sabato 12 Luglio 2025
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Bloom, a Treviso la caffetteria specialty con spazio co-working, il titolare Davide Fabris: “Ribaltiamo il panorama nel Trevigiano”

TREVISO – A pochi minuti a piedi dalla piazza dei Signori, ubicata nel cuore di Treviso, presso via San Liberale 10, sorge Bloom, l’innovativa caffetteria che fonde spazio co-working con ristorazione di alta qualità e un occhio di riguardo per lo specialty coffee. Il locale è nato il 27 settembre del 2019, pochi mesi prima del covid, ma l’idea arriva un anno prima quando il titolare Davide Fabris e il suo socio si sono recati in Olanda, dove hanno trovato una concezione completamente differente da quella italiana del significato di caffetteria e di attenzione al cliente con una vasta offerta di tipologie del caffè.

Davide Fabris riflette: “Ho sempre visto il caffè come un bene di consumo veloce. Con il corso degli anni sono giunto alla conclusione che la qualità è tutt’altra cosa. Nonostante si parli spesso del valore irraggiungibile dell’espresso italiano la verità è che non sempre, nel Bel Paese, il caffè è valorizzato come dovrebbe. Un esempio? Le recenti inchieste di REPORT che hanno gettato luce e consapevolezza su un mondo che, purtroppo, non è avanzato come si penserebbe in Italia”.

L’offerta di Bloom (immagine concessa)

Bloom: la caffetteria co-working di Treviso

Il consumatore sta diventando sempre più consapevole nei prodotti che sceglie: dalla carne, al vino fino a passare alle materie prime. Perciò perché questa attenzione non è riservata al caffè? Da qui l’idea di Bloom.

Fabris continua: “Bloom è nato come caffetteria di stampo europeo. La tipologia di clientela è medio-alta. Il prezzo del caffè parte da 2,20 euro e, con determinati filtri, è possibile arrivare a spendere 5 o 6 euro”.

Oltre al classico caffè espresso, da Bloom è possibile richiedere estrazioni alternative come il caffè filtro con il v60, aeropress e chemex. C’è di più: il locale varia quanto più possibile la qualità e l’origine dei prodotti. Ogni giorno c’è una scelta di 4 o 5 monorigini ed è possibile acquistare il caffè in grani o macinato.

Fabris aggiunge: “Da Bloom cerchiamo anche di fare cultura. Va bene che il cliente venga da noi per un semplice espresso ma propongo anche la vendita di accessori che servono per fare il caffè a casa come grinder, bilancini, filtri, french press e così via. In tal modo il consumatore finale si fidelizza e impara di più su questo mondo. Stiamo cercando di ribaltare il panorama nel Trevigiano. È un percorso lungo e difficile ma siamo sulla buona strada. All’inizio il filtro è stato accolto con diffidenza ma oggi ne vendiamo una media di 20 tazze al giorno. In più, 1 persona su 5 prende lo specialty al posto dell’espresso. Il nostro obiettivo è ripercorrere il percorso del vino e creare una maggiore attenzione verso il caffè. In quattro o cinque anni penso che si potrà distinguere nettamente la caffetteria più specializzata dal semplice bar di quartiere”.

“Inoltre” prosegue Fabris “nel breve periodo vorrei eliminare il blend e sostituirlo con un home blend specialty caratterizzato da una prima e distinta nota di acidità, per avvicinare sempre di più il cliente a questo mondo. Nel giro del 2027 prevedo di sostituire completamente il blend e avere semplicemente il single origin in espresso”.

E in effetti a Milano, Bergamo, Roma e nelle principali città del Bel Paese stanno nascendo sempre più caffetterie specializzati che offrono caffè specialty di alta qualità. Ma Bloom è diverso: è stato creato come locale co-working. Il piano terra offre un bistrot di stampo internazionale in cui si serve la colazione salata tipica dei Paesi del nord Europa con proposte come avocado toast e uova strapazzate.

L’offerta non trascura ovviamente la qualità dei prodotti italiani come la pasticceria fatta in casa e una particolare attenzione per le intolleranze. Il banana bread, ad esempio, è senza lattosio e la torta del giorno è senza glutine per avere una maggiore flessibilità nei confronti della clientela. Stesso discorso vale per il cappuccino che è proposto con latte vaccino o con le bevande vegetali (soia, mandorla, cocco e avena).

La preparazione del v60 (immagine concessa)

L’offerta prosegue con la pausa pranzo con un menù di 32 portate dal sapore internazionale. Ma torniamo all’aspetto co-working: al primo piano c’è un’area di 140 metri quadrati con un soppalco open space moderno dove le persone possono lavorare e studiare con tutte le comodità grazie ad una connessione wi-fi privata, stampante e la presenza armadietti.

Fabris aggiunge: “Il design del locale è stato realizzato dagli architetti Storage Associati di Milano che hanno sfornato progetti del calibro del ristorante Lùbar. Le vetrate ampie di Bloom ricordano il Nord Europa. Abbiamo ben diviso le due aree del locale: nello spazio co-working non si può mangiare e al piano terra non si usa il computer ma in tutte le zone di Bloom si può bere, soprattutto il caffè che è il vero protagonista”.

Anche il co-working è stata una scommessa vincente considerato l’alto numero di lavoratori in smart working, un fenomeno che ha visto una grande crescita dall’avvento del Covid.

“Ogni giorno ospito nell’area co-working intorno alle 30 persone tra lavoratori e studenti” conferma Fabris.

La sostenibilità è inoltre un tema importante che rispecchia i valori di Bloom. Lo scorso anno il locale ha vinto il premio FIPE Green, assegnato durante la Veneto Food Excellence, per l’uso di materiali eco-sostenibili: dall’uso dei detersivi ecologici all’uso dell’attrezzatura.

“Abbiamo trovato la nostra anima e identità di locale. L’obiettivo di ora è quello di consolidarmi sempre di più all’interno delle caffetterie in Italia. Recentemente sono stato inserito all’interno della Guida del Gambero Rosso. Per il futuro invece vorrei aprire altri punti vendita in diverse città” conclude Fabris.

Savini Group presenta il nuovo Sebastian Cafè a Milano

A Milano vicino il Castello Sforzesco apre il nuovo Sebastian Cafè di Savini Group. Il locale propone un menù ricco ed equilibrato, che spazia dai grandi classici della cucina mediterranea. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione adnkronos.

Il Sebastian Cafè a Milano

MILANO – Il gruppo Savini amplia il proprio portfolio di brand dedicati alla ristorazione e all’ospitalità con un nuovo indirizzo in pieno centro a Milano, precisamente in via Dante 18, a due passi dall’imponente Castello Sforzesco: Sebastian Cafè.

Con 120 mq di superficie, 64 posti a sedere interni e un dehor che può ospitare fino a 70 commensali, Sebastian Cafè offre i propri servizi a cittadini e turisti di passaggio dalle 8 alle 23, 7 giorni su 7 per 365 giorni all’anno. Dalle ricche colazioni, al brunch, passando per un aperitivo fino ad arrivare alla cena e dopocena, il nuovo locale propone un menu ricco ed equilibrato, che spazia dai grandi classici della cucina mediterranea, ai piatti della tradizione milanese e alle specialità regionali.

Come sottolinea Sebastian Gatto, ceo di Savini Group, partendo dalla considerazione che nell’asse che va da piazza Castello al Duomo c’è un’offerta ristorativa molto turistica, Sebastian Café si è posto l’obiettivo di creare un ambiente con una maggiore ricercatezza, sia dal punto di vista estetico che di offerta alimentare.

Il locale ha, ad esempio, una proposta molto ampia e curata per le colazioni, non così facile da trovare a Milano, che strizza l’occhio all’healthy, con proposte pensate per chi la mattina si allena nel vicinissimo Parco Sempione e poi ha bisogno di ricaricare le energie. Un grande lavoro è stato fatto per mantenere dei prezzi assolutamente accessibili rispetto alla zona in cui Sebastian Café è situato, con anche proposte di business lunch.

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I prezzi al bar sono cresciuti del 3,7%, dice la Fipe

ROMA – L’inflazione nei servizi di ristorazione resta sul +2,9% anche a gennaio 2025, così come la variazione tendenziale della ristorazione commerciale (+2,9%). La dinamica dell’inflazione generale registra un lieve rimbalzo, salendo a +1,5% da 1,3% di dicembre 2024 a seguito della marcata accelerazione dei prezzi della componente regolamentata dei beni energetici. Leggiamo di seguito la nota pubblicata dall’Ufficio Studi Fipe.

Bar

La variazione tendenziale dei prezzi del bar si attesta a gennaio 2025 a +3,7%. Le variazioni tendenziali sopra la media riguardano i prodotti di gelateria e pasticceria (+4,0%).

(dati: Centro Studi Fipe)

Ristoranti

Nei ristoranti tradizionali gli aumenti su gennaio 2024 si attestano sul +2,8% mentre per le pizzerie sul +2,4%. I prezzi della gastronomia registrano +2,8% e il delivery +3,9% rispetto all’anno precedente.

(dati: Centro Studi Fipe)

Mense

I prezzi delle mense registrano una variazione del 3,5 % nel confronto con gennaio 2024.

(dati: Centro Studi Fipe)

Firenze, dehors: scadenza delle concessioni prorogata fino al 15 novembre ma vietati i nuovi permessi per l’area Unesco

Sono state prorogate fino al 15 novembre i termini per la scadenza delle concessioni dei dehors a Firenze. Inoltre è stato approvato il divieto di rilasciare nuove autorizzazione nell’area Unesco. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Luca Gasperoni per Il Corriere della Sera.

I dehors a Firenze

FIRENZE – Proroga della scadenza delle concessioni per dehors e tavolini accordata fino al prossimo 15 novembre ma, a sorpresa, anche il divieto di rilasciare, con lo sguardo rivolto alla stagione estiva, nuove autorizzazioni nel perimetro dell’area Unesco, già arrivato a saturazione.

A una settimana dal confronto con le associazioni di categoria fiorentine — Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato — e dopo una serie di richieste Palazzo Vecchio mette la parola fine alla telenovela sui dehors.

Rimandando con la terza proroga da inizio mandato la scadenza all’autunno, nella speranza che allora il Governo abbia finalmente varato una normativa organica sul tema, ma disattendendo uno dei desideri delle associazioni di categoria, la riapertura delle autorizzazioni in centro storico.

La proroga inoltre non riguarderà le occupazioni straordinarie autorizzate in ampliamento dei dehors ordinari (tutte fuori dall’area Unesco), che pertanto decadranno il 14 marzo.

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I baristi di Valsamoggia uniti per la tazzina a prezzo fisso di 1,40 euro

Parte l’iniziativa di 25 locali di Valsamoggia, Bologna, per stabilire qualità e costo del caffè a 1,40 euro con la benedizione dell’Ascom. L’idea è partita da Lorenzo Guccini del bar Dolci tentazioni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Gabriele Mignardi per il quotidiano Il Resto del Carlino.

I baristi di Valsamoggia per la tazzina a prezzo fisso: l’iniziativa

VALSAMOGGIA (Bologna) – Non sarà proprio un marchio di qualità, ma la rete informale e volontaria tra un gruppo di bar della Valsamoggia interessati a condividere alcune scelte strategiche, come quello del prezzo del caffè, ha già esordito dal primo marzo con una chat che finora mette in rete 25 locali diffusi dai Bortolani a Ponte Samoggia, nei centri storici di Bazzano, Crespellano, Castello di Serravalle, Monteveglio e Savigno.

Iniziativa di Lorenzo Guccini di Dolci tentazioni, alla Muffa, con l’incoraggiamento di Medardo Montaguti, vicepresidente di Confcommercio Ascom, che da uno dei suoi osservatori diretti a Monteveglio guarda con favore alla collaborazione tra esercenti di locali pubblici, che sulla spinta della congiuntura economica rispondono alla sfida dei tempi offrendo nuovi servizi utili alla comunità di riferimento.

“Senza però venire meno a un elemento distintivo che è la qualità del prodotto, a partire dal caffè”, sottolinea Montaguti. Parafrasando la famosa battuta di Nino Manfredi, che ricordava come il ‘caffè è un piacere se non è buono che piacere è’, il primo obiettivo dei baristi di Valsamoggia è quello di proporre il prezzo consigliato della tazzina a 1,4 euro.

“Alcuni, come noi, avevano già adeguato il prezzo al pubblico come effetto diretto degli aumenti della materia prima, poi dell’energia, del personale e delle tasse – chiarisce Lorenzo Guccini come riportato da Il Resto del Carlino –. Ma la prima esigenza è stata quella di non abbassare il livello qualitativo di uno dei prodotti-simbolo dell’eccellenza italiana”, spiega con profusione di dati sull’aumento del prezzo mondiale del caffè, dell’energia e dei diversi fattori che entrano nel costo finale di una tazzina.

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Rhea presente a HIP – Hospitality Innovation Planet 2025 tra innovazione e sostenibilità a Madrid, 10-12/03

MILANO – Rhea sarà presente a HIP – Hospitality Innovation Planet 2025, evento di riferimento per il settore horeca che si terrà a Madrid dal 10 al 12 marzo. Presso il suo stand 6C344, Rhea offrirà un’esperienza coinvolgente per raccontare la sua visione dell’ospitalità, con un focus su qualità, varietà delle bevande, design e sostenibilità.

Qualità e personalizzazione: un’ospitalità tailor made

Il momento che quotidianamente dedichiamo ad una pausa, staccando la testa dalle nostre attività accompagnati da un caffè o una bevanda: è in questo spazio che Rhea porta la sua proposta costruita su misura a HIP25, dove design, automazione e creatività nelle ricette si fondono in un momento di qualità e piacevolezza.

A HIP25 i visitatori potranno conoscere e testare l’ampia offerta, sia di macchine che di servizi, che l’azienda mette a disposizione per realizzare soluzioni tailor made di qualità.

La linea table-top rhTT1 corredata con la Fresh Milk machine rhMM2 consente la preparazione di un’ampia gamma di bevande calde e fredde a base di caffè, latte fresco e alternative vegetali, sempre con la massima attenzione alla qualità ed al rispetto degli ingredienti. I visitatori potranno anche degustare una delle ricette gourmet di Rhea, il Cappuccino Panettone, un omaggio “in tazza“ alla tradizione pasticcera italiana apprezzata in tutto il mondo.

Allo stand sarà presente anche la gamma dei modelli free-standing rhFS1 e rhFS2 in combinata con le macchine snack Saphirh, per ribadire il concetto di ospitalità e automazione di Rhea anche nelle “grandi”, a conferma del costante e concreto impegno dell’azienda per un “vending“ che deve rispondere efficacemente ad una richiesta di maggiore qualità sempre più diffusa tra i consumatori: varietà delle ricette e personalizzazione delle soluzioni, per un’offerta che sia connessa e rispettosa dell’ambiente.

Non ultimo, il design Made in Italy delle macchine, capace di adattarsi e valorizzare ogni contesto. Dal retail agli uffici, dagli spazi pubblici a quelli privati come le lounge e fino all’hotellerie, Rhea mette a disposizione dei clienti i propri consulenti per creare un’esperienza su misura per la propria attività, offrendo ai consumatori una coffee experience unica.

Impegno per la sostenibilità: l’iniziativa ESG di Rhea

La sostenibilità è da sempre un pilastro della filosofia di Rhea, fortemente e responsabilmente impegnata nel dare il proprio contributo al raggiungimento dei comuni e sfidanti obiettivi per assicurare una vita ed un mondo migliore alle presenti e future generazioni.

L’iniziativa ESG di Rhea è stata pensata per incentivare comportamenti virtuosi e rendere più sostenibile il settore della distribuzione automatica. L’azienda offre un contributo dedicato a chi aderisce, destinato al finanziamento di politiche di sostenibilità. Un impegno concreto che Rhea porta avanti in sinergia con i propri clienti, in linea con gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile.

César Ouro, CEO di Rheavendors Apliven, sarà speaker mercoledì 12 marzo alle 12, a un evento di HIP dal titolo “Automatic Restoration: New Environments; New Opportunities” approfondendo il tema così importanti per Rhea della sostenibilità, insieme al concetto di “Design for all”. Durante il suo intervento, illustrerà come l’innovazione possa contribuire a un’ospitalità sempre più accessibile ed inclusiva.

Uno sguardo al futuro: innovazione con Barista On Demand

HIP 2025 riserva a Rhea uno spazio dedicato all’innovazione, situato nello stesso padiglione dello stand dell’azienda e adiacente a The Kitchen Lab. Qui sarà protagonista Barista On Demand, una caffetteria a guida autonoma che rivoluziona l’esperienza della pausa caffè, integrando mobilità, intelligenza artificiale e Internet of Things.

Barista On Demand (immagine concessa)

Barista On Demand trasforma il consumo di caffè da un modello “coffee to go” a un concetto “coffee go to”, diventando un emblema del consumo del futuro e di un nuovo modello di business più sostenibile ed efficiente.

La scheda sintetica di Rhea Vendors Group

Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di macchine per la pausa caffè. Da oltre sessant’anni, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy.

Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 10 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura della pausa caffè in 100 Paesi di tutto il mondo. Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione.

Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore per accrescere l’esperienza della pausa caffè.

Horeca Expoforum: a Torino l’evento con più di 200 brand tra masterclass e approfondimenti, 16-18/03

TORINO – Dal 16 al 18 marzo 2025, al Lingotto Fiere di Torino GL events Italia organizza Horeca Expoforum, evento di riferimento per il settore della ristorazione, dell’ospitalità e del food & beverage. L’appuntamento, che si aprirà ufficialmente il 16 marzo con il taglio del nastro (ore 10.30) nella Horeca Expoforum Arena alla presenza delle istituzioni, trasformerà Torino nel centro dell’innovazione horeca, con oltre 14.000 mq di area espositiva, più di 200 brand e un programma ricco di eventi, showcooking e competizioni.

Tante le novità della seconda edizione tra nuovi espositori, competizioni mai ospitate a Torino, come le selezioni italiane del Bocuse d’Or, collaborazioni inattese, come con l’ospedale Humanitas Gradenigo su gusto e olfatto, e azioni antispreco in collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte.

“Con Horeca Expoforum offriremo ai visitatori un’esperienza completa, tra novità di prodotto, attrezzature all’avanguardia e tendenze emergenti nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza – dichiara Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia -. Attraverso gli espositori e i tanti professionisti presenti, racconteremo una filiera fondamentale per l’economia, essenziale per il turismo, indispensabile per la popolazione locale. Uno spaccato multiforme, rappresentato in Italia da quasi 460 mila imprese, il 6,4% delle quali in Piemonte”.

Tendenze, eccellenze e novità a partire dalla prima colazione

Horeca Expoforum 2025 sarà l’occasione per esplorare le nuove frontiere del settore, dalle più avanzate tecnologie per la ristorazione alla mixology d’autore. Il percorso espositivo toccherà il mondo della pasticceria, della torrefazione, del vino, della birra artigianale, dei servizi e molto altro.

A Torino, città nota per la sua tradizione della colazione e i suoi caffè storici, si parlerà di nuove tendenze per il primo pasto della giornata, con protagonisti del territorio che strizzano l’occhio alla pasticceria francese come Dutto Distribuzione che presenterà, tra le altre cose, Icons Pain au Chocolat e il burroso e fragrante Icons Croissant. Tra i protagonisti delle materie prime per la colazione e molto altro: Puratos Rossetto farà il suo debutto a Horeca con l’offerta di materie prime per panificazione, pasticceria e gelateria. Non mancheranno le farine d’eccellenza come la padovana Petra® macinata a pietra e a cilindri nel secolare molino della famiglia Quaglia, e le produzioni gluten-free di Molino Peila (TO), leader nella lavorazione di mais, riso, legumi e superfood.

Oltre il food: soluzioni innovative per l’ospitalità

Accanto a prestigiosi nomi del food and beverage, come Barilla, Lurisia e Costadoro, Horeca Expoforum offrirà una panoramica completa sulle forniture alberghiere e sulle innovazioni tecnologiche.

Tra le aziende presenti: Damarila TNT (Salerno), specializzata in tovagliato monouso in “non tessuto”, 6DOF LABS (Lecce), con la lampada da tavolo smart “Lumen” attraverso cui si può accedere a tutti i servizi del locale e chiamare il cameriere, Atelier dell’Albergo (Cuneo), con proposte per il settore hôtellerie, RCA Imballaggi Flessibili (Torino), azienda al femminile, con soluzioni di packaging personalizzate, Menumal (Lucca) che presenta un’innovativa piattaforma per la gestione digitale dei menù.

Per l’indispensabile gestione finanziaria e amministrativa, saranno presenti realtà come CEI System, riferimento torinese (con filiali a Milano e Roma) nella progettazione di sistemi di cash management, e SI-BA, anch’essa torinese, specializzata in registratori di cassa e software per la ristorazione.

In tema di ospitalità, anche Federalberghi Torino è al fianco di Horeca Expoforum, rimarcando una volta di più come il mondo Horeca sia strettamente legato al comparto turistico-ricettivo e rappresenti un asset strategico per lo sviluppo del territorio.

Nuovi protagonisti e ritorni eccellenti

Numerosi i ritorni, dopo il successo della precedente edizione, come Orogel Food Service (Cesena) che supporta i professionisti della ristorazione con soluzioni vegetali surgelate di alta qualità, o Bob Robotics (Treviso), che propone il suo rivoluzionario robot progettato per alleviare i lavori più ripetitivi del servizio in sala.

Insieme a loro tante nuove presenze, tra cui Meatyco (Torino), con selezioni di carni pregiate, La Casa della Tuta, storico punto di riferimento torinese per l’abbigliamento professionale, dalla Valle d’Aosta, Altura (Verres) che porta le sue eccellenze nell’affumicatura di pesce d’acqua dolce, il genovese Pesto di Prà, gli originali e gustosi burger bun di patate al gusto americano della vicentina Mr Dobelina.

Tra le novità spiccano inoltre Enel, ad Horeca per offrire soluzioni innovative nel campo dell’energia e della sostenibilità, e la torinese This Unique che propone assorbenti compostabili per signora, con dispenser di varie tipologie, da posizionare nei bagni di hotel e ristoranti.

Formazione, competizioni e spettacolo – Qui tutti gli eventi

Horeca Expoforum sarà una vetrina espositiva, ma anche un’occasione di formazione e networking. Grazie alla collaborazione con le più importanti associazioni di settore come IFSE (Accademia di Alta Cucina di Piobesi Torinese), Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani) e FIC (Federazione Italiana Cuochi), i visitatori potranno assistere a showcooking, masterclass e workshop.

Horeca Expoforum 2025 offrirà un’agenda dinamica tra:

  • Showcooking live con chef stellati e maestri pasticceri
  • Masterclass sulla pizza, con focus su impasti innovativi e tecniche di cottura, grazie alla Scuola Italiana Pizzaioli
  • Workshop su digital marketing e social media, per ottimizzare la comunicazione nel settore Horeca
  • Competizioni come Best Student Selection, Lady Chef, organizzate da Unione Regionale Cuochi Piemonte, o il programma realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Pièce, che darà spazio a contest e approfondimenti dedicati alle eccellenze piemontesi, dal cioccolato al gelato, mentre SCA Italy curerà competizioni e workshop per gli appassionati di caffè, con il ritorno del Master Coffee Grinder Championship, dedicato ai migliori baristi e tecnici del settore, ideato da Fabio Verona.

Dall’unione di TOradio e del blog Eat Piemonte per la prima volta nasce inoltre Horeca Social Room, uno spazio dedicato al racconto del cibo e beverage, attraverso la voce di imprenditori e artigiani, che verrà diffuso in radio e sui canali social. Il progetto è realizzato con il supporto degli espositori Pasta Girardi, Costadoro Caffè, Centrale del Latte di Torino, Talea Creativa, Astec Cucine Professionali, oltre a Perrero Experience.

Per la prima volta a Torino le selezioni italiane del Bocuse d’Or

Grande attesa per la squadra che conquisterà l’accesso alla finale europea del 2027 del più importante concorso di alta cucina al mondo, il Bocuse d’Or. Organizzato in collaborazione con FIC, il 18 marzo il contest vedrà sfidarsi tre squadre guidate dagli chef Alberto Assiè (Rivoli – TO), che lavora a Il Cambio di Torino, Simone Vesuviano (Genova), che lavora a Quelli dell’acciughetta e Trattoria dell’acciughetta di Genova, Matteo Terranova (Varese), che lavora a La Stua de Michil* (Corvara in Badia – BZ).

Tra i sostenitori della competizione: Costadoro (riferimento nella cultura del caffè) e Demetra (specializzata nella trasformazione e commercializzazione di specialità alimentari per la ristorazione).

Che profumo! Focus su olfatto e gusto: medicina, enogastronomia e vita quotidiana

Quale ruolo hanno gusto e olfatto nella vita di chef e sommelier e in generale di tutti noi? Per la prima volta ad Horeca il tema è approfondito, domenica 16 marzo, nel talk condotto e moderato dal dott. Luca Raimondo, responsabile di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Humanitas Gradenigo di Torino e del Centro di diagnosi e cura per i disturbi di olfatto e gusto.

Inoltre, in stand, sempre domenica, dalle 13 alle 18, gli specialisti di Humanitas Gradenigo saranno a disposizione dei visitatori per consulti e test di valutazione dell’olfatto che, considerato “la Cenerentola dei cinque sensi”, è invece fondamentale per non sentirsi isolati dal mondo.

Sostenibilità e lavoro

In ottica di politiche antispreco, GL events Italia ha stretto un accordo con il Banco Alimentare del Piemonte per allestire nei giorni del Salone uno spazio dedicato alla raccolta di prodotti non utilizzati dagli espositori. Questi verranno poi distribuiti alle persone in difficoltà attraverso le Organizzazioni Partner Territoriali.

Altrettanto centrale sarà il tema del lavoro. Per il secondo anno, Horeca Expoforum ospiterà la start-up Horeca Job, che offre un servizio innovativo per chi cerca e offre lavoro nel mondo Ho.Re.Ca. Dopo il successo del primo anno, con 6.000 iscrizioni e 900 candidature per 200 offerte di lavoro, Horeca Job presenterà Mirror, un test di valutazione psico-attitudinale sviluppato con Idea Management, che integra il matching logico gestito dall’intelligenza artificiale, fornendo un output sulle predisposizioni dei candidati.

 Horeca Expoforum 2025

    • date e luogo: 16-18 marzo 2025 ore 9.30 – 18.30 – Padiglione 3, Lingotto Fiere Torino, via Nizza 294
    • pubblico: evento dedicato ai professionisti del settore horeca
    • ingresso: gratuito previo accredito sul sito

 

Ditta Artigianale celebra la festa della donna con il signature coffee Fiorimisù

FIRENZE – Dillo con un fiore, dillo con amore. E Ditta Artigianale, tra le principali torrefazioni specialty italiane, in occasione della festa della donna propone Fiorimisù, un delizioso signature coffee che omaggia la figura femminile. Il nuovo drink è disponibile nei suoi sei locali custoditi nei luoghi più pittoreschi di Firenze e nel recentissimo store in Corso Magenta 31 a Milano, dove la qualità e l’attenzione al cliente sono al centro dell’esperienza, in un ambiente conviviale che unisce l’artigianalità dei prodotti con il valore del tempo trascorso.

Ditta Artigianale propone il Fiorimisù per celebrare le donne

Fiorimisù è l’incontro tra la cremosità del mascarpone, la vivacità dello sciroppo di ibisco e il tocco speziato dell’anice stellato, un mix di accostamenti e sapori diversi che raccontano la complessità della figura femminile. Questo drink, infatti, rappresenta la forza e la dolcezza che rendono perfetta ogni donna, con le sue sfaccettature e caratteristiche uniche. Si tratta di una variante di Coffeemisù, il best seller ispirato al tiramisù a base di espresso, realizzato con la crema homemade di mascarpone e panna, rifinito con una spolverata di cacao e biscotto.

Ma non è tutto. Il giorno in cui si celebra la festa della donna, sabato 8 marzo dalle 16 alle 18, presso Ditta Artigianale Piazza Ferrucci – Lungarno Benvenuto Cellini 1R a Firenze – andrà in scena Fragranze da Gustare, un evento esclusivo in collaborazione con Bois 1920 e Profumo di Firenze per intraprendere un viaggio sensoriale imperdibile tra gusto e olfatto, durante il quale i loro profumi prenderanno vita nei sapori degli specialty coffee firmati Ditta Artigianale.

Solo nello store di Piazza Ferrucci, inoltre, sarà possibile gustare Macaron Buontalenti & Lampone: un guscio croccante e dorato racchiude la cremosità della crema Buontalenti e la freschezza del lampone, per un equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità.

La scheda sintetica di Ditta Artigianale

Nata come micro roastery di specialty coffee e fondata da Francesco Sanapo e Patrick Hoffer, Ditta Artigianale è una delle principali torrefazioni specialty italiane e riflette una sintesi perfetta tra impresa strutturata e lavoro artigianale.

Rappresenta, infatti, un ritorno ai valori autentici del bar, dove qualità e attenzione al cliente sono al centro dell’esperienza in un ambiente sereno e conviviale. È anche un esempio virtuoso di third wave coffee, il movimento che eleva il caffè a materia prima preziosa da valorizzare lungo tutta la filiera. Non a caso, questo approccio comincia proprio nelle piantagioni, dove la selezione dei migliori chicchi avviene con un’attenzione meticolosa; prosegue poi col rapporto diretto coi produttori, spesso coinvolti personalmente nella coltivazione sostenibile; e si conclude con la tostatura artigianale a Firenze per assicurare la massima qualità.

Il risultato è l’esaltazione del caffè in ogni fase, che garantisce una qualità straordinaria e la vera essenza di un prodotto autentico e genuino, servito in una nuova tipologia di caffetteria tradizionale dal respiro internazionale.

Ispirato ai caffè degli anni ’50, infatti, il concept di Ditta Artigianale è radicato nell’idea di riportare il bar alla sua dimensione umana e conviviale, creando un ambiente che unisca l’artigianalità dei prodotti con l’attenzione alla qualità del tempo trascorso nel locale. Ogni locale è pensato come uno punto di ritrovo per socializzare e condividere momenti di qualità, uno spazio accogliente dove lavorare, leggere, incontrare amici o semplicemente rilassarsi, concedendosi il giusto tempo per apprezzare ogni aspetto del servizio, dal caffè all’ambiente.

Attualmente sono sei i punti vendita collocati negli angoli più suggestivi di Firenze e una recentissima apertura in Corso Magenta 31 a Milano, che contribuiscono a diffondere la cultura dello specialty coffee in Italia. L’eccellente qualità delle proposte di Ditta Artigianale è stata riconosciuta anche dalla Guida Bar d’Italia 2025 del Gambero Rosso, che le ha recentemente attribuito Tre Chicchi e Tre Tazzine.

Quarta Caffè tra i protagonisti della fiera agroalimentare Levante Prof

BARI – Dal 9 al 12 marzo 2025, Quarta Caffè S.P.A. partecipa alla nuova edizione di Levante Prof, la più importante fiera del Mezzogiorno dedicata al settore agroalimentare e al vero Made in Italy. L’evento si terrà presso la Fiera del Levante di Bari, punto di riferimento per professionisti e aziende del settore.

Quarta Caffè alla fiera Levante Prof

L’azienda sarà presente nel settore bar allo stand 197/210, Nuovo Padiglione, ingresso Edilizia.

Quest’anno, l’azienda ha ideato uno stand esperienziale, pensato per offrire ai visitatori un viaggio sensoriale attraverso le migliori miscele dedicate al mondo del bar.

Un’occasione unica per incontrare il team dell’azienda, composto da Edoardo Quarta e Vito Spagnolo, insieme alla rete commerciale, pronti a guidare i professionisti nella scelta delle miscele più adatte alle loro esigenze e a svelare le novità 2025.

Pompadour, marchio di tè e tisane, ottiene la certificazione per la parità di genere

BOLZANO – Pompadour, azienda altoatesina con sede a Bolzano dal 1963, esperta nell’arte dell’infusione e leader nel settore in Italia raggiunge un altro importante traguardo ottenendo la certificazione “UNI PDR 125:2022 per la parità di genere”, un riconoscimento che attesta il costante impegno nella promozione di un ambiente di lavoro equo, inclusivo e attento alle donne.

Pompadour presenta la certificazione per la parità di genere

“L’impegno di Pompadour parte da lontano” – dichiara Alexander Schick, amministratore delegato del brand – “la nostra azienda da sempre è sensibile alle tematiche che riguardano la donna. Avendo il 70% di dipendenti femminili, sappiamo quanto sia importante far conciliare il lavoro con la famiglia e già 10 anni fa abbiamo iniziato a pensare a come aiutare le nostre dipendenti ad essere più libere.”

Dal 2015 la certificazione “Audit Famiglia & Lavoro” fa parte del portfolio aziendale, attestando la responsabilità sociale dell’azienda Pompadour nei confronti dei propri dipendenti.

L’attenzione di Pompadour si traduce infatti in una serie di azioni concrete che favoriscono la conciliabilità tra lavoro e famiglia. Tra queste: la flessibilità oraria, la concessione del part-time, lo smartworking, il bonus nascita per le mamme e i papà, una formazione specifica per la salute ed il benessere dei dipendenti e, fiore all’occhiello, un servizio di lavanderia interno all’Azienda finanziato in base al nucleo familiare, che prevede il ritiro della biancheria due volte a settimana riconsegnandola lavata e stirata e consentendo alle famiglie un notevole risparmio in termini economici e di tempo.

Sempre in quest’ottica da qualche anno Pompadour ha poi messo a disposizione dei propri collaboratori e collaboratrici una palestra interna con personal trainer e delle e-bikes a disposizione di tutti per facilitare e velocizzare in modo green gli spostamenti in città.

A questo, va ad affiancarsi ora la certificazione per la parità di genere, rilasciata dall’ente accreditato TÜV. Quest’ultima è il risultato di un percorso strutturato, in cui si sono seguite delle linee guida e si sono definiti una serie di KPI (indicatori chiave di prestazione), e di un

processo di audit che ha esaminato vari aspetti dell’azienda, tra cui la retribuzione, la presenza di donne in posizioni di leadership e la creazione di un ambiente lavorativo che promuove l’equilibrio tra vita privata e professionale.

Aspetto fondamentale è stata infatti la meticolosa analisi dei dati interni e dei salari in forma anonima affinché fosse attestata l’assenza di “Gender Pay Gap”. Successivamente si è verificato che ci fosse consapevolezza all’interno dell’Azienda e si è lavorato sulla sensibilizzazione delle collaboratrici e dei collaboratori sul corretto comportamento e sull’uso di un linguaggio neutrale.