mercoledì 03 Dicembre 2025
Home Blog Pagina 751

Italia 1° esportatore al mondo di caffè torrefatto e 2° per valore con 1,8 miliardi, produzione stimata in 4,5 mld

0
mercati del caffè dazi prezzi futures del caffè Rabobank StoneX
Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)
La produzione nazionale sarebbe stimata da Mediobanca in 4,5 miliardi, dietro la Francia (7,2), ma davanti la Germania (4,2). Il grosso della produzione italiana è merito di un mondo frammentato, composto da poco meno di mille torrefazioni, prevalentemente localizzate nel Mezzogiorno (31,3% del totale) e nel nord ovest (27,3%). Leggiamo di seguito l’articolo di Carlo Ottaviano pubblicato sul quotidiano Il Messaggero.

Il caffè in Italia: numeri alla mano

ROMA – L’Italia non produce neanche un chicco di caffè (escludendo le sperimentazioni Morettino in Sicilia), eppure siamo i primi esportatori al mondo per quantità di caffè torrefatto, secondi per valore con 1,8 miliardi di euro.
La produzione nazionale è stimata da Mediobanca in 4,5 miliardi, dietro la Francia (7,2), ma davanti ai tedeschi (4,2). Imbattibili, invece, sul podio delle performance economiche dove addirittura l’Italia doppia gli altri: il margine operativo lordo delle aziende made in Italy è dell’11,6%, scende al 6,2% in Germania e al 5,2% in Francia.
I leader mondiali del settore sono l’elvetica Nestlé e l’olandese JDE Peet’s, ma nella top ten dei principali produttori mondiali ci sono anche due italiane – Lavazza e Massimo Zanetti – che insieme rappresentano il 4,1% della torrefazione del caffè verde globale. I player con giro d’affari superiore a 10 milioni sono 49. Sei aziende per 605 milioni di vendite hanno proprietà straniera.

Prestazioni migliori al sud

Il grosso della produzione italiana è merito di un mondo molto frammentato, fatto da poco meno di mille torrefazioni, prevalentemente localizzate nel Mezzogiorno (31,3% del totale) e nel nord ovest (27,3%).
Le prestazioni migliori sono delle aziende del sud e isole (+8,8% medio annuo) che superano le performance di quelle del vord ovest (+2,3%).
Consapevoli di essere riconosciuti nel mondo come produttori di eccellenza, gli industriali del Consorzio promozione caffè a giugno si incontreranno a Macerata per fare il punto della situazione.
Che dopo gli anni della pandemia Covid e le incertezze dell’attuale momento non è tutta rosa e fiori, specialmente per il calo dei consumi. “Comunque – afferma Michele Monzini, presidente del Consorzio – il 2023 è iniziato positivamente, con una buona ripresa soprattutto fuori casa, sebbene nel breve periodo probabilmente non torneremo ai livelli del 2019. Questo perché il cambio di abitudini e in particolare la crescita dello smart working hanno spostato inevitabilmente parte dei consumi dai bar all’ambiente domestico”.

Le varietà di prodotto

“All’interno del canale retail continua – vediamo però un aumento delle vendite legato all’inflazione e a una tenuta dei volumi”. Gli italiani con una media di 1,6 caffè al giorno non sono i maggiori consumatori europei (in testa Finlandia con 4,4 tazzine, Svezia con 3,2, Norvegia con 2,6).
Nell’ultimo anno il consumo in Italia è stato di 5,2 milioni di sacchi equivalenti a 95 milioni di tazzine ogni giorno, per l’82% gustate a casa. Sicuramente gli italiani sono i più esigenti in fatto di qualità, tanto da non badare al prezzo: la media di 12,1 euro a chilo dei supermercati, secondo Mediobanca, è superiore del 50% a quella degli altri Paesi consumatori.
Possiamo consolarci – giusto per curiosità – citando il record del caffè Geisha dell’azienda Nuguo Fermentedi Gallardo, che è il più caro al mondo, battuto pochi mesi fa all’asta a Panama a 2.568 dollari per libbra, cioè 4.900 euro al chilo. Molto ampia è la forbice dei prezzi sugli scaffali della Gdo tra i vari formati: il macinato in sacchetti (il 73,6% del mercato) è venduto a 7,9 euro al kg, il caffè in grani a 8 euro al kg, mentre il solubile riporta un prezzo medio di 20,2 euro al kg.

Al vertice cialde e capsule, prezzate 31,3 euro al kg, acquistate dal 16,2% dei consumatori. È il segmento maggiormente dinamico (+18,8%). Il fattore costo non allontana quindi dal radicato rito del caffè, tanto da renderlo poco elastico al prezzo e inattaccabile da tè, orzo e altre bevande calde.

Per quanto riguarda le varietà, il consumo italiano è allineato a quello internazionale: sebbene siano note circa cento varietà di caffè, due sole hanno rilevanza commerciale, l’Arabica e la Robusta.
Nel 2022 l’arabica ha rappresentato il 56,2% della produzione mondiale, ma nel tempo la robusta ha incrementato la propria incidenza dal 39,2% dell’annata 2012/2013 al 43,8% dell’ultima, grazie anche a una maggiore resistenza climatica e ai parassiti e a una resa produttiva superiore.

Starbucks in Cina deve fare i conti con la concorrenza locale e con la geopolitica

0
Il logo di Starbucks

MILANO – Starbucks riparte in Cina, ma la ripartenza non convince Morgan Stanley. Non del tutto, perlomeno. Nelle 13 settimane al 2 aprile 2023, le vendite, a parità di perimetro, dei locali cinesi della multinazionale americana sono cresciute del 3%: un risultato superiore alle aspettative dell’azienda. Ma nettamente al di sotto del +7% registrato a livello globale. E del +12% conseguito negli Usa.

Per l’intero esercizio 2023, gli analisti si aspettano in Cina una crescita del 7%. Un dato sempre lontano dall’era pre-Covid. La prudenza di Morgan Stanley non nasce dalla sfiducia nei confronti del nuovo ceo Laxman Narasimhan, bensì dalla relativa debolezza del quadro economico.

In Cina, il governo non ha varato pacchetti di incentivi ai consumi in misura paragonabile a quella di altri paesi, a cominciare dagli Usa. Le restrizioni dovute alla pandemia e le modifiche normative hanno eliminato 30 milioni di posti di lavoro: un dato rilevante, anche se bisogna rapportarlo a una popolazione di 1,4 miliardi di abitanti.

Di questi 30 milioni, 20 saranno recuperati entro l’anno, ma per il rimanente terzo ci vorrà più tempo.

Il mercato immobiliare, che trainò la ripresa nel primo semestre 2021, ha subito l’anno scorso un brusco rallentamento, a causa di una crisi sistemica.

Molti gruppi immobiliari stanno lottando per sopravvivere, come il gigante Evergrande, strangolato da un maxi debito di 300 miliardi di dollari.

In generale, la ripresa economica – dopo la fine delle politiche zero Covid, decretata lo scorso dicembre – è stata relativamente modesta.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

Essse Caffè diventa socio sostenitore della Istituto Ortopedico Fondazione Rizzoli di Bologna

0
essse caffè rizzoli
Essse Caffè socio sostenitore di Fondazione Rizzoli (immagine concessa)

BOLOGNA – Continua l’impegno nel sociale di Essse Caffè, storica torrefazione fondata dalla famiglia Segafredo nel 1979, oggi simbolo del miglior made in Italy nel mondo. È così che per il 2023 l’azienda bolognese diventa socio sostenitore di Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli, realtà che si propone di supportare lo storico ospedale bolognese a trecentosessanta gradi: dall’assistenza a misura di paziente alle attività di ricerca, fino alla valorizzazione della bellezza artistica e culturale custodita nell’Istituto.

Essse Caffè insieme alla Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli

Nata il 28 giugno 2022 – giorno dell’anniversario della nascita dell’Istituto stesso – e presieduta da Federica Guidi, imprenditrice italiana, la Fondazione vede coinvolte importanti realtà imprenditoriali emiliano romagnole che si sono schierate al fianco del rinomato ospedale. Tra queste, rientra oggi Essse Caffè, da sempre attenta alle tematiche sociali.

Il sostegno della Fondazione alla prestigiosa struttura ospedaliera si concretizza in diverse iniziative filantropiche, come filantropico fu il gesto con cui Francesco Rizzoli – illustre chirurgo dell’Ottocento – diede vita all’Istituto lasciando il suo ingente patrimonio alla provincia di Bologna.

“Per noi di Essse Caffè così come per la Fondazione, le persone e la continua Ricerca sono al centro, ecco perché abbiamo scelto di supportare un progetto come questo, di cui condividiamo a pieno i valori. Fondazione Rizzoli sostiene il lavoro dell’Istituto Ortopedico, un orgoglio tutto bolognese ma soprattutto una vera eccellenza riconosciuta in Italia e nel mondo per il livello altissimo di avanguardia medica e cura del paziente”, afferma Francesco Segafredo, presidente di Essse Caffè.

La scheda sintetica dell’Istituto Rizzoli

L’Istituto Rizzoli è struttura ospedaliera e di ricerca altamente specializzata nel campo dell’ortopedia e traumatologia. Punto di forza è la stretta integrazione tra l’attività di assistenza (ogni anno vi transitano più di 150.000 pazienti e 15.000 ricoveri, in larga parte di tipo chirurgico) e quella di ricerca scientifica svolta da 10 laboratori operanti presso l’istituto, dove sono impiegati medici, biologi, ingegneri e altre figure professionali. L’istituto, inoltre, è sede di insegnamento universitario.

Obiettivo della Fondazione è di contribuire ad accrescere il prestigio del Rizzoli e a stringere sempre di più il suo rapporto con la città di Bologna, coinvolgendo cittadini e imprese per un collettivo processo di sviluppo e salvaguardia di questo ingente patrimonio scientifico e culturale. Un traguardo cui oggi contribuisce anche Essse Caffè, forte di quel “family feeling” che si riverbera non solo nelle sue più iconiche miscele, ma anche in concrete azioni filantropiche e benefiche.

La scheda sintetica di Essse Caffè

Scienza, sapienza e specializzazione: tre “S” che riassumono perfettamente i valori e la filosofia di Essse Caffè, storica torrefazione bolognese fondata nel 1979 da Francesco Segafredo assieme alle sorelle Chiara e Cristina.

Oggi Essse Caffè è un marchio di successo in tutta Italia e all’estero, sinonimo di autenticità ed eccellenza, contraddistinto dall’inconfondibile “family feeling” delle sue miscele. L’obiettivo? Garantire un prodotto di massima qualità, tutti i giorni, tutto l’anno, realizzando con cura l’intero processo, a partire dall’accurata selezione della materia prima.

Grazie alle collaborazioni universitarie – Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Cesena e Foggia – l’Azienda ha acquisito elevato spessore scientifico nel proprio settore, con conoscenze su ogni tipologia di caffè, dalla torrefazione al confezionamento, fino al caffè in tazzina.

Ai fondatori, oggi si affianca la quarta generazione della famiglia: Pietro Buscaroli, Agata Segafredo, Riccardo e Ruggero Auteri che condividono la missione imprenditoriale con uno sguardo imprescindibile verso il futuro.

Rhea al Sigep in Cina con l’innovativa esperienza del caffè made in Italy

0
rhea sigep china
Lo stand Rhea a Sigep China (immagine concessa)

MILANO – A Shenzhen, motore economico e tecnologico della Cina, definita la Silicon Valley Cinese e con il terzo PIL più alto dopo Shanghai e Pechino, si è svolta la prima edizione di Sigep China, dal 10 al 15 maggio, che ha visto Rhea tra gli attori principali e indiscussa interprete della coffee experience di qualità made in Italy.

In una Cina in forte e costante trasformazione trainata dall’innovazione, si delinea, soprattutto a Shenzhen, un nuovo concetto di benessere che mira alla valorizzazione del tempo, alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita delle persone.

Rhea alla prima edizione di Sigep China

Questa apparente contrapposizione tra una società che corre con i ritmi veloci dell’innovazione, ma che rivaluta l’attenzione alla qualità del tempo speso nel quotidiano, ha rappresentato un importante punto di incontro con Rhea, confermato dall’affluenza e dall’apprezzamento dei visitatori sull’offerta e sull’esperienza che l’azienda ha portato allo stand di Sigep China.

Una delle indiscusse protagoniste è stata Kairos, la pluripremiata e futuristica macchina concept creata in collaborazione con l’artista lirico Davide Livermore. Kairos, che rivoluziona le normali forme dei distributori automatici grazie al suo eccezionale schermo da 49 pollici, ha accompagnato i visitatori in un viaggio multisensoriale, riempiendo di valore e cultura il tempo di attesa di erogazione del caffè, attraverso la capacità immaginativa del teatro. Kairos ha catalizzato l’attenzione del pubblico del Sigep sia per il suo design unico sia per l’intrattenimento che offre e, non ultimo, la qualità in tazza del caffè.

Successo anche per le nuove macchine presentate per la prima volta in Cina, la famiglia delle free standing rhFS e delle table top rhTT, perfetta combinazione tra design ed ergonomia, ma anche un’ottima fonte di infotainment grazie ai touch screen che permettono di scegliere un’ampia gamma di ricette e di trasmettere immagini e video. Qualità del prodotto erogato e attenzione alla sostenibilità completano le caratteristiche principali di queste soluzioni che stanno già conquistando il mercato europeo.

La qualità made in Italy

“Negli ultimi anni abbiamo riscontrato che i consumatori cinesi, soprattutto i giovani, sono sempre più consapevoli e attenti alla qualità del caffè made in Italy.  La sfida che abbiamo lanciato al Sigep di Rimini con il concept Design for all, per dimostrare come le super automatiche di Rhea siano in grado di estrarre la miglior qualità, persino degli Specialty Coffee, è stata portata anche al Sigep China. Il successo ottenuto dimostra come il gusto e l’esperienza del caffè si siano evoluti verso standard elevati anche in questo paese, confermando le nostre soluzioni ed ulteriormente incentivando la crescita del nostro investimento nella regione asiatica.” Commenta Andrea Pozzolini ceo di Rhea.

Design for all vuole esprimere come il design, inteso come connubio tra estetica, architettura e tecnologia della macchina, possano creare uno strumento idoneo a essere utilizzato da qualsiasi utente, sia professionale che non, per realizzare il proprio prodotto, grazie alla possibilità che dà l’automazione di personalizzare, e quindi interpretare, ogni singola ricetta, garantendone la replicabilità.

rhea china
Andrea Lattuada, trainer e coffee expert, e Marco Poidomani, campione italiano di Coffee in good spirit 2023 (immagine concessa)

Il team Rhea ha avuto l’onore di ricevere la visita da parte di David Wang fondatore di Bear Paw Café, la catena di caffetterie che ha investito sulla formazione di persone disabili facendole diventare baristi professionisti, e Tian Bao, il barista non vedente gestore del primo Bear Paw Café.

Rhea, da sempre impegnata sul fronte della sostenibilità sociale e con l’obiettivo di favorire l’integrazione nel mondo del lavoro delle persone disabili, ha sviluppato la prima macchina del caffè con un’interfaccia realizzata per consentire alle persone cieche o ipovedenti di preparare un caffè gestendo con il tatto la scelta delle selezioni.

rhea vendors group
Tian Bao, il barista non vedente allo stand di Rhea (immagine concessa)

Rhea ha inoltre portato al Sigep un’esperienza di gusto innovativa e creativa insieme ad Andrea Lattuada, trainer e coffee expert, e Marco Poidomani, campione italiano di Coffee in Good Spirit 2023, che hanno accompagnato i visitatori cinesi in un viaggio attraverso l’Italia assaggiando cocktail a base di caffè e ispirati ai sapori e ai profumi tipici delle regioni italiane: per Roma, la capitale, è stato creato il drink Cacio&Pepe; alla Sicilia è stato dedicato “Summer is magic”; a rappresentare Milano c’era Panettone Espresso.

La scheda sintetica di Rhea Vendors Group

Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di distributori automatici. Da oltre sessant’anni, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy.

Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 9 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura del caffè in oltre 90 Paesi di tutto il mondo.  Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione.

Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore che migliora la qualità della vita.

Sca Italy: da luglio a dicembre le selezioni per i campionati italiani 2024 sostenute da varie aziende

0
Il logo Sca Italy

MILANO – Annunciate le aziende vincitrici del nuovo bando indetto da Sca Italy, la delegazione italiana della Speciality coffee Association, la più autorevole Associazione mondiale per la promozione dell’eccellenza nel mondo del caffè, per partecipare attivamente alle selezioni che decreteranno i finalisti per i nuovi Campionati italiani.

Le aziende in campo per Sca Italy

Le aziende si sono offerte per supportare le selezioni delle varie categorie in gara, tra cui: Barista, Brewers cup, Cup tasters, Latte art, Coffee in good spirits e Roasting. Per le selezioni di Roasting, l’azienda al fianco di Sca Italy sarà DM Italia, punto di riferimento nella ricerca e distribuzione di attrezzature di alta gamma per il caffè, con Giesen, produttrice di macchine per la tostatura del caffè.

Per quanto riguarda le quattro discipline, ovvero Barista, Brewers cup, Latte art, Coffee in good spirits la vincitrice è Alpro, azienda specializzata nella vendita di bevande vegetali, e 1895 Coffee Designers by Lavazza. Infine per Cup Tasters supporterà le selezioni Agro.Ge.Pa.Ciok, salone Internazionale della gelateria, pasticceria, cioccolateria, caffetteria e dell’artigianato agroalimentare di Lecce, in collaborazione con Barista&. Un’ulteriore tappa per la selezione Cup tasters è in via di definizione.

Le selezioni avranno luogo da luglio a dicembre 2023 e le iscrizioni saranno aperte a breve. Come di consueto, sarà possibile iscriversi sul sito di Sca Italy tramite un link che sarà presto disponibile: da tenere d’occhio il sito e i profili social poichè i posti sono limitati.

Le finali, invece, si svolgeranno nel 2024 e vedranno i concorrenti suddivisi per le 6 discipline che si sfideranno per portare a casa il titolo nazionale, il tutto davanti ad una giuria composta da giudici nazionali e internazionali, esperti degustatori.

La scheda sintetica di Sca Italy

Sca Italy, sotto l’egida dell’Associazione Sca (Speciality Coffee Association), rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai baristi e torrefattori, e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.

Horeca: l’88% dei gestori considera il Pos strumento più sicuro per i pagamenti

0
giulio vasconi nexi pos
Giulio Vasconi, marketing director, SME Market di Nexi (immagine concessa)
MILANO – Il 97% degli esercenti del mondo horeca utilizza regolarmente il pos per incassare, dimostrando inoltre grande interesse per le future evoluzioni dei pagamenti digitali. Gli operatori del settore considerano il Pos lo strumento più sicuro per accettare pagamenti (88%), il più veloce (67%), quello capace di soddisfare al meglio le richieste dei propri clienti (88%).

La percezione del Pos nell’horeca

Per il 70% degli intervistati, inoltre, il Pos rende complessivamente la propria attività più moderna, oltre che più attrattiva in particolare per i turisti stranieri (area extra EEA) che, attraverso il Pos, possono pagare direttamente in valuta propria con un tasso di cambio vantaggioso.
Sono queste le principali evidenze della ricerca condotta da BVA Doxa per Nexi, la PayTech leader in Europa, che ha fotografato le preferenze e i bisogni dei piccoli e medi esercenti del retail e della ristorazione per incassare presso il punto vendita e in mobilità.
“I risultati della ricerca BVA Doxa sono coerenti con la crescente diffusione in Italia dei pagamenti digitali che, specialmente negli ultimi 3 anni, sono sempre più apprezzati da cittadini e imprese – commenta Giulio Vasconi, marketing director, SME Market di Nexi – L’horeca è uno dei settori più sensibili ai vantaggi offerti dai Pos e come Nexi investiamo costantemente in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione dei merchant le migliori soluzioni sia per incassare presso il punto vendita, come lo SmartPOS, sia per accettare pagamenti in mobilità, come il Mobile Pos”.
E proprio per gli incassi in mobilità, dalla ricerca emerge che il 62% degli operatori dell’horeca predilige il Pos, considerandolo la soluzione ottimale per ricevere pagamenti lontano dalla cassa, fuori dall’esercizio commerciale o direttamente presso il luogo in cui è stata svolta la prestazione.
Gli esercenti del settore, inoltre, considerano il Mobile Pos ideale per accettare pagamenti al tavolo (48%), per semplificare gli incassi all’esterno (56%), per eliminare le complessità legate alla gestione dei resti (31%), per velocizzare i processi di pagamento (44%). Per il 31% degli operatori del mondo horeca, infine, il Mobile Pos offre anche il vantaggio di aumentare la soddisfazione dei propri clienti.

Bellini, Asseprim: “Lo stato di salute delle imprese è stabile ma ancora non si trova personale qualificato”

0
asseprim
Il logo Asseprim

MILANO – Cresce il clima di fiducia sulla situazione economica generale dell’Italia presso le imprese dei servizi professionali. È quanto emerge dai dati d’aggiornamento di Asseprim Focus, l’Osservatorio economico dei servizi professionali all’impresa realizzato da Asseprim (la Federazione nazionale dei servizi professionali per le imprese) con Format Research, secondo cui l’indicatore congiunturale è in crescita di 3 punti sui sei mesi precedenti, con una previsione di sostanziale stabilità per i prossimi mesi.

I dati di Asseprim Focus

“Lo stato di salute del settore si conferma al di sopra delle aspettative, specialmente se contestualizzato nell’ambito di un quadro generale che ancora risente degli effetti post-pandemici da Covid-19 e delle ripercussioni del conflitto Russia-Ucraina” commenta Umberto Bellini, presidente di Asseprim.

Tendenza analoga per il sentiment circa l’andamento della propria attività presso le imprese dei servizi professionali, dove l’indicatore congiunturale è in crescita (da 50 a 52), con una previsione di ulteriore miglioramento nei prossimi mesi (54), di molto superiore alla media italiana (il cui dato si attesta a 43).

Anche il dato sui ricavi registra una sostanziale crescita rispetto agli ultimi mesi del 2022, con un aumento di 2 punti percentuali e una previsione in linea, su cui Bellini commenta:

“Considerando l’elevato aumento dei prezzi praticati dai fornitori, ravvisato da 3 imprese su 4, i dati – rileva Bellini – sono sicuramente incoraggianti. Nei prossimi mesi ci aspettiamo quindi un trend positivo per l’occupazione, nonostante la lieve contrazione attuale. Bisogna evidenziare, tuttavia, che il vero problema è legato alle competenze: due imprese su tre, tra quelle che hanno avviato azioni per la ricerca di nuovo personale, hanno avuto difficoltà nel reperire risorse qualificate”.

Napoli, turisti rubano una tazzina del Gran Caffè Gambrinus e replicano: “Ci siamo adeguati alla città”

0
napoli presidio kimbo tour gambrinus barrucchiere
Spaccanapoli, un'arteria viaria del centro storico di Napoli (immagine: Pixabay)

NAPOLI – Alcuni turisti sono stati colti in fragrante nel rubare una tazzina dello storico Gran Caffè Gambrinus di piazza Trieste e Trento a Napoli. Quando uno dei dipendenti del locale li ha sorpresi nell’atto, i turisti hanno affermato di “essersi adeguati alla città”.

Il furto al Gran Caffè Gambrinus

Queste le parole del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, riportate da Cronache della Campagna: “Una mentalità ignobile, parole vergognose e inaccettabili. Invece di scusarsi fanno anche affermazioni indegne.”

Borrelli continua: “Assurdo dover avere a che fare con questi stereotipi sbagliati e utilizzati in modo strumentale. I comportamenti di pochi non possono macchiare l’immagine di tante persone perbene. Questa vicenda è davvero penosa, indegna e indecorosa”.

Su La7 è possibile vedere il filmato che sorprende i turisti a rubare la tazzina di caffè. Per vederlo basta cliccare qui.

Francesco Sanapo presente a La città dei lettori con La fiaba del caffè, l’11/06 a Firenze

0
viva il caffè francesco sanapo firenze
Francesco Sanapo

La città dei lettori è un’iniziativa culturale che si pone come obiettivo quello di condividere la gioia della lettura. Alle ore 9.30 di domenica 11 all’evento sarà presente anche Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore nonché titolare di Ditta Artigiane, con La fiaba del caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Firenze Today.

Francesco Sanapo a La città dei lettori di Firenze

FIRENZE – L’impegno de La città dei lettori è oramai chiaro: portare la lettura e il libro anche dove difficilmente le pagine raggiungono i lettori. Quest’anno La città dei lettori toccherà 18 comuni della Regione Toscana, alcuni dei quali con meno di 2000 residenti e privi di librerie o attività connesse alla letteratura. L’appuntamento è dal 7 all’11 giugno a villa Bardini.  È qui che l’attività del festival diventa fondamentale.

Portare un format oramai riconosciuto a livello nazionale e radicarlo nelle esperienze dei luoghi che ci accolgono attiva e consolida le buone pratiche culturali.

A ogni tappa del festival ci sarà un approfondimento sulla fiaba con un percorso tematico dedicato: tornare alle origini della letteratura riportando il racconto orale nel nostro tempo, per celebrare Italo Calvino e il suo importante lavoro di raccolta delle fiabe italiane, ma anche per esplorare e conoscere le fiabe dei nostri giorni.

Tutti gli appuntamenti in programma sono a ingresso gratuito (senza prenotazione). Solo gli appuntamenti di Paesaggi Letterari hanno prenotazione obbligatoria alla mail paesaggiletterari@lacittadeilettori.it.

Alle ore 9.30 di domenica 11 al Salone sarà presente anche Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore nonché titolare di Ditta Artigiane, con La fiaba del caffè.

Andrea Illy: “Quotazione in Borsa nel medio termine”

0
Andrea Illy carbon free partner sachs illycaffè rigenerazione del capitale naturale Rhône Capital
Andrea Illy, presidente di illycaffè S.p.A.

Andrea Illy, presidente di illycaffè, parla degli obiettivi dell’azienda nel medio termine soffermandosi in particolare sulla redditività e l’impatto del Covid sul fuori casa. C’è di più: l’azienda ha deciso di perseguire un modello di world class organization con l’apertura a un fondo americano. Leggiamo di seguito le sue considerazioni sul portale d’informazioni La Borsa Italiana.

Andrea Illy sulla quotazione in Borsa dell’azienda

TRENTO – “Quotazione in Borsa a medio termine, anche perché quelli sono i tempi del private equity. Abbiamo comunque un percorso ancora da fare per rendere più competitiva l’azienda e anche per avere un quadro congiunturale più chiaro e meno turbolento di quello attuale”. Lo ha Andrea Illy, presidente di illycaffè, a margine di un panel ospitato all’interno del Festival di Trento.

“L’azienda cresce in redditività più che proporzionalmente rispetto ai ricavi – ha aggiunto l’imprenditore triestino – adesso dobbiamo percorrere ancora più velocemente questo tragitto verso la quotazione, che era iniziato molto prima del Covid. La pandemia ci ha cambiato i numeri, perché eravamo prevalentemente vocati al fuori casa: ora abbiamo bisogno di riequilibrare i due business”.

Illy ha detto che con l’apertura a un fondo americano, l’azienda ha deciso di perseguire un modello di world class organization, per puntare al massimo livello di competitività. “L’Italia – ha aggiunto Illy – è famosa per le sue aziende familiari, che sono prevalentemente padronali, nel senso che sono anche a conduzione familiare”.

La governance del gruppo conta undici persone, di cui due appartenenti alla famiglia, mentre il 70% è costituito da un management esterno di professione.

“Nel nostro tipo di impostazione la famiglia assicura la trasmissione dei saperi, ma la gestione è di tipo professionale, quindi apertura del capitale, per non essere autoreferenziali e governance indipendente”, ha concluso.