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Il caffè arabo riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale

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MILANO – Con altre 23 tradizioni culturali il caffè arabo è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. Questo potrebbe favorire l’analogo riconoscimento che il Consorzio tutela del caffè espresso italiano tradizionale si sta preparando a chiedere allo stesso organismo internazionale attraverso una procedura avviata da tempo dal Consorzio che è stato costituito dal Conte Giorgio Caballini con l’appoggio di diverse aziende del settore.

Da notare che l’unica candidata italiana sottoposta all’ultima sessione dell’apposita commissione dell’Unesco, la «Festa della Perdonanza Celestiniana», evento religioso celebrato ogni anno all’Aquila, non è riuscita ad ottenere il riconoscimento.

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LA SCHEDA DEL CAFFE’ ARABO

Secondo la tradizione araba il caffè si prepara davanti agli invitati e questi ultimi sono obbligati a berne almeno una tazza e mai più di tre. Nei paesi del Medio Oriente il caffè è simbolo di generosità e ospitalità.

Con il termine “caffè arabo” ci si riferisce a un modo di preparare il caffè molto diffuso in tutti i Paesi Arabi e del Medio Oriente. In realtà sono molte le varianti da Paese a Paese, anche in merito alla tostatura dei chicchi e alle spezie da aggiungere per aromatizzare la bevanda.

Un caffè arabo si prepara sul fornello con una caffettiera speciale detta dallah che assomiglia a una brocca. Viene poi versato in un contenitore e servito in piccole tazze senza manico chiamate finjaan.

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