mercoledì 03 Dicembre 2025
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Victoria Arduino a Milano per la MIxology Experience, 7-9/05

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mixology experience
Dal 7 al 9 maggio Victoria Arduino sarà a Milano per MIxology Experience (immagine concessa)

MILANO – Dal 7 al 9 maggio Victoria Arduino sarà a Milano per MIxology Experience, l’evento italiano dedicato all’hospitality e alla bar industry. MIxology Experience, che si svolgerà nei moderni spazi del Superstudio Maxi in via Moncucco 35, sarà un punto di confronto coi massimi esponenti della Beverage Industry.

Nell’area bar Coffee Mixology organizzata da Victoria Arduino in collaborazione con Ditta Artigianale, Andrea Villa, trainer Aicaf e Campione italiano coffee in good spirits 2020, sarà il protagonista di tre workshop dove offrirà l’esperienza dell’esclusiva Pure Brew Technology che si accompagna alla macchina espresso Black Eagle Maverick di Victoria Arduino con estrazioni in filtro di caffè, tè e cascara di cacao abbinate alla mixology.

Questo il programma dei workshop di Andrea Villa nell’area Coffee Mixology:

  • Domenica 7 Maggio ore 14 – Un viaggio nelle fermentazioni. Estrazioni con il filtro PureBrew di Victoria Arduino e mixology
  • Lunedì 8 Maggio ore 15 – Le varie forme del cacao: la mixology e il food pairing
  • Martedì 9 Maggio ore 14 – Fra tradizione e innovazione nella mixology: estrazioni rapide e di qualità con il nuovo filtro PureBrew di Victoria Arduino

Durante le tre giornate sarà possibile degustare miscele e monorigine di Ditta Artigianale macinati da Mythos MY75, il macinino ufficiale del World Barista Championship, ed estratti dalla macchina per caffè espresso Black Eagle Maverick di Victoria Arduino.

La scheda sintetica di PureBrew

PureBrew è un nuovo metodo di estrazione del caffè in assenza di pressione da una macchina tradizionale. Questa tecnologia, unita a un nuovo filtro conico brevettato e a doppia maglia, permette di offrire un nuovo modo di vivere e gustare la coffee experience in modo semplice e veloce.

Dalla macchina per caffè espresso è possibile passare velocemente dalla modalità espresso a quella PureBrew, permettendo ai baristi con poca esperienza di offrire subito un prodotto di ottima qualità, mentre a quelli più esperti di definire i setting ideali per estrarre i migliori flavours da uno o più caffè.

L’aspetto geniale del PureBrew è quello di creare modi nuovi e innovativi per accompagnare i clienti a fare un passo fuori dalla loro comfort zone e provare nuovi metodi di estrazione e nuovi caffè.

Tuttofood: da lunedì all’11 a Milano c’è la Fiera dell’agroalimentare con una ventina di marchi del caffè, tra gli altri Borbone e Costadoro

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Una delle passate edizioni di Tuttofood (immagine concessa)

MILANO – Un anno record per l’agroalimentare, che ha visto l’export italiano crescere del +17% nel 2022 sul 2021, superando i 61 miliardi di euro in valore. In questo scenario di grande attesa per le prossime evoluzioni, gli occhi di tutti i professionisti internazionali sono puntati su Milano, dove lunedì 8 maggio apre i battenti Tuttofood 2023, la manifestazione di riferimento in Italia per l’eccellenza e l’innovazione sostenibile in tutta la filiera, che prosegue a fieramilano fino a giovedì 11 maggio.

Il settore del caffè presente a Tuttofood

Anche il settore del caffè sarà tra i protagonisti della fiera. Tra i partecipanti ci sono: AD Distribuzione Srl, Caffè del Faro, Caffè Veronesi, Caffen Srl, Cellini Caffè, Coffee Specialist Team, Consorzio Firenze a Tavola, Costadoro, Covim, Gima Caffè, Caffè Kenon, Lollo Caffè, Caffè Marcelletti, Padovana Macinazione, Saquella Caffè e Tostini Caffè.

In totale, sono circa 2.500 i brand presenti, di cui il 20% esteri provenienti da 46 Paesi. Tra i più rappresentati, nell’ordine, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Romania, Germania. Presenti per la prima volta espositori da Arabia Saudita, Isole Faroe, Sudafrica, Svezia.

Novità nel layout espositivo, il Green Trail: un percorso trasversale identificato da una specifica identità visiva e da una segnaletica dedicata, che aiuterà a scoprire prodotti green, plant based, km zero, ma anche salutistici, rich-in e free-from attraverso tutte le aree della manifestazione e negli stand di tutti gli espositori, facilitando scelte alimentari più salutari, sostenibili e responsabili. Tra i Paesi più attivi in questi segmenti Estonia, Francia, Germania, Irlanda e Paesi Bassi.

Cristina Scocchia, illycaffè: “Nel primo trimestre aumento dei ricavi del 13,2%”

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Cristina Scocchia (immagine concessa)

MILANO – Il consiglio di amministrazione della illycaffè S.p.A. ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al primo trimestre del 2023. Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo trimestre, caratterizzati da una forte crescita organica, superiore a quella del mercato, e da un eccellente aumento della redditività.

La performance di questo primo trimestre conferma l’efficacia delle iniziative strategiche intraprese nel corso del 2022, sia sul fronte della crescita che dell’efficienza operativa, e ci permette di guardare con ottimismo al prosieguo dell’anno.”

I ricavi consolidati sono aumentati del 13,2% rispetto all’esercizio precedente grazie ad una solida crescita organica trainata da tutti i principali mercati e canali distributivi.
Guardando ai mercati principali, in Italia i ricavi sono risultati in aumento del 10,7% rispetto al 2022 mentre, negli Stati Uniti, i ricavi sono cresciuti del 27,7% rispetto al 2022.

Con riferimento ai canali distributivi, l’horeca ha trainato la crescita registrando un aumento dei ricavi del 26,3% rispetto al 2022, grazie al costante ampliamento della base clienti e all’incremento dei consumi medi.

Tutti i principali indicatori di redditività sono risultati in crescita a doppia cifra rispetto al 2022.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica, combinando nove delle migliori qualità con un costante orientamento all’innovazione.

La creazione nel 1991 del “Premio Ernesto Illy per il caffè espresso di qualità” in Brasile, e poi nel 2017 dell’“Ernesto Illy International Coffee Award”, hanno simboleggiato l’impegno a favore dei coltivatori, a cui illy riconosce un premium price per il caffè di qualità.

Dal 2013 l’azienda, presente in oltre 140 paesi, è inserita tra le World’s Most Ethical Companies. Società Benefit di diritto italiano dal 2019, nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad avere ottenuto la certificazione internazionale B Corp, che riconosce i più alti standard di performance sociale e ambientale. Nel 2022 l’azienda ha impiegato 1230 persone e ha registrato ricavi consolidati pari a €567,7 milioni. Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nel percorso di crescita internazionale.

Bialetti Industrie ristruttura: vende il ramo Aeternum a Illa e si concentra sul caffè, accordo su 3,8 milioni

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gruppo Bialetti industrie illa nuo
Il celebre omino coi baffi del logo Bialetti

MILANO – Novità nel mondo Bialetti Industrie, che ha annunciato la cessione del ramo aziendale Aeternum a Illa per 3,8 milioni. Si chiude così il Piano di ristrutturazione del debito 2020-2024 omologato dal Tribunale nel novembre 2021, di cui abbiamo parlato qui, e concordato con Amco e Illimity. Focus principale per l’impresa, torna ad essere il caffè.

L’accordo è strutturato in due fasi così da garantire continuità il più possibile e così tutelare l’operatività e i dipendenti di entrambe le società: in un primo momento Bialetti darà vita a una new company in cui verrà inserita il ramo Aeternum, gestita dalla società di Coccaglio. Questo sino alla cessione per intero del capitale sociale a Illa della nuova società in chiusura del procedimento.

Bialetti trasferisce Aeternum a Illa spa

Cioè alla società con sede a Noceto, in provincia di Parma e attualmente quotata in Borsa, attiva nel settore produttivo e commerciale di pentole in alluminio rivestite con materiale antiaderente – con un passato esclusivo collegato all’Ikea – con l’obiettivo di rafforzarsi attraverso operazioni di M&A: strategia che precedentemente si è espressa con l’acquisizione di un ramo del marchio Giannini di Brescia per 839mila euro e che ora ha preso sotto mira Aeternum.

Numeri alla mano: Illa acquisterà Aeternum da Bialetti per 3,8 milioni

Cifra che verrà versata solo in data del closing, previsto per il prossimo 20 luglio, con un anticipo di 500 milioni già corrisposto.  A titolo di earn-out, è possibile che si aggiunga a questi soldi un massimo di 1,5 milioni, una volta raggiunti determinati ricavi ed ebidta da parte di Bialetti, la newco e Illa durante l’attività del 2023, prendendo in considerazione la vednita dei prodotti Aeternum, Junior e Morenita – due marchi che resteranno di Bialetti, che però prevede la concessione alla nuova società di utilizzarli in Italia fino al prossimo 31 dicembre in licenza gratuita.

Nel 2022 Aeternum, ha registrato ricavi netti per 11,3 milioni

Di questi, 10,5 milioni determinati dai prodotti del proprio marchio e 0,8 milioni da quelli a marchio Junior e Morenita. Per Bialetti questa cessione e conseguente entrata di denaro rappresenta un’opportunità per rafforzare il business legato al caffè. Una conferma quindi della direzione che l’azienda vuole seguire per i prossimi step: internazionalizzazione, sia con le aperture di nuove filiali all’estero – sulla scia di quelle inaugurate in Giappone, States e Australia – sia con il completamento delle linee per le caffettiere a Coccaglio.

Questa operazione vuole concretizzare il focus al 100% del business Bialetti sul caffè. Nuovi investimenti sono previsti sui negozi, che d’ora in avanti saranno costituiti come delle vere e proprie boutique.

Nella cessione del ramo d’azienda Aeternum, Bialetti è stata assistita dallo studio legale BonelliErede di Milano, in qualità di advisor legale e da Fineurop Soditic, in qualità di advisor finanziario. L’operazione segue di pochi mesi quella che ha interessato il marchio Cem, ceduto alla società turca Fetih Alüminyum Sanayi ve Ticaret Limited şirketi per un controvalore di 1,6 milioni di euro alla fine del 2022.

 

Decreto approvato del 1° maggio: riduzione per gli oneri dei datori di lavoro

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giorgia meloni riforma decreto
Giorgia Meloni (immagine presa da Facebook)

Nel decreto Lavoro approvato dal Cdm del 1° maggio entrano una serie di semplificazioni, ad esempio, per la durata del periodo di prova, congedo per ferie, importo iniziale della retribuzione e programmazione dell’orario normale di lavoro: è previsto che il datore assolva all’obbligo informativo con l’indicazione del riferimento normativo o della contrattazione, anche aziendale, che disciplina queste materie. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Claudio Tucci pubblicato su Il Sole 24 Ore.

La riduzione per gli oneri dei datori di lavoro

MILANO – Non solo decreto Dignità sui contratti a termine, con la cancellazione delle rigide causali legali del 2018 e un’ampia apertura alla contrattazione collettiva. Il governo Meloni smonta anche il decreto Trasparenza, in vigore dall’agosto 2022, elaborato dall’ex ministro Andrea Orlando, andando spesso oltre la direttiva Ue e scaricando sulle imprese una mole di adempimenti inutili.

Obbligo di informare i lavoratori automatizzati

Con una novità dell’ultima ora si interviene anche sui controlli sui lavoratori automatizzati. La nuova norma chiarisce che il datore è tenuto a informare il lavoratore dell’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio integralmente automatizzati deputati a fornire indicazioni rilevanti ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, della gestione o della cessazione del rapporto di lavoro, dell’assegnazione di compiti o mansioni nonché indicazioni incidenti su sorveglianza, valutazione, prestazioni e adempimento delle obbligazioni contrattuali dei lavoratori.

Inoltre, sempre per sgravare i datori, si stabilisce che l’azienda è tenuta a consegnare o a mettere a disposizione del personale, anche sui siti web, contratti collettivi e regolamenti aziendali applicabili al rapporto di lavoro.

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La storica torrefazione Giuliano Caffè di Caluso, Torino, andata in fiamme

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Il logo Giuliano Caffè

A Caluso, comune di Torino, un incendio ha divorato la torrefazione di Giuliano Caffè. I primi a domare le fiamme sono stati i dipendenti con gli idranti, poi ha iniziato a crollare in poco tempo il tetto. Una prontezza di riflessi che ha risparmiato feriti: “Solo tanta paura” raccontano. I danni all’impianto sono stati ingenti. La produzione per ora è bloccata. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di salvare la palazzina e le case a ridosso del capannone: purtroppo la torrefazione è andata comunque distrutta. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano La Voce.

La torrefazione Giuliano Caffè distrutta da un incendio

CALUSO (Torino) – Fiamme e paura questa mattina in via Vittorio Veneto a Caluso. In tarda mattinata un incendio ha iniziato a divorare la Giuliano Caffè. Le fiamme hanno rapidamente avvolto l’interno della storica torrefazione raggiungendo il tetto. I primi ad accorgersene sono stati i dipendenti.

“Il mercoledì è il giorno della tostatura – raccontano – che ci sia un po’ di fumo nello stabilimento è normale. Poi però ha iniziato a diventare sempre più bianco e denso. Chi era in basso ha visto ne fiamme avvolgere la tostatrice”.

I lavoratori non si sono persi d’animo. Hanno subito chiamato i vigili del fuoco e, nell’attesa, hanno imbracciato gli idranti.

“Il tempo sembrava non passare mai, le fiamme aumentavano. Noi cercavamo di contenere l’incendio. In nostro aiuto sono accorsi anche dalla Molteno, un’azienda qui difronte”. Poi un boato.

“Ci siamo subito accorti che le fiamme erano arrivate al tetto che stava per crollare. E così siamo scappati tutti”.

Una prontezza di riflessi che ha fatto sì che nessuno rimanesse ferito: “Solo tanta paura” raccontano.

Durante tutte le operazioni di spegnimento i dipendenti sono rimasti là fuori a farsi coraggio. A soccorrerli e sostenerli ci hanno pensato gli abitanti della via. C’era chi offriva loro dell’acqua, chi domandava se qualcuno avesse bisogno di andare in bagno.

La preoccupazione, ora è grande. La speranza è quella di poter tornare il prima possibile al lavoro. I danni all’impianto sono stati ingenti. La produzione per ora è bloccata. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di salvare la palazzina uffici e le case a ridosso del capannone. Ma la torrefazione è andata distrutta.

Sul posto, oltre a quattro camion dei pompieri, c’erano anche i carabinieri della stazione di Caluso e la Polizia Municipale agli ordini del comandante Luca Ceria.

Sono intervenuti anche i funzionari dello Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro) dell’Asl To4.

In tarda mattinata è arrivata anche Maria Teresa Giuliano Albo. “Per me e mio marito è un momento terribile” racconta trattenendo a fatica le lacrime.

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Chiude Il Caffè del Mio Bar, il locale a Milano dove la tazzina costava 50 cent

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Mio bar milano

Chiude il bar più economico di Milano, dove una tazzina costava solo 50 centesimi. Il locale Il Caffè del Mio Bar si trovava in pieno centro, a due passi dal Duomo, in via Gonzaga 7, dove un semplice caffè può arrivare a costare anche 2 euro (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Fanpage.

La chiusura de Il Caffè del Mio Bar a Milano

MILANO – Si può dire che fosse un vero e proprio baluardo. Nella Milano dove il caffè al banco ormai costa ormai tra l’euro e 10 centesimi e l’euro e 20 centesimi (per arrivare tranquillamente a picchi di 2 euro), resisteva imperterrito in pieno centro storico un piccolo bar dove gli avventori potevano spendere per una tazzina solo 50 centesimi: Lo Spuntino-Il Caffè del mio Bar in via Gonzaga 7, zona Missori, proprio alle spalle del Duomo.

Oggi, però, saluta per sempre i tanti turisti, professionisti e cittadini che affollavano il suo bancone. Al suo posto è arrivato infatti un moderno showroom di design. “La rivoluzione del caffè”, come recitava il claim esposto fuori dal bar, purtroppo è arrivata al capolinea. Ragioni personali o impossibilità di stare dietro ai conti, con prezzi palesemente fuori mercato?

Come è possibile far pagare 50 centesimi un caffè

Il locale aveva aperto 5 anni fa, nel giugno del 2017. E fin da subito, con tanto di cartelloni pubblicitari, aveva dichiarato guerra al caffè costoso. “Come facciamo a far pagare solo 50 centesimi una tazzina di caffè?”, aveva raccontato al tempo il titolare. “Siamo noi i produttori diretti del caffè: lo compriamo dal Centro America, lo tostiamo, lo impacchettiamo e in tutti questi passaggi riusciamo a risparmiare tanto da poter vendere il prodotto a 50 centesimi, e ad aver anche un piccolo guadagno”.

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Dolce & Gabbana comprano il Caffè Excelsior di Portofino

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dolce & gabbana
Il logo Dolce & Gabbana

Dolce & Gabbana hanno rilevato lo storico Caffè Excelsior di Portofino. L’obiettivo è quello di trasformare il locale in un angolo fashion, con angolo boutique dove poter acquistare capi del brand con la possibilità di sorseggiare un drink. Questo non è di certo il primo ingresso del colosso della moda nel mondo del caffè: un esempio è la moka firmata Dolce & Gabbana (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte della notizia pubblicata sul portale d’informazione Italia Magazine.

Il nuovo locale di Doce & Gabbana a Portofino

PORTOFINO (Genova) – Cambio di guardia per un caffè storico di Portofino: è il Caffè Excelsior, che nel 2024 celebrerà un secolo di storia. Quest’anno, intanto, è stato rilevato da Dolce & Gabbana, habitué del borgo ligure in provincia di Genova.

Secondo quanto riferito da La Repubblica, Dolce & Gabbana ha rilevato il Caffè Excelsior di Portofino e l’inaugurazione del loro nuovo Fashion caffè potrebbe avere luogo alla fine del maggio, forse già nella giornata di venerdì 26 maggio.

Stando a quanto fa sapere ‘Il Secolo XIX’, però, l’evento di Dolce & Gabbana che l’iconica Piazzetta di Portofino ospiterà alla fine del mese di maggio era già fissato da tempo e non sarebbe legato al passaggio del locale ai due stilisti che, da anni, frequentano il borgo ligure ospitando amici e conoscenti e organizzando lussuose feste e serate nelle ville sulla collina che domina Portofino.

Nel 2015 Dolce & Gabbana hanno anche dedicato una collezione esclusiva al borgo di Portofino, chiamata proprio “Portofino 2015“. La collezione era stata realizzata in occasione delle sfilate organizzate nelle ville degli stilisti nel borgo ligure. Gli stilisti avevano deciso di vendere accessori e capi da uomo, donna e bambino con scorci da Portofino, antiche cartoline e carte nautiche in una boutique aperta temporaneamente in estate.

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Bar a Cerenova le propone mille euro al mese per un full time, la denuncia: “Questo è sfruttamento”

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

La denuncia arriva da Sara, una ragazza che ha rifiutato l’offerta di lavoro in un bar di Cerenova. I titolari le avevano proposto di firmare un finto contratto part time, che nei fatti sarebbe stato un full time, con uno stipendio di mille euro al mese. È importante notare che esiste una difficoltà sempre più crescente anche da parte dei titolari nella proposta di contratti con stipendi più alti per colpa della tassazione: nel settore dell’horeca, in media, il costo dei dipendenti consuma circa il 40% del fatturato di un locale. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Fanpage.

La denuncia sui social contro il bar di Cerenova

CERENOVA (Roma) – Sette ore e mezza al giorno di lavoro, con un solo giorno libero a settimana, festivi e domeniche incluse, straordinari non pagati. Lo stipendio? Mille euro al mese, con un finto inquadramento da part time. Sara, una ragazza residente a Cerenova, ha denunciato l’offerta di lavoro fattale da un bar della zona: offerta che, nonostante abbia bisogno di un impiego, ha deciso di rifiutare. “Alla soglia dei quasi trent’anni sono davvero stufa di fare la serva. Io a farvi ingrossare il culo non ci sto più”, ha scritto in un post sui social diventato virale in poco tempo.

“Non esiste nessun genere di pausa, anche andare al bagno è un lusso e naturalmente non ti passano nulla da mangiare nonostante gli orari lo prevedano – continua la ragazza – Ora veramente vogliamo continuare a dire che il problema sono i giovani, il reddito, il non voler fare la gavetta, la mancanza di voglia? Davvero? Questo è sfruttamento. Iniziate a pagare i dipendenti come si deve e vedrete che fila fuori i vostri locali. Ovviamente io il contratto l’ho rifiutato, nonostante abbia bisogno di lavorare, ma alla soglia dei quasi trent’anni anni sono davvero stufa di fare la serva. Io a farvi ingrossare il culo non ci sto più”.

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Trucillo svela il barattolo Espresso Speaks Italian

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Espresso Speaks Italian trucillo
Espresso Speaks Italian (immagine concessa)

SALERNO – Trucillo, torrefazione di Salerno presente con le sue miscele nei più prestigiosi locali di 40 Paesi del mondo, torna a celebrare l’italianità con una edizione speciale del nuovo barattolo di caffè che promuove nella sua immagine la gestualità tipica degli italiani, nota in tutto il mondo come una peculiarità tutta nostrana, che nella sua espressività non necessita di traduzione, perché divenuta ormai linguaggio universale.

Trucillo presenta Espresso Speaks Italian

Dopo il grande successo di pubblico riscosso dalla collezione Espresso Speaks Italian – 6 coppie di tazzine e piattini decorate da immagini del linguaggio delle mani, ispirata al “Supplemento al dizionario italiano” dell’eclettico artista-designer Bruno Munari – il gesto più tipico compiuto dalle mani degli Italiani arriva sul nuovo barattolo di metallo 100% riciclabile.

La distribuzione internazionale in locali selezionati da New York a Dubai, fa di Trucillo un alfiere del caffè e dell’italianità, dei gesti e dei riti che molte culture del mondo riconoscono come elementi di uno stile di vita a cui ambire.

“Possiamo contare su una community internazionale costruita in tanti anni di attività, composta da persone che apprezzano il nostro caffè per la sua qualità e per l’ecosistema di territorio, abitudini e cultura che rappresenta. – spiega Antonia Trucillo, direttore marketing, Accademia e responsabile materia prima dell’azienda di famiglia – Da qui è nata l’idea di creare un prodotto che raccontasse questo universo anche nell’immagine. Partendo dalla nostra Espresso Speaks Italian collection ispirata ai gesti di Munari, che ha riscosso un apprezzamento enorme tra i nostri clienti in tutto il mondo, abbiamo voluto portare il più celebre dei gesti italiani sul nostro nuovissimo barattolo, che diventa così un oggetto da collezione.”

Il nuovo barattolo Espresso Speaks Italian contiene una miscela di pregiate qualità Arabica e Robusta, un caffè da preparare comodamente a casa e buono come al bar, corposo e cioccolatoso, dall’aroma raffinato, per un piacere al palato ricco, morbido e vellutato. Prodotto con modalità altamente innovative e tecnologie di ultima generazione, il caffè appena macinato viene confezionato in questo particolarissimo barattolo dotato sul fondo di valvola unidirezionale che impedisce l’ingresso di ossigeno, consentendo invece la fuoriuscita dei gas sprigionati dal caffè dopo la tostatura (cosiddetta fase del degasaggio), per consentire al caffè di proseguire il suo ciclo ottimale di vita, mantenendo inalterati i suoi aromi e arrivando al consumatore fresco come appena macinato.

Dotato di bordo antitaglio che permette un’apertura facile e sicura, il barattolo è provvisto di uno speciale sistema di rinforzo che ne consente il riutilizzo e ne facilita il completo svuotamento, evitando sprechi.

È possibile acquistarlo direttamente dal produttore sull’e-commerce cliccando qui.