Carlotta Fabbri, digital sales & marketing director, ritira il Corporate Heritage Art Award (immagine concessa)
BOLOGNA – Un nuovo riconoscimento nel segno dell’arte per Fabbri 1905: l’azienda bolognese, entrata nell’immaginario collettivo grazie al suo celebre decoro a faentini blu, è stata infatti insignita a Roma del Corporate Heritage Art Award “per la capacità di valorizzare la storia e l’identità organizzativa attraverso l’arte in tutte le sue forme”.
Il legame tra Fabbri 1905 e il mondo dell’arte
La premiazione, che ha visto la partecipazione di Carlotta Fabbri, digital sales & marketing director di Fabbri 1905, si è svolta nell’ambito dei Corporate Heritage Awards, iniziativa promossa e organizzata da Leaving Footprints, spinoff accademico dell’Università degli Studi del Sannio e dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, quest’anno incentrata proprio sul legame tra impresa e mondo dell’arte.
Un rapporto che per l’azienda bolognese rappresenta un elemento distintivo e fondativo: fu infatti il fondatore, Gennaro Fabbri, a legare per sempre il nome di Fabbri con quello del buon gusto e del design, commissionando a un ceramista d’arte, Gatti di Faenza, il celebre vaso bianco e blu di Amarena Fabbri, divenuto negli anni icona del brand ma anche dello stile italiano nel mondo ed esposto persino al MoMa di New York.
“Da allora – si legge nella motivazione del Premio – l’impresa ha sempre coltivato e rafforzato il proprio legame con l’arte attraverso diverse iniziative volte a rappresentare e valorizzare il patrimonio storico e culturale dell’azienda, prima fra tutte il Premio Fabbri per l’Arte, giunto alla settima edizione”.
Un premio che nasce nel 2005, in occasione del centenario dell’azienda, ma che affonda le sue radici alla fine degli anni ’50 quando, tra le prime imprese in Italia, Fabbri esordì nel mondo della pubblicità televisiva con il Carosello e il mitico spot di Salomone il Pirata Pacioccone.
Creato dal disegnatore Ebro Arletti e dall’autore e regista Guido De Maria, è stato reso intramontabile dalle menti geniali di due giovani e squattrinati artisti quali Franco “Bonvi” Bonvicini e Francesco Guccini.
Il fiuto per il talento artistico porta poi l’azienda a ideare un “Pittore alla settimana”, una serie di filmati pubblicitari in cui artisti emergenti, tra i quali anche un giovanissimo Guttuso, oltre a Capogrossi, Gentinili, Levi, Cagli, vengono ripresi nell’intento di creare le loro opere.
Una vocazione che si rinnova nel tempo assumendo connotati moderni proprio con il Premio Fabbri per l’Arte, competizione dedicata a nuovi talenti nel campo dell’arte a tutto tondo.
E’ infine del 2022 l’imponente Murales che l’azienda ha commissionato allo street artist Cheone con l’intento di condividere la sua passione con tutti gli abitanti di Borgo Panigale (Bologna).
Il logo di The Milan Coffee Festival (foto dal sito)
MILANO – Il The Milan Coffee Festival, l’appuntamento imperdibile dedicato sia agli operatori di settore che agli amanti del caffè, ritorna al Superstudio Più in Via Tortona, 27 dal 2 al 4 Dicembre 2023. Sarà l’occasione per i visitatori per connettersi con i più grandi player del settore che guidano la rivoluzione del caffè in Italia ed esplorare le ultime novità di prodotto.
Il MCF Coffee Trail, la guida essenziale del Festival, inviterà gli ospiti a provare esperienze uniche e coinvolgenti. Nel Roasters Village si potranno assaggiare i migliori caffè specialty di torrefazioni progressiste.
Sarà possibile osservare i Roast Masters in azione nel contest che celebra i migliori torrefattori sul Pianeta, e scoprire le tecniche per perfezionare la propria latte art in Latte Art Live.
Il The Milan Coffee Festival introdurrà il The Mindful Coffee Tasting Experience
Una sessione di meditazione con il caffè (foto concessa)
Una experience di degustazione di caffè multisensoriale guidata e meditativa, accompagnata dai suoni rilassanti di un bagno sonoro. È come se i monaci tibetani incontrassero il vostro barista hipster locale.
Per completare la visita si potrà gustare una fetta di pizza e un Espresso Martini all’Aperitivo Bar.
Gli operatori di settore possono applicare per ottenere l’ingresso gratuito come ospiti VIP domenica 3 e lunedì 4 dicembre, le giornate Trade, seguendo questo link: http://www.milancoffeefestival.com/listaospitiVIP
Il The Milan Coffee Festival 2023 è orgogliosamente sponsorizzato da: La Marzocco, Modbar, Smirnoff, Alpro, Brita, Stronghold, Grindie, Oatly, Decent Packaging, Parmalat, Cafezal, Specialty Coffee Association, XLVI Operai del Vapore, SVN Senses.
The Milan Coffee Festival, tra gli stand (foto dal sito)
Cosa proporrà il The Milan Coffee Festival nel dettaglio:
• 75 Espositori: ci si potrà connettere con i brand principali e le personalità che guidano la rivoluzione del caffè in Italia. Il MCF è l’epicentro del movimento italiano del caffè specialty.
• The Roasters Village: I migliori torrefattori italiani realizzeranno caffè monorigine utilizzando metodi di estrazione da loro preferiti. La tua avventura caffeinica, dall’Espresso all’AeroPress, inizia qui.
• The Coffee Trail: si potrà intraprendere un percorso di esperienze uniche durante il festival, svelando i segreti meglio custoditi dell’evento.
• Roast Masters: si potranno osservare i migliori torrefattori sul Pianeta competere per il prestigioso titolo di Campione Roast Masters 2023.
• Latte Art Live: sarà poi possibile ammirare le tecniche dell’affascinante disciplina della latte art.
La latte art al The Milan Coffee Festival (foto dal sito)
• Connettiti e e Socializza: tutti potranno accedere ad una rete di contatti con i migliori baristi ed esperti di caffè provenienti da tutta la scena del caffè italiano.
• The Mindful Coffee Tasting Experience: sarà possibile realizzare una sessione di degustazione meditativa del caffè accompagnata dai suoni rilassanti di un bagno sonoro. È come se i monaci tibetani incontrassero il vostro barista hipster locale, un’esperienza indimenticabile.
• Pizza e Cocktail: Nessuna visita al festival è completa senza gustare una fetta di pizza e concedersi un Espresso Martini (o un Negroni al caffè) presso l’Aperitivo Bar.
Irene Volpe e CoffeeandLucas alla presentazione del libro a Milano
MILANO – Un modo per parlare di caffè di qualità senza restare all’interno della solita nicchia, arriva nelle librerie con “Cucinare le emozioni“, testo scritto dalla finalista di Masterchef Irene Volpe ed edito da Slow Food Editore. Colori, forme, consistenze, convivono insieme nelle stesse pagine, che raccontano la visione della cucina della giovane chef.
Tutto è vegetale nelle scelte culinarie di Irene Volpe. Un altro importante tassello delle creazioni contenute in questo libro. E, aspetto piuttosto presente, è la volontà dell’autrice di non porsi nei confronti del lettore come un maestro che impartisce nozioni e grammature rigide, ma come un’amica esperta che invita a entrare nella sua cucina.
Il libro Cucinare le emozioni con l’autrice,@coffeeandlucas @myMediastudio
Così come ha detto lei stessa alla presentazione del libro nella Cascina Nascosta di Milano: “Le ricette a volte sono una gabbia in cui poi è difficile destreggiarsi per seguirle alla lettera. Volevo invece far arrivare nelle case delle persone un manuale in cui poter esprimere la propria creatività.”
All’evento, il caffè è stato un compagno gradito da tutti i presenti: a scattare i momenti salienti CoffeeandLucas e, special guest a sorpresa, Paolo Scimone, arrivato con l’attrezzatura in valigia e il suo caffè dedicato a Cucinare le emozioni (un Colombia regalato macinato per moka agli ospiti della serata).
Paolo Scimone e CoffeeandLucas
Insieme a Volpe, per spiegare la nascita di quello che non è un libro di cucina, non è un ricettario, non è un’autobiografia e neppure uno sketchbook, ma è un po’ ognuno di questi, Antonio Colasanto e Monir Eddardary.
Irene Volpe: tra i fornelli, anche lo specialty
Alla presentazione, con Irene Volpe al centro, a destra Antonio Colasanto e a sinistra Monir Eddardary
Negli scatti realizzati da CoffeeandLucas, fotografo che da sempre ha immortalato Irene Volpe nelle sue evoluzioni professionali, spesso legate al mondo del chicco, si sentono gli odori, quasi si avvertono i sapori. Le immagini sono tridimensionali e coinvolgono il lettore in maniera avvolgente.
Dai legumi alla zucca, dal cacao al caffè, gli abbinamenti e i modi di mettere in pratica la teoria sono preziosi per chi vuole mettersi alla prova a casa propria.
Il file rouge che unisce ogni pietanza restano le emozioni
La piacevolezza della narrazione – che si riflette nella fluidità delle linee in cui i disegni di Irene Volpe arricchiscono la carta, tracciati a occhi chiusi e con la mano sinistra -, è la stessa che ciascuno di noi può ritrovare nella cucina di casa.
Che diventa uno spazio della memoria, in cui chiunque si può ritrovare: l’intimità con cui è descritto ogni ingrediente è un richiamo alle cose semplici e alla tradizione, che però viene ripresa magistralmente in nuove ricette.
Ed ecco che la stessa cura con cui viene intessuta la trama di questa esperienza gastronomica, si chiude ovviamente con il cacao e con il caffè (anche abbinati insieme e messi talvolta a confronto).
Un punto fondamentale che unisce le due materie prime e che è stato ben sottolineato da Irene Volpe, è il discorso di filiera che oggi più che mai deve progredire verso dinamiche più sostenibili per chi sta alle origini.
Irene Volpe che prepara il caffè filtro, @coffeeandlucas, @myMediastudio
Finalmente si esce fuori dalla sola logica dell’espresso e compare a tavola degli italiani anche il caffè filtro, lo specialty, i concetti di tostatura e preparazione corretta e poi la declinazione di questa bevanda anche nelle ricette in cucina: ricompare così nella foto ancora di CoffeeandLucas, un piatto conosciuto molto bene dai lettori, ovvero i ravioli in brodo di specialty, un vero e proprio risveglio di sensi.
I ravioli nel brodo al caffè @coffeeandLucas @myMediastudio
Insomma, nell’idea di cucina di Irene Volpe non manca niente e si guarda alle dispense in maniera differente, con proposte che riprendono ingredienti semplici, come la frutta secca e le spezie, per riscrivere un capitolo nuovo del menù made in Italy.
Così come racconta la stessa autrice:
“Fin dall’inizio, l’idea è stata quella di suddividere il libro per ingredienti ed argomenti. Ho scelto ingredienti a me molto cari sia perché racchiudono un pezzo del mio vissuto, sia perché mi piacciono da mangiare e da cucinare.
Soprattutto, sono quelli che mi hanno permesso di toccare vari aspetti pratici in cucina. Fra i tanti, non poteva non rientrare il caffè; un mondo a me sconosciuto prima che mi fosse presentato con tanta enfasi dal mio amico Federico Pezzetta.
Di fatti, proprio grazie al caffè e alla passione per il cibo, io e lui siamo diventati molto amici e abbiamo coltivato un rapporto professionale molto importante. E’ stato lui a scattare moltissime delle mie foto presenti sui social e video, ma soprattutto è stato lui a scattare tutte le foto del libro!
Grazie ai suoi racconti ho scoperto le differenze fra le varie tipologie di caffè, le estrazioni e visto che lui mi ha trovata molto curiosa, si è permesso di dirmi “ma caffè e cucina?“. insomma, voleva vedere cosa avrei tirato fuori… ebbene 1 anno dopo eccomi che, richiamata nell’edizione di Masterchef 11 come giudice in una puntata, portai proprio i miei ravioli in brodo di caffè specialty.
Sì, perché la prima cosa alla quale avevo pensato era: “Se devo esaltare al massimo le proprietà organolettiche del caffè senza usare un calore elevato, senza coprirlo… perché non posso usarlo in purezza in un piatto? Perché non usarlo come brodo per dei ravioli?”.
Insomma, chiaramente di prove in cucina, con il caffè, ne ho fatte anche altre, proprio perché ogni ingrediente lascia una grande variabile di interpretabilità. Figuriamoci il caffè che è un alimento che in Italia pensiamo di conoscere, errando.
Pensate a quanto ancora abbiamo da scoprire e sperimentare con questo chicco prezioso in tutte le sue forme, non solo con l’espresso per bagnare biscotti.
E’ un po’ l’invito di tutto il libro: lasciarsi andare alla creatività (a fine capitolo caffè lo ribadisco molto bene!). Nel capitolo in questione, che è dedicato al caffè e al cacao in quanto sono due mondi molto simili, non ci sono solo aneddoti personali, ma una panoramica su questi ingredienti, di come trattarli e di come accoppiarli ad altri alimenti per esaltarne i loro sentori principali in un piatto.”
Completa la storia, CoffeeandLucas (Federico Pezzetta):
“Quando Irene e SlowFood mi hanno chiamato per scattare le foto del suo primo libro, la mia risposta è stata subito affermativa. Seguo Irene dagli inizi e abbiamo una visione molto simile sulla fotografia, basata su uno stile realistico sia nelle foto del cibo che nei ritratti.
Quando poi ho scoperto che nel video ci sarebbe stata anche una parte dedicata al caffè ho solo potuto pensare “wow!” e dare una mano dove fosse richiesta. È una grande soddisfazione vedere su un libro di divulgazione sulla cucina, edito da Slow Food Editore, che ci sia una parte dedicata ai caffè specialty e all’universo che c’è dietro. Libri sul caffè ce ne sono.
Libri di cucina dove si parla di caffè (di questo tipo di caffè) molto pochi (o quasi nessuno in Italia).
Spero che gli appassionati di questa bevanda apprezzeranno questo gesto di Irene, che ha deciso di avere un pensiero per tutta quella filiera che sul caffè in Italia cerca di fare qualità giorno dopo giorno.”
Il libro Cucinare le emozioni è disponibile in libreria dall’8 novembre, al prezzo di 18,91 a questo link.
James Hoffmann, , imprenditore inglese, editore e youtuber (più di 2 milioni di follower), nel mondo del caffè dal 2003 (immagine concessa)
MILANO – Gli americani amano il loro caffè e sono molto più esperti oggi – rispetto a una volta – in fatto di miscele, origini, tipi di tostatura, metodi di preparazione. Non sempre però le preferenze dichiarate coincidono con che si manifestano effettivamente al momento dell’assaggio. Questa una delle conclusioni salienti del Great American Taste Test, un’indagine che ha coinvolto 5 mila intervistati in tutti gli States, nell’intento di rivelare gusti e preferenze dei consumatori di oltreoceano.
A promuoverla è stato Cometeer, il produttore della prima capsula di caffè surgelata, che ha collaborato con James Hoffman, già campione del mondo baristi ed esperto di fama internazionale.
La semplicità d’uso di questi serving – è sufficiente scioglierli in acqua per ottenere la bevanda – ha consentito di effettuare il blind test replicando la medesima esperienza di assaggio per tutti i partecipanti.
Ed escludendo così tutte le problematiche relative alla preparazione, che si sarebbero inevitabilmente manifestate utilizzando altri metodi.
È bene sottolineare che la platea dei partecipanti – reclutati attraverso i canali social di Hoffman – non costituisce un campione significativo della popolazione adulta americana.
Si tratta comunque di un gruppo variegato di appassionati ed esperti, in grado di esprimere giudizi precisi a ragion veduta.
Come si è svolto il test?
Cometeer ha spedito a tutti i partecipanti un kit con quattro diversi caffè. Successivamente all’assaggio, i partecipanti hanno dovuto esprimere le loro preferenze rispetto ai caffè e rispondere ad alcune domande.
I primi tre caffè da assaggiare erano un monorigine keniano lavato, con tostatura chiara (A), e due miscele con tostatura rispettivamente media (B) e scura (C).
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Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè, commenta e rivela le strategia dell’azienda per la fine del 2023 e il 2024. L’obiettivo strategico della realtà è quello di concentrarsi sul mercato statunitense e chiudere l’anno con una crescita del fatturato del 16/18% rispetto all’anno scorso.
Un dato che, afferma Scocchia, “ci permetterebbe di confermare per due anni di seguito che la strategia di raddoppio degli Usa si sta materializzando”.
C’è di più: l’amministratore delegato ha anticipato che l’azienda farà uscire un nuovo prodotto nel nuovo anno. I dettagli sono ancora confidenziali. Leggiamo di seguito la prima parte dell’intervista di adnkronos a Cristina Scocchia.
Cristina Scocchia e lgli obiettivi di illycaffè
TRIESTE – Cristina Scocchia, ad illycaffè, sull’andamento della multinazionale nel 2023 nei diversi mercati: “Noi abbiamo chiuso il 2022 con una forte crescita del fatturato, +14%, che è stato un risultato storico perché negli ultimi 10 anni l’azienda non era mai cresciuta tanto, e contemporaneamente siamo riusciti nonostante il rincaro dei costi a crescere anche in Ebitda del 14%, cosa che ci ha inorgoglito perché è stato il risultato di un processo non solo di efficientamento dell’azienda ma soprattutto di crescita”.
“Nel 2023 con le stesse strategie stiamo continuando il processo di crescita. Stimiamo di crescere il fatturato nei maggiori Paesi e nei maggiori canali, come ad esempio gli Stati Uniti”.
“Gli Usa – spiega Scocchia – per noi sono il maggior mercato dopo l’Italia, che è il cuore dell’azienda e pesa un terzo del fatturato. Gli Usa però sono il nostro secondo Paese e l’obiettivo strategico dell’azienda è da qui alla fine del piano industriale e quindi al 2027 di farli pesare quanto l’Italia. Anche lì stiamo crescendo e stimiamo di chiudere l’anno con una crescita del 16/18% rispetto all’anno scorso”.
“Un dato – aggiunge – che ci permetterebbe di confermare per due anni di seguito che la strategia di raddoppio degli Usa si sta materializzando. E a livello di Ebitda continuiamo a crescere in doppia cifra solida, e contiamo di continuare sulla scia dei risultati dell’anno scorso”, spiega.
E per il 2024 Scocchia annuncia una novità per l’offerta dell’azienda. “Noi vorremmo l’anno prossimo lanciare – spiega – un’innovazione importante, ci stiamo lavorando, non abbiamo ancora deciso il mese in cui riusciremo a lanciarla. Da sempre siamo leader nell’innovazione e vogliamo nel 2024 accelerare su questo e farne un vettore di crescita per l’azienda. Stiamo parlando di un nuovo prodotto, i dettagli sono confidenziali ma sarà l’anno in cui lo lanceremo”, rimarca.
Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui.
Massimo Zanetti, è anche il presidente della squadra di basket Virtus Segafredo Bologna (immagine concessa)
MILANO – Il presidente della Virtus Bologna Massimo Zanetti, come riportato sul portale Sportando Basketball, ha dichiarato su Radio Rai: “Con il calcio ho chiuso, oggi mi diverto di più a vedere una partita di basket. Il gioco odierno mi annoia, tutti quei retropassaggi non mi piacciono, mentre nel basket c’è un gol a ogni azione”.
Massimo Zanetti chiude la parentesi del calcio
Il presidente Massimo Zanetti ha presentato proprio lo scorso marzo il progetto del nuovo Padiglione Polifunzionale che sorgerà all’interno del quartiere fieristico di Bologna ideato da MCA – Mario Cucinella Architects.
Il nuovo progetto per l’edificio polifunzionale, che sostituirà il padiglione 35 della Fiera, è parte di una strategia più ampia di integrazione funzionale del quartiere fieristico per attività di intrattenimento culturale e sportivo.
E proprio sulla Virtus, come riportato da Sportando, ha aggiunto: “Giocare ogni due giorni è faticoso ma sono un po’ arrabbiato per la partita di Cremona. Aldilà della stanchezza sono convinto che ci sia stato anche un fattore psicologico: i giocatori dopo aver vinto con l’Efes si sono forse rilassati prendendo sottogamba la sfida successiva”.
Zanetti conclude: “Abbiamo però ottenuto risultati incredibili fin qui, erano anni che la Virtus non saliva al primo posto in Eurolega”.
IMA Coffee Lab e il format "From bean to capsule" (immagine concessa)
TERRE DEL RENO (Ferrara) – Un altro interessante Academy Day si è tenuto il 18 ottobre 2023, dopo la fiera Host Milano, presso l’IMA Coffee Lab: una giornata di condivisione e formazione dedicata ai coffee professionals, che ha previsto un programma ricco di interventi e workshops sulla tostatura e sul packaging del caffè, con l’intervento di esperti di caffè, specialisti del packaging e produttori internazionali.
“From bean to capsule” è il nome di questo nuovo format di Academy Day all’IMA Coffee Lab: un viaggio esperienziale unico attraverso la lavorazione e il confezionamento del caffè, per scoprire e gestire i fattori chiave della trasformazione del chicco di caffè, dalle varietà di caffè verde a come ogni profilo di tostatura influisce sull’aroma e sul gusto del caffè estratto dalla capsula.
Oltre 50 professionisti del caffè provenienti da tutto il mondo hanno partecipato all’Academy Day e hanno avuto l’opportunità di scoprire l’IMA Coffee Lab presso lo stabilimento produttivo di IMA Petroncini a Ferrara, e di provare il suo impianto pilota: l’impianto in scala ridotta che lavora il caffè dalla A alla Z, esplorando ogni singolo modo per migliorare la qualità del caffè e l’efficienza della lavorazione e del confezionamento.
Workshop: tostatura flessibile per aromi infiniti
I partecipanti hanno avuto la possibilità di provare l’intera linea e di prendere parte alle sessioni di tostatura e dimostrazioni di riempimento e saldatura di capsule compostabili.
Insieme ai trainer IMA Coffee e al personale tecnico specializzato, i partecipanti hanno testato il caffè verde, tostato e macinato attraverso i parametri chiave, effettuando analisi di qualità e assaggi in tazza.
I partecipanti al format “From bean to capsule” (immagine concessa)
Sono stati studiati tre diversi profili di tostatura con l’obiettivo specifico di creare diversi aromi e sapori in tazza, mantenendo le stesse specifiche di macinatura e la stessa quantità di caffè nella capsula.
I partecipanti hanno potuto sperimentare la flessibilità della tostatrice TMR nella progettazione di tre diversi profili di tostatura con la stessa temperatura finale e lo stesso colore: un profilo di tostatura veloce con molta convezione d’aria, un profilo medio-lungo con una bassa convezione d’aria e un profilo medio-lungo con un’elevata convezione d’aria.
Le sessioni di tostatura sono state seguite da dimostrazioni di riempimento e saldatura di capsule compostabili sulla SR1 Smart, una delle riempitrici più affidabili di IMA Coffee per la gestione di capsule compostabili, per piccoli volumi di produzione.
Le sessioni di cupping comparativo sono state condotte da Matteo Barbarossa, coffee expert di IMA Coffee Hub, per riconoscere come i diversi profili di tostatura possano influenzare in modo decisivo il gusto finale del caffè in capsula, puntando allo stesso colore finale dei chicchi tostati, lavorando la stessa origine di caffè verde.
Coffee talks
Attraverso diversi coffee talk nel corso della giornata, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire ogni fase del processo, dalle varietà botaniche del caffè verde alle tecnologie di confezionamento più accurate e affidabili per le capsule di caffè.
Matteo Barbarossa ha spiegato come ogni origine di caffè verde possa influenzare il profilo di tostatura, analizzando le differenze tra le varietà di caffè in termini di caratteristiche chimiche e fisiche, e fornendo consigli utili per condurre il processo di tostatura in modo da esaltare ogni origine in tazza.
Michelangelo Parro, sales and product manager di IMA Coffee Hub, ha offerto un’analisi approfondita dei processi di tostatura flessibile e di degasaggio in atmosfera inerte, che possono essere considerati i passaggi cruciali per ottenere l’aroma desiderato nella capsula.
Parro afferma: “Un batch di caffè tostato può avere lo stesso colore finale di un altro, ma con aromi e corpo totalmente diversi. Con la tostatura flessibile, partendo dallo stesso caffè verde, possiamo ottenere infiniti risultati diversi con lo stesso colore finale, ma con tempi e temperature prevedibili grazie a Orchestra, il sistema di simulazione e controllo del trend di tostatura sulle testatrici TMR di IMA Petroncini”.
Parro continua: “Una volta ottenuta la tostatura finale desiderata, il nostro obiettivo è quello di preservare perfettamente gli aromi del caffè: per questo abbiamo sviluppato CO-Tube, un sistema di degasaggio in condizioni di vuoto spinto con insufflaggio di azoto, che è in grado di evitare qualsiasi contatto del caffè con l’ossigeno, consentendo al contempo di preparare una distribuzione granulometrica uniforme del caffè macinato all’interno della capsula”.
“La distribuzione granulometrica del caffè macinato è il fattore più importante che lega la lavorazione del caffè al confezionamento delle capsule”, afferma Alessandro Nobili, head of product management di IMA Coffee – Packaging Solutions.
“Dobbiamo mantenere la stessa precisione nel dosaggio del caffè per ogni lotto, in modo da avere un volume e una distribuzione granulometrica costante all’interno di ogni capsula, per garantire la stessa qualità del caffè estratto. Questo è possibile grazie alla capacità del sistema di controllare il livello del caffè all’interno dell’unità di dosaggio e di minimizzare le possibilità di assottigliamento del granulo. L’accuratezza del peso è un obiettivo facile da rispettare grazie anche al sistema di pesatura in linea che controlla ogni capsula e fornisce un feedback al dosatore qualora siano necessarie regolazioni automatiche.”
Alessandro Nobili ha condotto un’analisi approfondita delle tecnologie innovative di IMA per la saldatura delle capsule, volte a mantenere la freschezza e gli aromi del caffè all’interno della capsula fino all’estrazione, specialmente quando si tratta di capsule compostabili.
Ciò è possibile grazie alla capacità della stazione di saldatura di elaborare tempi di saldatura diversi, grazie all’implementazione di navette magnetiche che gestiscono le capsule, consentendo così ai clienti di scegliere la soluzione più appropriata in base ai materiali utilizzati e al prodotto che stanno trattando. Questo è un aspetto cruciale per la gestione di materiali diversi sulla stessa macchina”, afferma Nobili.
Tavola rotonda sulla sostenibilità
È stata organizzata una tavola rotonda per discutere di come i produttori possano sviluppare tecnologie a basso impatto per ridurre le emissioni, preservando così le risorse e massimizzando l’efficienza energetica.
Produttori e torrefattori possono spingersi oltre i confini della sostenibilità scegliendo soluzioni e processi di confezionamento eco-compatibili, riducendo al minimo l’impatto ambientale lungo la filiera del caffè.
La sostenibilità è un pilastro fondamentale della missione IMA Zero, il programma di IMA che investe in tecnologie in grado di ridurre gli sprechi dovuti alla produzione con un maggiore rispetto per l’ambiente.
Durante la tavola rotonda si è affrontato il tema del risparmio energetico e del trattamento delle emissioni di tostatura con Maurizio Mazzoni, R&D Manager di IMA Petroncini, Michelangelo Parro, sales and product manager di IMA Coffee, e Manuel Marcelli, managing director di ReiCat Solutions Italy, i quali hanno sottolineato come l’impegno e la collaborazione siano fattori sempre più importanti per minimizzare l’impatto ambientale nella produzione industriale del caffè, sviluppando le migliori soluzioni per ridurre le emissioni con tecnologie innovative e a basso impatto.
“Questo è evidente negli ultimi progetti sviluppati da IMA Petroncini e ReiCat, che combinano il sofisticato sistema di recupero del calore e di trattamento dell’aria calda delle tostatrici TMR con le soluzioni catalitiche di ReiCat, ottenendo il più basso livello di emissioni di CO e rispondendo positivamente ai criteri ESG in termini di sostenibilità ambientale” dice Mazzoni.
Per quanto riguarda i materiali di confezionamento, Martyna Fong, director market intelligence di AMI, ed Emanuele Simonini, materials technologist di IMA OPENLab, hanno condiviso i loro studi e punti di vista sui nuovi driver di sostenibilità e sulle normative in materia di rifiuti di confezionamento, oltre a nuovi progetti eco-compatibili per il confezionamento del caffè attualmente in corso presso IMA OPENLab per soddisfare la crescente domanda di packaging compostabili e a base carta.
L’Academy Day “From bean to capsule” è stata una vera e propria full immersion sul caffè, per migliorare la conoscenza dell’intero processo, condividendo progetti e idee, imparando come ottenere aromi illimitati dal caffè e come ottimizzare il confezionamento delle capsule.
È stata anche l’occasione adatta per i produttori di impianti e caffesperti per condividere best practices sui processi e soluzioni di confezionamento eco-compatibili e sostenibili, analizzando le tendenze del mercato.
Il confronto tra Italia e estero sulla questione personale è evidente anche all’interno di una grande catena come Starbucks: sono tutti partner, ma nel Bel Paese lo sono un po’ meno nel salario. Lo stipendio base di un barista Starbucks negli Stati Uniti può oscillare da $8 a $12 l’ora.
Il sito Indeed dipinge una situazione piuttosto differente in Italia. Un barista di Starbucks può arrivare a guadagnare circa 940 euro mensili: un guadagno che viene considerato del 17% inferiore rispetto alla media nazionale. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale nanopress Milano.
Starbucks: le differenze di guadagno tra Stati Uniti e Italia
MILANO – Il colosso statunitense delle caffetterie Starbucks ha aperto da qualche anno anche in Italia. A Milano è approdato nel 2018.
Ad oggi i caffè Starbucks sono 17 e offrono lavoro a molte persone. A questo punto, la domanda potrebbe sorgere spontanea: quanto si guadagna lavorando da Starbucks e se si ricopre il ruolo di barista?
Lo stipendio di un barista Starbucks può oscillare in base a diversi fattori tra cui spiccano: esperienza, posizione del caffè, città in cui si trova.
Il salario base di un barista del brand della sirentetta negli Stati Uniti può oscillare da $8 a $12 l’ora. Quello dei manager può arrivare fino a $40.000 all’anno.
La società offre numerosi vantaggi ai suoi dipendenti come assicurazione, piano di risparmio pensionistico, assegno per l’istruzione.
Questo, per lo meno, accade negli Stati Uniti dove le mance dei clienti possono incidere sullo stipendio facendolo crescere. Nota non meno importante gli straordinari pagati di più, come pure le ore di lavoro in orari insoliti.
In Italia la situazione è piuttosto diversa. Il sito Indeed, specializzato nel far incrociare la domanda e l’offerta di lavoro, ha rivelato la risposta alla nostra domanda iniziale. Un barista di Starbucks può arrivare a guadagnare circa 940 euro mensili.
Un guadagno che viene considerato del 17% inferiore rispetto alla media nazionale. La retribuzione minima, infatti, dovrebbe essere di circa 12 euro l’ora.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Insegna della catena di caffetterie McCafé (Foto di Hans da Pixabay)
McDonaldha lanciato una promozione per far fronte al caro spesa che attanaglia sempre più le famiglie italiane. Nella sezione dedicata all’offerta della caffetteria, McCafé, l’espresso tornerà ad un prezzo di soli 50 centesimi e il cappuccino sarà disponibile a 1 euro. Le promozioni saranno valide nei ristoranti aderenti della catena fino al 19 novembre 2023. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Selena Marvaldi pubblicato sul portale News&Coffee.
Le offerte di McCafé per novembre
MILANO – La catena di fast food ha al suo interno una sezione dedicata alla caffetteria, McCafé. Ed è proprio qui che nasce la decisione di far tornare il caffè a soli 50 centesimi e il cappuccino a 1 euro.
È una di quelle offerte che bisogna cogliere subito al volo perché che durerà solo 2 settimane. Una sorta di Black Friday del caffè per almeno 15 giorni.
Sul sito della catena si legge: “Promozioni valide nei ristoranti aderenti dal 6 al 19 novembre 2023 su caffè espresso, espresso macchiato, espresso decaffeinato e espresso macchiato decaffeinato; cappuccino, cappuccino decaffeinato, cappuccino di soia e cappuccino di soia decaffeinato”.
Se invece avete anche l’app di McDonald potrete mangiare 2 donut a soli 1.20 centesimi oppure un menù colazione con cappuccino, succo e brioche a soli 2 euro e 50 centesimi.
Un’offerta dopo l’altra insomma che gli amanti del caffè sicuramente non possono proprio perdersi.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
I prodotti Hausbrandt per la collezione Natale 2023 (immagine concessa)
NERVESA DELLA BATTAGLIA (Treviso) – Hausbrandt si impegna ogni giorno nella creazione di esperienze di sapore, dove il profumo e l’aroma del miglior caffè si uniscono e diventano elementi irrinunciabili per momenti di gioia e condivisione quotidiani. Il Natale è la festa più attesa dell’anno e Hausbrandt conferma con la collezione Natale 2023 le straordinarie note di bontà dei dolci tradizionali di questa festosa ricorrenza, per l’occasione in una veste inedita ed elegante, con richiami stilistici caratteristici della festività.
Hausbrandt presenta la collezione Natale 2023
Sono le delicate sfumature di un cielo invernale a fare da sfondo a elementi iconici legati all’inverno: il blu intenso e l’azzurro sfumato sono costellati di abeti incantati, silhouette di renne, pattini filanti, foglie di agrifoglio e festose campanelle. Tutto richiama la magia e la pace della stagione delle feste.
Le preziose proposte del brand per il Natale sono ormai dei classici, frutto della ricercata maestria nel combinare ingredienti, lavorazioni e tempi di lievitazione e ogni anno sanno occupare un posto speciale nelle tavole più festose: panettone specialità delice e panettone glassato, l’esclusivo Sogno di Amalfi prodotto da Sal De Riso, il soffice e intramontabile pandoro con ricetta esclusiva di Andrea Tortora.
Panettone specialità delice – con glassa senza uvetta
Panettone specialità delice è pensato per chi ama la dolcezza essenziale e ricercata e desidera immergersi nella delicatezza di aromi accoglienti. L’impasto fragrante è arricchito con i profumi naturali degli agrumi.
Realizzato con la pasta d’arancia preparata con scorze d’arancia candite, il panettone specialità delice è un dolce aromatico e fresco, che sorprende il palato grazie al contrasto con la friabile glassa alla nocciola con mandorle e zuccherini.
Brillante e vivace, conquista al primo assaggio. Un dolce dono, avvolto da un incarto colorato che ricorda le sfumature del cielo la mattina di Natale, e da un nastro in raso con tocchi argentati, come i fiocchi dei regali sotto l’albero.
Panettone glassato – con glassa alla nocciola, decorato con mandorle
La semplicità dei sapori della memoria diventa il modo più goloso per condividere la festa. Il panettone glassato è tradizione e sorpresa, raffinatezza e carattere. Il morbido impasto abbraccia la dolcezza di canditi e uvette, e accoglie le note aromatiche della vaniglia del Madagascar come nelle più classiche storie di Natale.
La glassa alle nocciole e mandorle dona a ogni fetta quella croccantezza irresistibile, che trasforma un dolce della tradizione in un imperdibile momento di festa! Un delicato nastro in raso avvolge con eleganza il colorato incarto, che arricchito da dettagli argentati, candidi fiocchi di neve e romantiche foglie di vischio, ricorda le mille emozionanti sfumature del Natale.
Sogno d’Amalfi – prodotto dal Maestro pasticciere Sal De Riso
Sogno d’Amalfi, un dolce esclusivo prodotto dal Maestro pasticciere Sal De Riso che rende omaggio alla sua terra, carezzata dal sole e dal mare. La ricetta è ricca di profumi intensi in cui la dolcezza dell’impasto soffice e del cioccolato bianco si mescola alla freschezza agrumata delle scorze dei limoni di Amalfi e della crema al gusto limoncello.
Sogno d’Amalfi (immagine concessa)
Un dolce sogno a occhi aperti realizzato nel laboratorio del Maestro, che trasporta i sensi nello splendore della Costiera. La decorazione, con praline di biscotto ricoperte di cioccolato bianco e scorze di limone candite, rende questo dolce irresistibile.
La pregiata scatola in latta che accoglie Sogno d’Amalfi diventa un dono prezioso ed evocativo tra originalità e tradizione.
Pandoro – ricetta originale del Maestro pasticciere Andrea Tortora
È firmato Andrea Tortora il pandoro Hausbrandt. La ricetta del maestro pasticciere racchiude tutta la squisitezza della tradizione e la sofficità di un impasto fragrante, carezzevole e gustoso.
Pochi ingredienti di alta qualità si mixano in un dolce esclusivo e capace di conquistare tutti i palati: burro, uova, farina, zucchero e lievito, vengono mescolati con delicata lentezza e amorevole cura.
I profumi del burro e gli aromi della vaniglia si sprigionano in tutta la loro fragranza e la consistenza dell’impasto risulta morbida e piacevole all’assaggio. Anche il Pandoro si veste di nuovo: è un astuccio raffinato a racchiudere il tocco di dolcezza da Maestro e a trasformarlo in un soffice dono dalla grafica contemporanea.
Le specialità Hausbrandt Natale 2023 grazie alle illustri collaborazioni, alla ricerca continua di qualità ed eccellenza e ai nuovi colorati packaging, portano ancora una volta sulle tavole delle Feste, ricco di emozioni e gioie che solo una ricorrenza magica come il Natale sa regalare.
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