Il Caffè Giubbe Rosse ha cominciato la rassegna letteraria con l’appuntamento di lunedì 13 in cui la storica dell’arte Gloria Fossi ha parlato del suo ultimo lavoro per Giunti In viaggio con Gauguin, questo sconosciuto, affiancata dal giornalista Jacopo Chiostri. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano La Nazione.
La rassegna letteraria del Caffè Giubbe Rosse
FIRENZE – Al via la rassegna letteraria dello storico Caffè Giubbe Rosse che, come i fiorentini ben sanno, ha riaperto le proprie porte a giugno 2024. Con questa serie di presentazioni, il locale di piazza della Repubblica – culla del movimento futurista – si propone di tornare a occupare un ruolo di prestigio nel panorama culturale nazionale.
Cominciamo con l’incontro di lunedì alle 18, quando il direttore delle Giubbe Rosse Antonio Schena ha aperto il primo degli eventi in calendario, presentando gli appuntamenti dell’intera rassegna.
Protagonista è stata la storica dell’arte Gloria Fossi, che ha parlato del suo ultimo lavoro per Giunti ’In viaggio con Gauguin, questo sconosciuto’, affiancata dal giornalista Jacopo Chiostri. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.
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NOVI LIGURE (Alessandria) – Il fatturato stimato per il 2024 di Pernigotti e Walcor, controllate da J.P. Morgan, sarebbe di 70 milioni di euro come affermato da Attilio Capuano, amministratore delegato dell’azienda dolciaria Pernigotti, in un’intervista con Il Sole 24 Ore-Radiocor.
Il fatturato Pernigotti-Walcor per il 2024
Le due aziende puntano ad ampliare ulteriormente la clientela e ad esportare in 25 Paesi esteri entro il 2025.
Un altro progetto in fase di avviamento è il ritorno della produzione di creme spalmabili all’interno dello stabilimento di Novi Ligure in provincia di Alessandria.
YOKOHAMA (Giappone) – Il team Nissan di Formula E ha creato una bevanda Zen senza caffeina e senza zuccheri aggiunti, chiamata Zerenergy, per celebrare l’E-Prix del Messico di questo fine settimana. Il nome della bevanda deriva dai concetti Zen, serenità ed energia, con ingredienti rilassanti e aromi di fiori di ciliegio, ispirati alla livrea a tema Sakura del team.
Sebbene il motorsport abbia una lunga storia di collaborazione con gli sponsor di bevande energetiche, Zerenergy è pensato per offrire un effetto rilassante, la bevanda ideale per chi assiste all’E-Prix del Messico, noto per le iniziative di intrattenimento in pista e per la passione dei fan.
Il Nissan Formula E Team, il team più amato in Messico con il supporto del 30% dei fan1, vanta il record del maggior numero di sorpassi nella Stagione 10 con 419, pari all’11% del totale di 3.813 in tutte le squadre2. Inoltre, il pilota Oliver Rowland si è guadagnato il titolo di “Pilota del Sorpasso” nella Stagione 10 per aver guadagnato 64 posizioni durante le gare3.
Zerenergy è la prima bevanda Zen senza caffeina sviluppata da un marchio automobilistico, mettendo in risalto il dna Nissan di “Osare fare ciò che gli altri non fanno”, spingendo i limiti dell’innovazione sia dentro che fuori dalla pista.
La bevanda presenta una miscela unica di ingredienti naturali, tra cui Yuzu, un frutto giapponese noto per i suoi effetti calmanti, magnesio per ridurre l’ansia, L-teanina per favorire il rilassamento, acido ascorbico per ridurre i livelli di cortisolo e migliorare l’umore, nonché sale rosa per un’idratazione ottimale. Oltre a questi elementi calmanti, la bevanda è resa frizzante con aromi naturali, tra cui fiori di ciliegio, un omaggio all’eredità giapponese della squadra, insieme a fragola, vaniglia e agave per un gusto naturalmente dolce ed equilibrato.
Il team Nissan Formula E ha collaborato con l’artista grafico Alan Berry Rhys per progettare la lattina “Zerenergy”. Il design è audace e colorato, combinando i motivi Huichol messicani e la Sakura giapponese, con l’auto Nissan e-4ORCE 05 posizionata al centro.
Humberto Gomez, Senior Marketing Director, Nissan Mexicana, ha dichiarato: “L’E-Prix del Messico è uno spettacolo unico, con l’Autódromo Hermanos Rodríguez riconosciuto come uno dei circuiti più emozionanti, e i nostri fan famosi per la loro passione. Per Nissan, il Messico rappresenta anche il quarto mercato più importante a livello globale. Pertanto, volevamo fare qualcosa di molto speciale per i nostri fan, in un modo che solo Nissan può fare, innovando oltre l’ordinario.”
Dati
1 Fonte: Formula E Pulse Brand Tracker Study – gennaio 2023 e luglio 2024
2 Fonte: Formula E
3 Fonte: Formula E
Nissan in Formula E
Nissan ha fatto il suo debutto nel Campionato mondiale ABB FIA Formula E nella quinta stagione (2018/19), diventando il primo e unico costruttore giapponese a partecipare al campionato.
Ad aprile 2022, Nissan ha acquisito il Team e.dams realizzando il pieno coinvolgimento nel Campionato mondiale ABB FIA Formula E.
A giugno 2022, Nissan ha annunciato che avrebbe fornito la sua tecnologia di propulsione Nissan EV alla McLaren Racing per tutto il periodo della Formula E Gen3.
A marzo 2024, Nissan ha annunciato il suo impegno nel Campionato mondiale ABB FIA di Formula E almeno fino al 2030, dalla stagione 13 (2026/27) alla stagione 16 (2029/30), sviluppando la tecnologia GEN4 della Formula E.
Per la Stagione 10 del Campionato mondiale ABB FIA Formula E, i piloti del Nissan Formula E Team sono Oliver Rowland e Sacha Fenestraz.
Nissan gareggia in Formula E per portare l’emozione e il divertimento dei veicoli elettrici al grande pubblico. Nell’ambito del suo obiettivo di raggiungere la neutralità dal carbonio in tutte le attività e nel ciclo di vita dei suoi prodotti entro il 2050, Nissan elettrificherà ogni nuovo veicolo entro i primi anni 2030 nei mercati chiave. L’esperienza in Formula E permette inoltre a Nissan di trasferire conoscenze e tecnologie dalla pista alla strada per migliorare i veicoli elettrici per i clienti.
La Formula E
Il Campionato mondiale ABB FIA di Formula E è diventato il primo sport globale a essere certificato con un’impronta di carbonio netta zero fin dall’inizio nel 2020, avendo investito in progetti certificati di protezione del clima in tutti i circuiti, per compensare le emissioni di ogni stagione di gara.
Le principali Case automobilistiche del mondo competono su circuiti cittadini e la Formula E promuove l’adozione di una mobilità sostenibile per ridurre l’inquinamento nei centri urbani e gli effetti dei cambiamenti climatici.
MILANO – Il caffè ancora una volta diventa oggetto di contesa, questa volta fra la nota catena di abbigliamento spagnola Zara (parte del Gruppo Inditex, 36 miliardi di fatturato) e un’industria di torrefazione del caffè: prima la vicenda di Bazzara, ora protagonista torna un’azienda italiana, la Zicaffè S.p.a. fondata nel 1929 a Marsala, in provincia di Trapani.
Una notizia che ha già fatto il giro del mondo, così come ha riportato Reuters: “La torrefazione siciliana Zicaffè ha richiesto all’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIOP) di bloccare l’uso del nome Zacaffè da parte del gigante della moda Inditex, proprietario di Zara, per i suoi nuovi coffee shop, sostenendo che il nome è troppo simile al proprio marchio.
Zicaffè, società a conduzione familiare che si occupa della torrefazione e dell’esportazione di miscele di caffè, ha presentato la sua risposta alla domanda di brevetto della catena di moda spagnola il 25 dicembre, secondo quanto riportato nei documenti ufficiali pubblicati sul sito web dell’EUIOP e visionati da Reuters”.
Zicaffè VS Zacaffè
Facendo un passo indietro, la dovuta premessa per comprendere l’incipit della questione: il brand Zara, in data 7 ottobre, ha depositato la domanda di registrazione del marchio di caffetterie Zacaffé per otto diversi prodotti, compresi appunto i bar, ristoranti, la linea di abiti per caffetterie ed i relativi gadget.
I tempi a disposizione per tutte le aziende che vogliano eventualmente contestare il deposito di un marchio è di tre mesi. Zicaffè pertanto ha presentato il 25 dicembre (quindi entro i termini previsti) l’opposizione all’EUIPO per bloccare la registrazione del marchio Zacaffè.
Su queste dinamiche e su cosa è successo effettivamente, si è esposto per i lettori il Vice Presidente del C.d.A., nonché uno dei proprietari di Zicaffè, Vito Michele Zichittella, nipote del fondatore.
“Premesso che il marchio ZICAFFE’ è stato registrato nel 1971 sia a livello nazionale che internazionale e successivamente rinnovato nel tempo, comincio con i fatti, da cui trarrò delle considerazioni.
Innanzitutto, in base a tre comunicazioni dell’11/10/2024 fattaci dall’EUIPO (Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale), tenuta alla sorveglianza dei marchi registrati, ci è stato segnalato che l’INDUSTRIA DE DISENO TEXTIL S.A. (INDITEX S.A.), con sede in Spagna, titolare del noto marchio ZARA, aveva depositato tre marchi europei ZACAFFE’ nelle classi 30 (Coffee beans and ground coffee; coffee blends) e 43 (Services for providing food and drink).
Di questi tre, uno era testuale Zacaffè, e due grafici, con loghi che, pur riportando la scritta Zacaffè, differivano da quello Zicaffè.
Il 27/11/24 abbiamo inviato a Inditex una diffida all’utilizzo dei marchi (depositati ma ancora da registrare) che però si concludeva con alcune soluzioni che portavano all’esclusione del contenzioso; in questa ottica i nostri legali si sono confrontati con quelli della controparte, senza ottenere la disponibilità al ritiro delle tre domande.
Pertanto il 25/12/24 Zicaffè ha presentato all’UEIPO le opposizioni ai tre depositi effettuati da Inditex S.A., motivando principalmente la somiglianza dei due nomi (Zicaffè e Zacaffè) che potrebbe generare confusione tra i consumatori e danneggiare la distintività del nostro brand.
In questo contesto di contenzioso paragiudiziario, l’EUIPO assume un ruolo determinante, poiché svolge un’attività anche di decisione sui contenziosi che si vengono a creare con le opposizioni presentate.
Comunque è bene sottolineare che tale giudizio si basa esclusivamente sulla somiglianza dei marchi messi a confronto e non tiene conto di altri fattori che potrebbero essere oggetto di una vertenza civile vera e propria, quali eventuali conflitti commerciali per la confusione dei marchi.
In atto attendiamo che l’EUIPO si pronunci sulla validità delle opposizioni e decida se i marchi potranno coesistere.
Nel caso specifico di Zacaffè, quello che contestiamo è che questo marchio crea inevitabilmente confusione con il nostro Zicaffè, come appare evidente nell’immediatezza della percezione dei due marchi nella scrittura e nella loro pronuncia.
Il marchio Zicaffè
Non contestiamo la grafica dei due loghi depositati, che differiscono totalmente dal nostro marchio, ma la fonetica di Zacaffè e ciò anche in contrasto con quanto indicato nelle note del Ministero Delle Imprese e del made in Italy, nella registrazione marchi: “Il marchio è un “segno” usato per identificare i prodotti/servizi di una impresa e distinguerli da quelli della concorrenza.
Possono costituire marchi d’impresa tutti i segni, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, o i disegni… oppure i suoni, a condizione che tali segni siano adatti a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli di altre imprese; e ad essere rappresentati nel registro in modo chiaro tale da determinare con chiarezza e precisione l’oggetto della protezione conferita al titolare.”
Sottolineo quindi che un marchio permette di distinguere un prodotto o servizio sul mercato e la registrazione serve così ad impedire ad altri di utilizzare segni o suoni simili che potrebbero confondere i consumatori.
Appare tra l’altro inverosimile che un’azienda spagnola utilizzi la parola italiana “caffè” all’interno del marchio: infatti in lingua spagnola si chiama “Cafè”. Se anziché Zacaffè la Inditex S.A. avesse depositato Zacafè oppure Zaracafè o anche Zaracaffè, sicuramente non avremmo fatto alcuna opposizione, dal momento che foneticamente tali loghi differiscono in modo netto.
Per tutto quanto sopra detto, la nostra azione è sicuramente giustificabile dal momento che la Zicaffè S.p.a., fin dal 1929, è un torrefattore italiano che punta alla clientela Ho.Re.Ca., con particolare riguardo al settore bar, producendo caffè che esprimono al meglio l’essenza del vero espresso italiano.
Dall’originaria distribuzione regionale, pian piano ha allargato i suoi confini commerciali a livello nazionale, poi europeo, fino ad arrivare ad esportare i propri prodotti nei cinque continenti.
In questo settore ha investito molto ed è riuscita a crearsi l’immagine di un’azienda che si distingue per la qualità dei suoi prodotti e per la consulenza ed assistenza che riesce a dare costantemente alla sua clientela.
Nel tempo ci sono stati altri casi di deposito, da parte di nostri competitor, di marchi che, per lettura o pronuncia, oppure per grafica riportavano al nostro marchio, creando nei consumatori confusione ed incertezza. Tuttavia attraverso opposizioni o diffide siamo riusciti a bloccarne la registrazione”.
Non resta che seguire i successivi sviluppi, per capire quali decisioni verranno prese in merito.
Antonio Malvasi, coautore del libro Barista Sapiens, giurista e docente, condivide il suo punto di vista sulla puntata di REPORT in cui è stato analizzato lo stato della tazzina nel Bel Paese. Malvasi spiega inoltre il progetto volto al riconoscimento del marchio di tutela Espresso STG Specialità tradizionale garantita. Leggiamo di seguito le sue considerazioni.
Il buono (l’esperto), il brutto (il barista) e il cattivo (il caffè)
MILANO – Gli attori: i soliti baristi, ingenui, istrionici, non formati, ma pur sempre da rispettare perché umilmente lavorano e portano la pagnotta a casa. La trama del film: i poveri chicchi di caffè, strapazzati tra tostature estreme. La sceneggiatura: la magnifica città di Napoli, dipinta come l’Inferno dantesco dove degustare l’espresso più orribile al mondo. Le migliori scene: il caffè con lo scooter che ti arriva ovunque! Attori non protagonisti: i consumatori.
L’inchiesta di REPORT è la rappresentazione del malessere di chi opera nel mondo del caffè, probabilmente sfiancato di vendere, la miglior forma di sublimità di una bevanda, a 1.20 €. Capitolo a parte gli orari di lavoro e gli stipendi dei baristi, ma questo è un altro film.
Qual è la sua visione sull’espresso in Italia?
“In primis, facciamo un po’ di ordine. Viviamo in un Paese libero e democratico, radicato su una nota locuzione enogastronomica in latino: “De gustibus non est disputandum!” ovvero, sui gusti non si discute. Se, quindi, ai napoletani e parte degli italiani piace bere un espresso amaro, astringente, con odori e aromi di bruciato, in una tazza super bollente, è una loro libera scelta. Non commettono mica un reato. E gli altri se ne facciano una ragione…si è stati abituati a quel tipo di espresso.
D’altro canto, invece, si contrappone l’imposizione di un espresso “radical chic”, poco cremoso, con odori floreali, speziati, con spiccata acidità, come se fosse l’alternativa ad un un’abitudine immorale e vergognosa della stragrande maggioranza degli italiani.
Il riconoscimento del marchio di tutela Espresso STG “Specialità tradizionale garantita” (immagine concessa)
Ma siamo tutti consapevoli che l’italiano medio beve l’espresso in pochi secondi, si accerta che ci sia la crema, si inebria degli odori e degli aromi tipici di tostato, è consapevole dell’innato gusto amaro, che smorza con lo zucchero e poi si attende quel regalo, l’essenza dell’Espresso, ovvero, la carica di energia e di tonicità donata dalla caffeina.”
Cosa si può fare per migliorare il mondo del caffè e dell’espresso in Italia?
“È facile lamentarsi. In questo noi italiani siamo dei maestri, poi diventiamo camaleontici in base al periodo: tutti ct della Nazionale, tutti esperti di vaccini, tutti esperti di politica, figuriamoci sull’espresso. Le lamentele, però, sono spesso frutto della pigrizia. Le lagnanze sono inutili, servono piuttosto soluzioni che tutelino l’interesse nazionale.
Quindi, basta lamentarsi e avanti con le soluzioni. Inizio io. Uniti per il riconoscimento del marchio di tutela espressoSTG “Specialità tradizionale garantita”.
L’STG tutela la tipicità di un prodotto in virtù della ricetta o del metodo di produzione tradizionale. Il metodo di produzione dell’espresso è italiano, risale a circa un secolo fa ed esiste un forte e lungo legame con questo metodo di estrazione.
L’espresso STG (immagine concessa)
Tutto questo è accaduto con la pizza napoletana, con l’amatriciana, con la mozzarella ecc. L’STG non tutela la provenienza del prodotto alimentare, non richiede la certezza di provenienza della farina per la pizza napoletana o nella nostra fattispecie dei chicchi di caffè (in questo caso avremmo sostenuto, se prodotti in Italia, i marchi DOP e IGP), ma tutelerebbe il metodo di estrazione dell’espresso, la sua tradizionalità sull’intero territorio italiano, il suo forte e iconico legame culturale con il popolo del Bel Paese.
Il riconoscimento dell’STG, come ogni marchio di tutela, richiederà la redazione di un disciplinare?
“Assolutamente sì. L’architrave del marchio STG si regge su un disciplinare, la parte nevralgica, il cuore del marchio, al cui interno andrebbero descritti: la definizione dell’espresso, la ricetta, la procedura di estrazione, la definizione degli aspetti sensoriali, i macchinari e dulcis in fundo, un logo che possa tutelare l’espresso, dall’approssimazione e dalla superficialità di alcuni operatori del settore.
Con l’espresso STG avremmo un marchio valido in tutta l’Unione Europea, si rafforzerebbe l’immagine e l’autorevolezza di questa specialità e si svilupperebbe professionalità nel rispetto dell’iter di preparazione (il set-up dell’aria di lavoro, il purge, la pulizia del portafiltro ecc.)”
Quali sono i primi passi per coltivare un terreno fertile utile a favorire la nascita del marchio Espresso STG?
“Prima di tutto, occorre abbassare i toni, non vedere tutto nero, fare gruppo; la forma mentis deve essere “coalizzarci”, tutti assieme per un solo obiettivo: espresso STG! Ci guadagna l’Italia, gli italiani, i baristi, i torrefattori, gli importatori e soprattutto i clienti, che accetterebbero di pagare un espresso anche 2 €, sapendo che è estratto e garantito secondo quanto stabilito dal disciplinare STG.
Nello stesso tempo basta con l’ostracismo, con l’altezzosa saccenza, con l’estremismo di chi vede l’espresso come la risoluzione di tutti i problemi del mondo. Si tratta di un prodotto alimentare, non di una medicina per curare una malattia. Contemporaneamente avviamo un’attività di divulgazione del progetto STG presso i consumatori.
È un paradosso tutto italiano, tendiamo a formare, con migliaia di corsi, i baristi, ma non pensiamo alla formazione, anzi all’educazione sensoriale del consumatore finale. Formiamo dei dottori dell’Espresso, ma nessuno che educhi l’utente finale.
L’Espresso STG (immagine concessa)
Proponiamo allora degli appuntamenti di avvicinamento all’espresso STG, presentiamoci con una nuova veste, con incontri vivaci, dinamici, divertenti finalizzati alla comprensione dei suoi aspetti basilari: i passaggi per l’estrazione e l’assaggio, il dilemma dello zucchero, dell’uso del cucchiaino, ma anche i pregi e i difetti più gravi facilmente riscontrabili ecc.
Cosa ne sa una casalinga della differenza aromatica tra il ribes e il mirtillo? Dei difetti aromatici di sudore, di lana bagnata e di popcorn? In questo modo mettiamo davanti dei difetti e dei pregi aromatici che il consumatore non conosce e non percepisce, divulghiamo un espresso complesso e “negativo” già nella presentazione.
Facciamo, invece, innamorare il cliente della prelibatezza dell’espresso, di quanto sia “già” contenuto di positivo in quella tazzina, di quel suo rappresentare un caleidoscopio di storia, di tradizione, di tecnologia e di sapori”.
Malvasi, come dovrebbe comportarsi il barista che volesse servire nel suo locale un espresso STG?
“Semplice, dovrebbe solo servire l’espresso STG nel rispetto del disciplinare! Potremmo ipotizzare anche un brevetto o un patentino “Espresso STG”, con un mini corso di formazione, con dei costi democratici, accessibili a tutti, diffondendo le peculiarità riportate nel disciplinare e il giusto iter di preparazione dell’Espresso STG”.
Malvasi, cosa accadrebbe per coloro che non rispettassero questo disciplinare?
“Non potrebbero usare la denominazione espresso STG. Non potrebbero fregiarsi del logo STG, marchio che farebbe la differenza. L’espresso STG è un’occasione per tutti, donerebbe più appeal a questa estrazione e maggiori garanzie al consumatore”.
Malvasi, potrebbe spiegare la sua proposta rispetto a quello che già è stato approvato dalle principali associazioni di settore come Disciplinare dell’espresso italiano?
“Sembra che sia un disciplinare interno dell’associazione, per cui è possibile usare il logo nel rispetto del disciplinare solo se ne si è parte.
Esiste inoltre la proposta di riconoscimento dell’espresso a patrimonio dell’Umanità. Un percorso fin qui impossibile perché non è chiaro il concetto delle estrazioni italiane (espresso, moka e napoletana).
L’STG se uniti è l’unica strada percorribile, sulla falsa riga della pizza napoletana. E’ virtuoso ciò che stanno già facendo gli addetti ai lavori e la politica, per far riconoscere la cucina italiana come patrimonio dell’Unesco: ci riusciranno. Tuttavia nell’ottenere lo stesso iter con l’espresso non vedo particolari speranze. L’unica strada e l’STG”.
Per concludere, a chi vuol indirizzare la sua proposta?
“Mi rivolgo a Bernardo Iovene e alla redazione di REPORT, ringraziandoli per aver messo al nudo questa criticità; ma, allo stesso tempo vorrei esortarli a proporre soluzioni, così come quella di avallare l’idea dell’espresso STG. Ne approfitto, per portare a conoscenza di questa proposta al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, On. Francesco Lollobrigida, affinché sostenga anche lui il riconoscimento dell’Espresso STG”.
MILANO – E se il futuro dei preparati istantanei fosse nel caffè liquido concentrato? Nescafé – numero uno mondiale del caffè solubile – crede nel potenziale di questo tipo di prodotto. Lo ha già proposto in Cina e in Australia e sta ora per lanciarlo anche negli Usa. Ma non si tratta di un concentrato di caffè qualunque: Nescafé Espresso Concentrate guarda infatti alle due preparazioni che più hanno cambiato il modo di bere caffè nel fuori casa americano in questi ultimi decenni: l’espresso e il caffè freddo.
Strizzando l’occhio soprattutto alla gen Z, che spesso si è accostata al caffè bevendolo freddo.
Attualmente, una tazza di caffè su tre servita in America è caffè freddo, con il cold brew naturalmente a guidare il trend.
L’idea di Nescafé Espresso Concentrate – fatte le dovute proporzioni – è quella di ricreare, tra le mura domestiche, delle bevande fredde a base di espresso simili a quelle che tanta fortuna hanno avuto nelle caffetterie americane. In modo semplice e rapido.
Popolarizzando così una tipologia di prodotto – quella del caffè liquido concentrato – che esiste da tempo e che è già ampiamente diffusa in vari utilizzi (ad esempio, nella mixology).
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MILANO – SCA Italy annuncia i nomi delle aziende che si sono aggiudicate e la presenza sul palco a SIGEP nei prossimi Campionati italiani barista come partner ufficiali per le attrezzature della gara Latte art e Coffee in good spirits. Sarà Cimbali con la nuovissima M200 GT1 a fornire la macchina da caffè per la gara Latte art, oltre quella Barista, per l’anno 2025.
Per quanto riguarda i macinacaffè, sarà Fiorenzato invece ad affiancare SCA Italy come partner nel prossimo Campionato italiano latte art 2025 e anche in quello di Coffee in good spirits per il biennio 2025-2026 con il macinadosatore F83E PRO.
F83E PRO (immagine concessa)
Con entusiasmo SCA Italy ha accolto l’offerta di entrambi i partner Cimbali Group e Fiorenzato, per aumentare la loro presenza sul palco della Coffee Arena.
Soddisfatti di questo successo sono anche i responsabili dell’azienda che, con il bando, si aggiudicano una vetrina prestigiosa per promuovere le proprie attrezzature, tutte realizzate per offrire il massimo delle prestazioni e del risultato, anche ai baristi più esperti, che trattano un prodotto complesso e pregiato come il caffè specialty e hanno dunque bisogno di una tecnologia che lo esalti al meglio.
Claudio Torresan, direttore vendite Italia Cimbali Group afferma: “Con grande entusiasmo rinnoviamo la partnership con Sca Italy, che oltre al campionato italiano Barista, da quest’anno si arricchisce con la partecipazione anche al campionato di latte art con La Cimbali M200 GT1, pensata perpotenziare e migliorare le performance del barista, diventando un tutt’uno con il professionista così da semplificare ogni azione e attività. M200 nella sua gamma, da quest’anno introduce anche la versione HQM per garantire le migliori performance nella gestione delle bevande a base di latte e vegetali”
L’azienda fornisce, anche quest’anno, ai partecipanti delle gare Barista e Latte Art, la possibilità di provare la macchina in anteprima presso uno dei Training Center Cimbali (Group Head Quarter e della filiale di Roma) per i concorrenti interessati.
Da Fiorenzato invece ci tengono a sottolineare come innovazione e passione per il caffè siano il cuore del loro operato con l’obiettivo di creare macinacaffè in grado di soddisfare le esigenze più elevate dei baristi. Per questo affermano:
“Siamo orgogliosi di esserci aggiudicati anche quest’anno i bandi per le competizioni di SCA Italy. Affiancare i professionisti che gareggeranno sul palco di Sigep25 è per noi un grande onore e una conferma del nostro legame con il mondo del caffè. Supportare SCA Italy anche in gare prestigiose come quelle di Latte art e Coffee in good spirits rappresenta un’opportunità unica per rafforzare il legame con la community del caffè, celebrando il talento e la creatività dei partecipanti. Essere partner di SCA Italy significa contribuire a sostenere l’eccellenza e il prestigio di questo importante appuntamento nel settore.”
Per la categoria Coffee in good spirits invece si è aggiudicata il bando l’azienda La San Marco, new entry nel panorama Specialty, che porterà in pedana per la gara un’icona storica come la 100 a 1 gruppo per il biennio 2025-2026.
La San Marco 100 (immagine concessa)
Molto soddisfatta l’azienda di contribuire allo sviluppo di questa disciplina, che la La San Marco, attraverso le parole del suo General Manager, Roberto Nocera, commenta così:
“Siamo estremamente orgogliosi di debuttare in un contesto così prestigioso come i Campionati italiani coffee in good spirits. La nostra storica 100 touch a 1 gruppo rappresenta la sintesi perfetta di tradizione e innovazione, ideale per supportare i professionisti che si cimenteranno in una disciplina tanto creativa quanto tecnica. Questo traguardo conferma il nostro impegno nel promuovere la cultura del caffè e nell’offrire soluzioni di eccellenza al settore.”
Il coordinatore Nazionale, Alberto Polojac, e il coordinatore eventi, Andrea Lattuada di SCA Italy commentano così: “Siamo davvero soddisfatti di aver con noi queste aziende sinonimo di eccellenza e ambasciatori del Made in Italy in tutto il mondo. Orgogliosi di aver ampliato e aperto le porte anche a nuovi partner in così poco tempo. Ringraziamo ancora tutte le aziende che hanno partecipato e che non hanno fatto mancare il loro supporto nei confronti dell’associazione e tutta la community”.
SUSEGANA (Treviso) – Dal 18 al 22 gennaio Astoria sarà presente aSIGEP 2025 con AB200, una macchina creata per combinare un design timeless ad una pratica razionalità. Nel segno dei più importanti valori del brand, AB200 è pronta a stupire gli appassionati che visiteranno lo stand 070-073 nella Hall B1 della Fiera di Rimini.
Astoria a SIGEP World
AB200 è stata progettata per garantire alte prestazioni lavorative al barista. È caratterizzata da dimensioni compatte, shot counter per ciascun gruppo, nuovi portafiltri ergonomici brandizzati Astoria, bacinella regolabile su due altezze e leva per attivazione e controllo vapore con la funzione Purge.
Può essere inoltre dotata di Display Touch Screen da 3,5’’, della lancia vapore manuale Easy Clean e della lancia Autosteamer Plus, dedicata al controllo della temperatura e del livello di schiumatura del latte.
Allo stand saranno presenti due macchine, una due gruppi con display Touch Screen e una tre gruppi senza display entrambe in funzione.
Affiancato alle macchine, ci sarà il macinacaffé ASI40 Touch. Con un innovativo Display Touch Screen da 3,5’’ e un’intuitiva HMI, è ancora più veloce e semplice da usare. Questo modello è impreziosito da una luce led che illumina perfettamente l’area di lavoro e una porta USB-C sotto il display che rende facili la personalizzazione delle schermate e gli aggiornamenti. Inoltre, è dotato di una ventola di raffreddamento regolabile da display e di prese d’aria per aspirazione forzata sul basamento, per evitare il surriscaldamento ed avere il massimo delle performance in ogni momento, senza nessun calo di produzione.
Efficienza, eleganza e design sono i capisaldi che guideranno la presenza di Astoria a Sigep. L’appuntamento è a Rimini dal 18 al 22 gennaio allo stand 070-073 nella Hall B1 dove i visitatori avranno l’occasione di immergersi nel mondo della qualità italiana e scoprire tutte le feature che rendono questi prodotti famosi in tutto il mondo.
TORINO – Caffè Costadoro stacca il pass per la 46º edizione di SIGEP World – The World Expo for Foodservice Excellence – e si prepara con un programma ricco di eventi e ospiti alla fiera di riferimento per l’intera community del Foodservice. Dal 18 al 22 gennaio, alla Fiera Expo di Rimini, Costadoro accoglierà allo stand 200, padiglione B1, i 3.000 buyer attesi provenienti da oltre 90 paesi aderenti con un calendario quotidiano di ospiti dell’eccellenza dolciaria italiana: dal pastry chef Tommaso Foglia alla campionessa di Latte art Carmen Clemente, da Entoni Pasquariello di Pasticceria Cabaret (Torino) e il laboratorio veneziano Colpo di Frusta per concludere con l’eccellenza italiana di Pastiglie Leone.
Dolce e caffè: binomio perfetto
Tra le principali novità di quest’anno, accanto ai temi di innovazione e sostenibilità, ci sarà dunque la volontà di Costadoro di raccontare la recente riscoperta della grande pasticceria italiana, sia su scala nazionale che regionale, in perfetta sintonia con la storica tradizione del caffè italiano di cui l’azienda torinese è portavoce nel mondo dal 1890.
Quello dell’industria dolciaria e del mondo pastries&breakfast nello specifico è infatti un settore in pieno fermento, con un mercato globale che ha registrato negli ultimi anni una crescita costante con l’Italia in prima linea: secondo la Fipe – Federazione italiana dei pubblici esercizi – il 91% degli italiani dichiara di non poter fare a meno della colazione al bar.
Nonostante l’intramontabile combinazione cappuccino e brioche, nuovi pastry trend stanno spopolando anche grazie ai social dettando nuove e ben più varie abitudini di consumo: dagli Specialty Coffee e croissant cubici fino alla rivisitazione in chiave contemporanea dei dolci tipici della pasticceria italiana.
Gli obiettivi 2025 di Costadoro
È anche da questa attenzione al mercato sia nazionale che internazionale che sono nati i quattro Costadoro Social Coffee Factory a Torino, Genova, Monaco e Parigi: spazi multiesperienziali e innovativi dove gustare un’ottima tazzina ma anche trovare un punto di riferimento per gli appassionati del mondo coffee e per coloro che desiderano formarsi sulla materia prima e sulle sue modalità di preparazione.
Tra gli obiettivi di Costadoro per l’anno 2025, infatti, vi è senza dubbio il consolidamento della sua presenza nel mercato dei bar e delle pasticcerie d’Italia. Non tutte le attività di produzione dolciaria, infatti, sono dotate di angolo bar dove poter coniugare una bevanda alla degustazione: la varietà di miscele Costadoro permette invece non solo abbinamenti diversi in ambito caffetteria ma si presta perfettamente anche alla preparazione di viennoiserie, farciture e ricette a base di caffè.
Sigep sarà per Costadoro la prima occasione per presentare un progetto ad ampio respiro che prevede altre iniziative in cui verrà direttamente coinvolta l’Academy Costadoro, lo spazio formativo dedicato al training di baristi e coffee lovers, situato nella sede di Lungo Dora Pietro Colletta 113/6 a Torino – città che si conferma all’avanguardia del settore dolciario e diventata meta perfetta per il naturale connubio tra caffè e dolce.
Il calendario degli eventi
Domenica 19 gennaio, dalle ore 10:00 alle 11:00 sarà ospite dello Stand Costadoro la campionessa di Latte Art Carmen Clemente, oro ai campionati del Mondo 2022
Domenica 19 gennaio, dalle 11:00 alle 12:00, seguirà l’experience firmata dalla Pasticceria Cabaret di Torino con il founder Entoni Pasquariello che proporrà le sue creazioni che spaziano tra tradizione dolciaria italiana, francese e napoletana, al gusto inconfondibile di Caffè Costadoro.
Lunedì 20 gennaio, dalle 10:30 alle 11:30, toccherà invece alla Pasticceria Colpo di Frusta, punto di riferimento dolciario della città di Venezia.
Lunedì 20 gennaio, alle ore 16:30, ospite d’eccezione il Pastry Chef Tommaso Foglia, giudice di Bake Off Italia dal 2022 e di Cake Star nel 2023 nonché vera promessa della pasticceria italiana.
Si conclude martedì 21 gennaio, dalle 10:30 alle 11:30, con Pastiglie Leone, una delle aziende dolciarie più antiche d’Europa, che chiuderà il ciclo di incontri ideati da Costadoro per l’edizione 2025 del Sigep World.
Costadoro nel mondo
Ma non solo. Sigep World promette un’edizione completamente rinnovata puntando tutto sull’internazionalizzazione e sulla sostenibilità, due temi da sempre cari a Costadoro. Dalla sua fondazione nel 1890, l’azienda torinese è diventata leader dell’espresso italiano nel mondo, con filiali in Europa e distribuzioni in oltre 40 Paesi, mantenendo al contempo sempre saldo il suo legame con la città di Torino e alla sua storia familiare di passione per il caffè.
Azienda certificata B Corp
Un legame con il passato che punta al futuro: Sigep World 2025 sarà l’occasione per raccontare l’impegno di Costadoro verso i temi di economia circolare e sostenibilità, suggellati nel 2023 dall’ottenimento dell’ambita Certificazione B Corp, attribuita alle imprese che operano seguendo alti standard di performance sociale e ambientale.
ANZOLA DELL’EMILIA (Bologna) – Uno sguardo sul futuro della gelateria, dei frozen dessert e della pasticceria. Ecco cosa troveranno i visitatori dello stand di oltre 600mq di Carpigiani ne Padiglione C1 di SIGEP 2025, il Salone internazionale dedicato alla gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè in programma a Rimini dal 18 al 22 gennaio. Saranno oltre 100 le dimostrazioni di gelateria, pasticceria, ristorazione, soft serve e frozen drink in programma durante i giorni di fiera.
Tra gli appuntamenti speciali sono da segnalare:
– Domenica 19 gennaio ore 13.30 la presentazione dei risultati del progetto “Gelaterie Solidali” attivo dal 2012 ad oggi con ben 16 attività avviate in 7 paesi: Italia, Haiti, Brasile, Palestina, Giordania, Egitto e Mozambico.
– Domenica 19 gennaio ore 16.00, Il connubio tra gelato e salute sarà al centro della presentazione dell’esclusiva ricetta di gelato aproteico del maestro Andrea Bandiera (20 gennaio ore 16.00) a sostegno del progetto “Il Mondo dei Fagioli Ribelli”, il libro del giornalista Bruno Damini dedicato ai pazienti con malattia renale cronica. Sarà presente anche il Dottor Andrea Pasini, Nefrologo Pediatra e responsabile del progetto scientifico “I Fagioli Ribelli”.
Un’ampia area sarà dedicata agli imprenditori in ambito gelateria con dimostrazioni e appuntamenti di consulenza pensati sia per chi voglia iniziare un nuovo business sia per coloro che vogliano sviluppare un’attività già avviata aggiungendo più punti vendita.
Nell’area dedicata a Carpigiani Gelato University sarà possibile assistere ad alcune demo dei docenti sui nuovi corsi di specializzazione, come ad esempio “Gelato con spezie e erbe aromatiche”, “Gelato con tè, tisane e infusioni”, “Gelato e caffè” e “Gelato e sorbetti alcolici: nuove tecniche”.
Per quanto riguarda la Pasticceria e la Ristorazione, saranno due gli appuntamenti con ospiti speciali:
– Sabato 18 gennaio ore 14.30: Il maestro Pasticcere Alessandro Tiscione e ambassador Italia per le Vergers Boiron racconterà la sua Granita;
– Lunedì 20 gennaio ore 12.00 lo chef Pier Giorgio Parini presenterà una ricetta di gelato esclusiva pensata per il menu dei ristoranti.
Carpigiani sarà inoltre sponsor di alcune delle più importanti competizioni che si svolgeranno durante Sigep 2025: Gelato Europe Cup, in programma il 18 e il 19 gennaio per selezionare le squadre europee che parteciperanno alla Gelato World Cup 2026; Gelato Festival World Masters – Finale Germania, in programma il 20 gennaio 2025; Gelato Festival World Masters – Challenge Iberico in programma il 21 gennaio 2025.
I migliori gelatieri del mondo e la tecnologia green di Carpigiani
Il focus di questa edizione sarà un futuro più sostenibile con un ampio spazio dedicato alle soluzioni di alta efficienza energetica e basso impatto ambientale. L’area “Green Line” vedrà alternarsi ben 12 gelatieri internazionali con le loro ricette più famose o innovative realizzate con i prototipi della nuova tecnologia raffreddata con anidride carbonica, un vero e proprio sguardo verso il futuro del settore.
Tra questi segnaliamo:
– Roberto Segalla, maestro gelatiere dal Sud Africa con il gusto “Melk Tert” (18 gennaio ore 13);
– Belén Cimino, maestra di gelateria dall’Argentina con il gusto “Alma del Sur” (18 gennaio ore 16);
– Carlo Guerriero, maestro gelatiere dalla Spagna classificato al 7° posto di Gelato Festival World Ranking 2024 con il gusto “Cremoso al vino palo cortado²” (19 gennaio ore 11.00);
– Marco Venturino, maestro gelatiere dalla Liguria (Italia) classificato al 1° posto di Gelato Festival World Ranking 2022 e nella Hall of Fame 2024 con il gusto “Bocca di rosa” (20 gennaio ore 11.30);
– Carlos Enrique Cifuentes Rioseco, maestro gelatiere dal Cile, Finalista per il Sud America di Gelato Festival World Masters 2021-2025 con il gusto “Flor de Chile”;
– Adàm Fazekas, mastro gelatiere dall’Ungheria al 1° posto della classifica di Gelato Festival World Ranking 2024 con il gusto “Frutta di Pistacchio” (20 gennaio ore 14.30);
– Kenny Mattsson, maestro gelatiere dalla Svezia e personalità del mondo televisivo con il gusto “Swedish Cinnamon Bun” (20 gennaio, ore 16.00);
– Maurizio Melani, maestro gelatiere dalla Spagna al 5° posto della classifica Gelato Festival World Ranking 2024 con il gusto “Pistacchio Paradise” (21 gennaio ore 11.00)
– Lucia Paz Herrera Riquelme, maestra di gelateria dal Cile, Finalista per il Sud America di Gelato Festival World Masters, con il gusto “Hierbas de la bicha”;
– Keisuke Katayama, maestro gelatiere dal Giappone e Vincitore di Gelato World Tour Japan nel 2019 con il gusto “Salted Mascarpone with kumquat-scented amazake” (21 gennaio ore 13.00);
– Eugenio Morrone, maestro gelatiere inserito nella Hall of Fame di Gelato Festival World Ranking e Campione del Mondo di Gelateria nel 2020 con il gusto “Mandarino 3.0” (21 gennaio ore 14.30);
– Juan Paulo Colubri, maestro gelatiere dall’Argentina e consulente internazionale di gelateria con il gusto “Crema de pulpa de cacao con kumquat confitados” (21 gennaio ore 16.00).
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