RIMINI – Si è celebrata il 24 marzo l’11ᵃ edizione della Giornata europea del gelato artigianale: un’occasione unica per omaggiare uno dei prodotti più amati in tutto il mondo e promuovere il sapere artigiano e lo sviluppo della tradizione gastronomica del settore. Anche Sigep – Italian Exhibition Group ha aderito all’iniziativa ideata da Artglace e ha trovato il modo di festeggiare.
Come? Il Gruppo ha chiesto a Summertrade, società di ristorazione facente parte del nostro gruppo, di preparare il gusto dell’anno, l’Apfelstrudel, da distribuire a tutti i dipendenti e a tutti i buyer internazionali in visita all’evento K.EY, nel quartiere fieristico di Rimini.
Eventi e iniziative a tema si sono svolti in tutta Italia, da Nord a Sud, e in tutta Europa
I primi eventi sono stati celebrati durante Sigep 2023, dove è avvenuta la presentazione del gusto dell’anno e altre numerose iniziative che hanno tutta Italia ed Europa, tra gusto, solidarietà e cultura.
Un esempio è “Gelato a Primavera”, l’evento che ogni anno dal 1986 vede per un’intera settimana i gelatieri di tutta Italia offrire un gelato agli alunni delle scuole elementari e materne per promuovere, in una forma semplice, uno dei prodotti di eccellenza del made in Italy.
Ha anticipato il Gelato day anche l’evento di presentazione dell’XI edizione della Giornata europea del gelato artigianale, a cura dell’Europarlamentare Onorevole Simona Baldassarre, che si è tenuto il 22 marzo presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, e a cui sono seguiti, nel pomeriggio, a Liege, la conferenza stampa dedicata al Gelato day a cura dell’associazione di gelatieri ARAGF e la degustazione del gusto dell’anno: l’Apfelstrudel.
Le celebrazioni sono proseguite a Venezia il 23 marzo: dalle 10.30, all’Hotel Ca’ Sagredo, in Campo Santa Sofia, l’evento, a cura di Longarone Fiere Dolomiti e VenicePromex con il supporto della Regione Veneto, ha visto la premiazione delle storiche Gelaterie Venete.
È stato proprio il gusto dell’anno scelto dall’Austria il protagonista assoluto del 24 marzo, XI Giornata europea del gelato artigianale: tutte le gelaterie aderenti in Italia e in Europa lo hanno offerto ai loro avventori, nella sua ricetta originale o in creative varianti, e, tra queste, anche le eccellenze premiate dalla Guida Gelaterie d’Italia 2023 di Gambero Rosso, partner di questa undicesima edizione del Gelato Day.
Confartigianato Friuli-Venezia Giulia, proprio il 24 marzo, ha regalato un momento di dolcezza e allegria tra i reparti del CRO – Centro Di Riferimento Oncologico ad Aviano (Pordenone), offrendo un gelato al gusto Apfelstrudel alle circa 400 persone, tra pazienti, famigliari, amici e personale medico della struttura, con una sorpresa all’insegna di musica e poesia.
Domenica 26 marzo il Gelato Day è arrivato anche ad alta quota: a 2.475 metri per l’esattezza, immersi nel magico panorama innevato di Capanna Ra Valles, dove ha avuto luogo “Non è mai troppo freddo per un gelato!”, l’iniziativa nata dalla partnership della società Tofana Cortina Freccia nel Cielo con il Ristorante – Pizzeria Capanna Ra Valles con Regione Veneto e Gelato Veneto. Per l’occasione, i mastri gelatieri bellunesi hanno omaggiato turisti e valligiani con un ottimo gelato, dai gusti tipici a quelli più ricercati.
Il 17 aprile si vola invece oltralpe, presso l’Ambasciata italiana a Vienna, all’insegna del gusto dell’anno, l’Apfelstrudel, che sarà presentato e degustato dopo essere stato mantecato in loco secondo la maniera tradizionale con macchine d’epoca.
Nei giorni successivi i gelatieri Zoldani “de na ota” saranno presenti in cinque gelaterie italiane a Vienna presentando al pubblico viennese la tradizione del gelato artigianale italiano.
L’ora legale è tornata nella notte tra il 25 e il 26 marzo e già si sta discutendo se adottare la variante solare per tutta la durata dell’anno. La Commissione europea ha lasciato ampia discrezionalità agli Stati membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata su Il Sole 24 Ore.
Il ritorno dell’ora legale e il dilemma del Parlamento Europeo
MILANO – Ci risiamo. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo è tornata l’ora legale. Alle 2 le lancette degli orologi sono state spostate un’ora in avanti. Quella notte si è dormita un’ora in meno. E come accade puntualmente al passaggio dall’ora solare a quella legale, e viceversa, si accende il dibattito sull’opportunità di mantenere l’attuale sistema o se invece non convenga cancellare l’ora solare e mantenere per tutto l’anno quella legale.
La questione è stata affrontata anche a livello europeo. Se infatti il Parlamento europeo si è espresso a favore di un sistema che si basi sull’ora solare tutto l’anno, la Commissione ha lasciato la parola agli Stati membri, mentre manca ancora il via libera del Consiglio europeo.
In Italia l’ora legale è stata adottata e abolita più volte, i periodi più lunghi sono legati alla prima e alla Seconda guerra mondiale. Dal 1965 è stata introdotta definitivamente per una durata di quattro mesi. Solo nel 1996 è passata a sette mesi. L’ora legale terminerà il 29 ottobre, con il ritorno all’ora solare.
Il pressing
Quella dell’ora solare e di quella legale è una “storia infinita”. Ecco, in sintesi, alcune delle principali puntate. In risposta alle iniziative dei cittadini, nel febbraio 2018 il Parlamento europeo chiede alla Commissione di valutare la direttiva sull’ora legale e, se necessario, presentare una proposta di revisione della stessa. È approvata una risoluzione che indica nell’ora solare l’opzione preferibile tra le due.
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Si è tenuto all’interno del Palafiere di Pescara il festival Mokambo, la fiera volta a festeggiare mezzo secolo di attività dell’azienda. Per l’occasione, si è svolta una gara di cocktail al sapore di caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Abruzzo News.
Il Festival Mokambo
PESCARA – Un appuntamento fieristico d’eccezione, il Saral Food che mette d’accordo tutti gli appassionati del beverage e non solo, si svolto dal 19 al 23 marzo 2023 all’interno del Palafiere di Pescara. Nello stesso contesto si è tenuto il Festival Mokambo per festeggiare i cinquant’anni di attività dell’azienda.
Una gara con tantissimi cocktail che sono stati preparati da alcuni allievi di diverse scuole alberghiere, abruzzesi e non, che si sono sfidati a colpi di drink al sapore di caffè. Le scuole in questione provengono da: Villa Santa Maria, Cingoli, San Benedetto. Roccaraso, Teramo e L’Aquila.
A giudicare i vari cocktails una giuria d’eccezione composta dal Presidente Gino Berardi, artista di fama internazionale, Francesca Di Giuseppe giornalista sportiva e blogger, Annamaria Acunzo sommelier e docente.
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MILANO – Amano vivere con stile e all’insegna della creatività e del glamour: dal fitness alla moda, dal beauty al food, la parola d’ordine è sobrietà e loro sono i sober curious. In una società che cambia velocemente, infatti, muta anche l’approccio dei consumatori, che pongono sempre più attenzione al proprio benessere e alle proprie abitudini.
Sobrietà all’italiana di Sanpellegrino
Secondo il rapporto Coop 2022, l’80% degli italiani nei prossimi anni cambierà le proprie abitudini alimentari, concedendosi meno sfizi e vivendo sempre più all’insegna della sobrietà. Proprio da questa nuova esigenza nasce la Sobrietà all’italiana, coniata da Bibite Sanpellegrino per identificare chi sceglie di vivere in modo sobrio, senza alcol ma anche senza rinunciare ad esperienze di gusto uniche, divertimento e socialità.
Le Bibite Sanpellegrino, da sempre ambasciatrici del gusto e innovatrici nel mondo della mixology, sposano questa tendenza dando vita ad una esclusiva drink list sobria e ideando, con i propri esperti di miscelazione, cocktail creativi e all’avanguardia che con i loro gusti ricercati possano ricreare un’esperienza di fine drinking unica. Ad inaugurare il lancio della Sobrietà all’italiana, e della nuova drink list analcolica, è il Beetrooter, cocktail colorato e dal gusto fresco, a base di Cocktail Sanpellegrino, realizzato in occasione della primavera.
La Sobrietà all’italiana nasce da una tendenza tipicamente internazionale e costruisce le sue fondamenta sul Sober Curiosity Movement, trend diffuso oltreoceano soprattutto tra giovani e giovanissimi, che punta alla sobrietà come stile di vita per motivi di benessere fisico, mentale e sociale. Letteralmente, implica una maggiore consapevolezza delle proprie scelte di consumo
E così da Londra a New York, da Melbourne a Dublino passando per San Diego, questa tendenza ha acquisito sempre maggiore popolarità fino a sbarcare anche in Italia con il nuovo stile di vita della Sobrietà all’italiana, promosso dalle Bibite Sanpellegrino.
Secondo alcuni studi internazionali sono sempre di più le persone, soprattutto tra Millennials e ragazzi della Generazione Z, mediamente più pratici, razionali e consapevoli, a rivalutare il consumo di alcol in situazioni di socialità e convivialità.
Per questo motivo, le Bibite Sanpellegrino, attente alle esigenze in evoluzione di tutti i consumatori, nel corso degli anni hanno modellato e affinato la loro proposta di miscelazione, proponendo una vasta offerta sia alcolica che analcolica.
Il Beetrooter
In occasione del periodo primaverile, le Bibite inaugurano il lancio della Sobrietà all’italiana proponendo il Beetrooter, un cocktail speziato a base di Cocktail Sanpellegrino e barbabietola, in perfetto stile Sanpellegrino, creato dal Barmanager Marco Garavaglia insieme a Leo Sculli, proprietario del Nik’s & Co. L’idea iniziale del drink è nata da una collaborazione a 360 gradi tra chef, barmanager e proprietario.
In questo drink non manca sicuramente il colore, dato dalla tinta vivace di Cocktail Sanpellegrinounita alle sfumature violette dell’estratto di barbabietola, che insieme donano freschezza e gusto al cocktail, appagando perfettamente tutti i sensi; ma è anche la frizzantezza, tipica delle Bibite Sanpellegrino, ad esaltare e amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti del cocktail, regalando un’esperienza di gusto intensa.
Preparare il Beetrooter richiede alcuni veloci e semplici passaggi, accompagnati da un pizzico di creatività: basterà unire l’estratto di barbabietola al vino dealcolato speziato e allo shrub – sciroppo analcolico a base di barbabietola e aceto balsamico – aggiungendo Cocktail Sanpellegrino e a chiudere le spezie: cannella, chiodi di garofano, pepe e ginepro. Il drink si inserisce all’interno della nuova drink list ideata da Bibite Sanpellegrino per omaggiare il trend della Sobrietà all’italiana, e porta con sé una ventata di freschezza, leggerezza, colore e, chiaramente, di gusto tipicamente italiano.
Marco Feliziani, amministratore delegato Simonelli Group
Victoria Arduino, brand marchigiano tra i leader a livello mondiale nel segmento della macchine da caffè professionali, ha appena lanciato un nuovo prodotto, Eagle Tempo, la macchina professionale per caffè espresso dedicata ai cafès, ristoranti, torrefattori, catene, pasticcerie e bakeries. Ne abbiamo parlato con Marco Feliziani, direttore commerciale di Simonelli Group, azienda proprietaria del marchio Victoria Arduino.
Come si inserisce Eagle Tempo nella gamma prodotti Victoria Arduino?
“Tutti i prodotti Victoria Arduino hanno uno standard qualitativo molto elevato della gestione del caffè, inteso come materia prima. La sostenibilità, la cura del caffè di qualità, la massima qualità estrattiva sono presenti in tutti i prodotti della gamma.
Per la definizione e completamento della sua gamma prodotti, Victoria Arduino è andata a intercettare esigenze di un mercato specialty sempre più evoluto, differenziato e aperto anche ad aree limitrofe come pasticcerie, ristoranti, bakeries e coffee shop, dove il caffè è solo una parte del business, ma che allo stesso tempo, deve avere una qualità pari a quella offerta dalla parte core del business stesso.
La macchina Eagle Tempo con il supporto in acciaio inox alla base per ridurre l’impatto visivo dei collegamenti idrici ed elettrici ed offrire al cliente l’esperienza “Poetry in Motion” (immagine concessa)
In tantissimi locali il caffè è un’aggiunta di qualità a prodotti food e non solo di pari livello. Eagle Tempo è la macchina progettata e disegnata sulle esigenze di questo target”.
Con quali obiettivi strategici e di marketing siate arrivati a ideare la Victoria Arduino Eagle Tempo?
“In questi ultimi anni abbiamo assistito a un importante aumento della qualità del caffè inteso come prodotto venduto e di conseguenza lo stesso caffè è entrato più prepotentemente a far parte e ad arricchire l’offerta di ristoranti, catene, pasticcerie, bakeries e ovviamente di tanti cafès.
Eagle Tempo combina l’iconico brand, il design elegante e distintivo, che caratterizza la gamma Victoria Arduino, e performance di elevata produttività, proprio per rispondere alle esigenze di questi locali che vanno a incrementare il proprio business con l’offerta di una qualità pari a quella della parte core.
La Eagle Tempo all’interno di un bar caffetteria, nata dal restyling dell’iconico modello VA358 White Eagle con linee e forme aggiornate e minimal (immagine concessa)
È per questo motivo che Victoria Arduino ha potenziato la sua gamma con un prodotto dal design riconoscibile e dall’elevata capacità produttiva, incorporando tecnologie che permettono di fare business risparmiando energia e riducendo gli sprechi”.
Eagle Tempo è l’ultima arrivata della gamma insieme a Black Eagle Maverick, Eagle One e E1 Prima: qual è la caratteristica che la contraddistingue dei modelli che l’hanno preceduta?
“Eagle Tempo è dedicata a quei business mainstream, che guardano allo specialty e che stanno investendo molto nella qualità della loro offerta. Hanno quindi bisogno di un brand riconosciuto nel mondo specialty proprio come Victoria Arduino, ma con delle funzioni e caratteristiche più rispondenti ai loro bisogni.
È per questo motivo che Eagle Tempo è disponibile a gruppi bassi o alti, ha 5 tasti programmabili per ogni gruppo in modo da velocizzare l’operatività ed è estremamente semplice da usare tanto da richiedere pochissima formazione del personale. La semplice interfaccia utente e l’automazione del software consentono un utilizzo molto smart. Dal display touchscreen è possibile impostare temperature per ogni gruppo per la produzione di bevande diverse per rispondere velocemente durante i peak time alle esigenze di una clientela sempre più eterogenea.
Il display touch screen, grazie al quale è possibile scegliere l’impostazione di temperatura per ogni gruppo per la produzione di bevande diverse e l’uso di caffè differenti (immagine concessa)
Le tecnologie autopurge e easycream velocizzano il workflow e garantiscono qualità e consistenza in tazza. L’autopurge, cioè la pulizia automatica del gruppo dopo lo sgancio del portafiltro, velocizza le operazioni di preparazione delle bevande e garantisce la pulizia dei componenti per una lunga durata e ridotta manutenzione della macchina stessa.
La tecnologia Easycream, invece, permette il montaggio automatico del latte e bevande vegetali alla giusta temperatura e con la corretta dose di crema. Basta semplicemente premere la nuova leva vapore per avere la corretta crema latte per cappuccini, flatwhite, americano e tante altre bevande”.
Il design è una cifra che porta la firma Victoria Arduino: quanto è importante per una macchina pensata per i coffee shop di oggi, l’aspetto di una professionale?
“La scelta di un brand identifica l’orientamento del locale e della catena in relazione alla qualità offerta, all’attenzione al design, all’impegno verso la riduzione dell’impatto ambientale. Architetti e designer investono molto nella qualità dell’ambiente, quindi sono alla ricerca di oggetti di design e in grado di contribuire alla sostenibilità economica e ambientale del locale.
È per questo motivo che in Eagle Tempo abbiamo introdotto nuovi dettagli estetici che la rendono una macchina attuale, contemporanea e dalla forte riconoscibilità. Eagle Tempo nasce dal restyling dell’iconico modello VA358 White Eagle con linee e forme aggiornate e minimal.
La funzione autopurge: la pulizia automatica del gruppo dopo lo sgancio del portafiltro, velocizza le operazioni di preparazione delle bevande e garantisce la pulizia dei componenti per una lunga durata e ridotta manutenzione della macchina stessa (immagine concessa)
Abbiamo anche introdotto un supporto in acciaio inox alla base per ridurre l’impatto visivo dei collegamenti idrici ed elettrici ed offrire al cliente l’esperienza “Poetry in Motion” che vogliamo offrire con Eagle Tempo. Poetry in Motion, infatti, sta ad indicare come il design contemporaneo di Eagle Tempo si sposa con l’alta produttività e un workflow ancora più semplice e veloce”.
Va bene il design, senza però rinunciare ad alti livelli di performance: semplicità, velocità, risparmio energetico e di sprechi. Come siete riusciti a unire estetica e funzionalità in Eagle Tempo?
“Sin dall’origine Victoria Arduino ha saputo unire il valore del design a quello delle performance. È per questo motivo che la tecnologia N.E.O. (New Engine Optimization) di Victoria Arduino entra in Eagle Tempo, garantendo grande reattività e flessibilità nella preparazione delle bevande, stabilità di temperatura e consistenza del risultato, grazie al sistema di riscaldamento istantaneo e alla coibentazione delle caldaie.
Il concept Eagle Tempo (immagine concessa)
Per rispondere alle esigenze di produttività di catene, torrefattori, ristoranti, hotel, bakeries e pasticcerie, abbiamo installato un boiler vapore di capacità di 8 litri che, grazie alla funzionalità della tecnologia NEO, permette di preparare tante bevande a base di latte e plant based drinks.
La tecnologia N.E.O. (New Engine Optimization) di Victoria Arduino entra in Eagle Tempo e garantisce grande reattività e flessibilità nella preparazione delle bevande, stabilità di temperatura e consistenza del risultato, grazie al sistema di riscaldamento istantaneo (immagine concessa)
Il boiler vapore in acciaio inox è coibentato e ha una pressione interna di 2.1 bar che, in collaborazione con il controllo elettronico del vapore Steam-by-Wire, consente di erogare vapore secco per una migliore qualità delle bevande e una preparazione più rapida.
Il concept di Eagle Tempo vista da un angolo (immagine concessa)
Questa filosofia progettuale di Victoria Arduino, che bilancia sapientemente estetica, performance ed etica e che ha dato vita alla tecnologia N.E.O., permette di ridurre l’impatto ambientale del prodotto e di avere un risparmio energetico fino al 29% rispetto al modello precedente, la VA358 White Eagle. Al motore N.E.O. si aggiunge anche T.E.R.S. (Thermal Energy Recovering System), una soluzione tecnica brevettata in grado di recuperare il calore dell’acqua in uscita per preriscaldare quella in entrata con un ulteriore risparmio dell’8%”.
La macchina Eagle Tempo vista di fianco (immagine concessa)
Rapidità e produttività sono quindi le qualità principali di Eagle Tempo. È forse questo l’origine del nome?
“Esattamente, Tempo in inglese significa bit, ritmo. Eagle Tempo è nata per rispettare il bit, il ritmo i tempi di location come catene, hotel, ristoranti, torrefattori, pasticcerie e bakeries che affiancano il caffè di qualità ai loro prodotti e che scelgono un brand riconosciuto, quale è Victoria Arduino, per rafforzare la percezione della qualità offerta, grazie al design e alle performance di Eagle Tempo”.
La parte posteriore di Eagle Tempo (immagine concessa)
Dario Ciarlantini al centro, a sinistra Manuela Fensore e a destra Carmen Clemente
MILANO – Di Barista Sapiens, il manuale, anzi, la guida definitiva (così come recita il sottotitolo) firmata da Dario Ciarlantini – trainer e prima coordinatore per due anni della Specialty Coffee Association – Italy – e dal docente Antionio Malvasi, abbiamo già parlato in un’intervista in vista della sua pubblicazione.
Adesso torniamo a discuterne in occasione della prima presentazione milanese che si è svolta in uno dei punti di riferimento quando si parla di specialty in Italia, Cafezal in viale Premuda 14.
L’autore, emozionato, ha esplorato nel dettaglio molti degli aspetti trattati nel libro di testo, facendo emergere i punti salienti di fronte a un pubblico di curiosi – addetti del settore e non -.
Barista Sapiens: l’evoluzione del professionista
Che non deve “semplicemente premere un bottone e far uscire il caffè” ha affermato Ciarlantini, ma che deve essere in grado di raccontare la bevanda. Per farlo, rispondendo ad una domanda fatta in occasione del lancio, “E’ necessario conoscere la teoria prima della pratica, così da poter dialogare anche con il cliente e rispondere alle sue domande”.
Barista Sapiens, le coppie esposte
In prima fila alla presentazione, le due campionesse mondiali di latte art, Carmen Clemente e Manuela Fensore, che per altro compaiono all’interno del capitolo dedicato alla latte art di Barista Sapiens.
Sono state sfruttate le schede di assaggio – con la griglia super dettagliata fatta girare tra i presenti per poter giocare interattivamente con l’autore – , parlando di sentori di legno (negativo o positivo? questa una delle domande poste dal pubblico, in riferimento alla Robusta, che è stata affrontata da Ciarlantini facendo le distinzioni dovute al caso). Dell’importanza di conoscere anche le origini, le lavorazioni del chicco nelle piantagioni.
Manuela Fensore si è addentrata anche nel tema sempre più discusso ultimamente, delle fermentazioni applicate agli specialty: un processo che, ha condiviso anche Ciarlantini, si potrebbe pensare di impiegare anche alla Robusta o a dei caffè non specialty che vogliono però aumentare il loro valore qualitativo.
Robusta che, secondo Ciarlantini, potrebbe esser la risposta per il futuro dell’industria, a patto che naturalmente, sia di qualità. “Non per niente, già molti anni fa, mi chiamavano Mister Robusta“.
La domanda più comune di tutti: lo zucchero, sì o no?
In linea di massima non esiste un giusto o uno sbagliato, l’importante è – come suggerisce l’intero manuale – esser informati, consapevoli e non solo dalla parte del barista, ma anche dello stesso consumatore che, grazie a Barista Sapiens, ha gli strumenti necessari per valutare meglio cosa sta bevendo in tazza e, eventualmente, spronare l’operatore a fare diversamente.
Insomma, un lancio che ha riscosso un buon feedback, considerando anche la parte dedicata alla degustazione e poi anche il momento di una piccola masterclass svolta dalle due campionesse, che ha visto i più giovani ricettivi, attenti e incuriositi.
D’altronde la latte art resta la tecnica che avvicina per primo chi vuole lavorare in caffetteria: lo ha ammesso lo stesso Dario Ciarlantini, che per primo ha iniziato da lì ad appassionarsi al mondo dietro al bancone e che ha avuto la vera svolta poi venendo a conoscenza dell’aspetto della pulizia delle attrezzature.
Un’arte del cappuccino, che è anche uno degli argomenti che vogliono approfondire da subito i corsisti di cui si occupa durante le ore di formazione.
La piccola masterclass di latte art
Molte le coppie andate vendute durante l’evento, soprattutto acquistate dai ragazzi della Scuola Galdus, che hanno speso un pomeriggio di sabato ancora una volta in formazione e cultura e hanno anche voluto fare una foto con l’autore (un segnale in risposta a chi ancora si chiede dove trovare personale motivato per l’horeca).
Ma per chi non fosse stato presente, Barista Sapiens, edizioni Gribaudo, è disponibile negli store Feltrinelli e anche su Amazon a 24,90 euro.
La prossima presentazione, sarà in un’altra nicchia per la community dello specialty, la Scuola del Caffè di Ditta Artigianale a Firenze.
L’esercizio commerciale era già finito nel mirino del Tg satirico nel 2018. Spintoni, botte e minacce di morte: Jimmy Ghione di Striscia la Notizia è stato aggredito dal titolare del bar dell’Agenzia delle entrate di Roma dopo avergli ricordato la tendenza che lo porta a incassare i pagamenti senza emettere lo scontrino. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Federico Garau pubblicato su Il Giornale.
L’aggressione a Jimmy Ghione
ROMA – Niente scontrini nel bar dell’Agenzia delle entrate: anche se sembra paradossale è proprio così, ma stavolta il titolare dell’esercizio commerciale non la prende bene e aggredisce e minaccia Jimmy Ghione e la troupe di Striscia la Notizia impegnata a documentare i fatti. Non si tratta, in effetti, della prima volta che il bar operativo presso l’Ufficio Territoriale di Roma 6 – Eur Torrino finisce nel mirino del Tg satirico.
Il primo capitolo risale infatti all’ormai lontano 2018, quando fu documentata la tendenza del proprietario a evitare di rilasciare scontrini fiscali ai propri clienti. Dopo aver ricevuto delle segnalazioni, quindi, Jimmy Ghione decide di tornare a far visita al titolare dell’esercizio commerciale, per verificare se la situazione nel frattempo è cambiata oppure no.
Le immagini riprese da una telecamera nascosta documentano che, in effetti, la tendenza a incassare i pagamenti senza emettere lo scontrino sembra proprio essere rimasta ben radicata.
Che si tratti di un caffè, di fare delle fotocopie o di vendere una bottiglietta d’acqua o un panino, la procedura è sempre la stessa: porgere al cliente il resto senza provvedere a dargli anche la ricevuta fiscale. Tendenza, peraltro, documentata in giorni diversi da alcuni complici del celebre Tg satirico.
Raccolti gli elementi per poter entrare in scena, Jimmy Ghione si reca nel bar incriminato, presentandosi al titolare subito dopo aver varcato la porta. Neppure il tempo di battere ciglio, che quest’ultimo si avventa come una furia contro il cameraman della troupe di Striscia, che viene scaraventato a terra.
L’obiettivo successivo è lo stesso inviato di Striscia, anch’egli scaraventato a terra dal titolare del bar. Ghione chiede conto dell’aggressione, ricordando al proprietario che farebbe bene a preoccuparsi di fare gli scontrini.
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MILANO – Fine settimana in ripresa per i mercati del caffè, a fronte di un quadro generale che rimane complesso e intricato. All’IceArabica, il contratto per scadenza maggio ha guadagnato, venerdì 24 marzo, 495 punti risalendo a 179,25 centesimi. Massimo giornaliero a 179,85, sotto la soglia dei 180 centesimi, che è stata violata, per l’ultima volta in ordine di tempo, nella seduta di martedì scorso.
L’IceRobusta si rivaluta, a sua volta, di 65 dollari e vola a quota 2.189, livello massimo, per la scadenza principale, dalla fine del settembre scorso.
A mettere le ali alla borsa londinese, le previsioni pessimistiche di Volcafe sul saldo mondiale tra domanda e offerta di robusta, che vedrebbe un deficit record di 5,6 milioni di sacchi, nel 2023/24.
Indonesia ai minimi decennali
Sempre secondo Volcafe, l’Indonesia (terzo produttore mondiale di robusta, dopo il Vietnam e il Brasile) produrrà, nel 2023/24, appena 9,1 milioni di sacchi della varietà meno pregiata: il livello minimo degli ultimi 10 anni. La caduta produttiva è attribuita alle forti precipitazioni che hanno colpito le principali aree di produzione.
Il trader svizzero ha anche ridimensionato drasticamente le sue aspettative sulla produzione brasiliana 2023/24 di arabica, che stima ora in 40,5 milioni di sacchi, contro una previsione di quasi 50 milioni lo scorso mese di luglio.
Ad alimentare tale pessimismo, la fioritura deludente nel Minas Gerais, massimo produttore brasiliano di arabica.
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Forno Brisa taglia il traguardo dei 4 milioni di euro con il suo crowdfunding (ne abbiamo parlato qui). Il suo obiettivo è quello di dedicarsi allo sviluppo di nuovi progetti con le pasticcerie amiche, realtà artigianali d’eccellenza con cui ha condiviso la nuova campagna lanciata a dicembre sul portale di Mamacrowd. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata su Il Resto del Carlino.
La raccolta fondi di Forno Brisa
BOLOGNA – E’ una Pasqua dal sapore dolce quella del forno Brisa, che arriva al traguardo di una campagna di raccolta fondi record (superati i 4 milioni di euro) e festeggia con la colomba pasquale in diverse varianti.
Classiche, creative, vegane e “Brutte ma Buone”: tanti sono i dolci tradizionali, dal pack sognante e incoraggiante, proposte dal forno bolognese. Dolci che annunciano la fine della seconda campagna di crowdfunding “I sogni possono ispirare rivoluzioni!”.
Il Forno Brisa, a partire dalla primavera, si dedicherà allo sviluppo dei tanti progetti pensati insieme alle pasticcerie amiche, realtà artigianali d’eccellenza con cui ha condiviso la nuova campagna lanciata a dicembre sul portale di Mamacrowd. “Siamo davvero felici di annunciare la chiusura di questo crowd ad una cifra record per noi, più di 4 milioni di euro raccolti.
Grazie alla fiducia di tutti quelli che hanno sostenuto questo progetto, Forno Brisa ora è una realtà composta da oltre 1000 soci, tra i quali ci sono clienti, finanziatori, ma anche bakery amiche, come Panificio Davide Longoni, Pandefrà, Mamm e Mercato del Pane. Ora più che mai non vediamo l’ora di metterci al lavoro insieme a loro per realizzare i nuovi progetti con i quali continueremo la nostra rivoluzione nel mondo del pane.” racconta Pasquale Polito, uno dei due soci fondatori di Forno Brisa.
Il crowdfunding era iniziato lo scorso dicembre il cui obiettivo è lo sviluppo di un nuovo modello di bakery orizzontale e corale nel quale sono coinvolti i soci Davide Longoni a Milano, Francesca Casci Ceccacci di Pandefrà a Senigallia, Roberto Notarnicola di Mamm di Udine, Luigi Morsella del Mercato del Pane di Pescara.
Tra i progetti comuni sicuramente il Mulino Collettivo in Abruzzo, al fine di completare e controllare l’intera filiera, e una piattaforma digitale capace di efficientare il lavoro e di garantire la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni all’interno delle singole aziende e tra le aziende amiche, oltre a nuovi punti vendita e nuovi laboratori.
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La multinazionale dolciaria Ferrero ha avviato la ricerca di partner media per il biennio 2024/25. Per il mercato italiano la cifra destinata alla promozione di prodotto si aggirerebbe sui 150/200 milioni di euro ma volerebbe addirittura a 800 per l’investimento globale in pubblicità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata su La Voce di Alba.
L’investimento di Ferrero nelle campagne pubblicitarie
ALBA (Cuneo) – Il dato riguarda il biennio 2024-2025 che vedrà un investimento di circa 800 milioni di euro l’anno. Stiamo parlando della spending che la multinazionale Ferrero ha messo sul piatto per le nuove campagne pubblicitarie nella zona EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).
Un cifra importante, segno che l’azienda albese continua a credere nelle emozioni che nascono nei suoi spot radio o tv, nelle campagne pubblicitarie web e in tutto ciò che viene utilizzato per fare venire la “voglia di qualcosa di dolce”, come si diceva in un celebre spot televisivo dedicato ai Ferrero Rocher.
A dare conto di come la multinazionale albese avrebbe aperto ufficialmente la gara per la scelta dei partner pubblicitari per il planning e il vending è stata la testata giornalistica inglese Campaign, che precisa anche come l’operazione coinvolga tutti i prodotti in ben 70 nazioni.Per il mercato italiano la cifra destinata alla promozione di prodotto si aggirerebbe sui 150/200 milioni di euro.
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