lunedì 15 Settembre 2025
Home Blog Pagina 108

Sevengrams insieme a De’Longhi alla settimana del Design con la macchina bean to cup La Specialista Touch e la miscela specialty Unordinary

0
sevengrams
La Specialista Touch De'Longhi (immagine concessa)

MILANO – Sevengrams rafforza la sua collaborazione con De’Longhi in occasione della prossima Milano Design Week 2025, trasformando il Coffee Studio 7Gr. in un hub esperienziale dedicato all’innovazione e all’eccellenza del caffè.  Lo spazio, infatti, è una delle tappe esclusive del Perfetto District by De’Longhi, un percorso che celebra l’incontro tra design e cultura del caffè, attraversando i punti nevralgici della città con eventi e degustazioni uniche, offrendo agli appassionati un viaggio immersivo nelle migliori espressioni della caffetteria contemporanea.

Sevengrams con De’Longhi tra i protagonisti della Milano Design Week

A due passi dal vivace Tortona District, cuore pulsante del fuorisalone, il Coffee Studio 7Gr. accoglierà in anteprima la nuovissima macchina bean to cup La Specialista Touch di De’Longhi, che unisce tecnologia all’avanguardia e una user experience intuitiva garantendo un caffè sempre perfetto.

Dal 7 al 13 aprile, i visitatori avranno la possibilità di scoprire i vantaggi di un espresso preparato con caffè macinato fresco grazie alla guida di esperti che spiegheranno le funzionalità uniche di questa macchina e offriranno degustazioni personalizzate, con la possibilità di testare diverse origini, miscele e specialty coffee e di sperimentare diverse tipologie di estrazione.

L’arte della preparazione del caffè incontrerà anche l’estetica e la personalizzazione, grazie ad Officina De’Longhi, un servizio esclusivo in cui artigianalità e innovazione si fondono per creare macchine da caffè su misura. Sevengrams, infatti, offrirà la possibilità scegliere tra una selezione raffinata di materiali e finiture per personalizzare la propria La Specialista Maestro.

Ogni dettaglio, dai pannelli alle manopole, potrà essere adattato al proprio stile, trasformando la macchina in un’estensione della propria personalità.
Per l’occasione, sarà disponibile uno sconto speciale sull’acquisto di una macchina su misura, rendendo ancora più esclusiva questa esperienza dedicata agli amanti del design e del caffè di qualità.

Una partnership, quella tra Sevengrams e De’Longhi, che per questo importante evento internazionale si è concretizzata anche nella realizzazione di una confezione in edizione limitata di pregiato caffè specialty.

Sevengrams ha infatti realizzato una versione molto speciale della sua miscela Unordinary, impreziosita per l’occasione dalle illustrazioni di ScombinAnto (@scombinanto), artista che ha firmato tutta la veste grafica dell’evento, a cominciare dal De’Longhi Coffee Lounge, un’installazione itinerante che trasforma un tram storico milanese in un raffinato salotto su rotaie.

Ed è proprio sul De’Longhi Tram, che attraverserà il centro di Milano in un viaggio sensoriale fra creatività e cultura del caffè, che si alterneranno per tutta la settimana workshop esclusivi guidati dai maestri del settore.

Tra questi anche Chiara Bergonzi, una delle maggiori esperte di caffè specialty a livello internazionale, e brand ambassador De’Longhi. Per tutta la settimana, Chiara accompagnerà i viaggiatori del tram in momenti di approfondimento sul caffè e su come l’innovazione tecnologica possa esaltare al meglio le caratteristiche sensoriali di ogni chicco. Attraverso degustazioni guidate e dimostrazioni pratiche, i partecipanti scopriranno come l’estrazione perfetta sia il risultato di un equilibrio tra qualità della materia prima e precisione nella preparazione.

Sevengrams aspetta gli amanti del design e del caffè di qualità al Coffee Studio 7Gr. in via Valparaiso, 9 Milano. La partecipazione ai workshop sul tram De’Longhi Coffee Lounge è gratuita, ma è necessaria una registrazione obbligatoria sulla pagina dedicata: perfettodistrict.delonghi.com.

La scheda sintetica di Sevengrams

Sevengrams è un’innovativa torrefazione tutta al femminile nata a Milano nel 2009, dall’iniziativa imprenditoriale di Mary, Angelita, Anna e Daniela Mauro, quattro sorelle con una storia intrisa di caffè. Oltre alle miscele e monorigini a marchio 7Gr., che utilizzano chicchi commerciali di altissima qualità, l’azienda produce pregiati caffè speciali a marchio Lot Zero, selezionati e tostati artigianalmente da Chiara Bergonzi, partner del team e figura di riferimento nel mondo dello specialty coffee.

Trainer SCA, giudice internazionale del circuito WCE (Word Coffee Events), QGrader e consulente per le maggiori aziende del settore, Chiara oggi è azionista della società e membro del Consiglio di amministrazione, occupandosi della gestione dei programmi di formazione, dello sviluppo e della consulenza sui clienti e, naturalmente, dell’attività di produzione.

Nel 2014, in via Valparaiso 9, apre il primo Coffee Studio 7Gr., un accogliente negozio dedicato agli appassionati di caffè dove è possibile trovare un vasto assortimento di prodotti e di accessori legati a questa bevanda, ma non solo. Come in un’enoteca si può soddisfare la curiosità e l’esperienza attorno alla degustazione del vino, qui si può imparare a riconoscere la qualità del caffè, i diversi metodi di preparazione, l’importanza degli accessori e delle giuste attrezzature, il tutto in un ambiente caldo ed informale che invita alla condivisione e all’approfondimento. Il Coffee Studio ospita periodicamente corsi di formazione dedicati a baristi e appassionati, eventi culturali, di degustazione, mostre e molto altro.

Nel 2019 l’azienda apre un laboratorio di produzione, la Roastery Lot Zero, adiacente al Coffee Studio 7Gr. e dedicato alla tostatura artigianale dei caffè “specialty”. Il visitatore, in questo modo, può godere di un’esperienza immersiva e totale nel mondo del caffè, dal caffè verde all’estrazione in tazza.

Grazie ad un modello di business totalmente atipico, l’azienda è riuscita a sviluppare una proposta coerente, completa ed evoluta sul caffè, che gli ha consentito, negli anni, di costruirsi una solida reputation all’interno della coffee community dove Sevengrams è considerata come una delle realtà più dinamiche del settore, in grado di sviluppare progetti sartoriali fortemente distintivi.

Massimo Zanetti: “Porterò avanti la Virtus Bologna basket per almeno altri due anni”

0
virtus zanetti segafredo
Massimo Zanetti, è anche il presidente della squadra di basket Virtus Segafredo Bologna (immagine concessa)

BOLOGNA – E’ stato, come sempre, un grande spunto di citazioni e considerazioni l’intervento di Massimo Zanetti, presidente Virtus Bologna, nella conferenza stampa del 3 aprile. Zanetti ha parlato dei risultati sportivi e dei piani futuri della società. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo delle dichiarazioni di Zanetti riportate dal portale d’informazione Sportando Basketball.

Su Ivanovic

“Ivanovic ha la delega per costruire la squadra insieme a Paolo Ronci. È la persona più importante che abbiamo in vista della prossima stagione. Vi confermo che abbiamo già firmato il contratto con lui. L’ho riconfermato, prima di tutto, perché me lo sentivo. E poi perché è un uomo di enorme esperienza: è stato un grandissimo giocatore e ha allenato diverse squadre anche in Eurolega. Sa come rapportarsi con i grandi giocatori, e questo è fondamentale, perché poi in campo ci vanno loro.

L’allenatore è la figura centrale perché ha in mano lo spogliatoio. Abbiamo ricevuto offerte da altri allenatori, ma ho deciso di puntare ancora su di lui. La Virtus ha ancora grande appeal: tutti vorrebbero farne parte, da giocatori o da tecnici”.

Sul momento attuale

“Siamo in testa al campionato. La Coppa Italia l’abbiamo persa contro Milano, non contro una squadra qualunque. Virtus e Milano si equivalgono: in finale può vincere una o l’altra. Ora ci aronteremo di nuovo in Eurolega, e anche lì può succedere di tutto. Abbiamo tutte le carte in regola per giocarci il campionato, e sono molto soddisfatto”.

Sulla gestione del club

“Quando ho rilevato la Virtus, grazie ad Alberto Bucci (che chiama per sbaglio Flavio, ndr), eravamo in Serie A2. Sono passati nove anni.

Segafredo ha investito in media 6 milioni all’anno. Poi con il Covid tutto lo sport si è fermato, non c’erano più incassi da pubblico, e siamo arrivati a spendere anche 13 milioni”.

Sul futuro del club

“Se un giorno arriverà qualcuno con un’offerta seria, siamo aperti a discuterne. Ma servono proposte concrete, non chiacchiere. Il mio obiettivo è portare avanti la Virtus per almeno altri due anni. Poi, logicamente, servirà qualcuno che possa raccogliere il testimone.
Spero di esserci, ovviamente, ma alla mia età basta un colpetto per cambiare tutto”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Morettino, primo caffè coltivato in Italia, è stato partner ufficiale dell’evento première di Vinitaly, salone internazionale del vino e dei distillati

0
morettino
Andrea Morettino, head of sales & marketing di Caffè Morettino, con Stevie Kim, managing director di Vinitaly International (immagine concessa)

PALERMO – Il caffè artigianale siciliano di Morettino ha rappresentato il mondo del caffè a OperaWine, l’esclusivo evento première di Vinitaly, che è andato in scena sabato 5 aprile alle Ex Gallerie Mercatali di Verona. Si è rivelato un appuntamento imperdibile, tra i più affascinanti di tutto il calendario veronese e italiano, organizzato da Veronafiere e Vinitaly in collaborazione con Wine Spectator, rivista americana tra le più autorevoli al mondo.

Morettino, per il terzo anno consecutivo, ha affiancato i 131 migliori vini italiani scelti come ambasciatori del made in Italy nell’appuntamento riservato agli operatori specializzati e alla stampa italiana e internazionale.

Morettino da cento anni seleziona e tosta caffè pregiati a Palermo, nel cuore del Mediterraneo. Ed è proprio dal capoluogo sicialiano che nasce il progetto sperimentale di coltivazione del primo caffè 100% italiano, portato avanti da Morettino, Università di Palermo e Orto Botanico, che ha fatto parlare di sé in tutto il mondo (ne abbiamo parlato qui).

La torrefazione siciliana è stata  presente a OperaWine con percorsi di degustazione sensoriale di Specialty Coffee della Slow Food Coffee Coalition, di cui Morettino fa parte, e pregiati blend di puri Arabica d’altura, preparati in espresso, moka e filtro.

Come nel vino, così anche il caffè è espressione di terroir differenti: condizioni pedoclimatiche e del terreno influenzano gli aromi delle singole origini di caffè, in base al luogo in cui sono coltivati. Aromi che nel caffè sono quasi il doppio rispetto al vino: se in un bicchiere di vino sono 600 le sostanze volatili che contribuiscono alla formazione dell’aroma di un vino, nel caffè sono tra le 1000 e le 1500.

La liaison tra Morettino e mondo del vino parte da lontano, grazie a oltre trent’anni di attività di abbinamenti sensoriali, che dopo OperaWine proseguirà con una serie di appuntamenti tra la primavera e l’estate. Per il settimo anno consecutivo la cantina siciliana sarà partner di Assovini Sicilia per Sicilia En primeur, in programma il 10 maggio a Modica.

Mentre il 6 e 7 giugno la filiera del vino sarà tra i protagonisti del Palermo Coffee Festival, evento firmato Morettino dedicato alla contaminazione tra il mondo degli Specialty Coffee e le filiere del vino, dell’olio e delle altre eccellenze, in programma al Palermo Marina Yachting.

Vending: Gruppo Illiria presenta la nuova area tecnica nella sede di Udine

0
illiria
Il logo di Gruppo Illiria

Gruppo Illiria, azienda simbolo del vending in Italia, ha inaugurato venerdì 4 aprile la nuova area tecnica nella sede di Udine. Grazie ad una superficie complessiva di 500 metri quadrati, di cui 100 di nuova costruzione, l’innovativo spazio dell’azienda rappresenta un significativo passo in avanti verso l’efficienza energetica. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del portale Friuli Sera.

La nuova area tecnica di Gruppo Illiria

UDINE – Innovazione tecnologica e attenzione all’ambiente procedono di pari passo al Gruppo Illiria, azienda leader a livello nazionale nel settore della distribuzione automatica, che ha inaugurato venerdì 4 aprile, la sua nuova area tecnica nella sede di Udine, situata nella zona industriale in via Jacopo Linussio 1.

Il gruppo vanta una presenza consolidata nel Nord e Centro Italia e serve quotidianamente migliaia di clienti attraverso una rete capillare di distributori automatici.

Con una superficie complessiva di 500 metri quadrati, di cui 100 di nuova costruzione, la nuova area tecnica di Gruppo Illiria rappresenta un’eccellenza per l’innovazione e l’efficienza energetica.

L’intervento ha permesso di realizzare una sala lavaggio distributori dotata delle più avanzate tecnologie di aerazione e illuminazione, una sala asciugatura con deumidificazione automatica, una moderna sala tecnica per compressori e idropulitrici, e un impianto di depurazione delle acque reflue gestito interamente da remoto.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Caffè Meletti, lo storico locale di Ascoli Piceno, cambia gestione: la fondazione Carisap alla ricerca di un privato

0
bar storici italia
Al Caffè Meletti di Ascoli Piceno una delle scene più famose del film “I Delfini” di Citto Maselli, con Claudia

Negli ultimi tre anni Caffè Meletti, locale storico situato in Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, ha registrato significative perdite finanziarie che hanno maturato la decisione di affidare la gestione a un soggetto esterno con una procedura pubblica. Tra i possibili candidati, gli attuali gestori del Bar Sestili in corso Mazzini, angolo piazza del Popolo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Peppe Ercoli per il quotidiano Il Resto del Carlino.

Il cambio di gestione di Caffè Meletti e la decisione della Fondazione cassa di risparmio di Ascoli

ASCOLI PICENO – Volta di nuovo pagina il Caffè Meletti. Sta per finire la breve era di gestione affidata all’imprenditrice Annamaria Rozzi. Si torna all’era del privato, così come stabilito dall’Organo di indirizzo della Fondazione cassa di risparmio di Ascoli, proprietaria dello storico locale in piazza del Popolo.

Significative perdite finanziarie registrate negli ultimi tre anni, hanno portato alla decisione di affidare la gestione a un soggetto esterno tramite una procedura pubblica. L’obiettivo principale di questa decisione è minimizzare i costi per la Fondazione, la quale intende anche definire criteri di selezione che tengano conto della valorizzazione del territorio e dei prodotti locali, oltre il semplice profitto.

Tra i papabili, gli attuali gestori del Bar Sestili in corso Mazzini, angolo piazza del Popolo. Ma non sarebbero i soli ad ambire a mettere le mani sul gioiello ascolano. “Il costo per la gestione del Caffè Meletti è stato piuttosto elevato e non è giusto sottrarre queste risorse ad altre progettualità. L’obiettivo, quindi, è minimizzare i costi a carico della Fondazione” spiega a Il Resto del Carlino il presidente della Fondazione Carisap Maurizio Frascarelli. Non è ancora noto l’ultimo bilancio ma, guardando i precedenti, la cifra registrata alla voce perdite è importante.

“Direi proprio di sì, perché parliamo di un milione di euro circa, oltre 300mila euro all’anno e questo non è più possibile” commenta il presidente della Fondazione, sempre come riportato da Il Resto del Carlino, annunciando che la decisione è presa e si sta predisponendo la procedura che culminerà con l’affido della gestione del Meletti ad un privato; un passaggio fondamentale per il buon fine dell’operazione.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Host 2025: la filiera del caffè affronta la sfida della sostenibilità

0
host
Il caffè e la sostenibilità (immagine concessa)

Dai nuovi packaging al recupero degli scarti nei luoghi di piantagione, la filiera vuole continuare a offrire caffè di qualità nonostante i cambiamenti climatici. Leggiamo qui di seguito l’approfondimento in attesa dell’appunto con Host dal 17 al 21 ottobre 2025 pubblicato sul sito ufficiale.

Il caffè e la sostenibilità

Secondo uno studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica PLOS One, entro il 2050 il riscaldamento globale potrebbe ridurre della metà le coltivazioni di Arabica, la varietà di caffè più usata nelle miscele, di cui rappresenta il 60% a livello mondiale.

E questo in un momento cui la domanda sta crescendo: il Centro Studi Mediobanca calcola il consumo attuale in 3,1 miliardi di tazzine di caffè bevute ogni giorno nel mondo, che salirà dell’1-2% l’anno fino al 2030, fino a raggiungere 3,8 miliardi di tazzine.

L’exploit degli specialty coffee e degli iced coffee, insieme all’attenzione della Gen Z per i caffè personalizzati, sono tra i principali driver di crescita, che pongono il settore in prima linea nel coniugare lo sviluppo del business con la crescita sostenibile. Il caffè diventerà un bene di lusso? O saremo in grado di trovare alternative? Lo abbiamo chiesto ad alcuni tra i principali attori della filiera, che saranno presenti nell’area Caffè-Tea di Host 2025.

“Nelle nuove tendenze di estrazione, i protocolli di valutazione sensoriale si rivolgono a un pubblico più vasto”, esordisce Marco Bazzara, quality manager di Bazzara e director della Bazzara Academy. “Per questo è importante attivare nel pubblico una nuova consapevolezza della qualità che deriva da tutti gli anelli della catena: una sostenibilità lungo tutta la filiera, per esempio noi poniamo grande attenzione ai packaging sostenibili”.

A questo proposito commenta Elena Demo, product manager Coffee di Goglio, tra i leader nel confezionamento: “Dopo le capsule, oggi cresce il caffè in grani, non solo al bar, ma anche a casa. Diventano ancora più decisivi gli imballaggi, anche per soddisfare il nuovo regolamento europeo PPWR in termini di ‘design for recycling’ e riciclabilità su scala industriale. Goglio offre una gamma completa di materiali e macchine che soddisfano questi requisiti”.

Tornando al tema della filiera conclude Paola Goppion, amministratore di Goppion Caffè: “Nei luoghi di piantagione le drupe, svuotate dal seme, sono trasformate per generare energia. Inoltre, una recente ricerca italiana ha permesso di trasformare da rifiuto a sottoprodotto l’ultimo residuo di pellicola intorno al chicco verde. Questa attenzione consente di offrire al consumatore un caffè non solo piacevole e senza retrogusti, ma anche equo e sostenibile”.

A Host 2025, a fieramilano a Rho dal 17 al 21 ottobre 2025, si parlerà del futuro del caffè anche nel ricco palinsesto di eventi, che vede il ritorno a Milano del World Barista Championship.

Nescafé Harajuku: a Tokyo il bar con le cabine per dormire

0
tokyo giappone nescafé
Tokyo (immagine: Pixabay)

Nel Nescafé Harajuku di Tokyo è possibile consumare un caffè e dormire in una delle cabine appositamente progettate dotate di sgabelli inclinati, luci regolabili e prese di corrente. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Rebecca Manzi per il portale d’informazione Green Me.

Il Nescafé Harajuku di Tokyo

TOKYO – In Giappone, la cultura del lavoro e l’attenzione al benessere si fondono in una curiosa innovazione introdotta dal Nescafé Harajuku di Tokyo: un pacchetto che, per circa 5 euro, include un caffè e la possibilità di fare un breve pisolino in cabine appositamente progettate.

Questa iniziativa si basa sull’inemuri, un concetto nipponico che unisce il sonno alla presenza, spesso osservato nei microsonni pubblici di chi vive l’intenso ritmo lavorativo giapponese.

Le postazioni per il riposo, situate al piano superiore del locale, non sono né letti né divani, ma spazi simili a cabine telefoniche, dotate di sgabelli inclinati, luci regolabili e prese di corrente.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Lavazza vola col fatturato a 3,35 miliardi, +9,1%, utile netto a 82 milioni, +20,6%, e lancia Tablì, tab al 100% caffè senza involucro, Baravalle: “Crescita negli Usa e coi dazi produrremo di più là”

0
Baravalle con Tablì (foto concessa) lavazza
Antonio Baravalle con Tablì (foto concessa)

TORINO – Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Lavazza ha approvato il progetto di Bilancio consolidato al 31 dicembre 2024. L’amministratore delegato ha infine comunicato i principali indicatori finanziari e presentato Tablì, definendola “una rivoluzione nel mondo del caffè”.

Le parole di Antonio Baravalle, ceo del Gruppo Lavazza:

“L’industria del caffè si trova ad affrontare sfide sempre più complesse, in un contesto macroeconomico e geopolitico critico ed estremamente volatile che vede un aumento costante dei costi delle materie prime. La qualità per noi è fondamentale e rimane la base del nostro rapporto di fiducia con i consumatori, il che significa continuare a far fronte a costi molto elevati.”

Prosegue Baravalle: “In questo quadro, il Gruppo Lavazza ha dimostrato forza e flessibilità, raggiungendo nel 2024 risultati solidi. Le turbolenze hanno richiesto più che mai una costante capacità di adattamento e di gestione dei costi a tutti i livelli, sia operativi che di capitale, mantenendo l’azienda su buoni livelli di redditività. Questo ci ha permesso di continuare a preservare e valorizzare le nostre Persone e di mantenere la capacità di investimento, necessaria per essere sempre più competitivi nello scenario globale del mercato del caffè”.

Lavazza Antonio Baravalle mercato cinese
Antonio Baravalle, amministratore delegato Lavazza

Baravalle conclude: “Il 2025 si è aperto con una traiettoria ancora molto complessa: non solo lo scenario geopolitico sempre più complicato, ma anche ulteriori aumenti record delle quotazioni delle materie prime, a cui si aggiunge l’attuale tematica dei dazi per gli Stati Uniti. Nonostante queste difficoltà, abbiamo sempre voluto mantenere i nostri investimenti in Ricerca e Sviluppo, e nell’anno del nostro 130° anniversario siamo pronti a rilanciare con l’innovativo sistema Tablì, che ci permette di aprire una nuova categoria merceologica – la “tab” fatta 100% di caffè – in un segmento strategico come quello del single-serve”.

Contemporaneamente il Gruppo Lavazza ha presentato in anteprima Tablì, il sistema porzionato innovativo per una nuova esperienza di consumo

La svolta importante non solo per il Gruppo, ma per l’intero settore, è così presentata: il sistema prozionato Tablì – che si compone di una tab 100% caffè e di una macchina appositamente studiata con un sistema di erogazione all’avanguardia – apre una nuova categoria merceologica nel mondo del caffè grazie a una soluzione non presente ad oggi sul mercato.

Secondo la Lavazza Tablì è la prima tab 100% caffè sviluppata a seguito dell’acquisizione nel 2020 di una start up italiana, Caffemotive, e della sua idea di “tab”: da lì, un percorso di innovazione continua che conta oltre 15 nuovi brevetti e che ha rivoluzionato l’idea iniziale, creando un vero e proprio sistema composto da tab e macchina, sviluppando una nuova tecnologia per la produzione della tab e mettendo a punto un progetto su scala industriale, con garanzia di qualità eccellente e costante.

La perfetta combinazione di ricerca e design, infatti, permette di esaltare l’aroma, il colore e il gusto del caffè per offrire un’esperienza sensoriale completa, con una straordinaria qualità in tazza senza bisogno di alcun involucro protettivo per l’estrazione del caffè.

Il segmento single-serve/monoporzionato rappresenta una componente strategica nel mercato globale del caffè, sia in termini di crescita che di adattamento alle nuove esigenze dei consumatori, proponendo soluzioni pratiche e di alta qualità per il consumo domestico di caffè. Nel 2024, il segmento a livello globale ha visto un incremento a volume di oltre il +4% e a valore di oltre il +3%. Le soluzioni di economia circolare sono un fattore di sviluppo del segmento e Tablì si inserisce in questo contesto andando ad affiancare le altre proposte caffè macinato, grani, capsule e cialde del Gruppo Lavazza per il consumo domestico.

La presentazione di Tablì sarà aperta al pubblico dal 6 al 13 aprile in occasione della Milano Design Week 2025, con l’installazione Source of Pleasure realizzata in collaborazione con l’architetta e designer brasiliana Juliana Lima Vasconcellos, un progetto site-specific al centro del cortile del Palazzo del Senato, sede dell’Archivio di Stato di Milano.

Bilancio consolidato: Principali indicatori dell’esercizio 2024

L’esercizio 2024 è stato caratterizzato da un’ulteriore impennata delle quotazioni del caffè, che ha visto aumenti di oltre il +70% rispetto 2023 sia per l’Arabica che per la Robusta, aumento sul quale insiste il perdurare di quotazioni estremamente elevate anche nel 2025 (un aggiuntivo +20% per l’Arabica e +10% per la Robusta nei primi mesi del nuovo anno).

Nel comunicato Lavazza la persistenza dell’aumento del costo delle materie prime e del contesto inflattivo ha avuto un effetto sui prezzi al consumo, impattando negativamente sul potere d’acquisto dei consumatori in tutti i mercati e le geografie. Questo fenomeno ha portato a un calo dei volumi di vendita, generando una contrazione media del mercato del caffè globale di circa il -3,5% solo negli ultimi due anni, a dimostrazione delle difficoltà che l’intero settore sta sostenendo.

Il Gruppo Lavazza ha affrontato queste turbolenze con una forte attenzione nella gestione dei costi a tutti i livelli, sia operativi che di capitale. La strategia del Gruppo si è focalizzata sulla protezione della redditività, per consentire la tutela e valorizzazione dei collaboratori e la capacità di investimento, fondamentale per rimanere competitivi nello scenario globale del mercato del caffè.

Tra gli altri punti di forza, la diversificazione geografica ha consentito di assorbire meglio gli impatti negativi in Europa, confermando la resilienza e la capacità di adattamento del Gruppo in un contesto competitivo difficile. Questo ha permesso di concentrare le energie sulla crescita negli Stati Uniti, con un incremento del 12% del fatturato, e di mantenere una presenza importante e un ruolo di leadership nei mercati europei maturi dove, nonostante un calo dei volumi, il fatturato registra andamenti positivi nelle geografie chiave, come ad esempio Italia e Francia (rispettivamente +4% e +2%).

Entrando nel dettaglio dei risultati, nel 2024 il Gruppo ha registrato una crescita del fatturato sia nel canale Casa (che include tutti i prodotti di caffè che sono destinati all’uso domestico, come le confezioni di caffè macinato, le capsule, le cialde e i chicchi di caffè) sia nel canale Fuori Casa (i prodotti di caffè destinati all’uso in bar, ristoranti, hotel, uffici, distributori automatici), arrivando a 3,35 miliardi, con un +9,1% rispetto al 2023 in cui aveva registrato ricavi per €3,1 miliardi.

L’EBITDA del Gruppo, pari a € 312 milioni, mostra una crescita (+18,6%) rispetto a € 263 milioni del 2023, con un EBITDA margin pari al 9,3%, rispetto al 8,6% del 2023.

L’EBIT si è attestato a € 130 milioni, rispetto a € 97 milioni dell’esercizio 2023

L’utile netto è stato pari a 82 milioni, rispetto ai € 68 milioni dello scorso esercizio (+20,6%).

La posizione finanziaria netta a fine 2024 è negativa per – €511 milioni e riflette le operazioni straordinarie, in particolare l’OPA su IVS Group (IVSG) attuata nell’esercizio 2024.

La struttura dell’operazione su IVS Group – primo operatore nel vending in Italia e secondo in Unione Europea – ha portato all’acquisizione del 49% di IVSG tramite OPA, e successivo delisting. È previsto un eventuale esercizio delle opzioni a partire dal 2027, in seguito alle quali, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari, il Gruppo Lavazza potrebbe acquisire il controllo su IVSG.

Lavazza Antonio Baravalle
Antonio Baravalle Lavazza

“Il 2024 ha segnato il primo anno completo dall’acquisizione di MaxiCoffee, avvenuta a marzo 2023, i cui risultati hanno confermato le previsioni, attestandosi su livelli consistenti e rafforzando la strategia multibrand del Gruppo Lavazza. Inoltre, l’OPA lanciata ad aprile scorso su IVS Group e il possibile esercizio delle opzioni a partire dal 2027 contribuirebbero a consolidare la posizione del Gruppo, garantendo l’espansione futura del nostro portafoglio e delle nostre capacità, con un focus particolare sui canali Distribuzione Automatica e OCS (Office Coffee Service) – aggiunge Antonio Baravalle, ceo del Gruppo Lavazza “Continuiamo a guardare avanti, con l’espansione in Nord America, il consolidamento in Europa come leader omnichannel (con focus su Italia, Francia, UK e Germania), lo sviluppo del segmento single-serve anche con Tablì e la crescita in Cina attraverso i coffee shop realizzati con il nostro partner Yum China”.

I dipendenti del Gruppo nel 2024 sono oltre 5.500 nel mondo

Lavazza, sempre in ottica di integrazione dei principi ESG nel proprio modello di business, considera il capitale umano la risorsa primaria per un percorso di sviluppo sostenibile e di lungo termine per un Gruppo che sta diventando sempre più globale, e continuerà a investire nelle persone per promuovere un clima lavorativo positivo, inclusivo e guidato da merito ed equità, in cui sono coniugate le esigenze di flessibilità organizzativa e produttiva con quelle di un migliore work-life balance (tra cui esteso programma welfare, possibilità di smart working di 10 giorni al mese, congedi care-giver e di paternità ampliati, “venerdì brevi” nei mesi estivi).

Anche nel 2024, in linea con le pratiche consolidate e previste nell’ambito dei contratti integrativi aziendali, tutti i dipendenti sono stati attivamente coinvolti e hanno beneficiato di sistemi incentivanti, progettati per premiare e favorire una cultura orientata al raggiungimento degli obiettivi.

Le cifre erogate in Italia, a fronte del raggiungimento dei risultati 2024, si confermano ancora una volta molto significative, anche perché collegate a sistemi di ridistribuzione del valore effettivamente generato, arrivando a riconoscere un premio per obiettivi che, sia per gli uffici direzionali che per le principali unità produttive italiane, ha raggiunto un importo fino a 3.800 euro lordi per ogni Persona.

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse.

È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi. La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da 130 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione rivolta al tema della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – considerata da sempre un riferimento per indirizzare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore sostenibile per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.

Matteo Parisi e Viola Cereda, Vinhood: “Con l’app troviamo il caffè più adatto a ciascuno”

0
vinhood
Matteo Parisi, cofounder di Vinhood (immagine concessa)

MILANO – Vinhood è una realtà nata nel 2016 con l’idea di connettere il mondo dei consumatori con quello delle aziende. Inizialmente era focalizzata solo sulla filiera del vino (da qui l’origine del nome) ma, con il tempo, il brand ha cominciato a specializzarsi anche attraverso il caffè.

Grazie all’innovativa web app, Vinhood suggerisce il caffè più adatto a ciascun utente, ponendo una serie di domande sulle preferenze alimentari necessarie all’algoritmo per calcolare il profilo sensoriale e aiutare il consumatore finale ad una scelta più consapevole.

Per saperne di più, abbiamo chiesto a Matteo Parisi, co-founder dell’azienda e a Viola Cereda, responsabile del dipartimento Sensory, maggiori informazioni sul progetto.

Parisi, come è nato Vinhood e con quale scopo?

Parisi racconta: “Siamo nati nel 2016 con l’obiettivo di mettere in contatto il mondo dei consumatori e quello della filiale di prodotto. Abbiamo iniziato con il vino per poi passare anche al caffè. Il nostro core business è lo studio e il lavoro sul gusto. Andiamo a creare esperienze di ingaggio che trasformiamo successivamente in strumenti, i quali vengono donati ai consumatori per comprendere meglio il loro gusto personale, conoscendo il loro palato tramite domande appositamente studiate sulle abitudini gustative.

Questo ci dà modo, grazie al nostro algoritmo proprietario, di comprendere le loro risposte e analizzarne gli impatti sulle essenze gustative. Il nostro modello proprietario riesce quindi dalle risposte date e le logiche algoritmiche sottostanti a formare in seguito il profilo del palato.

Sul caffè, ad esempio, abbiamo cinque caratteri di gusto. E, una volta che è stato formato il carattere del gusto del cliente, vengono consigliati i caffè perfetti in base al suo profilo. Questo sistema è stato scelto da varie aziende per ingaggiare i propri consumatori. Ad oggi lavoriamo con più di 40 Paesi al mondo.

Raccogliamo una serie di dati con cui studiamo i trend di gusto dei mercati, grazie ai quali aiutiamo le aziende anche a comprendere e a predire i gusti che ci saranno, in maniera tale da ottimizzare o lanciare un nuovo prodotto e capire come entrare al meglio in un determinato settore.

L’app di Vinhood (immagine concessa)

Abbiamo sia un dipartimento dedicato alla sensory data, formato da data analist del gusto, sia da esperti del prodotto, perciò composto da sommelier del vino fino ad arrivare ai caffesperti. Ogni specifico prodotto deve essere trattato con i rispettivi esperti del settore. Oltre a questo, sempre per rimanere nell’ambito del caffè, abbiamo una grande rete di aziende torrefattrici e di istituzioni, come l’Università di Firenze Scienze Sensoriali, con cui collaboriamo ogni volta che facciamo studi approfonditi o abbiamo progetti a tema”.

Come curate l’aspetto della sostenibilità?

Il progetto Vinhood nasce dalla mission di educare i consumatori. Non andiamo a proporre brand di caffè o miscele a caso ma vogliamo essere il punto di riferimento per educare il consumatore ad essere indipendente e ad arrivare ad un acquisto consapevole in piena autonomia.

Oltre a ciò, aiutiamo con i nostri dati e la conoscenza di trend di gusto le aziende a lavorare con i prodotti free from come, ad esempio, low sugar o no fat. Grazie alla collaborazione con Vinhood si rendono questo tipo di offerte più accessibili a tutti, a livello gustativo.

Il test del gusto (immagine concessa)

In alcuni supermercati, come Iper o Conad, sono presenti i nostri totem digitali, focalizzati su vino e birra, grazie ai quali il consumatore può riapprendere meglio determinati contenuti, in maniera tale da aiutarli verso una scelta più consapevole del prodotto.

 Inoltre, sempre sulle schede di prodotto, ci sono anche informazioni sulla parte sostenibile dedicata alla componente packaging”.

Avete partecipato al SIGEP. Avete riscontrato interesse da parte delle aziende?

“Assolutamente sì. Abbiamo partecipato per incontrare i nostri clienti di persona e per conoscere nuove realtà, anche sul fronte del caffè, per raccontare loro il nostro percorso. L’apertura mentale verso l’innovazione e l’interesse al comprendere sempre di più i gusti del consumatore nel settore del caffè sono in rapida ascesa, soprattutto se paragonati al periodo pre-Covid. Ci sono molte più realtà interessate nel modo in cui si sta modificando il consumo diverso del prodotto.

Il nostro test che abbiamo introdotto è un modo per lanciare un approccio che parte dai consumatori stessi”.

Questo interesse si riscontra anche nella web app di Vinhood?

“Assolutamente. Riscontriamo un forte utilizzo dei nostri servizi di ingaggio. Sia dai dati inviati dai clienti che da quest’ultimi che ci chiamano per avere questo servizio. Stesso discorso vale per i progetti sensoriali: il 75% dei nuovi prodotti fallisce entro un anno dal lancio.

Più della metà di questi riscontrano la causa del fallimento nel momento della verità in cui i clienti assaggiano il prodotto per la prima volta. Questo fa capire quanto sia importante il gusto nel prodotto.

Le aziende, ad oggi, per creare un nuovo prodotto spendono in media 1-2 anni di sviluppo e possono arrivare a pagare fino 2 milioni di euro. Perciò aiutiamo le aziende ad accorciare e a risparmiare per la creazione del prodotto. Bisogna calcolare anche questo aspetto quando si parla di sostenibilità considerando che aiutiamo a mitigare gli sprechi. C’è dunque sempre un maggiore attenzione anche da parte delle aziende”.

Nell’app è possibile interagire con gli esperti del caffè e creare così un forte senso di community

“L’app propone al cliente varie esperienze e anche appuntamenti, proposti da noi o da nostri partner, dove spingiamo ad interagire direttamente con la filiera confrontandosi con i più esperti: ciò rende il consumatore finale sempre più consapevole nei suoi acquisti”.

Cereda, come viene studiata la taste identity del consumatore? Quali parametri e domande avete scelto per indicare qual è il caffè più adatto per ciascuno nell’app?

Viola Cereda spiega: “Il nostro approccio allo studio della taste identity del consumatore si basa su un modello di segmentazione degli individui in base alle loro preferenze sensoriali.

Viola Cereda (immagine concessa)

Attraverso quello che chiamiamo “Test del Gusto” analizziamo parametri chiave come dolcezza, amarezza, acidità e la preferenza per specifiche famiglie aromatiche, parametri che ci aiutano a definire le preferenze degli individui e calcolare il loro profilo. Una volta ottenuto il profilo dell’individuo capiamo qual è il prodotto che presenta le caratteristiche sensoriali più vicine ad esso.

Per determinare il caffè più adatto a ciascun utente, poniamo una serie di domande sulle preferenze alimentari necessari all’algoritmo per calcolarne il profilo (taste identity).

Successivamente l’algoritmo confronta questo input con i profili dei prodotti, garantendo una raccomandazione personalizzata. Questo metodo ci permette di andare oltre le semplici dichiarazioni di preferenza, individuando pattern più profondi e aiutando i consumatori a scoprire il caffè più in linea con la loro identità sensoriale”.

Com’è il palato degli italiani riguardo il caffè? Come si differenzia dall’estero?

Sulla base dei dati a nostra disposizione, possiamo affermare che in Italia il segmento di consumatori più abbondante predilige ancora caffè torrefatti, caratterizzati da una nota amara moderata e da note aromatiche scure di cacao o cioccolato. Questa preferenza è probabilmente influenzata e rafforzata dalla grande familiarità con l’espresso, che rappresenta un elemento centrale nella quotidianità di molte persone.

Tuttavia, esiste anche un altro segmento di consumatori con un gusto orientato verso caffè dall’acidità delicata, in cui la dolcezza resta percepibile grazie a una torrefazione meno intensa e le cui note aromatiche si allontanano da quelle più scure e spazio tra note più fruttate e dolci. Ciò che risulta interessante è che questa tipologia di consumatori è molto più diffusa in altri Paesi, come ad esempio in Francia”.

Mercati: ecco come i dazi di Trump potrebbero cambiare il commercio mondiale del caffè

0
specialty mercati rossi Brasile caffè UE futures specialty Etiopia
Chicchi di caffè tostato (Image by Couleur from Pixabay)

MILANO – Il tonfo delle borse, all’indomani dell’annuncio dei dazi di Trump, non contagia i mercati del caffè, che subiscono perdite contenute: a Londra la prima posizione chiude addirittura in rialzo. In una giornata in cui Wall Street ha bruciato 2.000 miliardi di dollari, i listini europei 422 miliardi di euro e il petrolio è arrivato a perdere il 7%, i futures del caffè hanno registrato ribassi contenuti riflettendo fondamentali solidi, ma anche i timori che le tariffe elevate imposte ad alcuni importanti paesi produttori possano gravare sulla supply chain degli Stati Uniti, il massimo paese consumatore mondiale di caffè.

A dare supporto ai mercati hanno contribuito inoltre l’andamento negativo del dollaro e il taglio della stima sulla produzione brasiliana da parte di StoneX.

A New York, il contratto per scadenza maggio è arretrato di meno dell’1% (360 punti), a 385,25 centesimi.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.