mercoledì 03 Dicembre 2025
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Solbiati Cioccolato lancia la nuova linea di prodotti per la festa della mamma

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solbiati mamma
Le praline a forma di cuore per la festa della mamma (immagine concessa)

MILANO – La mamma è sempre la mamma e quando arriva la sua festa grandi e piccini non dimenticano mai di festeggiarla con un dolce pensiero. Per tutti coloro che desiderano omaggiare la festa della mamma la maitre chocolatier Simona Solbiati nel suo laboratorio milanese ha realizzato alcune creazioni uniche in fine cioccolato belga.

I prodotti Solbiati Cioccolato

Eleganti confezioni create in edizione limitata che racchiudono un assortimento di praline realizzate a forma di cuore e di piccoli fiori di campo nelle tonalità degradè del rosa. Cioccolatini e praline dal gusto avvolgente, realizzati artigianalmente e finemente disposti a mano nelle confezioni per creare un raffinato gioco di colore . Disponibili in diverse dimensioni contengono al loro interno anche un biglietto d’auguri.

Fragole rivestite di cioccolato, tavolette, cuori e lecca lecca personalizzati con dediche speciali, gli esclusivi Baci di Simona Solbiati, dei cioccolatini a forma di labbra in fine cioccolato bianco con all’interno un morbido cuore al lampone, sono solo alcune delle sorprendenti idee regalo a tema create per l’occasione che possono essere acquistate presso il punto vendita milanese e sullo shop online.

La scuola del cioccolato

E per sorprendere la propria mamma con un regalo davvero unico e dolce, Simona Solbiati ha deciso di aprire le porte del suo laboratorio ai bambini che vorranno trascorrere del tempo goloso e divertente con le loro mamme.

Un corso ludico-didattico di 2 ore in cui si potranno scoprire tutti i segreti del cioccolato e imparare le tecniche di base di lavorazione e decorazione, mettendosi attivamente alla prova. Un pomeriggio di condivisione e gioco al termine del quale i partecipanti avranno la possibilità di degustare ciò che è stato preparato e riceveranno l’attestato di partecipazione personalizzato.

Per poter seguire al meglio i partecipanti i posti sono limitati.

Data corso: sabato 13 maggio 2023 – Per informazioni e prenotazioni 0209970589

Il laboratorio

Una vera e propria fucina di idee e creatività, aperto nel 2009 da Simona Solbiati, si trova nel cortile interno di una palazzo storico di Milano, qui è possibile acquistare direttamente i prodotti che possono essere anche personalizzati seguendo le richieste dei clienti.

Solbiati Cioccolato – Via Ruggiero Settimo, 4 Milano, aperto al pubblico dal lunedì al sabato.

Infusion a Reggio Emilia: da questo sabato, academy, shop e cultura sugli specialty, nel sogno di madre e figlia

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REGGIO EMILIA – NuovaBar, con otto dipendenti, da sessant’anni service per assistenza e vendita mirata all’horeca, e fino a gennaio 2023 concessionaria Faema, ha una lunga storia alle spalle, maturata grazie all’azione condivisa dei due soci titolari Stefania e Angelo e ora in evoluzione con il sostegno di Jessica Bocedi, figlia di Stefania. Proprio lei ha voluto rientrare nell’azienda di famiglia dopo un’esperienza iniziata nel 2008 dietro al bancone e successivamente nei sala ai ristoranti, portando in alto la bandiera degli specialty coffee con Infusion.

Una coffee academy che rappresenta un po’ la realizzazione del sogno di una madre e dell’ambizione di una figlia: insieme hanno creato questo laboratorio e shop, in apertura questo sabato, 6 maggio.

Infusion, il nome che prende ispirazione proprio dal caffè filtro

Jessica, parallelamente agli studi in lettere e filosofia e al suo lavoro da barista, ha coltivato la sua passione per il caffè, studiandolo con i moduli Sca e crescendo attorno a questo mondo. Girando per le città italiane e internazionali, ha assorbito la lezione dei coffee shop ed ora è pronta ad applicare la teoria alla pratica.

Ed ecco che nasce Infusion, uno spazio di 170metri quadri, composto da 3 vetrine situato in un palazzo stile liberty sulla circonvallazione di Reggio Emilia, e un interno industriale esclusivamente dedicato alla vendita e alla formazione.

Obiettivo è quello di fare cultura attorno alla bevanda.

Stefania in fase di allestimento (foto concessa)

Racconta Jessica: “Questo è un progetto che, grazie alla collaborazione di Antonio Cometa di Modena, è cresciuto sino alla sua apertura. Creeremo una coffee experience completata da un lato dall’accademia e dall’altro con lo shop, una vetrina disposta all’acquisto di caffè specialty, accessori e attrezzature. Per questo aspetto collaboreremo anche con Forno Brisa, di cui proporremo i loro prodotti secchi e cioccolato.

Ma come mai l’idea di investire sullo specialty quando a Reggio Emilia non è particolarmente presente?

Dentro Infusion (foto concessa)

“Per bere un caffè buono, oltre che in azienda, devo viaggiare sino a Bologna e a Modena. Ho deciso per questo di portare qui lo specialty. Sono molto attenta ai prodotti di qualità ed il caffè non fa eccezione: bisogna mettere della buona benzina in questa macchina che è il nostro corpo. Anche quando devo scegliere il ristorante, conduco una piccola ricerca non soltanto sul menù, ma anche sul caffè.”

Questo passaggio è stato difficile da compiere?

“Ho convinto con la mia passione mia madre ad intraprendere questa avventura, ma è stato semplice coinvolgerla essendo lei per prima una donna dinamica, un’imprenditrice attenta al futuro di questo settore, rimanendo al passo con le tendenze che stanno crescendo anche in Italia. “

Il programma è già pronto per l’apertura di Infusion?

Jessica: “Il calendario degli eventi è già organizzato, si dovrebbe partire a giugno, insieme poi ai corsi tenuti con Marco Pizzinato e Antonio Cometa. Organizzeremo anche delle estrazioni a freddo di tè con una sommelier dei tè da Milano, Gabriella Lombardi.

I caffè che si troveranno nello shop di Infusion, sono quelli che ho conosciuto attraverso la collaborazione con Marco Pizzinato: Nordic Coffee Roasters, Puchero, Gear Box e più avanti abbiamo intenzione di procedere con la rotazione di altre micro torrefazioni.

Questo perché il primo obiettivo è fare educazione e vendere i prodotti. Ci sono già richieste per seguire i corsi e quando saremo del tutto pronti, comunicheremo le date.”

Pronostici per il futuro di Infusion? Funzionerà anche lì a Reggio Emilia dove non esiste lo specialty?

“Penso che possa funzionare anche a Reggio Emilia, perché confrontandomi con chi è in questo campo della zona, ho riscontrato già dell’interesse. C’è voglia di formarsi, anche soltanto per apprendere le basi della preparazione dell’espresso e per la manutenzione della macchina. Lo shop è la parte che mi preoccupa di più: sono prodotti di nicchia che hanno un costo più elevato.

Gli scaffali in fase di costruzione

Ma sono fiduciosa che col tempo, con la comunicazione ed il racconto di questa materia prima, porteremo la gente verso lo specialty. Molti sono spaventati anche dal costo delle attrezzature, ma lavoriamo da un po’ di anni con i nostri clienti anche su questo aspetto, per avvicinarli all’idea di avere una macchina di proprietà, facendo i conti insieme. È un discorso su cui insistiamo particolarmente.

Aiuta il fatto di essere parte ormai di una rete solida su cui poter contare e con cui diffondere le corrette informazioni.”

“Infusion è qualcosa che si creerà una sua identità precisa”

Sabato prossimo quindi l’inaugurazione, con una giornata già fitta di impegni: selezione di espressi, cold brew, filtro da abbinare al food con un menu studiato ad hoc con i ragazzi del ristorante A mangiare e realizzato con il caffè usato come ingrediente nei finger food, dolci e salati. Sarà prevista una parte di racconto per presentare questi piatti e queste bevande un po’ insoliti per le persone locali. Ci sarà un trainer che illustrerà i corsi, 5-6 moduli (brewing, cupping, corso base di caffetteria, latte art) per presentare il programma di Infusion.

Stefania si aggiunge al dialogo per spiegare la genesi di Infusion:

Le attrezzature pronte all’uso (foto concessa)

“Questo è stato per tanti anni un mio sogno. NuovaBar è stato uno dei primi concessionari Faema che ha seguito i corsi, uno tra i primi punti Mumac Academy. Mi sono sempre piaciute queste cose, credendo molto nel mio mestiere. Dal ’94 a oggi la mia esperienza e la mia curiosità verso le novità mi hanno sostenuto e dato ragione. Infusion è un po’ il coronamento del nostro buon lavoro fin qua. Insieme al mio socio, a mia figlia e a tutto lo staff abbiamo voluto realizzare questo progetto.

Jessica dentro il suo Infusion (foto concessa)

Ho trovato quell’appoggio di cui avevo bisogno in Jessica, per creare questo spazio. L’idea è nata da una necessità, perché ad un certo punto non era più per noi possibile fare tutto quello che volevamo avendo a disposizione uno spazio ridotto. Volevamo invece dare il giusto valore al momento formativo, ai corsisti ed ai clienti.

Ogni volta che ci sono stati momenti critici, ho voluto investire e così ho voluto procedere anche stavolta con Infusion. Spero che il nostro settore riesca a capire che questa è la mentalità giusta per progredire. Vedo molti giovani oggi, soprattutto nei bar, che ci credono, nonostante il settore sia colpito da un problema legato proprio al personale.

L’unione fa la forza: per esempio ai miei colleghi concessionari metto a disposizione il mio spazio per la formazione. Per me Infusion è una vera soddisfazione. Prima di Jessica non conoscevo approfonditamente il mondo degli specialty ed ora invece ho iniziato a
berlo e sono rimasta rapita. Assaggio dei caffè particolari a cui non ero abituata. Certo c’è bisogno di una spiegazione per comprenderli, ma è proprio per questo che nasce Infusion.”

Due donne imprenditrici, due generazioni al femminile al comando: è stato difficile?

“Ho iniziato questo lavoro proprio sostituendo un uomo in un settore prettamente maschile. Mi sono fatta forza e mi sono ritagliata il mio spazio. Poi fortunatamente i tempi sono cambiati, anche se ancora principalmente sono gli uomini la maggioranza.”

Per potersi iscrivere e chiedere informazioni:

Jessica 3485949963 gessica89.jb@gmail.com
Stefania 3357008264 stefania@nuovabar.it

Starbucks: trimestrale delude gli investitori nonostante i risultati superiori alle attese

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Il logo di Starbucks

MILANO – Starbucks batte le previsioni, ma l’outlook tiepido delude i mercati. Il colosso mondiale delle caffetterie ha diffuso martedì 2 maggio i risultati di gestione per le 13 settimane al 2 aprile 2023, che evidenziano risultati superiori alle aspettative degli analisti. Il fatturato cresce a 8,72 miliardi di dollari, con un incremento del 14,2% rispetto a un anno fa. L’eps è pari a 74 centesimi: il 25% in più, in confronto allo stesso periodo del 2022. Il consensus era rispettivamente di 8,4 miliardi e 65 centesimi.

Ma, nonostante i risultati positivi, Starbucks ha ribadito l’outlook originario per l’anno in corso e la cfo Rachel Ruggieri ha avvertito che la crescita dell’eps nel trimestre in corso sarà “significativamente inferiore alla guidance di esercizio”.

Il titolo ha accusato il colpo cedendo oltre il 5% nell’after hour di martedì.

Ed è andato in picchiata nella giornata di ieri, mercoledì 3 maggio, con perdite superiori al 9%.

Secondo gli analisti di Morgan Stanley, la trimestrale di Starbucks è “degna di nota rispetto a buona parte delle metriche”, ma “gli investitori si aspettavano probabilmente di più dalla società, da cui i ribassi subiti dalle sue azioni”.

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Dalla Corte lancia il nuovo format itinerante DC Italia – On The Road: prima tappa a Matera il 23 maggio

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Icon (immagine concessa)

MILANO – DC Italia – On The Road è il nuovo format itinerante di Dalla Corte. L’evento vedrà protagonista la macchina per espresso Icon, l’ultima arrivata di casa Dalla Corte. Un evento dedicato a baristi, torrefattori e amanti del caffè, attraverso workshop esclusivi, training con campioni nazionali e internazionali, momenti di incontro e formazione.

La prima tappa prende il via il 23 Maggio a Matera, città dei sassi e località patrimonio dell’Unesco, presso l’Hotel San Domenico Al Piano dalle ore 10. Dalla Corte, insieme a ZM Riparazioni, Barista& Coffee School e Oatly, hanno preparato una giornata ricca di interessanti tematiche legato al mondo della tazzina, fra cui spiccano:

Sessione assaggi:

Davide Valenziano – coffee trainer DC – e Matteo Don Giovanni – trainer Barista& – guideranno esclusivi assaggi per comprendere come temperatura, flusso e diametro del portafiltro possano cambiare il risultato in tazza, estraendo profili completamente differenti con lo stesso caffè.

Latte art – No Waste Oatly competition:

Un throwdown ad eliminazione diretta a colpi di lattiera! Il latte d’avena Oatly sarà protagonista in una competizione dove solo il miglior latte artist porterà a casa l’ambito premio di 500€. In piena filosofia no waste, ogni cappuccino usato nella competizione darà vita a gustosi cocktail a base di latte vegetale. Una gara che intratterrà occhi e palato.

“DC Italia On the Road sarà un format importante che, partendo da Matera, toccherà alcune città italiane” – afferma Carmen Stanziola, responsabile commerciale Italia per Dalla Corte – “territori che hanno voglia di emergere nel panorama del caffè nazionale, che stanno investendo sempre più sulla qualità della materia prima e delle attrezzature. Qui a Matera, insieme al nostro partner locale Zaccara, presenteremo un evento dedicato a chi, come noi, ama il caffè”.

Un evento davvero imperdibile, che si concluderà con un aperitivo finale, per condividere la passione per il caffè con momenti di coffee education, di condivisione e di intrattenimento.

Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo: “Noi della quarta generazione dimostreremo di essere all’altezza della terza”

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Lavazza trainig center Giuseppe Lavazza cavaliere Giuseppe Lavazza, vice presidente del Gruppo Lavazza
Giuseppe Lavazza presidente del Gruppo Lavazza

Giuseppe Lavazza, 57 anni, già vicepresidente della multinazionale del caffè, è stato nominato presidente dell’azienda di famiglia. Si tratta di un passaggio di testimone che porterà la realtà simbolo del made in Italy in una nuova fase della sua storia. Nel giro di poco più di un decennio l’azienda ha raddoppiato i ricavi: da un miliardo del 2011 a 2,7 miliardi di oggi, soprattutto dovuto all’espansione all’estero, che adesso vale il 70% del fatturato.

L’ambizione del nuovo presidente ora è quella di puntare ai fatidici 4 miliardi di euro. Leggiamo di seguito parte dell’intervista Christian Benna pubblicata sul Corriere della Sera.

Presidente Lavazza il passaggio generazionale è ancora un momento critico per le aziende di famiglia?

“Nel nostro caso si tratta di un passaggio generazionale che è stato preparato a lungo e poi è stato formalizzato sul principio dell’alternanza tra i due rami della famiglia. Questo passaggio in realtà è una conferma. La conferma di un modello di governance che, nella sua estrema semplicità, attraverso le generazioni, è riuscito a generare coesione, sviluppo e attenzione per il territorio. Un modello di azienda di famiglia che ci teniamo stretti e su cui non smettiamo di lavorare”.

Si dice che la prima generazione costruisce, la seconda sviluppa, e la terza distrugge.

“La nostra terza generazione è stata fantastica. È riuscita a traghettare l’azienda negli anni più complicati, alla fine degli anni Settanta, riuscendo a trovare risorse che ci hanno permesso di crescere e fare il salto dimensionale. Noi che rappresentiamo la quarta generazione dobbiamo dimostrare di essere all’altezza”.

Come può crescere nel tempo un’azienda familiare? Tanti imprenditori stanno vendendo le aziende di famiglia.

“L’armonia e la coesione sono valori. Mai prevaricare. Bisogna capire che l’impresa è sì una proprietà ma fino a un certo punto. In realtà l’azienda familiare è un progetto che va oltre le aspirazioni e le ambizioni dei singoli. Perché la famiglia va avanti nel tempo, così di pari passo l’azienda, il territorio e le comunità di riferimento. Insomma lo sguardo deve andare più lontano”.

L’azienda di famiglia che funziona è affidata a manager esterni?

“Come azionisti abbiamo definito molto bene il nostro ruolo delegando l’operatività a manager, come il nostro ceo Baravalle. Abbiamo allocato risorse importanti, circa 2 miliardi, che dal 2015 abbiamo investito nell’azienda promuovendo una campagna di acquisizioni che non si è mai fermata, scelte che non erano scontate. L’azienda ha raddoppiato i ricavi nel giro di pochi anni: da un miliardo del 2011 a 2,7 miliardi di oggi, grazie soprattutto all’espansione all’estero, che adesso vale il 70% del fatturato. L’ambizione ora è puntare a 4 miliardi”.

Lavazza ha scelto di presentarsi nel mondo con il brand Torino nel logo aziendale.

“Una scelta non casuale: Lavazza, Torino, Italia, 1895. Non solo perché siamo orgogliosamente torinesi, investiamo a Torino e rispettiamo il nostro territorio, ma perché auspichiamo che la nostra crescita dipenda anche dallo sviluppo di quest’area. Ecco perché siamo rimasti a Torino, abbiamo investito in un nuovo quartier generale (la Nuvola), nel museo, la centrale in cui promuoviamo eventi (dalle Atp ai concerti) e l’alta gastronomia grazie al ristorante stellato Condividere”.

I Lavazza sono i nuovi Agnelli di Torino? Dinasty imprenditoriale a cui tanti torinesi guardano per scelte di leadership e sviluppo del territorio?

“Noi siamo noi e con i nostri progetti vogliamo dare un contributo ed essere un motore positivo. Soprattutto non siamo gli unici perché ci sono tante famiglie industriali in questa città che sanno lavorare molto bene. Torino si è un po’ ingrigita, ma siamo convinti che presto potrà tornare ad avere quella bellezza che l’ha sempre contraddistinta”.

Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui.

IMA Coffee lancia Synkro, riempitrice per capsule ad alta velocità in mostra a Interpack 2023, al pad 17

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Synkro (image provided)

OZZANO DELL’EMILIA (Bologna) – IMA Coffee si impegna a rispondere alle esigenze del settore e progetta soluzioni di alta qualità per migliorare le prestazioni dei propri clienti. Seguendo da vicino le tendenze ed elevando costantemente il livello tecnologico della propria offerta, IMA consente ai clienti di raggiungere i propri obiettivi e rispondere alle mutevoli esigenze del mercato. L’ultimo esempio della capacità di IMA Coffee di innovare e spingere oltre i confini le tecnologie di riempimento e saldatura delle capsule si chiama Synkro.

Flessibilità, velocità e un concept di design pulito

Synkro implementa le più recenti tecnologie per offrire i seguenti vantaggi chiave: prestazioni ad alta velocità, design efficiente in termini di spazio, flessibilità senza precedenti nella gestione di tutti i tipi di capsule, di qualsiasi materiale.
A partire dal design, questa macchina è estremamente compatta nonostante le differenti stazioni di processo e consente un facile accesso agli operatori per le operazioni di manutenzione o pulizia.

In particolare, il dosatore è estraibile e consente una pulizia estremamente veloce e precisa. L’ingombro della macchina è relativamente ridotto per l’elevata capacità produttiva, che va dalle 800 a 1200 capsule al minuto.

In termini di flessibilità, sono molti gli aspetti che rendono Synkro la macchina per il riempimento e la saldatura di capsule più versatile e ad alta velocità oggi disponibile. Grazie ai carrelli magnetici che sono indipendenti l’uno dall’altro, pur lavorando in sincrono, Synkro si adatta a tutte le esigenze produttive.

Il caricamento delle capsule può avvenire alla rinfusa, su vassoi o in pile, qualunque sia il materiale o la dimensione della capsula.

L’aspetto più significativo della versatilità della macchina dipende dai diversi tempi di sosta che si ottengono nelle diverse stazioni. Ciò consente al cliente di impostare parametri perfetti in base allo scenario produttivo, regolando ogni singola operazione e ottimizzando la qualità del prodotto finale.

Ad esempio, i parametri del sistema di saldatura – tempo, pressione e temperatura – possono essere modificati in base al materiale da saldare. Inoltre, Synkro può essere dotata di una varietà di diversi sistemi di saldatura, consentendo ai clienti di selezionare la soluzione più appropriata in base ai materiali utilizzati e al prodotto che stanno lavorando.
Automazione e lavorazione accurata

Tecnologie di automazione all’avanguardia combinate con il design pulito di Synkro consentono una produzione non-stop. Sono possibili sia l’alimentazione della bobina semiautomatica che quella completamente automatica. Predisposta per il collegamento a sistemi di carico tramite AMR (Autonomous Mobile Robot), la macchina è dotata anche di un sistema automatico di giunzione delle bobine.

Synkro beneficia anche di un innovativo dosatore che implementa la precompressione del caffè durante il riempimento delle capsule al fine di ottenere un prodotto omogeneo; questo garantisce un dosaggio costante in ogni lotto. Il sistema di pesatura in linea controlla ogni capsula e restituisce i dati al dosatore laddove siano necessarie regolazioni automatiche.

Ultimo ma non meno importante, il design alveolare dell’unità di dosaggio riduce al minimo la distanza tra le capsule per un notevole risparmio sul materiale di confezionamento.
Sfrutta il potenziale superiore

La nuova Synkro è stata sviluppata per aumentare il potenziale di riempimento e saldatura delle capsule, raggiungendo così standard qualitativi elevati e al tempo stesso garantendo una flessibilità totale del processo e dell’output finale, per ogni tipo di capsula.

Sistema di trasferimento delle capsule tramite carrelli magnetici indipendenti, stazioni di processo sincronizzate che possono essere regolate di volta in volta, sistemi di automazione innovativi per garantire una qualità affidabile e costante ed un concetto di design pulito e modulare: sono tutti fattori che rendono Synkro la soluzione perfetta per una resa produttiva senza paragoni.

È possibile scoprire Synkro in mostra a Interpack, padiglione 17. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Bubble tea: il mercato in Italia vale 42 milioni ma è prevista una crescita del 18% nei prossimi 5 anni

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Il bubble tea in vari gusti

Secondo una ricerca di Growth Capital il mercato italiano del bubble tea vale 42 milioni ma è in forte accelerazione. A livello globale, il giro d’affari ruota intorno ai 2,75 miliardi di dollari. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Teresa Manuelli per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

Il mercato mondiale del bubble tea

MILANO – Creato a Taiwan intorno al 1980, il bubble tea (o “boba”), lo snack-drink a base di tè e latte guarnito con perle di tapioca gommose o gelatine di frutta e sciroppi, è sempre più amato, soprattutto dai giovani.

Il mercato globale, infatti, nel 2022 valeva 2,75 miliardi di dollari e si prevede una crescita per i prossimi anni con un Cagr del 9% (2023-2030), che va a sostituire quello al 7,8% previsto nel 2021 per il periodo 2020-2027.

A fare il punto è Growth Capital, advisor specializzato in aumenti di capitale e operazioni di finanza straordinaria per startup e Pmi, che in occasione del “Bubble Tea Day” (30 aprile) ha presentato la seconda edizione del “Bubble Tea Market Report 2023”.

“A guidare il mercato continuano a essere i Paesi dell’Asia Pacifica: solo a Taiwan, nel marzo 2023, si contano circa 21mila boba shops. Gli Usa si posizionano al secondo posto, con oltre il 35% di market share”, afferma Andrea Casati, vice-president di Growth Capital. Mentre l’Europa, con un valore di 300 milioni di dollari nel 2022, rappresenta l’11% del mercato mondiale.

In Italia

Per quanto riguarda l’Italia, secondo le stime dell’advisor, nel 2022 il mercato avrebbe raggiunto i 42 milioni di euro, ovvero oltre il 15% di quello europeo, e potrebbe crescere a un Cagr del 18% nei prossimi 5 anni (arrivando a 98 milioni di euro al 2027), per poi allinearsi alla crescita mondiale. In meno di due anni è aumentato considerevolmente (+51%) anche il numero di bubble tea store presenti in Italia: se a dicembre 2021 erano 156, distribuiti per la maggior parte nei più grandi capoluoghi di regione del Paese (Milano, Roma e Torino), a marzo 2023 sono stati censiti 236 punti vendita.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Rhea conquista il Good Design Award 2022 con la macchina concept Monolite

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Monolite, la macchina concept di Rhea (immagine concessa)

MILANO – Monolite, la macchina concept di Rhea disegnata da Davide Livermore – artista lirico, l’unico ad aver inaugurato per quattro anni consecutivi la stagione del Teatro alla Scala di Milano –  e Simona Ghizzoni – fotografa attivista per le donne e l’ambiente -, ha ricevuto il premio Good Design Award 2022, prestigioso premio internazionale nato nel 1950 per iniziativa di Eero Saarinen, Charles e Ray Eames ed organizzato dal “Museum of Architecture and Design and The European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies”.

Monolite vince il premio Good Design Award 2002

Selezionata tra oltre 900 progetti di design e grafica candidati da 47 paesi, Monolite è stata inserita nella categoria Retail Fittings, come esempio di good design per il settore dell’hospitality, riconoscendone il valore estetico e funzionale che riflette i principi di innovazione, sostenibilità, cultura d’impresa e creatività che contraddistinguono la storia dell’azienda.

Monolite, rivestita da vetri retroilluminati che esaltano le fotografie di Simona Ghizzoni scattate nella riserva naturale del Tevere-Farfa, grazie alla realtà aumentata, permette al consumatore di animare un pavone ritratto in foto, mentre gusta un caffè o beve un bicchiere d’acqua, partecipando all’esperienza e alle emozioni di quell’attimo che la fotografa ha catturato nello scatto. Un viaggio visivo e multisensoriale che da fisico diventa digitale, rendendo interattiva l’esperienza dell’utente, consentendogli di viaggiare nella natura.

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Il logo di Good Design (immagine concessa)

Con Monolite Rhea ha voluto comunicare attraverso il design il proprio impegno per la sostenibilità, valore che da sempre caratterizza l’azienda. Ma non è solo attenzione al pianeta.

Monolite infatti valorizza la pausa caffè come un momento che migliora la vita degli individui come esperienza di gusto, e per la capacità di intrattenere l’utente in un percorso multisensoriale, di socialità e condivisione.

“L’innovazione è una pietra miliare della nostra attività e continuiamo a sperimentare modi per migliorare il design e la funzionalità delle nostre soluzioni di distribuzione automatica”, ha dichiarato Andrea Pozzolini ceo di Rhea “Il Good Design Award rafforza e contribuisce a dimostrare il nostro impegno nel creare prodotti di design che oltre a erogare un servizio, diventano oggetto di comunicazione”.

Davide Livermore, convinto sostenitore del teatro pubblico e della funzione di promozione sociale della cultura, ha ricoperto tutti i ruoli nell’ambito del “mestiere teatrale”: oltre che regista e cantante è attore, insegnante, coreografo, scenografo, costumista, direttore luci. Nella sua carriera ha lavorato con i più importanti teatri di tutto il mondo ed è l’unico regista ad aver inaugurato per quattro anni consecutivi la stagione del Teatro Scala di Milano. Allievo e grande amico di Carlo Doglioni Majer, Davide Livermore ha un forte legame affettivo con Rhea in cui ritrova, a livello di impresa, la stessa passione e l’impegno a “performare” tipici della compagnia di teatro. E’ attualmente Direttore Artistico del Teatro Nazionale di Genova.

Simona Ghizzoni, esponente della fotografia contemporanea,  i suoi lavori sono radicati nel vissuto personale che Simona Ghizzoni rielabora e interpreta attraverso la fotografia e il video. Conosciuta per il suo premiato lavoro autobiografico, Odd Days, e per la serie di autoritratti Aftermath-Rayuela, da oltre dieci anni Simona Ghizzoni lavora a progetti che indagano la relazione col mondo di oggi, con un interesse particolare al tema della condizione femminile e all’ambiente. Fotografare implica il desiderio di ascoltare e di condividere la conoscenza; una propensione al dialogo che ha creato una reciproca e immediata scintilla tra Simona e Rhea.

Design Award 2022, uno dei premi di design più prestigiosi e riconosciuti al mondo. Fondato a Chicago nel 1950 dagli architetti Eero Saarinen, Charles e Ray Eames, Edgar Kaufmann Jr, il premio viene conferito ai prodotti maggiormente innovativi dell’anno in termini di forma, materiali, costruzione, concept, funzione, utilità, sostenibilità ed estetica. Giunto alla 72esima edizione, è organizzato ogni anno dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, in collaborazione con il Centro Europeo per l’Architettura, l’Arte, il Design e gli Studi Urbani e con il Metropolitan Arts Press.

La scheda sintetica di Rhea

Rhea, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di distributori automatici, ampiamente personalizzabili. Eccellenza del made in Italy, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello e tecnologia all’avanguardia.

Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 9 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura del caffè in oltre 90 Paesi di tutto il mondo. Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione. Posizionandosi tra il mondo digitale e quello fisico, le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità e l’offerta di consumo in contesti sia business che residenziali, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone.

L’inflazione continua a modificare l’andamento del Largo Consumo: la spesa cresce del 5,8%, +33 miliardi di euro al settore

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Il logo Circana

BRACKNELL (Regno Unito) – Circana (nata dalla fusione tra Iri e The Npd Group), fornisce  una anteprima dell’analisi semestrale “FMCG Demand Signals”. Lo studio evidenzia un indebolimento – in termini di volumi- della domanda per beni di Largo Consumo nei sei principali mercati Europei (Francia, Italia, Germania, Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi). Si tratta di un calo del – 1,1% su base annua, che si accentua ulteriormente (-1,4%) nel quarto trimestre del 2022.

Questo è il quinto trimestre di flessione consecutiva e non si prevede un ritorno alla normalità fino alla fine del 2023.

Lo studio indaga l’impatto della pandemia, dell’inflazione e delle difficoltà economiche delle famiglie su oltre 230 categorie del Largo Consumo, per oltre 2000 segmenti di prodotti e più di 10 milioni di codici EAN.

Evidenzia inoltre come oggi si stia affermando la figura del cosiddetto “prosumer” – un consumatore sempre più consapevole, esperto, lungimirante e attento ai prezzi, che seleziona ciò che acquista e decide come consumarlo, con l’obiettivo di attenuare l’impatto dei forti aumenti di prezzo sul proprio portafoglio.

La figura del “negozio preferito” scemerà sempre più, poiché gli shopper acquistano meno in un unico negozio e preferiscono invece frequentare più punti vendita per trovare prodotti meno costosi.

Con la crisi energetica che continua a colpire le tasche delle famiglie, oltre all’impatto della guerra in Ucraina che incide sulla supply chain e sul costo delle materie prime, gli shopper sono alla continua ricerca di opportunità di risparmio.

Ananda Roy, Global SVP, Strategic Growth Insights di Circana, ha commentato: “Questa flessione dei volumi evidenzia in modo chiaro la battuta d’arresto della domanda per prodotti di Largo Consumo nei maggiori mercati europei. Prevediamo che la domanda calerà bruscamente soprattutto nei generi alimentari di prima necessità, dove l’inflazione continua ad essere particolarmente elevata.

Quella che oggi sta diventando una “crisi del tenore di vita” richiede ai consumatori di modificare le loro abitudini in termini di acquisto e consumo dei beni alimentari. L’86% degli shopper europei dichiara che il proprio potere di acquisto è in contrazione. Di conseguenza, viene adottato un approccio strategico. Quando entrano in negozio sono sempre più attenti e non si fanno più tentare dagli acquisti d’impulso e talvolta sono meno sensibili alle offerte.

Segnali della crisi sono ad esempio anche l’aumento delle vendite di prodotti in scadenza (quindi commercializzati a prezzo ridotto) o persino le aumentate segnalazioni da parte delle catene di furti nei punti di vendita.

In questo contesto i retailers sono intervenuti aumentando le promozioni mirate per i possessori di carte fedeltà, istituendo per alcuni prodotti i cosiddetti ‘prezzi fissi’ e un allineamento di prezzo tra le diverse catene, mantenendo tra 500 e 1000 articoli ad un costo ridotto. Hanno anche incoraggiato l’uso di dispositivi “scan-as-you shop” nel negozio per aiutare a tenere sotto controllo il valore dello scontrino degli acquirenti.

Principali evidenze a livello europeo:

  • Una crescita complessiva trainata dall’inflazione. Il Largo Consumo Confezionato è cresciuto del 5,8% nel 2022 in tutta Europa, aumentando il giro di affari di 33 miliardi di euro in termini di vendite a valore rispetto al 2021. Durante le ultime 13 settimane del 2022, le vendite a valore hanno segnato un +10,1%, come risultato diretto dell’inflazione record.
  • L’incremento coinvolge tutte le categorie ad eccezione delle bevande Freddo, Fresco, Ambient Food, Bevande e Cura della Persona hanno spinto la crescita del Largo Consumo nel 2022, ma un calo del -3,4% nelle vendite di alcolici ha compensato marginalmente i guadagni. Questa flessione può essere in parte spiegata da un ritorno alla normalità dopo un aumento della domanda durante la pandemia. Ciò dimostra anche come alcune abitudini stiano cambiando e vi sia una riduzione dei momenti di consumo e delle quantità consumate per singola occasione. Si registra inoltre un mutamento nel mix dei segmenti con un incremento per gli alcolici Ready-To-Drink e per birre e liquori a basso/zero contenuto alcolico che tuttavia non compensano a pieno il calo complessivo della domanda.

Principali evidenze sul comportamento dei consumatori nei sei maggiori mercati in Europa, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Brasile, Turchia, Emirati Arabi Uniti:

  • La forbice tra la capacità di acquisto e la disponibilità a spendere si è ampliata. Solo il 14% dei consumatori non ha modificato il proprio stile di vita, mentre il 39% oggi attinge dai risparmi personali e fa ricorso a prestiti per pagare le bollette.
  • Non ci sarà più un solo negozio per fare la spesa.  Il 29% dei consumatori è intenzionato a cambiare il luogo in cui acquista i prodotti di tutti i giorni per ricercare convenienza, mentre il 26% andrà in un altro negozio se il proprio marchio abituale non è disponibile o non è scontato (34%) o se non ci sono abbastanza offerte tra i prodotti che fanno parte dell’abituale paniere settimanale (41%). I distributori stanno lavorando per affrontare il potenziale calo della penetrazione e del numero di visitatori nei loro negozi, intensificando le promozioni legate alle carte fedeltà, promuovendo prodotti con “prezzi fissi” e applicando sconti su una gamma di articoli che sono parte della spesa di base dei consumatori.
  • Gli shopper attuano strategie di acquisto volte a moderare l’impatto degli aumenti di prezzo. Il 22% ha ridotto il numero di shopping expedition e il 32% pianifica in anticipo i propri acquisti. Il 18% ora stabilisce a priori quanto spendere per ridurre gli acquisti d’impulso e utilizza dispositivi scan-as-you shop e siti Web per informarsi sui prezzi e non avere sorprese alla cassa al momento di pagare.
  • Cambia il comportamento dei consumatori all’interno del negozio. Il 59% degli shopper confronta i prezzi, il 49% la quantità da utilizzare e il 44% è alla ricerca di prodotti contrassegnati da sconti e promozioni. Il 29% cerca prodotti sostenibili e il 39% legge le etichette degli imballaggi o le recensioni indipendenti (23%).
  • Nascono nuove occasioni e momenti di consumo per i prodotti quotidiani. Un consumatore su quattro (27%) ha mutato le proprie abitudini e fa acquisti di conseguenza (compra ad esempio prodotti per preparare un pranzo al sacco da portare al lavoro). Questo si traduce in un’opportunità in termini di innovazione, nella formulazione delle porzioni, nel design e nel pack. Di conseguenza i retailer stanno ampliando l’assortimento di Marchi del Distributore per soddisfare le nuove esigenze emergenti.
  • Gli shopper vogliono provare nuovi prodotti e nuove marche. I fattori che guidano la scelta di testare un prodotto nuovo includono un buon prezzo (63%), la convenienza (40%) la disponibilità a scaffale (40%). Innovazione, sostenibilità, buona qualità, prodotti a base vegetale o attenti all’ambiente sono tutti elementi oggi molto importanti per i consumatori ma non determinanti per decidere di testare nuovi prodotti.

Roy ha infine commentato: “Con una domanda ridotta e una minore fiducia dei consumatori, i distributori devono continuare a lavorare sull’ottimizzazione e la gestione degli assortimenti. I distributori promuovono strategie volte a bloccare il costo delle materie prime per supportare i clienti, ma questo sta portando a una aspra guerra dei prezzi. La razionalizzazione degli scaffali oggi riguarda tutte le categorie ad eccezione di Fresco, Freddo e Confectionery e ci aspettiamo di vedere il graduale ritorno dell’Every Day Low Price in numerose catene, poiché le promozioni in alcuni paesi si stanno rivelando meno efficaci. La strategia vincente sarà quella di promuovere prodotti con un ottimo livello di qualità/prezzo così da rispondere al meglio alle nuove esigenze dei consumatori”.

Il rapporto completo verrà rilasciato il 10 maggio 2023.

Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale: Giorgio Caballini di Sassoferrato, Dersut Spa resta presidente

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espresso baristi
Il logo del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale

TREVISO – È stato un voto unanime quello che ha confermato Giorgio Caballini di Sassoferrato, amministratore delegato di Dersut Spa, ancora una volta presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, al quarto mandato consecutivo dal 2014, anno in cui il Consorzio è nato con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il rito del caffè espresso italiano soprattutto attraverso il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Questo quanto deciso durante l’ultima assemblea elettiva che ha visto Ilaria Danesi di Danesi Caffè Spa nominata vice presidente.

Giorgio Caballini di Sassoferrato è il presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale

Una sola novità all’interno del consiglio direttivo dove, oltre alle conferme di Alessandro Cavo Consigliere delegato e Membro di Giunta Nazionale della Fipe, Mario Cerutti  Presidente Comitato Italiano del Caffè, Sergio Goppion di Goppion Caffè Spa, Maurizio Maccagnagni di La Spaziale Spa, Giovanni Mazzer di Mazzer Luigi Spa, Luigi Morello Presidente Istituto Espresso Italiano, Omar Zidarich presidente Gruppo Italiano Torrefattori e Antonella Zambelli di Caffè Zambelli Srl, si registra l’ingresso Fabrizio Polojaz presidente dell’Associazione Caffè Trieste.

Importanti novità riserva il Comitato scientifico per il quale hanno riconfermato la loro disponibilità il rettore professor Elio Franzini dell’Università di Milano, il professor Diego Begalli dell’Università di Verona, il professor Luigi Bonizzi dell’Università di Milano, il professor Jonathan Morris de University of Hertfordshire e il dottor Luigi Morello, presidente Istituto espresso italiano.

Fanno il loro ingresso la professoressa Helga Sanità dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, nominata all’unanimità presidente e completa il parterre accademico il comm. professor Daniele Marini dell’Università di Padova. Completano il comitato scientifico la dottoressa Paola Goppion di Goppion Caffè Spa, il dottor Arturo Morettino di Angelo Morettino Srl, il dottor Fabrizio Polojaz Presidente Associazione Caffè Trieste, il Cav. Uff. Nando Ottavi di Simonelli Group Spa e la dottoressa Antonella Zambelli di Caffè Zambelli Srl.

“Sono molto onorato di aver ottenuto per la quarta volta la fiducia del consiglio direttivo del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale – sottolinea Giorgio Caballini di Sassoferrato – ma tengo soprattutto a ringraziare tutte le socie ed i soci del Consorzio per essere ancora tutti uniti in questo progetto per la candidatura Unesco del nostro amato Rito del caffè espresso italiano.”

“Sono fiducioso che tutti i nostri sforzi, il nostro impegno e tutte le nostre energie per ottenere il riconoscimento di bene immateriale dell’umanità saranno premiati perché questa candidatura è rappresentativa di tutti gli italiani, unisce l’Italia dal nord al sud”.

“E questo aspetto importante deve essere tenuto in considerazione dalle nostre Istituzioni che compongono il tavolo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. Abbiamo realizzato un grande lavoro di dialogo, di condivisione, di unitarietà d’intenti per accomunare tutte le comunità emblematiche attorno ad un unico obiettivo. Anche per questo motivo ho proposto per la nomina a presidente del comitato scientifico la professoressa Helga Sanità della Comunità emblematica di Napoli che è persona molto addentro a quelle che sono le dinamiche di patrimonializzazione dei beni immateriali culturali nel contesto Unesco”

“Sono felice di accettare questa carica in quanto ritengo sia anche un elemento simbolico per la candidatura –  precisa Helga Sanità –. Il Consorzio con questo nuovo Comitato Scientifico intende rafforzare l’’ inclusività del progetto di candidatura del Rito del caffè espresso attraverso le sue comunità emblematiche che sono unite e lavorano incessantemente per sostenere la candidatura e darne vitalità. Le 11 comunità emblematiche che hanno firmato la “” Carta dei Valori”  sono anche pronte ad accogliere qualsiasi altra comunità emblematica si voglia aggregare per condividere insieme iniziative e attività a supporto del Rito del caffè espresso italiano”.

Il Consorzio, dunque, e le comunità emblematiche continuano il lavoro per tutelare il Rito del caffè espresso italiano indipendentemente da quelli che sono gli esiti di Unesco, per valorizzare i tanti aspetti culturali, sociali e letterali che lo rendono amato, che lo rendono momento indispensabile nelle nostre giornate ed elemento democratico in tutta la nostra bella penisola.