lunedì 27 Ottobre 2025
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Roma: alla storica pasticceria Dagnino scade il contratto d’affitto

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Il logo della pasticceria Dagnino

Il Caffè Pasticceria Dagnino, che dal 1954 sforna prelibatezze siciliane dolci e salate in Galleria Esedra, dal 1° gennaio potrebbe essere soltanto un ricordo. Il contratto di affitto scade il 31 dicembre e la proprietà ha deciso di rientrare in possesso dell’immobile.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Egizia Fiaschetti per Il Corriere della Sera.

La fine del contratto d’affitto per la pasticceria Dagnino

ROMA – Un altro scrigno di bellezza e tradizione artigiana rischia di scomparire dalla mappa del Centro. Dopo l’Antico Caffè Greco — lo sfratto esecutivo è slittato al 26 novembre quando si terrà l’udienza in tribunale — anche il Caffè Pasticceria Dagnino, che dal 1954 sforna prelibatezze siciliane dolci e salate in Galleria Esedra, dal 1° gennaio potrebbe essere soltanto un ricordo.

Il contratto di affitto scade il 31 dicembre e la proprietà ha deciso di rientrare in possesso dell’immobile. La pasticceria, iscritta da più di 20 anni nell’albo delle botteghe storiche e in attesa di ottenere il riconoscimento di bottega di eccellenza, è tra i pochi esercizi ancora aperti, oltre a un corniciaio e un fotografo, in un contesto che appare ormai in dismissione.

Su Change.org è stata lanciata una petizione — in pochi giorni sono state raccolte più di 500 firme — per salvare il locale, aperto nel 1954 da Andrea Dagnino come gemello della sede palermitana e diventato ritrovo di scrittori, giornalisti e registi. Gli arredi e le decorazioni sono ancora quelli originali: dagli affreschi che adornano la sala da tè dipinti da Alfonso Amorelli al murale che sovrasta il bancone del bar realizzato dalla scultrice Helga Schaffer; dalle opere lignee di Francesco Mangiameli che raffigurano le province della Sicilia agli specchi nella sala della pasticceria.

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Esselunga insieme a Airc: 1,7 milioni di euro raccolti per la ricerca sui tumori infantili

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Il logo Esselunga

Dieci progetti pediatrici selezionati da AIRC saranno sostenuti grazie a più di 179 mila donazioni raccolte tramite il catalogo Fìdaty di Esselunga. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Pierangela Guidotti per il quotidiano Milano Post.

Esselunga a sostegno della ricerca sui tumori infantili

MILANO – Oltre un milione e 700 mila euro. Il valore raccolto grazie alle quasi 180 mila devoluzioni e al contributo di Esselunga, che ha raddoppiato il valore delle donazioni dei propri clienti: un traguardo importante, con cui verranno sostenuti 10 progetti di ricerca pediatrici sul territorio nazionale.

Contribuire al benessere delle persone e della collettività in cui opera è da sempre una prerogativa per Esselunga, nonché uno dei tre pilastri della strategia di sostenibilità dell’azienda.

Nonostante i progressi significativi ottenuti negli ultimi decenni proprio grazie alla ricerca, alcuni tumori pediatrici rappresentano ancora una sfida complessa per l’oncologia e il lavoro dei ricercatori, grazie anche al contributo delle nuove tecnologie, mira ad aprire nuove opportunità per comprendere i meccanismi delle malattie e sviluppare terapie sempre più precise e mirate.

I progetti sostenuti da Esselunga, seppur differenti tra loro, hanno un obiettivo comune: individuare nuove cure più sicure ed efficaci per migliorare la vita di bambini e adolescenti affetti da tumore.

I progetti finanziati

I fondi raccolti da Esselunga saranno destinati a diversi tipi di finanziamento: i My First AIRC Grant, che consentono ai giovani talenti di condurre una prima ricerca indipendente e acquisire progressivamente autonomia; le Start-Up, dedicate a giovani ricercatori che rientrano dall’estero e possono così avviare il proprio laboratorio indipendente in Italia; gli Investigator Grant, destinati a ricercatori consolidati, sono considerati la spina dorsale della ricerca oncologica italiana.

Quest’ultimi, infatti, rappresentano quel sostegno costante e imprescindibile che consente di far procedere senza interruzioni la ricerca di base, traslazionale e clinica nelle fasi I e II.

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Caffè Motta per il progetto contro il bullismo “La Linea Sottile” con Luigi Zeno

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Il progetto Caffè Motta (immagine concessa)

SALERNO – Da sempre ambasciatore del gusto e dei valori del Sud Italia, Caffè Motta sceglie oggi di dare voce a un tema sociale di grande rilevanza: la lotta contro il bullismo. L’azienda, tra le realtà più rappresentative del caffè made in Italy, affianca con orgoglio il progetto “La Linea Sottile“, il cortometraggio pluripremiato ideato e interpretato dall’attore Luigi Zeno, che si fa portavoce di un messaggio potente e necessario, soprattutto tra i più giovani.

Il progetto di Caffè Motta

Questa collaborazione nasce dal forte desiderio della famiglia Mastromartino di restituire al territorio ciò che da esso ha ricevuto, rafforzando il legame tra marca e comunità.

Il cortometraggio, già accolto con entusiasmo da critica e pubblico, esplora con delicatezza e profondità i segni invisibili che il bullismo lascia nelle vittime, ricordando l’importanza dell’ascolto, del rispetto e del dialogo.

“Crediamo che un’azienda abbia la responsabilità di andare oltre il prodotto, e di farsi portatrice di valori condivisi. Abbiamo scelto di sostenere Luigi Zeno, ambasciatore de “La Linea Sottile, perché parla alle coscienze e lo fa con il linguaggio dell’arte, ma con la delicatezza di un ragazzo di 18 anni, che arriva dritto al cuore. Come brand, ma prima ancora come persone, sentiamo il dovere di promuovere un messaggio che educhi all’empatia, al rispetto e alla comprensione dell’altro,” Camilla Mastromartino, responsabile operations e comunicazione di Caffè Motta.

TheFork lancia la ricerca ristoranti potenziata dall’intelligenza artificiale

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La ricerca ristoranti (immagine concessa)

MILANO – TheFork, principale piattaforma per la prenotazione online dei ristoranti e leader nei gestionali per la ristorazione con TheFork Manager, compie un nuovo importante passo verso il futuro della scoperta gastronomica con il lancio su larga scala della sua ricerca potenziata tramite l’IA.

Dopo una fase di sperimentazione su una rosa ristretta di utenti, da oggi tutti possono trovare il ristorante perfetto in modo più naturale, intuitivo e personalizzato che mai.
TheFork ha introdotto una nuova funzionalità di ricerca basata sull’intelligenza artificiale, che permette all’utente di digitare o pronunciare a voce ciò che sta cercando.

In risposta alla richiesta, l’IA propone suggerimenti altamente personalizzati, sfruttando tutte le informazioni disponibili su TheFork, dalle recensioni ai menù, fino a foto e offerte. Per esempio, l’utente può chiedere “Mostrami una buona pizzeria qui vicino con una bella terrazza, musica dal vivo e uno sconto del 50%” oppure “Buoni ristoranti di sushi che accettano Yums”.

Questa nuova funzionalità elimina la necessità di filtri complessi, permette la ricerca di offerte speciali e, soprattutto, semplifica la scelta, rendendo facile e immediato trovare il posto giusto.
La ricerca basata sull’IA sta rapidamente diventando lo standard per chi cerca ristoranti. In futuro, TheFork punta a integrarla con la ricerca classica, assicurando che ogni richiesta, dalle più semplici alle più complesse, porti sempre al ristorante perfetto.

Ciò che distingue TheFork è che le risposte fornite dall’IA si basano sulle recensioni autentiche e affidabili della community. Questa combinazione di consigli reali e innovazione tecnologica rende i risultati non solo pertinenti, ma soprattutto affidabili, dando agli utenti maggiore sicurezza nella scelta.

Visione e vantaggi

L’obiettivo di TheFork è semplificare il modo in cui le persone interagiscono con i ristoranti, combinando l’importanza delle raccomandazioni della community con l’intelligenza dell’IA. Il risultato è un nuovo modo di cercare il ristorante giusto per ogni occasione. L’utente può:

· Esprimersi in modo diretto: che stia parlando o scrivendo, può comunicare chiaramente ciò che desidera.

· Ricevere suggerimenti personalizzati: l’IA fornisce consigli su misura, basati sulle recensioni verificate della community e sulla capacità di cogliere le sue reali preferenze.

· Trovare ispirazione: se non sa bene cosa cercare, l’app propone nuove idee e suggerimenti.

Dalla Versione Beta a oggi

Durante la fase di test, sempre più utenti hanno adottato la ricerca basata sull’IA: dal 3% al lancio fino al 30% oggi, con la previsione di toccare il 60–70% in breve tempo. Questo dimostra quanto sia già sentito il bisogno di un modo nuovo e intuitivo per scegliere dove mangiare.

“Nella vita reale non si usano filtri di ricerca: si dice semplicemente ‘un posto con le ostriche e la vista sul tramonto’. Ora l’app di TheFork è davvero in grado di capirlo”, racconta il ceo di TheFork, Almir Ambeskovic. “Con questo lancio realizziamo il nostro sogno: fare in modo che scoprire un ristorante online rispecchi il modo in cui scegliamo dove mangiare ogni giorno.”

La scheda sintetica di TheFork

TheFork, brand di Tripadvisor è la principale piattaforma per le prenotazioni online di ristoranti in Europa. In prima linea nel sostenere e promuovere la cultura della ristorazione, TheFork utilizza la tecnologia per favorire le connessioni reali tra clienti e ristoratori e per avviare questi ultimi al successo.

Con una rete di circa 55.000 ristoranti partner in 11 Paesi, quasi 40 milioni di download dell’app e più di 20 milioni di recensioni verificate, TheFork è la piattaforma di riferimento per tutti gli appassionati di food che vogliono vivere esperienze indimenticabili al ristorante.

Attraverso TheFork gli utenti possono facilmente selezionare un ristorante in base alle loro preferenze, consultare le recensioni verificate, controllare la disponibilità in tempo reale, prenotare immediatamente online 24 ore su 24, 7 giorni su 7, beneficiare di offerte speciali e pagare direttamente dall’app.

Per i ristoranti, TheFork fornisce un software, TheFork Manager, che consente di ottimizzare la gestione delle prenotazioni e il tasso di occupazione, aumentare le prenotazioni e la visibilità, combattere i no-show, gestire i pagamenti e semplificare le operazioni, connettendosi alla più ampia community di appassionati di ristorazione.

Bialetti insieme a Netflix per la nuova capsule collection ispirata alla serie tv Stranger Things

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BIALETTI E NETFLIX, Capsule Collection Stranger Things (immagine concessa)

COCCAGLIO (Brescia) – Bialetti, azienda icona del caffè e del vivere italiano nel mondo, e Netflix, uno dei più grandi servizi di intrattenimento del mondo, rafforzano la loro collaborazione con una nuova capsule collection ispirata a Stranger Things.

Dopo il successo delle due collezioni dedicate a Bridgerton e Squid Game nel 2024, Bialetti unisce ancora una volta il proprio design iconico con l’immaginario di una delle serie Netflix più amate e viste di sempre, Stranger Things, che quest’anno si appresta a concludersi con un’ultima e attesissima quinta stagione.

Con oltre 140 milioni di visualizzazioni a livello globale per la sola quarta stagione, Stranger Things è diventata un vero e proprio fenomeno globale che ha rivoluzionato il genere sci-fi, mescolando perfettamente suspense, nostalgia e avventura. Lettera d’amore ai classici film di genere degli anni ’80 che hanno affascinato una generazione intera, Stranger Things è un drama emozionante ambientato nell’apparentemente normale cittadina del Midwest di Hawkins, Indiana.

Dopo che un ragazzo scompare nel nulla, il suo affiatato gruppo di amici e familiari cerca delle risposte e viene trascinato in una serie di eventi rischiosi e mortali. Sotto la superficie della loro ordinaria cittadina si nasconde uno straordinario mistero soprannaturale, insieme a esperimenti governativi top-secret e a un pericoloso portale che collega il nostro mondo a un regno potente e sinistro.

Le amicizie saranno messe alla prova e le vite saranno sconvolte, perché ciò che scopriranno cambierà Hawkins e forse il mondo, per sempre. Con un mix avvincente di mistero, amicizia, orrore e coraggio Stranger Things è diventata una vera icona pop, capace di affascinare milioni di spettatori e conquistare intere generazioni.

La collezione Bialetti x Stranger Things, imperdibile per i fan della serie e per tutti i Bialetti Lovers, rappresenta un connubio perfetto tra il mondo soprannaturale ed inquietante del Sottosopra e l’estro creativo di Bialetti, capace di evolvere e reinventare costantemente i propri prodotti.

La capsule collection, disponibile in edizione limitata, si compone in totale di 11 diversi prodotti – oltre all’immancabile caffettiera Moka Express, anche tazzine e mug in ceramica e numerosi accessori in acciaio per il coffee to go – dotati di funzionalità nuove, uniche e sorprendenti: un mix perfetto tra quotidiano e straordinario, praticità e suggestioni sovrannaturali, per un’esperienza immersiva che va oltre il semplice gusto di godersi un caffè.

BIALETTI E NETFLIX, Capsule Collection Stranger Things, tazzine e mug (immagine concessa)

Moka Express con pomolo musicale: preparare il caffè non è mai stato così avventuroso

Al centro della collezione spicca l’intramontabile ed iconica Moka Express, che in questa edizione speciale ispirata a Stranger Things si trasforma, portando un tocco di mistero e meraviglia nella routine quotidiana. Il suo innovativo pomolo musicale, infatti, diffonde le inconfondibili note della sigla della serie proprio mentre il caffè comincia a salire. Un incontro sorprendente tra tradizione e innovazione, che trasforma un gesto familiare come quello di preparare il caffè in un’esperienza unica e fuori dall’ordinario.

Ceramiche termo-sensibili: il calore rivela il Sottosopra

Tra i must have della collezione anche una serie di oggetti in ceramica che stupiscono con un effetto dal sapore quasi soprannaturale.

La mug, il set da quattro bicchierini, le due tazzine e i bicchierini abbinati alla Mini Express non sono più semplici accessori da caffè: a contatto con il calore, si trasformano svelando, come per magia, dettagli ispirati al mondo del Sottosopra. Un piccolo effetto sorpresa che renderà ogni pausa ancora più speciale.

Accessori con effetto luminescente: il buio risveglia il mistero

Gli amanti del coffee to go potranno, inoltre, scegliere tra un ricco assortimento di accessori in acciaio double wall caratterizzati da una suggestiva particolarità: al buio, si illuminano. Tumbler con cannuccia (900 ml), cold cup (600 ml), camp mug (420 ml) e travel mug (380 ml) uniscono praticità e stile, distinguendosi per l’inconfondibile e temibile figura del Demogorgone, che con l’oscurità si accende di un rosso intenso. Completa la collezione un set di tazzine impilabili, anch’esse luminescenti al buio, perfette per ricreare a casa l’iconica atmosfera della serie.

BIALETTI E NETFLIX, Capsule Collection Stranger Things, tumbler, cold cup, camp e travel mug (immagine concessa)

La collezione Bialetti x Stranger Things fonde innovazione, design e storytelling, trasformando ogni momento caffè in un viaggio nel suggestivo mondo di Stranger Things. Una limited edition imperdibile per tutti gli appassionati della serie e per chi desidera aggiungere un tocco di “straordinario” al proprio rituale quotidiano.

La nuova capsule collection è disponibile nei negozi Bialetti, sul sito ufficiale bialetti.com e nei migliori negozi specializzati.

Packaging sostenibile: Qwarzo e Burgo insieme per lo sviluppo di prodotti e plastic-free

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Luca Panzeri, founder e CTO di Qwarzo (immagine concessa)

BRESCIA – Qwarzo S.p.A., azienda italiana specializzata in materiali innovativi per il packaging, e Burgo Group S.p.A., tra i principali produttori europei di carte grafiche, speciali e per cartone ondulato, annunciano una collaborazione strategica per lo sviluppo di soluzioni in carta prive di plastica, ad alte prestazioni dedicate al settore degli imballaggi.

Qwarzo ha sviluppato e brevettato un rivestimento minerale capace di conferire alla carta elevate proprietà barriera (contro acqua, grassi, ossigeno e vapore), mantenendone al tempo stesso riciclabilità e compostabilità .

La tecnologia Qwarzo rappresenta una svolta concreta verso un packaging più sostenibile, offrendo un’alternativa efficace alla plastica e ai rivestimenti tradizionali.

Burgo da 120 anni è un punto di riferimento a livello europeo nel settore cartario e con 10 stabilimenti (9 in Italia e 1 in Belgio) si contraddistingue per un mix di prodotti che offrono molteplici soluzioni per il settore imballaggio e converting oltre a quello tradizionale grafico, distinguendosi per un approccio imprenditoriale fortemente orientato all’innovazione e all’economia circolare.

Insieme, Qwarzo e Burgo uniscono ricerca tecnologica e competenza industriale in un’alleanza che nasce dalla visione condivisa di un futuro in cui la carta, abbinata a tecnologie innovative, possa sostituire efficacemente i rivestimenti plastici, senza compromettere riciclabilità , compostabilità e performance.

L’esperienza cartaria di Burgo, che ha focus su qualità , innovazione e sostenibilità , e le competenze di ricerca e sviluppo di Qwarzo, che attraverso il suo coating proprietario e il suo ecodesign progetta soluzioni per il packaging, rendono questa collaborazione un esempio virtuoso di innovazione italiana applicata.

“Burgo è stato un partner fondamentale nel nostro percorso di sviluppo. Da oltre due anni ci supporta nell’identificazione delle carte migliori per le nostre applicazioni, permettendoci di accelerare il time- to-market e offrire soluzioni concrete al mondo del packaging sostenibile” dichiara Luca Panzeri, Founder e CTO di Qwarzo.

“Qwarzo è da anni leader nello sviluppo di nuove soluzioni ecocompatibili e rappresenta quindi per il nostro gruppo un punto di riferimento nel percorso verso prodotti sostenibili ed in linea con le nuove direttive europee,” dichiara Stefano Carraro, responsabile della Direzione R&D, Prodotto & Qualità di Burgo.

Stefano Carraro (immagine concessa)

Carte certificate FSC o PEFC, prodotte da Burgo e rivestite con Qwarzo, sono attualmente impiegate in diverse applicazioni industriali già sul mercato: dai bicchieri alle palette per il caffè , dai piatti e stoviglie termoformate alle cannucce plastic-free, fino a nuove soluzioni in fase di uscita per il food wrapping, il packaging di lusso e l’etichettatura nel settore vinicolo.

La collaborazione tra Qwarzo e Burgo dimostra come l’innovazione e una vision condivisa possano generare soluzioni più adatte al contesto di mercato: in un ambiente normativo sempre più attento alla sostenibilità , questa partnership pone le basi per un nuovo standard industriale, valorizzando la filiera italiana e rendendo l’economia circolare una realtà tangibile.

La scheda sintetica di Qwarzo

Qwarzo S.p.A. è una PMI innovativa italiana basata a Brescia (Italia) focalizzata su alternative ai rivestimenti plastici caratterizzate da migliore sostenibilità e alte prestazioni. La sua tecnologia principale, un rivestimento minerale a base di silice, può essere applicata su carta, tessuti, metalli e altri materialið rendendoli resistenti all’acqua, ai grassi e al calore, senza comprometterne la riciclabilità o compostabilità . Il rivestimento è invisibile, inodore e insapore.

Qwarzo migliora la carta certificata FSC e PEFC dotandola di proprietà barriera, prevenendo la migrazione chimica un problema spesso riscontrato nei rivestimenti plastici tradizionali o a base di PFAS.

La scheda sintetica di Burgo Group

Burgo Group S.p.A. è uno dei principali produttori europei di carte per la comunicazione, carte speciali e carta per cartone ondulato. Il Gruppo si configura come un vero ecosistema della carta, che include produzione, distribuzione, riciclo, prodotti forestali, factoring ed energia.

Burgo è sinonimo di qualità , innovazione e sostenibilità , con una visione industriale fortemente legata ai principi dell’economia circolare, applicati a ogni fase del processo produttivo.

Con 9 stabilimenti in Italia, 1 in Belgio e 12 macchine continue, il Gruppo è partner di riferimento per stampa, editoria, converting e packaging.

Tutto quello che volevate sapere sul Gongfu Cha, preparazione del tè che arriva dalla lontana Cina

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Il Gongfucha in Cina, Hangzhou, foto concessa
Il Gongfucha in Cina, Hangzhou, foto concessa

MILANO – Il tè, bevanda che ha alle spalle una storia lunghissima che guarda principalmente ad Oriente prima di arrivare sino in Italia, dove il suo consumo si sta facendo strada lentamente, ma con forza, tra i professionisti che lo raccontano al consumatore finale.

Il tè, che non è solo una bevanda, ma anche infusioni, forme cerimoniali, attrezzature, accessori. Tra questi, un metodo particolare è il Gongfu Cha, nato alle origini come metodo di preparazione del tè, usato anche comunemente nelle case semplicemente per accogliere gli amici.

Solo recentemente ha assunto più l’aspetto cerimoniale, sull’onda giapponese, ma nella sua essenza risulta il miglior modo per valorizzare il sapore di certi tipi di tè. Il Gongfu Cha ha bisogno dell’uso di alcuni oggetti specifici, anche se permette una maggiore libertà di scelta rispetto a quelle che sono le sue regole di base (che esploreremo in un secondo momento).

Gongfu Cha: con quali tè è meglio impiegarlo

Come aiuta a comprendere Barbara Sighieri, de La Teiera Eclettica di Milano: “In realtà andrebbe bene con tutti quelli cinesi e non solo. Noi per esempio prepariamo con il Gongfu Cha anche alcuni tè verdi non cinesi e tè oolong di altre provenienze. È utilizzabile con tutte le sei principali famiglie dei tè: bianchi, verdi, gialli, oolong, rossi, neri.

Tuttavia a seconda delle esigenze, può cambiare il materiale della teiera, in quanto alcune trattengono e diffondono il calore in maniera differente e potrebbe per questo essere più utile mantenere la temperatura più o meno elevata a seconda del tè scelto””.

Pur essendo flessibile, il Gongfu Cha è altamente consigliato per far esprimere al meglio alcune famiglie, come l’Oolong e Pu’Er.

Si dibatte ancora sulle sue origini storiche, ma esiste un punto saldo: la sua nascita, nella sua forma semplificata risiede nella provincia cinese del Guangdong, nella parte nord di Fenguang, le montagne della fenice, dove si producono alcuni tra i migliori tè Oolong, dal profilo aromatico tipico di quelle aree.

Anche la provincia confinante a nord con il Guandong, il Fujian, produce ottimi Oolong e difatti anche qui il metodo del Gongfu Cha si è particolarmente diffuso. C’è stato un momento di stop durante il periodo di rivoluzione culturale di Mao, in quanto considerato troppo borghese e quindi osteggiato dal regime.

In Wuyishan (foto concessa)

Una volta terminato questo periodo tuttavia, si è assistita ad una maggiore diffusione in Cina, grazie anche al rapido sviluppo nelle sale da tè taiwanesi, che hanno sentito fortemente l’influenza della dominazione giapponese durante la seconda guerra mondiale, e dove l’Oolong è ben presente. Proprio qui, non a caso, è stato creato un centro di ricerca, il TRES Tea Research and Extension Center, per lo sviluppo del tè che tuttora esiste e che sostiene i farmer a migliorare la qualità delle loro colture.

Il Gongfu Cha è ancora una volta legato a Taiwan con l’istituzione di una scuola dedicata, Lu-Yu Tea Culture Institute, fondato nel 1980 a Taipei e ora presente con altre sedi in Cina, che permette di ottenere una certificazione di “Tea Master”.

Tutto questo movimento ha trasformato lo stesso Gongfu Cha e gli ha permesso di evolversi anche nella sua estetica: competenza, cura, sono i suoi principi base, ma da questi si è poi declinato in forme diverse, arricchendosi con gesti sempre più artistici, materiali preziosi e strumenti eleganti.

Un altro suo aspetto caratteristico è che, essendo il metodo ottimale per certi tipi di tè, può essere praticato da chiunque, così come racconta Barbara: “Da noi in sala da tè, prevediamo la preparazione di alcuni tè cinesi solo con il Gonfu cha, perché ne esalta l’esperienza: forniamo ai clienti gli oggetti e gli strumenti per gestire le diverse infusioni e consigliamo come procedere. Fin qui nessuno ha mai avuto difficoltà”.

Le tre regole del Gongfu Cha

La prima è la scelta degli oggetti che sono solitamente molto piccoli rispetto alla quantità di acqua e delle foglie di tè. Ci sono alcuni tè, soprattutto quelli pressati e invecchiati come i Pu’Er, che hanno bisogno di diverse infusioni per far aprire le foglie e poter avvertire come evolve il sapore stesso del tè.

La teiera è il primo oggetto da scegliere per preparare il tè nella modalità Gongfu Cha. Può essere una gaiwan o zhong in porcellana: si tratta di una tazza con coperchio e piattino che simboleggiano rispettivamente uomo, cielo e terra in cui il coperchio è basculante in modo da trattenere le foglie mentre si versa il liquido al termine dell’infusione.

E’ un oggetto polivalente: può essere utilizzato per uso singolo, bevendo direttamente dalla gaiwan, oppure può essere una teiera utilizzata per preparare il tè per più persone. Si può utilizzare con tutte le tipologie di tè, tuttavia più spesso è usata con quelli che necessitano temperature di infusione più basse come i bianchi e verdi.

Il chaban (foto concessa)

Di gaiwan ne esistono anche di materiali più pregiati, addirittura in giada e con particolari
decorazioni.

In alternativa alla gaiwan si può utilizzare una teiera di piccole dimensioni (di capienza dai 100 ai 150 ml circa), realizzata con l’argilla proveniente dalle colline intorno alla città di Yixing: l’argilla di quelle zone consente di ottenere un oggetto finale poroso che permette un miglior scambio di ossigeno tra le foglie in infusione e l’esterno. Inoltre, trattiene molto bene il calore, non lo dissipa verso l’esterno e il manico dello stesso materiale non scotta.

Il gaiwan (foto concessa)

Questa di solito si usa per preparare tè con temperature più elevate come gli Oolong, i Pu’Er, i tè rossi (gli “hong cha” cinesi comunemente chiamati tè neri in occidente). La teiera può anche essere in porcellana o vetro, dipende sempre sia dal tè che si sta preparando ma anche dalla stagione.

Servono poi le tazzine, normalmente di dimensioni molto piccole come 50-60ml, di porcellana bianca semplici o decorate con disegni blu o con soggetti come le carpe, oppure in materiali più ricercati come la giada. A volte sono in coppia: una cilindrica e una più piccola svasata. Il liquido va dalla teiera alla tazzina cilindrica, che consente di apprezzare il profumo, e poi viene versato nella tazza svasata, mentre si continua ad annusare quella cilindrica.

Altri oggetti che si utilizzano sono:

– una piccola brocca in vetro o altro materiale utile per uniformare il sapore del tè quando si hanno più ospiti che si chiama “cha hai” o “ gong dao bei”.

– sotto tazzine.

– un vassoio su cui posizionare i vari oggetti: può essere un vassoio semplice se si utilizza la gaiwan oppure un apposito vassoio in bambù che raccoglie l’acqua quando si scalda la teiera yixing anche esternamente chiamato “chaban”.

un set di utensili normalmente in legno tra cui un utile cucchiaino – un “tea pet”, piccolo oggetto decorativo in terracotta o altri materiali, con la forma di un animale come un drago, un bufalo, un maiale oppure una statuina che rappresenta un budda in diverse posizioni.

Quando si prepara il tè in questa modalità si possono fare molte infusioni con le stesse foglie. Quante? Dipende dalla tipologia di tè, dalla sua qualità e di quante foglie si mettono rispetto all’acqua. Con alcuni tè verdi si possono fare 4/5 infusioni, mentre con ottimi oolong anche 7/8 e con alcuni puerh si può arrivare anche a 10 infusioni e oltre!

Noi utilizziamo normalmente 4-5 grammi di tè per una gaiwan da 80 ml, se vogliamo che il sapore del tè sia molto intenso anche 7-8 grammi: i tempi di infusione vanno adattati opportunamente.

Un elemento fondamentale nella preparazione del tè in qualsiasi modalità è l’acqua, sia la sua qualità – con un residuo fisso il più possibile neutro o leggermente acido e senza calcare – che alla temperatura adeguata al tè che si sta preparando

Il tempo è un parametro relativo: “Per apprezzare al meglio l’esperienza di un tè preparato nella modalità Gong Fu non si deve avere fretta – dice Barbara – e dipende da quante infusioni si vogliono sperimentare. Considerare almeno un’ora-un ’ora e mezza”.

Nella sua forma artistica più elevata, il Gongfu Cha richiede anche l’uso di un abbigliamento tradizionale per chi serve, e la scelta di oggetti dalle forme e decorazioni particolari.

Il costo per questa esperienza non è certo lo stesso di una teiera di English Breakfast: “Da noi, si chiedono 10-12 euro a persona per il Gongfu Cha base. L’evento “Portale sull’Oriente” invece, che è riservato a un gruppo di solo 6 persone, un percorso accompagnato che parte dal tè giapponese e la preparazione tradizionale del Matcha, continua con Taiwan e il Gongfu Cha più tipico e poi si conclude con la Cina e quello più ricercato. Dura due ore e mezza, con cinque tè in degustazione, a 60 euro a persona.”

Conviene inserire il Gongfu Cha in un coffee shop o in una sala da tè? Oppure è più difficile da gestire in termini di preparazione e tempistiche?

Gaiwan (foto concessa)

Questa è una domanda importante per chi vuole valutarne l’inserimento in una propria attività. Barbara aiuta con la sua testimonianza: “Dipende molto dal tipo di locale. Un’esperienza completa richiede tempo per valorizzare determinate tipologie di tè. Se non lo si ha, meglio scegliere un altro tipo di preparazione. Ci sono due modalità da proporre: nelle sale da tè cinese, una ragazza è dedicata al tavolo di un gruppo, con tutti gli oggetti a disposizione per fare le diverse infusioni e servirle.

In realtà si può fare anche da soli: da noi spieghiamo ai clienti come prepararlo in autonomia, che è interessante dato che così si può replicare la cosa a casa. Sono però necessari tanti oggetti e tanta competenza per spiegare come preparare al meglio ogni tè”.

IMA Coffee Hub ad HostMilano 2025: alla guida dell’innovazione del processo e del confezionamento sostenibili del caffè

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CE1 + CPVU – Linea compatta per il confezionamento di cialde di carta ad alta velocità con una precisione senza pari (immagine concessa)

MILANO – Lungo tutta la filiera del caffè, aziende di ogni dimensione stanno intensificando il loro impegno verso la sostenibilità. Dai micro-torrefattori locali ai produttori globali, il settore sta integrando sempre più la responsabilità ambientale nelle proprie attività principali.

IMA Coffee Hub è in prima linea in questa trasformazione, sfruttando tecnologie all’avanguardia nella tostatura e nel confezionamento per aumentare l’efficienza energetica e l’ottimizzazione digitale senza compromettere la qualità del prodotto.

“Oggi, qualità, sostenibilità e tracciabilità non sono più opzionali, ma sono pilastri fondamentali della moderna produzione di caffè”, afferma Nicola Panzani, ceo di IMA Petroncini e Direttore Commerciale di IMA Coffee Hub. “La digitalizzazione consente un’efficienza basata sui dati, mentre l’eco-design e il confezionamento sostenibile determinano il valore a lungo termine. Noi di IMA Coffee Hub supportiamo i produttori di tutte le dimensioni con tecnologie flessibili e pronte per il futuro”.

A HOSTMilano 2025 – Hall 18 – Stand A24 A32 B23 B31 – IMA Coffee Hub è orgogliosa di annunciare il lancio di una gamma completa di soluzioni innovative progettate per soddisfare le esigenze in continua evoluzione del settore del caffè.

Dalla tostatura a risparmio energetico alla macinatura di precisione e al confezionamento sostenibile, ogni tecnologia in esposizione riflette l’impegno di IMA nei confronti della tutela dell’ambiente, della trasformazione digitale e dell’eccellenza produttiva.

TTR25 EVO – Tostatrice a ricircolo d’aria calda con principi di eco-design

Punto di forza delle innovazioni di IMA nel campo della tostatura, la nuova TTR25 EVO è dotata di un sistema di ricircolo dell’aria calda e di un approccio eco-design che massimizza l’efficienza termica e riduce al minimo il consumo energetico. Sviluppato con materiali durevoli e riciclabili e una struttura modulare, la TTR25 EVO garantisce una manutenzione efficiente e un ciclo di vita più lungo.

TTR25 EVO (immagine concessa)

L’ottimizzazione termodinamica è fondamentale per il design del TTR25 EVO: materiali isolanti avanzati e un flusso d’aria canalizzato in modo strategico assicurano una distribuzione uniforme del calore, con conseguenti profili di tostatura e qualità del prodotto costanti. Riducendo al minimo la perdita di calore e ottimizzando l’efficienza di combustione, la TTR25 EVO consente un notevole risparmio energetico e una considerevole riduzione delle emissioni di CO₂.

Inoltre, la tostatrice è dotata di sensori integrati e sistemi di controllo digitale, che consentono un monitoraggio preciso dei parametri di tostatura e facilitano l’ottimizzazione del processo basata sui dati. Questa connettività supporta i produttori di caffè nell’implementazione di protocolli di controllo qualità e misure di tracciabilità fondamentali per una produzione di caffè moderna e sostenibile.

Ciò rende la TTR25 EVO ideale per le torrefazioni che desiderano allinearsi agli obiettivi dell’economia circolare e ridurre il loro impatto ambientale.

XTREME GRIND – Macinatore modulare multistadio a rulli per una qualità costante

XTREME GRIND è un macinacaffè industriale modulare a tre stadi sviluppato per garantire precisione granulometrica, produttività e uniformità a lungo termine.

Disponibili in tre taglie per produzioni industriali, XTREME GRIND rappresenta l’ultima innovazione nella tecnologia di macinazione del caffè, progettata per soddisfare le esigenze dei produttori di caffè ad alto volume che danno priorità sia alla precisione che alla scalabilità.

XTREME GRIND (immagine concessa)

Questo macinacaffè modulare multistadio a rulli consente un livello di controllo senza precedenti sulla regolazione micrometrica e sulla distribuzione granulometrica, fondamentale per garantire un’estrazione costante dell’aroma e l’uniformità del prodotto in tutti i lotti.

Il macinacaffè è dotato di tre fasi di macinazione, ciascuna ottimizzata per mantenere una distribuzione uniforme del macinato, migliorando in modo significativo la stabilità del profilo aromatico del caffè.

Grazie all’automazione avanzata, al controllo dei servomotori e alle impostazioni basate su ricette, XTREME GRIND supporta una macinatura ad alta capacità con piena flessibilità e ripetibilità. Il suo design modulare, integrato con un’interfaccia utente intuitiva, facilita la configurazione e la manutenzione, mentre il controllo preciso della dimensione della granulometria garantisce un’estrazione ottimale con diversi metodi di preparazione.

L’XTREME GRIND offre una qualità eccellente con un’elevata efficienza operativa, diventando un punto di riferimento nella macinatura industriale del caffè.

CE1 + CPVU – Linea compatta per il confezionamento di cialde di carta ad alta velocità con una precisione senza pari

HOSTMilano sarà l’occasione ideale per la presentazione virtuale della linea CE1+CPVU, la nuovissima soluzione completa di IMA per il confezionamento di cialde in carta filtro.  Progettata per combinare un rendimento elevato con un ingombro minimo, la linea CE1+CPVU è l’ultima soluzione di IMA per il confezionamento di cialde in carta compresse, studiata per garantire prestazioni e sostenibilità costanti.

Con una capacità produttiva fino a 450 cialde al minuto, la CE1 si distingue per la sua eccezionale velocità, il design ultracompatto e la comprovata affidabilità meccanica, che la rendono la scelta ideale per ambienti di produzione ad elevate produzioni e con spazi limitati. Pienamente compatibile con carta filtro compostabile e materiali di confezionamento sostenibili, la CE1 stabilisce un nuovo punto di riferimento nella produzione ecologica e ad alta velocità di cialde, combinando efficienza, precisione e ridotto impatto ambientale.

La CPVU è l’ultima innovazione di IMA nel campo delle cartonatrici verticali, progettata specificamente per buste e flowpack, che offre prestazioni ad alta velocità ed efficienza in spazi limitati. Realizzata appositamente per semplificare operazioni complesse, la CPVU garantisce la massima produttività con un ingombro ridotto, integrando un ingegnoso sistema di trasporto delle scatole, una movimentazione di precisione e una versatile compatibilità con vari tipi di prodotto.

CA3 – Confezionatrice per cialde soffici e compresse

In esposizione anche la CA3, che rappresenta il massimo della tecnologia di IMA Coffee per cialde in carta soffici e compresse. Progettata per la produzione di grandi volumi, la CA3 combina flessibilità e prestazioni con un controllo avanzato dei processi, garantendo i più elevati standard nel confezionamento di cialde.

La macchina è in grado di gestire diversi formati di cialde e materiali sostenibili per la busta esterna, consentendo prestazioni eccellenti in risposta alle mutevoli esigenze del mercato.

TWINPRO – Sistema all-in-one di macinazione e confezionamento per scopi di R&S e produzione di capsule su piccola scala

IMA Coffee Hub presenterà anche TWINPRO, il sistema unico che integra il know-how di IMA nei processi di macinazione e confezionamento per piccole capacità produttive, offrendo una soluzione su misura per i piccoli produttori di capsule di caffè. TWINPRO consente la regolazione micrometrica manuale della granulometria e il cambio rapido dei formati e dei materiali delle capsule, consentendo di testare la miscela ottimale del prodotto, la configurazione delle capsule e la compatibilità dei materiali.

Sviluppato in collaborazione con IMA OPENLab, la rete di laboratori tecnologici e aree di test del Gruppo IMA dedicata all’innovazione sostenibile, TWINPRO è lo strumento ideale per i laboratori e i centri di ricerca e sviluppo che sviluppano sistemi di capsule eco-compatibili, supportando la transizione verso alternative compostabili e riciclabili.

Presso il corner di IMA OPENLab sullo stand a HOSTMilano, clienti e partner avranno la possibilità di discutere di nuovi progetti ed esplorare soluzioni innovative per la lavorazione e il confezionamento sostenibile del caffè. Seguite IMA Coffee Hub ad HOSTMilano e scoprite come OPENLab possa trasformare le idee in realtà.

IMA END OF LINE Hub

A HOSTMilano 2025, l’esperienza di IMA Coffee Hub sarà integrata dalla gamma di tecnologie avanzate di IMA End of Line Hub, in grado di offrire un pacchetto completo di soluzioni per il fine linea. Questo include sistemi all’avanguardia per l’astucciamento, l’avvolgimento, l’incartonamento, la fascettatura, il confezionamento con film termoretraibile, la pallettizzazione, la depallettizzazione e l’etichettatura, garantendo una perfetta integrazione nell’intero flusso di lavoro di produzione e confezionamento del caffè.

Scopri IMA Sentinel a HOSTMilano

IMA Sentinel è la piattaforma digitale progettata per portare la tua produzione a un livello superiore. Combinando monitoraggio in tempo reale, manutenzione predittiva e analisi avanzate basate sull’intelligenza artificiale, IMA Sentinel trasforma i dati delle macchine in informazioni utili, garantendo la massima efficienza, operatività e sostenibilità.

Attraverso queste innovazioni, IMA Coffee Hub ribadisce il proprio impegno a costruire un’industria del caffè più resiliente, digitale e sostenibile. Ogni macchina riflette una strategia più ampia: ridurre gli sprechi, aumentare l’efficienza e fornire prodotti di alta qualità, consentendo ai clienti di soddisfare gli standard di sostenibilità sempre più elevati.

Vieni ad HOSTMilano e scopri in prima persona come l’innovazione digitale può trasformare il settore della lavorazione del caffè.

Dove trovare IMA Coffee Hub a HOSTMilano 2025

Visitate IMA Coffee Hub al padiglione 18 – stand A24 A32 B23 B31 per assistere alle dimostrazioni dal vivo delle macchine TTR25 EVO, XTREME GRIND, CA3, TWINPRO e, virtualmente, della linea CE1 con CPVU, e scoprite come le nostre tecnologie possono aiutare la vostra azienda a migliorare la sostenibilità, l’efficienza e la qualità dei prodotti.

Per saperne di più, visita www.ima.it/coffee

Le Piantagioni del Caffè presente a Rho Fiera con il packaging sostenibile

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Le novità (immagine concessa)

LIVORNO – A HostMilano 2025 Le Piantagioni del Caffè presenterà un’immagine e uno stand completamente rinnovati, con un design che, partendo da quello lanciato nel 2021, evolve per raccontare in modo chiaro la direzione che l’azienda vuole perseguire nei prossimi anni.

Al centro di questa rinnovata azione e a fianco della innata attenzione verso la qualità del caffè, ancor più trasparenza, desiderio di creare consapevolezza e attenzione alle tematiche ESG.

Un aspetto che si può anticipare è la presentazione del primo report di sostenibilità dell’azienda, che raccoglie i dati e gli obiettivi concreti perseguiti nel corso dell’anno 2024: un documento che racconta l’impegno dell’azienda per contribuire a rendere il mondo del caffè sempre più capace di compiere e ispirare scelte consapevoli.

Tra le altre novità, alcune delle quali molto importanti, che verranno svelate in fiera, sarà presentato il nuovo packaging: riciclabile, CO₂ neutral, monomateriale e richiudibile.

Iacopo Bargoni, ceo, commenta: “Rendiamo concreto un set di valori che ci guida da sempre: la qualità del nostro caffè resta centrale, ma vogliamo sempre più che il nostro lavoro comunichi anche il senso di responsabilità che sentiamo verso il pianeta e le comunità.”

Prunella Meschini, R&D Manager, aggiunge: “Il nostro primo Report di Sostenibilità non è un traguardo ma un punto di partenza: è un impegno a misurarci e migliorarci. È il modo per rendere trasparente e concreto il nostro percorso, nella convinzione che l’attenzione nei confronti delle tematiche legate alla sostenibilità non sia un accessorio, ma una responsabilità quotidiana.”

Dal 17 al 21 ottobre, a HostMilano, Le Piantagioni del Caffè invita a scoprire da vicino queste novità e a confrontarsi con l’azienda sul futuro che vuole costruire.

Ecf pubblica le linee guida sull’impronta ambientale del caffè, meteo brasiliano spinge entrambi i mercati ai minimi dell’ultimo mese

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import europeo Ecf linee guida
Il logo della Federazione europea del caffè

MILANO – Contro il greenwashing e per la trasparenza, una metrica comune per stabilire l’impatto ambientale del caffè. La Federazione europea del caffè (Ecf) – organismo ombrello che dà voce all’industria del caffè del vecchio continente – ha annunciato il completamento delle Shadow Product Environmental Footprint Category Rules (Pefcr) specifiche per il caffè.

Le Pef sono state introdotte con la raccomandazione 2021/2279/UE del 16 dicembre 2021, che definisce un metodo unico europeo per la valutazione e comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti denominato appunto Product Environmental Footprint.

Nell’ambito della Environmental Footprint (EF) pilot phase della Commissione Europea sono state elaborate alcune Pefcr (regole di categoria relative all’impronta ambientale dei prodotti) ovvero delle regole, basate sul ciclo di vita, specifiche per tipologia di prodotto, che completano il metodo Pef identificando ulteriori requisiti per una data categoria di prodotto.

Le Pefcr sono una metodologia scientificamente fondata che aiuta a contrastare il greenwashing, poiché fornisce linee guida standardizzate per misurare l’impronta ambientale dei prodotti in modo olistico e trasparente lungo l’intero ciclo di vita

Esse stabiliscono regole unificate per la valutazione, sostituendo affermazioni generiche come “eco-friendly” con dati comparabili e armonizzati a livello europeo, consentendo ai consumatori di prendere decisioni più informate e, alle aziende, di comunicare la loro reale sostenibilità.

La metodologia Shadow Pefcr si riferisce a Regole di Categoria non ufficiali o di sviluppo, che non fanno ancora parte del quadro ufficiale Pef dell’UE, ma ne condividono l’obiettivo e la metodologia generale per valutare l’impatto ambientale dei prodotti.

Esse sono sviluppate da attori del settore e istituti di ricerca, allo scopo di creare, in partenza, linee guida standardizzate.

Tornando all’iniziativa dell’Ecf, essa costituisce un passo significativo a sostegno “degli sforzi del settore per valutare con precisione l’impronta ambientale di una tazza di caffè nero”, in linea con altre iniziative più ampie in atto nell’Unione Europea

Le regole stabiliscono un approccio comune a tutto il settore nella valutazione ambientale a livello di prodotto, che supporta nel contempo il corporate reporting.

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