lunedì 27 Ottobre 2025
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Fabio Verona analizza il futuro del caffè: EUDR tra tracciabilità, sostenibilità e le responsabilità

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Fabio Verona master coffee grinder personale horeca
Fabio Verona

Il nuovo Regolamento UE contro la deforestazione (EUDR) cambia le regole per il caffè: tracciabilità a livello di appezzamento, classificazione dei Paesi a rischio e responsabilità condivise lungo tutta la filiera.

Fabio Verona, esperto del chicco e responsabile formazione ed eventi presso Caffè Costadoro, analizza i possibili scenari del nuovo regolamento. Ecco cosa devono sapere torrefazioni, importatori e commercianti.

Cos’è l’EUDR e perché riguarda il caffè

di Fabio Verona

“L’EU Deforestation Regulation (Reg. UE 2023/1115) vieta l’immissione sul mercato e l’export nell’UE di prodotti collegati alla deforestazione o al degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020.

Tra le sette materie prime coperte rientra anche il caffè, insieme a bovini, cacao, legno, olio di palma, soia e gomma naturale.

Nell’allegato i del regolamento il caffè e i suoi derivati sono descritti così:

0901 Coffee, whether or not roasted or decaffeinated; coffee husks and skins; coffee substitutes containing coffee in any proportion

Questa definizione include ogni tipo, forma e utilizzo del caffè, sia in purezza che come ingrediente in altri prodotti.

Le azioni chiave per prepararsi

I crudisti, gli importatori e le torrefazioni che acquistano direttamente dai Paesi produttori devono avviare progetti di tracciabilità geospaziale con i fornitori e predisporre le prime dichiarazioni di dovuta diligenza (DDS).

Le azioni principali sono:

  1. Mappatura della supply chain fino all’appezzamento, con dati geospaziali e prove documentali.
  2. Verifica temporale: esclusione dei lotti prodotti su terreni deforestati dopo il 2020.
  3. Segmentazione per rischio Paese, in base alla classificazione UE.
  4. Preparazione della DDS tramite il sistema informatico europeo.
  5. Gestione delle non conformità: separazione dei flussi e divieto di miscelare lotti tracciati con origini non verificate.

L’applicazione scatterà dal 30 dicembre 2025 per grandi operatori e dal 30 giugno 2026 per micro e piccole imprese.

Classificazione dei Paesi: come funziona il benchmarking EUDR

La Commissione europea ha pubblicato la prima Country Classification List (22 maggio 2025), che suddivide i Paesi in tre categorie: basso, standard e alto rischio.
La categoria influisce sui controlli:

  • 1% per Paesi a basso rischio
  • 3% per Paesi a rischio standard
  • 9% per Paesi ad alto rischio

Questa metodologia è stata contestata dal Parlamento europeo (risoluzione del 9 luglio 2025), ma resta vincolante fino a nuova decisione.

Classificazione aggiornata dei principali Paesi esportatori di caffè (22/05/2025)

  • Basso rischio: Vietnam, India, Kenya, Ruanda, Ghana, Papua Nuova Guinea
  • Rischio standard: Brasile, Colombia, Etiopia, Indonesia, Messico, Perù, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Uganda, Tanzania, Costa d’Avorio, Camerun
  • Alto rischio: Myanmar

Per chi lo desidera qui è disponibile la Lista completa su EUR-Lex

Impatti concreti per il settore del caffè

  • Origini a basso rischio → due diligence semplificata, minori controlli, potenziale vantaggio competitivo.
  • Origini a rischio standard → procedure ordinarie e rafforzate (Brasile, Colombia, Etiopia). Necessari investimenti in tracciabilità e certificazioni.
  • Origini ad alto rischio → maggiori oneri amministrativi e reputazionali, con controlli intensivi (almeno 9%).

In prospettiva, acquistare da Paesi a basso rischio significa meno costi e minore burocrazia.

Oltre la conformità: il valore sociale e ambientale del caffè tracciato

L’EUDR non è solo un vincolo normativo: è un’opportunità per costruire catene del valore trasparenti, riducendo il rischio di legami con deforestazione, sfruttamento del lavoro e violazioni ambientali.

Un caffè certificato conforme diventa sinonimo di responsabilità sociale e ambientale.

Non spaventiamo nessuno: ruolo delle torrefazioni

Il regolamento è chiaro: il torrefattore non è definito come soggetto primario obbligato a redigere la DDS, ma come attore secondario.

Ha quindi il dovere di richiedere e verificare che l’importatore (con sede nell’UE) abbia correttamente redatto la DDS.

Attenzione: questa semplificazione cade se l’azienda acquista direttamente dal Paese produttore o da un importatore extra-UE.

Responsabilità dei commercianti a valle: oltre la legge

Anche i commercianti a valle (GDO, horeca, trasformatori) hanno un ruolo cruciale.
Devono privilegiare fornitori certificati e rafforzare la trasparenza con i clienti.

Azioni consigliate:

  • Trasparenza verso i consumatori: formare lo staff e comunicare l’origine del caffè.
  • Educazione del mercato: spiegare perché un caffè tracciato costa di più.
  • Responsabilità sociale: scegliere fornitori con sistemi di tracciabilità già attivi.
  • Impatto ambientale: ridurre la pressione sulle foreste tropicali e aiutare a preservare il pianeta per le generazioni future.
  • Reputazione: proteggere la fiducia dei clienti è un valore fondamentale.

Il downstream operator non è solo un attore commerciale: è un ambasciatore della sostenibilità e custode del patto di fiducia tra filiera e consumatore.

Chi inizia ora sarà pronto non solo a rispettare l’EUDR, ma a costruire un vantaggio competitivo fondato su trasparenza e sostenibilità.

Risorse utili

Qui trovate l’elenco delle domande frequenti in italiano, uno strumento di semplificazione per la comprensione del regolamento e il documento di orientamento con diverse simulazioni utili a comprendere il ruolo di responsabilità nel quale può trovarsi la vostra azienda”.

                                                                                                              Fabio Verona

HostMilano è anche hub di conoscienze ed esperienze: proclamati i vincitori di Smart Label, l’innovazione nell’ospitalità e l’intelligenza artificiale non è più dettaglio

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tendenze hostmilano 2025
Il ritorno di HostMilano (immagine concessa)

MILANO – Superfici smart che riconoscono la temperatura. Esperienze sensoriali che arricchiscono le occasioni di consumo. Materiali che uniscono durabilità ed estetica. Sono solo alcune delle innovazioni che oggi accompagnano la nostra vita quotidiana e che sono nate dal mondo dell’accoglienza. Sempre più spesso, l’ospitalità è il laboratorio dove si sperimentano soluzioni che presto diventano parte del nostro vivere di tutti i giorni.

Superamento di trend consolidati, digitalizzazione e sostenibilità

In questo contesto Smart Label – Host Innovation Award, promosso da Fiera Milano e HostMilano in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI – Associazione per il Disegno Industriale, si è affermato in sole otto edizioni come il riferimento internazionale per l’innovazione nell’ospitalità.

A testimoniarlo anche quest’anno sono i prodotti insigniti nelle tre categorie Smart Label, per i prodotti con contenuto innovativo caratterizzante; Innovation Smart Label, per i prodotti che superano trend consolidati, in particolare tramite il digitale; e Green Smart Label, per i prodotti con caratteristiche distintive di ecosostenibilità.

Ad assegnare i riconoscimenti una giuria di esperti composta dal Presidente Matteo O. Ingaramo, Professore Associato presso la Scuola di Design del Politecnico di Milano, e dai giurati Venanzio Arquilla, Professore Associato presso la Scuola di Design del Politecnico di Milano, Vu Duy Phong, Chief Design Director del gruppo De’ Longhi, Markus Orthey, Design Director di Braun, e Giselle Chajin, Service Design Director di Tangity / NTT Data.

Nuovi consumi, nuove risposte: l’ospitalità si reinventa

Le tendenze emerse dalle candidature raccontano un settore dove l’innovazione diventa parte integrante dei processi, declinando le sfide del mercato in nuove soluzioni concrete. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale non sono più un nice to have, ma il cuore dei prodotti.

Consentono di monitorare i consumi, ottimizzare la manutenzione, semplificare i processi. Tecnologie nate in altri ambiti vengono trasferite con successo ad altri macchinari, come la funzione start & stop che approda anche nelle friggitrici per ridurre sprechi ed energia.

Accanto al digitale, sempre più centrale la sostenibilità. Intesa non solo come riduzione dei consumi, ma anche come materiali eco-compatibili, soluzioni a basso impatto, prodotti pensati per durare più a lungo.

Un’idea di sostenibilità che si intreccia con il design: estetica e funzionalità vanno di pari passo, con soluzioni che reinterpretano archetipi del passato in chiave contemporanea, come i banchi refrigerati in stile rétro, ma ad alta efficienza.

I prodotti candidati indicano anche una notevole capacità di rispondere con tempestività ai cambiamenti dei consumi. Dall’evoluzione delle macchine per caffè per rispondere alla richiesta di specialty coffee e nuove modalità di estrazione, alla crescita esponenziale di soluzioni hardware e software per il delivery, fino ai nuovi stili di ospitalità basati su community motivazionali, l’ospitalità deve saper rispondere a richieste sempre più complesse e variabili. Non esiste più un modello unico, ma un mosaico di esperienze da personalizzare.

HostMilano 2025, piattaforma globale di confronto e ispirazione

“Anche in questa edizione” commenta il Presidente della giuria, Matteo O. Ingaramo, “abbiamo visto come l’ospitalità stia diventando un laboratorio che anticipa le trasformazioni della società. Non parliamo solo di nuove tecnologie, ma di una cultura dell’innovazione che integra digitale, sostenibilità e design”.

“L’intelligenza artificiale, per esempio, non è più un dettaglio: è la spina dorsale dei prodotti e dei servizi. Allo stesso tempo, cresce la consapevolezza che l’innovazione debba essere inclusiva, equa e capace di durare. È qui che il design fa la differenza, unendo estetica e responsabilità, esperienza e performance. Smart Label e Host Milano hanno proprio questo ruolo: dare visibilità a soluzioni che rispondono alle esigenze di oggi e che tracciano la strada per quelle di domani”.

“Con Smart Label diamo visibilità a soluzioni che parlano del futuro dell’ospitalità, ma anche del ruolo di HostMilano come piattaforma internazionale di confronto e crescita,” aggiunge Francesca Cavallo, head of hospitality exhibitions di Fiera Milano. “Host non è soltanto un hub dove si fa business, ma un’arena di condivisione di conoscenze ed esperienze. È anche l’espressione della capacità di Fiera Milano di accompagnare a 360 gradi gli attori delle filiere, creando sinergie tra mondi diversi e valorizzando l’innovazione come motore di sviluppo”.

 HostMilano, da sempre attenta ai temi della sostenibilità, oggi rafforza il proprio ruolo di guida in un percorso ESG da condividere con espositori e visitatori. L’obiettivo è valorizzare non solo le soluzioni tecnologiche e di design, ma anche quelle capaci di ridurre gli impatti ambientali e sociali. Un impegno che attraversa l’intera manifestazione e che rende la sostenibilità un asse portante, insieme all’innovazione e al digitale, del futuro dell’ospitalità.

E a HostMilano 2025, presentata da Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi, l’innovazione va oltre l’Award per abbracciare tutto il percorso espositivo.

Dai prodotti che hanno conquistato la Smart Label, esposti in spazi dedicati, alle novità proposte in anteprima dai top player, startup e piccole realtà di eccellenza italiane e internazionali nei loro stand, fino al ricco palinsesto di eventi. Tra questi, di particolare interesse i Design Talks, dedicati ai temi di punta della progettazione, sempre in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di NEWH – The Hospitality Industry Network.

L’elenco completo dei vincitori può essere visualizzato e scaricato nella sezione Smart Label del sito HostMilano.

La stagnazione del Vending italiano: l’andamento del primo semestre 2025 nell’indagine di Vending Magazine con Eidos Consulting

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Vending Magazine
La doppia cortina del numero di settembre di Vending Magazine che racconta il Vending italiano dal 1977

Consueto appuntamento trimestrale con l’Osservatorio Permanente del Vending, realizzato da Eidos Consulting e Vending Magazine con la collaborazione di un gruppo di aziende del settore di differenti dimensioni (dai Grandi Gruppi a PMI indipendenti).

Ringraziamo Vending Magazine, dal 1977 la rivista del Vending in Italia, che ci ha concesso di riprodurre l’importante articolo apparso sul numero di settembre del mensile. 

Eidos Consulting e Vending Magazine hanno esaminato la situazione del mercato della Distribuzione Automatica in Italia nel primo semestre del 2025, un anno difficile a detta di molti.

Il fatturato dei partecipanti al panel è pari a quasi 340 milioni di Euro su base annua e rappresenta circa il 23,3% del totale dei ricavi della “Top 100 – 2023” pubblicata sul numero di dicembre 2024 di Vending Magazine.

Ricavi: compare il segno meno

La variazione media dei ricavi nel 1° semestre del 2025, rispetto all’analogo periodo del 2024, è di -0,01%, praticamente in linea con l’anno precedente. L’incidenza delle nuove acquisizioni, rispetto alle aziende che hanno partecipato al sondaggio e hanno dato delle risposte, è stata mediamente dello 0,32% rispetto al -0,01% medio complessivo. Senza nuove acquisizioni potremmo dire che il decremento si attesterebbe al -0,33%.

Le aziende che hanno avuto un aumento dei ricavi e quelle che hanno avuto una diminuzione sono esattamente al 50%. L’incremento massimo è del 14,96%, il maggiore decremento è -14,82%.

Il 37% ha un incremento dei ricavi inferiore al 10%, il 13% è tra +10% e +20%, il 50% ha un decremento.

Il 33% delle aziende ha un incremento dei ricavi superiore a quello dei costi. Per il 67% invece i costi crescono di più dei ricavi.

L’incremento medio dei ricavi nel 1° trimestre del 2025 rispetto all’analogo periodo del 2024 era stato di +2,12%. Nel 15,8% dei casi la variazione dei ricavi era stata influenzata da nuove acquisizioni. L’influenza delle nuove acquisizioni sulla variazione dei ricavi, rispetto a tutte le aziende che hanno partecipato al sondaggio, era stata mediamente dello 0,94% rispetto al +2,12%. Senza considerare le nuove acquisizioni possiamo dire che l’incremento si sarebbe attestato sul +1,18%.

Nel 1° semestre 2024 il 65% delle aziende aveva un incremento dei ricavi superiore a quello dei costi. Per il 35% invece i costi crescevano di più dei ricavi.

Nel 2023 la variazione dei ricavi tra le imprese che fanno parte del campione di Vending Magazine era stata per tutte positiva e l’andamento andava da un minimo di +1,20% a un massimo di +33,88%.

 

Andamento dei costi: +0,48%

Il totale dei costi operativi aziendali mediamente aumenta nel 1° semestre 2025 rispetto al 1° semestre 2024 e il valore è di +0,48%. Poiché la diminuzione dei ricavi è dello 0,01%, la conseguenza è una diminuzione media della redditività pari a 0,49%.

Il 47% delle aziende ha una riduzione dei costi, mentre il 53% ha un incremento dei costi. L’incremento maggiore è del 20,21%, la massima riduzione è di -25,41%.

Per costi si intendono il totale dei costi operativi, cioè tutti i costi aziendali ad esclusione degli oneri finanziari e delle imposte.

Il 40% delle aziende ha un incremento dei costi inferiore al 10%, il 6,7%% tra il 10% e il 20%, il 6,7%% tra il 20% e il 30%, il 46,7% ha una riduzione dei costi.

Nel 1° trimestre 2025 il totale dei costi operativi aziendali mediamente era aumentato, rispetto al 1° trimestre 2024, di +2,14%. Nel 1° trimestre 2024 rispetto al 1° trimestre 2023 era aumentato di +5,68%. Nel 2023 rispetto al 2022 i costi erano aumentati di +6,86%.

Costo delle materie prime: +3,54%

Il costo delle materie prime aumenta del 3,54% rispetto al primo semestre del 2024. Nel 1° trimestre 2025 era aumentato del 6,8% rispetto al primo trimestre del 2024. Nel primo trimestre del 2024 il costo delle materie prime era aumentato dell’8,7% rispetto al primo trimestre del 2023. Nel 2023 era aumentato del 12,7% rispetto all’anno precedente e nel 1° semestre 2023 l’incremento era stato del 16,53%.

Ricordiamo che le variazioni sono determinate sia dai prezzi di acquisto che dai volumi.

Nel 27% dei casi abbiamo avuto un decremento, l’incremento inferiore al 10% ha riguardato il 53% delle aziende; il 13% ha avuto un aumento tra il 10% e il 20%, il 7% ha avuto un incremento superiore al 20%.

Erogazioni del Vending: il 73% delle aziende è in diminuzione

Il 27% delle aziende del campione ha avuto un aumento del numero delle erogazioni rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente, il 73% ha avuto una riduzione. Il 20% delle aziende ha avuto un incremento delle erogazioni inferiore al 10%, il 7% tra il 10% e il 20%. Nel 1° trimestre 2025 il 33% delle aziende del campione aveva avuto un aumento del numero delle erogazioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il 67% una riduzione.

La variazione media è stata negativa e vale -2,52% (in diminuzione rispetto al primo trimestre del 2025 quando era stata -0,6%, rispetto al 1° trimestre 2024 quando era stata del +3,03% e rispetto al +6,4% del 2023) e va da una riduzione di -15% a un aumento massimo del 13,06%.

Essendo il decremento dei ricavi inferiore a quello delle erogazioni di circa il 2,51%, possiamo presumere che nel periodo considerato ci sia stato un aumento del prezzo medio delle erogazioni, dovuto probabilmente a una crescita dei prezzi delle forniture (in particolare il caffè). La variazione naturalmente può essere provocata, almeno in parte, anche da cambiamenti nel mix dei prodotti venduti.

La differenza tra incremento percentuale dei ricavi e aumento percentuale delle erogazioni nel 1° trimestre 2025 era del 2,72%, nel 2024 era stata del 2,48% e nel 2023 del 5,06%.

Andamento delle referenze e nuovi prodotti inseriti nei distributori

Il 65% delle aziende del panel di Vending Magazine nell’ultimo trimestre ha inserito nuove referenze. Nel 1° trimestre 2025 il 70% delle aziende aveva inserito nuove referenze. Nel primo trimestre 2024 il 43% delle aziende aveva inserito nuove referenze; nell’ultimo trimestre del 2023 era stato il 62%.

Il 15% giudica positivamente l’andamento delle nuove referenze, nessuno lo valuta negativamente e l’85% dichiara che non è ancora possibile fare valutazioni.

Per quanto riguarda le referenze con la maggiore crescita in termini di volume troviamo l’acqua col 42%, snack salati col 34%, caffè, altre bevande fredde e altre bevande calde con l’8%.

Ogni azienda poteva indicare le 3 referenze con maggiore crescita.

Acquisto di distributori automatici: cosa chiedono i gestori ai fabbricanti del Vending

Il 50% dei partecipanti al sondaggio nei primi 6 mesi del 2025 ha visto diminuire gli investimenti in distributori automatici rispetto all’analogo periodo del 2024. Per circa il 25% sono rimasti invariati e per circa il 25% stanno aumentando.

I partecipanti al sondaggio per tornare a investire chiedono ai fabbricanti soprattutto prezzi più bassi (37%), più tecnologia (21%), modelli low-cost più basici (21%), più funzionalità (10%). Vengono chiesti anche affidabilità e minore manutenzione e innovazione nell’esperienza di consumo.

Il 41% effettua il ricondizionamento interno dei distributori automatici e mediamente i distributori ricondizionati sul totale acquistati sono il 52,9%.

Lo scenario di mercato

Il 41% dei partecipanti ha indicato che le cose stanno andando in linea con le previsioni, il 59% che stanno andando peggio del previsto. Nessuno ha indicato che le cose stanno andando meglio, neanche le aziende con tassi di crescita superiori al 10%.

Conclusioni sul Vending Italiano

Nel primo semestre 2025 le aziende di gestione che fanno parte del campione di Vending Magazine hanno avuto una diminuzione di ricavi, seppur minima, dello 0,01%, che diventa -0,33 se consideriamo il peso delle acquisizioni. I costi aumentano dello 0,48%, per cui abbiamo una diminuzione media della redditività, pari a -0,49%. Le erogazioni sono in diminuzione, -2,52%.

Anche l’occupazione dà segni di difficoltà, dopo anni di crescita: il 41% delle aziende ha diminuito gli occupati, contro il 24% in cui in cui gli occupati sono aumentati.

Vending Magazine ricorda che i dati utilizzati provengono dalle aziende che volontariamente aderiscono all’Osservatorio e che non sono un campione rappresentativo dal punto di vista statistico. Probabilmente le imprese di gestione hanno maggior piacere di partecipare all’Osservatorio nel caso di andamento economico-commerciale positivo, per cui i valori comunicati, rispetto alla media di mercato, potrebbero essere in parte sovrastimati.

Per questo Vending Magazine invita le aziende che vogliono partecipare all’Osservatorio a contattare la redazione del giornale. Riceveranno in anteprima i risultati delle analisi. La prossima uscita sarà a novembre con l’andamento dei primi 9 mesi.

Questo articolo è apparso sul numero di settembre 2025 di Vending Magazine.

 

Prezzi dei robusta in netta ripresa per le forti piogge previste nelle aree di produzione del Vietnam

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Il logo dell'Ice

MILANO – Questa volta è Londra a spingere al rialzo i prezzi del caffè New York: nella giornata di ieri, lunedì 22 settembre, l’Ice Robusta ha guadagnato il 3,5% recuperando parte delle forti perdite subite nella seduta di venerdì. Il contratto per scadenza novembre è così rimbalzato a 4.280 dollari, 145 dollari in più rispetto all’ultima seduta della settimana scorsa.

L’Ice Arabica si consolida al traino della borsa inglese: il contratto per scadenza dicembre è risalito infatti a 367,35 centesimi rivalutandosi di 85 punti.

L’inversione di trend del mercato londinese è stata determinata dalle notizie provenienti dal Vietnam: i modelli meteo prevedono infatti forti piogge sino a fine mese nell’area degli Altipiani centrali, dove si concentra buona parte della produzione del paese asiatico.

Si teme che le precipitazioni possano danneggiare le colture nella fase finale di sviluppo del prossimo raccolto di robusta.

Secondo le previsioni degli analisti e del commercio, la produzione 2025/26 del Vietnam potrebbe risalire ai massimi degli ultimi 4 anni.

Problema opposto in Brasile, dove la pioggia continua a scarseggiare in buona parte della cintura del caffè facendo temere per l’esito della fioritura del raccolto del prossimo anno

In alcune regioni, le prime fioriture hanno risentito negativamente del tempo secco e delle alte temperature recenti. Nel sud-ovest del Minas Gerais, i fiori sbocciati precocemente, con le piogge di fine agosto, sono in molti casi appassiti, causa la successiva siccità, riferisce il presidente della locale associazione dei produttori Fernando Barbosa, citato da Notícias Agrícolas.

La stessa fonte ha postato dei video, con i fiori appassiti sugli arbusti, ripresi nel comune di São Pedro da União. Come sempre, queste notizie vanno prese con il beneficio di inventario, altrimenti si corre il rischio di generalizzare quelli che sono, a volte, dei problemi locali.

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Packaging: Goglio celebra l’anniversario dei suoi primi 175 anni di attività

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I 175 anni di Gruppo Goglio (immagine concessa)

DAVERIO (Varese) – Gogliorealtà di riferimento a livello globale nel settore del packaging flessibile – celebra i 175 anni di attività: un anniversario che valorizza la lunga storia di un’impresa familiare che, dal 1850 ad oggi, ha saputo trasformarsi in un Gruppo internazionale capace di coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità.

Il traguardo di Goglio

Oggi Goglio conta 2.210 dipendenti nel mondo, un valore di produzione di 470 milioni di euro e una superficie coperta di 192.533 m² tra stabilimenti e sedi produttive nel mondo. Il Gruppo è infatti presente con stabilimenti produttivi in Italia, Olanda, Stati Uniti, Cina e Brasile e uffici commerciali dislocati in Europa, Sud America e nel sud-est asiatico. Numeri che testimoniano la solidità di un’impresa radicata sul territorio ma capace di crescere su scala globale.

L’azienda nel 1850 (immagine concessa)

“Questa celebrazione non rappresenta solo un traguardo temporale, ma testimonia soprattutto la passione che quotidianamente guida il nostro lavoro”, ha dichiarato Franco Goglio, presidente e amministratore delegato di Goglio SpA. “Il nostro successo è, infatti, direttamente proporzionale alla dedizione delle persone che contribuiscono alla crescita dell’azienda. Continueremo a guardare al futuro con ambizione e responsabilità, ponendo la sostenibilità e l’innovazione al centro delle nostre strategie”.

La foto di Gruppo nel 1926 (immagine concessa)

Fondata a Rho nel 1850 da Carlo Goglio come tipografia, l’azienda inizia a produrre involucri di carta per alimenti, anche stampati, presto affiancati da sacchetti preformati. All’inizio del ‘900, cavalcando l’onda della rivoluzione industriale, Goglio avvia i primi processi produttivi meccanizzati che porteranno nel 1920 all’apertura di un nuovo stabilimento a Milano, in via Solari, ancora oggi operativo.

Il Gruppo attraversa il boom economico del Dopoguerra, valorizzando le innovazioni del Premio Nobel Giulio Natta sui materiali plastici e, nello specifico, il polipropilene, una vera rivoluzione per il mondo del packaging. Negli anni Cinquanta del Novecento, Goglio è tra i pionieri nell’utilizzo dei laminati plastici flessibili, mentre nelle macchine per il confezionamento compaiono le prime applicazioni dell’elettronica, segnando una svolta decisiva nello sviluppo di imballaggi più sicuri, leggeri e performanti.

Foto di Gruppo nel 1937 (immagine concessa)

A partire dagli anni Sessanta, l’azienda compie un ulteriore passo avanti introducendo un sistema integrato unico nel suo genere, che combina macchine, materiali e accessori plastici per il confezionamento: il Fres-co System, che ancora oggi contraddistingue l’offerta del Gruppo. Nel 1968 Goglio brevetta un’innovazione che cambierà il mercato del caffè a livello globale: la valvola di degasazione monodirezionale, che consente la fuoriuscita dei gas mantenendo inalterate le proprietà del caffè confezionato. Una soluzione che si è affermata come standard internazionale del settore e che ancora oggi rappresenta uno dei simboli dell’azienda.

Lo stabilimento (immagine concessa)

Negli anni successivi il Gruppo si espande a livello internazionale con stabilimenti in Europa, Stati Uniti e Asia, diventando partner di riferimento per i settori del caffè, alimentare, chimica, cosmetica, detergenza, beverage e pet food.

Negli ultimi anni, Goglio ha rafforzato il proprio impegno per la sostenibilità, sviluppando laminati monomateriali e poliolefinici “pronti per il riciclo”, capsule compostabili e soluzioni a ridotto impatto ambientale, sempre in equilibrio tra performance tecniche e responsabilità sociale.

L’impianto di Daverio (immagine concessa)

A completare l’offerta, oggi ci sono i servizi avanzati della piattaforma Goglio MIND, basata sulla tecnologia IIoT, che consente la raccolta e l’analisi dei dati di produzione. Un supporto concreto per la manutenzione predittiva, il monitoraggio continuo dei parametri e il miglioramento dell’efficienza operativa in generale.

Per celebrare l’anniversario dei 175 anni, sabato 20 settembre presso l’HQ del Gruppo, il Plant di Daverio (Varese), si è svolta una grande festa dedicata ai collaboratori e alle loro famiglie: un momento che ha visto la consegna di un riconoscimento ai collaboratori che hanno maturato un’anzianità di servizio di almeno 25 anni: oltre 300 in Italia e circa 80 all’estero.

Franco Goglio, presidente e amministratore delegato di Goglio SpA (immagine concessa)

“Il cuore pulsante della nostra azienda sono le persone”, ha aggiunto Franco Goglio, presidente e amministratore delegato di Goglio SpA. “E la celebrazione dei 175 anni è stata anche l’occasione per riconoscere l’impegno e la professionalità dei nostri collaboratori di lungo corso. Valorizzare le persone e il loro contributo è infatti parte integrante della nostra visione per il futuro”.

Con 175 anni di storia alle spalle, Goglio guarda al futuro confermando la propria missione: offrire al mercato sistemi di confezionamento completi e sostenibili, dove innovazione, qualità e attenzione alle persone restano i valori fondanti.

La scheda sintetica di Gruppo Goglio

 Goglio S.p.A è uno dei principali player mondiali nel packaging flessibile. Fondato nel 1850, il Gruppo progetta, sviluppa e realizza sistemi completi per l’imballaggio fornendo laminati flessibili alta barriera, valvole, macchine e servizi avanzati per ogni esigenza di confezionamento, che trovano applicazione in molteplici settori industriali: caffè, alimentare, chimica, cosmetica, detergenza, beverage e pet food. Il gruppo, che ha un raggio d’azione mondiale, è presente con stabilimenti produttivi in Italia, Olanda, Stati Uniti, Cina e Brasile, e uffici commerciali dislocati in vari paesi europei, in Sud America e nel sud-est asiatico. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.goglio.it

Trieste Coffee Experts: Intesa Sanpaolo è premier partner

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Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo (immagine concessa)

TRIESTE – Intesa Sanpaolo, attraverso la Direzione Agribusiness, sarà premier partner del Trieste Coffee Experts 2025. Una novità assoluta per il più importante summit B2B extra-fieristico in Italia sul mondo del caffè, che accoglie dunque, nella sua ottava edizione, uno dei principali gruppi bancari in Europa, con un forte impegno ESG e un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale.

Intesa Sanpaolo partner del Trieste Coffee Experts

Partecipazione inedita che si somma agli sforzi di Bazzara, che per la nuova edizione del Trieste Coffee Experts ha già predisposto due nuovi format: il Think Tank dedicato ai torrefattori e la parallela organizzazione degli Stati Generali del Caffè, ideati per sviluppare uno spazio di confronto pensato per le associazioni di settore.

Andrea Bazzara, event director del summit, ha voluto commentare la notizia: “Siamo molto orgogliosi di poter accogliere Intesa Sanpaolo tra i sostenitori del Trieste Coffee Experts. La partnership con il Gruppo Intesa, di cui siamo clienti da anni, rappresenta una significativa novità e conferma la forza strategica di questo evento, che nel corso degli anni ha consolidato la propria rilevanza, aprendo nuove traiettorie di sviluppo e collaborazione.”

La Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo è l’unica rete nazionale interamente dedicata al comparto agroalimentare. Grazie a 250 punti operativi distribuiti in tutta Italia e a più di 1.000 professionisti, supporta oltre 80.000 clienti del settore primario, della trasformazione e della distribuzione.

“È con piacere che siamo partner del Trieste Coffee Experts – dichiara Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – un’importante occasione di confronto tra i protagonisti di tutta la filiera del caffè, settore strategico per l’agroalimentare italiano e per il Made in Italy nel mondo”.

Cattozzi: “L’introduzione degli Stati Generali del Caffè e del Think Tank Torrefattori amplia ulteriormente il valore dell’iniziativa, offrendo nuovi spazi di dialogo e prospettive di sviluppo condiviso. Per noi questo evento è un osservatorio privilegiato per ascoltare le imprese, comprenderne i bisogni e rafforzare il nostro impegno nell’accelerare gli investimenti, in Italia e all’estero.”

Nespresso presenta le nuove ricette signature del flagship di Milano

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Nespresso Mi-sù (immagine concessa)

MILANO – Nel cuore di Piazza Cordusio a Milano, Nespresso apre il suo nuovo flagship: uno spazio completamente nuovo che trasporta chi lo visita nella cultura del caffè, tra tradizione e innovazione, trasformando la bevanda più amata dagli italiani in un viaggio gustativo, sensoriale e simbolico, in cui ritualità e nuove tendenze si incontrano.

Novità assoluta l’unico Nespresso Bar in Italia con la possibilità, per la prima volta, di godersi il momento della colazione seduti nell’area lounge in abbinamento a dolci e brioches, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 10.00. Disponibile tutti i giorni dalle 8.00 alle 18.00 anche il servizio “on the go”, grazie ad una finestra all’esterno del Flagship, per gustare il proprio caffè o una delle ricette anche in movimento.

Oltre a un’ampia selezione di miscele Nespresso Professional da degustare in purezza o da utilizzare come base per ricette, il menù propone un’offerta innovativa ispirata al mondo del gelato italiano creata da Irene Falcone, Coffee Ambassador di Nespresso Italiana, seguendo un concept esclusivo – Binomi di gusto  – che racconta l’Italia attraverso le stagioni, le materie prime e l’attenzione ai dettagli, combinando il patrimonio culturale di sapori classici e tecniche storiche con la sperimentazione e l’evoluzione in chiave contemporanea.

Abbinamenti che esaltano ingredienti italiani, trasformandoli in ricette a base caffè capaci di sorprendere i sensi e che cambieranno stagionalmente come, ad esempio, latte & pera, zucca & cannella, nocciola & mandorla, con un’attenzione ai caffè freddi, sempre più amati soprattutto dalle nuove generazioni.

Completano l’offerta alcune ricette Signature con protagonista assoluto il Nespresso Mi-sù, ricetta iconica ispirata al celebre dolce tradizionale, ma anche il Nespresso Tonic e Nespresso Spritzer.

Le ricette del Nespresso Bar

Le ricette stagionali, ispirate al mondo del gelato italiano

Latte & Pera – con Brazil Organic

La ricetta dolce che riporta all’infanzia: la morbidezza del latte e la freschezza della pera si intrecciano in un sorso che profuma di casa e di momenti autentici. A bilanciare e rendere armonioso questo abbinamento, il Brazil Organic, 100% Arabica monorigine dal Brasile, che dona dolcezza naturale e note di biscotto e cereali tostati.

Nocciola & mandorla – con caffè nocciola

Un omaggio alla tradizione più golosa, un incontro che ricorda i biscotti fatti in casa, con la cremosità del latte che abbraccia la tostatura della nocciola e la croccantezza della mandorla. Caffè Nocciola, 100% Arabica dal Brasile e Colombia con aroma naturale al gusto di nocciola, rende questa ricetta ancora più golosa.

Zucca & cannella – con India

L’autunno in una tazza: un latte macchiato speziato e avvolgente, che scalda i sensi con la dolcezza vellutata della zucca e il gusto della cannella. A esaltare questo connubio, il caffè India, monorigine Arabica e Robusta, che aggiunge un tocco deciso di spezie brune e pepe.

Le ricette Singnature – con Ristretto, 100% Arabica dal Brasile e Guatemala, con intense note di cacao, ideale per esaltare la cremosità e i contrasti di gusto.

Nespresso Mi-sù

La proposta più iconica: la golosità del tiramisù in una veste inedita, cremosa e avvolgente, che trasforma il dolce italiano più amato in un rituale contemporaneo da vivere in ogni stagione. In questo caso il Ristretto è protagonista assoluto: le sue note intense di cacao esaltano la parte golosa della crema al mascarpone, creando l’equilibrio perfetto tra dolcezza e amarezza.

Nespresso Spritzer

Un sorso fresco e brillante, in cui l’espresso incontra la frizzantezza della tonica e le note agrumate dell’arancia. Il Ristretto, con il suo corpo deciso e le note di cacao, dà profondità alla ricetta, creando un contrasto elegante con la vivacità degli agrumi.

Nespresso Tonic

Un gioco di contrasti: l’intensità del caffè Ristretto e la freschezza della tonica si intrecciano in una ricetta equilibrata e piacevolmente amara.

Caffè: prezzo aumentato del 15% nel triennio 2021-24

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Il prezzo dell’espresso nel triennio 2021-2024 è cresciuto del 15% con picchi nelle località turistiche, al Nord e soprattutto servito al tavolo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Teresa Manuelli per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

L’aumento del prezzo del caffè

La passione italiana per il caffè non conosce stagioni. Come conferma lo studio “Tendenze del mercato italiano del caffè” realizzato da AstraRicerche per il Comitato Italiano del Caffè, quasi la totalità dei connazionali tra i 18 e i 65 anni (98,6%) consuma almeno occasionalmente caffè o bevande a base di caffè, mentre oltre 7 italiani su 10 (71,3%) lo bevono ogni giorno, più volte al giorno.

“Per il 91% degli italiani, la giornata inizia davvero solo dopo la prima tazzina”, ribadisce l’indagine, evidenziando come questo rito quotidiano rimanga saldo anche durante i mesi estivi.

Con l’arrivo del caldo il caffè si reinventa conquistando i social e trasformando la pausa quotidiana in un momento di creatività e convivialità. “Le sue varianti più fresche – dal caffè shakerato alla crema caffè, dalla granita con panna all’iced coffee – invadono i social, immortalate in foto e video che raccontano nuovi modi di gustarlo”, sottolinea il rapporto.

Ma dietro questa passione immutata si nasconde una realtà economica che ha subito significative trasformazioni. Secondo i dati Fipe-Confcommercio basati su rilevazioni Istat, dal 2020 al 2025 il prezzo medio nazionale di una tazzina di caffè espresso è salito da circa 1 euro a circa 1,18-1,20 euro, mentre il cappuccino è passato da circa 1,30 euro a oltre 1,55-1,60 euro.

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Caffè Cagliari celebra 130 anni di storia e mostra l’esclusiva collezione

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La consegna della targa (immagine concessa)

MODENA – Il 19 settembre Caffè Cagliari ha celebrato il compleanno aziendale organizzando presso la sede un aperitivo aperto ai clienti, fornitori, collaboratori e loro famigliari.

Per l’occasione gli invitati hanno avuto l’opportunità di visitare la collezione Caffè Cagliari, una delle più grandi esposizioni al mondo di macchine da caffè sia professionali da bar che per uso domestico.

L’anniversario di Caffè Cagliari

La collezione, frutto della passione della famiglia Cagliari per il caffè, è una testimonianza di valore dell’evoluzione tecnologica e stilistica nella preparazione dell’espresso italiano, dai primi del ‘900 ad oggi.

La collezione Caffè Cagliari (immagine concessa)

Tanti sono stati gli ospiti che hanno partecipato e reso speciale la celebrazione del compleanno della storica torrefazione modenese.

Nell’occasione, il presidente della Camera di Commercio di Modena ha consegnato ad Alberto ed Alessandra Cagliari, terza e quarta generazione, una targa celebrativa a riconoscimento del percorso imprenditoriale costruito con impegno e continuità da parte della famiglia.

Un attestato di stima per i 130 anni di storia familiare nel mondo del caffè da quando, nel lontano 1895, il fondatore Ambrogio Cagliari emigrò in Brasile per lavorare dapprima nelle piantagioni e poi nel commercio del caffè.

Collezione Caffè Cagliari

La Collezione Caffè Cagliari è visitabile solo su prenotazione. Via Umberto Giordano 127, Modena

Tel: 059 367 811 – Email: info@caffecagliari.it

La scheda sintetica di Caffè Cagliari

La storia di Caffè Cagliari inizia nel 1909 quando Ambrogio Cagliari, di ritorno dal Brasile, inaugura a Modena la prima bottega per la tostatura e la degustazione del caffè. Da quel momento inizia una lunga storia di imprenditoria italiana e di passione per il caffè, che attraversa i continenti e prosegue per quattro generazioni di famiglia.

Una lunga tradizione premiata dall’iscrizione di Caffè Cagliari nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, creato dal Ministero dello Sviluppo Economico per tutelare la proprietà industriale delle aziende storiche italiane e celebrare le eccellenze del Bel Paese.

Parigi: ritorna la course des cafés, la gara dei camerieri

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La torre Eiffel di Parigi (immagine: Pixabay)

Torna una delle corse più sorprendenti della capitale: il 21 settembre 2025, i camerieri e le cameriere dei caffè parigini si sono cimentati in una corsa di quasi quattro chilometri nel quartiere commerciale di Marais. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale Sortir a Paris.

Il ritorno della course des cafés a Parigi

PARIGI – A Parigi non mancano attività insolite e straordinarie, ma questa è tornata in auge l’anno scorso dopo 13 anni di assenza: la course des cafés. Non tutti possono partecipare: bisogna essere camerieri o cameriere in uno dei tanti caffè della capitale e correre per quasi quattro chilometri nel cuore di uno storico quartiere commerciale, il Marais.

Domenica 21 settembre 2025, l’obiettivo è stato mantenere intatto il vassoio con un bicchiere d’acqua, un caffè e un croissant sul tavolo, senza rovesciarli.

Inventata all’inizio del XX secolo, questa divertente corsa è organizzata dalla Città di Parigi e da Eau de Paris, in collaborazione con l’Union des Métiers et des Industries de l’Hôtellerie Paris Île-de-France (UMIH) e il Groupement des Hôtelleries & Restaurations de France Paris Île-de-France (GHR).

È un giusto tributo al patrimonio dei caffè e dei bistrot parigini, dopo la loro recente inclusione nell’inventario del patrimonio culturale immateriale. I 400 corridori della giornata si sono vestiti secondo i codici tradizionali del servizio e hanno tentato di ottenere il miglior tempo possibile.

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