mercoledì 10 Aprile 2024
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LA STORIA – Dal fondo di caffè al fungo orecchione

L’esperimento è diventato una startup toscana che ha sede a Segnomigno in Monte,, premiata dalla Regione e che ha interessato un imprenditore giapponese. Coinvolti decine di bar

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CAPANNORI (Lucca) – Dai diamanti non nasce niente ma dai fondi di caffè nascono i funghi, gli “orecchioni”, i più utilizzati in cucina tra le varietà coltivate. E l’esperimento (FOTO) è diventata una start up toscana. Questa storia inizia al centro ricerca Rifiuti Zero di Capannori (Lucca) dove uno dei casi allo studio negli ultimi anni è stato quello sulla valorizzazione dell’enorme quantità di fondi di caffè che vengono buttati via ogni giorno, in tutte le case e in tutti i locali dove la pausa caffè è la più sacra delle tradizioni.

Come restituire nuova vita a questo rifiuto? La ricerca portata avanti da Antonio Di Giovanni ad un certo punto è arrivata nelle scuole dell’istituto comprensivo Micheloni di Capannori. Duecento ragazzi della prima media della scuola Lammari e delle quinte elementari della scuola Marlia hanno sperimentato la coltivazione dei funghi Pleurotus Ostreatus, conosciuti come “fungo ostrica” o “orecchione”.

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«Con la collaborazione del Centro Rifiuti Zero e con l’azienda Usl 2 di Lucca abbiamo portato avanti questo progetto ‘dal caffè alle proteine’ per far capire come molti degli scarti che vengono considerati rifiuti possano essere recuperati e riutilizzati. Il caffè in particolare è una preziosa risorsa. Dalla buona riuscita della sperimentazione è nata l’idea di intraprendere un percorso imprenditoriale».

Il premio della Regione e l’investitore giapponese

La “Funghi Espresso”, la startup che ha sede oggi a Segromigno in Monte, è stata premiata dalla Regione Toscana come una delle aziende più innovative e «grazie a questo importante riconoscimento avremo la possibilità di partecipare ad Expo 2015 nel padiglione Italia», spiega Di Giovanni.

Dopo un passaggio nell’incubatore universitario dell’ateneo fiorentino la giovane impresa ha trovato un investitore, giapponese, che ha creduto nel progetto. I due soci Antonio Di Giovanni e Vincenzo Sangiovanni stanno lavorando sulla raccolta dei fondi tramite accordi con i bar e nel frattempo hanno aderito all’iniziativa dodici esercizi di Capannori e cinque di Torre del Greco (Napoli). Si stima che i soli bar di Capannori producano in media due tonnellate di fondi di caffè all’anno.

Dai locali alle famiglie

«Quella dei locali è una donazione volontaria mentre i funghi coltivati vengono poi venduti ai ristoranti locali». Non solo, la Funghi Espresso ha ideato un kit per invitare le persone a coltivare i Pleurotus Ostreatus a casa loro. «Questa varietà è particolarmente ricca di proteine, nasce in natura sui tronchi degli alberi, sul materiale in decomposizione. Si può dire che sono gli ‘spazzini della natura’. Dopo gli champignon sono la varietà di funghi coltivati più commercializzata e utilizzata in cucina».

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