giovedì 11 Aprile 2024
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Il campione del mondo 2017 Rubens Gardelli, l’appello per riabbracciare il figlio Brando: “Voglio riportarlo qui in Italia”

Gardelli racconta: “Tutti i giorni mi sveglio e domando di fare una videochiamata e di avere informazioni su nostro figlio.” Il risultato fin qui ottenuto: una videochiamata il 6 gennaio e una il 7 gennaio per il suo compleanno.

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MILANO – Rubens Gardelli, che per il settore del caffè è un nome conosciuto a livello internazionale per la sua grande professionalità e competenza, campione del mondo dei torrefattori a Pechino nel 2017, ritorna su queste pagine per una questione personale e difficile, in un appello per poter riabbracciare suo figlio Brando.

Tutto è iniziato da una storia d’amore nata su Instagram nel 2017, dal comune interesse nel caffè tra lui e la sua futura moglie, appartenente ad una famiglia attiva nel processamento del caffè verde in Guatemala.

Da pochi scambi, si è arrivati al 2020 con delle videochiamate quotidiane: il rapporto diventa molto forte e resiste alla distanza, ai lockdown e culmina nell’incontro di persona in Guatemala nel novembre 2020 e nel progetto comune di trasferirsi entrambi in Italia per convivere.

Insieme hanno anche ideato un lotto speciale con una fermentazione particolare che lei ha realizzato poi in remoto, venduto in seguito online da Gardelli con il nome di Finca Pinos Altos – una delle loro piantagioni -.

Racconta Gardelli:

“Già durante il nostro primo incontro, il controllo da parte della famiglia è stato molto pressante. Il padre è il fornitore di caffè verde di importanti aziende, una anche molto nota italiana.

Cercando di comprendere queste premesse mi sono prestato alle loro analisi serrate. I genitori mi hanno comunicato che sarebbe stato possibile stare insieme in Italia soltanto in seguito ad un matrimonio, con un atto formale.

Forse lì ho sbagliato, ma ho sempre creduto in noi e nella nostra famiglia. Ero innamorato, tanto da dire che sì, l’avrei sposata senza problemi.

A dicembre, con mia mamma e mia zia, siamo tornati in Guatemala per il matrimonio.”

Per il primo anno e mezzo, fino a metà del 2022, la relazione va per il verso giusto e dopo 4 mesi arriva la notizia della gravidanza, affrontata tranquillamente da parte di entrambi.

Poi nasce Brando il 7 gennaio del 2022, dopo otto sedute di percorso psicologico di coppia per prepararsi insieme alla genitorialità

Gardelli continua il racconto: “Attorno a settembre 2022, con una fiducia che sembra ritrovata, compriamo una bella casa con piscina, sempre con l’idea di farla stare bene e ricreare un po’ lo stile di vita che era abituata a condurre prima.

Abbiamo lavorato insieme per la nostra azienda, affidando a lei la gestione dei commenti sui social e le operazioni di packaging nel pomeriggio in torrefazione e dei cupping.

Attraverso le mie connessioni siamo riusciti a vendere il verde della sua famiglia. Mi sono insomma impegnato a creare una rete per avviare la sua attività di importazione qui in Italia, mantenendo allo stesso tempo il legame con le sue origini.

Ora, oltre ad andare a lavorare, tutti i giorni mi spendo con gli avvocati e i giornalisti, per far rimpatriare Brando in Italia.

Mi rimane un video girato proprio il 18 luglio, in cui io e Brando balliamo insieme, inquadrati da lei a poche ore dalla fuga: il clima è disteso, scherzoso.

Alle 14.30 del giorno dopo mi avverte che sta andando ad un Lido vicino a Ravenna accompagnata da un’assistente che aveva fatto arrivare lei dal Guatemala. Cosa piuttosto insolita, dato che lei non ha mai apprezzato molto il mare.

Da quel momento in poi è sparita.

Alle 22 ho denunciato la scomparsa in questura, pensando al peggio, anche perché suo padre mi aveva rassicurato di non essere a conoscenza di alcun piano di fuga.

Alle tre del mattino ricevo un messaggio di mia moglie in cui mi informava da un numero sconosciuto, del fatto che si trovava in Guatemala

Il giorno dopo, ho fatto una denuncia di sottrazione di minore e così sono partite le indagini. Dopo un paio di settimane in cui sembrava intenzionata a tornare, ha cambiato totalmente idea, minacciando di non farmi vedere mai più Brando sino alla maggiore età.

Decidiamo con l’avvocato di fare attraverso la convenzione dell’Aja, un’istanza di rimpatrio, avviando una procedura in cui dichiariamo che il bimbo è cittadino italiano e che quindi deve tornare nel suo luogo di nascita.”

Adesso Brando ha 2 anni e Gardelli l’ha potuto vedere in videochiamata dal 19 Luglio al 23 ottobre soltanto 8 volte, sempre a discrezione della madre. Poi dal 23 Ottobre per 75 giorni, non ha più avuto sue notizie.

Gardelli racconta: “Tutti i giorni mi sveglio e domando di fare una videochiamata e di avere informazioni su nostro figlio.”

Il risultato fin qui ottenuto: una videochiamata il 6 gennaio e una il 7 gennaio per il suo compleanno.

Gardelli continua: “Dalla mia ho la verità di tutto ciò che ho registrato: ho ottenuto dal tribunale di Forlì l’affidamento esclusivo di Brando, ma il problema è farlo riconoscere in Guatemala, dove tutto è molto confuso. Ho avuto i primi contatti con due avvocati che però si sono rivelati entrambi inaffidabili.

Il Guatemala è un Paese dove la corruzione è diffusa e l’influenza della famiglia di mia moglie è molto presente. Mi sembra di lottare contro un intero sistema e ora non so se i miei tentativi porteranno a dei risultati in quel Paese. La mia frustrazione è grande: il procedimento per il rimpatrio non so a che punto sia arrivato.

Ed ecco che sono arrivato al punto di voler coinvolgere i media in questa lotta, da quelli locali a quelli nazionali. Il tempo non è a mio favore perché Brando ha soli 2 anni e non l’abbraccio dal 18 luglio 2023. Farò di tutto per riportarlo a casa. Spero che qualcuno venga sensibilizzato dal mio appello e mi supporti nel ritorno di mio figlio in Italia.”

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