MILANO- Si è appena conclusa l’edizione Host 2025 dove abbiamo avuto l’occasione d’incontrare Federico Traverso, Business Developer di Pacorini Silocaf e figura costantemente presente sulla scena caffeicola italiana, per provare a delineare alcune situazioni d’impatto, presenti e future, nella catena di approvvigionamento del caffè verde.
Il punto di osservazione di un operatore della logistica, ancor più se membro di un’organizzazione leader di mercato, è certamente privilegiato poiché ha l’opportunità di monitorare diverse aree proprie del commercio del caffè spaziando attraverso le esigenze dei differenti clienti, gli andamenti delle situazioni che influenzano la logistica e l’evoluzione della normativa.
Che impressioni ricava da quest’edizione di HostMilano 2025?
La partecipazione alle manifestazioni di settore è sempre un momento utile, d’incontro, riflessione, scambio e conoscenza. Host, vuoi per la cadenza biennale vuoi per l’ampia gamma di espositori e visitatori è sempre stata un’occasione per testare il polso del nostro campo.
Questa edizione ha ricoperto un ruolo ancor più importate sia per il difficoltoso pregresso degli ultimi anni – eviterò di fare un elenco degli eventi che li hanno caratterizzati poiché ben noti – sia per delineare gli scenari futuri.
Torno a casa, da questi cinque giorni fiera, con il piacere di aver incontrato amici, clienti e fornitori ma soprattutto con l’idea che il nostro settore continua ed essere resistente alla difficoltà, dinamico e in graduale, ancorché ben delineato, adeguamento alle modifiche che ha subito per prepararsi ad un terreno che è e sarà sempre più sfidante.
Come valuta questo 2025 che giunge rapidamente al termine?
In ottobre in genere si scrivono i budget per l’anno successivo o, per le imprese più virtuose, per periodi più lunghi, ed inevitabilmente lo sguardo è rivolto al passato. L’onda lunga delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e pertanto anche del caffè verde ha proseguito il suo cammino, continuando a generare distorsioni temporali tra l’aspettativa dell’arrivo merce a destinazione e la sua effettiva disponibilità.
Le imprese di logistica hanno l’onere d’individuare per tempo l’arrivo dell’onda e provare a depotenziare da possibili tsunami a semplice mareggiata, limitando quanto più possibile i danni.
Ripercorrendo idealmente il percorso del caffè, dai Paesi d’origine all’industria di trasformazione, è facile comprendere come situazioni endemiche o anche passeggere abbiano influito ed influiscano non solo sull’effettiva disponibilità della merce ma anche sulla componente di costi, diretti ed indiretti, che ne compongono infine il valore.
Che impatto ha tutto questo sulla vostra attività e sul settore?
Mettiamola così: dentro alla tostatrice ci si devono mettere i chicchi di caffè, questi sono diventati sempre più cari e la pressione finanziaria sulla filiera, unita alla situazione di entrambi i mercati di Arabica e Robusta, che mostra una struttura invertita ormai da tempo (backwardation), sono tali da non consentire scorte: i dati dell’occupazione dei magazzini da caffè nei paesi consumatori sono ben noti.
In questo scenario l’esigenza per l’industria sarebbe quindi poter ridurre i tempi che intercorrono tra l’esborso e l’incasso ma nel mezzo incidono fattori spesso non preventivabili che cozzano con tale necessità.
Pensiamo “solo” ai transit-time delle navi: dalla fine del 2023 l’armamento mondiale ha dovuto evitare il Canale di Suez a causa degli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen, che hanno preso di mira il traffico marittimo nel Mar Rosso e nello stretto di Bab el-Mandeb. Questo ha significato, non solo allungare il tragitto, doppiando il Capo di Buona Speranza, ma soprattutto l’esigenza di ridisegnare le rotte che comprendono anche la rete dei porti di transhipment.
Ciascuna compagnia di navigazione ha dovuto rivedere gli accordi di trasbordo con i singoli porti molti dei quali, inevitabilmente, hanno subito congestionamenti e riposizionare i propri feeder a supporto di tale rivista organizzazione.
Come abbiamo imparato, maggiormente nell’ultimo quinquennio, il disegno della logistica non equivale sempre un cerchio perfetto ed ecco il continuo dilatarsi ad elastico dei tempi di transito dai porti di origine a quelli di destinazione.
Nei porti di destinazione le merci in ritardo si fanno urgenti ed aumenta lo stress della catena logistica (terminal marittimi, trasportatori, magazzini ed impianti) che inevitabilmente vanno in affanno, rendendo vano ogni tentativo di programmazione.
Come ha reagito il vostro settore?
Posso riferire su quanto è stato fatto dalla società che rappresento che ha messo in campo, in tempi rapidissimi, nuove risorse umane sia negli uffici che negli impianti e magazzini che gestisce; tuttavia la formazione richiede tempo e gli effetti di tali inserimenti iniziano a farsi notare solo nell’ultimo periodo ma sono certo incideranno ancor più in futuro. Abbiamo continuato ad investire sugli strumenti potenziando la capacità ricettiva dei propri impianti e pianificando ulteriori investimenti tesi anche ad una crescente automazione ed innovazione di cui potremo raccontare più nel dettaglio in un prossimo futuro.
È stato attivato un progetto sulla Città Metropolitana di Milano dove, nel comune di Melzo, è stato avviato un magazzino doganale raccordato con la ferrovia con la doppia finalità di unire la sostenibilità dell’uso della ferrovia in alternativa alla gomma con conseguente riduzioni delle emissioni di CO2, per il trasporto dei containers dal porto, alla rapidità delle consegne per le aziende localizzate in aree limitrofe.
Ultimo ma non ultimo il reparto che cura la gestione dei noli marittimi è stato rafforzato con nuovi addetti per la crescente richiesta di assistenza, da parte della clientela italiana ed internazionale, che dà segni, sempre più tangibili, dell’apprezzamento del servizio offerto volto alla cura delle singole esigenze e alla costante ricerca di soluzioni nel complesso scenario che è stato solo parzialmente descritto.
Quali sono le ultime novità sul fronte della normativa?
Partiamo dalla fine: la normativa che più smuove le acque è indubbiamente quella legata alla deforestazione che tutti sanno dovrebbe attivarsi con l’inizio del 2026 ma che è oggetto di richiesta di ulteriori modifiche.
A prescindere da quali saranno e che impatto avranno in Pacorini è stato creato uno specifico team con l’obbiettivo di studiare la normativa e la sua evoluzione, interagire con le piattaforme e trasferire agli stakeholder del settore questa esperienza traducendola in supporto nelle scelte ed in servizio quando e se ve ne sarà l’esigenza.
Essendo la normativa Eudr fattore rilevante per coloro che trattano le merceologie da essa affette, compreso il caffè, tale assistenza al settore è parsa necessaria per un’azienda così coinvolta e specializzata nel comparto e partecipe da oltre novant’anni.
Anche se più specifica del settore trasporti è entrata in vigore la norma Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 18 luglio 2025, n. 105 (in G.U. 19/07/2025, n. 166) (GU n.116 del 21-05-2025) .la principale novità riguarda la riduzione del periodo di franchigia che è passato da 2 a 1,5 ore al costo di € 100,00 ora o frazione.
Tale periodo viene calcolato a partire dal momento di arrivo del mezzo al luogo di carico o scarico e comprende anche i periodi di inattività del committente, del caricatore o del destinatario della merce. Questa norma porta con sé ripercussioni notevoli sull’operatività dei trasporti che impatteranno sulla filiera.
Tempi duri ci attendono dunque?
Credo più che altro sia necessaria la sempre crescente professionalità che riscontro nelle aziende e in particolar modo nelle nuove generazioni, la correttezza distintiva da sempre di coloro che partecipano al nostro settore, il reciproco ascolto e l’apertura al dialogo, unita a una certa dose di un’unità d’intenti per far sì che si possano affrontare le sfide, ma anche cogliere le opportunità, che possono derivare da situazioni complesse come quelle che attraversano il nostro settore.
MILANO – SCA Italy si trova nella seconda metà di un 2025 turbolento, tra crisi del settore caffeicolo e novità rivoluzionarie come il cambio di paradigma formativo con il nuovo Coffee Value Assessment e l’accordo con il Coffee Quality Institute (CQI). Per fare il punto di cosa si è fatto sin qui e in che modo stanno vivendo questi cambiamenti i membri dell’Associazione, Alberto Polojac, coordinatore SCA Italy e Francesca Bieker, coordinatrice Education.
SCA Italy, investire sulle nuove attività
Alberto Polojac
Come ricorda Polojac: “Innanzitutto per la prima volta abbiamo ampliato la formazione per gli AST, portandoli finalmente in piantagione e poi abbiamo organizzato diversi eventi che mirano a coinvolgere un numero maggiore di persone che abbiano voglia di mettersi alla prova nei campionati barista. Come? Attraverso ad esempio i nuovi format con focus su latte art e il Coffee Triathlon.
Ovviamente non si può ancora fare una stima effettiva delle ricadute reali di queste iniziative, ma di certo si tratta di un progetto a lungo termine.”
“SCA Italy è ancora adesso uno dei chapter più numerosi e tradizionalmente tra i più attivi”
“E questo certo nonostante si debba tenere conto del momento difficilmente che stanno affrontando tutte le aziende del nostro settore: compatibilmente con questo, c’è chi ancora pensa di investire in SCA Italy.
Posso affermare che fino ad oggi siamo riusciti a realizzare già molto e quindi per il futuro è chiaro che le aspettative sul nostro prossimo operato, continuano ad essere elevate e non resteranno deluse: continueremo a portare avanti l’esperienza nelle farms, nata per ridurre il gap tra i due estremi della filiera e mettere in contatto i nostri trainer con le origini del chicco.
Come ho già detto, parliamo di operazioni di cui raccoglieremo i frutti solo dopo un tot di anni, in seguito a diverse prove sul campo che le trasformeranno in nuove abitudini. Resta un’ottima modalità di team building oltre che un’opportunità di approfondimento delle proprie competenze e conoscenze della supply chain.”
“SCA Italy si muove su più binari: gli eventi, la crescita attorno agli specialty coffee e ai caffè tracciabili, il fare formazione e divulgazione.”
“Nel corso degli anni la nostra nicchia ha registrato però buoni risultati: ad HostMilano abbiamo notato che sono diverse le grandi aziende che si sono orientate sul lancio delle proprie linee di specialty e questo è un buon segnale.
Ma d’altronde, i momenti di crisi sono gli stessi in cui le imprese più lungimiranti investono per andare oltre i soliti tracciati già battuti. E poi, quando i prezzi in Borsa raggiungono livelli inauditi, si arriva al punto in cui pagare tanto la materia prima diventa anche una scelta legata alla qualità.
La sensibilità dei consumatori rispetto a questi temi poi è cresciuta e a sua volta influenza il mercato con una selezione negli acquisti.
Alcuni si stanno interessando per questo a Sca Italy. Ed è un buon primo passo per tutto il settore, dato che lo specialty è trainante, un po’ la Formula 1 del mercato del caffè.”
La parte dell’Education a Francesca Bieker
L’esperta di moka e non solo Francesca Bieker (immagine concessa)
“In questo momento, con la rivoluzione mondiale che sta vivendo negli ultimi anni SCA, il CVA è stato sicuramente l’elemento che ha colpito maggiormente tutti. Dal lato Education, mi piace molto il fatto che ci siamo mossi anche con altri passi importanti come la radicale trasformazione del programma di formazione proposto da SCA.
Prima esisteva il Coffee Diploma, composto da 100 punti ottenuti combinando vari corsi erogati dall’Associazione. Da qualche anno, questo assioma è stato completato con 3 programmi di formazione differenti, ciascuno con il proprio focus: il coffee skills program (che racchiude i moduli precedenti, divisi su vari livelli), il coffee technician program (con un focus maggiore sui tecnici, per sviluppare competenze specifiche) che sta raccogliendo molte richieste, infine il coffee sustainability (che introduce i concetti chiave della sostenibilità e le principali problematiche che il settore del caffè affronta oggi).
Ora non c’è più un solo diploma quindi, ma una diversificazione maggiore che prevede 4 certificazioni differenti ottenibili con una combinazione di corsi, ricordando però che il livello base del programma tecnico e della sostenibilità sono necessari per chiudere il percorso.
In questi anni stiamo vivendo tanti cambiamenti, quasi per recuperare i 20 anni di staticità dell’Associazione. Eppure proprio continuare a rivedere, verificare, aggiornare, significa rendere attuale e competitivo tutto il settore. Ovviamente per i trainer significa insistere sulla formazione anche personale.
Azzardando delle previsioni, si assisterà probabilmente ad una leggera inflessione nei prossimi anni del numero dei trainer, legata ad un altro cambiamento interno, ovvero la suddivisione da parte di SCA in macro zone di riferimento in base alla ricchezza dei Paesi d’origine.
In base ad essa, il prezzo per la licenza come AST e delle certificazioni può variare, con l’obiettivo di rendere accessibile a chiunque la formazione. In tal senso però gli effetti collaterali prevedono che la licenza da trainer in Europa ad oggi costi di più rispetto ad un’altra area nel mondo.
Si tratta però di una comunicazione parziale: perché se è vero che il prezzo è più elevato, lo è altrettanto il fatto che prima si dovesse integrare una cifra a seconda dei moduli da tenere. Ora avviene il contrario.
È logico che quindi, se un trainer mantiene la licenza per un solo modulo, ad esempio il corso barista skill e tiene poche lezioni all’anno, il costo da pagare per farlo non sembra essere commisurato. Per questo avremo magari meno trainer, ma saranno sicuramente dei professionisti del nostro settore, con una visione più ampia, in quanto avranno conseguito più moduli e acquisito più conoscenze”
“E qui si entra sul capitolo Italia”
“Mi piacerebbe che i trainer italiani si caratterizzassero per una grande professionalità, in modo da non screditare tutto il sistema per pochi non sufficientemente competenti. La mia idea, durante il mio mandato, è quella di creare delle occasioni per i trainer per procedere con l’aggiornamento.
Da qua nasce il primo viaggio in piantagione, che è passo necessario per rendersi conto pienamente delle dinamiche che muovono la filiera. Questo è stato un grosso investimento per l’Associazione e anche per chi ha partecipato all’iniziativa. Ora il secondo step sarà quello di agire sul territorio nazionale, coinvolgendo aziende socie per aprire le loro porte e raccontarne il lavoro nella pratica con i trainer.
Parliamo di attrezzature in generale, ma anche di mostrare processi di trasformazione, come può essere la decaffeinizzazione.
Per quanto riguarda invece l’esperienza in origine, procederemo, ma vorrei cambiare il Paese valutando tutte le tempistiche in base anche ai periodi di raccolta.”
“Questo è l’obiettivo per il 2026.”
“Insieme all’implementazione delle competizioni, che rimangono ad oggi la Formula 1 per il settore in tutti i sensi. Senza, non ci sarebbe ricerca su cui guardare al futuro. La sperimentazione su processi di lavorazione, strumentazioni, estrazioni alternative, avviene moltissimo attraverso le gare, e quindi è fondamentale per rinnovare il nostro settore.
Questo a livello globale: in Italia questa percezione è un po’ meno esplosiva, ma nonostante ciò non abbiamo registrato un grosso calo di partecipazione. Su alcune gare, che sono meno celebri su scala mondiale, c’è naturalmente meno interesse, ma c’è sempre la volontà di investire soldi ed energia.
Sono fiduciosa, come Associazione possiamo far tanto e i soci stessi, la community, deve restare presente e collaborativa per poter avanzare uniti.
Infine c’è il tema CVA: ancora questo smottamento non si è del tutto assestato, ma ricordo che si tratta di una proposta per utilizzare un nuovo strumento fornito da SCA alla quale si può aderire o meno, liberamente.
A tal proposito, segnalo che negli ultimi giorni è stato pubblicato il protocollo dello standard valutativo sugli attributi estrinseci (fin qui era utilizzabile solo il beta test). Non ci sono novità rispetto alla prima scheda, ma ora è un supporto ufficiale e dettagliato, pronto per chi vuole usarlo per le sue valutazioni.”
Alessandro Garbin CEO e Proprietario di IMF (immagine concessa)
MILANO – Nell’ultimo comunicato relativo agli Italian Coffee Experts Talks, andiamo oggi ad analizzare le parole di un protagonista del comparto industriale come Alessandro Garbin CEO e Proprietario di IMF, assieme al contributo di Massimiliano Fabian, Presidente di Demus e Presidente dell’European Coffee Federation.
In conclusione, Andrea Bazzara traccerà un bilancio della prima edizione dei Talks realizzati in collaborazione con Host Fiera Milano, offrendo una panoramica sul valore di questo format e sulle prospettive che accompagneranno il percorso verso il Trieste Coffee Experts 2025.
Alessandro Garbin
“Oggi le sfide più importanti,” ha spiegato Garbin, “riguardano il risparmio energetico e l’efficienza dei consumi, in particolare per le macchine tradizionali alimentate a combustibili fossili. Ci stiamo muovendo verso sistemi più sostenibili, cercando di ottenere la massima efficienza anche nelle macchine elettriche, che rappresentano una direzione chiave per il futuro.”
Un altro aspetto cruciale è la gestione digitale dei processi produttivi: “L’integrazione di software avanzati e intelligenza artificiale sarà determinante. Questi strumenti permettono di ottimizzare la torrefazione e di ottenere risultati più precisi e replicabili rispetto ai metodi tradizionali.”
Garbin ha sottolineato come la digitalizzazione stia trasformando la torrefazione moderna: “Se allarghiamo lo sguardo ai software di gestione impianto e delle curve di tostatura, il ruolo della tecnologia è enorme. L’intelligenza artificiale consente di rivoluzionare il modo di lavorare, offrendo un controllo e una coerenza che prima erano impensabili.”
Tra le novità presentate da IMF a Host, spicca un nuovo software di gestione della torrefazione sviluppato in collaborazione con il Trinity College di Dublino. “È un programma che utilizza l’intelligenza artificiale in modo intuitivo: una volta trovato un profilo di tostatura che soddisfa il cliente, se quest’ultimo desidera ottenere un caffè con più corpo, acidità o dolcezza, non deve più intervenire manualmente sui parametri. È il software stesso a regolare automaticamente le variabili necessarie.”
Le prime prove di laboratorio, ha raccontato Garbin, hanno dato risultati eccellenti: “Come per tutte le tecnologie basate su AI, più il sistema lavora, più apprende, migliorando progressivamente le sue prestazioni.”
IMF sta inoltre portando a termine lo sviluppo di una nuova macchina elettrica, destinata a essere presentata nel prossimo futuro. “Abbiamo mantenuto il nostro principio di tostatura ad aria calda miscelata con aria ambiente per garantire una temperatura costante che colpisce il chicco in modo uniforme. Non è stato semplice replicare questa tecnologia in versione elettrica, ma siamo ormai in dirittura d’arrivo.”
Massimiliano Fabian
Massimiliano Fabian, Presidente di Demus e Presidente dell’European Coffee Federation (immagine concessa)
“In passato,” ci ha raccontato Massimiliano Fabian, presidente di Demus, “il problema del decaffeinato era che spesso si rischiava di bere un caffè vecchio, quindi cattivo non perché decaffeinato, ma perché non fresco.” Oggi, con l’aumento dei consumi, questo rischio è sempre più raro. “Il mercato è cresciuto e ha sensibilizzato torrefattori e operatori, che ora prestano più attenzione a un prodotto diventato più importante nel loro contesto di vendita.”
Anche i produttori, ha aggiunto, “devono fare il massimo per rispondere alle nuove richieste e mantenere standard qualitativi sempre più elevati.”
Sul fronte della sostenibilità, Fabian ha evidenziato che Demus ha chiuso il suo primo bilancio come Società Benefit, inserendo nello statuto l’impegno non solo economico, ma anche ambientale e sociale.
“Già eravamo attivi, ma ora operiamo in modo strutturato e rendicontiamo i risultati.” L’azienda vanta diverse certificazioni — FSSC 22000, ISO 14001, ISO 45001 e ISO 50001, ISO 9001, ISO 17025, Rainforest, Kosher, Halal — e sta portando avanti progetti di welfare aziendale e di digitalizzazione. “Stiamo integrando i processi per rendere l’azienda sempre più trasparente ed efficiente, a beneficio di clienti e stakeholder.”
Durante Host, Demus ha presentato uno stand che racconta la propria storia ed evoluzione – grazie anche all’idea della nostra responsabile commerciale Matilde – e le novità sulla decaffeinizzazione ad acqua e carboni attivi, una tecnologia in crescita, accanto ai metodi tradizionali. “Abbiamo mostrato anche le innovazioni in sostenibilità e digitalizzazione, oltre ai servizi del nostro laboratorio di analisi chimiche e genetiche, come il fingerprinting varietale.”
Come presidente della European Coffee Federation, Fabian ha sottolineato che la federazione “è piccola come struttura, ma estremamente dinamica e rappresentativa, con membri molto attivi e una segreteria efficiente.”
Nata per reagire ai problemi del settore, oggi si muove anche in modo più proattivo: “Vogliamo valorizzare il ruolo del caffè in Europa e avere maggiore peso nei confronti delle istituzioni. È un passo importante, condiviso da tutti i membri.”
Andrea Bazzara
Andrea Bazzara (immagine concessa)
A conclusione di questa prima edizione degli Italian Coffee Experts Talks, Andrea Bazzara sottolinea come il format abbia creato un prezioso spazio di confronto.
Un luogo in cui temi centrali come intelligenza artificiale, sostenibilità, innovazione e Made in Italy hanno trovato una prima, importante anticipazione di ciò che verrà approfondito durante l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, in programma il 6 e 7 dicembre 2025.
“Si conclude questa prima edizione degli Italian Coffee Experts Talks, un format che ha riunito numerosi protagonisti del settore del caffè di qualità – dal mondo del crudo alla torrefazione, dalle associazioni ai costruttori di macchinari – offrendo loro l’opportunità di condividere il proprio punto di vista su temi che saranno approfonditi ancora di più durante l’ottava edizione del Trieste Coffee Experts, in programma il 6 e 7 dicembre 2025 a Trieste: intelligenza artificiale, sostenibilità, innovazione e Made in Italy e molto altro ancora, da parte di numerosi operatori.
Siamo soddisfatti dell’esito di questi primi Italian Coffee Experts TALKS, organizzati all’interno e in collaborazione con HOST Fiera Milano, soprattutto perché continuiamo a riscontrare negli anni la volontà, direi quasi stoica, da parte numerosi operatori, a diffondere la cultura del caffè di qualità, persone che da sempre ci seguono nelle nostre iniziative di comunicazione per ribadire il loro messaggio e accrescere il valore percepito del caffè italiano, anche all’estero.
Resto dell’idea che la costruzione di “ponti solidi” tra diverse realtà, in totale rispetto dell’obiettivo numero 17 dell’Agenda 2030: “Partnership per gli obiettivi”, sia la strada corretta per far sì che il caffè italiano possa raggiungere livelli ancor più alti di qualità e di riconoscimento nel resto del mondo. Grazie per la collaborazione!”
Corrado Peraboni, amministratore delegato di IEG (immagine concessa)
RIMINI – Il Consiglio di Amministrazione di Italian Exhibition Group S.p.A., IEG, società leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici internazionali e quotata su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., riunitosi il 13 novembre ha approvato il Resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2025.
L’Amministratore Delegato del Gruppo IEG, Corrado Arturo Peraboni, ha così commentato: “L’andamento dei primi nove mesi dell’anno evidenzia una crescita solida e sostenuta, che conferma la capacità del Gruppo di creare valore anche in un contesto caratterizzato dall’assenza di alcuni eventi biennali.
Nonostante il 2025 sia infatti un anno “dispari”, IEG ha continuato a registrare risultati positivi, grazie a una crescita organica in grado di compensare pienamente l’effetto della biennalità e a un portafoglio di manifestazioni sempre più riconosciuto e competitivo. In questo quadro, il terzo trimestre ha confermato la qualità e la forza delle nostre principali manifestazioni.
Il logo IEG – Italian Exhibition Group
Vicenzaoro ha ulteriormente consolidato il proprio ruolo di riferimento internazionale per il mondo della gioielleria, rafforzando il posizionamento del brand e la sua capacità di attrarre operatori e buyer da tutto il mondo.
Parallelamente, la prima edizione di IBF – Italian Bike Festival sotto la gestione IEG ha rappresentato un importante successo e un esempio concreto di come il Gruppo sappia valorizzare nuove acquisizioni, creando sinergie e ampliando la propria presenza in settori in forte evoluzione come quello sportivo e outdoor.
La crescita del Gruppo si è riflessa anche sul piano internazionale, dove SIJE – Singapore International Jewelry Expo e SIGEP Asia hanno confermato l’efficacia dei nostri format e la solidità del percorso di internazionalizzazione avviato negli ultimi anni.
Nei prossimi mesi procederemo all’aggiornamento del Piano Strategico, con l’obiettivo di allungare l’orizzonte temporale di piano, mantenendo la coerenza con le linee strategiche di fondo che guidano la crescita del Gruppo e ne sostengono l’evoluzione a livello globale.”
Il Gruppo ha conseguito al 30 settembre 2025, Ricavi per 190,8 milioni di Euro, in aumento di 11,4 milioni di Euro (+6,3%) rispetto ai 179,4 milioni di Euro registrati nel medesimo periodo dell’anno precedente, nonostante l’assenza di importanti manifestazioni biennali quali Tecna (Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture per le Superfici) in Italia e Fesqua in Brasile (Fiera Internazionale dell’Industria dei serramenti) ed effetti cambio negativi per circa 1 milione di Euro.
La crescita continua ad essere sostenuta dallo sviluppo dei flagship event in portafoglio nella linea di business eventi organizzati per circa 10,8 milioni di Euro, nonché dalla divisione congressuale che contribuisce alla crescita del fatturato per 3,0 milioni di Euro, mentre la variazione dell’area di consolidamento a seguito delle acquisizioni ha contribuito con un fatturato incrementale pari a circa 9,5 milioni di Euro.
L’EBITDA Adjusted è pari a 45,1 milioni di Euro, in aumento di 2,3 milioni di Euro (+5,3%, rispetto al 30 settembre 2024), quando il Gruppo registrava una marginalità operativa lorda pari a 42,8 milioni di Euro. L’Adjusted EBITDA margin è pari al 23,6% del fatturato, rispetto al 23,9% del 30 settembre 2024.
L’EBIT Adjusted ammonta a 29,6 milioni di Euro, 15,5% del fatturato rispetto al 16,7% del periodo precedente per effetto dei maggiori ammortamenti collegati ai padiglioni temporanei installati in attesa del completamento dei lavori di ampliamento dei quartieri fieristici.
Il Gruppo chiude il periodo con un Utile pari a 16,1 milioni di Euro, rispetto ai 21,0 milioni del 30 settembre 2024, per effetto della normalizzazione del tax rate che passa dal 15% del 30 settembre 2024 al 35% del 30 settembre 2025.
La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2025 è pari a 108,3 milioni di Euro (62,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2024) risulta influenzata dalla stagionalità del business e dagli investimenti in particolare di M&A. La Posizione Finanziaria Netta Monetaria a si attesta a € 45,9 milioni rispetto a 13,5 milioni di Euro al 31 dicembre 2024.
Con riferimento all’unico settore operativo del Gruppo quale quello della “Realizzazione di fiere, eventi e servizi correlati” si riportano nel seguito i dati relativi ai ricavi disaggregati per linea di business.
I ricavi della linea di business ‘Eventi Organizzati’, che rappresentano il 58,3% del fatturato del Gruppo al 30 settembre 2025, sono stati pari a 111,3 milioni di Euro, in aumento di 7,7 milioni di Euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. La variazione incrementale del fatturato per 10,8 milioni di Euro è imputabile in particolare allo sviluppo delle principali manifestazioni in portafoglio tra le quali KEY – The Energy Transition Expo e Sigep World, Rimini Wellness e Vicenzaoro.
La hall sud del Sigep World 2025 (immagine concessa)
La crescita organica ha più che compensato gli effetti delle biennalità di eventi quali Tecna in Italia e Fesqua in Brasile effettuati nel 2024, mentre il contributo delle nuove acquisizioni in perimetro, quali Italian Bike Festival piattaforma di riferimento per la bike industry e la urban mobility, Palakiss nel segmento Jewellry & Fashion in Italia e “InfraFM” nel settore del facility management in Brasile, è stato pari a circa 6,0 milioni di Euro.
Gli Eventi Ospitati hanno registrato complessivamente ricavi per 3,5 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con il 30 settembre 2024.
Gli Eventi Congressuali nei nove mesi del 2025 registrano una crescita del 20% con un fatturato che raggiunge 17,7 milioni di Euro (14,7 milioni di Euro del 30 settembre 2024), grazie al mix più selettivo e concentrato su eventi di grandi dimensioni.
I ricavi del segmento Servizi Correlati ammontano a 54,9 milioni di Euro (54,1 milioni di Euro al 30 settembre 2024), in aumento di 0,8 milioni di Euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, beneficia delle variazioni di perimetro grazie all’acquisizione di Immaginazione che ha completato con i servizi di grafica e allestimento congressuale l’offerta del Gruppo, compensati da effetti negativi di calendario per eventi triennali e di cambio sfavorevole euro/dollaro relativi alle attività svolte negli Stati Uniti.
Editoria, Eventi Sportivi e Altre Attività con l’attività editoriale nei settori Turismo (TTG Italia e HotelMag) e Orafo (VO+ e Trendvision), gli eventi di natura sportiva e altri ricavi aventi natura residuale hanno sviluppato complessivamente ricavi di periodo per 3,3 milioni di Euro, in riduzione di 0,3 milioni di Euro rispetto al 30 settembre 2024, per l’assenza dell’evento Mondiali di pattinaggio artistico.
I costi Operativi di IEG
Al 30 settembre 2025 sono pari a 106,8 milioni di Euro (102,7 milioni di Euro al 30 settembre 2024) con un’incidenza percentuale sul fatturato che migliora di 1,2 punti percentuali.
Il Valore Aggiunto registrato al 30 settembre 2025 è pari a 84,0 milioni di Euro, in aumento di 7,3 milioni di Euro rispetto allo stesso periodo del 2024 (76,7 milioni di Euro) ed è pari al 44,0% dei ricavi, in miglioramento rispetto al 42,8% del fatturato registrato al 30 settembre 2024, grazie ad un mix favorevole nel segmento ‘Eventi Organizzati’..
Il Costo del lavoro al 30 settembre 2025 è pari a 39,3 milioni di Euro, in aumento di 3,9 milioni di Euro (35,4 milioni di Euro al 30 settembre 2024). L’incidenza sul fatturato passa dal 19,7% del 30 settembre 2024 al 20,6%. La variazione del periodo è attribuibile per circa 1,8 milioni di Euro alla variazione dell’area di consolidamento, per circa 1,0 milioni di Euro a crescita dell’organico e per circa 0,9 milioni di Euro alle politiche di aggiornamento retributivo.
Il Margine Operativo Lordo Adjusted (EBITDA Adjusted), ammonta a 45,1 milioni di Euro, in miglioramento di 2,3 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo del 2024, in cui risultava essere pari a 42,8 milioni di Euro. L’Adjusted EBITDA Margin al 30 settembre 2025 si attesta a 23,6% sui ricavi, rispetto al 23,9% rilevato al 30 settembre 2024.
Il Risultato Operativo Adjusted (EBIT Adjusted) del Gruppo al 30 settembre 2025 si attesta a 29,6 milioni di Euro, in riduzione di 0,4 milioni di Euro rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio, esprime una redditività percentuale del 15,5%, rispetto al 16,7% del 30 settembre 2024.
L’Adjusted EBIT Margin di IEG
Al 30 settembre 2025 risulta influenzato dai maggiori ammortamenti collegati all’installazione dei padiglioni temporanei ad integrazione degli spazi fieristici in attesa del completamento dei lavori di ampliamento dei quartieri e dalla maggiore incidenza del costo del lavoro.
La Gestione Finanziaria al 30 settembre 2025 è pari 4,3 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con il 30 settembre 2024.
Il Risultato Prima delle Imposte al 30 settembre 2025 è pari a 24,9 milioni di Euro, in miglioramento di 0,2 milioni di Euro rispetto al 30 settembre 2024.
Le Imposte sul reddito sono pari a 8,8 milioni di Euro, l’onere fiscale effettivo è pari al 35%, rispetto al 15% del 30 settembre 2024, quando la stima delle imposte beneficiava dell’utilizzo perdite fiscali pregresse.
Il Risultato del Periodo del Gruppo ammonta a 16,1 milioni di Euro, mentre al 30 settembre 2024 risultava pari a 21,0 milioni di Euro.
Il Capitale Investito Netto, pari a 246,3 milioni di Euro (201,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2024), segna una variazione in aumento di 44,3 milioni di Euro, imputabile al capitale circolante netto per 23,8 milioni di Euro e all’incremento del capitale immobilizzato per 20,6 milioni di Euro.
Il Capitale Immobilizzato pari a 306,8 milioni di Euro al 30 settembre 2025, segna una variazione in aumento di 20,6 milioni di Euro imputabile all’iscrizione di avviamenti relativi alle acquisizioni concluse nel corso del periodo per 12,1 milioni di Euro e alla conseguente variazione dell’area di consolidamento per 2,7 milioni di Euro, nonché agli investimenti relativi alla costruzione del nuovo padiglione presso il Quartiere Fieristico di Vicenza per 10,0 milioni di Euro. Gli ammortamenti del periodo sono stati pari a 15,5 milioni di Euro.
Il Capitale Circolante Netto negativo e pari a 52,2 milioni di Euro al 30 settembre 2025, registra una variazione di 23,8 milioni di Euro e risente della stagionalità del business che impatta il secondo e il terzo trimestre dell’anno da cui deriva un innalzamento dei crediti commerciali e dei costi anticipati per le manifestazioni che si terranno nell’ultimo trimestre.
La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 30 settembre 2025 è pari a 108,3 milioni di Euro, registra una variazione di 46,2 milioni di Euro rispetto al 31 dicembre 2024 quando era pari a 62,2 milioni di Euro e di 28,7 milioni di Euro rispetto al 30 settembre 2024 quando era pari a 79,6 milioni di Euro.
I risultati del terzo trimestre 2025
Il terzo trimestre 2025 evidenzia Ricavi per 41,5 milioni di Euro, in diminuzione di 6,0 milioni di Euro rispetto al 30 settembre 2024. Gli eventi biennali del terzo trimestre del 2024, quali Tecna (Salone Internazionale delle Tecnologie e delle Forniture per le Superfici) e Fesqua in Brasile (Fiera Internazionale dell’Industria dei serramenti), compensano parzialmente le variazioni di perimetro con la prima edizione di Italian Bike Festival post acquisizione.
L’EBITDA Adjusted del trimestre è pari a 5,9 milioni di Euro (14,2% sui Ricavi) e registra un’incidenza percentuale sul fatturato sostanzialmente in linea con l’anno precedente.
L’EBIT Adjusted è pari ad un utile di 0,5 milioni di Euro in peggioramento di 1,8 milioni di Euro, per maggiori ammortamenti collegati all’installazione dei padiglioni temporanei necessari all’integrazione degli spazi fieristici in attesa del completamento dei lavori di ampliamento delle venues.
Il Risultato del Gruppo del terzo trimestre 2025 è pari a -0,9 milioni di Euro, in peggioramento di 1,8 milioni di Euro, rispetto al risultato di 0,9 milioni di Euro del terzo trimestre 2024.
Acquisizioni
In data 28 febbraio 2025, attraverso la controllata Prostand S.r.l., è stato sottoscritto un accordo di investimento per l’acquisito di una quota di maggioranza pari al 51% del capitale sociale di Immaginazione S.r.l., società operante nel settore della grafica, della progettazione e realizzazione di allestimenti fieristici e congressuali, nell’ambito di un processo di integrazione verticale dei servizi di allestimento.
Il corrispettivo dell’operazione è stato pari a 3,6 milioni, regolato con mezzi propri. L’accordo di investimento prevede inoltre opzioni (put e call) per l’acquisto della quota di minoranza.
In data 1 aprile 2025 attraverso la controllata IEG Brasil Eventos Ltda è stato sottoscritto un accordo per l’acquisizione del 51% del capitale della società DG Eventos e Editora Ltda per un corrispettivo pari a circa 2,0 milioni di Euro, regolato con mezzi propri.
L’accordo di investimento prevede inoltre opzioni (put e call) per l’acquisto della quota di minoranza. DG Eventos Ltda è organizzatrice dell’evento fieristico Fenagra – Fiera Internazionale dell’Agroindustria Feed & Food, attivo nel settore dell’agrobusiness, della nutrizione animale e di oli e grassi. L’acquisizione rappresenta un ulteriore passo nella direttrice strategica di sviluppo e diversificazione del portafoglio prodotti internazionale.
In data 12 giugno 2025, la Capogruppo ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione del 51% del capitale della società Movestro S.r.l. per un corrispettivo pari a circa 6,6 milioni di Euro, regolato con mezzi propri.
L’accordo di investimento prevede inoltre opzioni (put e call) per l’acquisto della quota di minoranza da esercitarsi a partire dal quinto anno successivo al closing. Movestro S.r.l. è la società organizzatrice della manifestazione Italian Bike Festival che raggruppa oltre 600 brand del settore bike e mobilità sostenibile, l’ottava edizione si è svolta dal 5 al 7 settembre a Rimini presso il Misano World Circuit “Marco Simoncelli”.
In data 14 luglio 2025, la Società si è aggiudicata, attraverso la vittoria del bando pubblicato dall’Amministrazione Comunale, l’affidamento in concessione amministrativa della struttura del Palazzo dei Congressi e degli Eventi di Fiuggi per una durata di 10 anni decorrenti dalla sottoscrizione del contratto. Questa operazione consentirà al Gruppo di disporre di un’ulteriore sede congressuale con un posizionamento geografico nel centro Italia vicino a Roma, ampliando l’offerta della divisione.
L’accordo di IEG con Fiera Milano per le auto d’epoca
In data 18 luglio 2025, la Società e Fiera Milano SpA hanno acquisito da Mosaico Capital S.r.l. il 70% del capitale di EMAC S.r.l. società specializzata nell’organizzazione di eventi fieristici per l’automotive d’epoca ed in particolare Milano Auto Classica che si tiene nel mese di novembre presso il quartiere di Fiera Milano Rho e Vicenza Classic Car Show programmata nel mese di marzo presso il quartiere fieristico di Vicenza.
La nuova compagine societaria vedrà, pertanto, Fiera Milano e IEG al 35% ciascuno, garantendo una gestione sinergica e strategica alle due manifestazioni di settore. Il corrispettivo erogato all’atto di finalizzazione di questa operazione è stato pari a 0,7 milioni di Euro, regolato con mezzi propri.
Altri eventi in ambito IEG
L’Assemblea degli azionisti della IEG S.p.A., tenutasi in data 29 aprile 2025, ha approvato il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 nonché la distribuzione di un dividendo lordo pari a 0,20 Euro, per un importo complessivo di 6,1 milioni di Euro.
Evoluzione prevedibile della gestione IEG
I risultati conseguiti alla fine del terzo trimestre e l’andamento degli eventi fieristici in corso nell’ultima parte dell’anno consentono di confermare le stime di crescita del fatturato e di consolidamento della marginalità operativa anche a seguito delle nuove acquisizioni, prova del valore strategico delle azioni intraprese per lo sviluppo dei propri settori di riferimento sia in Italia che all’estero in esecuzione del Piano. Su queste basi il Gruppo è in grado di confermare, al netto degli effetti cambio, le guidance di fatturato nella parte alta del range tra i 260 e i 262 milioni di Euro, con un upgrade della marginalità operativa lorda attesa tra i 69 e i 71 milioni di Euro e una PFN compresa tra 70 e 77 milioni di Euro. Atteso per il mese di febbraio 2026 l’aggiornamento del Piano Industriale 2025-2030.
Italian Exhibition Group S.p.A., società con azioni quotate su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., ha maturato negli anni, con le strutture di Rimini e Vicenza, una leadership domestica nell’organizzazione di eventi fieristici e congressuali e ha sviluppato attività estere – anche attraverso joint-ventures con organizzatori globali o locali, come ad esempio negli Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Cina, Messico, Germania, Singapore, Brasile – che l’hanno posizionata tra i principali operatori europei del settore.
RIMINI — È da Madrid che prende slancio il percorso internazionale verso SIGEP World 2026, la grande manifestazione di Italian Exhibition Group dedicata alle filiere del gelato, della pasticceria, del cioccolato, del caffè, della panificazione e della pizza.
Il roadshow nella capitale spagnola, ospitato dall’Ambasciata d’Italia e realizzato insieme ad Agenzia ICE e la Camera di Commercio Italiana per la Spagna, ha riunito analisti, associazioni e protagonisti del foodservice iberico in un tavolo di confronto sulle trasformazioni in atto nei consumi urbani, negli stili di servizio e nei modelli di business.
Madrid apre nuove agende di mercato
Dal confronto è emerso come la Spagna sia oggi uno dei mercati più dinamici del fuori casa in Europa. I dati Circana illustrati durante il roadshow mostrano che, tra i principali Paesi europei (Francia, Regno Unito, Spagna, Italia e Germania), la crescita complessiva nei primi nove mesi del 2025 è stata del +1,8% rispetto all’anno precedente.
La Spagna segna un incremento del +2,4% ed è il Paese che cresce di più sia nella spesa sia nel numero di visite nei locali del foodservice.
In questo contesto, gelateria e pasticceria si confermano elementi centrali nei concept urbani contemporanei, come componenti identitarie dell’esperienza gastronomica, capaci di coniugare qualità artigianale e modelli replicabili.
Il percorso proseguirà a Rimini, dove sono già state programmate agende di lavoro dirette tra aziende italiane e gruppi spagnoli. L’accessibilità della destinazione fieristica si rafforza ulteriormente grazie ai collegamenti aerei diretti non solo da Monaco, ma anche da Madrid, favorendo la partecipazione di buyer, catene e operatori internazionali.
India guest country 2026
Un altro asse strategico è rappresentato dall’India, presente a SIGEP World come Paese ospite con delegazione di buyer, media e istituzioni: un mercato in pieno sviluppo, interessato a modelli avanzati di foodservice e ospitalità.
Il gelato come competenza da integrare nella ristorazione
Uno dei filoni centrali di SIGEP World 2026 sarà il gelato come competenza professionale da integrare nei menù di catene di ristorazione, hotel e caffetterie. Grazie a Gelato Meets Chains e alla campagna internazionale “What is Gelato?”, il gelato viene proposto come competenza e come opportunità di business: le catene di ristorazione, i gruppi alberghieri e i coffee shop hanno così gli strumenti per integrarlo stabilmente nei menù trasformandolo in un elemento distintivo dell’offerta.
Nuovi scenari per hotellerie e coffee shop: due osservatori sul mercato in trasformazione
La Luxury Hotel Food Experience metterà in luce i trend emergenti dell’hôtellerie di fascia alta, attraverso contributi autorevoli e visioni strategiche provenienti dal mondo accademico, dai manager food & beverage delle grandi catene e dai pastry chef. Un confronto operativo su estetica del servizio, identità gastronomica e nuove forme di esperienza nei contesti premium.
L’Innovation Bar affronta invece l’aspetto più concreto del mercato: come sta cambiando il bar. Robotica intelligente, flussi di lavoro ottimizzati, specialità del caffè come linguaggio e non come moda, senza dimenticare le nuove modalità di consumo della bevanda.
Pizza (Re)Evolution: la filiera completa entra in scena in Fiera
Il progetto dedicato alla pizza cresce e si struttura come filiera completa: farciture, impasti, tecnologie, modelli di servizio. La Pizza Arena, insieme alla Vision Plaza, offriranno un osservatorio vivo su tendenze e metodi con partner di eccezione, tra cui 50 Top Pizza e realtà formative di livello internazionale.
Ernesto Piloni, amministratore delegato Venditalia, e Marco Cecchini, presidente Venditalia (immagine concessa)
RIMINI – Venditalia 2026 (dal 6 all’8 maggio 2026) si preannuncia l’edizione dei record: oltre 300 brandattesi (compresi i leader di settore), 30.000 mq espositivi, 8 padiglioni, una visibilità internazionale in continua crescita e una rete di relazioni consolidate con i principali player del mercato.
La fiera, che si svolgerà per la prima volta nel moderno Rimini Expo Centre, grazie alla partnership strategica tra CONFIDA – Associazione Italiana Distribuzione Automatica – e Italian Exhibition Group(IEG), uno dei principali operatori fieristici europei, conferma già con sei mesi di anticipo il proprio ruolo di piattaforma internazionale e principale manifestazione europea per il mondo del vending.
Ad oggi oltre il 50% degli spazi espositivi è già occupato e gli espositori esteri hanno raggiunto il 41% del totale, un record assoluto per la manifestazione. Una risposta importante per un settore che in Europa nel 2024 ha generato 26,4 miliardi di euro di fatturato, 4,5 milioni di macchine installate e 34,5 miliardi di prodotti venduti.
Venditalia sarà l’occasione per valorizzare l’ecosistema che riunisce tutti i protagonisti della filiera della distribuzione automatica: produttori di tecnologie, gestori, fornitori di prodotti e stakeholder, creando occasioni concrete di business e networking anche attraverso un palinsesto di convegni e workshop (anche in lingua inglese) sui temi di maggior attualità del vending.
Mai come oggi il comparto della distribuzione automatica sta attraversando un’accelerazione tecnologica che tocca l’intera catena del valore: dalla progettazione delle macchine alla gestione remota, fino ai pagamenti digitali e alla customer experience.
In anteprima mondiale a Venditalia 2026 sarà presentato SmartLink, il nuovo protocollo di comunicazione tra macchine vending, sistemi di pagamento e software di gestione, promosso dalla European Vending & Coffee Service Association (EVA): l’obiettivo è creare un sistema più connesso, efficiente e pronto per il futuro.
“Il settore del vending sta vivendo una vera e propria “Rivoluzione digitale” – spiega Ernesto Piloni, amministratore delegato Venditalia – con la connettività si può gestire una vending machine da remoto, modificandone in tempo reale impostazioni e parametri e analizzandone i big data. Con l’integrazione dell’AI si potranno efficientare molti processi. Senza dimenticare le innovazioni lato consumatore: dagli schermi touch ai sistemi di pagamento digitali cashless, sino alle APP di pagamento che si stanno diffondendo con rapidità: il 33% delle oltre 800 mila vending machine installate in tutta Italia ne è dotato e per 1 consumatore su 4 è il metodo di pagamento preferito”.
Piloni: “La tecnologia del vending peraltro ha un eccezionale potenziale anche fuori dal canale tradizionale: può garantire un servizio h24 in molteplici attività, dal retail all’hospitality’”.
“Venditalia rappresenta una prestigiosa vetrina dell’innovazione foodtech Made in Italy – continua Marco Cecchini, presidente di Venditalia – che grazie alla partnership tra Italian Exhibition Group e CONFIDA, con cui si arricchisce la già vasta offerta di fiere del fuori casa di IEG, potrà ora godere di un contesto dinamico e internazionale con cui ampliare il proprio pubblico di espositori e visitatori, rafforzandosi in Italia e a livello internazionale.”
I nuovi modelli di consumo saranno, infatti, protagonisti di questa edizione, dal claim “Think Automatic”: i distributori entrano in spazi non convenzionali (dai coworking agli smart hotel, dalle aree camper attrezzate al retail) per diversificare, estendere, ampliare e differenziare l’offerta nei settori non food (moda, tech, cura persona, health & pharma), e per andare oltre il vending tradizionale. Un’area espositiva sarà dedicata a prodotti e tecnologie emergenti di start-up e giovani realtà imprenditoriali, italiani e internazionali, mentre workshop su tematiche riguardanti i trend e le innovazioni nel settore vending, completano il progetto.
Rimini Expo Centre, tra i più moderni d’Europa per tecnologia e servizi, è facilmente raggiungibile grazie a una rete efficiente di collegamenti nazionali e internazionali
In aereo: l’aeroporto internazionale di Bologna, a soli 60 minuti, è collegato con un capillare servizio di shuttle bus gratuito
In treno: una stazione ferroviaria dell’alta velocità interna alla fiera (“Rimini Fiera” di fronte all’ingresso SUD) collega le principali città italiane: Firenze (2h), Milano (2h30), Roma (3h30).
In auto: Autostrada A14, uscita ai caselli di Rimini Sud (a 7 km) o a quello di Rimini Nord (a 6 km).
Parcheggi: disponibilità di circa11 mila posti auto dislocati nelle vicinanze dei tre ingressi e collegati attraverso un servizio navetta
La Fiera di Rimini si trova in via Emilia 155: L’ingresso dedicato a Venditalia sarà l’ingressoSud
Rimini Expo Centre è a 10 minuti dal centro di Rimini e dal mare dove è presente un’ampia scelta di hotel con tariffe competitive tutto l’anno.
Diversi bus collegano la città al quartiere fieristico e si fermano di fronte all’ingresso SUD
Numerosi hotel, durante i periodi fieristici, mettono a disposizione dei clienti un servizio di bus navetta da / per la fiera
Vending Expo
Società partecipata da Italian Exhibition Group (IEG), uno dei principali operatori fieristici europei, con un portafoglio di oltre 60 manifestazioni (tra cui Sigep, Ecomondo, RiminiWelness) e una presenza consolidata nei principali mercati internazionali, e CONFIDA, l’unica associazione di categoria che rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della Distribuzione Automatica di alimenti e bevande.
Aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia e, nell’ambito UE, è partner di EVA (European Vending & Coffee Service Association).
Honduras, Julius Meinl amplia il proprio impegno per un futuro del caffè più sostenibile (immagine concessa)
ALTAVILLA VICENTINA (Vicenza) – Da oltre 160 anni, Julius Meinl promuove la cultura del caffè viennese con un approccio che unisce tradizione, innovazione e responsabilità. Oggi, questa visione si rinnova e si rafforza con l’ampliamento del Generations Programme, il progetto che incarna l’impegno dell’azienda nel sostenere le comunità agricole e la tutela degli ecosistemi, contribuendo a costruire un futuro del caffè più equo, rigenerativo e sostenibile.
Nato con l’obiettivo di assicurare la continuità della coltivazione del caffè per le generazioni future, il Generations Programme promuove pratiche agricole rigenerative, sostiene la formazione dei giovani coltivatori e valorizza il ruolo delle donne all’interno delle comunità produttrici.
Attraverso la collaborazione con partner locali, Julius Meinl favorisce una crescita sostenibile che mette al centro le persone e tutela gli ecosistemi da cui il caffè ha origine.
Julius Meinl porta il suo impegno in Honduras
Attivo in Colombia, Uganda, India e ora anche in Honduras, il programma traduce in azioni concrete la visione dell’azienda: generare un impatto positivo lungo tutta la filiera, non solo migliorando le condizioni di vita dei coltivatori, ma anche favorendo la resilienza climatica e la rigenerazione dei territori.
Con l’avvio del progetto in Honduras occidentale, Julius Meinl compie un ulteriore passo avanti, collaborando con The J.M. Smucker Co., Tchibo GmbH e la fondazione Hanns R. Neumann Stiftung (HRNS) per costruire una Regione del Caffè a Impatto Climatico Positivo.
L’iniziativa, che coinvolgerà 4.000 famiglie di piccoli produttori nei dipartimenti di Ocotepeque, Copán e Lempira, mira a migliorare i mezzi di sussistenza delle comunità locali, rigenerare gli ecosistemi e promuovere un modello di governance partecipata a livello territoriale.
“Il Generations Programme rappresenta per Julius Meinl un’evoluzione naturale del nostro impegno verso un futuro del caffè più sostenibile. È un progetto che nasce dalla collaborazione e dal dialogo con chi il caffè lo coltiva ogni giorno, e che ci permette di creare valore condiviso per le persone, le comunità e l’ambiente.
Crediamo che solo attraverso partnership autentiche e una visione comune sia possibile costruire un futuro in cui qualità, sostenibilità e innovazione crescano insieme.”, afferma Elena Arpegaro, Head of Marketing di Julius Meinl Italia.
Un impegno autentico lungo tutta la filiera
L’identità Julius Meinl è da sempre legata a un concetto di sostenibilità autentica, che si traduce in azioni concrete lungo tutta la filiera. Dall’origine del caffè fino alla produzione nello stabilimento di Vicenza, cuore operativo del marchio, dove ogni fase è pensata per ridurre l’impatto ambientale e valorizzare le persone, in coerenza con gli obiettivi del Coffee Sustainability Reference Code della Global Coffee Platform.
Parallelamente, Julius Meinl continua a interpretare la sostenibilità anche come esperienza di gusto, promuovendo un modo di vivere il caffè più consapevole, responsabile e capace di generare valore condiviso.
Il gusto autentico della sostenibilità
La linea The Originals Bio Fairtrade incarna la filosofia di Julius Meinl, attraverso miscele provenienti da piantagioni certificate biologiche e Fairtrade in Nicaragua, Honduras, Perù e Messico, rappresentate dalle referenze Gloriette Gold, Belvedere Blend e Danube Delight.
A completare la gamma, le capsule professionali compostabili della linea The Originals Bio Fairtrade, realizzate con materiali biobased coniugano innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente, offrendo al settoreHo.Re.Ca. una soluzione pienamente coerente con i valori che da sempre guidano l’azienda.
Con il Generations Programme e The Originals Bio Fairtrade, Julius Meinl rinnova la propria missione di generare un impatto positivo lungo tutta la filiera, sostenendo coltivatori, proteggendo l’ambiente e offrendo ai consumatori un’esperienza che unisce gusto, cultura e consapevolezza una tazzina alla volta.
eb inaugura a Varese Malerba il 50° beauty store (immagine concessa)
VARESE MALERBA – Mercoledì 12 novembre, eb – la rete di beauty store del Gruppo Esselunga – inaugura un nuovo punto vendita a Varese Malerba, in via Leopoldo Gasparotto 77. Il negozio, situato al piano terra, si estende su una superficie di 157 metri quadri di sala vendita e si distingue per le ampie vetrine esterne e il layout interno moderno, con schermi digitali.
All’interno del beauty store è disponibile un’ampia selezione dei migliori brand di profumeria, prodotti viso e corpo e make-up.
In vista del Natale, non mancano tante idee regalo, come i nuovi Calendari dell’Avvento, in due versioni esclusive.
Arricchiscono l’esperienza d’acquisto, alcuni servizi dedicati: sedute make-up, consulenze beauty e di armocromia. In occasione dell’inaugurazione, presente anche una beauty advisor del brand Sisley, per offrire ai clienti consulenze personalizzate in un ambiente riservato e accogliente, all’interno di una cabina dedicata.
Con l’apertura del nuovo punto vendita di Varese Malerba – il terzo nella città e il trentatreesimo in Lombardia – eb celebra un traguardo significativo: il cinquantesimo beauty store della rete, oggi presente in cinque regioni italiane.
A completare l’offerta, il sito e-commerce ebprofumerie.it, dove è sempre possibile prenotare servizi ed effettuare acquisti in tutta Italia, anche nelle zone dove non sono presenti negozi.
Nata nel 2002 come Esserbella – con il primo punto vendita in via Ripamonti a Milano – la rete di beauty store del Gruppo Esselunga ha vissuto negli anni una continua evoluzione, fino a diventare, nel 2013, un concept moderno e innovativo, in linea con l’identità e i valori di Esselunga, pensato per rispondere alle nuove esigenze di consumo di una clientela sempre più variegata.
Dal 2019 eb si è trasformata in un vero e proprio beauty store: un luogo dove – grazie alla presenza di personale esperto – make-up, skincare e haircare si uniscono a un assortimento caratterizzato da brand esclusivi, novità di tendenza e grandi classici.
Negli anni sono stati introdotti, in punti vendita selezionati, anche servizi e trattamenti estetici specializzati – come nail studio, brow studio, skin studio, hair studio e body studio – in collaborazione con partner d’eccellenza, per arricchire la customer experience, offrendo un’esperienza di bellezza completa e personalizzata: non solo un luogo di acquisto, ma uno spazio dedicato alla cura di sé.
Oggi eb continua a crescere, secondo un piano di sviluppo sostenibile e mirato, con l’obiettivo di consolidare la propria presenza sul territorio, rafforzare la brand awareness e diventare un punto di riferimento beauty per i clienti. Un luogo dove professionalità, eleganza e innovazione si integrano perfettamente per offrire prodotti e servizi di massima qualità a pochi passi dalla spesa.
Il 2026 sarà un anno di nuove sfide e opportunità: particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo dell’offerta a marchio privato, attualmente concentrata sulla categoria dei pennelli e su alcuni accessori. Proseguirà anche il percorso di espansione della rete vendita, con nuove aperture sul territorio.
Malumori e tanti dubbi tra gli esercenti dopo l’annuncio delle nuove regole di Palazzo Vecchio, la sede del Municipio fiorentino, sui dehors. Il protocollo fissa criteri più stringenti in 73 strade in area Unesco. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale La Nazione.
Le nuove regole dei dehors a Firenze
FIRENZE – Tra attesa, confusione e timori di nuovi costi, i commercianti del centro accolgono con sentimenti contrastanti le nuove regole sui dehors. C’è chi teme spese alte e nuova burocrazia, chi invoca più chiarezza, chi invece approva la stretta ma chiede al contempo coerenza e chi già spera in qualche forma di ristoro.
L’accordo siglato tra Comune e Soprintendenza mette ordine, ma lascia aperti molti interrogativi specie su modalità e pesi economici dell’adeguamento. Il protocollo fissa criteri più stringenti in 73 strade in area Unesco: stop ai teli in plastica, sì al verde curato, cinque diverse tipologie di dehors in base al contesto urbano, dal tavolino alla struttura coperta.
Per 50 strade – tra cui Ponte Vecchio, piazza Santa Trìnita, via Calzaiuoli e il piazzale degli Uffizi – è previsto il divieto assoluto di allestire strutture esterne.
Ma il vero nodo riguarda piuttosto chi dovrà adeguarle strutture adeguando materiali e pedane alle prescrizioni, con costi non irrilevanti: “Se per le nuove misure i commercianti vedranno calare a picco le entrate è giusto che il Comune preveda sconti o agevolazioni”, dice Nicoletta Radu, titolare di una pizzeria in via Nazionale. “Anni fa avevo un locale in via del Proconsolo e mi hanno fatto togliere il dehors: ho perso l’investimento. Bene il decoro, ma non si può riversare tutto sui commercianti”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
MILANO – Al settimo piano dell’Armani Hotel Milano, Armani/Ristorante dedica una serata speciale al cioccolato, in collaborazione con il maître chocolatier Guido Gobino, cui dal 2019 ha affidato la produzione di Armani/Dolci.
Per l’occasione, l’Executive Chef Francesco Mascheroni ha ideato un menù degustazione che interpreta i sapori autunnali attraverso abbinamenti inediti di cacao e cioccolato selezionati da Guido Gobino.
Il percorso si apre con un Rocher al foie gras e cioccolato fondente CRU Madagascar 72%. Per continuare con l’antipasto: Terrina di piccione, fegatini montati, cialde croccanti al cioccolato fondente CRU Guatemala 70%.
Il primo piatto è un Gyoza d’anatra servito in consommé all’infuso di cacao. Si prosegue con il secondo: Fagiano in casseruola, chorizo, paprika e cioccolato fondente CRU Ecuador 70%. A concludere, il dessert: Mousse al cioccolato fondente CRU 80% con vin brulé, cranberry e mandorla salata.
Il menù è disponibile unicamente per la serata di giovedì 20 novembre. Il servizio è previsto dalle ore 19.30, con ultima prenotazione alle ore 21.00.
Si richiede la prenotazione.
Menu degustazione: 140 euro a persona (abbinamento vini 60 euro).
Per informazioni e prenotazioni: +39 02 8883 8703 – ristorante.milan@armanihotels.com oppure www.opentable.it
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.