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Latte nel cappuccino? No, bevanda vegetale: ecco la nuova tendenza alternativa

Il mercato è cresciuto costantemente a livello globale negli ultimi anni e l’Osservatorio VeganOk stima che entro il 2024, il valore dei “plant milk” arriverà a un giro d’affari mondiale di 34,4 miliardi di euro

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MILANO – Negli ultimi tempi sono stati tanti i consumatori che hanno scoperto di esser intolleranti al lattosio: come fare allora, se non riunciando ad alcune ricette golose tipiche del made in Italy, come il cappuccino a colazione? L’alternativa al latte è qualcosa di simile ma più digeribile, come le bevande vegetali. Leggiamo di questi prodotti sul sito repubblica.it, dall’articolo di Eleonora Cozzella.

Latte addio: nuova vita alle soluzioni vegetali

Quello delle bevande alternative al latte è un mercato fiorente, che risponde alla domanda di novità, salutismo, regimi dietetici vegani o semplicemente va incontro alle intolleranze al lattosio. In Italia le bevande vegetali piacciono a 12 milioni di persone, per lo più, secondo dati Nielsen, un pubblico di età compresa tra i 25 e i 54 anni, più femminile che maschile (58 per cento donne).

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Il mercato è cresciuto costantemente a livello globale negli ultimi anni e l’Osservatorio VeganOk stima che entro il 2024, il valore dei “plant milk” arriverà a un giro d’affari mondiale di 34,4 miliardi di euro.

Ecco una rassegna dei più venduti o dei più particolari, che gli appassionati di fai-da-te producono a casa

Il latte di farro, ottenuto dai chicchi dell’antico cereale, ha consistenza densa e cremosa, sapore delicato e, sia caldo che freddo, si può gustare a colazione o a merenda. Come ogni altro latte vegetale, può essere bevuto insieme al caffè, con il cacao o accompagnato dai cereali. In cucina può essere usato sia nelle ricette dolci che salate per preparare creme e besciamella.

In generale, il latte vegetale di farro può sostituire nelle preparazioni le altre bevande vegetali nelle medesime quantità.Il latte di anacardi è, come la frutta secca da cui si ricava, ricco di acidi grassi omega-3, omega-6, sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, rame), vitamine (B9 o acido folico, E, PP o niacina). Contiene anche fibre, lipidi, carboidrati e proteine. Considerato benefico per il cuore e l’apparato circolatorio, grazie agli acidi grassi ai flavonoidi e in particolare all’acido oleico, che aiuta i vasi sanguigni a essere più elastici e resistenti.

A livello metabolico gli anacardi sono associati a un’azione di contrasto nei confronti del diabete.Il latte di canapa si ottiene dalla macinazione dei semi di canapa sativa (varietà ovviamente legale), già utilizzata per produrre farine, pasta, dolci e olio. Molto in voga tra le mamme vip di Hollywood, da Gwyneth Paltrow a Hilaria Baldwin, che lo scelgono per i loro figli.

Ricco di proteine e di vitamine come la A e la E e contiene circa il 30% della razione giornaliera raccomandata di vitamina D, più una buona quantità di calcio. Valida fonte di minerali come il magnesio, il potassio e il ferro, è inoltre ricco dei “lipidi buoni” Omega 3 e Omega 6.

Il latte di cocco, da non confondere con l’acqua di cocco: il primo è la polpa del cocco in forma liquida, la seconda è l’acqua contenuta al suo interno

Di solito si trova in commercio miscelato ad altri latti vegetali (cocco-riso). La metà dei suoi grassi è composta da acido laurico, che nonostante sia un grasso saturo in alcuni studi avrebbe dimostrato di diminuire i livelli di colesterolo Ldl (cattivo) in favore del colesterolo Hdl (buono), e di avere una forte azione antibatterica e antivirale. Il latte di avena, secondo alcuni studi, potrebbe aiutare a ridurre i livelli di trigliceridi e di colesterolo “cattivo” nel sangue.

Ma soprattutto, poiché l’avena è ricca di fibre, aiuterebbe chi ha problemi di regolarità intestinale, oltre ad attenuare il senso di fame. Il latte di avena è un prodotto ipocalorico e per il suo sapore dolce e delicato, viene usato in particolare per la preparazione di dolci, in sostituzione del latte vaccino.

Il latte di riso si ottiene industrialmente dalla macerazione dei chicchi in acqua

Cui vengono aggiunti degli enzimi per il trattamento dei granuli di amido (le amilasi sono enzimi implicati nella scissione degli zuccheri complessi, i polisaccaridi, in zuccheri semplici, più facilmente assorbibili dall’intestino). Quindi si pressa il tutto. Il liquido che se ne ricava è poi sottoposto a filtrazione e, a volte, arricchito di addensanti, come amido di riso o carragenina, e di micronutrienti e oli vegetali, di cui sarebbe altrimenti carente: calcio, ferro, vitamina B12, niacina e vitamina D.

Latte di semi di papavero

Utilizzato come bevanda da sola o aggiunta alle zuppe, il latte di papavero è molto usato in Lituania e nell’est Europa, da dove si sta diffondendo per il suo gusto e le sue proprietà.
Calcio, vitamina E ma soprattutto un effetto calmante e antistress sono i suoi punti di forza.

Latte di nocciola.

Come tutti i simil-latte di origine vegetale è privo di lattosio ed è gluten free. Ha inoltre tutte le proprietà del frutto corrispondente. Chi usa latti alternativi però spesso lo trova un po’ troppo “nutty”. Ha insomma un sapore meno neutro degli altri vegetali. E’ quindi amato come bevanda da solo, un po’ meno come sostitutivo. A meno che non amiate il cappuccino alla nocciola.

Latte di mandorla.

Anche se molto dolce (e aromatico) ha meno calorie del latte di soia ed è fonte di vitamina A, vitamina D, proteine, Omega 6, zinco, calcio, ferro, magnesio e potassio ed ha un alto livello di fibre solubili e insolubili. Tra i latti vegetali è in Italia il più tradizionale e familiare. Ottimo anche freddo, tipico ingrediente di bibite estive.

Latte di soia: forse non tutti sanno che tra i latti vegetali quello di soia è il più controverso

Ottima fonte di proteine – prezioso quindi per i vegani – ultimamente viene però attaccato sia perché molte coltivazioni sono ogm, sia perché contiene fitoestrogeni, che in grandi quantità interferiscono con il sistema endocrino. Dalla sua parte, tuttavia, la ricchezza in calcio e in vitamine del gruppo B, D, A, E, K. Nonché il sapore, che molti preferiscono ad altre bevande succedanee del latte.

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