Un’analisi della Wageningen University mostra che gli impatti ambientali delle capsule di caffè compostabili sono minimi in confronto alle altre. La circolarità ambientale delle capsule è stata quantificata con il Material Circularity Indicator (MCI), uno strumento sviluppato dalla Ellen MacArthur Foundation.
Il MCI delle capsule di caffè compostabili ha un valore del 100% (completamente circolare e sostenibile) quando esse vengono effettivamente compostate.
È importante notare che questo indicatore funziona soltanto se avviene effettivamente un corretto smaltimento di queste capsule: un’operazione che spesso risulta difficile tra le mura domestiche. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Rinnovabili.it.
Le capsule di caffè compostabili e il loro impatto sull’ambiente
WAGENINGEN (Paesi Bassi) – La prestigiosa Università olandese di Wageningen ha valutato gli impatti ambientali e la circolarità di diversi materiali con cui si fabbricano le capsule di caffè monodose.
L’ateneo ha valutato diversi scenari di fine del ciclo di vita dei prodotti, prendendo in esame capsule di caffè compostabili a base biologica, capsule di plastica convenzionali e capsule di alluminio.
Le conclusioni possono sembrare ovvie, ma almeno adesso c’è uno studio a corroborarle. Se si considerano sia la circolarità dei materiali che le emissioni di gas serra, le capsule compostabili rappresentano l’opzione più sostenibile.
La circolarità è stata quantificata con il Material Circularity Indicator (MCI), uno strumento sviluppato dalla Ellen MacArthur Foundation. Questo indicatore è uno degli strumenti più completi disponibili: comprende tassi di riciclo, contenuto riciclato, resa del processo di riciclo, contenuto di origine biologica, riutilizzabilità e durata media della vita.
Il MCI delle capsule di caffè compostabili ha un valore del 100% (completamente circolare) quando esse vengono effettivamente compostate. I fondi di caffè e il materiale delle capsule possono essere mantenuti nel circuito, poiché trasformati in compost.
Le opzioni compostabili rimangono sostenibili anche quando i consumatori smaltiscono le capsule nel contenitore sbagliato.
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La nuova campagna identitaria di Kimbo (immagine concessa)
NAPOLI – I giornalisti, gli addetti ai lavori, i coffee expert, i consumatori ma, soprattutto, gli appassionati di Kimbo, la nota marca di caffè napoletano distribuito in 100 Paesi del mondo, avranno notato che, sulla base delle recenti iniziative culturali e sociali messe in campo, nel quartier generale dello stabilimento di Melito di Napoli qualcosa è cambiato.
“Stiamo innovando nel solco e nel rispetto della nostra tradizione – afferma Mario Rubino, attuale presidente di Kimbo SPA – non soltanto nella produzione, attraverso la moltiplicazione delle nuove trasformazioni che portano le nostre miscele ad essere degustate attraverso le tecniche più nuove (sempre salvaguardando le più antiche!), ma anche attraverso la nostra comunicazione, che è diventata più interattiva, più interdisciplinare, più dinamica, forse più divertente, certamente più attenta alle nostre radici e, forse, proprio per questo, ancora più internazionale”.
Mario Rubino Presidente Kimbo Spa
La campagna di Kimbo
Con queste premesse nasce la nuova campagna di pubblicità tabellare Kimbo che, dal 20 novembre al 18 dicembre 2023, localizzata solo ed esclusivamente nelle aree principali e periferiche della città di Partenope, per la prima volta parla in napoletano: “Comme ‘o faje faje, è sempe buono” è infatti il claim scelto dall’azienda per rinnovare, quasi intimamente, il suo rapporto straordinario con la città e con tutte le persone che vivono all’ombra del Vesuvio e sotto il sole del Golfo di Napoli.
Aggiunge il presidente Mario Rubino: “Una maniera affettuosa di rinsaldare un rapporto che ci lega da oltre sessant’anni (la nostra miscela è nata nel 1963 in un bar del quartiere Sanità per iniziativa dei fratelli Francesco, Gerardo ed Elio Rubino), per rassicurare chi ci supporta da sempre e ci ha portati ad essere tra i primi caffè in Italia e nel mondo che la qualità delle nostre polveri di caffè non tradisce mai, a dispetto del formato che si intende scegliere o della tecnica che si preferisce usare per degustarle”.
Alla trasversalità e alla ricchezza della gamma, in questa quasi “familiare” campagna di classicissimo advertisement, Kimbo, da sempre legata alla valorizzazione delle eccellenze del territorio napoletano e italiano, affianca al suo prodotto le Macchine Aroma, azienda specializzata nella progettazione e produzione di macchine da caffè espresso in cialda made in Italy.
“Siamo orgogliosi di poter affiancare un marchio così prestigioso in una campagna dedicata proprio al nostro territorio”, afferma Caterina De Mauro, amministratore delegato di Aroma. ”Il nostro impegno per la sostenibilità, la parità di genere e la ricerca nel design e nell’innovazione sono valori condivisi con Kimbo, un’azienda che è fiore all’occhiello dell’essere napoletani nel mondo”.
“Con le nostre iniziative socioculturali e le partnership di valore come questa con Aroma – conclude Mario Rubino – vogliamo condividere una visione: quella di chi decide di fare impresa restando in questa città, puntando sull’impegno, sulla qualità e sull’internazionalità della nostra identità”.
Il logo Ernesto Illy International Coffee Award 2023 (immagine concessa)
NEW YORK – Il Brasile con l’azienda São Mateus Agropecuaria è il vincitore del premio Best of the Best conferito a Josè Eduardo Dominicale in occasione dell’ottava edizione dell’Ernesto Illy International Coffee Award. Il riconoscimento, intitolato alla memoria del visionario leader di illycaffè, figlio del fondatore dell’azienda, celebra il lavoro quotidiano che illycaffè compie da oltre 30 anni a fianco dei produttori per offrire il miglior caffè sostenibile.
Il Brasile trionfa all’Ernesto Illy International Coffee Award
Il premio è stato consegnato dal presidente Andrea Illy durante la cena di gala che si è tenuta alla New York Public Library.
Il premio è stato assegnato da una giuria internazionale indipendente di 9 esperti che hanno esaminato i migliori lotti della produzione 2022-2023 attraverso una degustazione alla cieca dei 9 caffè provenienti dai 9 Paesi che rappresentano il blend illy: Brasile, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Guatemala, Honduras, India, Nicaragua e Ruanda.
Prima di arrivare alla giuria, ogni lotto di caffè è stato analizzato dai laboratori di qualità di illycaffè e poi giudicato in base alla ricchezza e complessità aromatica, l’eleganza e l’equilibrio dei sapori e l’intensità dell’aroma.
La Finca Danilandia di Luis Arimany Mondonico del Guatemala si è aggiudicata il premio Coffee Lovers’ Choice, conferito da una giuria di consumatori che nelle settimane precedenti all’evento hanno degustato alla cieca gli stessi campioni nei caffè illy di Trieste, Milano, Parigi, Londra, San Paolo e New York, esprimendo la propria preferenza.
“La vittoria assoluta di un caffè brasiliano di agricoltura rigenerativa – scelto alla cieca da una giuria di esperti indipendenti tra i nove migliori caffè del mondo – mi riempie di gioia. La storia del premio Ernesto Illy è iniziata infatti in Brasile nel 1991, e ciò conferma che i riconoscimenti ricevuti dalla illycaffè per aver trasformato il Brasile da leader di quantità anche in leader di qualità sono meritati.” – dichiara Andrea Illy. “Dopo più di venticinque anni di lavoro incessante del nostro team di agronomi e dell’Università del caffè, il salto è stato fatto grazie all’agricoltura rigenerativa, che abbiamo deciso di sviluppare nel 2018 per i suoi benefici all’ambiente e alla salute”.
La giuria internazionale che ha decretato il vincitore del Best of the Best era composta dalla degustatrice professionista guatemalteca Silvia Escobar; dal presidente della Federação dos Cafeicultores do Cerrado, il brasiliano Glaucio De Castro; dalla direttrice del laboratorio di qualità CoffeeLab, l’indiana Sunalini Narayan Menon; dallo chef stellato Ricard Camarena del ristorante Ricard Camarena Restaurant di Valencia; dagli chef americani Carrie e Rupert Blease che dirigono il ristorante Lord Stanley di San Francisco, insignito di una stella Michelin; da Andrea Aprea, chef che ha appena guadagnato la seconda stella Michelin nel ristorante che porta il suo nome a Milano; dalla scrittrice e giornalista francese Adelaide de Clermont-Tonnere, caporedattrice del magazine Point de vue; da Inga Griese, fondatrice e caporedattrice di ICON, il supplemento sullo stile del quotidiano tedesco Welt Am Sonntag; da Angelina Villa Clarke, giornalista che scrive per le più importanti testate inglesi, fra le quali Forbes.
“Il caffè si caratterizza per la sua rotondità, sana e corposa con aromi ricchi e bilanciati di cioccolato, caramello, zucchero di canna e mandorle tostate con un finale delicatamente dolce e armonico. Rappresenta le caratteristiche più autentiche e raffinate di questa origine” è la motivazione con la quale i giurati hanno indicato il vincitore.
Matilda De Angelis, Pat Cleveland, Coco Rocha, Candela Pelizza, Tamu Mc Pherson, Carlo Sestini, Simon e Marina Ksandr, Nick Lowry, Tesa Pesic sono solo alcune delle celebrity che si sono date appuntamento alla New York Public Library per celebrare i migliori produttori dei caffè che compongono il blend unico illy durante la cena di gala presentata dallo chef e star televisiva Marcus Samuelsson.
L’Ernesto Illy International Coffee Award è anche un importante momento di incontro per i rappresentanti di tutta la filiera del caffè, dai produttori agli esportatori, dai trader alle istituzioni, che nella mattinata si sono dati appuntamento al quartier generale delle Nazioni Unite di New York per partecipare alla tavola rotonda “Come proteggere il futuro del caffè”, alla quale hanno preso parte insieme al presidente Andrea Illy, Vanusia Nogueira (Executive Director dell’International Coffee Organization), Jeffrey Sachs (economista e co-chair della Regenerative Society Foundation), Oscar Schaps (Presidente per l’America Latina di Trading Stone X Financial) e Glaucio de Castro ( Presidente della Federação dos Cafeicultores do Cerrado Mineiro).
MOGLIANO VENETO (Treviso) – Host è stata la cornice per il lancio della nuova macchina professionale single boiler, EvoK: un connubio di design e tecnologia che promette di fare la differenza nel mondo dell’espresso. Evok è una scelta ideale per i baristi e gli operatori che ricercano facilità d’uso, possibilità di regolare i tempi di preinfusione, creare ricette personalizzate e monitorare funzionalità e performance tramite la telemetria.
Elektra presenta EvoK
Inoltre la progettazione si è focalizzata sull’idea di ampliare e migliorare la preparazione e l’erogazione delle bevande a base di latte per facilitare la creazione di ricette multiple.
Con il suo design compatto e un sistema di risparmio energetico integrato, Evok è perfetta per i locali più moderni e raffinati.
Una delle importanti novità dal punto di vista tecnologico è la telemetria. Questa tecnologia consente la comunicazione di dati e il monitoraggio remoto di tutte le funzioni della macchina tramite una connessione Wi-Fi o 4G/IoT.
Un dettaglio di EvoK (immagine concessa)
Grazie alla telemetria, è possibile controllare i dati di erogazione e le statistiche di consumo, nonché inviare nuove ricette alla macchina del caffè.
Un’altra caratteristica rilevante di EvoK è la lancia a vapore automatica e il cappuccinatore automatico.
Queste due opzioni consentono di personalizzare ricette di latte e caffè e di avere una preparazione automatica di bevande al latte caldo o schiumato.
Design, ergonomia e prestazioni elevate sono le caratteristiche dalla nuova macchina da caffè EvoK.
Una macchina pronta a essere la scelta migliore nel mercato professionale per coloro che cercano affidabilità e qualità.
ROMA – Continua l’espansione di Starbucks nel Bel Paese con l’apertura della nuova caffetteria a Roma in via Cola di Rienzo, nel quartiere Prati vicino al Vaticano. Arrivano perciò a quattro i punti vendita della sirenetta nella Città Eterna dopo l’apertura a Montecitorio e i due store all’interno della Stazione Termini.
Il nuovo punto vendita di Starbucks a Roma
La colonizzazione di Starbucks nella Capitale ha fatto suonare ormai da tempo un campanello d’allarme nella mente dei bar romani, preoccupati dalla concorrenza del brand.
Ad inaugurare il negozio è, come sempre il Gruppo bergamasco Percassi, che è il licenziatario unico della multinazionale americana. La sirenetta di Seattle non intende però fermarsi qui.
Il colosso americano arriverà anche a Bologna, sotto le Due Torri, prima delle festività natalizie.
Va però detto che entro dicembre il piano dell’azienda prevede l’apertura anche di un nuovo negozio persino a Napoli nella Galleria Vittorio Emanuele e in altre città per consolidare la presenza nello Stivale dopo cinque anni.
E c’è molta attesa per l’apertura partenopea, per studiare la reazione di un pubblico così tradizionalista, e di una tradizione molto particolare, nei confronti dei caffè proposti da Starbucks.
Il secondo store Levain aprirà a Roma in Via Piave, nel Rione Sallustiano sabato 18 novembre 2023. Il nuovo punto vendita del brand porterà diverse novità, a partire dal filone specialty coffee, affidato alla torrefazione romana Picapau. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale World Magazine.
La seconda apertura di Levain a Roma
ROMA – “Ci abbiamo messo quasi due anni, tra l’idea e la sua messa a terra, ma finalmente ci siamo”, commenta Giuseppe Solfrizzi, pasticciere pugliese che è stato tra i primissimi a portare a Roma il concetto di boulangerie francese. È tutto pronto, infatti, per l’inaugurazione del secondo punto vendita del suo Le Levain, oramai istituzione trasteverina in fatto di lievitati, sfoglie e viennoiserie.
Le Levain Cafè porterà diverse novità, a partire — come suggerisce il nome — dal
filone specialty coffee, affidato alla torrefazione romana Picapau. In attesa dell’avvio ufficiale di sabato 18 novembre 2023 in Via Piave, nel Rione Sallustiano, abbiamo visitato il locale in anteprima e raccolto in un video i commenti dei fondatori.
Di radici orgogliosamente pugliesi, Solfrizzi si è formato grazie ai corsi del Gambero Rosso, poi a fianco del grande chef francese Alain Ducasse. Dopo esperienze in pasticcerie spagnole e belga, rientra in Italia dove è parte dello staff dell’Antica Corte Pallavicina e del relais in Franciacorta L’Albereta.
È a dicembre 2014 che decide di raccogliere le esperienze e metterle a frutto in un
progetto personale, con l’apertura a Trastevere del suo Le Levain. Da “lievito madre”, il nome dichiara la passione per i lievitati alla francese, proposti con uguale ampiezza sia sul versante salato che quello dolce.
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Icam, azienda produttrice di cioccolato, ha mostrato negli anni uno spiccato interesse nei confronti della sostenibilità. L’obiettivo dell’azienda è chiaro: stabilire relazioni dirette con coltivatori e cooperative per gestire interamente e in modo integrato la filiera del cacao. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Andrea Bonafede pubblicato sul Corriere della Sera.
Icam nel segno della sostenibilità
MILANO – Filiera, persone, ambiente, innovazione. Sono questi i quattro pilastri su cui si basa l’attività di Icam, azienda produttrice di cioccolato da 209 milioni di fatturato nel 2022, nata nel 1946 in provincia di Lecco e oggi guidata dalla terza generazione della famiglia Agostoni-Vanini.
La società, infatti, ha legato da tempo la crescita del proprio business con il raggiungimento di importanti traguardi legati alla sostenibilità.
Questo impegno comincia con l’entrata in azienda della seconda generazione, in particolare con Angelo Agostoni, oggi presidente, che negli anni ’70 inizia a viaggiare nei Paesi produttori di cioccolato. L’obiettivo è chiaro: stabilire relazioni dirette con coltivatori e cooperative per gestire interamente e in modo integrato la filiera del cacao.
Una catena di approvvigionamento molto lunga, che parte principalmente da Sud America e Africa e arriva in Europa, Asia e Nord America.
Infatti, secondo un’analisi condotta da Icam per calcolare la propria Carbon Fotoprint, la voce più significativa proviene proprio dalle emissioni indirette, pari al 95%, con il cacao che contribuisce per l’86%.
Negli anni l’azienda è riuscita ad accorciare la filiera e oggi ricorre ai cosiddetti traderper circa il 20% del suo approvvigionamento: l’80% avviene tramite partnership dirette con coltivatori e cooperative, oppure attraverso l’intermediazione di un interlocutore.
Dalla tavoletta Bio alle collaborazioni in Uganda
“Questo ci porta a un duplice vantaggio: uno di prodotto, perché possiamo accedere al cacao che noi consideriamo di prima qualità, e uno etico, in quanto possiamo riconoscere ai coltivatori il prezzo corretto per la materia prima, cosa che spesso non avviene attraverso il mercato — spiega Giovanni Agostoni, global marketing & sales officer ed esponente della terza generazione in azienda —. Inoltre, siamo riusciti a far sottoscrivere il nostro Codice Etico al 97% dei nostri fornitori di cacao e al 100% degli altri fornitori di materie prime, come latte, zucchero e frutta secca”.
L’approccio etico e sostenibile ha permesso all’azienda di crescere anche dal punto di vista economico e strategico.
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Alice Monti, curatrice e ideatrice di Mirabilia Specialty Coffee Box (immagine concessa)
MILANO – Mirabilia, l’innovativo servizio dedicato agli Specialty Coffee, nato dalla visione di Alice Monti nel 2020, che ogni mese realizza una box tematica alla scoperta di caffè sostenibili ed etici, in occasione del Natale 2023 ha deciso di promuovere ulteriormente questo mondo proponendo degli appuntamenti che permetteranno ad appassionati e neofiti di condividere la scoperta di nuovi sapori. Il regalo ideale per gli amanti del caffè.
Gli appuntamenti di Mirabilia in occasione delle feste
Il tema principale sarà quello dei caffè specialty, che verrà esplorato in 4 diverse experience inedite (della durata di 2 ore) all’interno della cornice accogliente di .Casa Elmar in Via Galileo Galilei 12 a Milano.
I partecipanti verranno accompagnati nella sperimentazione di nuovi gesti e sapori, fino a trovare la propria via verso un consumo più consapevole del caffè.
Al momento del workshop, verrà consegnato il “kit sorpresa Mirabilia” composto da una o più tipologie di caffè, ricette e altre sorprese da utilizzare sia durante l’esperienza, sia successivamente.
Le miscele (immagine concessa)
Gli incontri si terranno a partire dalla fine di gennaio e seguiranno il seguente calendario:
1 – Il caffè: cos’è e come arriva nella mia tazza?
28 gennaio h.10,30 @ Casa Elmar
Questo workshop risponde alle domande essenziali sul caffè, si parlerà di origine, coltivazioni, processi lavorativi e aspetti etico sociali della filiera. Verranno illustrati i trucchi per riconoscere un caffè di qualità e per preparare la moka più buona che abbiate mai assaggiato.
2 – Mindful Coffee experience
11 febbraio h.10,30 @ Casa Elmar
Il caffè coinvolge i sensi e può essere un bellissimo strumento per essere presenti a sé stessi. In quest’ottica l’incontro unirà la degustazione del caffè alla pratica di mindfulness insieme a Héléne Chaperon, mindful coach e trainer.
3 – Metodi alternativi
3 marzo h.10,30 @ Casa Elmar
Un workshop per soddisfare le persone curiose, che amano sperimentare e che non si fermano al caffè espresso come unico credo, ma che vogliono scoprire i molti modi in cui si può preparare (e non si parla di macchiato o cappuccino). Verranno spiegati i metodi di percolazione, infusione a caldo e freddo, oltre a come nasce è nata la preparazione del caffè, i tanti strumenti disponibili e quale può essere il più adatto ai nostri gusti.
4 – Coffee Cocktail e Mocktail
24 marzo h.10,30 @ Casa Elmar
Lo specialty coffee offre un ventaglio aromatico molto più ampio del classico espresso da bar, per questo si presta ad abbinamenti insoliti e particolari.
Verrà raccontato come sfruttare questo ingrediente insieme agli altri elementi che compongono un cocktail, uscendo dall’ottica del After Dinner e portandolo ad essere un drink per tutta la giornata, sia in versione alcolica, sia in versione analcolica.
Con la collaborazione di Nonsolococktails, società di consulenza, formazione ed eventi nel mondo dell’ospitalità fondata dal Mixology Expert Mattia Pastori, il cui pay-off è ”Future Drinking Strategy”.
E Stefano Zarotti che dopo diversi anni nella bar industry milanese intraprende un importante percorso di Latte Art, oltre a frequentare negli anni svariati corsi a 360 gradi sul caffè e cocktail a base caffè. Grazie alla sua qualifica di examiner/judge e black jug del sistema internazionale Latte Art Grading System, oggi Stefano è docente di Caffetteria presso un istituto alberghiero e Training Facilitator presso la Scuola di Nonsolococktail.
Le altre Idee regalo Mirabilia
Mirabilia non poteva non proporre la box dedicata alle feste, che punta anch’essa ad offrire un’esperienza, seppur differente da quella proposta durante gli appuntamenti. La box natalizia offrirà una degustazione di 5 caffè diversi per origine e lavorazione, in pacchettini da 70 grammi, perfetti per soddisfare ogni palato.
Sarà inoltre possibile acquistare l’experience e la box degustazione insieme, per un regalo completo in pieno stile Mirabilia, che unisce la bellezza dell’esperienza fisica alla bontà della degustazione di 5 caffè differenti.
Dida e prezzi:
Mirabilia Experience
Regala ai tuoi cari l’esperienza specialty di Mirabilia, una scoperta all’interno del mondo del caffè
Experience singola €35
Box degustazione
La degustazione di caffè in stile Mirabilia: 5 caffè differenti per origine e lavorazione, un vero dono per gli amanti del caffè. Ogni caffè ha le sue caratteristiche aromatiche, e qui potrai trovarle suddivise in 5 pacchetti da 70 gr per soddisfare ogni palato.
La storia d’amore di Alice con il caffè risale ai tempi della sua infanzia quando si arrampicava sul mobile della cucina di casa per rubare i chicchi di caffè e mangiarli come fossero caramelle.
Dopo l’università e alcune esperienze lavorative in altri settori, decide di entrare nell’azienda di famiglia che produce componenti e accessori per macchine da caffè. Grazie a questo lavoro entra in contatto con il mondo degli specialty coffee e resta folgorata dalle incredibili sensazioni che il caffè può dare.
Nel 2017 diventa mamma e lascia il lavoro in azienda. Negli anni successivi, grazie alla collaborazione con una delle prime torrefazioni specialty in Italia ha la possibilità di assaggiare molti caffè e di studiare i temi legati alla tostatura, all’origine e alla lavorazione e del caffè, temi che approfondisce anche con corsi di formazione.
Negli ultimi anni Alice ha iniziato a collezionare strumenti di estrazione alternativi all’espresso, soprattutto dripper che utilizza quotidianamente e tiene in un mobile sempre troppo piccolo.
Alterna momenti di cura e attenzione per scelta e preparazione del caffè a momenti in cui accendere il fuoco sotto la moka sembra già un impresa eroica.
L'inaugurazione alla mostra dell'Itis (immagine concessa)
TRIESTE – È stata inaugurata martedì 14 novembre, nell’atrio monumentale dell’Asp Itis di Trieste, in via Pascoli 31 (con entrata all’angolo di via Conti), la grande mostra “Viaggiando nella terra del caffè”, organizzata dall’Associazione museo del caffè di Trieste in collaborazione con lo stesso Itis.
La mostra “Viaggiando nella terra del caffè”
Alla partecipata cerimonia di apertura sono intervenuti con indirizzi di saluto i presidenti dell’Itis Aldo Pahor e dell’AMdC Gianni Pistrini con il “vice” Doriano Simonato, il direttore generale dell’Itis Maria Teresa Agosti con il responsabile della programmazione aziendale Francesco Mosetti, nonché il curatore della mostra Bruno Vajente di AMdC che ha quindi guidato una prima visita ai reperti esposti.
Tra i presenti anche il presidente nazionale del Gruppo Torrefattori Caffè, il triestino Omar Zidarich, e il consigliere regionale Michele Lobianco. L’inaugurazione è stata arricchita anche da alcuni pregevoli intermezzi musicali con il pianista Diego Zotti e la cantante Marinella Miletich, all’insegna della jazz fusion, approfittando della presenza di uno storico pianoforte dell’Istituto.
Alla scoperta del caffè
L’esposizione si sviluppa nei diversi spazi dello storico atrio e in alcuni ambiti circostanti e consente di rivolgere lo sguardo sui molteplici e spesso poco noti aspetti del complesso “mondo del caffè, esaminandone la storia (dalle origini etiopiche alla sua prima introduzione in Brasile, e poi alla sua diffusione in tutto il mondo), sottolineando quindi i diversi metodi di tostatura e modi di preparazione del caffè.
Particolare attenzione è stata riservata anche ai più attuali criteri di qualità e illustrando infine, in particolare, lo stretto legame tra il caffè italiano e il chicco brasiliano e, in questo quadro, il ruolo peculiare del Porto di Trieste e la storica attiva presenza nella nostra città di tutti i “passaggi” della filiera, dal chicco alla tazzina servita nei locali e nei prestigiosi caffè storici, tanto da farne una vera e propria “capitale del caffè” a livello internazionale.
“Viaggiando nella terra del caffè” propone bellissime foto e interessanti testi esplicativi ma pure un video con proiezione continua ed è visitabile con ingresso libero, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. E’ prevista, ma ancora da mettere a punto, una serie di visite guidate, per le quali sarà data successivamente pronta informazione.
Il calendario dell'Avvento Leone (immagine concessa)
TORINO – Anche quest’anno la magia di Leone 1857 accende il Natale con la nuova collezione dedicata alle feste. Le originali illustrazioni dell’artista Eleonora Casetta, ispirate a un fantastico viaggio in mongolfiera, vestono per l’occasione l’intera offerta natalizia del Brand: ancora una volta le variopinte confezioni della storica azienda dolciaria stimolano l’immaginazione e coinvolgono la vista e il palato in un’esperienza sensoriale all’insegna del gusto e della felicità.
Leone 1857 accende il Natale
Motivo ricorrente di ogni singolo pezzo è il volo delle mongolfiere, che si elevano leggiadre ed eleganti sullo sfondo di un paesaggio montano o di un cielo stellato, con abeti, alture innevate e piccole casette in legno in lontananza.
A bordo di una mongolfiera compare Babbo Natale, impegnato nel suo viaggio per portare in tutto il mondo le sorprendenti creazioni “fatte a regola d’arte”.
L’attesa del Natale viene resa più dolce dal nuovissimo calendario dell’Avvento (200 g) in cui la scoperta delle iconiche caramelle e dei cioccolatini firmati Leone 1857 regala l’opportunità di vivere ogni giorno l’emozione del periodo natalizio (€ 14,90).
Protagoniste della collezione sono poi le iconiche latte regalo, custodi dell’eccellenza dolciaria nelle loro svariate forme, ciascuna impreziosita da decorazioni che fanno sognare. Si parte da quella a forma di mongolfiera (60 g), che nasconde al suo interno gli iconici Cri Cri, i cioccolatini vestiti da caramella: una nocciola intera tostata ricoperta da cioccolato fondente e granelli di zucchero croccanti, così buoni che uno tira l’altro (€ 9,00).
Mongolfiera Cri Cri (immagine concessa)
A questa si aggiunge la latta carillon (130 g), che con la sua melodia natalizia accompagna la scoperta delle golosissime praline di cioccolato fondente con cuore morbido di gelatine di frutta ai gusti Arancia, Amarena e Zenzero (€ 11,90). Terza e ultima latta è la pregiata cappelliera (450 g), con gelatine di frutta e lingottini di cioccolato assortiti (€ 29,90).
Altra novità della collezione è la confezione regalo in cartotecnica (150 g), che presenta una selezione di deliziose bontà al pistacchio come i cioccolatini con ripieno cremoso e i tartufi (€ 14,90).
Latte regalo scintillanti racchiudono anche l’immancabile panettone (750 g), disponibile in due ricette: la prima inedita e creativa – per chi ama lasciarsi sorprendere – presenta le gelatine Leone con vera polpa di frutta, al posto dei canditi, deliziose come tocchi di morbida marmellata; la seconda è invece una versione più golosa, con gocce di cioccolato (€ 29,90).
A completare l’assortimento tornano le eleganti palline in latta (30 g) con all’interno una scatoletta di pastiglie al gusto ciliegia.
Tre i soggetti raffigurati – Babbo Natale, l’Elfo aiutante e la Mongolfiera Leone – da regalare e regalarsi per addobbare l’albero con un tocco originale, che appaga la vista e il palato, e far entrare in casa tutto il calore e la magia delle feste attraverso l’eccellenza del Made in Italy (€ 9,00).
La linea “Natale in Mongolfiera” è disponibile nei migliori negozi e online sul sito e-commerce di Leone 1857.
La scheda sintetica dell’azienda
Pastiglie Leone è un’azienda dolciaria innovativa e sorprendente dal 1857, che racchiude nel proprio dna gusto, bellezza e italianità, per offrire momenti di piacere sofisticato e spensierato allo stesso tempo.
Tutto ha inizio 165 anni fa quando Luigi Leone aprì una confetteria ad Alba e cominciò a produrre piccole pastiglie di zucchero, diventando in pochi anni il fornitore ufficiale della Real Casa Savoia.
Oggi, Leone è il brand di pastiglie più venduto in Italia (Copyright NielsenIQ 2022). Completano la gamma squisite gelatine, gommose e caramelle e raffinato cioccolato, prodotte con materie prime eccellenti e ricette tradizionali dell’antica confetteria italiana, della quale intende farsi ambasciatrice nel mondo regalando piccoli momenti di inaspettata felicità.
Chi è Eleonora Casetta
Eleonora Casetta è una visual designer e illustratrice di Torino. Dopo gli studi presso l’Istituto Europeo di Design non ha mai smesso di disegnare, sperimentare col segno e col colore, con tecniche tradizionali e digitali.
Le piace viaggiare, non solo di fantasia, e si sente a casa anche a Genova, Lisbona e Manchester. Lavora per progetti personali, commerciali e in ambito educativo. Ha una passione per le mongolfiere, la stampa d’arte e l’incisione, gli erbari, i ricettari e le vecchie illustrazioni in bianco e nero delle enciclopedie.
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