mercoledì 10 Aprile 2024
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Poidomani è il vincitore del Coffee in good spirits con “Il tempo che vola” in due ricette

Poidomani è già proiettato nel futuro: "In realtà ho già quasi ultimato l'idea della mia gara mondiale, con il mio coach Andrea Lattuada e Francesco Corona. Ancor prima del nazionale ci siamo incontrati per discutere di entrambe le competizioni: dall'altra parte del mondo ci sono gusti, usanze, tradizioni differenti e noi dobbiamo già esser pronti"

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RIMINI – Nelle competizioni nazionali organizzate da Sca Italy e ospitate da Sigep, ha conquistato la vittoria per la categoria Coffee in good spirits un veterano della materia: il già due volte campione Marco Poidomani è tornato in pista, attirando l’attenzione della giuria, che poi ha deciso di premiarlo con il primo posto.

Poidomani, non è la prima volta che compete e vince: prima nel 2017, poi nel 2019 e ora è in carica per il 2023. Quanto ha portato della sua precedente esperienza in gara quest’anno? Come e per quanto tempo si è preparato?

“La preparazione è durata ben sei mesi, perché non è una cosa semplice studiare per questa competizione. L’esperienza maturata certo, poi fa la differenza: dagli errori si costruisce sicuramente la vittoria. Questa volta sono riuscito ad evitare delle distrazioni: la possibilità di incorrere nell’errore umano durante la performance, è altissima. Quindi ci si allena per minimizzare l’emozione. Faccio un esempio per capire meglio quanto possa incidere questo fattore: quest’anno la mia gara dovevano iniziare verso le 15 del pomeriggio e invece è partita alle 17.30.

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Bene, l’attesa avrebbe potuto compromettere la mia prova, se non fossi stato già allenato a contrastare il nervosismo. Essere ultimo non è un vantaggio come spesso si potrebbe pensare: negli anni ho imparato a gestire anche questo elemento. ”

E’ importante portare il caffè fuori dalla colazione, verso l’aperitivo: quali sono le maggiori sfide di usare la bevanda come ingrediente per i cocktail?

“Sono innanzitutto un amante del caffè, in tutte le sue declinazioni. Poi essendo appassionato anche del mondo dei cocktail, mi sono voluto specializzare nella ricerca di un abbinamento tra l’alcol e il caffè.

A volte ci sono ricette ben riuscite, altre volte no.”

Ci racconta la sua prova? Cosa secondo lei l’ha portata alla vittoria?

“In gara ho portato due ricette: una calda e una fredda. Il segreto per me è lasciarmi guidare dalla passione per il caffè e la materia prima. Dalla mia parte, ho la fortuna di avere tanti amici anche tra i produttori: il mio preferito viene dalla Colombia, si chiama Sebastian Ramirez ed è stato lui che mi ha fornito il suo caffè da preparare ai campionati. Appena assaggiato mi è subito venuto in mente il drink da presentare in gara.

Mi sono lasciato ispirare dal caffè, che non deve coprire i sapori ma esser riconoscibile nel bicchiere in perfetto equilibrio. Dopo diverse prove, ho trovato il giusto bilanciamento. Ma la vera vittoria l’ho vissuta quando mia figlia mi ha mandato un messaggio per congratularsi con me. Poi certo, il riconoscimento nazionale da parte di giudici esperti, fa piacere.

Il caffè utilizzato è a macerazione carbonica, varietà Geisha. Viene da un piccolo lotto. L’ho miscelato con l’idea di trasmettere il concetto del tempo che vola. La velocità con cui trascorre ci deve far riflettere e far apprezzare i momenti che abbiamo valutandoli al di fuori dell’ottica dei soldi.

Ho costruito attorno a questo pensiero la mia gara: il primo drink freddo era ambientato a gennaio, pensando però già ad una drink list per l’estate. La cosa più importante è progettare in anticipo. La versione fredda è stata composta dal caffè estratto con il Cuptimo, miscelato poi con il Gin BrewDog Lone Wolf, Fm aperitivo corona, Tonica corona, insieme ad un Twist di limone e una decorazione finale in una nuvola di gin e elio.

Mentre il cocktail caldo, in espresso, con l’aggiunta di sciroppo al panettone e brandy Isabel Regina più il Vermouth oltremare.”

Poidomani, invece per i mondiali che previsioni possiamo già fare, ancora con la vittoria nazionale bella fresca?

“In realtà ho già quasi ultimato l’idea della mia gara mondiale, con il mio coach Andrea Lattuada e Francesco Corona. Ancor prima del nazionale ci siamo incontrati per discutere di entrambe le competizioni: dall’altra parte del mondo ci sono gusti, usanze, tradizioni differenti e noi dobbiamo già esser pronti. Chiaramente ciò che domina è il caffè: oggi magari quello che abbiamo scelto ci ha restituito delle sensazioni che tra due mesi potrebbero variare. E quindi potremmo dover ripensare tutto a partire dalla materia prima.
Una cosa però è certa: tutti i miei giorni da qui al mondiale, saranno dedicati a questa gara, per chiudere un cerchio iniziato tanti anni fa. La passione mi permette di portare avanti tutto, insieme alla famiglia che mi sostiene.”

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