mercoledì 03 Dicembre 2025
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Caffè Borbone vince il premio Better Future Award Innovazione a TuttoFood con la capsula in alluminio Rotonda

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La capsula in alluminio Rotonda di Caffè Borbone (immagine concessa)

MILANO – Caffè Borbone, marchio di riferimento nel business della torrefazione e del caffè porzionato, vince il Better Future Award, il riconoscimento istituito nel 2021 da GdoWeek e Mark Up per premiare le aziende più innovative e attente al tema della sostenibilità presenti a TuttoFood 2023, la fiera B2B di riferimento del sistema agro-alimentare che si è tenuta a Fiera Milano (Rho).

Caffè Borbone vince il Better Future Award

Per la categoria Innovazione, dedicata allo sviluppo di nuovi prodotti capaci di garantire un vantaggio competitivo o il miglioramento di quelli già presenti sul mercato, una giuria di esperti ha deciso di premiare la capsula in alluminio Rotonda ad alta tecnologia di Caffè Borbone compatibile con macchine Nespresso®* ad uso domestico.

Grazie alla tecnologia e alla continua ricerca, con la capsula in alluminio Rotonda Caffè Borbone ha realizzato, infatti, un confezionamento adatto ad offrire il miglior sistema d’erogazione di caffè possibile. L’alluminio è un materiale pregiato per diverse ragioni, in particolare perché permette di conservare intatto l’aroma del caffè e di riciclare interamente l’involucro, rispettando l’ambiente. Una volta utilizzata, è possibile pulire la capsula dal caffè per poi gettare linguetta e involucro nella raccolta dell’alluminio.

Il logo di Caffè Borbone

A questo si aggiunge il fatto che Rotonda è la miscela che rappresenta l’incontro armonico tra Arabica brasiliano e Robusta asiatici e africani, il bilanciamento perfetto tra aroma e corpo che esalta al meglio il gusto del vero caffè espresso Borbone.

Il premio è stato ritirato da Francesco Garufi, direttore commerciale retail Italia di Caffè Borbone, che ha commentato: “La capsula in alluminio Rotonda nasce da un innovativo e avanzato processo tecnologico che gli gli appassionati abituati a bere il caffè in capsula di alluminio prediligono perché conserva intatto l’aroma del caffè in ogni sua sfumatura”.

Caffè Borbone ha esposto i suoi prodotti a TuttoFood 2023 allo stand G05 H10 all’interno del padiglione 3P.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

Caffè Borbone è un marchio di Caffè Borbone S.r.l., azienda nata nel 1997 tra i principali produttori specializzati in cialde e capsule sul territorio nazionale ed internazionale. Leader assoluto nel comparto delle cialde in Distribuzione Moderna, sia in termini di quota val. % sia di vendite a Valore in mil Eur (cfr. Nielsen IT Distr. Moderna). Caffè Borbone occupa una delle primissime posizioni nel mercato del caffè porzionato. Nel 2018 entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.

L’azienda rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi come la cialda compostabile 100%, l’incarto totalmente riciclabile nella raccolta della carta e la capsula compostabile Don Carlo che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

Fipe analizza i prezzi nella ristorazione: +7,0% su marzo 2022, bar rallentano la crescita per l’inflazione

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Fipe -Confcommercio buoni pasto inflazione donne ristorazione
Il logo Fipe

ROMA – A marzo 2023 i prezzi dei servizi di ristorazione commerciale (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) fanno registrare una variazione dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 7,3% rispetto allo stesso mese di un anno fa. La variazione tendenziale per l’intero comparto si attesta sul 7,0%, restando al di sotto dell’inflazione generale che registra un incremento del 7,6%.

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(dati concessi)

Bar

Il profilo inflazionistico del bar (+5,0%) rallenta rispetto a quanto rilevato a febbraio. Gli incrementi sopra la media del comparto riguardano i prodotti di pasticceria e gelateria (+6,6%) e gli snack al bar (5,3%).

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(dati concessi)

Ristorazione

Nei ristoranti tradizionali gli aumenti sul 2022 si attestano sul 6,3% mentre per le pizzerie sul 7,6%. I prezzi della gastronomia registrano +7,9% e il delivery +13,3% rispetto a marzo 2022.

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(dati concessi)

Mense

I prezzi delle mense registrano una variazione negativa dello 0,3%. Sono le mense scolastiche a frenare l’inflazione del comparto.

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(dati concessi)

TheFork registra +14,4% di prenotazioni online nei ristoranti su aprile 2022

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Boom di prenotazioni al ristorante per TheFork (immagine concessa)
MILANO – L’arrivo della primavera e l’inizio della bella stagione fanno sognare gite fuori porta e weekend lunghi. Ciò è tanto più vero per il mese di aprile appena concluso, caratterizzato dal periodo pasquale prima, e dal ponte del 25 aprile e 1° maggio poi. Gli italiani hanno cercato svago in località di mare e città d’arte, godendo del meritato relax e di momenti piacevoli condivisi a tavola. Dalle osterie di cucina regionale alle pizzerie, fino agli agriturismi e alle cucine più ricercate, i ristoranti hanno registrato infatti un vero e proprio boom.
È quanto emerge dai dati di scenario di TheFork, che mostrano come aprile 2023 sia stato un mese decisamente positivo per il settore della ristorazione italiana. Rispetto allo scorso anno, la piattaforma ha registrato un incremento generale delle prenotazioni del +14,4%, e si arriva addirittura a +57,1% se si rapportano i dati attuali a quelli di aprile 2019, precedenti quindi alla pandemia.

Uno sguardo generale all’Italia

Prendendo in esame le prenotazioni di aprile 2023 e rapportandole a quelle di marzo dello stesso anno, risulta immediatamente evidente come le aree turistiche e stagionali, mete predilette per assaporare un primo assaggio di estate, siano quelle con una variazione particolarmente positiva delle performance: Messina registra numeri da record e segna +93,7%, seguita da Siena (+50,8%) e Salerno (+48,4%). Troviamo poi nella lista delle Top10 Savona (+38,8%), Lecce (+36,3%), Venezia (+31,4%), Lucca (+30,3%), Como (+29,5%), Livorno (+27%) e Genova (+24%).

Focus per aree geografiche

Il Sud e le Isole si approcciano positivamente alla stagione estiva, registrando già ad aprile il record prenotazioni per il primo quadrimestre dell’anno, con un aumento sostanzioso del +18% rispetto a marzo 2023. Napoli, su tutti, ha chiuso il mese di aprile con un aumento delle prenotazioni del +13% rispetto al mese precedente e del +29,9% rispetto ad aprile 2022, stabilendo la miglior prestazione per la prima parte dell’anno.
Anche per la Liguria ponti e festività hanno contribuito a un notevole incremento del business, facendo registrare +33% rispetto a marzo 2023 e +34,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La Spezia in particolare, punto perfetto di partenza per visitare le Cinque Terre e i dintorni, ha visto raddoppiare (+50%) le prenotazioni rispetto al mese di marzo, preannunciando una estate decisamente promettente. Non è da meno la città di Savona, i cui ristoranti hanno assistito a un aumento del +40% di prenotazioni rispetto a marzo.
Non solo mare. Anche la montagna ha avuto dei buoni risultati, con il Trentino-Alto Adige che registra +9% di prenotazioni anno su anno.
Tra mare e monti, anche la Toscana ha chiuso bene il mese, in crescita rispetto a marzo del +10% e raggiungendo il miglior risultato da gennaio 2023.

Torna il turismo internazionale

Il turismo estero si conferma ancora una volta un driver eccezionale per l’economia del territorio. Per questi ponti e festività, infatti, il 15% delle prenotazioni totali effettuate in ristoranti italiani tramite TheFork è ricollegabile al turismo internazionale, in particolare a francesi (17%) e inglesi (15%), a cui si accodano a pari merito svizzeri, spagnoli e tedeschi (tutti al 10%).
“Gli ultimi tre anni non sono stati affatto semplici per la ristorazione. Prima la pandemia, poi una situazione politica e socio-economica che tuttora non agevola un settore che ha già dovuto affrontare diverse sfide. Eppure, questi dati danno la misura di un ‘cambio di passo’ del mercato, con una stagione estiva che si preannuncia davvero promettente”, ha dichiarato Carlo Carollo, country manager di TheFork Italia. “In termini qualitativi vediamo che i consumatori non si recano al ristorante semplicemente per consumare un pasto, ma al contrario desiderano sempre più vivere esperienze gratificanti e di valore, e questa è un’opportunità enorme per la ristorazione. Grazie a TheFork gli utenti hanno la possibilità di conoscere e sperimentare nuovi posti anche al di fuori del loro territorio abituale, scegliendo dove e cosa degustare semplicemente affidandosi alla app e al riscontro di chi ha già vissuto quell’esperienza”.

Buono sconto TheFork

Per festeggiare l’inizio della bella stagione e quindi dei pranzi e cene all’aperto, TheFork regala a tutti i nuovi utenti un codice sconto del valore di 30 euro sul conto totale del ristorante. Per usufruire della promozione, è sufficiente registrarsi e inserire il codice REGALO30 al momento del pagamento del pasto tramite TheFork PAY, la soluzione TheFork di pagamento completamente digitale da smartphone, facile e immediata.
Termini e condizioni dell’offerta qui.

La scheda sintetica di TheFork

TheFork, brand di Tripadvisor è la principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa e Australia. Grazie alla sua rete di quasi 60.000 ristoranti partner in 12 diverse nazioni, la missione di TheFork è offrire meravigliose esperienze gastronomiche a milioni di utenti.
Con oltre 30 milioni di download della sua app, 20 milioni di recensioni pubblicate dalla community e più di 20 milioni di visite mensili, TheFork è diventata la soluzione più smart per prenotare un tavolo.
Attraverso TheFork (sito e app), così come su Tripadvisor, gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze (per esempio localizzazione, tipo di cucina e prezzo medio), consultare le recensioni degli utenti, controllare la disponibilità in tempo reale e prenotare immediatamente online 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Per i ristoranti, TheFork fornisce un software, TheFork Manager, che consente di ottimizzare le prenotazioni e le operazioni, e di migliorare servizio e ricavi.

Coca-Cola annuncia il passaggio al 100% di plastica riciclata

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Il logo della Coca-Cola

L’azienda afferma che ormai tutte le bottiglie che fanno parte della produzione sono composte da plastica riciclata al 100%. L’obiettivo è stato raggiunto anche grazie alla riapertura della fabbrica di Gaglianico di Cch CircularPET, un polo con tecnologie pioniere in Europa. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

L’impegno di Coca-Cola per la sostenibilità

MILANO – Coca-Cola annuncia che tutte le bottiglie in Pet del suo intero portafoglio di bibite sono realizzate con il 100% di plastica riciclata (rPet),”a conferma dell’impegno per un’economia circolare”. Le nuove bottiglie 100% rPet, 100% riciclabili, sono utilizzate non solo per i prodotti Coca-Cola, ma anche per altri principali marchi dell’azienda: Fanta, Sprite, Powerade, Kinley e FuzeTea.

L’obiettivo, spiega una nota: “è stato raggiunto anche grazie alla riapertura della fabbrica di Gaglianico di Cch CircularPET, un polo con tecnologie pioniere in Europa. Da stabilimento di imbottigliamento dismesso alcuni mesi fa è stato riconvertito in un impianto all’avanguardia per la lavorazione del Pet riciclato e, con oltre 30 milioni di euro di investimento, il polo è ora un innovativo impianto da 18.000 metri quadrati capace di trasformare fino a 30.000 tonnellate di Pet all’anno in nuove bottiglie in 100% Pet riciclato”.

L’estensione dell’intero portafoglio a bottiglie realizzate completamente in plastica riciclata, si legge ancora, “si inserisce nella strategia di lungo periodo World Without Waste ed è solo l’ultimo passo di Coca-Cola in chiave sostenibile”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Starbucks apre davanti Montecitorio al centro di Roma: in arrivo a maggio nella stazione Termini

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Lo Starbucks a Montecitorio (immagine concessa)

ROMA – Starbucks apre nella capitale italiana in Piazza Montecitorio, cuore storico e politico della Città Eterna, in collaborazione con Percassi, partner italiano esclusivo di Starbucks. Questo è il 25° negozio Starbucks in Italia, parte di un più ampio piano di espansione per portare l’esperienza unica di Starbucks a un numero ancora maggiore di clienti italiani.

Starbucks apre a Roma

Dall’ingresso nel mercato italiano nel 2018 con la Starbucks Reserve Roastery di Milano sono stati creati circa 450 posti di lavoro e altri sono in arrivo: entro la fine del 2023 i punti vendita Starbucks in Italia saranno 36 in totale. A fine maggio saranno aperti anche altri due punti vendita alla Stazione Termini: un grab&go al piano interrato e uno store sulla terrazza, per accogliere turisti e pendolari al loro arrivo a Roma, oltre agli abitanti della zona.

Starbucks ha sempre cercato di essere un’azienda che mette i partner (dipendenti), i clienti e il caffè al centro. Entrata per la prima volta nella regione Lazio nel 2022 con l’apertura di Castel Romano, Piazza Montecitorio segna la 25esima apertura di Starbucks in Italia. Roma è una delle tre città italiane, oltre a Milano e Verona, in cui Howard Schultz, fondatore di Starbucks, ha conosciuto per la prima volta la cultura italiana del caffè nel 1983.

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L’interno del punto vendita Starbucks a Montecitorio (immagine concessa)

“Siamo entusiasti di aprire il nostro primo store nel centro di Roma, con progetti ancora più entusiasmanti in arrivo per la capitale. L’apertura di domani sarà la prima di una serie di meravigliose sorprese per la città”, commenta Matteo Morandi, amministratore delegato di Starbucks Italia. “Il Lazio è una regione molto importante per Starbucks e il mese scorso abbiamo festeggiato la nostra prima apertura in provincia di Caserta, ribadendo il nostro impegno a lungo termine per una crescita continua in Italia”.

Il punto vendita

Il negozio di Montecitorio, che creerà 35 nuovi posti di lavoro, ha una superficie di 200 metri quadrati dislocati su due piani, e 80 posti a sedere con vista sulla Camera dei deputati. I materiali scelti richiamano le tonalità cromatiche di Piazza Montecitorio.

Il piano terra è l’area più vivace e dinamica, realizzata con marmi di travertino e tufo, tipici degli edifici della tradizione romana, dove i clienti possono ordinare il loro food&beverage preferito, per degustarlo nei due piani dello store in comode sedute circondati da artworks alle pareti. Il piano superiore è stato progettato con una palette di colori più tenui e offre uno spazio più tranquillo per godere dell’esperienza più tradizionale di Starbucks.

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L’interno del locale (immagine concessa)

“La cultura del caffè è molto radicata a Roma e l’espresso è la bevanda più popolare”, commenta Vincenzo Catrambone, general manager di Starbucks Italia. “Anche nei negozi Starbucks in Italia, il più acquistato è l’espresso, mentre le generazioni più giovani amano le bevande fredde e il caffè freddo Starbucks. Durante le diverse stagioni dell’anno lavoriamo sempre a proposte food&beverage uniche per i nostri clienti italiani, in modo da soddisfare le loro esigenze e stupirli”.

L’offerta gastronomica comprende prodotti da forno, insalate e dessert. Il menu include anche le nuovissime bevande Oleato, realizzate con il miglior caffè Arabica di Starbucks infuso con olio extravergine di oliva, lanciate per la prima volta in Italia a febbraio e ora disponibili anche nei punti vendita di Stati Uniti, Giappone e Regno Unito. Saranno inoltre presenti le bevande del menu estivo appena lanciate, tra cui Starbucks Refresha Drink e il Frappuccino blended beverage stagionale.

Oltre all’apertura di Montecitorio, che porterà 35 posti di lavoro, Starbucks ha in serbo per la capitale progetti entusiasmanti, tra cui l’apertura di due nuovi punti vendita nella stazione di Roma Termini alla fine di maggio con 45 nuovi impieghi.

Maggiori informazioni

  • Location: Starbucks Piazza Montecitorio
  • Indirizzo: Via della Guglia 56°-57-58-59, 00186 Roma
  • Orari di apertura: lunedì – domenica dalle 7 alle 21

Lo store di Termini

  • Location: Starbucks Stazione Roma Termini Indirizzo: Piazza dei Cinquecento, 00185 Roma
  • Orari di apertura: lunedì – domenica dalle 6 alle 22

La scheda sintetica di Starbucks Coffee Company

Dal 1971, Starbucks Coffee Company è impegnata nell’approvvigionamento etico e nella torrefazione di caffè Arabica di alta qualità. Con oltre 33.000 negozi in tutto il mondo, oggi Starbucks è il primo torrefattore e rivenditore di specialità caffearie al mondo. Grazie al nostro impegno costante per l’eccellenza e i nostri valori, portiamo l’unicità della Starbucks Experience nella vita di tutti i nostri clienti attraverso ogni singolo caffè.

La scheda sintetica di Percassi

Percassi è una società le cui attività comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi (come Gucci, Armani Exchange, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, Lego, Garmin in ambito fashion-beauty e consumer, e Starbucks nel food). Percassi è anche attivo nella gestione di brand propri (KIKO Milano, Womo e Bullfrog nel settore della cosmetica, DMAIL, Atalanta in ambito sportivo, Da30Polenta nel food).

Nel settore della ristorazione Percassi gestisce inoltre, in partnership con il Gruppo Cremonini, i brand Wagamama, Casa Maioli e Caio Antica Pinza Romana. Percassi opera anche in ambito real estate per la realizzazione di importanti progetti immobiliari nel settore commerciale e direzionale. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Altroconsumo: prezzo dello zucchero e del caffè in aumento sull’anno scorso

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Il prezzo dello zucchero (immagine concessa)

MILANO – Sebbene il costo al chilo dello zucchero sia piuttosto contenuto, sugli scaffali di supermercati, iper e discount il prezzo di questo prodotto è aumentato in un solo anno di quasi il 60%. A marzo 2022 un chilo di zucchero di barbabietola costava in media 0,86 euro, a marzo 2023 costa 1,36 euro e il prezzo è in continua e costante crescita (+1,1% rispetto a febbraio).

Questo è quanto confermano i dati raccolti da IRI e rielaborati da Altroconsumo nell’ambito della consueta analisi prezzi a scaffale di alcuni prodotti alimentari.

Gli aumenti di prezzo dello zucchero non riguardano solo i consumatori italiani, sono dovuti anche a fattori internazionali ed hanno ragioni complesse: la siccità dell’ultima stagione ha ridotto la produttività, la scelta degli agricoltori europei di destinare i terreni a produzioni più redditizie ha fatto perdere il 5% delle superfici coltivate a barbabietola e il rincaro dei prezzi dell’energia ha penalizzato gli zuccherifici a causa dei costi di produzione elevati.

Il rincaro dello zucchero secondo Altroconsumo

Inoltre a livello internazionale il prezzo è influenzato dalla convenienza relativa alla produzione di etanolo. La crescita dei prezzi dei prodotti energetici e la produzione di biocarburanti hanno spinto molti produttori a destinare il raccolto alla produzione di etanolo rendendo più scarsa (e costosa) la materia prima disponibile per la produzione di zucchero.

L’analisi Altroconsumo evidenzia che gli aumenti del prezzo dello zucchero sono cominciati dall’autunno 2021 e si sono intensificati durante l’estate dello scorso anno. Nello specifico il prezzo al dettaglio ha subito una forte impennata (+24%) tra settembre e ottobre 2022. Anche negli ultimi mesi dell’anno e in questi primi mesi del 2023 il prezzo è continuato a salire in modo costante.

Un aumento generalizzato: aumentano i prezzi medi (+59% in un anno), aumentano i prezzi dello zucchero venduto al discount (+ 52% in un anno), aumentano i prezzi dei prodotti con il marchio del supermercato (+51%) e aumentano i prodotti di marca (fino a +75% in un anno per la marca leader di mercato)

Comunque, lo zucchero venduto al discount costa il 14% in meno del prezzo medio del prodotto. Anche le alternative con il marchio del distributore sono competitive: costano il 9% in meno della media.

Per tutti gli altri prodotti del paniere analizzato da Altroconsumo (pasta, caffè, passata di pomodoro, olio EVO, farina 00, olio di semi di girasoli, latte, banane e zucchine) la spesa è più alta dello scorso anno. Per una spesa tipo composta dai prodotti del carrello virtuale oggi in media in Italia si spendono quasi 26 euro (25,98 euro), il 17% in più rispetto a un anno fa (22,16 euro).

Don Peppinu e il valore del gelato artigianale: un mercato da 2.7 miliardi

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Beppe Flamingo, , mastro gelatiere di Don Peppinu(immagine concessa)

CATANIA – Continua a crescere il mercato del gelato artigianale in Italia. Secondo i dati presentati all’ultima edizione del Sigep di Rimini, nel nostro paese nel 2022 sono stati raggiunti i 2.7 miliardi di euro di vendite, il 16% in più rispetto all’anno precedente, confermando anche la leadership mondiale italiana nel settore degli ingredienti e dei semilavorati, con 65 imprese coinvolte, export pari al 70% della produzione e un fatturato complessivo di oltre 4 miliardi di euro. In aumento del 5% anche il volume di materie prime vendute.

La gelateria artigianale Don Peppinu

Il gelato artigianale può, dunque, essere considerato un vero e proprio fiore all’occhiello del made in Italy, ma lo stesso non può dirsi di quello industriale, che utilizza aromi chimici, coloranti e preparati liofilizzati.

“Il gelato come lo intendiamo noi in Italia nasce in Sicilia nel 1600, e ancora oggi nella nostra regione ha un peso importante, generando lavoro e ricchezza. – Commenta Peppe Flamingo, mastro gelatiere di Don Peppinu, e nipote dello storico fondatore di una delle gelaterie artigianali siciliane più amate d’Italia – Basta pensare che solo nel 2022 sono state vendute 1.650 tonnellate di pistacchi di Bronte, per non parlare di tutti i litri di latte e di panna, o delle mandorle o del cioccolato di Modica. Il gelato artigianale, infatti, non è solo molto più buono e sano di quello fatto con preparati industriali, ma è tradizione, è storia, ma anche una leva di crescita e sviluppo economico”.

Peppe Flamingo, classe 1983 e una laurea in giurisprudenza, non aveva mai pensato che sarebbe diventato un gelatiere. Voleva fare l’avvocato, diventare un principe del foro. Eppure, alla fine il richiamo della terra e delle tradizioni hanno avuto la meglio, e alle aule dei Tribunali ha preferito i laboratori del gelato, offrendo ai suoi clienti un prodotto di alta gamma, con materie prime selezionatissime e ricette secondo la tradizione, lasciando la chimica fuori da quelle porte.

Don Peppinu è stata fondata nel 1960, in pieno boom economico, in una fase di crescita di consumi, in cui le persone badavano poco a quanto spendevano, cercando il meglio e la qualità. Negli anni, però, l’economia italiana ha subito (e continua a subire) momenti di grande sofferenza. E mentre in molti hanno deciso di abbattere i costi scegliendo preparati industriali, Don Peppinu ha continuato a credere che il gelato siciliano dovesse restare fedele alla tradizione, per raccontare a chi lo mangia la ricchezza delle terre e del bagaglio gastronomico italiano.

Il gelato di Don Peppinu

“Da noi il gelato è cremoso perché usiamo meno latte e più panna, gustoso perché gli ingredienti principali vengono dosati al doppio. Dai pistacchi alle fragoline dell’Etna fino ad arrivare agli agrumi biologici di Siracusa passando al cioccolato di Modica, alla mandorla di Avola e chiudendo con la ricotta agrigentina e i cannoli palermitani. Il nostro bancone è un tour nelle terre siciliane, non una passeggiata in un qualsiasi supermercato. – Aggiunge Peppe Flamingo – Si è vero, ci costa molto di più fare un gelato così ricco, ma si sa, noi siciliani non siamo mai stati bravi imprenditori, forse per quello siamo eccellenti pasticceri!”.

Una filosofia che ha portato Don Peppinu a vincere negli anni numerosi premi, come 1° posto miglior granita al cioccolato Nivarata; 2° posto miglior gelato alla mandorla Nivarata; 1° posto territorio gelato amùricana Sherbeth; 3° posto miglior gelato con liccumìa Sherbeth. Don Peppinu ha, inoltre, segnato il record del maggior numero di granite vendute a Expo Milano 2015: ben 20.000.

Le botteghe di Don Peppinu sono a Catania, in Via Etnea 20/22‎; Ortigia (Siracusa), in Corso Giacomo Matteotti 39; a Marzamemi, Via Marzamemi 61; a Marina di Ragusa; in Piazza Malta 11; a Ragusa, presso il Centro Commerciale Ibleo, in Viale delle Americhe; a Marina di Modica, in Corso Mediterraneo 11; a Marzapani, in Contrada Addolorata Mola 39. Il laboratorio si trova a Modica, in Contrada Addolorata Mola 39. Don Peppinu ora è anche oltreoceano, con una bottega ad Hollywood (Miami), 2033 Hollywood Boulevard.

Dersut Caffè e Lanificio Bottoli per la sostenibilità: più di 250 kg di fondi di caffè raccolti per la tintura

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Dersut Caffè e Lanificio Barattoli (immagine concessa)

CONEGLIANO (Treviso) – Il tema della sostenibilità sta portando ottimi risultati alla virtuosa collaborazione fra due aziende leader nei rispettivi settori: la Dersut Caffè di Conegliano e il Lanificio Bottoli di Vittorio Veneto. Già più di 250 kg di fondi di caffè raccolti in alcune delle caffetterie Dersut sono stati forniti al Lanificio Bottoli per la tintura di oltre 3000 metri di pregiati tessuti e coperte in lana, seta e cashmere a conferma del successo dei tessuti naturali ecologici presentati dal Lanificio per la stagione A/I 2023-2024.

Dersut Caffè e Lanificio Bottoli insieme per l’ambiente

Quello che sarebbe stato un rifiuto da smaltire diventa così un colorante naturale che permette di ridurre i consumi tintoriali con beneficio per l’ambiente.

Ma non è tutto: Dersut, con il dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Padova, sta svolgendo uno studio sull’utilizzo dei fondi dei caffè e della pula/silverskin, la pellicola argentea che si distacca dai chicchi di caffè con la tostatura, nella purificazione dell’acqua e la rimozione degli inquinanti e il Lanificio Bottoli ha in fase avanzata la sperimentazione dell’uso dei fondi come fertilizzante e rassodante del terreno in viticultura, su vitigni esenti da trattamenti antiparassitari.

Un lavoro di squadra, a breve vi saranno ulteriori aggiornamenti. Si ricorda intanto l’appuntamento con la seconda edizione della Settimana della sostenibilità promossa da Confindustria Veneto Est che inizierà il prossimo 15 maggio presso la sede della provincia di Treviso. Il tema sarà “L’impresa come infrastruttura sociale” , per info e iscrizioni basta cliccare qui.

Caffè Gourmet con Irene Volpe, finalista Masterchef9: finesettimana sull’espresso a Imola

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Degustazioni, cerimonie etiopi e show cooking con Irene Volpe, finalista di Masterchef 9. Domenica ci saranno invece laboratori e dimostrazioni anche sulla tostatura. L’intero ricavato sarà destinato in beneficenza. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul quotidiano Il Resto del Carlino.

L’evento della torrefazione Caffè Gourmet

IMOLA (Bologna) – Il centro rifiorisce e così, si spera, anche l’idea che si cela dietro il caffè. Sabato e domenica Torrefazione Caffè Gourmet dedicherà una serie di eventi al caffè e ai segreti nascosti dietro la sua preparazione e le diverse tipologie.

Lo spiega Carlo Alberto Asioli, fondatore della azienda insieme ai genitori: “Ritengo che l’idea che vi sia sull’espresso sia poveramente ridotta a una bevanda da gustare a fine pasto. L’obiettivo – sottolinea – è fare in modo che le persone, attraverso queste esperienze che vogliamo proporre, si pongano più quesiti circa la provenienza del caffè, le differenze tra un tipo di caffè e un altro, un po’ come fanno i sommelier con il vino”.

Insieme a questo, c’è anche la finalità di ‘ridare vita’ all’ex Bar Bacchilega, luogo in cui si terranno le giornate, allestito all’esterno con sacchi di juta e tanti alimenti che richiamano il caffè verde e con un angolo dedicato all’assaggio di cocktail relizzati dal barista ‘Gatto Drink’.

La giornata di sabato sarà scandita da degustazioni, cerimonie del caffè realizzate dalla comunità etiope e uno show cooking che vedrà protagonista in prima linea la finalista di Masterchef 9 Irene Volpe, da sempre appassionata di caffè filtro, ingrediente che caratterizza numerose sue ricette.

Verso sera il posto d’onore sarà invece riservato a Mauro Masi, che stupirà i presenti con uno spettacolo di live painting utilizzando i fondi del caffè.

Domenica invece spazio a due workshop per mettere alla prova i più curiosi sulla preparazione del ‘caffè perfetto’, del cappuccino e una dimostrazione su come funzioni la tostatura.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Caffè Borbone: ricavi da record con 77,2 milioni nel 1° trimestre, +16,3% e parte la nuova strategia d’espansione negli Usa, tutti i dettagli economici e finanziari

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caffè borbone per apertura 564 x 424
Il logo di Caffè Borbone

MILANO –  Il consiglio di amministrazione di Italmobiliare S.p.A., che ha una partecipazione al 60% in Caffè Borbone dal 2018, ha esaminato e approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio della società al 31 marzo 2023. I ricavi e proventi consolidati del Gruppo Italmobiliare nel primo trimestre 2023 sono pari a 138,5 milioni e registrano un incremento di 8,3 milioni di euro (+6,4%) rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente principalmente grazie a Caffè Borbone (+10,8 milioni di euro).

Come detto dal 2018 la torrefazione di Caivano (Napoli) è controllata per il 60% da Italmobiliare, la finanziaria milanese della famiglia Pesenti, che rilevò il pacchetto per 140 milioni dal fondatore e attuale presidente Massimo Renda che tutt’ora detiene il restante 40%.

La chiusura del trimestre di Italmobiliare

In calo il margine operativo lordo (che si attesta a 7,6 milioni di euro) e il risultato operativo (-0,9 milioni di euro), principalmente per la riduzione della marginalità di Italmobiliare S.p.A. (che nel primo trimestre 2022 aveva beneficiato della distribuzione straordinaria di dividendi in larga parte legati alla dismissione della partecipazione di Sirap e all’anticipata distribuzione dei dividendi di Capitelli e Italgen).

La perfomance da record di Caffè Borbone

Nel primo trimestre dell’anno, le portfolio companies industriali di Italmobiliare registrano ricavi aggregati di 522,2 milioni di euro, in crescita del 6,3% rispetto al primo trimestre del 2022.

Da notare subito l’eccellente performance di Caffè Borbone che – pur confrontandosi con un ottimo primo trimestre 2022 – vede crescere i ricavi (+16,3%), trainati dalla formidabile performance del canale digitale e dei negozi specializzati, e il margine operativo lordo (+20,2%), che aumenta nonostante il perdurare del contesto sfidante a causa dell’elevato prezzo delle materie prime.

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L’andamento economico e finanziario di Caffè Borbone (dati concessi)

Nello specifico

Nel corso del primo trimestre Caffè Borbone ha posto le basi per un ulteriore sviluppo delle vendite all’estero attraverso la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp, che opererà sul mercato statunitense.

La newco ha acquisito – a fronte di un esborso complessivo pari a 2,3 milioni di euro, di cui 0,5 milioni di euro differiti – gli asset necessari all’avvio delle attività dalla precedente società di proprietà di terzi, attraverso la quale Caffè Borbone serviva il mercato americano.

Una panoramica dello stabilimento Caffè Borbone
Una panoramica dello stabilimento a Caivano (Napoli) di Caffè Borbone (foto concessa)

Il primo trimestre del 2023 si è chiuso molto positivamente, con ricavi per 77,2 milioni di euro in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Inoltre, a marzo è stato registrato il record storico di fatturato mensile, che ha superato per la prima volta la soglia di 30 milioni di euro di fatturato lordo.

A livello di canali, continua la traiettoria di sviluppo della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), che cresce del 17%, quasi il doppio rispetto alla crescita media del mercato (+9,6%, fonte Nielsen).

Estremamente positiva anche la performance del canale digitale – con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali on-line specializzati in crescita del 48% – e dei negozi specializzati serviti in diretta, che crescono nel trimestre del +30%.

Borbone
L’impianto produttivo di caivano (Napoli) (foto concessa)

Il margine operativo lordo si attesta a 20,5 milioni di euro, in aumento del 20% rispetto all’esercizio precedente, dimostrando la capacità della società di mantenere la marginalità su livelli significativi anche in un contesto molto sfidante per il prezzo del caffè crudo, ancora su livelli elevati.

La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2023 è negativa per 4,7 milioni di euro, con una generazione di cassa* positiva nel trimestre per 17,2 milioni di euro se si neutralizza l’impatto una tantum nel periodo della sopracitata operazione in America.

*Ricordiamo che il Free Cash Flow (generazione di cassa) è determinato come differenza fra la posizione finanziaria netta al 31 marzo 2023 e quella dell’esercizio precedente al lordo degli eventuali dividendi distribuiti, degli aumenti/restituzioni di capitale, dell’impatto di operazioni non ricorrenti e degli effetti derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS16.

Il net asset value di Italmobiliare S.p.A.

Italmobiliare
Il logo di Italmobiliare

Escludendo le azioni proprie, risulta pari a 2.029,6 milioni di euro (2.029,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022); la performance netta è pertanto positiva per 0,5 milioni di euro.

Al 31 marzo 2023 il NAV per azione (escluse le azioni proprie) è pari a 48,0 euro invariato rispetto all’analogo valore al 31 dicembre 2022.

La posizione finanziaria netta di Italmobiliare S.p.A. è positiva e passa da 151,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 146,5 milioni di euro a fine marzo 2023. Tra i principali flussi si segnalano gli impieghi al netto dei rimborsi in fondi di private equity (-1,9 milioni di euro), l’investimento nelle partecipazioni in portafoglio (-7,5 milioni di euro) e il pagamento di imposte (-1,2 milioni di euro), parzialmente compensati dalla vendita di azioni HeidelbergCement (+6,5 milioni di euro).

Il Consiglio di amministrazione, ha inoltre adottato il Regolamento del piano di incentivazione a lungo termine ‘Piano di phantom stock grant Italmobiliare 2023-2025’ approvato dall’assemblea dello scorso 27 aprile e ne ha deliberato l’assegnazione a favore del Consigliere delegato-direttore generale, dei dirigenti con responsabilità strategica e di altri manager della società.