oltre sessant’anni, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy. Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 9 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura del caffè in oltre 90 Paesi di tutto il mondo.

Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione. Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore per accrescere l’esperienza della pausa caffè.

Starbucks at Home per l’economia circolare in Italia con il progetto “Alleanza per il riciclo delle capsule di alluminio” Nespresso

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Il logo di Starbucks

SEATTLE – La sostenibilità rappresenta oggi un tema centrale per il mondo. Una missione che coinvolge tutti, dai consumatori alle imprese, in un impegno collettivo ad adottare dei processi produttivi e stili di vita sempre più virtuosi. “Comprendere e soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri” – come sostenuto dalla Commissione delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo – vuol dire perseguire uno sviluppo sostenibile: una profonda connessione tra presente e futuro che giorno dopo giorno sfida la responsabilità di ciascuno in ogni scelta, in ogni passo e in ogni azione quotidiana.

Anche il mondo del caffè può fare la sua parte. È essenziale una maggiore attenzione non solo verso l’ambiente ma anche verso le comunità locali, attraverso modelli di business rigenerativi e attenti alla riciclabilità e alle coltivazioni etiche.

Starbucks ha colto sin da subito l’importanza di questa sfida impegnandosi in Italia e nel mondo ad assumere un comportamento responsabile non solo nel processo produttivo ma anche nei confronti degli stakeholder coinvolti.

Le azioni global di Starbucks

L’impegno del brand, a livello globale, si può riassumere in cinque azioni:

1. Approvvigionamento e coltivazione sostenibili. Starbucks si impegna a rendere la coltivazione del caffè sempre più responsabile ed aspira ad avere il 100% del caffè approvvigionato da fonti etiche.

Nel 2022 più del 98% del caffè Starbucks è stato approvvigionato da fonti etiche verificate tramite le C.A.F.E. Practices (Coffee and Farmer Equity). Queste linee guida, sviluppate con Conservation International, forniscono criteri sociali, ambientali ed economici completi per aiutare a sostenere e rafforzare le comunità del caffè.

2. Agronomia open-source. I Farmer Support Centers di Starbucks all’Hacienda Alsacia in Costa Rica e in altri otto paesi produttori di caffè nel mondo riuniscono agronomi, ricercatori e coltivatori per condividere le ultime ricerche, informazioni, consigli e strumenti per coltivare il caffè in modo più sostenibile e redditizio.

3. Condividere piante di caffè resistenti al clima. Starbucks ha l’obiettivo di donare 100 milioni di piante di caffè agli agricoltori entro il 2025, come quelle resistenti al clima create alla Hacienda Alsacia, così che gli agricoltori possano usare queste piante per sostituire quelle che diminuiscono di produttività a causa dell’età o delle malattie.

4. Prestiti per gli agricoltori. Lo Starbucks Global Farmer Fund ha investito 80.8 milioni di dollari nei paesi produttori di caffè di tutto il mondo, fondi che gli agricoltori possono utilizzare per rinnovare e rafforzare le loro aziende e le pratiche agricole per essere ancora più produttivi e sostenibili.

5. Investire in caffè diversi e di alta qualità. Starbucks è impegnata in un approccio di acquisto diversificato per garantire la domanda di caffè coltivato da donne, piccoli coltivatori di caffè e da un’ampia varietà di luoghi in tutto il mondo.

Starbucks in Italia

In Italia Starbucks at home si distingue per una forte attenzione al tema del riciclo.
Dallo scorso anno, infatti, le capsule Starbucks by Nespresso sono realizzate con l’80% di alluminio riciclato.

Eccezionale barriera all’ossigeno, alla luce e all’umidità, non solo l’alluminio è in grado di garantire la conservazione della freschezza e degli aromi del caffè di alta qualità, ma è anche infinitamente riciclabile, uno dei materiali più riutilizzati al mondo, che può essere rifuso e trasformato in nuovi oggetti, dando così una seconda vita allo stesso materiale.

Inoltre, queste capsule, sono composte da un foglio di alluminio più sottile, affinché ogni capsula richieda il 9,2% di materiale di alluminio in meno rispetto alla composizione precedente.

Il secondo progetto vede l’adesione di Starbucks at Home con le capsule Starbucks by Nespresso al progetto di economia circolare “Alleanza per il riciclo delle capsule di alluminio” fondata nel 2021 da Nespresso in partnership con illycaffè.

La volontà comune è quella di rendere sempre più facile la raccolta delle capsule di caffè esauste in alluminio sul territorio italiano, grazie alla possibilità di restituirle, perché vengano riciclate, indifferentemente nei punti vendita Nespresso e illycaffè e nelle isole ecologiche partner, per un totale di oltre 150 punti di raccolta sul territorio nazionale.

Obiettivo, alimentare un processo virtuoso di raccolta differenziata per dare una seconda vita all’alluminio e ai fondi di caffè.

L’Alleanza per il riciclo delle capsule in alluminio si basa su un protocollo sottoscritto da Nespresso già nel 2011, che ha dato vita alla filiera del riciclo delle capsule di caffè in alluminio.

Questo grazie ai partner coinvolti nel progetto, in particolare CIAL (Consorzio Imballaggi in Alluminio), Utilitalia (Federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici per l’ambiente) e C.I.C, Consorzio Italiano Compostatori. Dal 2021 il programma si è ampliato in partnership con illycaffè, e quest’anno vede l’ingresso, come nuovo membro, anche di Starbucks by Nespresso.

Una volta riconsegnate nelle Boutique Nespresso, negli illy Store o nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa, le capsule in alluminio vengono ritirate in accordo con le aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata in tutta Italia, per poi essere trattate in un apposito impianto con un sistema che permette di separare i residui di caffè e l’alluminio, avviando i materiali a due differenti cicli di recupero.

Nespresso, nel suo flagshipstore di Milano, mostra ai clienti il processo di suddivisione tra alluminio e caffè grazie a una macchina a scopo dimostrativo che riproduce ciò che avviene per il riciclo delle due materie prime di cui sono composte le capsule.
Mentre l’alluminio, materiale infinitamente riciclabile, viene destinato alle fonderie per essere trasformato in nuovi oggetti, il caffè viene riutilizzato per vari scopi e metodi di riuso, in differenti progetti sul territorio.

Un impegno che ha permesso finora di raggiungere risultati di valore: dal 2021 sono state oltre 3.000 le tonnellate di capsule esauste in alluminio recuperate, per più di 180 tonnellate di alluminio rimesse in circolo.

Oggi, con l’ingresso di Starbucks by Nespresso, l’Alleanza si pone nuovi obiettivi, puntando a raggiungere oltre 4.700 tonnellate di capsule recuperate entro il 2023 e 270 tonnellate di alluminio che potrà essere fuso e trasformato in nuovi oggetti.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Da più di 100 anni presente in Italia, Nestlé si impegna ogni giorno con azioni concrete ad esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche che si impegnano costantemente per offrire prodotti buoni, nutrizionalmente bilanciati e con etichette trasparenti, tra questi: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite Sanpellegrino, Aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Ferrero stabilisce ai lavoratori un premio aziendale di circa 2500 euro l’anno

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Il logo della Ferrero

L’accordo integrativo tra la multinazionale Ferrero e i sindacati prevede un premio aziendale che si aggira sulla somma di 2500 euro l’anno che verrà erogato al raggiungimento di precisi obiettivi lavorativi. Sul piano economico l’accordo prevede un premio di 2450 euro per l’esercizio 2023/2024, di 2580 euro per il 2024/205 e 2730 per l’anno successivo.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale d’informazione ecomy.

Il premio aziendale di Ferrero

ALBA (Cuneo) – Un premio aziendale attorno ai 2500 euro l’anno (ma solo al raggiungimento di determinati obiettivi) e investimenti su formazione e sicurezza sul lavoro. Lo prevede l’accordo integrativo siglato tra la Ferrero e i sindacati. Riguarda oltre 7 mila lavoratori del gruppo dolciario in Italia.

Sul piano economico l’accordo prevede un premio di produzione, legato a obiettivi, di 2.450 euro per l’esercizio 2023/2024, di 2580 euro per il 2024/205 e 2730 per l’anno successivo.

Tra i tanti punti l’accordo integrativo amplia il welfare aziendale attraverso – spiega l’azienda – “nuove modalità di svolgimento del lavoro agile, ampliamento dei servizi offerti dalla piattaforma di flexible benefit Ferrero Care, un servizio di assistenza per tutti i dipendenti fruibile tutti i giorni, solidarietà tra i dipendenti attraverso l’istituto della banca ore solidale”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

illycaffè lancia le degustazioni al buio dei 9 caffè finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award 2023 nello store Monte Napoleone a Milano, 24-25/10

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ernesto illy award illycaffè
Il logo dell'Ernesto Illy International Coffee Award 2023 (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè annuncia l’avvio dei blind tasting per identificare il vincitore del “Coffee lover’s choice”, lo speciale riconoscimento che viene assegnato direttamente dai consumatori a uno dei 9 finalisti dell’Ernesto Illy International Coffee Award. L’Ernesto Illy International Coffee Award, è un premio internazionale e annuale giunto quest’anno alla sua ottava edizione.

Il blind tasting di illycaffè per identificare il vincitore del “Coffee lover’s choice”

Intitolato alla memoria del visionario leader di illycaffè, figlio del fondatore dell’azienda e pioniere della collaborazione virtuosa con i coltivatori, vuole essere un modo per premiare i migliori lotti di caffè del mondo per l’attenzione alla qualità sostenibile, celebrare oltre tre decenni di collaborazione virtuosa con i produttori e realizzare il sogno di offrire il miglior caffè al mondo.

Per i consumatori è arrivato il momento di testare i 9 caffè finalisti ed esprimere la loro preferenza per decretare il vincitore del premio “Coffee Lover’s Choice”.

Il 24 e 25 ottobre nei punti vendita illy di Milano Monte Napoleone, Londra Kensington, Parigi Auber, Williamsburg, Virginia e San Paolo, sarà quindi possibile partecipare in anteprima alle degustazioni al buio dei 9 caffè finalisti assaggiandone gratuitamente tre in versione shot ed esprimendo la propria preferenza.

Il riconoscimento, che verrà poi conferito in occasione dell’ottava edizione dell’Ernesto Illy International Coffee Award, in programma il 16 novembre a New York, rappresenta un ulteriore omaggio alla qualità sostenibile perseguita dai produttori provenienti dai nove paesi più rappresentativi della stagione appena conclusa.

Ecco tutte le date dei blind tasting:

– 25 ottobre illy Monte Napoleone Milano

– 25 ottobre illy Parigi Auber

– 25 ottobre illy Londra South Kensington

– 24 e 25 ottobre illy San Paolo

– 25 ottobre illy Williamsburg, Virginia

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi.

L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo. Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo.

Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale.

Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.

Zucchero Fairtrade: studio dimostra l’impatto positivo nelle organizzazioni agricole delle Mauritius

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fairtrade zucchero
Un coltivatore di zucchero di canna delle isole Mauritius (immagine concessa)

PADOVA – Un nuovo studio commissionato da Fairtrade International e condotto da Agricane Consulting mostra come Fairtrade, marchio globale di certificazione per la sostenibilità delle materie prime, abbia influito positivamente sulla vita dei coltivatori di zucchero di canna delle isole Mauritius, sia a livello economico, che ambientale e sociale.

La coltivazione di zucchero nelle isole Mauritius

L’attività riveste un ruolo molto importante nel paese: per il 90% è destinata all’esportazione, ed è considerata multifunzionale: dagli scarti di lavorazione si ricava ad esempio elettricità e, nelle zone montane e più interne, previene l’abbandono della terra e l’erosione del suolo, mantenendo inalterato il paesaggio.

Fairtrade partner delle organizzazioni nello sviluppo del settore

Ad oggi Mauritius è sede di circa 20 cooperative di zucchero certificate, che raggruppano 2.300 coltivatori.

Secondo gli autori del report Fairtrade ha influenzato positivamente l’industria di Mauritius in più modi, compreso il supporto tecnico e finanziario. Prendendo in considerazione oltre un decennio di presenza nel Paese, lo studio ha rilevato dei miglioramenti nella mitigazione del cambiamento climatico, una accelerazione nelle buone pratiche agricole e passi in avanti nelle condizioni di vita degli abitanti.

Inoltre:

Il Premio Fairtrade, ovvero l’extra che le organizzazioni possono utilizzare per favorire lo sviluppo ha fornito denaro contante che ha aiutato gli agricoltori ad affrontare momenti di difficoltà: un’ancora di salvezza per la sostenibilità del settore;

Ha favorito le buone pratiche agricole: il 97% degli agricoltori che hanno partecipato allo studio ha dichiarato di saper usare in modo più efficiente i fertilizzanti, e il 99% di usare meno prodotti nocivi;

– Ha contribuito ad una resa più elevata dei raccolti, secondo il 56% degli intervistati;

Ha prodotto migliori condizioni di lavoro: l’ha dichiarato il 93% degli agricoltori, in contrasto con il 40% delle organizzazioni non certificate;

– Ha favorito una buona governance: il 96% dei contadini ha dichiarato miglioramenti in generale nella governance delle organizzazioni e nella leadership.

“I coltivatori di canna da zucchero stanno affrontando delle grosse difficoltà: il continuo aumento dei costi dei prodotti per l’agricoltura, prezzi alle stelle per i fertilizzanti importati, la volatilità del mercato dello zucchero a livello globale. Questo lascia le organizzazioni senza fondi da investire per la produttività. Per sostenere le sfide, Fairtrade sta portando avanti due programmi, uno per migliorare le condizioni lavorative e l’altro per rendere la produzione più resiliente, riducendo i rischi della filiera” ha dichiarato Monika Berresheim, senior advisor per lo zucchero a Fairtrade International.

Dal 2023 lo zucchero bianco certificato Fairtrade seminato, coltivato e lavorato a Mauritius ed esportato dal Mauritius Sugar Syndacate (MMS) arriva in Italia in esclusiva a Italia Zuccheri Commerciale, che gestisce la distribuzione verso tutta la rete dei clienti del settore industria e verso artigiani, confezionatori e catene di vendita al dettaglio. Inoltre, Italia Zuccheri ha fornito un supporto in ambito tecnico e logistico al MSS per ottimizzare il processo di consegna e di distribuzione dei prodotti nel nostro Paese.

La scheda sintetica di Fairtrade

Fairtrade è un grande movimento internazionale per la sostenibilità, i diritti umani e ambientali e una famiglia di Marchi di Certificazione. I marchi si trovano su prodotti come caffè, cacao, banane, ananas, tè coltivati o realizzati a condizioni che migliorano la qualità di vita degli agricoltori in Asia, Africa e America Latina.

Fairtrade assicura un prezzo stabile alle organizzazioni agricole, il prezzo minimo Fairtrade, che permette di coprire i costi medi di una produzione sostenibile. Inoltre, le organizzazioni ricevono una somma aggiuntiva, il Premio Fairtrade, per attivare progetti di interesse per le comunità agricole ad esempio per potenziare le tecniche produttive, acquistare mezzi o prodotti per l’agricoltura, costruire strade e infrastrutture, coprire spese per l’istruzione dei bambini e delle bambine, costruire ambulatori medici, pozzi per l’acqua potabile a beneficio delle loro comunità.

Complessivamente Fairtrade nel mondo rappresenta 1,9 milioni di agricoltori in 75 paesi. Parallelamente, sugli scaffali di negozi e supermercati di oltre 150 paesi nel mondo sono in vendita più di 30.000 prodotti finiti a marchio Fairtrade. Fairtrade International è l’organizzazione capofila del network.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica di Fairtrade Italia

Fairtrade Italia rappresenta i Marchi di Certificazione Fairtrade nel nostro paese dal 1994. Lavora in partnership con le aziende italiane, le supporta nell’approvvigionamento di materie prime certificate e nel consolidamento delle filiere dove sono stati rispettati i diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Attualmente in Italia sono in vendita circa 2.400 prodotti Fairtrade e il valore delle vendite di prodotti con almeno un ingrediente Fairtrade è di 580 milioni di euro.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Iginio Massari apre un nuovo store a Roma vicino piazza di Spagna

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Iginio Massari costa panettoni
Il maestro pasticciere Iginio Massari (foto Pasticceria Massari)

ROMA – Il maestro Iginio Massari, uno dei maggior esponenti della pasticceria italiana, annuncia su Facebook l’apertura del nuovo negozio nella Città Eterna situato in via dei Due Macelli 61, poco lontano da Piazza di Spagna.

Il pop-up store va ad aggiungersi agli altri punti vendita della capitale già presenti all’interno delle stazioni ferroviarie Roma Tiburtina e Roma Termini.

L’apertura del nuovo pop-up store Iginio Massari a Piazza di Spagna

Continua perciò l’espansione del maestro pasticcere nel Bel Paese dopo l’annuncio della tanto attesa apertura dello store ad Alba, territorio della Ferrero, prevista per la primavera 2024 (ne abbiamo parlato qui).

Di recente, Iginio Massari è stato protagonista della Fiera di Host Milano per confrontarsi in una serie di talk con alcune celebrità del dolce del calibro di Fabrizio Galla, Kabir Godi, Paolo Staccoli, Francesco Elmi e Dario Nutti.

I temi delle discussioni alternate sul palco di Host dedicato ad Iginio Massari sono stati il futuro della pasticceria, le nuove tecnologie e la visione della professione dal punto di vista dei grandi maestri.