MILANO – HostMilano ritorna dopo due anni con una ricca anteprima nella sede della Triennale dove sono stati illustrati i temi chiave e le partnership strategiche che animeranno uno degli appuntamenti più attesi del settore horeca dal 17 al 21 ottobre a Rho Fiera. Dall’automazione intelligente ai menù guidati dall’intelligenza artificiale, passando per la sostenibilità che influenza scelte e consumi, l’ospitalità e il fuoricasa stanno vivendo un’evoluzione senza precedenti: per offrire ai clienti esperienze sempre più multisensoriali e immersive, le tecnologie all’avanguardia si fondono con design e funzionalità per dare vita a soluzioni hi-tech ma accoglienti.
Il ritorno di HostMilano
All’anteprima hanno partecipato: Maurizio Forte, direttore centrale per i settore dell’export di agenzia Ice, Roberto Foresti, vicedirettore generale di Fiera Milano, Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi di Confindustria, Francesca Cavallo, head of hospitality exhibitions di Fiera Milano e Monica Fabris, direttore scientifico di CSA Research.
Roberto Foresti ha introdotto i lavori: “Questo è un punto di svolta. HostMilano si conferma come una vera e propria piattaforma colma di contenuti che esplorano i trend e i cambiamenti del settore hospitality. Ciò che distingue la manifestazione al livello mondiale è la produzione di contenuti, guidati dal fil rouge della sostenibilità. Accogliamo le aziende che si fanno portavoce della rivoluzione green. Più dei 2000 produttori, di cui il 40% provenienti dall’estero, che ospiteremo a ottobre troveranno all’interno della manifestazione diverse possibilità di sviluppo. Desideriamo che questa piattaforma sia portavoce del settore hospitaly made in Italy a 360 gradi”.

Francesca Cavallo, head of hospitality exhibitions Fiera Milano, afferma: “Il nostro obiettivo è essere una piattaforma per creare opportunità di networking e trend di mercato. Siamo affianco alle aziende di 54 Paesi e la percentuale di nazionalità è di oltre il 40%. Sfrutteremo il nostro layout logistico cercando di creare sinergia tra tutte le macroaree. Avremo aree talk, campionati e il premio smart label innovation award. Connessione ed esperienza saranno le parole chiave di Host. Inoltre, non bisogna dimenticare la vera novità di quest’anno: il progetto HostArabia, nato con l’obiettivo di proiettare il format dell’ospitalità all’estero. L’obiettivo maggiore è prevedere e anticipare le tendenze del settore”.
Tendenze che guidano la crescita del mercato: secondo dati ExportPlanning, nel 2024 la produzione mondiale dei comparti presenti a Host 2025 è pari a 189,9 miliardi di euro e vede protagonista in termini di crescita la ristorazione professionale che registra un +8,6% rispetto all’anno precedente.
In questo contesto di crescita globale, l’Italia si conferma protagonista assoluta in termini di export: come evidenziato da Maurizio Forte, direttore centrale per i settore dell’export di agenzia ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il nostro Paese detiene la leadership mondiale nelle macchine da caffè/vending con una quota del 29,8%, la co-leadership nelle macchine per panificazione e pasticceria (28,8%) subito dopo la Cina, e un solido posizionamento anche nelle macchine per gelato e refrigerazione con una quota del 10,5%, e la Germania.
Forte afferma: “Ci attendono opportunità e sfide. Il settore cresce tra consumatori e i nostri competitor sono agguerriti: dunque è imperativo difendere le nostre quote di mercato. Le prospettive sono tuttavia positive e l’obiettivo rimane quello di creare opportunità per i nostri espositori”.
HostMilano: riflettore per aziende e professionisti da tutto il mondo
È in questo scenario dinamico che Fiera Milano presenta Host 2025, la manifestazione leader mondiale per l’ospitalità, il fuoricasa e il food retail: il place to be per scoprire in anteprima le tendenze che guideranno il futuro dell’hospitality globale.
A cinque mesi dal taglio del nastro, il 17 ottobre prossimo, sono già oltre 1.700 gli espositori registrati, dai top player alle PMI d’eccellenza. Tra i Paesi più attivi si segnalano, oltre all’Italia, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Stati Uniti e Regno Unito. Tante le new entry dal Sud America e dal Sud-Est Asiatico.
Tra i principali settori target: distributori, rivenditori, esportatori/importatori; ristorazione, food service e fuoricasa; retail e GDO; attività ricettive; centri commerciali e location; chef, professionisti e consulenti. Le Americhe (35%), Medio Oriente e Africa (28%), Asia e Oceania (14%), oltre all’Europa e Paesi CIS (24%), sono le principali aree estere di provenienza.
Fontana, direttore centro studi di Confindustria, chiarisce: “L’Arabia Saudita è un mercato fortemente promettente. Negli ultimi 5 anni è il più alto in termini di termini di crescita. Dobbiamo adottare diverse strategie ma il Paese è una meta molto ambita e il ruolo dell’Italia nel settore specialty è di grande importanza”.
L’Arabia Saudita sta dunque vivendo un momento di grande fermento economico e infrastrutturale, trainato dal piano strategico Vision 2030, con cui il Regno punta a diversificare la propria economia e posizionarsi tra le prime cinque destinazioni turistiche globali. Il piano prevede oltre 800 miliardi di dollari di investimenti nel settore hospitality, distribuiti su progetti iconici come NEOM (la città del futuro da 500 miliardi), The Red Sea (che trasformerà oltre 90 isole incontaminate in resort di lusso), AlUla e Qiddiya, nuove capitali della cultura e dell’intrattenimento.
Un mercato che guarda lontano, ma con un impatto già sul presente: entro il 2030 l’obiettivo è raggiungere 100 milioni di visitatori annui e 500.000 camere d’albergo disponibili sull’intero territorio nazionale.
In questo contesto, l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Già oggi, infatti, il nostro Paese è il sesto fornitore dell’Arabia Saudita, con una quota del 3,5% sull’import complessivo, e uno dei principali partner nelle forniture per il canale horeca. In crescita anche la domanda per arredi, tecnologie, servizi e formazione legati all’ospitalità di alta gamma, settori in cui il Made in Italy si distingue per qualità, innovazione e capacità progettuale.
A rendere ancora più interessante il quadro per le aziende italiane è la recente introduzione di agevolazioni doganali mirate: in particolare, i dazi all’importazione, che normalmente variano tra il 5% e il 25% (ad esempio, 15-20% per i mobili e 5-10% per le attrezzature da cucina), vengono azzerati o drasticamente ridotti per le forniture destinate ai grandi progetti strategici di Vision 2030, come NEOM e Red Sea Global.
Host 2025 presenterà perciò una panoramica completa dell’innovazione nel settore, coniugata con affondi verticali nei singoli comparti, organizzati per affinità di filiera: ristorazione professionale e bakery-pasta-pizza; caffè-tea, bar-macchine caffè-vending, gelato-pastry; tavola-tecnologia-arredo contract.
C’è di più: CSA Research ha condotto una ricerca basata su oltre 8.000 interviste CAWI in Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Paesi del Golfo.
Il sondaggio ha restituito un quadro sfaccettato e in continua evoluzione, utile per comprendere quali differenze culturali e nuovi fattori di scelta possano trasformarsi in opportunità di business emergenti per gli operatori del settore.
Un lavoro in progress per fotografare sempre in tempo reale uno scenario in costante evoluzione: in vista di Host 2027, è infatti già prevista una seconda edizione della ricerca, che valorizzerà i dati in un’ottica di monitoraggio.
Monica Fabris, direttore scientifica di CSA Research ha presentato i dati: “Abbiamo ricostruito il panorama del fuori casa. Per quanto riguarda l’Europa, il mangiare fuori è un atto prevalentemente sociale. Non c’è solo la buona cucina ma anche l’intrattenimento gioca un ruolo primario. Nel mondo anglosassone, mangiare fuori casa è invece un bisogno fondamentale legato alla soddisfazione personale immediata. Dubai si caratterizza per un vissuto sociale del mangiare fuori casa come celebrazione rituale della famiglia”.
In Italia, oltre il 63% degli intervistati ha dichiarato di aver mangiato fuori almeno una volta nella settimana precedente. Le occasioni preferite sono la cena (50,3%) e il pranzo (25,9%), mentre tra le motivazioni prevalgono lo svago (37,4%), il desiderio di condividere tempo con familiari e amici (28,6%) e la voglia di mangiare bene (7,6%).
Il mondo bar e caffè si prepara a un futuro sempre più specialty
Una delle evoluzioni sempre più esperienziali del fuoricasa è il mondo bar e caffè, che sta vivendo grandi trasformazioni. Dalle infinite ricette di iced coffee al nitro coffee preparato con azoto liquido, i consumatori ricercano un tocco speciale e personalizzato in location capaci di creare un’esperienza multisensoriale.
Un dinamismo che si riflette anche nei dati: tra consumo domestico e fuoricasa, Statista stima che il mercato mondiale abbia chiuso il 2024 con un valore di 461,30 miliardi di dollari, per superare la soglia dei 500 miliardi nel 2028 e attestarsi a 521,90 miliardi di dollari a fine decennio.
HostMilano 2025 presidierà i settori afferenti al mondo bar e al caffè con il SIC – Salone internazionale del caffè, punto di riferimento internazionale dove sono presenti al completo tutti i protagonisti italiani ed esteri della filiera, dal chicco verde alla tazza. Quest’anno SIC vede inoltre l’atteso ritorno a Milano del World Barista Championship, il più prestigioso campionato per barista al mondo.
Un evento di grande importanza considerando che il campionato torna per la prima volta dal 2021 a Milano.
Innovazione a 360 gradi trasversale ai settori
In linea con il concept espositivo unico di Host Milano, l’innovazione è protagonista non solo del bakery e del bar, ma in tutti i settori. In contiguità con il SIC, le aree gelato e pasticceria presenteranno il meglio dei rispettivi settori, dalle macchine ai semilavorati e dagli accessori agli ingredienti.
La crescente attenzione alla progettualità è confermata anche dal costante consolidamento di Smart Label – Host Innovation Award, il riconoscimento promosso da HostMilano e Fiera Milano in partnership con POLI.design e patrocinato da ADI – Associazione per il Disegno Industriale che, giunto alla settima edizione, negli anni ha raccolto oltre 950 candidature.