mercoledì 09 Luglio 2025
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Musetti Group: fatturato 2024 a 43.349.520 euro, +6% sul 2023 come l’export e il 2025 parte a +16,5%

PONTENURE (Piacenza) – Il 2024 è stato un anno di straordinarie complessità per il settore agroalimentare e per l’industria del caffè in particolare. L’impennata dei prezzi delle commodities agricole – in primis caffè verde, zucchero e cacao – ha messo a dura prova l’intero comparto, generando forti tensioni sui margini e sulla gestione dei listini.

Il fatturato di Gruppo Musetti

In questo scenario di volatilità estrema, il Gruppo Musetti Spa chiude l’anno con un fatturato consolidato di 43.349.520 euro, in crescita rispetto al 2023 del +6%, confermando la solidità e la resilienza di un’impresa che da oltre 90 anni rappresenta l’eccellenza italiana nella torrefazione e distribuzione del caffè.

Nei canali principali, l’export segna un incremento del +6%, mentre il canale Horeca registra un +5%, sostenuto dal rafforzamento della rete commerciale e da investimenti mirati nel supporto alla clientela.

Nonostante i costi della materia prima abbiano raggiunto livelli mai visti in precedenza, Musetti ha scelto consapevolmente di assorbire gran parte di questi aumenti, proteggendo la propria clientela da rincari insostenibili e confermando la propria vocazione di partner affidabile nel lungo periodo.

Questa scelta, controcorrente, è stata sostenuta da una politica interna di rigorosa razionalizzazione dei costi, miglioramento dell’efficienza industriale e digitalizzazione dei processi.

“Siamo fieri di aver chiuso l’anno con indicatori positivi, nonostante una pressione sui costi senza precedenti”, commenta Guido Sicuro Musetti, presidente del Gruppo Musetti. “La nostra priorità è sempre stata garantire qualità e continuità ai nostri clienti, investendo su filiere solide, persone e sostenibilità. Il 2024 ci ha messo alla prova, ma ci ha anche reso più forti.”

Il Gruppo guarda al futuro con cauto ottimismo, pur consapevole che le criticità legate all’approvvigionamento delle materie prime e alla stabilità geopolitica non sono ancora superate. Tuttavia, i segnali di fiducia da parte del mercato e l’ulteriore spinta verso l’innovazione di prodotto e di canale lasciano intravedere un 2025 di nuove opportunità e crescita.

A confermarlo è anche l’andamento del primo trimestre dell’anno, che ha registrato una crescita a doppia cifra: +16,5% rispetto allo stesso periodo del 2024 – un avvio con il turbo che rafforza le prospettive positive per l’anno in corso.

Riccardo Illy, Polo del Gusto: “Il prezzo del cacao quintuplicato, oggi costa 10mila dollari alla tonnellata: in estate previsto un ridimensionamento del mercato”

Riccardo Illy, a capo del Polo del Gusto la cui capogruppo è Domori, analizza le cause cha hanno portato il prezzo del cacao ad essere sempre più alto. Tuttavia, secondo l’imprenditore, in estate, grazie a un raccolto prosperoso, ci dovrebbe essere un ridimensionamento nel mercato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Riccardo Illy sul prezzo del cacao

TRIESTE – “Il prezzo del cacao è quintuplicato, oggi costa 10mila dollari alla tonnellata. In passato potevano esserci piccole modifiche, con aumenti del 10, anche del 20 per cento. Oggi però il prezzo del cacao è altissimo”. Lo sottolinea all’Ansa Riccardo Illy, a capo del Polo del Gusto la cui capogruppo è Domori, che produce in particolare cioccolato di alta qualità.

Un aumento il cui “riversamento sul prezzo del mercato è quasi completato” precisa l’imprenditore triestino.

E che ha portato a “qualche piccolo cedimento nei consumi”; tuttavia, “il mercato ha assorbito lo choc”.

Quest’ultimo risultato si deve anche, secondo Illy, ai “molti produttori che non hanno ribaltato l’aumento sui costi di mercato, anche perché con il nuovo raccolto i prezzi potrebbero scendere. C’è stata insomma sensibilità nei confronti dei consumatori” optando per una “scelta di lungo termine allo scopo di non perdere volumi”.

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Gruppo Illiria presenta l’Academy per la formazione dei tecnici

Gruppo Illiria, azienda leader nel settore dei distributori automatici, presenta Academy,  il nuovo progetto dedicato alla formazione dei tecnici per investire nelle persone e, di conseguenza, nel futuro dell’azienda. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maurizio Cescon per il portale d’informazione Il Nord Est.

L’Academy di Gruppo Illiria

UDINE – Una vera e propria scuola per formare i tecnici che dovranno dare risposte e risolvere problemi. Il gruppo Illiria, leader friulano nei distributori automatici, lancia la sua Academy che, nelle intenzioni dei vertici, dovrebbe diventare un vero e proprio fiore all’occhiello dell’organizzazione.

Un progetto formativo, quello dell’azienda, pensato per sviluppare internamente le competenze tecniche di cui l’azienda ha sempre più bisogno, vista l’evoluzione nel settore.

Davanti alla difficoltà di reperire sul mercato figure con adeguata preparazione, la società leader nel settore della distribuzione automatica con quartier generale a Udine, diverse sedi operative sul territorio italiano, 530 collaboratori e 76 milioni di fatturato, ha scelto di puntare sui giovani diplomati, avviando un percorso strutturato che unisce teoria, pratica e affiancamento sul campo.

“Con la nostra Academy – afferma l’amministratore delegato Mario Toniutti al portale Il Nord Est – vogliamo dare un segnale forte. Investire nelle persone significa investire nel futuro dell’impresa e del territorio. Crediamo che formare i nostri operatori fin dall’inizio, trasmettendo loro know how e passione, sia la strada migliore per garantire qualità e innovazione nei servizi che offriamo alla clientela. Uno dei nostri obiettivi è quello di estendere l’Academy, nel tempo, ad altre aree aziendali, per farla diventare sempre più un progetto di sviluppo interno dei talenti”.

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Qual è la brioche perfetta, più buona? La risposta del pastry chef Daniele Fiora, Cracco in Galleria, con il progetto di Maestro Martino

MILANO – Quale è la brioche perfetta, la più buona del reame? Se ne è parlato in una ghiotta presentazione al TOG Bistrot di Milano. Si tratta del progetto di ristorazione solidale firmato dallo chef Carlo Cracco che ha la sua sede a Milano in via Livigno 1 e sviluppato con la Fondazione TOG. Che è una, fondazione riabilitativa che offre cure ai bambini affetti da patologie neurologiche.

Ne parliamo proprio perché è stato svelato il laboratorio La brioche perfetta. Il risultato di un anno di sperimentazione sul dolce che per la colazione che ha visto convergere maestria artigianale, innovazione, ricerca scientifica e giovani talenti.

Si tratta di un progetto concreto per i professionisti del mondo horeca di ripensare l’offerta ristorativa attraverso la brioche, uno dei prodotti più iconici della colazione italiana insieme al cappuccino.

Il progetto La brioche perfetta

Protagonista del laboratorio dedicato alla brioche è stata la Maestro Martino Food Academy, accademia promossa dall’Associazione culturale Maestro Martino, presieduta sempre dallo chef Carlo Cracco, che continua a consolidarsi come un hub dinamico dove chef stellati, giovani talenti, istituti di formazione e aziende partner lavorano insieme.

La brioche salata (immagine concessa)

In questo contesto, il laboratorio La brioche perfetta si afferma come un progetto emblematico che incarna pienamente l’idea di una formazione capace di generare futuro.

Nato con l’obiettivo di coniugare didattica avanzata e innovazione, il progetto ha offerto agli studenti dell’Academy un percorso altamente pratico, contribuendo al tempo stesso ad arricchire l’offerta colazione del TOG Bistrot con una linea di brioche di ispirazione francese. Tutte realizzate con lievitazione naturale e farciture fresche nel laboratorio produttivo di Villa Terzaghi, altro ristorante didattico in cui opera l’Academy.

Il  risultato di questo intenso processo di ricerca e sperimentazione è stato svelato alla presenza del pastry chef Daniele Fiora (opera a Milano presso il ristorante Cracco in Galleria) e dei rappresentanti delle aziende partner.

Il pastry chef Daniele Fiora (immagine concessa)

Seguendo il modello tecnico e creativo di Daniele Fiora, che ha messo a disposizione il suo know-how come riferimento metodologico, i giovani talenti hanno esplorato nuove frontiere della pasticceria.

Fiora dichiara: “Abbiamo voluto trasmettere ai ragazzi non solo una ricetta, ma un approccio: rigore tecnico, rispetto della materia prima e desiderio costante di superare i limiti della tradizione. La brioche è diventata per noi un pretesto per esplorare nuove possibilità della pasticceria contemporanea”.

Fiora aggiunge: “Per la realizzazione della brioche ci siamo focalizzati principalmente su tre temi: il gusto, la consistenza e la bellezza”.

Massimo De Maria, direttore della Maestro Martino Food Academy, ha poi affermato: “Non volevamo limitarci a insegnare la preparazione di una brioche, ma usare questo prodotto come strumento per trasmettere un metodo che unisse precisione tecnica, sperimentazione creativa e collaborazione con le imprese. Sono progetti come questo che formano i professionisti in grado di guidare l’innovazione nel nostro settore”.

La brioche perfetta è dunque il frutto di un anno di collaborazioni tra partner, maestri e giovani talenti, rappresentando l’evoluzione naturale degli incontri che si sono svolti all’interno della Maestro Martino Food Academy.

Il progetto ha incluso masterclass tematiche, come quella sugli impasti e lievitati da colazione con Molino Dallagiovanna, guidata da Luca Rubicondo, Pastry Ambassador, e una sessione dedicata alle farciture con Roboqbo, a cura di Tommaso Pardo, Chef e Head of R&D di Roboqbo.

Molino Dallagiovanna, con la sua linea di farine tecniche di alta gamma, ha accompagnato il progetto in tutte le sue fasi, supportando gli studenti anche con masterclass dedicate. “Collaborare con la MMFA significa investire nella qualità futura della pasticceria italiana. Il progetto mostra come formazione e impresa possano generare eccellenza,” ha affermato Sabrina Dallagiovanna, Marketing and Sales Manager di Molino Dallagiovanna.

La brioche perfetta vista in sezione (immagine concessa)

RoboQbo, azienda italiana specializzata in tecnologie avanzate per la trasformazione alimentare, ha contribuito al progetto fornendo un sistema integrato di ultima generazione per la lavorazione degli impasti e delle farciture, garantendo massima precisione, qualità e risparmio di tempo. “Crediamo fortemente nell’innovazione applicata alla tradizione: accompagnare giovani talenti in un percorso formativo concreto e all’avanguardia è per noi un investimento sul futuro del gusto,” afferma Sara Criscuolo, QboSapiens Executive Manager.

Irinox, azienda leader nelle tecnologie per la conservazione e il freddo, ha messo a disposizione lievitatori e abbattitori professionali, strumenti fondamentali per garantire precisione nei processi e continuità operativa. “Abbiamo portato la nostra tecnologia al servizio di un percorso di crescita reale. L’innovazione, se condivisa, crea valore,” sottolinea Silvia Tonon, Marketing Manager – IRINOX

Koppert Cress, azienda specializzata in crescioni e fiori edibili, ha arricchito il progetto con sperimentazioni di farciture esclusive, utilizzando ingredienti premium come la vaniglia olandese e nuove soluzioni a base di alghe. “Crediamo nel valore della sperimentazione come leva per valorizzare al meglio le materie prime. Collaborare con la MMFA significa unire ricerca, tecnica e visione,” commenta Katia Piazzi, Marketing Manager Italia – Koppert Crees.

Valko Italia, realtà di riferimento nella produzione di attrezzature per la cottura e conservazione sottovuoto, ha messo a disposizione tecnologie fondamentali per la gestione delle farciture. “Le creme utilizzate per la farcitura delle brioche sono state conservate sottovuoto grazie alla nostra macchina a campana, garantendo una qualità costante e una shelf-life prolungata senza l’uso di conservanti. Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto che unisce eccellenza gastronomica e tecnologia applicata,” ha dichiarato Angelo Recce, Direttore Commerciale di Valko Italia.

Un altro pilastro fondamentale del progetto è stato il coinvolgimento di IAL Lombardia, uno dei più prestigiosi istituti professionali della Lombardia, che ha contribuito con un modulo didattico dedicato per gli studenti meritevoli e una risorsa interna per supervisionare il percorso. Questo ha permesso di garantire una supervisione continua e un monitoraggio attento dell’intero progetto, offrendo un’esperienza altamente qualificante.

Un aspetto particolarmente innovativo del progetto La Brioche Perfetta è l’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa nello sviluppo delle ricette, grazie alla collaborazione con l’Università di Torino, nell’ambito del progetto AI FOOD LAB, presentato a Identità Milano 2025. Un sofisticato modello di AI sviluppato presso l’HIGHEST LAB del Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino ha supportato lo sviluppo delle ricette, analizzando composizioni di ingredienti, suggerendo varianti in base a fattori ambientali e esigenze produttive, e fungendo da strumento didattico avanzato per gli studenti.

L’innovazione tecnologica non si ferma alla pasticceria, ma coinvolge anche la proposta gastronomica del TOG Bistrot, ristorante didattico nato dalla collaborazione tra la Maestro Martino Food Academy e la Fondazione TOG. Situato nel quartiere Dergano di Milano, TOG Bistrot non è solo un punto di riferimento per la ristorazione di qualità, ma anche un polo inclusivo, culturale e gastronomico, con eventi, mostre e iniziative rivolte alla comunità.

L’appuntamento del 14 maggio ha rappresentato perciò un’occasione unica per scoprire come La brioche perfetta possa essere un esempio di successo replicabile, in cui innovazione e formazione si incontrano per produrre valore di mercato e didattico.

Questo progetto si inserisce perfettamente nella missione della Maestro Martino Food Academy: formare i talenti del futuro attraverso iniziative ad alto contenuto tecnico, culturale e sociale, valorizzando il contributo delle imprese partner e creando percorsi di crescita professionale integrata.

Cioccolato: farina di mandorle, +31%, burro e pasta, +11%, tra gli ingredienti più in crescita

MILANO – Secondo l’ultimo Report di Innova Market Insights[1], le mandorle possono rappresentare una risorsa preziosa per i produttori di cioccolato, per rispondere ai consumatori alla ricerca di sapori innovativi e prodotti dolciari più sani o funzionali. Il Report globale ha analizzato il lancio di nuovi prodotti, incrociando i risultati con i dati raccolti da Innova attraverso sondaggi condotti sui consumatori, per determinare quali sono i fattori che influenzano le preferenze nella categoria del cioccolato, identificare le tendenze in termini di gusti e posizionamento salutistico e scoprire i trend relativi al lancio di nuovi prodotti al cioccolato con ingredienti a base di mandorle.

“Questo rapporto indica che esistono ancora molte opportunità per soddisfare le esigenze dei consumatori nel settore del cioccolato attraverso un mix di mandorle e innovazione”, ha affermato Harbinder Maan, Associate Director, Trade Marketing and Stewardship di Almond Board of California. “Le mandorle sono da tempo un ingrediente fondamentale e molto apprezzato nel cioccolato in tutto il mondo, ma l’utilizzo degli ingredienti a base di mandorle ha continuato a crescere e ad evolversi di pari passo con l’innovazione nella categoria del cioccolato”.

Le preferenze in fatto di cioccolato evolvono

Secondo Innova Market Insights, oltre il 30% dei consumatori ha dichiarato di aver aumentato il consumo di cioccolato perché le proprie preferenze di gusto sono cambiate o perché è disponibile una maggiore varietà e novità[2].

Quasi un consumatore su quattro a livello globale è propenso a sperimentare nuovi gusti nei prodotti al cioccolato. Le mandorle, tostate o non tostate, sono un ingrediente familiare e molto richiesto nel cioccolato, e il loro versatile profilo gustativo si presta a numerosi abbinamenti con altri ingredienti.

Le richieste dei consumatori globali in tema di gusto sono molto varie, ma i “sapori familiari” rappresentano la preferenza principale (30% degli intervistati). Il Report Innova riferisce che il 49% dei consumatori globali afferma di aver cercato sapori più dolci nell’ultimo anno. Queste esigenze si riflettono in alcuni dei sapori in più rapida crescita nei prodotti al cioccolato con mandorle, che spaziano tra ingredienti dolci, familiari e “nostalgici”: miele, pan di zenzero, cookies & cream, vaniglia, limone, caramello.

Forme di mandorle

Il Report Innova Market Insight evidenzia che la farina di mandorle (+31%), il burro e la pasta di mandorle (+11%) sono le forme di ingredienti a base di mandorle in più rapida crescita nel settore dei dolci al cioccolato tra il 2019 e il 2023.

La farina di mandorle, il burro di mandorle e la pasta di mandorle sono utilizzati nei nuovi prodotti al cioccolato per fornire proteine aggiuntive, contribuire a texture più morbide e cremose e fungere da ingrediente alternativo nel cioccolato vegetale o vegano. L’alto contenuto proteico è una delle tre caratteristiche principali dei prodotti con burro di mandorle e pasta di mandorle.

“Continuiamo a constatare che la selezione degli ingredienti è un elemento importante per la vendita dei prodotti”, ha affermato Lu Ann Williams, co-founder and global insights director at Innova Market Insights Innova Market Insights. “I dati di questo Report indicano che le mandorle possono svolgere un ruolo fondamentale nel gusto e nelle proprietà salutari dei prodotti al cioccolato”.

Claim funzionali relativi al cioccolato

Secondo i dati relativi alle dichiarazioni salutistiche più diffuse, il cioccolato continua a guadagnare popolarità come quel piccolo peccato che i consumatori scelgono di concedersi. Secondo un sondaggio Innova Lifestyle del 2022, il 36% dei consumatori globali ha scelto uno stile di vita più sano a causa delle preoccupazioni per la salute fisica (Innova Lifestyle Survey 2022).

Ingredienti naturali, a basso/nessun/ridotto contenuto di zucchero, senza aromi/coloranti artificiali e a basso/nessun/ridotto contenuto di grassi sono le indicazioni che influenzano maggiormente le decisioni di acquisto dei consumatori globali.

Le mandorle conferiscono il loro pacchetto nutrizionale e la loro aura salutare alle nuove proposte di cioccolato che rispecchiano le tendenze generali della categoria. I claim salutistici stanno influenzando le scelte di acquisto dei consumatori e i prodotti al cioccolato con mandorle sono ben posizionati per soddisfare questa tendenza.

Le indicazioni salutistiche in più rapida crescita nel cioccolato con mandorle includono prebiotico (+50%), a basso/nessun/ridotto contenuto calorico (+39%), a basso/nessun/ridotto indice glicemico (+32%), senza zuccheri aggiunti (+20%) e a basso contenuto di zuccheri (+18%).

Una porzione da 30 grammi di mandorle contiene 6 grammi di proteine vegetali, 4 grammi di fibre, 13 grammi di grassi insaturi salutari e solo 1 grammo di grassi saturi. “Senza zucchero” è uno dei tre claim più diffusi sui nuovi prodotti contenenti farina di mandorle. I nuovi prodotti a base di mandorle e cioccolato senza glutine hanno registrato una crescita del 15% tra il 2019 e il 2023. Le mandorle sono naturalmente prive di glutine e a basso contenuto di zuccheri.

La scheda sintetica di Almond Board of California

Le mandorle della California rendono la vita migliore, anche per come vengono coltivate. L’Almond Board of California promuove mandorle naturali, salutari e di qualità attraverso la leadership nello sviluppo strategico del mercato, nella ricerca innovativa e nella pronta adozione delle best practice del settore per conto degli oltre 7.600 coltivatori e trasformatori di mandorle in California, molti dei quali sono coltivatori da generazioni. Fondato nel 1950 e con sede a Modesto, in California, l’Almond Board of California è un Federal Marketing Order senza scopo di lucro promosso dai coltivatori che opera sotto la supervisione del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.

[1] Innova Market Insights. Winning Opportunities in Chocolate Confectionery with Almonds. Released May 2024.

[2] Innova Market Insights. Innova Category Survey 2024. (Average of 34 countries.)

Gelato: prevista una crescita del 4% sulle vendite per l’estate 2025

RIMINI – Una crescita del 4% sulle vendite di gelato in Italia durante la stagione estiva. È quanto emerge dall’Osservatorio SIGEP World (il Salone internazionale per le eccellenze del foodservice, organizzato da IEG – Italian Exhibition Group, nel 2026 alla Fiera di Rimini dal 16 al 20 gennaio), che da venticinque anni alle porte dell’estate fotografa dati e tendenze nel settore della gelateria.

I dati: lo scenario in Europa e Italia

Dall’Osservatorio SIGEP World, basato sui dati di CREST-Circana e dell’Associazione Italiana Gelatieri, i mesi estivi del 2025 saranno all’insegna della ripresa, soprattutto per l’Italia.

In Europa nel 2024, pur a fronte di un lieve calo delle visite (-0,5%) la voglia di gelato non si è arrestata, registrando un +2,1%. In Italia ha superato i 600 milioni di porzioni vendute, classificandosi al primo posto con un 26,4% davanti a Germania (25,1%) e Spagna (20,6%) nei 5 mercati di riferimento, completati da Francia e Gran Bretagna.

“Cresce la propensione al consumo – ribadisce Matteo Figura, direttore esecutivo Foodservice Italia di Circana – In 4 visite su 100 i consumatori includono il gelato tra le loro scelte fuori casa. Anche in un momento di incertezza gli europei non rinunciano a questa esperienza, offrendo opportunità e stimoli di crescita per tutta la filiera”.

Tendenze confermate anche da Claudio Pica, segretario generale dell’Associazione Italiana Gelatieri (AIG): “Per l’estate 2025 prevediamo una crescita delle vendite intorno al 4% per tutta l’Italia. Ma gli artigiani devono investire di più sulla formazione, e non solo sulle creazioni in laboratorio: purtroppo la carenza di personale è un tema anche nelle gelaterie, dove mancano circa 15-20mila addetti alla vendita al bancone”.

Nel 2024, il settore del gelato artigianale in Italia (Fonti: UIF, ACOMAG, Confartigianato, Confesercenti, FIPE-Confcommercio, Demoskopika, ISTAT, TCI, ARPA) ha registrato una crescita tra lo 0,5% e l’1%, raggiungendo quasi 3 miliardi di euro di fatturato (2,9 miliardi nel 2023).

Dalla stracciatella inversa al gelato al Montepulciano: ecco i nuovi gusti estivi

Le tendenze per l’estate 2025? Parola ai maestri gelatieri come Antonio Mezzalira, Tre Coni per il Gambero Rosso con ‘Golosi di Natura’ a Piazzola sul Brenta (Padova) e autore di ricette per il mondo della gelateria: “Tra le novità puntiamo su gusti come l’aronia, una bacca ricca di antiossidanti dal sapore simile al mirtillo e la barbabietola che non alza l’indice glicemico. Segnalo un trend che auspico da tempo, ovvero la differenziazione dei prezzi in base ai gusti, come avviene nelle pizzerie. Da me, ad esempio, il gelato al prosecco viene 3 euro a coppetta invece di 2,50″.

Taila Semerano, che proprio al SIGEP World di Rimini è stata incoronata miglior gelatiere emergente dell’anno 2024, dopo la laurea alla Bocconi è tornata alla gelateria da Ciccio a Ostuni (Brindisi) fondata dal nonno: “Stiamo tornando ai gusti classici, con ingredienti semplici lavorati in modo artigianale. Tra le novità dell’anno c’è la stracciatella inversa, con base al cioccolato fondente e scaglie di cioccolato bianco. Inoltre, la gelateria si avvicina sempre più alla pasticceria e così cresce anche l’interesse per gusti che includono biscotti e croccanti”.

Per Sergio Colalucci, presidente della Gelato World Cup e proprietario dell’omonima gelateria a Nettuno (Roma) è importante “avere un’offerta senza zuccheri aggiunti, 100% vegetali e privi di latte, lattosio e derivati. Attualmente, tra i gusti più richiesti nella mia gelateria ne segnalo due: un fondente al cioccolato arricchito da una salsina al Montepulciano d’Abruzzo, macerato nelle visciole; l’altro è una crema gourmet, delicatamente profumata alla vaniglia e arricchita da zest di limone e mandorlato di Colonia Veneta”.

Il riminese Marco Ottaviani, titolare de ‘Il Castello’, prima informatico, grande appassionato di arte in tutte le sue forme, sottolinea le tendenze estive: “Sono richiesti profili aromatici complessi e dolcezza bilanciata come il nostro ‘Vento d’Oro’, un gusto che unisce zafferano, pistacchio e pepe Sichuan. E la valorizzazione degli ingredienti locali, come il gusto Lavanda, Latte e Miele di Alta Montagna’, realizzato con gusti a basso contenuto di zuccheri che strizzano l’occhio alla leggerezza”.

Trasferendoci all’estero, Mario Masiá, presidente dell’Associazione Nazionale dei Gelatieri Spagnoli (ANHCEA), offre invece una prospettiva dalla Spagna: “Il 2025 sarà un anno chiave per il settore, segnato da innovazione, sostenibilità e attenzione ai nuovi gusti dei consumatori. La tendenza verso i sapori internazionali si rafforza con l’introduzione di gusti esotici come matcha, yuzu e mango asiatico, mentre la tecnologia contribuisce a migliorare texture e personalizzazione dell’esperienza, anche grazie agli strumenti digitali”.

Lags Battle: conclusa la terza tappa di selezione, a Chieri all’Accademia Vergnano vincono Renzo Solazzo, Andrea Cacciatore e Cristian Carriere

CHIERI (Torino) – Il 21 maggio si è svolta la terza tappa di selezione di The Latte Art Grading Battle, ospitata nella prestigiosa Accademia Vergnano, un luogo simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo del caffè. L’evento ha attirato partecipanti da tutta Italia, pronti a sfidarsi in una giornata all’insegna della creatività e della passione per la latte art.

La competizione è stata coordinata da Luca Ramoni, affiancato dal team di Caffè Vergnano, e con la presenza di una commissione di giudici esperti: Andrea Villa, Diletta Sisti, Giuseppe Musiu e Fabio Dotti.

Ecco i vincitori delle categorie Lags Battle:

  • Livello nero: Renzo Solazzo
  • Livello rosso: Andrea Cacciatore
  • Livello verde: Cristian Carriere

Un ringraziamento speciale va ai partner dell’evento – tra cui Rancilio, Hemro, Recappuccio, Pulycaff, Metallurgica Motta, Clean Express, Brita, Toschi, IPA porcellane, Ferri dal 1905 e HOONVED – che hanno contribuito con premi e omaggi esclusivi, rendendo questa giornata ancora più memorabile.

I prossimi appuntamenti

Quarta tappa di selezione 2025 – 1 Luglio 2025 – Brescia

  • Data di apertura/chiusura delle iscrizioni:
  • Apertura: 3 giugno 2025, ore 15:00
  • Chiusura: 10 giugno 2025

Partecipazione:

Aperta ai livelli verdi, rossi e neri.

Quota di partecipazione: 45€.

Numero limitato di iscrizioni:

L’ultima tappa del 2025 prevede un numero limitato di posti. Il Latte Art
Grading System si riserva di stabilire il numero massimo di partecipanti sulla base delle adesioni ricevute. In caso di esubero, i concorrenti potranno essere contattati per alternative.

Link di registrazione:

Le iscrizioni sono disponibili al seguente link: latteartgrading.com/campionati
Si raccomanda di accedere esattamente all’orario di apertura indicato, poiché non è possibile registrarsi in anticipo.

Contatti:

Email: system@latteartgrading.com

Telefono: 030 9636365

Celiachia, Nutrifree lancia il manifesto dell’Orgoglio Free: l’81% si confronta nei forum e social

MILANO – In Italia la celiachia è una condizione che interessa sempre più persone. Basti pensare che ad oltre 200.000 mila persone è stata diagnosticata con la celiachia, tuttavia tenendo conto dei casi non registrati, il numero effettivo sarebbe più vicino ai 600.000 individui secondo il portale Humanitas.

Ma cosa è di preciso la celiachia? Si tratta di una reazione immunitaria all’assunzione di alimenti con glutine come orzo e cereali.

Tuttavia ci sono delle buone notizie per i coffee lover. È possibile consumare caffè e cappuccino purché privo di glutine.

Per maggio, il mese della celiachia, Nutrifree, brand di riferimento nel mondo del “free from”, ha promosso uno studio per esplorare nel dettaglio questa condizione. Normalità, sicurezza, inclusione: sono questi i valori che emergono dalla ricerca.

Un’indagine condotta con la collaborazione di Personalive su oltre 3.000 persone – tra celiaci, intolleranti e caregiver – che, con il supporto della Dott.ssa Lara Pelagotti, Psicologa e psicoterapeuta, ha portato alla nascita del Manifesto dell’Orgoglio Free: un progetto valoriale capace di andare oltre la patologia, mettendo al centro le persone, le relazioni e il loro vissuto emotivo.

Una diagnosi che spaventa, ma che fa crescere

Alla scoperta della diagnosi, il 60% dei celiaci e il 74% dei caregiver dichiara di aver provato ansia, preoccupazione, confusione. Eppure, già dopo il primo anno, la situazione cambia radicalmente:

  • l’81% dei celiaci non prova più paura,
  • il 68% ha fiducia in sé stesso,
  • e ben l’88% non prova vergogna.
(dati concessi)

Accanto a questi segnali di adattamento positivo, emerge un dato particolarmente significativo: il 59% dei celiaci afferma di aver affrontato il momento con forza — un dato che racconta qualcosa di più profondo della semplice resilienza. “Questa “forza” può essere interpretata come una forma di agentività: la capacità di padroneggiare la propria condizione, affrontando attivamente ciò che accade anziché subirlo. L’agentività è la capacità di una persona esercitare il controllo sulle proprie azioni ed influenzare l’ambiente con queste. Ecco perché è un passaggio chiave nella costruzione dell’autostima personale, soprattutto in contesti di malattia cronica.” – spiega la dottoressa Lara Pelagotti, Psicologa e psicoterapeuta

Il potere della condivisione

Non si tratta solo di reazione individuale: la survey rivela quanto il supporto relazionale sia un pilastro nel vissuto gluten free.

  • L’88% dei caregiver parla con orgoglio della propria esperienza al fianco di un familiare o partner celiaco.
  • Il 65% si sente orgoglioso del supporto offerto, e l’82% dichiara di essere cresciuto personalmente.
  • Anche tra i pazienti, il 54% parla con orgoglio della propria dieta e l’81% si confronta nei forum e sui social.

“La connessione sociale è un fattore protettivo. Nei disturbi cronici, sentirsi sostenuti e compresi riduce il rischio di isolamento, allevia ansia e insicurezze, rafforza l’identità. E anche chi offre supporto evolve: si crea una dinamica di scambio, riconoscimento reciproco e senso di appartenenza.” – aggiunge la Dott.ssa Pelagotti.

Il Manifesto dell’Orgoglio Free: una voce nuova, più forte

Dai risultati della survey nasce il Manifesto dell’Orgoglio Free: un testo partecipato che raccoglie i valori più rappresentativi per chi vive – o accompagna – la celiachia. In cima ci sono normalità, sicurezza e inclusione, scelti spontaneamente da migliaia di persone.

“Le marche hanno un importante ruolo sociale, nel sostenere le persone che soffrono di celiachia o intolleranze alimentari e nell’offrire una rappresentazione diversa, che sia da stimolo ad un ritrovato benessere ed equilibrio con sé stessi e con i propri familiari ed amici, incoraggiando le persone a fare sistema e a riscoprire il potere della condivisione e del supporto reciproco. – commenta Francesca Carpita, Corporate Communication Manager Morato Group – L’Orgoglio Free non è solo uno slogan, ma il simbolo di un cambiamento culturale. Chi vive gluten free non chiede eccezioni, ma rispetto e normalità. Nutrifree è orgogliosa di dare voce a una comunità che ogni giorno trasforma la sfida in consapevolezza.”

A raccontarlo sono anche le parole di chi lo vive ogni giorno, come alcune testimonianze raccolte nella survey: “Molti mi dicevano ‘io non ce la farei’, e invece io ce la faccio. E con orgoglio”; “Quando dico a qualcuno che sono celiaco ogni tanto mi rispondono ‘ah mi dispiace’. Lì sono orgoglioso di dirgli che non ha senso dispiacersi, perché faccio una vita normalissima e serena.”

Fuori casa, lo stigma resiste

Il vissuto positivo non elimina del tutto le difficoltà, soprattutto nei contesti esterni:

  • Il 55% dei celiaci prova ansia quando mangia fuori casa.
  • Il 77% si infastidisce se viene trattato con sufficienza da baristi o ristoratori.
  • Il 65% ha sentito dire almeno una volta “un po’ di glutine non fa male”.

“Laddove manca comprensione, conoscenza, ascolto e rispetto, riemerge la vulnerabilità. Frasi sminuenti o atteggiamenti superficiali non sono solo fastidiosi: possono riattivare il senso di esclusione. Per questo è fondamentale lavorare non solo sul vissuto individuale, ma sul contesto sociale.” – osserva Pelagotti.

Oltre i falsi miti: informare è includere

Ancora oggi circolano luoghi comuni che banalizzano la celiachia: “È solo una moda”, “Un po’ di glutine non fa male”, “Basta evitarlo e sei a posto”.

Secondo i dati raccolti:

  • Il 65% dei celiaci ha sentito dire almeno una volta “Un po’ di glutine non fa male”
  • Il 52% ha ricevuto commenti come “L’alimentazione free from è solo una moda”
  • Il 77% si dichiara infastidito da questi stereotipi
  • E il 52% prova a fornire spiegazioni corrette a chi li pronuncia

“Contrastare questi falsi miti è parte essenziale del lavoro culturale da fare. Campagne come questa aiutano a restituire dignità e complessità a chi vive gluten free, riducendo il rischio di stereotipi e promuovendo una narrazione più equa e consapevole.” – conclude la Dott.ssa Pelagotti.

Dal digitale al territorio: Orgoglio Free in movimento

Il Manifesto è solo il primo passo. Da settembre 2025, Nutrifree porterà l’Orgoglio Free anche on the road, con un truck itinerante presente in festival e manifestazioni in tutta Italia, per trasformare la narrazione in esperienza concreta e incontro reale.

Ecco la prima piantagione di tè in Svizzera, sopra il Lago Maggiore sul Monte Verità

La prima piantagione di tè in Svizzera si trova proprio sopra il Lago Maggiore: un punto di riferimento per gli appassionati e non solo. Scopriamo di più sul progetto Casa del tè in Svizzera con un estratto dell’articolo di Emma Berger per il portale d’informazione RSI.

La piantagione sul Monte Verità

ASCONA (Svizzera) – Nella cornice del Monte Verità in Svizzera si situa una piccola piantagione accompagnata da un giardino zen e dalla Casa del tè, un autentico padiglione giapponese, che accoglie chi vuole degustare le foglie prodotte sul posto e partecipare alle Cerimonie dedicate alla bevanda che tanto spazio ha in Oriente. Chi lavora lì ama ripetere che “In una tazzina di tè è contenuto tutto l’universo”: una frase che rappresenta non solo tutto il lavoro che c’è dietro il prodotto finale, ma anche una filosofia e dei rituali precisi.

A dirci di più sulla storia del luogo è Yvonne Dellamora, che si occupa principalmente di accogliere i visitatori e guidarli alla scoperta delle varietà della specie botanica.

Come racconta Dellamora, la Casa del tè nasce una ventina di anni fa, grazie a Peter Oppliger, grande appassionato e conoscitore di tè, che aveva già avviato una piantagione sulle Isole di Brissago. Grazie al direttore delle Isole che era lo stesso del Monte Verità, Oppliger ha potuto iniziare la coltivazione anche in quel luogo, creando così il Giardino riservato alla specie botanica, la prima piantagione in Svizzera.

Oltre al terreno, il Monte Verità disponeva anche di una piccola casa che è stata rinnovata e resa adatta ad ospitare le autentiche cerimonie del tè giapponesi.

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Noemi Migliavacca di Cimbali Group, su Maestri dell’Espresso Junior: “La cornice del MUMAC è un valore aggiunto alla gara”

BINASCO (Milano) – Conclusa la 33esima edizione di Maestri dell’Espresso Junior all’interno del Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, dove gli otto finalisti si sono sfidati tra espressi e cappuccini, torna a parlare Noemi Migliavacca, Mumac Academy Project Leader Maestri dell’espresso Junior.

Maestri dell’Espresso Junior torna ospite del Mumac: com’è essere la cornice della 33esima edizione?

“La cornice del MUMAC, il Museo della macchina per caffè di Cimbali Group è un luogo che si adatta perfettamente ad un evento di questo tipo poiché rappresenta il simbolo della cultura del caffè e ospitare qui la 33ª edizione conferisce al concorso un valore aggiunto.

È un contesto che ispira, valorizza il lavoro dei giovani e crea un legame concreto tra la tradizione e l’innovazione nel mondo del caffè. All’interno del MUMAC è possibile immergersi nelle aule esperienziali di MUMAC Academy, il Training Centre e la Sensory Room, spazi dove la formazione è il cuore pulsante.”

Si gioca la finale, ma è frutto di tanti mesi di lavoro congiunto: com’è andata quest’anno?

“Quest’anno è stato particolarmente intenso e coinvolgente e trattandosi di un concorso che dura quanto un anno scolastico, ogni fase richiede uno specifico lavoro e un’organizzazione non indifferente.

Di fondamentale importanza per la riuscita del concorso, è sicuramente la bella sinergia e la collaborazione continua con il team dell’Università del caffè di illy. La fase finale è soltanto la punta dell’iceberg di un lavoro lungo e condiviso sia per gli organizzatori ma anche per i ragazzi finalisti e i loro docenti di riferimento, che dedicano tante ore di studio extra ed esercitazioni pratiche per arrivare al traguardo dell’ultima prova.”

Caffè di qualità e attrezzature all’avanguardia Cimbali, tutto al servizio dell’operatore, che voi non trascurate: l’automatizzazione delle macchine, in che misura supporta senza sostituirlo, il barista?

“Le nostre attrezzature sono dotate di tecnologie all’avanguardia e sistemi di automatizzazione che hanno come obiettivo quello di aiutare e servire al meglio il barista, senza sostituirlo.

L’operatore resta infatti il protagonista ma supportato, standardizzando qualità e servizio anche nei momenti di alta affluenza assicurando precisione, efficienza e affidabilità. Ad esempio, la connettività tra le macchine tradizionali LaCimbali e i macinadosatori, consente un controllo puntuale della macinatura per un risultato in tazza costante e di eccellenza.

Esprimiamo anche soluzioni avanzate per la montatura del latte come la lancia TurboMilk Cold Touch che supporta l’operatore montando e scaldando il latte automaticamente sulla base di ricette preimpostate.”

Cosa avete raccolto da quest’ultima edizione e che cosa pensate per il futuro?

“Da questa edizione abbiamo sicuramente raccolto prima di tutto, un grande entusiasmo e una forte ambizione da parte dei ragazzi. È emersa chiaramente la voglia di mettersi in gioco, di crescere, di affinare le proprie competenze e di fare la differenza in un settore in continua evoluzione. Per il futuro, infatti, progredire significa saper ascoltare il cambiamento e tradurlo in formazione concreta, offrendo ai ragazzi gli strumenti per essere non solo esecutori, ma veri protagonisti del settore.”