mercoledì 10 Aprile 2024
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Sell In-to Cina: la start up italiana per buttarsi nell’e-commerce orientale

"Attraverso i servizi integrati dentro la piattaforma l'azienda riesce a ricevere l'ordine, preparare il pacchetto con gli orecchini e automaticamente la presa della merce da parte di un corriere espresso per consegnare in Cina il prodotto avverrà il giorno successivo all'ordine, e il prodotto effettivamente arriverà dopo il passaggio in dogana, il pagamento dei dazi, quindi nella totale legalità, il prodotto arriverà al consumatore finale cinese all'interno di più o meno una settimana"

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ROMA – Wechat e Taobao, due piattaforme molto celebri in Cina si aprono all’accesso per le piccole e medie imprese italiane che scelgono il canale e-commerce così da raggiungere un numero potenzialmente elevato di utenti (superando anche il miliardo di clienti). Questa qua è l’idea su cui si è fondata Sell In-to Cina, startup di Riccardo Rubbiano e Raffaello Giardi. Leggiamo i dettagli da steam24.ilsole24ore.com.

Sell In-to Cina: il progetto

“Quello che diamo è la chiave diretta di accesso al mercato cinese, la possibilità di crearsi il proprio negozio e di caricare i propri prodotti e di metterli on line in Cina. Inoltre sulla piattaforma stiamo sviluppando una serie di upselling che possono essere utili per il mercato cinese, come il marketing, la ricerca di mercato, la ricerca di prezzo, quelle funzioni necessarie per la società per farsi conoscere sul mercato cinese”.

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Sell in-to China è nata alla fine del 2018. Poi ha compiuto un percorso di accelerazione con LVenture group durante il quale la società è diventata una Itech scalabile con una piattaforma totalmente automatizzata.

“Per poter accedere alla nostra piattaforma che è una piattaforma software come servizio bastano tre caffè al giorno, ovvero al prezzo di tre caffè al giorno si può accedere direttamente in Cina”.

Sell in-to China, spiegano i due co-founder, ha tre sedi di cui una a Shenzen

E si è dotata di un team misto italo-cinese, si prende carico della gestione e dell’inserimento degli ordini seguendo tutto il processo di spedizione fino al cliente finale tramite dropshipping, cioè direttamente dal magazzino dell’azienda.

Per far conoscere il prodotto alla consumatrice o al consumatore cinese ‘Sell in-to China’ fa leva su campagne social e influencer locali. A spiegarci come, ad esempio, una stilista di orecchini, può raggiungere questo immenso mercato, è Raffaello Giardi.

“Attraverso i servizi integrati dentro la piattaforma l’azienda riesce a ricevere l’ordine, preparare il pacchetto con gli orecchini e automaticamente la presa della merce da parte di un corriere espresso per consegnare in Cina il prodotto avverrà il giorno successivo all’ordine, e il prodotto effettivamente arriverà dopo il passaggio in dogana, il pagamento dei dazi, quindi nella totale legalità, il prodotto arriverà al consumatore finale cinese all’interno di più o meno una settimana”.

Sul futuro i due co-founder sono ottimisti

“Abbiamo già otto aziende all’attivo che sono entrate in piattaforma e una ventina pronte ad entrare e un accordo importante che abbiamo siglato è con Cna servizi di Modena che apre un proprio negozio in WeChat per dare la possibilità alle sue associate di entrare direttamente in Cina”.

“Ci vediamo alla fine dell’anno con una sessantina di clienti all’attivo e tra l’altro la piattaforma totalmente integrata con i canali di vendita cinesi, e quindi con un semplice click in 24 ore sono direttamente in vendita in Cina”.

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