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Storia: il caffè in Italia è arrivato grazie ai Medici

L’evento si terrà nell’ambito della 4° edizione di “Pausa Caffè Festival”. Presentazione in anteprima della nuova edizione di “Della storia e natura del caffè” testo settecentesco del medico pistoiese Giovan Domenico Civinini, a cura di Raffaella Setti

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Il caffè in Italia? È arrivato nel Settecento grazie ai Medici. Quando e dove è nata la bevanda aromatica più amata? E quali sono le sue proprietà terapeutiche? Queste alcune delle questioni affrontate da “Della storia e natura del caffè”, testo redatto nel 1731 dal medico pistoiese Giovan Domenico Civinini, che sarà presentato in anteprima nella nuova edizione per i tipi di Apice Libri mercoledì 20 maggio alle 18.00 in Piazza Santa Maria Novella, in occasione di Pausa Caffè Festival.

Interverranno la curatrice del volume Raffaella Setti (ricercatrice di linguistica italiana presso l’Università di Firenze), Paolo Galeotti (Polo Museale Fiorentino, ufficio parchi e giardini), Giovanna Frosini (professore associato dell’Università di Siena, Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca, Linguistica Italiana) e il coffee expert Andrej Godina.

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Giovan Domenico Civinini, nel 1731 tenne presso l’Accademia botanica fiorentina il discorso Della storia e natura del caffè, pubblicato a Firenze nello stesso anno con dedica al Granduca Giangastone de’ Medici.

Proprio la famiglia Medici, infatti, aveva avuto il merito nel 1715 di portare per la prima volta in Italia una pianta di caffè, che era divenuto oggetto, già dalla seconda metà del Cinquecento, di resoconti di viaggiatori e mercanti e di trattati di botanici e medici, tutti interessati, da punti di vista diversi, alle particolarità di questa novità esotica.

La storia di questo strano frutto intreccia miti fantasiosi e realtà, ed è possibile ripercorrerla anche attraverso l’evoluzione della stessa parola “caffè”, che ha fatto una lunga strada prima di arrivare alla forma che conosciamo e che è divenuta un italianismo ormai accolto in molte altre lingue.

Civinini riesce a raccogliere e a dare ordine alle scoperte e agli studi sul caffè realizzati fino a quel momento e a trasmettere – in una sintesi che fonde erudizione, riferimenti scientifici e citazioni letterarie – la curiosità e la passione che la bevanda suscitava sia ai suoi tempi sia oggi, in una stagione di rinnovato interesse da parte di degustatori ed esperti.

Raffaella Setti è storica della lingua italiana e ricercatrice di linguistica italiana presso l’Università di Firenze. Da molti anni collabora con l’Accademia della Crusca, dove ha condotto ricerche d’archivio su carte secentesche e ha poi iniziato a svolgere attività di consulenza linguistica.

Si è occupata di italiano cinematografico e di lessico tecnico-scientifico antico e moderno. Tra le sue pubblicazioni si segnalano i volumi: Cinema a due voci. Il parlato nei film di Paolo e Vittorio Taviani (2001) e Le parole del mestiere. Testi di artigiani fiorentini della seconda metà del Seicento tra le carte di Leopoldo de’Medici (2010).

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