lunedì 01 Dicembre 2025
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IMF porta negli Emirati Arabi la propria tecnologia innovativa, in esposizione al Gulfood Manufacturing

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IMF al Gulfood Manufacturing (immagine concessa)

DUBAI – IMF rafforza la propria presenza nel Medio Oriente partecipando al Gulfood Manufacturing, principale destinazione per toccare con mano tecnologie avanzate per il futuro della produzione alimentare, in programma dall’7 al 9 Novembre 2023 al Dubai World Trade Centre.

Dal 7 al 9 novembre IMF sarà presente al Gulfood Manufacturing presso lo stand S3-C55, padiglione Shk Saeed Hall 3

L’impegno costante di IMF nelle attività di ricerca e sviluppo ha portato a soluzioni tecniche innovative che consentono il raggiungimento di obiettivi sempre più elevati nel rispetto della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico.

Tutti i modelli IMF sono dotati di un particolare sistema di ricircolo di aria calda pulita attraverso un’unica caldaia a doppia funzione, che consente di generare l’energia necessaria per il processo di tostatura e allo stesso tempo di ridurre le emissioni, garantendo così un notevole risparmio energetico con significativa riduzione dei costi di produzione.

Il controllo dei profili e l’impostazione dei parametri di tostatura sono garantiti dal software di gestione integrato sia nei modelli di taglia industriale sia in quelli di più piccola capacità particolarmente adatte per specialty coffee.

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Torrefattrice industriale automatica RM60 (foto concessa)

Continua innovazione al servizio dei torrefattori, tecnologia made in Italy, ecosostenibilità e grande conoscenza del caffè verde caratterizzano l’offerta di IMF, che dà appuntamento ai propri clienti e a tutti i professionisti del settore presso lo Stand S3-C55, padiglione Shk Saeed Hall 3 al Dubai World Trade Centre.

Così la startup francese Amatera punta a ottenere la pianta di caffè priva di caffeina non ogm

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

MILANO – Produrre una pianta di caffè altamente resiliente alle avversità, con la tempra dei robusta e gli attributi di gusto degli arabica. O ancora: una pianta di caffè naturalmente decaffeinata. Il tutto senza ricorrere alle tecnologie di editing genomico. In altre parole, un robusta senza l’amarezza e l’astringenza tipiche di questa varietà o un arabica senza l’urto della caffeina ottenuti senza manipolazioni ogm.

Senza generare cioè un “Frankenstein food”. Questo l’obiettivo della startup francese Amatera, che ha recentemente chiuso un pre-seed round da 1,5 milioni di euro guidato da Pinc, braccio finanziario di Paulig Group, il colosso finlandese del caffè e del food.

All’iniziativa hanno aderito Exceptional Ventures, Mudcake, Joyance Partners, Agfunder e imprenditori biotech come, Nicolas Morin-Forest di Gourmey, che contribuiranno alla crescita di questa piattaforma di selettocoltura non ogm.

“Il caffè non è stato tradizionalmente oggetto di ricerca e innovazione quanto altre colture. Ed essendo esso uno dei prodotti più importanti di Paulig siamo naturalmente felici che il primo progetto di Amatera riguardi proprio il caffè” ha dichiarato Marika King, responsabile capo di Pinc, che aggiunge: “i commercianti crudisti e i clienti da noi contattati hanno dimostrato grande interesse per questa iniziativa”

Fondata nel maggio 2022 da Omar Dekkiche (oggi ceo della società) e da Lucie Kriegshauser, la piattaforma tecnologica di Amatera punta a svluppare e lanciare sul mercato colture resilienti al clima messe a punto più rapidamente rispetto a chi utilizza le metodologie di selettocoltura tradizionali.

Due appunto i progetti ai quali sta lavorando la startup. Il primo si chiama Robustica: un robusta senza l’amaro caratteristico di questa varietà. Il secondo, un arabica naturalmente privo di caffeina.

In entrambi i casi, Amatera utilizza la coltura cellulare vegetale, che consiste nel coltivare cellule vegetali in vitro piuttosto che piante mature in acqua o nel suolo

Lo scopo è quello di indurre delle variazioni genetiche spontanee, attraverso un approccio fisico e chimico. Il tutto – come già detto – senza editing genomico tecniche di mutazione genetica tradizionale.

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Gruppo Pacorini: Federico Traverso entra a far parte dell’azienda come business developer

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Federico Traverso
Federico Traverso (foto concessa)

TRIESTE – Dal 1° novembre 2023 Federico Traverso entrerà a far parte del Gruppo Pacorini, assumendo l’incarico di Business Developer della società Pacorini Silocaf. “Sono felice di accogliere Federico Traverso all’interno del nostro Gruppo e sono certo che, grazie alle sue competenze sviluppate nel settore del caffè, saprà fornire un fattivo contributo in termini di valore e professionalità alla nostra attività.

Federico assumerà l’incarico di Business Developer presso la nostra filiale di Genova, inserendosi in un gruppo di professionisti riconosciuto e apprezzato dal mercato” dichiara Riccardo Marchesi, amministratore delegato di Pacorini Silocaf.

Federico Traverso, cinquant’ anni, genovese, è attivo nel mondo del caffè da oltre trent’anni

E ricopre l’incarico di Arbitro di principio presso la Camera Arbitrale del Caffè e membro della Commissione Giudicante.

“L’approdo nel Gruppo Pacorini, realtà familiare ma già da tempo a dimensione multinazionale, è un’opportuna di crescita, professionale e personale, che sono lieto e grato di poter cogliere.

Sono pronto a dare il mio contributo a tutti i livelli ed il mio impegno si concentrerà verso lo sviluppo, l’innovazione e la sostenibilità, con l’imprescindibile aiuto e il supporto del consolidato team con cui collaborerò quotidianamente.” così descrive il suo ingresso Federico Traverso.

Pacorini Silocaf Srl è l’operatore logistico leader in Italia nell’attività di stoccaggio, manipolazione e lavorazione del caffè verde

Con un fatturato di 45 ml Eur nel 2022 e 118 dipendenti diretti ed offre i propri servizi in magazzini ed impianti silo localizzati nei principali porti nazionali. Nel 2022 è stato inaugurato il nuovo impianto Silos a Vado Ligure (SV), il più grande silos al mondo per la lavorazione del caffè verde.

Video: https://youtu.be/tiXIhnD7WVE

Pacorini Silocaf è controllata al 100% da B. Pacorini SpA., holding del Gruppo Pacorini che nel 2023 ha celebrato i primi 90 anni di attività e successi.

Il Gruppo Pacorini, fondato nel 1933 a Trieste, è una multinazionale italiana che offre servizi logistici per una vasta gamma di commodity vantando una posizione di leadership a livello mondiale nella logistica del caffè verde, cacao e metalli non ferrosi.

Presente in 5 continenti con 19 società controllate ed un fatturato consolidato di 300 ml Eur nel 2022, gestisce 1,5 milioni di m2 di magazzini con più di 1.000 persone occupate direttamente, 3,5 milioni di tonnellate introdotte a magazzino, di cui 1.000.000 di caffè verde.

Cucinare le emozioni: il libro di Irene Volpe, finalista Masterchef, arriva in libreria, 08/11

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copertina libro cucinare irene volpe
La copertina del libro (immagine concessa)

MILANO – Disponibile in pre-order sullo store online di Slow Food Editore e, dall’8 novembre, in tutte le librerie, Cucinare le emozioni è il primo libro di Irene Volpe, finalista di Masterchef e content creator di cucina tra le più seguite.  Un manuale creativo senza prescrizioni, ricco di consigli e suggerimenti, ma anche storie di vita e racconti intimi ed emozionali in cui potersi immedesimare.

Cucinare le emozioni: il primo libro di Irene Volpe

Dalla televisione ai social, Irene Volpe arriva alla carta stampata con un libro che parla dritto alla pancia: una grande passione per l’arte, la musica e un’inossidabile convinzione per i principi di sostenibilità e inclusività si raccontano in ricette e illustrazioni, realizzate dall’autrice stessa.

Cucinare le emozioni si snoda su un percorso di ingredienti e preparazioni: attraverso il ricordo di un particolare aneddoto sulla zucca, una riflessione letteralmente macinata sui biscotti e un’emozione sbloccata da una semplice fetta di pane e olio, Irene apre una porta sulla sua cucina per raccontare nel dettaglio la preparazione e l’uso di alcuni ingredienti, la cura della pasta madre, i segreti della cucina vegetale e sostenibile, seguendo il filo delle emozioni.

Cucinare le emozioni invita a lasciare sempre spazio alla curiosità, al guizzo improvviso (e improvvisato) di intuizione e all’ascolto del palato.

Riguardo Irene Volpe

Classe 1998, romana da sempre, Irene Volpe ha frequentato il liceo artistico e si è laureata in design. Nel 2020 la passione per la cucina la porta su podio Masterchef Italia, alla sua decima edizione, e da lì in poi comincia a costruire il suo percorso fra esperienze professionali, cucina sostenibile, curiosità, tenacia e sorriso. Ama tutto ciò che è vita. Oggi, ora. Il cibo, la cucina e l’arte sono il suo modo di esprimere e di comunicare.

I dati del libro

  • Autrice: Irene Volpe
  • Titolo: Cucinare le emozioni
  • Collana: Slow Book
  • Pagine: 288
  • Prezzo al pubblico: 19,90 euro

In libreria dall’8 novembre

Roma: il bar De Santis Santa Croce lancia il cornetto ripieno da 2 kg per la prima colazione

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Roma (foto Pixabay, Nimrod Oren)

Nella Città Eterna, nel Rione Esquilino, la pasticceria De Santis Santa Croce propone i cornetti giganti da 2 kg che possono esserci farciti con gustose creme: al pistacchio, chantilly, cioccolato, pistacchio, marmellata e crema pasticcera. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Chiara Carlini pubblicato sul portale d’informazione Secret Roma.

Il cornetto da 2 kg alla pasticceria De Santis Santa Croce a Roma

ROMA – Nel Rione Esquilino c’è una storica pasticceria, che da oltre 100 anni propone le ricette di nonno Sergio.

Ora i nipoti Federico, Davide e Stefano portano avanti la tradizione familiare di De Santis Santa Croce con qualche ventata di novità. L’ultima è la colazione con i cornetti giganti da 2 kg.

I cornetti possono esserci farciti con gustose creme: al pistacchio, chantilly, cioccolato, pistacchio, marmellata e crema pasticcera.

Il cornetto gigante si può farcire anche con più creme. Il cornettone vuoto costa 12 € e si può accompagnare con il cappuccione a 5 €, per inzuppare il proprio dolce preferito nel latte. C’è anche il cappucciotto freddo con crema di latte.

I prezzi dei cornettoni ripieni cambiano a seconda della farcitura: panna, 20 €, pistacchio 18 €; crema/cioccolato 16 €; bigusto 18 €; tre creme 20 €.

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Carenza di personale nella ristorazione e nei bar: Milano richiede 10.420 professionisti in più

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Il Duomo di Milano (Foto di Dimitri Vetsicas da Pixabay)

La carenza di organico nel settore della ristorazione a Milano richiederebbe 10.420 figure professionali in più. Il problema è dovuto sia alla mancanza di candidati che alla carenza di competenze, che solleva il tema della formazione. Il lavoro è principalmente giovane, con il 30% sotto i 30 anni, e femminile, con il 49% di occupate. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Giorno.

Il problema del personale a Milano

MILANO – Per far fronte alla carenza di organico nel settore della ristorazione servirebbero 10.420 figure professionali in più, solo nella Città metropolitana di Milano. Mancano cuochi e camerieri, ma anche banconieri di bar.

Figure professionali che, però, non si trovano. In oltre il 60% dei casi i problemi riguardano il ridotto numero di candidati ma anche la carenza di competenze, che solleva il grande tema della formazione.

Un quadro emerso dall’assemblea di Epam-Fipe Milano, l’associazione dei pubblici esercizi milanesi aderente a Confcommercio. “Quasi tutte le imprese – commenta Lino Stoppani, presidente Epam-Fipe Milano e Fipe nazionale – hanno incontrato difficoltà di reperimento del personale. Dobbiamo essere capaci di trasmettere con rinnovata passione alle nuove generazioni la bellezza di questo mestiere”.

A Milano e Città metropolitana lavorano nelle attività di pubblico esercizio quasi 90 mila persone: in netto calo rispetto al 2019 per i bar (-13,3%), le mense e il catering (-13,7%) ed in leggero calo (-0,6%) per i ristoranti.

Cresce solo il personale per la fornitura di pasti preparati. Oltre l’80% dei dipendenti occupati svolge mansioni manuali-operative. Il contratto a tempo indeterminato è la tipologia più diffusa e riguarda, a Milano, il 76% degli occupati nel comparto dei pubblici esercizi.

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Ddl Concorrenza, Fipe: “Bene la proroga fino al 31 dicembre del regime di semplificazione sui dehors”

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Fipe – Confcommercio a favore degli emendamenti Ddl Concorrenza che prorogano fino al 31 dicembre 2024 il regime di semplificazione sui dehors (immagine concessa)

ROMA – Fipe Confcommercio esprime apprezzamento in relazione agli emendamenti al Ddl Concorrenza presentati dai Senatori Nastri, De Priamo (e altri) che prorogano fino al 31 dicembre 2024 il regime di semplificazione sui dehors. I dehors, se ben pensati e strutturati, sono certamente un valore aggiunto per le imprese della ristorazione, ma soprattutto un elemento qualificante per gli spazi urbani.

Fipe a favore agli emendamenti al Ddl Concorrenza a favore dei dehors

La Federazione lavora per promuovere un nuovo approccio in relazione a tali strutture, che non sono più una semplice appendice dell’attività commerciale, ma un modo nuovo di vivere la convivialità.

Con l’obiettivo di contribuire a favorire un cambiamento di paradigma da pura occupazione del suolo pubblico a una vera e propria riprogettazione urbana degli spazi esterni, la Federazione ha chiesto già a febbraio scorso alle istituzioni di regolamentare in modo strutturale questi spazi.

Titolari di attività ed enti locali dovrebbero condividere lo stesso obiettivo, ossia promuovere uno sviluppo ordinato delle attività commerciali, riqualificando al tempo stesso gli spazi urbani e valorizzando il patrimonio architettonico, artistico e monumentale del Paese.

Non si dimentichi, inoltre, che i dehors svolgono anche un importante ruolo sociale, quali presidi di sicurezza nei vicoli e nelle vie delle nostre città. Un aspetto, questo, particolarmente apprezzato dai cittadini, che li ritengono funzionali per la convivialità e migliorativi di alcune aree particolari dei nostri centri urbani.

Nestlé in Italia: erogate oltre 84mila ore di formazione nel 2022

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L’impegno di Nestlé per la formazione (immagine concessa)

ASSAGO (Milano) – Nel 2022 il Gruppo Nestlé in Italia ha erogato oltre 84mila ore di formazione in aula alle sue persone, coinvolgendo i dipendenti di tutte le fasce d’età e ruoli aziendali. Più della metà della formazione (51,5%) è stata dedicata a rafforzare le competenze soft, funzionali e di leadership, che variano in base alle necessità delle diverse aree di business (es. skills trasversali, specifiche funzionali, leadership, linguistiche, etc…) con focus sull’ambito digital/innovation.

Il Gruppo Nestlé in Italia

Complessivamente, circa il 40% è stato invece destinato al tema Salute & Sicurezza (22,8%), un ambito su cui Nestlé pone particolare attenzione, e alla formazione aziendale di compliance, tra codice etico, diritti umani e sostenibilità ambientale (17,6%).

Inoltre, il Gruppo ha scelto di porre una costante attenzione al miglioramento professionale delle persone delle fabbriche con percorsi formativi ad hoc per ogni fabbrica che mirano ad aumentare consapevolezza e competenze in ambito tecnico, digitale e su temi di sostenibilità.

L’impegno di Nestlé per la formazione e il potenziamento delle competenze dei suoi dipendenti non si limita però soltanto ad attività organizzate all’interno dell’azienda, ma si arricchisce anche grazie alla collaborazione con altre aziende.

Quest’anno è stato infatti lanciato il “Next Gen Days”, il programma dell’Advisory Board Investitori Esteri (ABIE) di Confindustria che ha l’obiettivo di potenziare le skills professionali e la leadership di giovani talenti aziendali attraverso giornate di formazione e occasioni di networking con colleghi di altre imprese.

Sono 18 le aziende italiane a controllo estero riunite in ABIE che hanno aderito all’iniziativa, selezionando ciascuna due giovani talenti tra i propri dipendenti da coinvolgere nel progetto e impegnandosi a ospitare a rotazione le sessioni formative.

Il 19 e 20 settembre è stato il turno di Nestlé, che ha accolto presso il proprio headquarter di Assago 30 ragazzi e ragazze che si sono confrontati su cosa significhi leadership oggi e quali siano le competenze chiave per diventare i leader del futuro.

Le due giornate di formazione si sono concluse con una visita on-site presso lo stabilimento Nestlé di S. Pellegrino (BG) per consentire ai giovani partecipanti di vedere con i propri occhi i processi industriali e tecnologici che sono alla base di un’eccellenza italiana famosa in tutto il mondo.

“La formazione e la crescita professionale delle nostre persone costituiscono il cuore della filosofia aziendale di Nestlé. Il mondo del lavoro sta cambiando velocemente e, in questo contesto, oltre alle competenze tecniche, sono le soft skills a rivestire un ruolo sempre più cruciale, quali la capacità di lavorare sia in gruppo che in autonomia, di gestire lo stress e il problem solving” – ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato del Gruppo Nestlé in Italia e coordinatore dell’Osservatorio ABIE.

Marco Travaglia aggiunge: “Siamo convinti che il rafforzamento delle competenze interne debba però essere affiancato anche da un’apertura e da una condivisione con l’esterno, ad esempio collaborando con altre imprese, startup e università. Si tratta di un modello di business sempre più adottato dalle imprese internazionali, che si distinguono proprio per la maggiore propensione a investire nella ricerca e nella formazione, e che ci offre l’importante opportunità di mettere a disposizione dell’intero Paese competenze e conoscenze”.

Per le multinazionali il capitale umano è una leva decisiva per lo sviluppo del business e, per questo, ritengono prioritario investire sulla formazione, soprattutto dei più giovani. Questo trend trova conferma anche nel report “Le imprese estere in Italia: tra segnali di ripresa e nuovi rischi globali”[1], redatto dall’Osservatorio Imprese Estere di ABIE e LUISS, da cui emerge che ben il 90% delle imprese a capitale estero investa sulla formazione dei propri collaboratori, percentuale che invece si ferma al 69% per quanto riguarda le altre imprese residenti sul territorio italiano.

Anche se si guarda al tasso di partecipazione a questi percorsi di crescita professionale, si può notare che le imprese internazionali rappresentino una best practice, dal momento che il 63% dei loro dipendenti viene coinvolto in queste attività di formazione, dato che invece si attesta al 48% per le altre imprese.

Dallo studio si rileva anche che il training erogato dalle imprese internazionali sia molto focalizzato sulle skills manageriali e gestionali, ovvero due competenze cruciali sia per la crescita professionale del singolo sia per essere preparati ad affrontare al meglio le sfide e gli scenari complessi in cui operano queste imprese.

La scheda sintetica del Gruppo

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé celebra 110 di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite  e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet,  Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

[1] Il report completo è consultabile qui.

illycaffè a Berlino con la retrospettiva dell’artista Lee Ufan, creatore dell’ultima illy Art Collection

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Le tazze illy Art Collection (immagine concessa)

BERLINO – illycaffè, il marchio globale del caffè conosciuto per la sua qualità sostenibile e per il canale di comunicazione privilegiato che ha creato con il mondo dell’arte contemporanea, sostiene la retrospettiva di Lee Ufan, uno dei più importanti rappresentanti della scuola Mono-Ha (movimento artistico che combina materiali grezzi con quelli industriali), che dal 27 ottobre al 28 aprile 2024 sarà ospitata al museo di arte contemporanea Hamburger Bahnhof – Nationalgalerie der Gegenwart di Berlino.

illycaffè insieme a Lee Ufan

La mostra, curata da Sam Bardaouil e Till Fellrath, offre uno sguardo sul lavoro dell’artista e filosofo coreano attraverso una cinquantina di opere che ripercorrono 50 anni di lavori. I visitatori alla ricerca di un momento di ristoro, potranno fermarsi davanti alla illy-bike che si trova al piano terra del museo e assaporare la pausa caffè degustando il blend unico illy.

“Siamo molto felici di sostenere la retrospettiva di Lee Ufan, un artista che ci ha conquistato per la sua capacità di descrivere concetti complessi attraverso l’essenzialità dei tratti – dichiara Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Anche con il decoro che ha proposto per l’ultima illy Art Collection l’artista ha voluto offrirci idealmente lo spazio fisico e temporale da dedicare alle persone e all’ambiente che ci circonda, una pausa caffè da vivere con la semplicità che ci trasmette il suo pensiero artistico”.

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Lee Ufan (foto di Claire Dor)

Sam Bardaouil e Till Fellrath, Directors of Hamburger Bahnhof raccontano “Lee Ufan è riconosciuto in tutto il mondo come artista pioniere che, nel corso di sei decenni, ha spinto i confini della pittura e della scultura. Il suo approccio unico al minimalismo, unito alla sua profonda conoscenza della filosofia e della letteratura, lo distingue dalla maggior parte dei suoi contemporanei, dando vita a una pratica che è davvero universale. Siamo grati a illycaffè per il supporto nel rendere visibile la prima retrospettiva completa di Lee Ufan in Germania all’Hamburger Bahnhof Nationalgalerie der Gegenwart”.

Lee Ufan ha firmato la illy Art Collection appena presentata sul mercato internazionale. Attraverso il caratteristico tratto essenziale che lo contraddistingue, l’artista ha usato le iconiche tazzine che hanno trasformato un oggetto quotidiano in una superficie bianca sulla quale negli anni si sono cimentati grandi artisti di fama internazionale, per esprimere il suo concetto di incontro, quel momento nel tempo e nello spazio in cui il pennello incontra la tela.

Le tazze illy Art Collection sono infatti decorate con un’unica intensa pennellata, in modo da preservare lo spazio necessario per fare dialogare diversi elementi fra loro e creare un legame tra la porcellana bianca e il dipinto. La collezione sarà in vendita nel bookshop del museo.

Lee Ufan

Lee Ufan, che attualmente risiede fra Tokyo e Parigi, è nato nel 1936, in Corea. Si è laureato alla Nihon University di Tokyo, Dipartimento di Filosofia, nel 1961 ed è stato professore emerito alla Tama Art University.

È una delle figure di spicco del Mono-ha (Scuola delle cose), un movimento artistico contemporaneo emergente alla fine del 1960.

Le sue principali mostre includono Lee Ufan (2001, Kunstmuseum Bonn), Lee Ufan: L’arte Dei Margini (2005, Yokohama Museum of Art), Risonanza (2007, Biennale di Venezia), Lee Ufan (2008, Royal Museum of Fine Arts of Belgium), Marking Infinity (2011, Guggenheim Museum NYC), Lee Ufan Versailles (2014, Château de Versailles), Lee Ufan. Inhabiting Time (2019, Centre Pompidou-Metz) e Lee Ufan: Dimensione Aperta (2019, Hirshhorn Museum e Sculpture Garden).

illy Art Collection

Per illycaffè, i cui valori distintivi sono good, goodness, beauty, l’arte contemporanea aggiunge bellezza al gusto. La bellezza cui tende illycaffè deriva dall’antico concetto greco di kalokagathìa, che riunisce kalòs (bello) e agathòs (buono) per creare un nuovo significato in cui bontà e bellezza diventano inscindibili, in cui l’una dipende dall’altra.

Le tazzine illy Art Collection sono espressione tangibile di questo concetto, un progetto nato del 1992, con cui la società ha trasformato un oggetto quotidiano in una tela bianca, invitando artisti contemporanei ad esprimere la loro creatività sulla tazzina di caffè disegnata da Matteo Thun per illy.

Nel corso degli anni sono oltre 130 gli artisti di fama internazionale che hanno lavorato su questa tela, da Michelangelo Pistoletto a Marina Abramović, da Anish Kapoor a James Rosenquist, da William Kentridge a Robert Wilson fino ad Ai Weiwei.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica al mondo.

Ogni giorno vengono gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Dal 2013 illycaffè è inoltre una delle World Most Ethical Companies.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 125 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 25 paesi del mondo.

Nel 2021 Rhône Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella crescita internazionale. Nel 2022 illycaffè ha impiegato 1230 persone e ha generato un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. La rete monomarca illy conta 190 punti vendita in 34 Paesi.

Trieste Coffee Festival ritorna dal 29 ottobre al 5 novembre con un programma d’eccezione

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Presentazione Trieste Coffee Festival (foto concessa)
Presentazione Trieste Coffee Festival (foto concessa)

TRIESTE – Il Trieste Coffee Festival, giunto all’ottava edizione, è un evento diffuso dedicato al caffè a 360 gradi, presentato questa mattina dal vicesindaco del Comune di Trieste Serena Tonel, da Alberto Polojac di Freshmedia srls, insieme a Roberto Nocera, Ceo de La San Marco, main sponsor tecnico dell’evento, e Fabrizio Polojaz, presidente dell’Associazione Caffè Trieste.

La manifestazione è stata definita “Un viaggio sensoriale attraverso il gusto del territorio” e  offrirà̀ a tutti, dal 29 ottobre al 5 novembre, laboratori, incontri, workshop, approfondimenti, visite guidate, feste e gare originali.

Saranno una settimana in tutto le iniziative con un unico denominatore: promuovere e raccontare la complessa filiera del caffè, che a Trieste trova ampia rappresentatività̀ nelle diverse aziende, società di servizi e caffetterie storiche che fanno parte del tessuto economico e sociale della città.

Trieste Coffee Festival: tra le novità̀ dell’edizione 2023 il desiderio di esaltare anche diverse realtà gastronomiche del territorio, mettendo in evidenza i produttori locali

Il festival non sarà soltanto quindi un’occasione per celebrare il caffè, ma anche per scoprire e apprezzare le eccellenze culinarie locali abbinate al caffè.

La base operativa del festival sarà nuovamente il Villaggio del Caffè in piazza della Borsa, che aprirà i battenti martedì ̀ 31 ottobre alle 10, con il taglio del nastro alle 14 con il vicesindaco Tonel.

La manifestazione punta a diffondere una sempre più corretta “cultura del caffè” e a promuovere un suo consumo consapevole, attraverso incontri e iniziative rivolti al “grande pubblico”, ed è concepita per approfondire la storia del lungo legame tra la bevanda e Trieste, le tradizioni e le innovazioni emerse nel corso degli anni, le caratteristiche e le modalità̀ di preparazione del caffè, grazie a molteplici attività̀.

La mission: Il Trieste Coffee Festival si propone fin dal primo anno l’obiettivo di raccontare e valorizzare l’intera filiera agroalimentare, mettendo in evidenza il percorso che porta dalla terra alla tavola.

Sarà un’occasione unica per conoscere e apprezzare ogni fase della produzione, trasformazione e preparazione degli alimenti, coinvolgendo i produttori locali, gli chef, i centri di formazione e i consumatori.

Capo in B Championship: tra gli appuntamenti più attesi torna anche quest’anno la “Capo in B Championship”, l’ormai celebre competizione tra i baristi del territorio per il miglior “cappuccino in bicchiere”, icona dei caffè a Trieste e uno dei più popolari richiesti dai triestini nei bar.

La kermesse, realizzata in collaborazione con la Fipe di Trieste, prevede la valutazione dei caffè da parte di una giuria di esperti che analizzeranno l’aspetto visivo, le proporzioni tra caffè e schiuma e il gusto di quattro preparazioni, che dovranno essere realizzate in un tempo massimo di 5 minuti, dando prova di abilità manuale e spirito artistico, in una gara di bravura, precisione e velocità.

Appuntamento domenica 5 novembre dalle 15 alle 18 in piazza della Borsa.

Altre competizioni: torna anche il Moka Contest, la gara di moka aperta al pubblico

In 10 minuti di tempo ogni partecipante dovrà̀ preparare il caffè che può̀ essere sia già̀ macinato che in grani e macinato all’istante.

Comunicazione ai giudici della ricetta con quantità̀ grammi e ml di acqua utilizzati. La moka (ad induzione) può̀ essere portata da casa così il come caffè.

Chi ne sarà sprovvisto potrà̀ utilizzare l’attrezzatura fornita dall’organizzazione del Festival.

In questo caso appuntamento sabato 4 novembre alle 16 in piazza della Borsa. E per chi vuole allenarsi e scoprire come preparare un caffè di qualità̀ con la classica “cogoma”, può̀ partecipare già̀ dalle 15 alle 16, al workshop.

Tra le competizioni in programma arriva anche la Gara di Sacchi di Juta, sempre in piazza della Borsa, domenica 5 novembre dalle 11 alle 13.

Per ricevere informazioni basta scrivere a info@triestecoffeefestival.it.

Altri eventi: tra le altre proposte che fanno parte del Festival, da ricordare anche la degustazione “Il giro del mondo in una tazzina”, il 31 ottobre alle 15.30, i laboratori didattici per bambini, dall’1 al 5 novembre dalle 10 alle 12, il Leva Show by La San Marco con le campionesse Alice Cernecca e Ebe Sai Crescente il 3 novembre, e ancora la presentazione del libro di Andrej Godina e Mauro Illiano “Caffè e Vino”, il 2 novembre alle 16, o l’aperitivo che abbina proprio il caffè con il vino sempre il 2 novembre alle 17.

Tutti appuntamenti in piazza della Borsa. Ma la lista di iniziative è davvero lunga, consultabile nel dettaglio qui sotto.

Il Trieste Coffee Festival è organizzato da Freshmedia srls in co-organizzazione con il Comune di Trieste, promosso da Associazione Caffè Trieste.

Il Festival gode del patrocinio di FIPE e Confcommercio. Con il supporto di Trieste Convention & Visitors Bureau.

Il sito ufficiale è qui, dov’è pubblicato anche il programma aggiornato