Da sinistra: Nicola Bernardi, responsabile educativo Casa Priscilla ODV, Giannandrea Dubbini, presidente di Diemme S.p.A, suor Miriam, fondatrice di Casa Priscilla ODV, Filippo Giacinti, sindaco del Comune di Albignasego, Antonio Bressa, assessore al Commercio del Comune di Padova (immagine concessa)
ALBIGNASEGO (Padova) – È doppiamente buono il “caffè sociale”: la miscela è una pregiata selezione di chicchi tostati e macinati e il fine ultimo solidale è notevole. Sono 10 mila i barattoli di caffè in polvere dedicati a un progetto di solidarietà che la torrefazione ha particolarmente a cuore.
Verranno distribuiti da Diemme nella sede di Via Battaglia 69, nei locali a conduzione diretta, nello shop online e in tutte le attività che decideranno di aderire all’iniziativa a partire da maggio 2023.
Caffè Diemme si affianca a Casa Priscilla ODV, realtà padovana, situata in Via Jacopo Crescini, 24 ter, fondata da sorella Maria Parolin (Suor Miriam) che dà supporto a minori, mamme, donne maltrattate e nuclei familiari in difficoltà, per costruire una nuova casa di accoglienza in via Vlacovich, dove è stata acquistata un’area dal Comune di Padova.
Da una vecchia scuola elementare dismessa, ora completamente abbattuta, è progressivamente in fase di realizzazione – grazie all’impresa di costruzioni cui fa capo l’arch. Luigi Ometto – una nuova struttura ad un piano unico, totalmente in legno, immersa nel verde e completamente ecosostenibile, che associa importanti soluzioni di risparmio energetico ed idrico e che consentirà a Casa Priscilla di quadruplicare il servizio di accoglienza e supporto a mamme e minori in difficoltà.
Il cuore nel territorio
Il progetto, che sta vedendo la partecipazione di diversi soggetti privati, può contare anche sul supporto di Diemme: tutto il ricavato della vendita dei barattoli di caffè personalizzati, in vendita a 7€/l’uno con l’illustrazione di Casa Priscilla, sarà devoluto alla comunità educativa.
“Siamo da sempre sensibili alle tematiche sociali e, in particolare, alle fasce di popolazione più fragili comprendenti donne e bambini, spesso – purtroppo – “destinatarie” di una qualche forma di esclusione o indebolite da un sistema che non le valorizza e protegge a sufficienza – è il commento di Giannandrea Dubbini, presidente di Diemme S.p.A -. In passato, come azienda, abbiamo promosso diverse attività a favore dei più piccoli: si pensi a quando abbiamo fatto realizzare dei disegni sulle nostre tazze ai bambini del reparto di pediatria dell’Ospedale di Padova”.
A questa sensibilità si affianca anche il desiderio di ringraziare il territorio padovano, quel territorio di cui l’azienda si è sempre sentita parte e con cui ha intessuto relazioni e scambi proficui. “Ogni dialogo necessita di almeno due persone. Noi da sempre amiamo interloquire con Padova, con le sue realtà culturali, economiche e sociali” prosegue Giannandrea Dubbini.
Colori e accoglienza
Il barattolo riporta il disegno identificativo dell’associazione e rappresenta suor Miriam che abbraccia una casa da cui escono mamme e bambini.
Il quadro da cui è stata estrapolata la grafica è stato realizzato dall’artista e arteterapeuta Barbara Jacopetti, originaria di Padova, città che per lei è risorsa inesauribile di scorci e di idee.
“Una tazzina di caffè può dire molto e, per noi, è sinonimo di provvidenza. Questo progetto accomuna sicuramente famiglia e storia di vita, valori fondanti che identificano Diemme e Casa Priscilla” così Suor Miriam.
“Abbiamo bisogno di una nuova sede per aiutare più bambini e più mamme che, quotidianamente si rivolgono a noi – prosegue Nicola Bernardi, responsabile educativo di Casa Priscilla ODV -. Richieste ce ne sono sempre più e vogliamo rispondere a queste fragilità con un ambiente bello, in tutti i sensi, perché la bellezza ci salverà”.
“Una volta in più i padovani dimostrano di essere solidali con azioni concrete – afferma il sindaco di Padova, Sergio Giordani -. Questi diecimila barattoli di caffè che Diemme mette in vendita con l’illustrazione di Casa Priscilla non solo sostengono economicamente i progetti dell’associazione e, in primis, la realizzazione della nuova casa di accoglienza in via Vlacovich, ma sono anche ambasciatori del messaggio di speranza e solidarietà che suor Miriam ci lancia. Come diecimila semi sparsi per la città, confidiamo mettano in moto ulteriori azioni, sostegni, progetti per aiutare Casa Priscilla. Grazie a Giannandrea Dubbini per questa intelligente iniziativa che parte dal cuore”.
A mettere l’accento sulla rete virtuosa creatasi anche l’assessore al Commercio del Comune di Padova, Antonio Bressa: “Il tessuto imprenditoriale padovano si dimostra ancora una volta particolarmente attento alla propria comunità e alla solidarietà. Sono certo che i padovani sapranno premiare quest’iniziativa, contribuendo a sostenere la realizzazione della nuova Casa Priscilla”.
“La forza dirompente del welfare del territorio è data da associazioni come Casa Priscilla, senza le quali il pubblico non potrebbe far fronte alle tante criticità presenti – conclude il sindaco di Albignasego, Filippo Giacinti -. E che gli imprenditori sostengano, in sinergia con le amministrazioni, queste iniziative, crea l’abbraccio che serve per affrontare le fragilità”.
Le miscele Espresso Bar e Superoro (immagine concessa)
MODENA – La storica torrefazione modenese Caffè Cagliari S.p.A. annuncia il lancio sul mercato di HQ, la linea alta qualità dedicata esclusivamente al canale horeca. Un progetto di restyling nato con l’obiettivo di valorizzare le due miscele alta qualità Superoro e Espresso Bar che si è evoluto a linea premium, attraverso la realizzazione di materiali di sevizio e di comunicazione dedicati.
Caffè Cagliari lancia la linea alta qualità
“La qualità dei nostri prodotti è riconosciuta e apprezzata dai clienti di tutto il mondo. Con questo progetto – racconta Alessandra Cagliari, amministratore delegato di Caffè Cagliari – abbiamo voluto attualizzare la linea premium alta pressione, ridisegnando il packaging di Superoro e Espresso Bar e creando una serie di materiali di servizio dedicati. Il risultato è una linea dal design contemporaneo che valorizza il locale guardando al futuro in un’ottica di sostenibilità. Ciò che invece è rimasto immutato sono le due miscele: la qualità e il gusto di Superoro e Espresso Bar sono le sempre le stesse.”
Nuova grafica per un packaging system dotato di una valvola ad alta pressione che permette una maggiore esaltazione delle qualità del caffè rispetto alle valvole standard. Un sistema sviluppato da Goglio S.p.A. nel 2006 al quale Caffè Cagliari ha da subito creduto e che ancora oggi risulta innovativo: a differenza delle normali valvole monodirezionali di degassazione, questa valvola lavora ad una pressione molto elevata permettendo di trattenere a lungo, all’interno della confezione, i gas che naturalmente si sprigionano dai chicchi di caffè appena tostati. In questo modo l’aroma si arricchisce ulteriormente offrendo un risultato in tazza eccellente.
Novità anche sul formato: in controtendenza rispetto al mercato Caffè Cagliari ha aumentato il formato portandolo da 1 kg a 1,250 kg, riducendo così del 25% l’imballaggio del pack. Una scelta che rappresenta un primo passo verso gli obiettivi di sostenibilità in programma nel piano aziendale dei prossimi anni.
Dopo Roma (e ne abbiamo parlato qui), Milano, Napoli e Genova, la bottega del brand Mr. Dick è stata inaugurata anche nel centro storico di Bologna. I titolari affermano che l’idea dietro il locale è “un modo per abbattere i tabù”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Corriere della Sera.
Mr. Dick apre a Bologna
BOLOGNA – Tortini e cialde, cupcake e waffle a forma di pene o di vulva, guarniti di panna, cioccolato, rum, crema e altre delizie. Mr. Dick, la catena di pasticcerie diventata un fenomeno grazie ai dolci osé apre anche a Bologna. Dopo Milano, Napoli e Genova, arriva sotto le Due Torri in pieno centro storico, in via del Borgo di San Pietro 21/A. L’inagurazione è avvenuta domenica 14 maggio 2023 alle 16.
Mr. Dick è diventata famosa soprattutto grazie ai video sui social: la declinazione sexy della pasticceria piace a tanti, al punto che per le scorse aperture si sono create lunghe code davanti ai negozi.
Ma i caratteristici dessert a forma di organi sessuali maschili e femminili non hanno mancato di suscitare polemiche sul tema del decoro in alcune città, come a Milano. In qualche caso ai negozi era stato chiesto di coprire l’insegna: troppo spinta l’immagine del logo, che raffigurava un pene.
L’idea poco prima della Pandemia
I tortini piccanti – suggeriscono i titolari – sono pensati per feste di compleanno, addii al nubilato, o ricorrenze come San Valentino, ma anche per una tipica goliardata petroniana nel cuore della cittadella universitaria di Bologna. «C’è sempre un motivo per fare una capatina nella pasticceria più sexy d’Italia», affermano. Un’avventura sulla quale si sono gettati solo qualche anno fa, poco prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, aprendo sotto a Milano. Una pasticceria hot che mette a disposizione dei clienti anche una serie di creme e di prodotti per guarnire e farcire i dolcetti.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Il maestro pasticciere Iginio Massari (foto Pasticceria Massari)
Il primo Festival italiano della pasticceria nuziale si terrà il 17 maggio nel cuore di Napoli a piazza del Plebiscito. L’evento è organizzato da Apei, l’associazione degli Ambasciatori pasticceri dell’eccellenza italiana presieduta daIginio Massari. La conduzione della manifestazione sarà affidata al celebre showman e principe dei wedding planner Enzo Miccio assieme a Irene Colombo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Tiscali Campania.
Il primo Festival italiano della pasticceria nuziale
NAPOLI – Sarà piazza del Plebiscito a Napoli il teatro del primo Festival italiano della pasticceria nuziale organizzato da Apei, l’associazione degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana presieduta dal Maestro Iginio Massari, con il patrocinio di Regione Campania e Comune partenopeo. Un appuntamento imperdibile che richiamerà gratuitamente all’ombra del Vesuvio migliaia di appassionati.
Al centro della kermesse il matrimonio napoletano che diventa protagonista all’interno di una vera e propria grande festa dedicata all’amore, ricca di ogni forma di spettacolo, sorprese e ospiti.
A partire dagli Ambasciatori Apei che esporranno le loro torte monumentali e faranno dono a tutti i partecipanti di migliaia di cofanetti colmi di dolcezza. La conduzione della manifestazione sarà affidata al celebre showman e principe dei wedding planner Enzo Miccio che presenterà la sua collezione di abiti da cerimonia e dirigerà l’evento insieme a Irene Colombo.
Moda e alta pasticceria si uniranno in una sfilata di sposi e testimoni destinata a lasciare il segno. Il Festival è stato presentato in una conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia, la sede della Regione.
Con il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, e l’assessore alle Politiche giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, Chiara Marciani, presente anche il maestro Iginio Massari.
“Sarà un momento particolarmente significativo per Apei che ha deciso di condividere con il grande pubblico tutte le curiosità e i segreti che gravitano intorno a uno dei riti più importanti per tutti e che accomuna il mondo intero – spiega proprio Iginio Massari, Presidente dell’associazione degli Ambasciatori pasticceri dell’eccellenza italiana -. La speciale serata del 17 maggio sarà una grande occasione per raccontare da diversi i punti di vista il tema del matrimonio, che verrà affrontato in ogni sua sfaccettatura, in un connubio perfetto qual è tra il mondo della pasticceria e quello della moda, entrambi rappresentati al livello più alto”.
Iginio Massari: “Il Festival si caricherà di una valenza ulteriore perché vuol essere una grande festa per la città di Napoli, con l’obiettivo di ispirare il pubblico sui trend attuali e sulle tradizioni legate al variegato mondo delle nozze. Il tutto – chiosa Massari – inserito nel magico contesto di piazza del Plebiscito”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Edy Bieker insieme a sua figlia Francesca (immagine concessa)
MILANO – Il Maestro del LavoroEdy Bieker, che definire esperto del caffè è sempre troppo poco, perché è uno dei maggiori conoscitori della cultura della tazzina in tutto il mondo, annuncia la fine del suo percorso lavorativo per godersi la meritata pensione. Bieker arrivò in Sandalj nel 1990 chiamato dal fondatore dell’azienda, l’indimenticabile Vinko Sandalj dove ha lavorato per oltre 33 anni.
Bieker, che ha concluso la carriera con la carica di vicepresidente e amministratore delegato di Sandalj Training Company a Trieste, ci ha inviato una toccante lettera di saluti diretta al mondo del caffè di cui è stato indiscusso protagonista per più di un decennio e che riportiamo qui di seguito.
Il saluto di Edy Bieker al mondo del caffè
Edy Bieker con il premio alla carriera che gli è stato consegnato da Sca (alle’epoca Scae) al World of coffee di Dublino 2016
“Il mio percorso lavorativo è terminato e sono in pensione. La mia gratitudine va alla Sandalj, Azienda nella quale ho lavorato con orgoglio negli ultimi 33 anni, 2 mesi e 3 giorni.
Grazie poi a tutte le persone con le quali ho collaborato, o sono stato in contatto, nel corso dei miei anni di presenza nel mondo del caffè: tutti avete contribuito a farmi crescere e non solo a livello professionale.
Edy Bieker
Ringrazio inoltre mia figlia Francesca che mi ha aiutato a comprendere meglio il cambiamento in atto nell’universo del caffè”.
Per chi volesse contattare Edy Bieker il suo indirizzo attuale di posta elettronica è edybieker53@gmail.com.
MILANO – La scena degli specialty spesso è definita come di nicchia: è vero, ma non del tutto. Perché di realtà che spingono su questi prodotti, valutati con un punteggio superiore agli 80 secondo il metodo stabilito dalla Specialty coffee Association e tracciabili, ce ne sono sempre di più in tutta Italia. A Modena, Antonio Cometa con il suo Menomoka, ha scelto di puntare sulla materia prima già in tempi non sospetti.
E quindi la prima domanda sorge spontanea: Cometa, come mai ha deciso di inserire nella sua offerta gli specialty?
“Sono 23 anni per me dietro al bancone. Ho iniziato quando ne avevo 17 con la prima esperienza da barista mentre studiavo, ma più passava il tempo più mi sono appassionato a questa professione finché non ho voluto dedicarmici a tempo pieno. Nel 2008, intanto sono approdato in una caffetteria in cui avevano già iniziato a proporre insieme a una miscela tradizionale, delle monorigini tra cui il Jamaica Blue Mountain, 100% Arabica. Venendo dal mondo del vino, mi sono subito incuriosito al discorso del purge, del flash, del basket, della macinatura on demand con uno dei primi Mahlkonig.
C’era già lì la voglia di proporre qualcosa di alternativo, seppur non ancora proprio specialty.
Ho seguito il mio primo corso di caffetteria alla 9bar e sono stato tra i primi iscritti a Sca Italy. Così ho continuato a coltivare questa mia passione sinché nel 2014 ho aperto Menomoka in centro storico. Avevamo già 3 scelte di caffè single origin in listino, degli specialty Arabica anche con un 100% Robusta.
Dentro il locale di Cometa (foto concessa)
Dovevo farmi un’idea anche di come andasse il mercato, raccogliendo da subito i feedback dei clienti, che prediligevano sempre la Robusta. Ho capito di dover cambiare modo di comunicare, parlando alla gente in modo diverso: dagli inizi in cui mi ponevo con un atteggiamento forse troppo categorico e chiuso, finendo per denigrare io per primo ciò che servivo come la Robusta, ho fatto dei passi indietro avvicinando le persone gradualmente a questo mondo.
Ho scelto per questo motivo le torrefazioni artigianali sino a quando poi ho inserito Le Piantagioni di Caffè, che lavorano in maniera trasparente con le origini e rappresentano la via di mezzo per introdurre il consumatore finale allo specialty, step by step fino a giungere agli estremi dei Dirompenti.
In nove anni sono riuscito – soprattutto paradossalmente dopo il Covid e il ritorno delle persone al caffè preparato in casa con la moka che ha portato ad una consapevolezza maggiore della qualità del prodotto comprato nei supermercati e alla conseguente curiosità sulla materia prima più buona acquistata online – a riprendere registrando un 30% in più sulla vendita dei grani e del macinato. Quindi con piacere ho riscontrato una rinata voglia di approcciarsi a dei prodotti di qualità.
Un altro fatto che ho notato anche confrontandomi con altri colleghi è un buon sintomo di cambiamento: quando si riesce a trasmettere l’identità del proprio locale in modo da comunicare il giusto messaggio dietro a determinate scelte, si è poi in grado di spingere sul consumo del filtro rispetto all’espresso. Una cosa positiva, dato che per me il filtro resta la migliore espressione per caffè di un certo livello.
L’espresso di Menomoka (foto concessa)
Parliamo anche di prezzi: da Menomoka si parte da un euro e trenta per l’espresso classico con la miscela 85% arabica e 15% robusta, de Le Piantagioni del Caffè. Mentre per la singola origine one shot si arriva ai 2 euro e 50 e propongo solo a un euro in più uno specialty in double shot naked per dar la possibilità di lavorare bene e proporre qualità. Ormai è diventata un’abitudine per i nostri clienti prendere il double shot, perché da noi si respira questa filosofia. Sull’espresso abbiamo sviluppato un ottimo discorso. E poi abbiamo turisti che ci cercano grazie alle guide Lonely planet, Gambero rosso, l’applicazione Europen coffee trip, e siamo stati anche raccomandati dallo chef Bottura.
La clientela e i consumi sono costanti lungo tutta la settimana e orari della giornata?
La proposta con filtro da Menomoka (foto concessa)
“Menomoka resta aperto 7 giorni su 7, anche se abbiamo fatto un ragionamento sugli orari in seguito al Covid: ho pensato di studiarli calibrati in base alla stagione. Il centro storico d’estate viene abbandonato durante il weekend, in autunno è più equilibrato mentre l’inverno vede perdere clientela di pomeriggio.
Quindi da lunedì al venerdì restiamo aperti fino alle 15, mentre il sabato e la domenica fino alle 18.
Nel weekend si apre una parentesi temporale dedicata a chi vuole godersi un’esperienza più rilassata: alcuni clienti hanno addirittura voluto prestarsi ad un percorso completo di specialty, partendo dall’espresso sino al filtro. Sicuramente questo metodo d’estrazione è ideale per il pomeriggio, ma anche durante la settimana alcuni lo abbinano con il salato.
Siccome vengo dal mondo del vino, ho capito che anche il caffè può comportarsi allo stesso modo: un filtro con una certa acidità può esser adatto alla pulizia del palato per lasciare un buon retrogusto in bocca. Devo dire che le persone sono aperte a questi suggerimenti.
Le nuove generazioni poi sono molto più attente e percettive sui temi legati alla qualità, i nuovi metodi e soprattutto al discorso sostenibilità. Promuoverei anche l’uso del tumblr, ma è ancora difficile da spingere qui a Modena.
E a proposito di nuove tendenze, mi preoccupa la frontiera che sta prendendo piede dei caffè fermentati, anaerobici, che un po’ snatura quello della qualità alle origini. Modificando il vino si incide anche sulla sua bontà. La richiesta di questi caffè tropicali, non solo porta ad agire su un prodotto naturale ma ha un costo elevato per il coltivatore che deve investire per portare così in alto delle bombole di CO2, per poi magari non avere neppure tanto controllo dello stesso processo. Ora i caffè aromatizzati stanno uscendo un po’ ovunque sul mercato, ma il farmer non racconta esattamente cosa ha inserito nelle botti per modificare il gusto finale del caffè.
Allora io un po’ mi domando: perché dovrei pagare questi caffè aromatizzati a caro prezzo come se avessero ottenuto un altissimo punteggio Sca? Sarebbe perché c’è qualità dietro, oppure soltanto perché è un modo di lanciare una moda? Il farmer che non riesce a ottenere caffè estremamente profumati, deve trovare metodi alternativi per venderli ed ecco che si presta alle fermentazioni. Sarebbe più onesto ammetterlo e mettere in etichetta “aromatizzato per mano dell’uomo”.
Così, se c’è trasparenza, va bene anche acquistarlo. Come faccio io quando indico con una scheda tecnica gli specialty proposti ai miei clienti.”
Che attrezzatura usa e quali caffè servite da Menomoka?
“Usiamo 4 macinacaffè – per la miscela un Mahlkonig, per le single origin un Eureka Atom XL e per la drogheria un EK43 – e una La Marzocco La Strada EP che ora sto facendo sistemare che mi dà modo di essere uno chef con l’espresso. Oltre alla miscela standard abbiamo un decaffeinato e a rotazione selezioniamo dei microroaster italiani e anche dal nord Europa, da Barcellona, da Copenhagen. Questo perché voglio proporre anche esperienze diverse e ho bisogno di spostarmi anche di tanto con lavorazioni diverse. A questo proposito vorrei citare la mia collaborazione con Marco Pizzinato, che cerca di diffondere il tema Specialty nelle caffetterie italiane, proponendo ottimi caffè e facendo formazione a chiunque volesse acquistare da lui. “
E i clienti si lamentano del costo e dell’acidità?
“E’ una selezione naturale: la gente che si lamenta del gusto o del prezzo, non viene più da Menomoka e io non me la prendo. Siamo uno specialty bar, anche se da noi si può mettere lo zucchero. Sono contro i dictat che per primo ho adottato nei primi tempi. Oggi provo a suggerire la non necessità di edulcorante, proponendo direttamente un caffè dolce e usando l’acqua a osmotizzata BWT. “
Con il personale invece? Avete problemi a trovarne?
“Il mio personale è formato, me ne occupo io stesso e li porto in giro a fare diverse esperienze. Uno arriva da Bologna, uno da Reggio Emilia: si spingono sin qui perché sono interessati e sanno che qui trovano la stessa passione. Poi c’è il discorso sulla professione barista: con chi arriva da fuori dalle dinamiche della community, si fa ancora fatica a comunicare che questo mestiere ha la sua dignità.
Con tutti i bar che abbiamo in Italia, che per l’80% serve pessimo espresso, le persone che vanno a lavorare non è molto interessata. Bisogna quindi partire dalle basi, al di là dello specialty, proprio cominciando a fare una diversa comunicazione rispetto al lavoro del barista e modificandone le condizioni contrattuali. Non posso lavorare soltanto con degli scienziati dello specialty, ma neppure con qualcuno che si accontenta di lavorare male sul prodotto e poco.
Uscendo però dalle utopie e dalla via dei puristi che non sono economicamente sostenibili per noi gestori. Ci vuole una buona via di mezzo.
Da Menomoka seguiamo questo principio anche per la drogheria dedicata all’asporto: anche la signora anziana che si serve da noi acquista specialty per portarselo a casa. Com’è stato possibile? Ho spiegato semplicemente: vi siete mai chiesti come mai nei supermercati il caffè è macinato e sottovuoto, mentre io ve lo do in un pacchetto con la valvola? Questo imput apre già le porte al discorso di qualità.
Un principio che applichiamo su tutta la nostra proposta: per esempio usiamo latte fieno, che ha un costo più elevato e per questo un cappuccino parte dai due euro. Ci teniamo moltissimo. Il cold brew e l’estratto a freddo lo proponiamo già da 5 anni e d’estate vendiamo 7/8 litri al giorno. E poi serviamo tutte le bevande vegetali: cocco, mandorla, avena, soia, nocciola. “
Il futuro di Menomoka qual è?
“Visto che sono da solo, mi piacerebbe innanzitutto inserire un’altra persona che mi possa permettere di fare più ricerca e uscire dal locale. In più, l’obiettivo sarebbe quello di esser affiancato da una bakery e creare una sala di coworking in cui fare formazione e confrontarsi, uno spazio polivalente con croissanteria e caffè specialty. Al momento non trovo però pasticceri interessati che vogliano fare questo tipo di esperienza. Un altro progetto da portare a termine è quello di diventare anche un AST certificato.
E poi mi piacerebbe che la comunicazione social sia più aderente alla realtà della gestione del bar. “
I risultati del primo trimestre De' Longhi (immagine concessa)
TREVISO – Approvati dal Consiglio di amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati del primo trimestre del 2023: ricavi a € 602,4 milioni, in calo del 18,1% (-18,7% a cambi costanti); Ebitda adjusted a € 74,3 milioni, pari al 12,3% dei ricavi (rispetto al 13,6% del trimestre 2022); utile netto a € 38,7 milioni, pari al 6,4% dei ricavi (rispetto al 6,9% del trimestre 2022); posizione finanziaria netta positiva per € 317,2 milioni, in miglioramento rispetto sia al dato di fine 2022 (+ € 18,5 milioni) che al dato di fine primo trimestre 2022 (+ € 42,6 milioni).
Nelle parole dell’amministratore delegato Fabio de’ Longhi:
“Guardando alla partenza di questo 2023, nonostante risultati che sono stati impattati da un contesto macroeconomico non favorevole, con un comportamento di consumatori e distributori improntato alla prudenza, siamo soddisfatti di come il Gruppo sia stato in grado di reagire alle numerose sfide e difficoltà”.
“Ad oggi, il nostro Gruppo può contare su ricavi e margini che restano largamente oltre i livelli pre- pandemici, grazie alla crescita organica, agli investimenti e alle acquisizioni finalizzate in questi anni: i ricavi del trimestre sono oggi del 60% sopra quelli del 2019 (erano di € 376 milioni) e l’Ebitda adjusted è raddoppiato rispetto ai 37 milioni di euro del 2019″.
“Sottolineiamo inoltre come la soddisfacente dinamica dei margini del primo trimestre, rispetto al 2022, sia stata resa possibile dal complesso di azioni di efficientamento e contenimento dei costi messe in campo negli ultimi mesi e nonostante le attività di comunicazione e marketing siano proseguite sull’onda del successo della campagna globale sul caffè”.
“Guardando ai prossimi trimestri, è ragionevole ipotizzare che il raffronto con l’anno passato si farà progressivamente meno sfidante, mantenendo quindi il tasso di crescita su livelli sostenuti rispetto al periodo pre-pandemico. In questo contesto, quindi, confermiamo la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggera flessione rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro.”
Il primo trimestre del 2023 è stato caratterizzato da una situazione geopolitica e macroeconomica non favorevole e di difficile lettura, in continuità con lo scenario incontrato nella seconda parte del 2022. Inoltre, la partenza dell’anno è stata impattata da alcuni fattori già anticipati, che hanno condizionato l’andamento delle vendite in questa fase iniziale.
Nello specifico, si segnalano tre principali effetti:
Un raffronto sfidante con la straordinaria crescita dei primi mesi dei precedenti due anni, (rispettivamente +59% nel 2021 e +5.5% nel 2022 a perimetro costante);
Un approccio più cauto di una parte della distribuzione, che ha utilizzato questi mesi per ridurre il livello di scorte (effetto de-stocking);
La scelta strategica del Gruppo di uscire dal mercato del condizionamento portatile negli Stati Uniti, che nel trimestre ha pesato per € 23,4 milioni
Nonostante la complessità dello scenario, il Gruppo ha proseguito ad investire nelle attività di marketing e comunicazione – in particolare per quel che concerne la campagna globale sul caffè – di innovazione – con il lancio sul mercato nordamericano della macchina premium da “drip coffee” True Brew – e di recupero della marginalità – con un focus sui costi e sulla tenuta dei prezzi.
Riguardo all’andamento della profittabilità, si evidenzia come nel trimestre
l’impatto dell’aumento dei costi di produzione sia stato limitato e compensato dalle azioni di efficientamento e contenimento dei costi.
Nel primo trimestre del 2023 i ricavi De’ Longhi sono stati in flessione del 18,1%, attestandosi a € 602,4 milioni
La componente valutaria (comprensiva della gestione delle coperture) ha contribuito positivamente per 0,6 punti percentuali di crescita dei ricavi.
Come già evidenziato nei mesi passati, l’area europea ha risentito, più di altre aree, degli effetti del conflitto russo-ucraino e dell’indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori causato dall’inflazione.
I ricavi del Gruppo De’ Longhi (immagine concessa)
A livello di segmenti di prodotto, il difficile confronto con le straordinarie performance dei trimestri dei due precedenti anni ha determinato una flessione per tutte le macro categorie dell’ambito “consumer”, inclusa quella del caffè.
Segnaliamo che la scelta di uscire dal mercato americano dei condizionatori portatili, determinata da motivazioni di protezione della profittabilità media del portafoglio prodotti, ha pesato per complessivi € 23,4 milioni di ricavi, portando tuttavia un beneficio in termini di mix. Non considerando il condizionamento portatile per il mercato USA, il restante perimetro ha mostrato una flessione del 15,4%.
In forte trend positivo, al contrario, è stato il caffè professionale a marchio Eversys, che ha continuato la sua traiettoria di crescita ad un tasso high-double- digit.
MILANO – Robusta sulle montagne russe nella seduta di ieri, giovedì 11 maggio. Il contratto per scadenza luglio della borsa londinese ha toccato, in corso di contrattazione, un nuovo massimo storico di 2.500 dollari. Per trovare simili livelli di prezzo bisogna risalire nelle serie statistiche sino alla metà del 2011.
Raggiunto questo picco giornaliero sono subentrate però le liquidazioni, che hanno determinato una forte inversione di trend. Risultato: una chiusura, a fine giornata, in negativo di 88 dollari, a quota 2.393 dollari, minimo da quasi 3 settimane a questa parte.
Dollaro forte ed economia debole, con i dati peggiori del previsto sul fronte dell’occupazione americana, hanno contribuito a spingere al ribasso anche la borsa di NewYork. Il contratto principale dell’IceArabica (luglio) è arretrato di 295 punti chiudendo a 183 centesimi, minimo dell’ultima settimana.
I livelli elevatissimi dei prezzi a Londra riflettono il calo della produzione mondiale di robusta previsto per quest’anno. Preoccupa, in particolare, la situazione in Indonesia, dove i commercianti si attendono una flessione produttiva nell’ordine del 20-30%.
Timori anche per il nuovo raccolto in Vietnam, dove però la situazione appare parzialmente migliorata, grazie alle piogge recenti.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.
RIMINI – Il Consiglio di amministrazione di Italian Exhibition Group S.p.A. (Borsa Italiana S.p.A.: IEG) società quotata presso l’Euronext Milan di Borsa Italiana S.p.A e società leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici internazionali, ha approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo 2023.
I risultati del primo trimestre di Italian Exhibition Group (IEG)
L’amministratore delegato del Gruppo IEG, Corrado Arturo Peraboni, ha così commentato: “Nel primo trimestre 2023 il Gruppo consegue risultati estremamente positivi, con il record di fatturato, il ritorno alla redditività e alla generazione di cassa. I segnali di ripartenza post pandemia, che si erano manifestati alla fine del 2022, si sono ulteriormente consolidati e hanno consentito al Gruppo di recuperare i volumi di alcune manifestazioni che nel primo trimestre 2022 avevano subito slittamenti di calendario, ma soprattutto di registrare una solida crescita organica, unitamente all’espansione del portafoglio prodotti con le prime edizioni di K.EY, dopo lo spin off da Ecomondo, e My Plant & Garden, alla prima edizione dopo l’acquisizione”.
Paraboni continua: “Continueremo nel proseguo dell’esercizio 2023 il perseguimento degli obiettivi strategici eseguendo i piani di investimento e sviluppo, sia nazionale sia internazionali, attraverso partnership strategiche, nuove acquisizioni ed espansione dei nostri prodotti, mantenendo il focus sul recupero della marginalità.”
I ricavi del Gruppo al 31 marzo 2023 si attestano a 77 milioni di euro, in aumento di 39 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022
Il primo trimestre 2022 era ancora stato caratterizzato da una limitata operatività causata dalla recrudescenza della pandemia da Covid-19, che aveva imposto lo slittamento e la sospensione di alcuni tra i principali eventi del Gruppo, sia nel segmento degli eventi organizzati, che in quello congressuale.
Il recupero del fatturato relativo alla ripartenza post Covid (effetto ‘Restart’) con la programmazione di eventi cancellati, sospesi o tenuti in formato ridotto è stato pari a 14,2 milioni di euro (+37,3%), mentre il fatturato incrementale per la biennalità di alcune manifestazioni ha contribuito ai ricavi del primo trimestre 2023 per 0,3 milioni di euro (+0,8%).
La crescita organica del fatturato del primo trimestre è stata pari a 15,5 milioni di Euro (+40,6% rispetto al medesimo trimestre 2022), trainata in particolare dai maggiori volumi e in parte da effetti prezzo.
Nel primo trimestre 2023 si registra inoltre un contributo positivo alla crescita del fatturato di Gruppo IEG per la variazione dell’area di consolidamento di circa 3,3 milioni di euro (+8,4%), a seguito dell’inclusione della partecipata V Group S.r.l., mentre le variazioni infrannuali del calendario che hanno portato all’anticipazione di alcuni eventi dal secondo e dal terzo trimestre dell’anno, hanno contribuito alla crescita dei ricavi per 5,4 milioni di euro (+14,1%)
Con riferimento all’unico settore operativo del Gruppo quale quello della “Realizzazione di fiere, eventi e servizi correlati” si riportano nel seguito i dati relativi ai ricavi disaggregati per linea di business:
(dati concessi)
I ricavi della linea di business rappresentata dagli eventi organizzati, che rappresentano il 69% del fatturato del Gruppo nel primo trimestre, sono stati pari a 52,8 milioni di euro, in aumento di 26,9 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022.
Il primo trimestre dell’esercizio 2023 ha visto il ritorno alla calendarizzazione classica ante pandemia di due tra i principali eventi organizzati del Gruppo quali ‘Sigep’, ‘Vicenzaoro January’ e ‘T.Gold’. La variazione incrementale del fatturato ancora rappresentata dal cosiddetto effetto “Restart” è stata pari a 10,4 milioni di euro (+38,5%), mentre la crescita organica delle manifestazioni è stata pari a 8,8 milioni di euro, segnando +32,6% rispetto al periodo precedente.
Il fatturato degli ‘Eventi Organizzati’ del primo trimestre 2023 beneficia anche dell’anticipazione infrannuale di alcuni eventi, che nell’esercizio 2022 erano stati organizzati nel secondo e terzo trimestre, contribuendo all’incremento complessivo dei ricavi per 4,2 milioni di Euro. Tra le principali anticipazioni del trimestre si segnala l’organizzazione della manifestazione ‘K.EY’ alla sua prima edizione dopo lo spin off da ‘Ecomondo’, che ha raggiunto risultati particolarmente positivi raddoppiando la propria dimensione sia in termini espositivi che di visitazione.
La variazione dell’area di consolidamento con l’inclusione della manifestazione ‘MyPlant & Garden’ ha contribuito alla crescita del fatturato di periodo per 3,3 milioni di euro.
Gli Eventi Ospitati hanno registrato complessivamente ricavi per 0,4 milioni di euro in crescita rispetto al primo trimestre 2022
Gli Eventi Congressuali accolgono i risultati derivanti dalla gestione delle strutture del Palacongressi di Rimini e del Vicenza Convention Centre (VICC). Nel primo trimestre 2023 si sono svolte complessivamente nelle due sedi 25 Congressi che hanno consuntivato ricavi per 3,8 milioni di euro, con una variazione incrementale di 2,3 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2022 (in cui erano pari a 1,5 milioni di euro), grazie alla ripresa degli eventi congressuali in presenza, ancora limitati nel primo trimestre 2022.
I ricavi del primo trimestre 2023 imputabili ai Servizi Correlati ammontano a 19,3 milioni di euro (10,0 milioni di Euro al 31 marzo 2022), in aumento di 9,3 milioni rispetto allo stesso trimestre dell’esercizio precedente, trainati per 6,2 milioni di euro da crescita organica, l’effetto “Restart” post pandemia contribuisce alla crescita del fatturato di periodo per circa 1,5 milioni di euro, mentre le anticipazioni infrannuali del calendario hanno contribuito per 1,2 milioni di euro al fatturato di questa linea di business.
Editoria, eventi sportivi e altre attività
Con l’attività editoriale nei settori Turismo (TTG Italia, Turismo d’Italia e HotelMag) e Orafo (VO+ e Trendvision), gli eventi di natura sportiva e altri ricavi aventi natura residuale hanno sviluppato complessivamente ricavi per 0,7 milioni di euro, in aumento di 0,1 milioni sul risultato del primo trimestre 2022.
I costi operativi al 31 marzo 2023 sono pari a 41,7 milioni di euro (22,5 milioni di euro al 31 marzo 2022) con un’incidenza percentuale sul fatturato che passa dal 59,1% al 54,1%. Il recupero dei volumi consente un miglioramento di 5,0 punti percentuali dell’incidenza sul fatturato nonostante gli incrementi inflattivi sui costi di approvvigionamento di materiali e trasporti sui servizi correlati.
Il valore aggiunto registrato nel periodo è pari a 35,3 milioni di euro, in aumento di 19,8 milioni di euro rispetto al periodo precedente (15,5 milioni di euro). Il valore aggiunto migliora di 5,0 punti percentuali rispetto al 31 marzo 2023 passando dal 40,9% al 45,9% registrato nel primo trimestre 2023.
Il costo del lavoro del primo trimestre 2023 è pari a circa 10,6 milioni di euro, in aumento di 2,1 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022 (+24,4%), l’incidenza sul fatturato migliora passando dal 22,5% al 13,8% nel primo trimestre 2023 grazie al recupero dei volumi.
(dati concessi)
Il margine operativo lordo (Ebitda Adjusted del primo trimestre 2023 è pari a 24,7 in aumento di 17,7 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in cui era pari a 7,0 milioni di euro.
L’Adjusted Ebitda Margin si attesta al 32,1% sui ricavi rispetto al 18,4% rilevato nello stesso periodo del 2022. Il recupero della marginalità registrata nel primo trimestre 2023 di circa 13,7 punti percentuali è trainata sia dalla ripresa dei volumi post pandemia (effetto ‘Restart’), ma anche dalla crescita organica, mentre le variazioni di perimetro e le variazioni infrannuali di calendario sono sostanzialmente compensate dai maggiori costi di struttura.
(dati concessi)
Il risultato operativo (Ebit) adjusted del Gruppo del primo trimestre 2023 si attesta a 20,5 milioni di euro, in miglioramento di 17,5 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, esprimendo una redditività percentuale del 26,6% rispetto al 7,9% dello stesso periodo 2022.
La gestione finanziaria peggiora di circa 1,2 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2022. La maggiore variazione è conseguente al differenziale negativo del fair value degli strumenti finanziari derivati.
Il risultato prima delle imposte al 31 marzo 2023 è pari a 19,5 milioni di euro, in miglioramento di 16,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.
(dati concessi)
Le imposte sul reddito del periodo sono pari 5,6 milioni di euro con un tax rate pari a 28,6%.
Il risultato del periodo del Gruppo ammonta a 14,0 milioni di euro, in aumento di 12,2 milioni rispetto al medesimo periodo del 2022.
Il capitale investito netto, pari a 199,1 milioni di euro (189,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022), segna una variazione in aumento di 9,6 milioni di euro, dei quali 14,2 milioni di euro come variazione incrementale sul Capitale Circolante Netto e 4,2 milioni di euro come riduzione del capitale immobilizzato.
Il capitale immobilizzato (249,4 milioni di euro al 31 marzo 2023) segna un decremento complessivo di 4,2 milioni di euro per effetto degli ammortamenti di periodo per circa 4,0 milioni di euro e al rilascio dei crediti per imposte anticipate per 3,0 milioni di euro rilevati sulle perdite fiscali pregresse, in parte compensati dall’iscrizione di avviamenti per 2,2 milioni di euro relativi all’acquisizione di due manifestazioni fieristiche a Singapore attraverso la partecipata IEG Asia.
Il capitale circolante netto negativo e pari a 43,0 milioni di euro al 31 marzo 2023, registra una flessione di 14,2 milioni di euro rispetto ai 57,2 milioni del 31 dicembre 2022, principalmente per effetto del rilascio degli acconti iscritti a fine dell’esercizio precedente a fronte degli anticipi da clienti per le manifestazioni svolte nel primo trimestre 2023.
La Posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 marzo 2023 è pari a 91,3 milioni di euro, in miglioramento di 4,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, grazie alla generazione di cassa operativa per circa 6,7 milioni di euro.
Eventi significativi del periodo
In data 27 febbraio 2023 è stata perfezionata l’acquisizione di un ramo d’azienda contenente gli asset per la realizzazione di due manifestazioni fieristiche quali il Singapore International Jewellery Event (SIJE) e Cafè Asia e Sweets & Bakes Asia & Restaurant Asia (CARA) che completano, nel sud-est asiatico, il portafoglio del Gruppo rispettivamente nei settori dell’oreficeria e del food.
Il corrispettivo dell’acquisizione si compone di una quota di prezzo fisso erogata al closing dell’operazione, pari a circa 1,1 milioni di euro e una quota di prezzo variabile, stimata in 1,1 milioni di euro, da corrispondersi in tre tranche, subordinata al raggiungimento dei risultati conseguiti dalle manifestazioni che si terranno nel 2023 e 2024.
Il grinder Pietro vince il Red Dot Design Award 2023 (immagine concessa)
SANTA MARIA DI SALA (Venezia) – L’azienda veneta Pietro Grinders annuncia la vittoria del Red Dot Design Award con il suo primo prodotto, l’omonimo Pietro. Il macinacaffè manuale, presentato nel 2022 sul mercato internazionale, si aggiudica quindi il premio dedicato al design, uno dei più ambiti riconoscimenti in questo campo degli ultimi 60 anni.
Il macinacaffè Pietro
L’azienda si dice fiera e onorata di questo risultato ottenuto anche grazie ad una proficua collaborazione con lo studio milanese V12 Design di Valerio Cometti. In accordo con lo studio, già mente dietro il nuovo logo dell’azienda Fiorenzato, si è voluto creare un progetto che avesse al suo centro la funzionalità, l’ergonomia e l’attenzione ai dettagli.
Questo per dare forma ad un prodotto non soltanto dai meriti estetici, ma anche ai vertici in quanto a versatilità e tecnologia. Una vera e propria scintilla che apre la strada ad un progetto molto più ampio che parla direttamente ai coffee lovers e conterà diversi accessori correlati.
Questo prodotto porta uno stravolgimento nel mondo dei macinacaffè manuali che fino a questo momento hanno composto un panorama omogeneo e privo di sostanziali differenze. Il passaggio dalle classiche macine coniche alle più performanti macine piane, made in Fiorenzato, e il cambio dell’asse di rotazione, da verticale ad orizzontale, risultano chiave di volta di un prodotto che affianca alle sue linee eleganti una coraggiosa voglia di cambiamento.
Il premio arriva come una conferma per l’azienda che già negli scorsi mesi aveva potuto apprezzare i feedback arrivati relativamente al suo primo prodotto, già iconico nel suo look fuori dal comune e radicalmente differente a livello di performance.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.