mercoledì 10 Aprile 2024
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Cimbali Group in una nuova era, l’a.d. Bracesco: “Vogliamo essere fonte di ispirazione per chiunque nel mondo del caffè”

Il Gruppo rinnova a Host la propria identità corporate, presenta un’offerta diversificata per tipologia di business e un’ampia gamma di servizi per il professionista

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MILANO – La fiera internazionale di Host è stata l’occasione per presentare al mondo The New Era of Cimbali Group, con il lancio delle novità del Gruppo e dei suoi brand LaCimbali, Faema, Slayer e Casadio; Mumac e Mumac Academy.

Alla conferenza, si è discusso del nuovo corso della multinazionale italiana, all’insegna di un rinnovo dell’identità corporate e della diversificata offerta in base alla tipologia di business di riferimento.

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Nel 2023 oltre il 5% del fatturato del gruppo è investito in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia, di digitalizzazione dei processi e dei servizi e, naturalmente, in sostenibilità.

Presenti per raccontare le nuove strategie aziendali: Enrico Bracesco, Group Managing Director, Marta Kokosar, Group Communications and Sustainability Director, Andrea Clerici, Group Business Director e Maurizio Tursini, Chief Product Marketing and Solutions officer.

Gruppo Cimbali a Host con una vision rinnovata, nuovi colori, business, tecnologia, sostenibilità e squadra

Questa l’introduzione di Marta Kokosar che passa subito la parola a Enrico Bracesco:

Enrico Bracesco, Chief Commercial Officer di Gruppo Cimbali host
Enrico Bracesco, direttore generale di Gruppo Cimbali

“Nel nostro gruppo amiamo sempre dire che l’organizzazione insieme a ciò che facciamo, segue un principio generale. La strategia è conseguenza di una visione, intesa non in senso accademico, ma come direzione che si dà a ciò che si vuole fare.

Chi segue Cimbali Group da un po’ di tempo, sa che ha più d 100 anni di storia alle spalle e adesso vede dei codici di comunicazione diversi. È un’evoluzione di un percorso che parte da lontano.

Nel fantastico mondo del caffè – grande, variegato, multidimensionale – vogliamo essere la fonte di ispirazione per chiunque abbia a che fare con esso: dal coffeelover al consumatore, al lavoratore del caffè.

Questo pilastro portante apre una serie lunghissima e stratificata di significati. Vogliamo realizzarlo mettendo al centro il concetto di soluzione, che per noi non è più solo il prodotto, ma tutto ciò che massimizza il valore per le persone a cui ci rivolgiamo.

Il mercato, al centro.

La soluzione è composta da prodotti, servizi, tutto tenuto insieme dalla tecnologia digitale, così da far fruire l’esperienza di caffè a prescindere dalla propria collocazione fisica: al bar, in hotel, a casa, in viaggio, in ufficio.

Questa è la vera piattaforma informativa che spiega il contenuto che presentiamo qui.

The Cimbali Group, tiene molto a questo modello di business che inizia ora a dispiegarsi. Ci sono 5 macchine: Cimbali, Faema, Slayer, Casadio e Keber. Quindi 5 marchi e 4 categorie di prodotto, un’alternativa che sono in pochissimi a poter proporre.

Pochi sanno e io amo dire che, sebbene siamo molto considerati per le macchine tradizionali, abbiamo iniziato a produrre macchine superautomatiche già nel 1969 e Faema ancor prima nel 1965.

La quarta categoria riguarda le tecnologie digitali. Le macchine portano a massimizzare la nostra ispirazione: non si parla più solo di coffee shop, seppur restino sempre il core business, ma si vogliono esplorare nuovi segmenti.

Un altro punto importantissimo: il corporate rebranding

Presentiamo 6 segmenti: il bar, gli uffici, gli hotel, le grandi catene, l’hospitality e le soluzioni per la casa di alto livello.

Era dunque importantissimo attribuire ai nostri marchi una visione specifica.

Più i marchi si caratterizzano per verticalità su determinati segmenti e canali, più è importante che certi temi trasversali vengano portati da ciò che è Cimbali Group, composto da 900 persone, che cresce per acquisizioni e vie interne e che deve avere una sua caratterizzazione precisa.

E oltre al business poi facciamo cultura, con il museo delle macchine del caffè più grande al mondo, il Mumac.

Il Gruppo Cimbali diventa Cimbali Group per vocazione internazionale

Da qui il perché della proposizione per segmenti, della nuova immagine corporate di gruppo e delle persone al centro a cui si rivolge la nostra offerta.

Quest’anno pubblicheremo il nostro secondo Rapporto di sostenibilità

Un po’ di dati: nel 2022 abbiamo generato 9.500 ore di formazione.

Abbiamo assunto più di 50 persone nel 2022. Nel nostro Gruppo un terzo dei dipendenti è donna, con una derivata di crescita interessante.

Parlando della sostenibilità sulle 4P (People, Product, Planet e Partnership) tutto ciò che produciamo ha il dogma di consumare meno e di essere composto da materiali riciclabili per più del 90%.

La M40 ad esempio, consuma il 66% in meno del modello che sostituisce.

Ultimo punto: il Gruppo cresce e ha una dimensione internazionale

L’Italia vale meno del 15%, abbiamo 12 filiali nel mondo più quelle italiane e se n’è aggiunta una di recente con l’acquisizione del nostro storico distributore svizzero.

Crediamo tanto nei valori di fedeltà, di partnership a lungo termine, a tal punto che pur di non separarci dai nostri distributori, alla fine li acquistiamo.

La Svizzera per noi è un mercato fondamentale e noi avevamo bisogno di alta qualità.

Cinque stabilimenti produttivi, 4 in Italia, uno a Seattle negli Stati Uniti.

Questa è una piattaforma che già da sé parla di diversità e inclusione. Tutto ciò che facciamo è frutto di un ascolto continuo di tutte le persone che vivono nel mondo di Cimbali Group.”

Marta Kokosar sul Corporate rebrand

“Avevamo un logo realizzato nel 2005 che rispondeva ad un’esigenza più legale che ad un’attività di branding. Era arrivato il momento, proprio al culmine di un percorso di rinnovamento, di darci una nuova immagine aziendale.

Abbiamo preso le iniziali, trasformandoli in un monogramma moderno, semplice ed essenziale nelle linee. Un logo aperto, più inclusivo, per pensare ad essere un’azienda che abbraccia e racconta i nostri 5 marchi commerciali, i nostri 2 marchi culturali (Mumac e Academy) e la nostra cultura della sostenibilità di cui diamo conto con una seri di risultati concreti.

I colori del tutto nuovi: abbiamo scelto qualcosa che avesse un significato: l’ottanio della tecnologia, freddo ma rilassante e a contrasto il rame che è un omaggio alle nostre radici. Insieme raccontano l’industria di cui facciamo parte e che utilizza meccaniche fredde e calde.”

Maurizio Tursini: le novità prodotto

Maurizio Tursini Gruppo Cimbali
Maurizio Tursini è il chief product marketing and solutions di Gruppo Cimbali

“Mi ricollego al tema della varietà del nostro mercato e aggiungo un po’ di complessità: tra le persone che amano e vivono di caffè, bisogna considerare che ci sono diverse tipologie di stakeholder.

Abbiamo il barista che interagisce con la macchina, i bevitori, i tecnici e tanti altri.

Ciò vuol dire che ciascuno di questi opera e vive l’esperienza del caffè con delle esigenze specifiche. L’importanza quindi della digitalizzazione e connettività ci dà la possibilità di offrire una proposta customizzata.

Rispondiamo con un portfolio ampio di prodotti digitali e servizi che siano portatori di messaggi specifici. Se pensiamo al mondo digitale mi viene in mente la piattaforma Art.IN.Coffee, attraverso cui i tecnici hanno la possibilità di controllare i dati, la produttività delle macchine, il loro funzionamento ed eventualmente anche scrivere sulle macchine per cambiarne i parametri.

E ancora, abbiamo parlato di flessibilità: per essere i miglior partner possibili, attraverso le Machine API – soluzioni digitali “aperte” – diamo la possibilità ai clienti di usufruire dei dati delle nostre macchine per costruire le proprie analitiche.

Pensiamo poi invece a chi vuole interagire, l’utilizzatore come fruitore della bevanda, con le macchine.

Abbiamo la risposta in Cup4you – Evo: un’applicazione mobile che permette al cliente finale di settare la propria ricetta e di ordinare automaticamente la bevanda che viene erogata dalla macchina.

Diamo la possibilità di utilizzare l’app anche attraverso dei crediti o dei token.

E ancora: in termini di diversità di clienti non posso non citare la partnership TeamViewer, nella realizzazione del Global Remote Service program che dà la possibilità ai tecnici di interagire da remoto sulla macchina.

Tutto si traduce anche nei prodotti fisici.

Questo è un anno molto importante per il Gruppo Cimbali, perché lanciamo la M40

M40 a 3 gruppi bianca (foto concessa)

La prima dotata di una tecnologia di estrazione innovativa e che consente, nella modalità Ready to use il risparmio sino al 60% di energia.

L’abbiamo pensato nell’ottica della sostenibilità: ha una percentuale maggiore del 94% di materiali riciclabili. Compatta, molto più leggera del modello precedente.

Segna il passo non soltanto del Gruppo ma, oserei dire, anche dell’industria del caffè.”

Casadio Nettuno

Casadio Nettuno a 3 gruppi (foto concessa)

“Un brand che io chiamo sincero. Abbiamo esposto con esso una macchina flessibile, affidabile, versatile, personalizzabile, dotata di un’interfaccia con pulsanti retroilluminati e per la prima volta in questo brand, connessa.

I macinadosatori

Il nuovo macinadosatore di Casadio, che fa della precisione il suo punto di forza e presenza la tecnologia dello Stabilizer che consente di regolare automaticamente la dose del caffè, garantendo una certa costanza.

G50 (foto concessa)

Il G50: costanza, produttività e connettività in Bluetooth con la macchina e PGS che fa comunicare le macchine.

Infine, un set di offerte per le superautomatiche qui esposte, per quei mondi in cui è più necessario avere a disposizione qualcosa simile al self service.

Fiore all’occhiello: l’Academy

Per noi è un grande punto di forza. Noi crediamo molto nella formazione e informazione. Abbiamo trainer certificati dalle più importanti associazioni del settore e hanno la possibilità di erogare corsi tra i più svariati. Rivolgendosi a tutti gli amanti del caffè, dai clienti al pubblico di appassionati.”

Ad Host 2023 anche Mumac, il Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, propone
alcuni nuovi progetti che hanno l’obiettivo di valorizzare al meglio i concetti di responsabilità, inclusività e interazione che già sono state le linee guida del restyling del museo, avvenuto lo scorso anno in occasione del decennale dalla fondazione.

Nel corner rosso dedicato al museo all’interno dello stand, sarà possibile effettuare una Mumac Experience attraverso diversi contenuti: un nuovo video istituzionale del museo dagli effetti cinematografici e un video realizzato con un drone porterà virtualmente il visitatore al museo attraverso un “volo” tra le sale espositive e le macchine più iconiche che hanno segnato la storia di questo comparto del made in Italy.

Inoltre, attraverso altri video realizzati ad hoc, si potranno scoprire, dalle origini ad oggi, le pietre miliari non solo della storia aziendale ma anche della storia delle macchine per caffè, della filiera produttiva dal chicco alla tazzina e dell’archivio storico digitale.

Verrà, inoltre, reso disponibile il nuovo sito web www.mumac.it: una miglior organizzazione e ricchezza dei contenuti insieme alla semplicità d’uso garantiscono un’esperienza di navigazione ottimale.

Durante i giorni di Host, Mumac sarà inoltre aperto per visite nei giorni e negli orari indicati sul sito stesso: i visitatori potranno fruire di un nuovo allestimento di notevole impatto scenografico di una delle sale museali e, grazie ad una nuova Mumac App-audioguida sarà possibile prenotare una visita guidata “tailor-made” scegliendo tra diversi percorsi multilingua all’interno dell’audioguida e vivere l’esperienza di visita in autonomia, senza mediazioni.

Andrea Clerici, il modello di business

Andrea Clerici nuovo direttore commerciale Gruppo Cimbali

“A fronte di ciò che abbiamo sentito, il mio team ha il piacere solo di tirar in porta: con tutto quello che il Gruppo mette a disposizione, noi dobbiamo solo da concretizzare.

La sua materializzazione è l’approccio per segmenti che significa differenziare l’offerta, mercato per mercato, tipologia di cliente per tipologia di cliente, per presentarla in modo più efficace e fruibile.

Lo stesso prodotto, la stessa macchina, ha bisogno di esser comunicata in maniera diversa a più tipologie di cliente.

L’esercizio che tutta la squadra sta facendo è di girare il paradigma di 180 gradi, quando ancora si partiva dal prodotto da proporre al mercato.

Ora abbiamo effettuato due passaggi: il primo, non presentare un prodotto ma una soluzione integrata composta da diversi elementi; il secondo è quello di avvicinare l’offerta partendo dai bisogni dei diversi segmenti.

Dobbiamo interpretare in ottica consulenziale le diverse esigenze, declinarle nello sviluppo e presentazione delle nostre offerte per facilitare la scelta dei nostri clienti.

Questo ovviamente si compone con un ultimo passaggio: come portare questa soluzione sul mercato, con la differenziazione per canale

Abbiamo ulteriormente ramificato e declinato quello che è il nostro network attraverso cui portare la soluzione.

Oltre la classica rete distributiva abbiamo iniziato ad esplorare aprendo l’e-commerce poco più di due anni fa, iniziando importanti collaborazioni con contractors di architettura.

In passato sono stati attori che non rientravano nella nostra visione che però ora riteniamo una fonte differenziante della nostra offerta per arrivare sul mercato in maniera più efficace possibile.

L’elemento che unisce tutto quello che abbiamo detto sono le nostre persone

Presento alcuni membri del team commerciale che hanno permesso l’implementazione di questo cambio di approccio al mercato.

Eugenio Filoni responsabile dei segmenti, Stefano Caverzaschi responsabile per la gestione e il coordinamento delle filiali europee, un ruolo nuovo che abbiamo creato per permetterci di avere un controllo sul mercato e una vicinanza ai nostri business partner più immediata e profonda. Joseph Feixa coordina tutto il mondo dei distributori europei.

La responsabilità del mercato Italia a Claudio Torresan, mentre Boris Nava ha preso il testimone di Dubai. Questa è solo una parte della squadra che è la dimostrazione pratica dell’investimento sulle persone.”

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