mercoledì 03 Dicembre 2025
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Lavazza introduce il venerdì breve per i suoi dipendenti

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Il logo di Lavazza Group

Due milioni di lavoratori italiani lavorano per 50 ore a settimana. Intesa Sanpaolo e Lavazza nei loro uffici stanno già applicando il calendario settimanale ristretto che va lunedì al venerdì mattina. Per ora sono solo due gruppi ma il dibattito e le sperimentazioni anche in Europa stanno fiorendo come mai forse in passato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Piera Caltrin pubblicato sul portale Economy.

Settimana corta, Intesa Sanpaolo e Lavazza ci sono

MILANO – Settimana lavorativa corta? Sì, a volte ritornano. E stavolta la proposta, che in Italia si vagheggia da anni, della settimana breve senza rinunciare a una parte dello stipendio, potrebbe essere qualcosa più di uno slogan ad effetto. Intesa Sanpaolo e Lavazza del resto, nei loro uffici stanno già applicando il calendario settimanale ristretto che va dal lunedì al venerdì mattina.

Per ora sono solo due gruppi ma il dibattito e le sperimentazioni anche in Europa fioriscono come mai forse in passato.

Perché? Perché a causa della guerra in Ucraina bisogna risparmiare energia a tutti i costi e poi perché la pandemia ha cambiato radicalmente i vecchi paradigmi del mondo del lavoro. Prendiamo il caso della Gran Bretagna dove, in seguito a un progetto sperimentale sulla settimana corta, 18 aziende sulle 60 partecipanti hanno scelto di portare avanti questa vecchia-nuova modalità trasformandola in una pratica effettiva.

Vediamo come si sono organizzati invece le nostre due realtà nelle quali è stato introdotto il modello. Intesa Sanpaolo, prima grande azienda a farlo in Italia, ha già riorganizzo il lavoro concedendo la settimana lavorativa corta da 4 giorni e 9 ore lavorative (36 ore in tutto) ai suoi 74 mila dipendenti, a parità di retribuzione, su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche e produttive.

Lavazza lo ha fatto a dicembre 2022 rivoluzionando i contratti dei dipendenti nei quali sono stati inseriti, oltre alla settimana corta, un bonus di 700 euro, per far fronte al caro vita di questi tempi ed una serie di agevolazioni nell’orario di lavoro in base alle necessità del lavoratore, come ad esempio 10 giorni al mese in smart working e il venerdì breve che permette ai dipendenti di uscire prima dall’ufficio tra maggio a settembre.

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Segafredo lascia il ciclismo dal Tour de France: sulle maglie Trek ci sarà Lidl

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segafredo zanetti gestione documenti Il logo di Segafredo Zanetti
Il logo di Segafredo Zanetti

Il Giro d’Italia sarà l’ultimo GT per l’azienda italiana del caffè che, dopo aver deciso di non rinnovare l’accordo di sponsorizzazione che la legava a Trek fino al termine della stagione, lascerà il World Tour già da luglio. Tuttavia, nella stagione in corso, la Virtus Bologna è tornata a calcare i parquet dell’Eurolega, la massima competizione di basketball continentale.

Segafredo ha perciò deciso di investire, insieme a BolognaFiere, 55 milioni di euro per la realizzazione di un Padiglione polifunzionale – la Virtus Segafredo Arena. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Cicloweb.

L’addio di Segafredo al ciclismo

PIANORO (Bologna) – Segafredo lascia il ciclismo. E lo farà già a partire da questa stagione, per la precisione dal Tour de France, in cui il main sponsor del sodalizio americano diventerà Lidl, già da anni presente nel mondo del ciclismo a livello commerciale. A lanciare l’indiscrezione, il portale belga HLN, che spiega come Luca Guercilena, general manager della Trek-Segafredo, si sia messo immediatamente alla ricerca di un nuovo partner, dopo aver ricevuto dall’azienda produttrice di caffè la conferma della volontà di non rinnovare l’accordo di sponsorizzazione, in scadenza al termine di questa stagione.

Una conferma che era nell’aria, anche se non si pensava che il Giro d’Italia sarebbe potuto essere l’ultimo grande giro di Segafredo da sponsor

Entrata nel ciclismo con l’intenzione di portare il proprio marchio sui mercati americani e del centro-nord Europa, l’azienda con sede a Pianoro, in provincia di Bologna, ha investito poco meno di 10 milioni di euro a stagione a partire dal 2016, l’anno del debutto a fianco del colosso americano della bicicletta.

Proprio Segafredo ha voluto, da subito, che a portare il proprio marchio in giro per il mondo fossero corridori di primissimo piano, a partire da Alberto Contador, che in Trek-Segafredo ha concluso la propria carriera, e proseguendo con Vincenzo Nibali, la cui esperienza in maglia bianco-rosso-nera si è conclusa con molte ombre e poche luci.

La differenza di vedute tra la compagine statunitense, più propensa a puntare su giovani corridori da lanciare tra i professionisti, e quella italiana, alla costante ricerca, a qualsiasi prezzo, di corridori di primo piano, in grado di vincere le corse più importanti del calendario, ha caratterizzato tutte le dieci stagioni di attività del sodalizio italo-americano.

Gli aumentati costi del ciclismo di vertice, la sempre crescente difficoltà a competere con le primissime squadre del World Tour e la maggiore attenzione che Segafredo ha rivolto ad altri progetti (ne parleremo a breve), hanno portato l’azienda del caffè a intorrempere la propria presenza nel ciclismo di alto livello come sponsor di una squadra.

Un’interruzione brusca, visto il subentro di Lidl già dal prossimo Tour de France, ma non troppo sorprendente, visto il progressivo disimpegno di Segafredo dal mondo del pedale: nel 2021, infatti, si era già interrotta la sponsorizzazione di due eventi di punta di Rcs come il Giro d’Italia e la Strade Bianche.

Difficile, dunque, pensare che Segafredo possa essere coinvolta nel mitologico allestimento di una squadra World Tour di bandiera italiana, anche se, per quanto ridimensionato, l’impegno nel ciclismo dovrebbe rimanere

Non a caso, il Tour de France 2024 passerà, nel finale della seconda tappa, davanti allo stabilimento Segafredo di Rastignano, alle porte di Bologna. Gli interessi di Segafredo però sono altri, almeno per ora; a partire dal basket, in cui Massimo Zanetti, patron trevigiano del marchio, è pronto ad aumentare sensibilmente i già cospicui investimenti. Nella stagione in corso, la Virtus Bologna è tornata a calcare i parquet dell’Eurolega, la massima competizione cestistica continentale, e conta di poterlo fare anche negli anni a venire, con l’obiettivo di puntare alla vittoria.

Per guadagnarsi l’invito degli organizzatori della manifestazione, Segafredo ha deciso di investire, insieme a BolognaFiere (partecipata che vede il Comune e la Città metropolitana di Bologna, oltre alla Regione Emilia-Romagna, tra gli azionisti), 55 milioni di euro per la realizzazione di un Padiglione polifunzionale – la Virtus Segafredo Arena – all’interno del quartiere fieristico del capoluogo emiliano; soldi che si vanno ad aggiungere agli almeno 25-30 milioni di euro a stagione necessari per allestire una squadra ai vertici del basket europeo.

Un investimento che, già da solo, giustifica la decisione di affrancarsi da un altro impegno gravoso, come quello di co-sponsor di una squadra World Tour. Investimento a cui potrebbe aggiungersi quello necessario a rilevare la Sampdoria, società a un passo dal fallimento e già accostata, nel recentissimo passato, all’azienda di Massimo Zanetti.

illycaffè a fianco dei malati oncologici con la campagna per il bar illydieci

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illycaffè oncologia
illycaffè insieme all’Istituto Europeo di Oncologia (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè, azienda leader nel caffè di alta qualità sostenibile, ha scelto di supportare l’Istituto europeo di oncologia di Milano fondato da Umberto Veronesi, eccellenza mondiale nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura dei tumori. Lo fa con la nuova campagna abbonamenti per il bar illydieci, che andrà a sostegno del progetto Second Opinion dell’IEO.

L’iniziativa di illycaffè a favore dell’Istituto Europeo di Oncologia segna l’inizio di una serie di azioni legate alla campagna abbonamenti che ogni anno andranno a favore di una giusta causa.

IEO Second Opinion offre un servizio a distanza ai pazienti che vogliono avere un secondo parere su una diagnosi già avuta o un trattamento già prescritto: un team multidisciplinare dedicato esegue una valutazione a 360° di ogni caso per consigliare la migliore alternativa di cura possibile.

“Quest’anno l’espresso illy acquistato al bar attraverso l’abbonamento contribuirà a sostenere Second Opinion dell’Istituto Europeo di Oncologia. Abbiamo scelto questo progetto perché è un aiuto concreto e immediato per i pazienti oncologici – racconta Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Avere un secondo parere è un aiuto importante, sia clinico che psicologico, per chi inizia un percorso di terapie anticancro, soprattutto per chi si trova lontano da un centro d’eccellenza. Insieme a IEO, illycaffè vuole offrire questo servizio al maggior numero possibile di malati per dare a ognuno una speranza in più.”

illydieci aggiunge valore al rito quotidiano del caffè al bar, trasformandolo in un gesto di solidarietà che si consolida con la collaborazione dei consumatori. Acquistando un carnet da 10 consumazioni di espresso o raccogliendo 10 coupon da utilizzare nel bar in cui sono stati acquistati, illy devolverà 1 euro al progetto Second Opinion e il barista offrirà al suo cliente l’undicesimo caffè.

L’abbonamento, disponibile in tutti i caffè illy d’Italia a gestione diretta e nei bar aderenti al progetto, sarà fruibile per tutto il 2023. Tutti i dettagli si trovano sul sito IEO.

Caffè Borbone a Tuttofood con Miscela leggera, Crema caffè e le linee di cialde-capsule compostabili

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Miscela Leggera (immagine concessa)

NAPOLI – Caffè Borbone, marchio di riferimento nel business della torrefazione e del caffè porzionato, anche quest’anno è presente a TuttoFood 2023, la più importante fiera internazionale B2B dedicata al settore agroalimentare, in programma a Fiera Milano (Rho) dall’8 all’11 maggio.

Caffè Borbone a Tuttofood

Presso lo Stand G05 H10 all’interno del Padiglione 3P, l’azienda con sede a Caivano (Napoli) propone un’ampia offerta diversificata di prodotti tra miscele, con caratteristiche organolettiche ben definite per soddisfare gusti e abitudini dei consumatori, e formati disponibili in cialde e in capsule compatibili con i sistemi più diffusi. Si potranno quindi degustare le più recenti novità, in particolare Crema Caffè e Miscela Leggera in cialda compostabile con incarto riciclabile, e il sapore autentico delle miscele delle linee di punta firmate Caffè Borbone.

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Crema Caffè (immagine concessa)

Tra i principali produttori di monoporzionato, nel 2017 Caffè Borbone è stato il primo in Italia a proporre agli appassionati di caffè la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost. Successivamente, è stata la prima azienda a produrre un involucro riciclabile nella raccolta della carta e subito dopo ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro compatibile per i sistemi Lavazza* A Modo Mio*.

L’attenzione al packaging attraverso soluzioni innovative e sostenibili per l’ambiente guida da sempre gli investimenti dell’azienda campana in Ricerca&Sviluppo.

In occasione di Tuttofood 2023, il tema della sostenibilità come impegno centrale declinato a più livelli, dall’involucro dei prodotti alla promozione di progetti locali e internazionali, ispira l’allestimento dello stand, progettato per invitare i visitatori alla scoperta dell’intero mondo Borbone.

 Le novità di prodotto

A TuttoFood 2023 Caffè Borbone presenta Miscela Leggera in cialda compostabile con incarto riciclabile, disponibile in GDO dal mese di maggio.

Miscela Leggera è la miscela con il 50% di caffeina in meno rispetto alla miscela Nobile che mantiene il sapore del caffè espresso dal tradizionale gusto intenso al palato ma con un ridotto contenuto di caffeina, inferiore a 1,2%, ideale da assaporare in qualsiasi ora della giornata, anche dopo cena. Questa nuova miscela nasce dall’incontro di Miscela Nobile e Miscela Dek per offrire un espresso cremoso e leggero, in perfetto equilibrio tra un carattere vigoroso e una squisita dolcezza.

Altra novità dell’ultimo mese è Crema Caffè, un dessert a base di caffè che si consuma freddo, senza glutine e senza lattosio, in cui l’aroma dell’espresso assume nuove sfumature di gusto. È il primo prodotto di questo genere per uso domestico venduto in confezione brick da 550g. Da sempre consumato al bar, ora può essere assaporato anche a casa, in alternativa al classico dolce al cucchiaio o per una pausa caffè diversa dal solito. Miscela Leggera e Crema Caffè sono disponibili anche sul sito ufficiale di Caffè Borbone.

La vendita del monoporzionato

“Il nostro obiettivo è ampliare la vendita del monoporzionato su più canali distributivi e puntare su un’offerta ampia e diversificata che sappia rispondere all’evoluzione delle abitudini dei consumatori, sempre più attenti alla qualità delle materie prime e alla ricerca di proposte innovative e sostenibili. In questa edizione di TuttoFood presentiamo, infatti, prodotti che dimostrano la direzione verso cui stiamo lavorando per continuare a offrire sempre qualcosa di nuovo”, commenta Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone. “Crema Caffè non è solo per noi una nuova categoria merceologica, ma è il primo dessert freddo a base di caffè per uso domestico disponibile sul mercato e grazie a Miscela Leggera i consumatori possono scegliere un caffè con un ridotto contenuto di caffeina ma ugualmente gustoso”.

 Le attività proposte allo stand

Durante i giorni di fiera, ogni mattina Caffè Borbone darà il buongiorno agli ospiti in visita allo stand con una colazione organizzata in partnership con l’azienda Fresystem Spa e a pranzo li accoglierà con una degustazione a cura di uno chef

Inoltre, sarà presente l’illustratrice Mery Saporito per una coinvolgente e creativa sessione di ritratti personalizzati.

*Lavazza , *A Modo Mio , *Lavazza A Modo Mio , *Espresso Point  e *Lavazza Espresso Point  sono marchi di proprietà di Luigi Lavazza S.p.A. Caffè Borbone Srl è produttore autonomo non collegato alla Luigi Lavazza S.p.A. La compatibilità delle capsule Caffè Borbone è funzionale all’utilizzo con macchine da caffè ad uso domestico Lavazza Espresso Point  – Lavazza  A Modo Mio .

La scheda sintetica di Caffè Borbone

Caffè Borbone è un marchio di Caffè Borbone S.r.l., azienda nata nel 1997 tra i principali produttori specializzati in cialde e capsule sul territorio nazionale ed internazionale. Leader assoluto nel comparto delle cialde in Distribuzione Moderna, sia in termini di quota val. % sia di vendite a Valore in mil Eur (cfr. Nielsen IT Distr. Moderna).

Caffè Borbone occupa una delle primissime posizioni nel mercato del caffè porzionato. Nel 2018 entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.

L’azienda rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi come la cialda compostabile 100%, l’incarto totalmente riciclabile nella raccolta della carta e la capsula compostabile Don Carlo che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

Caffè Circi, Gruppo Moak, presenta il nuovo marchio della torrefazione romana

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Michele Circi (immagine concessa)

ROMA – Caffè Circi, il caffè dei romani dal 1929 è parte ormai integrante del Gruppo Moak con il quale ha iniziato una importante partnership commerciale poco più di un anno fa, presenta il nuovo marchio e la sua nuova identità d’immagine: l’identità di un Gruppo in costante evoluzione, con un’anima italiana ma con una visione globale.

Il nuovo volto di Caffè Circi

L’incarico di reinterpretare il marchio e ridisegnare la comunicazione visiva di Caffè Circi è stato affidato a For[me]Moak, l’agenzia interna del gruppo, la quale ha saputo conservare, esaltandola in forma contemporanea, la storicità e la territorialità che hanno reso nota nel mondo la storica torrefazione romana.

Il brand, che ha visto nel tempo diverse trasformazioni, in questa sua nuova versione rappresenta oggi l’evoluzione di quello originario: ispirandosi al marchio degli anni 50 e restando fedele al colore verde Circi (Pantone 3298), risulta alleggerito e presenta l’inserimento di un nuovo elemento decorativo che ricorda un vassoio, simbolo della cura e dell’attenzione ai dettagli.

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Il nuovo logo di Caffè Circi (immagine concessa)

Ne è derivato un look rinnovato e moderno, legato alle origini e alla solidità del marchio, applicato anche alle tazzine, a tutti gli accessori complementari e ai packaging delle quattro pregiate miscele Gran Caffè, Miscela Bianca, Miscela Argento e Miscela oro.

Le relative confezioni sono state rielaborate con un design dedicato al Colosseo, uno dei simboli architettonici della città eterna riconosciuto in tutto il mondo e nei colori che identificano le diverse miscele, quali bianco, argento, oro e verdone per Gran Caffè.

“In poco meno di un anno il team creativo del Gruppo Moak ha realizzato un importante restyling del marchio Caffè Circi, espressione di un Gruppo orientato al futuro che vuole conservare le proprie radici, i propri valori e la propria mission. Insieme a Massimo e Michele Circi questo momento rappresenta l’occasione per rafforzare il posizionamento dello storico brand sul mercato e riflette il forte impegno ad una crescita costante, solida e sostenibile” dice Alessandro Spadola, ceo del Gruppo Moak.

La nuova corporate Image verrà presentata ai clienti e al pubblico del settore durante un Open Day – Martedì 16 Maggio 2023 dalle ore 16.00 alle ore 21.00 a Borgo della Mistica – Viale Marisa Bellisario 300, Roma.

La scheda sintetica di Caffè Moak

Caffè Moak S.p.A. nasce nel 1967 a Modica da un piccolo laboratorio siciliano fondato da Giovanni Spadola, scegliendo il nome “Moak” quale anagramma di moka ed ispirandosi all’antico nome arabo della sua città, Modica. Oggi Moak è guidata con la stessa passione dai figli del fondatore, Alessandro (CEO) e Annalisa (CMO) che hanno portato quella che era un’eccellenza artigianale locale a divenire un brand ed un gruppo imprenditoriale riconosciuto nel settore della torrefazione e della distribuzione del caffè in oltre 50 Paesi nel mondo.

La qualità del prodotto e l’ecosostenibilità sono alla base della filosofia aziendale: dalla selezione delle migliori monorigini, coltivate rispettando il lavoro dell’uomo e l’ambiente, alla tostatura per ogni qualità di caffè, fino al controllo dell’intero ciclo produttivo da un laboratorio di analisi interno tecnologicamente all’avanguardia.

All’innovazione tecnologica Moak ha da sempre affiancato l’evoluzione culturale: nel 2000 nasce il progetto Moak Cultura inaugurato con il concorso Caffè Letterario Moak cui è seguito il concorso Fuori Fuoco, che hanno visto il connubio tra artisti emergenti e personaggi illustri della cultura, in particolar modo nel campo della letteratura e fotografia artistica.

Due progetti fortemente voluti per poter apprezzare il Caffè Moak in contesti ed esperienze di socialità ed integrazione socio-storico-culturale: elemento di aggregazione e di identità collettiva dove il food e il taste sono anche memoria e rito, scambio culturale e patrimonio di significati ottenuti grazie ad un prodotto di qualità abbinato all’evoluzione innovativa.

La scheda sintetica di Caffè Circi

Caffè Circi, ”il caffè dei romani”, nasce a Roma nel 1929 fondato da Michele Circi, negli anni ferventi del futurismo, in cui dinamismo e passione ispiravano l’arte, la sua storia si fonde con quella della città eterna tra tradizione e innovazione, puntando all’eccellenza delle sue miscele, riuscendo a conquistare il palato di esperti e amanti del caffè di qualità.

L’arte del gusto di Circi si rivela nel sapore perfetto e accattivante del caffè e anche in tutti gli oggetti a lui dedicati, come le tazzine. Dal 2022 Caffè Circi è entrato a far parte del Gruppo Moak. La gestione del daily business è stata confermata ai fratelli Massimo e Michele Circi, nipoti del fondatore.

Iginio Massari lancia il maritozzo in occasione della Festa della mamma

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Il maritozzo di Iginio Massari (immagine concessa)

MILANO – Iginio Massari, uno dei maggior esponenti della pasticceria italiana, ha pubblicato sul profilo Instagram l’annuncio della sua nuova e personale versione del maritozzo completamente reinventato in occasione della Festa della mamma il 14 maggio.

Il maritozzo rivisitato da Iginio Massari

Nel post della piattaforma social, il maestro pasticciere descrivere il dolce come: “Una soffice pasta brioche, leggera come una nuvola, accoglie al suo interno un cuore di confettura di mirtilli, e una mousse ai mirtilli, per un’indimenticabile esperienza di gusto ad ogni morso”. Il maritozzo sarà disponibile in tutti gli store Iginio Massari sin da giovedì 11 maggio.

Iginio Massari ha fatto parlare molto di sé ultimamente anche grazie alla serie televisiva che sarà diretta sulla sua vita a opera del regista Gianluca Antonelli (ne abbiamo parlato qui).

E Blanco inaugura a Brescia la pasticceria L’isola delle rose con 500 fan in delirio

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Le tappe di Blanco al Blu Celeste tour (immagine concessa)

Davanti ad un pubblico di oltre 500 fan, Blanco ha inaugurato la sua pasticceria “L’isola delle rose”, che riprende il titolo del suo singolo. Il cantante ha proposto per l’occasione la special box realizzata per la festa della mamma. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul quotidiano Il Giornale di Brescia.

L’inaugurazione della pasticceria di Blanco

BRESCIA – Coda lunghissima e almeno 500 persone per Blanco in viale Italia a Brescia. Ma, diversamente da quanto si potrebbe pensare, niente esibizione al microfono per il cantante di Calvagese della Riviera. Solo l’inaugurazione della pasticceria L’isola delle rose, che riprende pari pari il titolo del suo singolo e di cui è titolare insieme ad amici e parenti. Così per l’occasione tutti i Fabbriconi’s si sono riuniti per il grande giorno del ventenne Riccardo: ecco posare accanto al vincitore di Sanremo 2020 mamma Paola, papà Giovanni e le sorelle Giulia e Sara.

Blanco, in total black (t-shirt, pantaloni e immancabili occhiali da sole), arriva verso le 15.40 con qualche minuto di anticipo rispetto al taglio del nastro previsto per le 16, poi fa capolino sulla porta d’ingresso e manda il pubblico in visibilio, con gli smarthphone dei presenti che si accendono quasi fossero sotto un palco. Quindi si concede a selfie ed autografi ai fortunati che riescono ad entrare nell’esercizio commerciale di viale Italia, acquistando biscotti o la box realizzata ad hoc per la Festa della mamma.

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Sergio Goppion resta nel consiglio direttivo del Consorzio tutela espresso italiano tradizionale, Paola Goppion entra nel Comitato scientifico

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Paola e Sergio Goppion (immagine concessa)

PREGANZIOL (Treviso) – Goppion Caffè, la storica torrefazione di Preganziol, alle porte di Treviso, raddoppia il suo impegno all’interno del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale con ben due cariche: Sergio Goppion rimane all’interno del Consiglio direttivo, mentre Paola Goppion entra a far parte del Comitato scientifico. Durante l’Assemblea dei soci, tenutasi il 3 maggio a Treviso, è stato inoltre eletto presidente del consorzio per il quarto mandato consecutivo Giorgio Caballini di Sassoferrato, affiancato da Ilaria Danesi nel ruolo di vicepresidente. A capo del Comitato scientifico sarà invece Helga Sanità, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Goppion Caffè raddoppia il suo impegno all’interno del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale

“L’obiettivo del Consorzio – spiega Paola Goppion, responsabile comunicazione e marketing di Goppion Caffè – è promuovere e valorizzare il rito del caffè espresso italiano, soprattutto attraverso il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco. Si tratta di un percorso che Goppion ha fatto suo fin dall’ingresso nell’associazione. Da più di settant’anni crediamo nel rito del caffè come espressione del genio italiano, riconosciuto come modello di socialità in tutto il mondo, esempio del vero made in Italy”.

“Io, Sergio e tutta la grande famiglia di Goppion Caffè ci impegneremo assieme al Consorzio affinché venga riconosciuta l’importanza del rito del caffè tradizionale italiano nel mondo. Tra poco inoltre ci aspetta un importante appuntamento, il World of Coffee, in programma dal 22 al 24 giugno ad Atene, dove potremo diffondere il nostro messaggio”.

Oltre a Sergio Goppion, fanno parte del Consiglio direttivo: Alessandro Cavo, consigliere delegato e Membro di Giunta Nazionale della Fipe, Mario Cerutti, presidente Comitato italiano del caffè, Maurizio Maccagnagni, Giovanni Mazzer, Luigi Morello, Omar Zidarich, Antonella Zambelli e Fabrizio Polojaz, nomi riconosciuti nel mondo del caffè.

Importanti novità riserva il Comitato Scientifico, per il quale hanno riconfermato la loro disponibilità Elio Franzini, Rettore dell’Università di Milano, Diego Begalli dell’Università di Verona, Luigi Bonizzi dell’Università di Milano, Jonathan Morris della University of Hertfordshire e Luigi Morello, Presidente Istituto Espresso Italiano.

Oltre a Helga Sanità, completa il parterre accademico Daniele Marini dell’Università di Padova. Assieme a Paola Goppion entrano nel Comitato Scientifico anche Arturo Morettino, Fabrizio Polojaz, Nando Ottavi e Antonella Zambelli.

Alla scoperta delle Lags Battle nella sede di Coffee Training Academy a Verona il 17 maggio

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Le Lags Battle (immagine concessa)

VERONA – Il 17 maggio prossimo Coffee Training Academy, scuola per baristi e Lags certification point organizza in sede a Verona un evento dedicato alle Lags Battle. In collaborazione con Latte Art Grading System, verrà dedicata questa giornata alla scoperta delle competizioni che, a suon di cappuccini decorati, avvengono in giro per l’Italia e nel resto del mondo.

L’evento dedicato alle Lags Battle

L’evento è previsto per le ore 13.30 con l’obiettivo di valorizzare e spiegare da vicino il funzionamento delle Battle nella prima parte dell’evento, senza farsi mancare poi una parte pratica con simulazioni e una competizione a premi aperta e adatta a tutti i partecipanti (sia certificati Lags che non).

“Verrà fatta, subito dopo la parte teorica, una simulazione delle competizioni tra i vari partecipanti della giornata” afferma Davide Cobelli, fondatore di Coffee Training Academy, continuando con “il momento sarà importante perché servirà a simulare come avvengono le competizioni e per provare il brivido della pedana, che è sempre fonte di agitazione e talvolta gioca brutti scherzi”.

Completeranno la giornata gli ospiti tanto attesi: Luca Ramoni (founder Lags), Manuel Verdini (livello nero e giudice Lags) e Michele Hu (Campione mondiale livello nero, livello oro e giudice Lags).

Fairtrade: torna la Grande Sfida per il clima il 13/05

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La Grande Sfida Fairtrade (immagine concessa)

PADOVA – In occasione della giornata mondiale del fair trade del 13 maggio torna la Grande Sfida per il clima organizzata da Fairtrade Italia, il network internazionale che si occupa della certificazione di prodotti come bananecaffè e cacao provenienti da filiere etiche. Un weekend di appuntamenti sia pubblici che privati dedicati alla sostenibilità che al momento vede già 18.000 partecipanti su tutto il territorio nazionale.

Per cittadini e cittadine più consapevoli

L’invito a partecipare è rivolto a tutte le persone che si vogliono impegnare per un futuro più giusto insieme a Fairtrade. Per aderire è sufficiente organizzare nelle giornate del 12, 13 e 14 maggio anche un piccolo momento conviviale con i propri amici e familiari dedicato al tema del cibo sostenibile, e registrarlo sul sito di campagna dedicatoIn alternativa si può cercare sul sito l’evento più vicino organizzato nella propria città e prendere parte.

L’iniziativa coinvolgerà anche bar e attività commerciali dove si possono consumare o acquistare prodotti Fairtrade, in tutta Italia. Ad esempio la torrefazione Costadoro di Torino ha organizzato per il 14 maggio l’”Espresso Italiano Champion” durante la quale i baristi competeranno nella preparazione di quattro espresso e quattro cappuccini che verranno valutati da assaggiatori esperti.

A scuola di sostenibilità per la Grande Sfida

Quest’anno in occasione dell’iniziativa alcune scuole impegnate sui temi della giustizia climatica e sociale festeggeranno il world fair trade day in modo particolare: diventeranno “Scuole Fairtrade.” Il riconoscimento è riservato agli istituti che hanno svolto attività di formazione per gli studenti sulla sostenibilità delle filiere agricole. Ad esempio, grazie al sostegno dell’Unione Buddista Italiana, gli Istituti superiori La Noce di Maglie (Lecce) e Besta di Treviso, gemellati, hanno partecipato ad un progetto annuale di educazione alla legalità in Italia, che ha affrontato il tema del caporalato in agricoltura.

Ancora, nella zona di Verona toccherà all’Istituto Don Milani di Pescantina, che da anni svolge attività di sensibilizzazione degli studenti sul commercio equosolidale in lingua, anche con collegamenti in diretta con le comunità di origine. All’Istituto Cavour di Vercelli invece, grazie alla tenacia di un ragazzo, la scuola ha modificato le proprie pratiche di acquisto e fatto formazione a studenti e studentesse.

Perché c’è bisogno di una Grande Sfida per il clima?

Ogni giorno gli agricoltori di tutto il mondo devono affrontare le conseguenze del cambiamento climatico nel loro lavoro. E questo ha delle conseguenze anche per noi, perché tutti i Paesi dipendono uno dall’altro.

Fairtrade supporta le organizzazioni associate al proprio network in Asia, Africa e America Latina attraverso progetti di riforestazione, formazione, supporto sul campo e sostegno economico di fronte agli imprevisti.

Infatti la perdita dei raccolti dovuti a eventi metereologici imprevisti e lo sviluppo di malattie delle piante a causa dei nuovi pattern climatici sono solo alcuni segnali sempre più ricorrenti dell’emergenza in corso. Ciò che accade in paesi lontani, dal Sud America all’Africa riguarda anche noi. E mentre la produzione di caffè, cacao e banane è sempre più a rischio, ciascuno nel quotidiano può contribuire a scelte di consumo più rispettose dell’ambiente. Questo è il messaggio della Grande Sfida Fairtrade.

Le persone che parteciperanno alle iniziative riceveranno una cartolina per adottare un albero di caffè, cacao o altri frutti nella foresta Fairtrade in Colombia, nata lo scorso anno proprio in occasione della Grande Sfida. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Treedom, la piattaforma online che consente di piantare alberi in tutto il mondo.

La campagna raggiunge quest’anno la sesta edizione. Ogni anno ha visto migliaia di partecipanti in tutto il paese e centinaia di eventi organizzati in tutta la penisola.