mercoledì 03 Dicembre 2025
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Gelati confezionati: il valore è di 1,4 miliardi ed è ancora in crescita (+8,5% dal 2019)

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Un gelato confezionato (immagine: Pixabay)

Secondo le previsioni di mercato i rincari non influiranno sulle vendite dei gelati confezionati sia nel fuori casa (già in ripresa) sia nella grande distribuzione dove il valore è di 1,4 miliardi in crescita continua (+8,5% media dal 2019). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Teresa Manuelli pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore.

Il mercato dei gelati confezionati

MILANO – In un mercato del gelato che continua a crescere, il 2023 è stato un anno particolarmente interessante per le aziende italiane. Nel nostro Paese si consumano circa 3,8 miliardi di porzioni di gelato confezionato all’anno, vendute sia nel fuori casa sia nella grande distribuzione.

Il trend è positivo in entrambi i canali e cresce del +4,7% (fonte: Unione Italiana Food 2022) seppure il fuori casa non sia ancora tornato ai livelli dei periodi pre-pandemia, anche se la previsione è di recuperare e superarli nel corso del 2023. Su queste aspettative, però, pesano le previsioni di rincari estivi che il Codacons ha stimato del 22% al consumo.

Gelati in crescita continua

I gelati in Italia rappresentano, per dimensione a valore, comunque la terza categoria nel mercato del dolce confezionato. Nel solo canale della distribuzione moderna valgono complessivamente 1,4 miliardi di euro e godono di una crescita continua (+8,5% cagr valore dal 2019, dati Iri, totale Italia, 2022).

“È un mercato con un trend in forte crescita, considerando che nel 2019 valeva 1,1 miliardi di euro – affermano da Ferrero – ma l’accelerazione più forte si è vista negli ultimi anni: la stagione 2022 è stata molto positiva con un +16% a valore, complici anche l’innovazione e le alte temperature. Ferrero, proprio nel 2022 ha rappresentato il 15% della crescita grazie ai lanci dei suoi nuovi prodotti: il ministecco Pocket Coffee e i coni Kinder Bueno, nelle versioni Classic e White. Pocket coffee ha inoltre dimostrato di essere la prima innovazione a valore, rientrando nella top 10 delle referenze multipack più vendute in Gdo”.

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Nespresso: le capsule diventano riso per i Banchi Alimentari della Puglia col progetto Da chicco a chicco

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Il progetto "Da chicco a chicco" (immagine concessa)

BARI – Nespresso, pioniera nel settore del caffè porzionato, estende anche alla Puglia il progetto di recupero e riciclo delle capsule esauste “Da chicco a chicco” che giunge così alla quarta regione italiana dopo Lombardia, Lazio e Piemonte nel 2022. Protagonisti della collaborazione, e soprattutto beneficiari del progetto, il Banco Alimentare della Puglia Onlus e il Banco Alimentare della Daunia “Francesco Vassalli”, con cui Nespresso conferma ancora una volta il proprio impegno a far sì che la gestione responsabile della propria filiera produttiva crei un impatto positivo sull’ambiente, sulle comunità e sul territorio italiano in cui l’azienda opera.

Il progetto Nespresso “Da chicco a chicco”

“Da chicco a chicco” nasce nel 2011 da un accordo siglato con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori) ed è il progetto di economia circolare attraverso cui Nespresso dona una seconda vita alle capsule esauste attraverso il riciclo delle due materie prime di cui le capsule sono composte, alluminio e caffè.

Il progetto permette ai clienti, parte attiva preziosa e fondamentale, di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. In Puglia in particolare sono al momento attivi 5 punti di raccolta nella regione, accanto agli oltre 150 in Italia in più di 80 città. È da qui che prende vita l’intero processo proprietario di Nespresso per portare a nuova vita le capsule usate.

Una volta raccolte dagli enti di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara.

Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a Banco Alimentare del Lazio, a Banco Alimentare del Piemonte e da oggi, ai Banchi Alimentari della Puglia.

Dall’attivazione del progetto nel 2011, in Puglia sono state riciclate oltre 90 tonnellate di capsule esauste, considerando le province di Bari e Lecce, che hanno permesso di ottenere circa 4,5 tonnellate di alluminio pronto per essere fuso e trasformato in nuovi oggetti come penne, coltellini, segnalibri, biciclette, e oltre 54 tonnellate di caffè esausto. La raccolta ha visto inoltre un incremento dal 2019, pre-pandemia, al 2022 pari al +57%, mentre nel 2023 sono già state avviate a riciclo, fino al mese di aprile, oltre 10 tonnellate di capsule.

 “Da chicco a chicco è un progetto a cui noi di Nespresso teniamo particolarmente e da sempre – spiega Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana. È un progetto vivo che anno dopo anno, grazie al coinvolgimento dei nostri e delle nostre clienti, e di nuove regioni, amplia il suo impatto positivo: sull’ambiente, grazie a un sempre maggior numero di capsule riciclate, e sulle persone, grazie alle strutture caritative, le famiglie e le persone che i banchi alimentari riescono a raggiungere e supportare. Oggi, con l’ingresso del Banco Alimentare della Puglia Onlus e del Banco Alimentare della Daunia siamo sicuri di dare un nuovo impulso al progetto e felici di poter offrire, grazie al nostro riso, un contributo a questa regione e alle sue persone”.

La regione conta ad oggi 5 punti di raccolta ove è possibile portare le capsule esauste raccolte in appositi sacchetti forniti ai clienti durante l’acquisto.

Si tratta di 2 boutique Nespresso, a Bari e a Lecce, mentre si sta lavorando all’attivazione del servizio anche nella boutique di Casamassima, con l’obiettivo di raggiungere il 100% delle Boutique Nespresso sul territorio pugliese.

Tre invece le isole ecologiche già attive e funzionanti che rientrano nella collaborazione nel territorio di Lecce, in Via Giuseppe Grassi, 123, Viale Francesco Marzano, 11 e Viale Giovanni Paolo II, 13. Con l’ingresso nel progetto dei Banchi Alimentari della Puglia, Nespresso lavorerà con l’obiettivo di inserire nuovi punti di raccolta sia in regione sia in tutta Italia, al fine di accrescere i risultati di riciclo anno dopo anno.

L’impatto sull’ambiente

“Quello per la riduzione del nostro impatto sull’ambiente è una sfida su cui lavoriamo concretamente – continua Silvia Totaro – ed è per questo che dal 2011 abbiamo investito in Italia oltre 7,5 milioni di euro in progetti dedicati ai temi dell’economia circolare e della sostenibilità e continueremo a farlo mettendo a disposizione del territorio un servizio e possibilità riciclo sempre più capillari”.

“Ora più che mai, il Banco Alimentare della Puglia è impegnato nel recupero del cibo, che destina quotidianamente a più di 52.000 persone in difficoltà – dichiara Luigi Riso, presidente di Banco Alimentare Puglia – numero purtroppo in crescente aumento anche nella nostra regione. Grazie alla collaborazione con Nespresso saremo in grado di donare 70.000 piatti e 63 quintali di riso a 170 strutture caritative. Siamo grati a Nespresso per averci coinvolto in questo progetto di economia circolare, tema da sempre presente anche nella nostra azione quotidiana per combattere lo spreco alimentare”

“Siamo felici che Nespresso abbia coinvolto la Puglia in questo progetto che ci permetterà di donare ben 30.000 piatti di riso a 19.000 persone che vivono in difficoltà nel territorio della provincia di Foggia”, ha dichiarato Gianluca Russo, direttore del Banco Alimentare della Daunia “F. Vassalli”.

Grazie alla collaborazione ormai consolidata tra Nespresso e Banco Alimentare, negli 11 anni di vita del programma “Da chicco a chicco” sono stati donati 5.000 quintali di riso, equivalenti a oltre 5.300.000 piatti.

Mentre nel solo 2022, tramite i banchi alimentari della Lombardia, del Lazio e del Piemonte, è stato possibile donare 785 quintali di riso, l’equivalente di oltre 870.000 piatti di riso (1 piatto = 90gr) che hanno raggiunto più di 2.000 strutture caritative e oltre 400.000 persone che ne avevano più bisogno.

Un impegno che, con il nuovo ingresso dei Banchi Alimentari della Puglia, permetterà un maggiore supporto alle organizzazioni che in Italia si adoperano per prestare aiuto ai più fragili.

“Da chicco a chicco” fa parte del programma “Nespresso per l’Italia”, un insieme di iniziative concrete e di varia natura, tutte accomunate dall’obiettivo di rendere ogni tazza di caffè Nespresso sostenibile per l’ambiente, per la cultura e per le persone.

Per conoscere tutti i punti di raccolta e partecipare attivamente al progetto basta cliccare qui.

Fipe lancia Job&Workers, il portale per il reperimento di personale nel cesenate

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La presentazione Job&Workers a Cesena (immagine concessa)

CESENA È stato presentato, nella sede di Confcommercio Cesena, Job&Workers, il portale online per incrociare domanda e offerta di lavoro nel settore dell’horeca. La piattaforma, ideata e promossa da Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, e Confcommercio Cesena, è stata sviluppata con il contributo tecnologico di InfoJobs, leader nazionale per i servizi di ricerca di lavoro online.

Il portale Job&Workers promosso da Fipe

L’iniziativa nasce dalla necessità di rispondere alla carenza di personale che, in linea con le tendenze che si verificano su tutto il territorio nazionale, colpisce anche la provincia di Forlì-Cesena: con circa 14mila addetti attualmente impiegati nelle imprese del turismo e della ristorazione, il fabbisogno di personale ammonta al 25%, una percentuale che sale fino al 40% durante l’alta stagione, che è ormai alle porte.

Il procedimento è semplice e intuitivo: le imprese possono fare domanda per la richiesta del servizio di ricerca e selezione tramite il proprio referente Confcommercio oppure compilando l’apposito modulo nella pagina www.jobandworkers.it.

Nella seconda fase, i referenti Job&Workers incontrano il cliente, prendono nota delle sue necessità e delle informazioni utili in modo da creare un annuncio ad hoc sul portale Job&Workers nei canali di InfoJobs.

Ogni servizio è costruito per poter soddisfare sia chi ha già autonomia nella ricerca e selezione del personale sia chi preferisce essere accompagnato da professionisti durante tutto il processo. Job&Workers è disponibile a incontrare chiunque sia alla ricerca di un lavoro o di una nuova opportunità, tramite candidatura sul portale www.jobandworkers.it o inviando il proprio curriculum a info@jobandworkers.it.

“Oggi siamo orgogliosi di presentare Job&Workers che, oltre a essere un ulteriore segnale concreto dell’impegno di Fipe per arginare la carenza di personale nel settore della ristorazione e dei Pubblici esercizi, rappresenta il raggiungimento della più alta aspirazione per cui il roadshow dei Talent Day è stato creato: far sì che da semplici eventi ricorrenti si passasse a qualcosa di più strutturale e permanente”, ha commentato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio.

I Talent Day

Stoppani continua: “Il progetto dei Talent Day, che stiamo portando in tutta Italia grazie alla collaborazione con le associazioni, le scuole e le imprese locali, aiuta, da un lato, gli imprenditori a trovare le risorse più adatte e, dall’altro, i giovani talenti del settore a scovare e cogliere opportunità in linea al loro percorso di studi. Con l’avvio di questa piattaforma, abbiamo uno strumento in più per agevolare e promuovere l’incontro tra domanda e offerta anche nel digitale, che è oggi lo strumento più usato per la ricerca di lavoro”.

“Si tratta di un fenomeno allarmante che sempre più negli ultimi anni ha provocato effetti negativi nelle imprese del settore – spiegano i presidenti di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani e di Fipe Confcommercio cesenate Angelo Malossi – determinato da una serie di concause che Confcommercio ha più volte analizzato e che si annidano anche in una crisi latente della cultura del lavoro da alimentare nelle nuove generazioni. Confcommercio e sindacati hanno siglato un contratto innovativo per rendere più attrattivo il lavoro stagionale in riviera e la nostra associazione offre un contributo aggiuntivi attraverso una iniziativa che si sta rivelando efficace per mettere in relazione le imprese e gli interessati a trovare un lavoro”.

“Il servizio – proseguono i due presidenti – si chiama Job&Workers e parte da un dato di fatto: le relazioni nel mercato del lavoro negli ultimi anni si sono modificate e i candidati sempre più ricercano opportunità di lavoro attraverso i canali digitali. Da questo stato di fatto prende le mosse e Job&Workers, servizio voluto da Confcommercio cesenate con il supporto di Fipe, la federazione nazionale dei pubblici esercizi e la tecnologia digitale di InfoJobs leader nazionale per i suoi servizi di ricerca di lavoro online”.

Tecnologia e risorse umane

I presidenti continuano: “La novità e l’aspetto performante di questo intervento scaturiscono dal fatto che le risorse della tecnologia e quella delle relazioni umane si intrecciano e quindi non si tratta di un semplice portale ma di un vero luogo di incontro e di relazioni che possono avvenire in modo tempestivo come la richiesta di personale e la ricerca di un lavoro richiedono coniugando le reciproche esigenze Job&Workers mette infatti in immediato collegamento la domanda da parte delle imprese e l’offerta dei candidati, attraverso il contributo di professionalità di alto livello nel settore digitale, nello specifico Andrea Chiriatti, responsabile lavoro di Fipe; Filippo Saini, head of Job Sales Strategy and Business Development @Adevinta Italy ed Enrica Perego, Recruiting solutions Manager Infojobs”.

Job&Workers ha già attirato l’attenzione di numerose realtà imprenditoriali locali, che si sono attivate subito essere presenti sulla piattaforma. Tra queste, Quel Castello di Diegaro, Osteria e Pizzeria La Sgranocchiosa di Longiano, Agenzia Santarelli Rappresentanze, Ristorante e Pizzeria I Girasoli, Albergo Ristorante Pizzeria Borgonovo, Casadue a Case Missiroli di Cesena di prossima apertura.

Contatti utili: portale Job&Workers www.jobandworkers.it, email info@jobandworkers.it – Contatto telefonico e WhatsApp +39 327 3184500

Il Talent Day di Fipe a Bologna avvicina i giovani ai pubblici esercizi

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Fipe -Confcommercio buoni pasto inflazione donne ristorazione
Il logo Fipe

Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi di Confcommercio, ha dato il via a Bologna il 29 maggio il Talent Day, un giorno dedicato a chi vuol far strada nel settore dell’horeca e alle imprese in cerca di nuovi candidati. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Resto del Carlino.

Il Talent Day organizzato da Fipe

BOLOGNA – Avvicinare i giovani al mondo dei pubblici esercizi, puntando sulla rivalutazione delle figure professionali del settore e sulla conseguente formazione. Su questo si basa Talent Day, giornata organizzata dalla Federazione italiana dei pubblici esercizi di Confcommercio, che ha un circuito nazionale.

Il settore del turismo e della ristorazione sono costantemente alla ricerca di persona, e la Fipe ha trovato il modo di favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Dopo il convegno ‘Il lavoro dei pubblici esercizi’, che illustra la situazione attuale e gli scenari futuri ipotizzati per il settore, c’è uno spazio dedicato al Job Speed, un intero pomeriggio, dalle 14 alle 18 all’Hotel Savoia Regency, dedicato all’incontro tra le imprese dei pubblici esercizi e chi ha il desiderio o l’ambizione di diventare un loro prezioso collaboratore.

“Se i giovani non avessero voglia di lavorare, allora la colpa sarebbe degli anziani – spiega Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe – che non offrono opportunità e non riescono a trasferire quali sono i valori, anche umani, e le competenze . Ci sono un milione e duecento posti scoperti e 560 mila sono i bisogni dichiarati dal terzo settore”.

Dati importanti e preoccupanti, che allarmano Confcommercio Ascom. “Abbiamo avviato già da tempo una ricerca e un matching tra domanda e offerta – dice Enrico Postacchini, presidente Ascom-. C’è grande necessità di personale qualificato, e il contratto nazionale di Fipe è un contratto di tutto rispetto. Si tratta di lavoro vero, perciò le nuove generazioni non devono coglierlo come aspetto stagionale: non bisogna perdere la speranza di entrare come apprendisti, collaboratori, e poi lanciare un’attività in proprio”.

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Il gruppo Qking devolve l’incasso degli espressi per l’Emilia Romagna

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Dal primo al 30 giugno l’incasso ricavato dagli espressi venduti verrà destinato alle comunità alluvionate dell’Emilia Romagna nei ristoranti Al Borgo 1964 (Cerea), Forkette (Verona) e Ai 2 Santi (Legnago): con questa iniziativa il gruppo Qking rientra tra le aziende che stanno sostenendo la regione in questo momento delicato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazioni L’Arena.

Le raccolte fondi per sostenere l’Emilia Romagna

MILANO – Nella pianura veronese diverse aziende si stanno muovendo con raccolte fondi per sostenere le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione. Tra queste spiccano quella dell’Industria Dolciaria Borsari (Idb), realtà rodigina che da poco più di un anno ha aperto l’omonima pasticceria a San Pietro di Legnago, e quella del gruppo Qking di cui fanno parte tre ristoranti gestiti dalla famiglia Fiorini tra Cerea, Legnago e Verona.

Dall’1 al 30 giugno prossimi, nei ristoranti Al Borgo 1964 (Cerea), Forkette (Verona) e Ai 2 Santi (Legnago) tutto l’incasso dei caffè somministrati ai clienti sarà devoluto a favore della Protezione civile dell’Emilia Romagna per sostenere le persone e le comunità alluvionate. I clienti potranno così dare il loro contributo bevendo anche solo un caffè, che verrà scontrinato con la voce caffè solidale.

Ogni settimana, tramite i social media e i siti web dei tre locali, verrà comunicato il ricavato raccolto in modo da aggiornare la clientela e coloro che hanno aderito sull’andamento dell’iniziativa.

“Ognuno di noi, in queste occasioni”, sottolinea il direttore di Qking Enrico Fiorini, “cerca di dare una mano nella maniera che conosce e gli è più congeniale. Per noi è stato automatico pensare al caffè, uno dei simboli della ristorazione italiana”.

“Ho parenti che vivono in Emilia Romagna”, prosegue Fiorini, “al pari di tanti nostri clienti. Il caffè solidale vuole essere solo un piccolo gesto, ma al contempo efficace e concreto, che coinvolge noi e i nostri locali”. La volontà di raccogliere somme per tutto il mese di giugno non è casuale. “È un modo per ricordare a tutti, quando la risonanza mediatica si sarà affievolita, che l’emergenza purtroppo invece prosegue e che il ritorno alla normalità per le comunità colpite necessiterà di tempo e tanti sacrifici”.

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Conclusa la 29° Coppa Torrefattori organizzata da ofi

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Primo Premio Netto, da sinistra: Alessandro Mazzocco, Enrico Ferrero, Carlo Bertero, Simone Pecora, Patrizia Prunotto e Lucia Capra (immagine concessa)

MENAGGIO (Como) – I torrefattori e le aziende del settore caffeicolo non si limitano solo alla produzione del chicco. Un’altra arte che richiede concentrazione e pazienza, fatta di piccoli dettagli, è il golf. Quest’anno la tradizionale Coppa Torrefattori è stata organizzata da ofi, nello specifico da Alessandro Mazzocco, general manager, e Simone Pecora, head of quality.

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La pallina da golf ofi (immagine concessa)

Venerdì 26 maggio si è disputata la 29° Coppa Torrefattori, formula Louisiana 4 giocatori, presso il Golf club di Menaggio in provincia di Como. I partecipanti presenti alla competizione sono stati numerosi. Di seguito l’elenco dei vincitori.

I partecipanti e i vincitori della Coppa Torrefattori Golf 2023

Primo premio netto: Enrico Ferrero, Carlo Bertero e Lucia Capra (famiglia Vergnano) e Patrizia Prunotto (Caffè Borbone).

Primo premio lordo: Scolari Carlo (Scolari engineering), Verri Andrea (Caffè Verri) , Zanasca Tiziana, Marchi Roberto.

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Primo premio lordo, da sinistra: Scolari Carlo, Verri Andrea, Alessandro Mazzocco , Simone Pecora, Zanasca Tiziana, Marchi Roberto (immagine concessa)

Premio “Nearest to the pin” offerto dalla Romani SpA vinto da Tiziana Zanasca.

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Nearest the Pin, da sinistra: Simone Pecora, Tiziana Zanasca, Luca Romani , Alessandro Mazzocco (immagine concessa)

Premio categoria amici: Ludovico Cagliani, Marco Mariani, Michele Scheggia e Piero Cagliani.

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I primi classificati della categoria amici, da sinistra: Alessandro Mazzocco, Ludovico Cagliani, Simone Pecora, Marco Mariani, Michele Scheggia (immagine concessa)

L’evento è stato largamente apprezzato dagli ospiti e ofi si augura che la tradizione del torneo golfistico possa tramandarsi nel corso delle generazioni.

Ecco il programma completo delle competizioni Lags e Wlags Battle nel mondo

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The Lags Battle (immagine concessa)

MILANO – Il 2023 è un anno ricchissimo di eventi nazionali ed internazionali del sistema Latte art grading system, organizzate in moltissimi Paesi del mondo che fanno parte del circuito Lags. Questo indica che il sistema continua a crescere e svilupparsi creando un circuito virtuoso di sviluppo e potenziamento, sia a livello italiano che a livello mondiale, grazie proprio alle competizioni The Lags Battle e The Wlags Battle che hanno l’obiettivo di far crescere la professionalità dei baristi che fanno parte del sistema Latte Art Grading System e di impostare standard a livello internazionale.

Le sfide Lags e Wlags Battle

Moltissimi, infatti, i Lags Certification Point che si sono attivati quest’anno e che hanno generato, insieme alla casa madre, competizioni nazionali (The Lags Battle), in vista del Campionato Mondiale The Wlags Battle di ottobre (16 ottobre 2023), che quest’anno si giocherà a Milano presso la fiera Host.

Le nazioni che stanno organizzando le competizioni nazionali The Lags Battle e che parteciperanno alla finalissima mondiale saranno davvero tante: partendo dalla Slovenia che il 01 giugno porterà in campo la seconda edizione di The Lags Battle slovena organizzata dal Chapter Lags Certification Point Barcafè del gruppo Atlantic Groupa.

Sarà poi il turno del Marocco che il 24 giugno giocherà anche lui la seconda edizione di The Lags Battle nazionale, dopo la vittoria mondiale portata a casa l’anno scorso ad Abu Dhabi da parte del campione di livello rosso Ouhaga Mounâïm.

Luglio sarà un mese ricchissimo di competizioni Lags: il 02 luglio sarà il turno del Cile, poi ci sarà il Perù che l’8 luglio vedrà i suoi campioni nazionali sfidarsi in questa seconda edizione di Lags Battle; e ancora, sarà la volta del Porto Rico che il 29 luglio, per la primissima volta, organizza una tappa nazionale per decretare i campioni portoricani in vista della finalissima mondiale di Host 2023. Infine, per l’Asia ci sarà la The Lags Battle del Vietnam, seconda edizione dopo la prima dell’anno scorso.

Sarà poi il turno della Bolivia, che il 27 Agosto giocherà la sua primissima Lags Battle grazie al supporto del Lags Certification Point presente sul territorio.

Non mancherà ovviamente la Spagna che l’8 settembre, grazie allo sviluppo di moltissimi Lags Certification Point, vedrà i suoi campioni sfidarsi a colpi di latte art per accaparrarsi la vittoria nazionale e poter così accedere alla The Wlags Battle di Milano ad ottobre 2023.

La Colombia quest’anno, per la primissima volta, organizzerà la propria Lags Battle nazionale grazie al nuovo Lags Certification Point attivato sul territorio.

Infine, per quanto riguarda il mondo arabo, si giocheranno le Lags Battle per il Kuwait, per gli Emirati Arabi Uniti e per l’Arabia Saudita tra settembre e gli inizi di ottobre.

L’Italia invece sarà l’ultima: infatti la nazionale The Lags Battle Italiana per i livelli verdi, rossi, neri e oro si terrà a Milano presso Host il 15 ottobre 2023, il giorno precedente al campionato mondiale The Wlags Battle 2023.

Per scoprire tutti i dettagli delle Lags Battle 2023 è possibile collegarsi al sito del Latte Art Grading System nella sezione Home page e sulle pagine social ufficiali Instagram e Facebook del circuito Lags.

Chi desiderasse maggiori informazioni può contattare la Segreteria del Lags alla mail system@latteartgrading.com.

Il presente programma potrebbe subire variazioni.

A Roma i gelatieri Vitti aprono un ristorante fusion in zona Prati

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Roma (foto Pixabay, Nimrod Oren)

Il Gruppo Vitti, brand legato indissolubilmente al gelato nella Città Eterna, ha aperto un ristorante fusion ispirato alla cultura del Sol Levante. Ricercatezza dei sapori e una cucina in dialogo, ossia uno scambio costante tra Italia e Giappone: questi sono gli obiettivi che si prefigge il nuovo progetto di Vitti situato nel rione di Prati a Roma. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale d’informazione World Magazine.

Vitti, la famiglia di gelatieri a Roma

ROMA – C’è una nuova insegna ristorativa nel quartiere Prati. Un nome che salta all’occhio per la sua familiarità con la Città Eterna. È Vitti Il Ristorante by Christian Spalvieri che ha da poco aperto in Via Marianna Dionigi 62.

Il locale è il nuovo nato del Gruppo Vitti che ha una lunga storia di successo, iniziata a Roma nel 1898. La famiglia, oggi rappresentata da Onorio Vitti, ha un’antica tradizione nel settore gastronomico e, dal 1800 ad oggi, è divenuta un’insegna di riferimento del gelato artigianale capitolino con i suoi punti vendita, dal centro (piazza San Lorenzo in Lucina) alla periferia (zona Giardinetti).

“La storia della nostra azienda comincia nel 1800” ci ha raccontato Onorio Vitti “Siamo una delle più antiche famiglie di gelatieri d’Italia. Da 5-6 generazioni facciamo pasticceria, gelateria e caffè, abbiamo nel dna una lunga tradizione di accoglienza e ospitalità. Ce l’ho io, i miei figli, così come ce l’avevano mio padre, mio nonno, il mio bisnonno e il mio trisnonno. La nostra priorità è la qualità e la soddisfazione del cliente è il nostro più grande guadagno”.

La famiglia Vitti non si è fermata al gelato, però, riuscendo ad imporsi nell’esigente panorama romano anche con la cucina.

E Vitti Il Ristorante in zona Prati ne è l’ennesima conferma. Onorio Vitti continua: “La mia sete di sapere mi ha spinto a girare il mondo come turista gastronomico, per andare a cercare le cose più incredibili nei posti più strani. In Giappone ci sono stato 30-35 volte per motivi di lavoro e di famiglia, ho girato tantissimi ristoranti e questo mi ha dato una grande elasticità mentale. In Vitti Il Ristorante, grazie all’incontro tra Yukari e Christian Spalvieri, portiamo a Roma una cucina amabile che fonde Giappone e Italia”.

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Barilla e Plug and Play per le idee innovative nel settore alimentare come il packaging circolare del caffè

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Packaging circolare (immagine concessa)

PARMA – Barilla rinnova e rafforza il suo impegno per l’innovazione nel settore con Good Food Makers, acceleratore globale per startup Ag-tech e Food-tech, che con le loro idee plasmeranno il futuro più sostenibile dell’alimentare. Le iscrizioni sono aperte da oggi fino al 7 luglio sul sito dedicato a Good Food Makers.

Le idee innovative ricercate per l’edizione 2023  vertono su 4 ambiti:

  1. Packaging circolare: soluzioni e modelli di business per la riduzione e il riutilizzo degli imballaggi e dei rifiuti correlati
  2. Qualità della logistica: soluzioni digitali per migliorare la qualità logistica, in termini di tracciabilità e di monitoraggio del rispetto degli standard qualitativi e del servizio dei fornitori
  3. Fermentation for clean label: ingredienti e tecnologie che fanno leva sulla fermentazione per amplificare il valore nutrizionale, sensoriale e ambientale dei prodotti, con particolare attenzione alle soluzioni clean label
  4. You @ Best: soluzioni digitali per migliorare il benessere delle persone, coniugando stile di vita e abitudini alimentari

Giunto alla sua quinta edizione, Good Food Makers nasce per supportare gli innovatori del food e catalizzare lo sviluppo di nuove soluzioni alimentari sostenibili. L’iniziativa prevede un programma di otto settimane, in cui le startup lavorano fianco a fianco con i manager del Gruppo Barilla per sviluppare insieme le idee e un business plan per la loro realizzazione, grazie alla visione di una realtà da oltre 145 anni impegnata a produrre cibo buono e di qualità.

Per sostenere questo percorso condiviso di crescita, alle 4 startup selezionate per il programma andranno 10.000 euro e l’opportunità di costruire future collaborazioni con il Gruppo Barilla.

“C’è una consapevolezza sempre maggiore rispetto all’importanza di investire e di portare nuove idee nel settore alimentare, non solo per soddisfare la domanda globale, ma anche e soprattutto per creare prodotti sani, sostenibili e che sappiano rispondere alle nuove esigenze dei consumatori” dichiara Claudia Berti, Barilla global open innovation senior manager.

Berti: “A distanza di 5 anni Good Food Makers rappresenta sempre di più una finestra aperta sull’intero panorama del Food&Beverage, che a livello internazionale convoglia abitudini, costumi e stili di vita differenti. Il progetto permette alla nostra realtà di impegnarci a collaborare con le aziende di tutto il mondo che operano in questo settore e che condividono con noi la missione di creare un futuro all’insegna del progresso.”

 Anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, Good Food Makers si avvale della collaborazione di Plug And Play, la più grande piattaforma di open innovation al mondo, con una rete di 60.000 startup, oltre 550 aziende leader a livello mondiale e centinaia di società di venture capital, università e agenzie governative. Dal momento del lancio nel 2019 ad oggi, il Food&Beverage Program di Plug And Play ha accelerato oltre 200 startup a livello globale.

“L’obiettivo comune è quello di accompagnare le realtà più promettenti del settore in un percorso di sviluppo finalizzato al processo di internazionalizzazione, mettendo a disposizione quotidianamente il know-how specifico proprio degli esperti del settore” dichiara Arianna Elena Maschietto, direttrice Plug and Play Milano. “Siamo convinti che sperimentare l’applicazione di nuove tecnologie lungo tutto l’arco della filiera, dai processi agronomici alle tecniche di conservazione, dal trasporto dei prodotti alla preparazione dei pasti, sia la chiave del successo per tutti coloro che intendono fare la differenza in questo ambito, con uno sguardo sempre più attento alla sostenibilità ambientale e sociale”.

In 5 edizioni, Good Food Makers vanta più di 600 startup partecipanti e il coinvolgimento di oltre 150 manager del Gruppo Barilla. Alle 18 startup vincitrici è stata data la possibilità di co-sviluppare le proprie idee  in collaborazione con i manager aziendali testando e validando le soluzioni alle sfide proposte. Con alcune di loro la collaborazione con il Gruppo Barilla continua anche oggi.

“Il successo della partecipazione a Good Food Makers può essere misurato dalla grande mole di nozioni, best practice e relazioni che siamo stati in grado di portare con noi al termine del programma e integrare nel nostro lavoro quotidiano. Il mio consiglio alle prossime startup è di partecipare già dalla fase di kick-off con un gruppo in possesso di diverse competenze (nel nostro caso a prendere parte al programma sono stati un analista di dati, uno sviluppatore di ricette culinarie e un responsabile di processo) per poter condividere la più ampia gamma possibile di conoscenze ed esperienze all’interno dei team” dichiara Matthew Savage, BI Lead di Allplants.

“Questo programma consente ai nuovi progetti imprenditoriali di esplorare soluzioni avanzate per le sfide che si stanno affrontando, di validarle immediatamente per comprenderne il potenziale e, allo stesso tempo, di pensare fuori dagli schemi e trarre ispirazione per provare approcci alternativi. Good Food Makers apre ad una prospettiva diversa in cui la flessibilità è valutata con maggiore importanza rispetto alla perfezione, una modalità che si rivela estremamente utile quando il tempo e le risorse sono limitati” afferma Elisa Cavandoli, Quality Food Safety Manager di Barilla e Project Leader di Good Food Makers.

Interessa tutti gli oltre 1700 nostri torrefattori il convegno del 30 giugno “Mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare” voluto dal Consorzio promozione e da Simonelli Group, in presenza

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Simonelli Group convegno
Il convegno “Il mercato del caffè: cosa succede, come può cambiare” (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Il mercato mondiale del caffè torrefatto, soltanto in Italia i torrefattori sono poco più di 1.700 (fonte Camera di Commercio di Milano su codici Ateco), secondo i dati Mediobanca, vale circa 120 miliardi di dollari nel 2022, con consumi pari a circa 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale. In questo quadro, l’Italia riveste un ruolo di primo piano in quanto settimo Paese consumatore al mondo con circa 95 milioni di tazzine di caffè sorseggiate ogni giorno, ovvero 1,6 in media per abitante.

Consorzio promozione caffè insieme a Simonelli Group

L’80% degli italiani di età superiore ai 18 anni dichiara di non rinunciare al piacere del caffè espresso, mentre solo il 5% non lo beve mai (fonti Nielsen). Percentuali altissime, che si traducono in un consumo pro-capite di 5,5 Kg l’anno.

Il comparto italiano del caffè riveste un ruolo cardine all’interno dell’industria alimentare italiana. Con i suoi 7.000 addetti ed un fatturato superiore ai 4 miliardi di euro, l’Italia è il primo esportatore al mondo di caffè torrefatto con circa 5,8 milioni di sacchi (346,7 milioni di Kg) nel 2021 e vanta una bilancia commerciale positiva pari a 1,5 miliardi di euro.

Un mercato florido, dunque, che però, a partire dal 2019, ha fortemente risentito della crisi innescata dalla pandemia Covid-19. La prolungata chiusura dei locali e l’impennata del lavoro da casa, se da un lato hanno contribuito alla crescita importante del consumo domestico di capsule e cialde, dall’altro hanno però determinato un calo dei consumi di caffè nel fuoricasa pari al -40,3%. Nel 2020 anche il volume delle esportazioni italiane di caffè è diminuito di circa il 6%, portandosi a 5,14 milioni di sacchi (cioè 309 milioni di kg).

I primi segnali di ripresa si sono registrati a partire dal 2021, con un trend positivo di crescita che è proseguito anche nel 2022 ma che non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia: i cambiamenti nelle abitudini di consumo dopo il Covid-19, la crisi economica, le incertezze globali disegnano oggi un quadro nuovo e sfidante per l’intero comparto italiano del caffè

Gli operatori nazionali del settore (torrefattori e rivenditori di caffè e di macchine professionali) si riuniscono dunque, in occasione del convegno in programma il 30 giugno dal titolo “Il mercato del caffè: cosa succede come può cambiare”, per analizzare dati macroeconomici, ipotizzare possibili scenari per il futuro, valutare rischi ed opportunità per il mercato del caffè made in Italy.

Ecco il recapito email campus@simonelligroup.it per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni.

Il convegno avrà luogo in via Carlo Urbani, 5 a Belforte del Chienti (Macerata) all’interno della sede del Campus Simonelli Group. Interverranno al convegno: il dottor Cosimo Finzi – direttore Astra Ricerche -, il dottor Maurizio Mutti – GfK Consumer Panel Cluster Lead -, la dottoressa Rossella Sobrero – Presidente Koinètica -, il professor Gian Luca Gregori – Rettore Università Politecnica delle Marche e Senior Fellow Luiss Business School -. A moderare la tavola rotonda, la giornalista e conduttrice Rai Francesca Romana Elisei.