Il gruppo nasce con l’obiettivo di promuovere la crescita professionale delle donne imprenditrici dei pubblici esercizi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione dell’Ansa.
Il gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio
CAGLIARI – Nasce il gruppo donne imprenditrici della Fipe Confcommercio Sud Sardegna. La presidente e coordinatrice è Luisa Carcangiu. Sarà affiancata dalle consigliere Martina Benoni, Alessandra Gioia Glander, Annalisa Saddi, Cristiana Sedda e Silvia Sollai.
Il gruppo donne imprenditrici nasce con l’obiettivo di promuovere la crescita professionale delle donne imprenditrici dei pubblici esercizi, anche attraverso percorsi di formazione e iniziative culturali, adottare iniziative concrete per il raggiungimento dell’equilibrio di genere e la piena parità tra uomini e donne.
“Siamo orgogliose di dare avvio a questo percorso che non riguarda solo le donne ma tutto il comparto”, ha detto la presidente Carcangiu, “il nostro impegno sarà quello di creare opportunità di formazione, di confronto e di crescita, con l’obiettivo di rendere sempre più forte la presenza femminile nel mondo dell’imprenditoria e di garantire pari opportunità. Vogliamo costruire un futuro in cui la voce delle donne sia sempre più ascoltata e valorizzata”.
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MILANO – Caffitaly, produttore di macchine per caffè e capsule e settimo torrefattore italiano per fatturato, inaugura un nuovo capitolo della sua storia. Dopo oltre un anno e mezzo di difficoltà finanziarie, la ricapitalizzazione è stata completata e l’azienda ha definito un piano strategico triennale con l’obiettivo di rilanciarsi, rafforzare il proprio posizionamento a metà strada tra boutique e negozi multimarca e crescere nel canale OCS, Office Coffee Service.
Lo stabilimento Caffitaly a Capriate San Gervasio in provincia di Bergamo (immagine concessa)
A guidare questa nuova fase è Andrea Zocchi, amministratore delegato dal 1° luglio, dopo aver ricoperto i ruoli di CFO e COO a partire dal 2024. Sul suo tavolo, un piano di rilancio supportato da un’iniezione di capitale di poco meno di 100 milioni di euro. Sì perché: i due fondi azionisti di Caffitaly – la holding belga CNP, azionista di maggioranza, e l’italiana Alpha Group – hanno investito 37 milioni, convincendo così le banche creditrici a convertire metà del loro credito in strumenti di partecipazione finanziaria per un valore di circa 60 milioni di euro.
Alla vigilia di HostMilano 2025, Zocchi ha raccontato le tappe della ristrutturazione e i progetti per i prossimi anni.
«Un piano da 100 milioni per riportare Caffitaly in crescita»
Lo storico stabilimento Caffitaly di Gaggio Montano (Bologna)
«Quando siamo arrivati, a inizio 2024, la società era sotto forte pressione per via della leva finanziaria – spiega Zocchi –. Non era una situazione insolita per aziende possedute da fondi di private equity, che spesso si ritrovano con un debito costruito sull’ipotesi di una crescita costante. Quando però i business plan non vengono rispettati, si crea stress finanziario e la generazione di cassa non è sufficiente a sostenere il debito.»
Per superare la crisi, Caffitaly ha utilizzato lo strumento della Composizione negoziata della crisi, previsto dalla legge italiana, che ha permesso di proteggere l’azienda dai creditori e creare le condizioni per il rilancio.
«Dopo 18 mesi di lavoro con i migliori consulenti legali e finanziari, il processo si è concluso lo scorso 12 settembre con un miglioramento patrimoniale complessivo di circa 100 milioni di euro. Oggi il nostro debito è pari a poco più di tre volte e mezzo l’EBITDA, e questo ci consente di affrontare serenamente il nuovo piano industriale», spiega ancora l’amministratore delegato Andrea Zocchi.
E adesso l’obiettivo di Zocchi è chiaro: crescere del 10% all’anno, portando il fatturato dagli attuali 150 milioni («considerando anche la quota parte della nostra JV brasiliana») a oltre 200 e incrementare l’EBITDA fino ad almeno il 15% del fatturato. Creando in questo modo un valore superiore ai 30 milioni e rendendo l’azienda appetibile per nuovi investitori.
Caffitaly Retail di prossimità e customer experience
Uno dei pilastri del piano di Zocchi è il rafforzamento del canale retail, che oggi conta circa 100 negozi monomarca in Italia e oltre 400 multibrand. Spiega l’amministratore delegato: «Vogliamo investire sui punti vendita esistenti, migliorando il servizio al cliente e aprendo nuovi negozi di prossimità, sia nei grandi centri sia nelle città di provincia. Il concept sarà a metà strada tra la boutique di lusso e il negozio multimarca: spazi curati, ma accessibili, pensati per far vivere al cliente l’esperienza del caffè Caffitaly, dalla selezione del caffè verde migliore sul campo alla tostatura.»
Focus su OCS e nuovi prodotti
Le bevande proposte da Caffitaly
Un’altra leva strategica è il potenziamento di canale OCS e piccolo horeca. «Caffitaly è nata per il mercato domestico, ma oggi vogliamo offrire anche agli uffici un sistema chiuso con macchine di qualità e capsule dedicate – precisa analitico Zocchi –. Non solo caffè espresso, ma anche solubili, cappuccino, ginseng, tè e tisane: oltre 15 varianti che ci distinguono dai concorrenti.»
Capsula monorigine selezione Brasile, tra i prodotti di punta di Caffitaly
Argomenta Andrea Zocchi: «Caffitaly è nata a Gaggio Montano, in provincia di Bologna, più di vent’anni fa. Ma oggi il sito storico ha una produttività di capsule inferiore a quella di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, che ormai è la nostra sede principale. Lì abbiamo uno stabilimento di 55 mila metri quadrati, più del doppio del sito originario di Gaggio.»
«E adesso, sul fronte produttivo – aggiunge Zocchi -, l’azienda punta a incrementare ulteriormente del 150% la produzione di capsule entro il 2026 e del 40% quella delle macchine, grazie soprattutto al polo bergamasco, oggi principale sito produttivo con 14 linee attive, oggi principale sito produttivo di capsule Caffitaly con 14 linee attive sia allo stabilimento di Gaggio Montano adibito all’assemblaggio di macchine professionali oltre che alla produzione di capsule compatibili.»
Sostenibilità e innovazione delle capsule Caffitaly
Il cappuccino secondo Caffitaly con macchina dedicata e capsula
Caffitaly resta fedele al proprio sistema esclusivo da otto grammi di torrefatto per capsula, considerato fondamentale per la qualità dell’espresso. «Nonostante l’aumento dei prezzi del caffè verde, abbiamo deciso di mantenere questo standard, anche a costo di ridurre i margini nel breve termine – afferma Zocchi –. Sulle capsule, la sostenibilità resta prioritaria: oggi il 98% delle nostre capsule in plastica è riciclabile e abbiamo già sviluppato la versione compostabile secondo i criteri di compostabilità industriale. Tuttavia il mercato non sempre è disposto ad assorbirne il maggior costo.»
«Stiamo inoltre lavorando – aggiunge Zocchi guardando al futuro di Caffitaly – per rendere anche le nostre macchine più sostenibili: sono già energy saving, dal prossimo anno le produrremo con il 65% di plastica di secondo utilizzo e le venderemo in packaging totalmente riciclabili. Molto importante per quanto riguarda l’innovazione delle capsule il lavoro che stiamo portando avanti per diventare sempre di più un sistema multi bevanda di alta qualità. E abbiamo in programma diversi lanci nell’area delle bevande calde e degli infusi.»
E nella gamma Caffitaly c’è anche il tè
Per il futuro, Caffitaly sta valutando anche soluzioni in alluminio, materiale che garantisce un’ottima riciclabilità e potrebbe rappresentare una via preferenziale per il mercato di massa.
HostMilano e partnership internazionali
Caffitaly sarà presente a HostMilano 2025 con uno stand di rilievo, dove presenterà, tra gli altri prodotti, le nuove macchine professionali sviluppate in partnership con Costa Coffee. «Il progetto è frutto di un lavoro iniziato due anni fa e prevede tre nuove macchine per caffè e latte destinate alla catena britannica. La prima macchina sarà lanciata sul mercato entro la fine di questo mese mentre per le altre due l’introduzione sul mercato è prevista nei primi mesi del prossimo anno.»
E per quanto riguarda l’apertura di caffetterie monomarca? Zocchi resta prudente: «Per ora ci concentriamo sulle boutique con angolo degustazione. Il primo bar Caffitaly potrebbe arrivare nei prossimi 24 mesi, ma vogliamo procedere per gradi e investire in modo oculato.»
Le nuove tendenze a HostMilano (immagine concessa)
MILANO – Innovazione e ospitalità oggi si incontrano non solo nella tecnologia, ma anche nei materiali, nell’ergonomia e nella capacità di generare nuove esperienze. Mondi e capacità cui dà un sempre maggiore contributo Smart Label – Host Innovation Award, promosso da Fiera Milano e POLI.design con il patrocinio di ADI – Associazione per il Design Industriale.
Smart Label a HostMilano
Un riconoscimento che negli anni è cresciuto fino a diventare la più attesa anticipazione internazionale dei trend del fuoricasa, capace di raccontare la direzione in cui si muove a livello globale l’ospitalità in tutte le sue declinazioni.
Tra i progetti premiati nell’edizione 2025, nella categoria Smart Label – rivolta a prodotti con un contenuto innovativo caratterizzante – si segnalano indel B, La Doria e Steelite, tre aziende che hanno declinato il concetto di innovazione in modi diversi ma convergenti: dalla refrigerazione modulare alla tecnologia energeticamente efficiente, fino a un design della tavola che amplifica la creatività degli chef.
Per Indel B, il premio giunge con Fridom Cube Freestanding, una soluzione di refrigerazione pensata per coniugare funzionalità e flessibilità. “Un prodotto capace di inserirsi armonicamente anche in spazi non convenzionali, valorizzando estetica e comfort, senza rinunciare alle prestazioni”, puntualizza Federica Caimi, Events and Communications Specialist di indel B. “Il riconoscimento conferma la validità di un percorso che punta a ripensare la refrigerazione in chiave di design e usabilità”.
Un’innovazione d’uso, in grado di introdurre una nuova modalità di fruizione nel settore hotellerie, combinando eleganza e praticità, è l’elemento caratterizzante che la giuria ha riconosciuto in Fridom Cube.
A sua volta, La Doria conquista la Smart Label con la tecnologia Fast Heater: un sistema che riduce spazi, tempi di preparazione e consumi. “Abbiamo sviluppato un dispositivo capace di leggere i parametri dell’acqua 72 volte al secondo, garantendo efficienza e controllo”, racconta Michele Doria, amministratore delegato della startup innovativa La Doria. “Il risultato è un consumo energetico fino a un terzo rispetto ai sistemi tradizionali, una maggiore durata e una struttura modulare che facilita manutenzione e longevità. Per noi è un debutto importante a Host, la piattaforma ideale per presentarsi al mercato e consolidare la nostra presenza a Milano, cuore del settore”.
Fast Heater, ha notato la commissione, rappresenta una risposta concreta a esigenze sempre più diffuse: efficienza, riduzione dei consumi e attenzione alla sostenibilità.
Infine, Steelite ha ottenuto il riconoscimento con la collezione Distinction Morella, una linea di tableware che interpreta l’arte del servire con un approccio innovativo. “Il nostro obiettivo è valorizzare al massimo la presentazione dei piatti, esaltando la creatività degli chef”, spiega Josie Bailey-Devine, Content & PR Manager di Steelite International. “Con Morella abbiamo lavorato su texture ed effetti di luce che catturano lo sguardo senza distrarlo, creando un equilibrio che amplifica il valore estetico e funzionale del servizio. La vittoria dello Smart Label ci consente di condividere questa visione con un pubblico internazionale, dimostrando come il design possa essere anche uno strumento di ritorno economico per gli operatori”.
Per la giuria, Morella incarna un approccio innovativo ai materiali e al design, capace di unire estetica e durabilità e di rafforzare l’esperienza del cliente a tavola.
Tre progetti che dimostrano come nell’ospitalità l’innovazione non sia solo tecnologia, ma anche capacità di ripensare funzioni consolidate e immaginare nuove modalità di utilizzo. È anche questo il valore di Host: un palcoscenico internazionale dove si sperimentano soluzioni che ridefiniscono il settore.
I prodotti premiati saranno in mostra a Host 2025, a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi, insieme a un ricco calendario con eventi dedicati al progetto come i Design Talks, curati in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di NEWH – The Hospitality Industry Network.
MILANO – Prezzi del caffè sull’ottovolante: la settimana scorsa entrambi i mercati hanno continuato ad avere un andamento erratico, con alti e bassi indotti dai risvolti immediati dell’attualità e accentuati da un quadro di fondo sempre vago e incerto. A New York, il contratto per scadenza dicembre dell’IceArabica ha iniziato l’ultima decade del mese in lieve ripresa, dopo la forte caduta di venerdì 19 settembre, chiudendo lunedì 22 settembre a 367,35 centesimi.
Pesanti liquidazioni hanno quindi spinto il contratto, martedì 23, al minimo mensile di 350,15 centesimi: ben 67,50 centesimi (-16,2%) al di sotto del massimo, raggiunto a metà mese, di 417,65 centesimi.
Toccato il fondo è arrivato un rimbalzo in territorio positivo, che ha prodotto tre sedute consecutive al rialzo riportando il benchmark a 378,05 centesimi, venerdì 26 settembre.
Ancora più in altalena l’andamento della borsa londinese. Dopo il tonfo di venerdì 19 settembre (-7%), il contratto per scadenza novembre dell’IceRobusta ha cominciato la settimana in ripresa terminando, lunedì 22, a 4.280 dollari.
I quattro giorni successivi sono stati in saliscendi: toccato il minimo mensile di 4.094 dollari, giovedì 25 settembre, il contratto è risalito, venerdì scorso, a 4.201 dollari guadagnando oltre il 2,6% in un solo giorno.
La ripresa dei prezzi nell’ultima seduta della settimana è attribuita all’ulteriore calo degli stock certificati, che a New York sono scesi venerdì a 576.753 sacchi, minimo dell’ultimo anno e mezzo
Gli stock dell’Ice Robusta sono, a loro volta, ai minimi degli ultimi 21 mesi e ammontano a 6.464 lotti da 10 tonnellate, pari a 1.077.333 sacchi.
Gli operatori continuano a seguire da vicino la situazione meteo in Brasile, dove la pioggia prevista di qui a fine mese dovrebbe favorire l’inizio della fioritura nelle aree degli arabica, da cui sarà possibile trarre le prime indicazioni sul potenziale del prossimo raccolto.
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Guida Bar d’Italia 2026 del Gambero Rosso (foto: Francesco Vignali)
MILANO – Il 26 settembre è stato presentata come da tradizione la Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso presso la suggestiva cornice del Teatro Manzoni: un tributo a uno dei luoghi più evocativi dell’immaginario collettivo italiano. E non a caso la Guida realizzata in collaborazione con illycaffè si apre con la frase “Nell’Italia dei bar si respira ancora vita vera”.
La pubblicazione, curata da Marina Savoia, è alla sua 26esima edizione: un viaggio nell’eccellenza di un settore che continua a reinventarsi, confermandosi uno dei presìdi più dinamici e identitari del nostro Paese.
I bar recensiti con il vincitore al centro
Il premio illy Bar dell’Anno 2026 è stato assegnato a Mamm Pane, Vino e Cucina di Udine, esempio virtuoso di esercizio capace di esplorare la sostenibilità in modo concreto e autentico in ogni sfaccettatura: dall’approvvigionamento energetico da fonti 100% rinnovabili al focus sulla filiera etica, fino alle politiche antispreco e sociali come il reinserimento lavorativo dei detenuti.
Il tutto unito a un livello qualitativo elevato su tutta la linea. Le oltre 500 pagine di Bar d’Italia 2026 dimostrano come il cambiamento sia stato trainato non solo dalla capacità di adattarsi al mutato (e sfidante) contesto economico, ma da una visione intelligente e anticipatrice dei costumi sociali: gli esercizi ormai cambiano pelle più volte nel corso della giornata, accogliendo colazioni, aperitivi, pranzi veloci, merende ed eventi serali.
Tra grandi classici e solide insegne di riferimento, nuove caffetterie specialty e bakery (che propongono un approccio più slow al bar), format flessibili e locali di quartiere reinterpretati in chiave pop, gli esercizi si rivolgono ad una clientela sempre più consapevole, attenta alla sostenibilità, alla filiera e, ovviamente, all’accoglienza. Locali dall’anima antica e dalla filosofia moderna, dove sentirsi a casa, nei quali l’identità è un valore e l’offerta – sempre più artigianale – sa valorizzare riti e tradizioni locali.
Mamm Pane, Vino e Cucina di Udine si aggiudica il premio
I bar recensiti sono 1100, con 107 nuovi ingressi in guida ben distribuiti lungo tutto lo Stivale (capofila Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Campania e Puglia). La Lombardia è anche la regione con il maggior numero di locali selezionati (160 in questa edizione), seguita da Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia. Sono 52 le insegne ad avere conquistato il massimo punteggio, le Tre tazzine (“locale eccellente”) e i Tre chicchi (“caffè eccellente”), tra le quali si contano 6 novità. 20 le Stelle (simbolo che segnala i locali che
per almeno 10 anni consecutivi hanno ottenuto Tre tazzine e tre chicchi), tre in più rispetto allo scorso anno; in aumento anche le due stelle (i locali che per almeno 20 anni consecutivi hanno ottenuto il massimo punteggio).
“Il bar non è più solo il luogo del caffè. È esperienza ed emozioni, è vita sociale e tempo vero. Nei bar si respira ancora appartenenza e identità: sono loro a raccontare chi siamo e come cambiamo, dai locali storici alle insegne più innovative. I bar fanno la nostra giornata, la indirizzano, in ogni momento. E vogliamo trovarci sempre più cura, servizio e territorio”, afferma Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile di Gambero Rosso.
“Per illycaffè qualità, innovazione e sostenibilità vanno di pari passo. Con il premio Bar dell’Anno vogliamo celebrare quelle realtà che, come Mamm Pane, Vino e Cucina, riescono a trasformare questi valori in esperienze autentiche per le persone e per le comunità. È nei bar che ogni giorno prende vita la cultura del caffè e che si costruisce un legame profondo tra tradizione e futuro” ha commentato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè.
Le novità
Tre tazzine e tre chicchi
Cresce il numero degli esercizi premiati con il massimo dei voti, arrivando quest’anno a 52 insegne, tra le quali si contano 6 nuovi ingressi:
Torrefazione Vittoria – Cremona
Cafezal – Milano
Gustificio – Carmignano di Brenta (Padova)
Mamm Pane, Vino e Cucina – Udine
Ritorno – Acerra (Napoli)
Morettino Lab – Palermo
Le stelle
La stella segnala in Guida i locali che per almeno 10 anni consecutivi hanno ottenuto 3 Tazzine e 3 Chicchi. Quest’anno sono 20, con tre insegne a raggiungere per la prima volta questo traguardo:
Marelet di Treviglio (Bergamo)
Gino Fabbri Pasticcere (Bologna)
Sal de Riso Costa d’Amalfi (Minori – Salerno).
Le due stelle, assegnate agli esercizi che per almeno vent’anni consecutivi hanno ottenuto i massimi premi, sono 7, con il nuovo ingresso di Colzani di Cassago Brianza (LC).
Premio illy Bar dell’Anno 2026
Il Premio illy Bar dell’Anno a Mamm Pane, Vino e Cucina di Udine è stato scelto tra una rosa di candidati che ha mostrato con visione e azioni concrete una particolare sensibilità al tema della sostenibilità, intesa in tutte le sue sfaccettature.
Sono cinque i locali selezionati in questa edizione ad aver concorso per il titolo: Dolcemascolo, Frosinone (Roma); Forno Brisa, Bologna; Gilli, Firenze; Mamm, Pane Vino e Cucina, Udine; Pasticceria Sartori, Erba (Como).
Il compito di valutare i finalisti è stato affidato a una giuria di esperti, composta da Caterina Ceraudo, illy Chef Ambassador e anima del ristorante Dattilo di Strongoli, (Crotone); Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile Gambero Rosso; Marina Savoia, curatrice della Guida Bar d’Italia; Moreno Faina, direttore Università del Caffè illycaffè; David Brussa, chief total quality & sustainability officer di illycaffè.
PALERMO – Dopo soli due anni dall’apertura il Morettino Lab, la caffetteria specialty di Morettino affacciata sul mare di Palermo, ottiene il più alto riconoscimento della guida Bar d’Italia 2026 del Gambero Rosso: Tre chicchi e tre tazzine.
I Tre chicchi e tre tazzine al Morettino Lab
Un premio che consacra il Morettino Lab tra le migliori realtà del panorama nazionale e ne riconosce il ruolo di riferimento per la diffusione della cultura dello specialty coffee in Sicilia.
Il Morettino Lab è concepito come uno spazio in cui riscoprire il piacere del caffè con lentezza e consapevolezza, in un contesto unico, restituito alla città dopo decenni, con vista sul porticciolo della Cala di Palermo. Un luogo aperto e inclusivo, pensato per accogliere viaggiatori, appassionati e famiglie e per costruire esperienze autentiche con la comunità cittadina.
“Questo riconoscimento – dichiara Andrea Morettino – è per noi motivo di grande orgoglio, un premio che dedichiamo alla città e ai suoi tantissimi coffee lover. I Tre chicchi e tre tazzine del Gambero Rosso ci spingono a proseguire con ancora più entusiasmo nel nostro impegno quotidiano per diffondere la cultura dello specialty coffee in Sicilia. Continueremo con dedizione e passione ad accompagnare tutti i nostri ospiti per mano, alla scoperta del mondo del caffè, dalle sue terre di origine, fino alle sue infinite sfumature sensoriali”.
Con questo risultato, Palermo entra a pieno titolo tra le città protagoniste della scena italiana del caffè, grazie a un progetto che guarda al futuro della caffetteria contemporanea, nel rispetto della sostenibilità e di un ambizioso percorso di rigenerazione urbana.
Il logo del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale
TRIESTE – L’espresso italiano oltre il caffè è il titolo che accompagna il momento di confronto che la rete delle comunità d’Italia del rito del caffè espresso, in collaborazione con il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, presenta ai coffe lover dalla Comunità emblematica di Trieste e non solo.
Il programma
Un appuntamento consolidato che da quest’anno sarà itinerante. A partire dalla Comunità di Trieste che ospita l’evento all’Antico Caffè San Marco alle ore 11.00. L’incontro sarà anche in live streaming quie il programma apre con i saluti del Presidente del Consorzio, Giorgio Caballini di Sassoferrato e prevede molti interventi, ad iniziare dal Ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani e dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (presente con un videomessaggio).
Seguirà un confronto tra il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza e il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, su quali possano essere le strategie per promuovere il Rito del caffè espresso a patrimonio immateriale dell’umanità.
Grande attenzione sarà dedicata proprio al progetto di candidatura del rito del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’umanità da parte di Unesco con il Referente della Rete delle Comunità rappresentative d’Italia, Luigi Morello e la Direttrice per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania, Rosanna Romano.
Micol Brusaferro, che coordinerà i lavori della giornata, terrà quindi un dialogo con Massimo Cerulo, Professore ordinario di Sociologia all’Università di Napoli “Federico II” e Ricercatore associato alla Sorbonne Paris, sul suo libro Andare per caffè storici.
Ci si collegherà infine con alcune Comunità del Rito del Caffè in Italia che si sono impegnate a diffondere e a promuovere la Carta dei Valori e in conclusione il videomessaggio del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha la titolarità del dossier di candidatura del Rito del Caffè Espresso Italiano.
Eventi si terranno inoltre in tutta Italia a cura delle Comunità rappresentative del Rito del Caffè Espresso per sostenere la candidatura Unesco e promuovere la raccolta delle firme a supporto.
E non è tutto: Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale promuove anche quest’anno l’iniziativa denominata “Un caffè per…”, dedicata alla Fondazione Telethon (qui per la donazione e per sostenere la candidatura), organizzazione per la ricerca biomedica e la cura delle malattie generiche rare: un’abitudine solidale della tradizione napoletana trasferita dal Consorzio su un piano più ampio attraverso una campagna benefica realizzata in collaborazione con le Comunità italiane rappresentative del Rito del Caffè Espresso.
Ecco gli appuntamenti nelle principali città italiane
Le comunità rappresentative del Rito del Caffè Espresso – a Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo, Modica – che sostengono il dossier di candidatura a patrimonio Unesco, promuovono queste iniziative:
Trieste
Antico Caffè San Marco, 1° ottobre, ore 11.00 – Evento in presenza e in live streaming L’espresso italiano oltre il caffè. Un rito culturale come patrimonio immateriale dell’umanità per definire alcune strategie a sostegno della candidatura del Rito del caffè espresso italiano.
Bologna
Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, 27 settembre, ore 10.30 – Speciale doppia sessione di degustazioni sensoriali dedicata a ragazzi e adulti ipovedenti. Un’iniziativa importante volta a celebrare il rito del caffè come strumento di inclusione sociale e valorizzazione della tradizione italiana.
Napoli
Gran Caffè Gambrinus, 1° ottobre, ore 10.00 – Barista per un giorno: Chiunque può provare a preparare il vero espresso napoletano utilizzando la macchina a leva da caffè con l’aiuto di esperto barista del Gambrinus.
Lecce
Bar 300MILA, 1° ottobre, ore 11.00 – celebrato il rito del caffè con raccolta firme a favore della candidatura Unesco e per promuovere la raccolta fondi per Fondazione Telethon con l’esibizione in diretta streaming della cantautrice Ludovica Zullino con il brano originale Caffè.
Palermo
Morettino Lab, 1° ottobre, ore 10.00 – L’Espresso: i suoi valori sensoriali e sociali. Un educational, condotto da Arturo Morettino, con degustazione di diversi blend e specialty coffee in Espresso, per celebrare il caffè come rito di condivisione e simbolo di pace che unisce popoli e culture.
Per tutto ottobre, inoltre, la Fabbrica museale del caffè Morettino accoglierà i visitatori in un viaggio nella storia millenaria del caffè.
In altre città anche grazie alla Fipe, all’Associazione Locali storici d’Italia, ad alcuni Musei dedicati alla storia del caffè, nonché a singole iniziative si svolgeranno eventi volti alla raccolta benefica a favore di Fondazione Telethon e alle firme a sostegno della candidatura.
MILANO – In occasione della Giornata mondiale del caffè, che si celebra mercoledì 1° ottobre, Eataly Milano Smeraldo onora la ricorrenza con degustazioni e proposte speciali per omaggiare il rito tutto italiano legato al consumo della bevanda e raccontarne aromi, miscele e interpretazioni golose.
All’ingresso del negozio, in collaborazione con Lavazza, sarà allestito un corner di degustazione dove gli appassionati potranno assaggiare la miscela La Reserva de ¡Tierra! Colombia in estrazione filtro Chemex e Tierra For Africa e Tierra For Planet in preparazione Moka. I professionisti del training center Lavazza saranno a disposizione per guidare il pubblico, raccontando le origini e le peculiarità della miscela approfondendo metodi e tecniche di estrazione.
Per rendere ancora più speciale il momento della colazione o la pausa caffè le miscele La Reserva de ¡Tierra! Colombia, Lavazza¡Tierra!For Planet e Lavazza¡Tierra!For Africa saranno in vendita abbinate a una selezione di prodotti Eataly del banco pasticceria.
Le proposte dolci disponibili saranno: mini-cannolo siciliano con ricotta aromatizzata al caffè, mini-sbrisolona aromatizzata al caffè, focaccia dolce a doppio impasto al caffè, direttamente dal forno della panetteria di Eataly e maritozzo con panna aromatizzata al caffè. Tutti i prodotti saranno disponibili al prezzo speciale di 2 euro, per 1 pezzo, o 5 euro, per3 pezzi. Un’occasione unica per vivere un’esperienza di gusto completa e raffinata.
Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè (immagine concessa)
Cristina Scocchia, amministratrice delegata di illycaffè, presenta “Why We Make It”, la nuova campagna internazionale che l’azienda lancerà in occasione dell’International coffee day del 1° ottobre. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maria Teresa Manuelli per Il Sole 24 Ore.
La nuova campagna di illycaffè
MILANO – “Spiegare il perché di ogni scelta è oggi un atto di trasparenza e responsabilità verso i consumatori”, afferma Cristina Scocchia, amministratrice delegata di illycaffè, presentando “Why We Make It”, la nuova campagna internazionale che l’azienda triestina lancerà in occasione dell’International Coffee Day del 1° ottobre. La campagna, realizzata con spot girato nello stabilimento di Trieste e pop-up immersivi a Milano e New York, nasce dalla volontà di aprire simbolicamente le porte del mondo illycaffè.
“Questo spot è realizzato soltanto con i collaboratori della illycaffè e permette di raccontare i vari perché che ci sono dietro ogni tazzina – chiarisce Scocchia –. Spieghiamo che noi selezioniamo solo il miglior 1% dei chicchi di arabica per garantire qualità superiore e sostenibile, spieghiamo i nostri controlli di qualità che sono 350 ogni giorno, tanto ci teniamo all’eccellenza”.
La scelta di puntare sulla trasparenza non è casuale, ma risponde a un contesto di mercato sempre più complesso.
Il caffè sta infatti vivendo una tempesta perfetta: storicamente tra il 2015 e il 2021 costava tra i 100 e i 130 centesimi per libbra, “adesso siamo a 430 centesimi, quattro volte il costo storico – sottolinea l’ad a –. È un cambio epocale, dovuto a un mix di cambiamenti climatici, speculazioni, dazi e contesto economico”.
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Maurizio Giuli, chief strategy officer del Gruppo Simonelli (immagine concessa)
BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Simonelli Group, che dal 1936 produce macchine da caffè fortemente innovative, da sempre vicino alle iniziative Bazzara, sarà presente al Trieste Coffee Experts in qualità di supporter.
Il summit triestino, che si appresta al suo ottavo appuntamento – in programma il 6 e 7 dicembre – vedrà quindi la storica azienda marchigiana, fondata quasi 90 anni fa, tra le oltre 60 realtà che hanno già confermato il loro sostegno al summit.
“Con il suo focus sulla produzione di macchine che riescono a coniugare innovazione e affidabilità, Simonelli Group rappresenta un protagonista assoluto della filiera, che siamo felici di avere al nostro fianco anche in questa ottava edizione del summit”. Con queste parole, Andrea Bazzara, event Director del Trieste Coffee Experts, che si terrà al Savoia Excelsior Palace – Starhotels Collezione, ha confermato la presenza di questa grande eccellenza italiana.
Gli sponsor (immagine concessa)
Un’azienda importante per un’edizione in cui i protagonisti del dibattito saranno proprio i Megatrends. Si tratteranno infatti importanti temi, tra cui innovazione, sostenibilità, Industria 5.0, il riposizionamento internazionale del Made in Italy, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi e molte altre tendenze emergenti.
Maurizio Giuli, chief strategy officer del Gruppo Simonelli ha voluto esprimere l’importanza di questa collaborazione: “Viviamo come comparto caffè un momento realmente delicato e di forte cambiamento. Come Simonelli Group crediamo che le soluzioni non vadano cercate singolarmente, ma costruite insieme. In questo contesto siamo convinti che il Trieste Coffee Experts, grazie alla partecipazione di importanti opinion leader, associazioni di settore e, da quest’anno, anche dei torrefattori, possa rappresentare un’occasione concreta e di grande valore per sviluppare idee e individuare soluzioni e condivise.”
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