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Così la startup francese Amatera punta a ottenere la pianta di caffè priva di caffeina non ogm

Fondata nel maggio 2022 da Omar Dekkiche (oggi ceo della società) e da Lucie Kriegshauser, la piattaforma tecnologica di Amatera punta a svluppare e lanciare sul mercato colture resilienti al clima messe a punto più rapidamente rispetto a chi utilizza le metodologie di selettocoltura tradizionali

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MILANO – Produrre una pianta di caffè altamente resiliente alle avversità, con la tempra dei robusta e gli attributi di gusto degli arabica. O ancora: una pianta di caffè naturalmente decaffeinata. Il tutto senza ricorrere alle tecnologie di editing genomico. In altre parole, un robusta senza l’amarezza e l’astringenza tipiche di questa varietà o un arabica senza l’urto della caffeina ottenuti senza manipolazioni ogm.

Senza generare cioè un “Frankenstein food”. Questo l’obiettivo della startup francese Amatera, che ha recentemente chiuso un pre-seed round da 1,5 milioni di euro guidato da Pinc, braccio finanziario di Paulig Group, il colosso finlandese del caffè e del food.

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All’iniziativa hanno aderito Exceptional Ventures, Mudcake, Joyance Partners, Agfunder e imprenditori biotech come, Nicolas Morin-Forest di Gourmey, che contribuiranno alla crescita di questa piattaforma di selettocoltura non ogm.

“Il caffè non è stato tradizionalmente oggetto di ricerca e innovazione quanto altre colture. Ed essendo esso uno dei prodotti più importanti di Paulig siamo naturalmente felici che il primo progetto di Amatera riguardi proprio il caffè” ha dichiarato Marika King, responsabile capo di Pinc, che aggiunge: “i commercianti crudisti e i clienti da noi contattati hanno dimostrato grande interesse per questa iniziativa”

Fondata nel maggio 2022 da Omar Dekkiche (oggi ceo della società) e da Lucie Kriegshauser, la piattaforma tecnologica di Amatera punta a svluppare e lanciare sul mercato colture resilienti al clima messe a punto più rapidamente rispetto a chi utilizza le metodologie di selettocoltura tradizionali.

Due appunto i progetti ai quali sta lavorando la startup. Il primo si chiama Robustica: un robusta senza l’amaro caratteristico di questa varietà. Il secondo, un arabica naturalmente privo di caffeina.

In entrambi i casi, Amatera utilizza la coltura cellulare vegetale, che consiste nel coltivare cellule vegetali in vitro piuttosto che piante mature in acqua o nel suolo

Lo scopo è quello di indurre delle variazioni genetiche spontanee, attraverso un approccio fisico e chimico. Il tutto – come già detto – senza editing genomico tecniche di mutazione genetica tradizionale.

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