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LAVAZZA – Fornirà l’espresso a 20 milioni di famiglie statunitensi

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Con un accordo spalmato su molti anni il gusto del caffè del gruppo torinese arriva in speciali capsule della società americana, di cui si prepara ad acquistare oltre un milioni di titoli

MILANO – Green Mountain Coffee Roasters (Gmcr) e il gruppo Lavazza hanno annunciato oggi un accordo pluriennale per “portare l’autenticità del caffè italiano” nelle capsule K-Cup pensate appositamente per le macchine del colosso americano del caffè a marchio Keuring.

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Le due aziende contano di lanciare i gusti Gran Aroma, Classico, Gran Selezione e Perfetto nelle capsule statunitensi entro l’autunno dell’anno in corso. Verranno commercializzate come un prodotto di alta gamma sui siti Keuring.com e Lavazza.com così come in negozi specializzati e diffusi in tutti gli Stati Uniti. Le capsule Lavazza saranno disponibili in Canada dal 2015.

Gmcr e Lavazza continuano dunque sulla strada della partnership che già nel 2012 le aveva unite nel lancio del sistema Keurig Rivo. “Siamo felici si espandere la nostra partnership con il marchio italiano re del caffè”, ha dichiarato in una nota Brian P. Kelley, presidente e amministratore delegato di Gmcr.

“Siamo entusiasti di rafforzare la nostra partnership di successo… per sfruttare la tecnologia di capsule singole di Gmcr e portare i nostri gusti di caffè di alta gamma nelle case degli esperti di caffè ovunque”, gli ha fatto eco Antonio Baravalle (foto), amministratore delegato di Lavazza.

Così facendo Lavazza punta a rafforzarsi e crescere negli Stati Uniti, la cui quota di mercato – come spiegato recentemente da Baravalle nella trasmissione radio America24 – deve crescere quattro volte rispetto a oggi. Attualmente il 55% circa del giro d’affari dell’azienda arriva dall’Italia ma in futuro punta a ridurre quella percentuale al 30% facendo salire la voce estero al 70%. Su quest’ultimo fronte il vero driver sarà l’America.

Il gruppo torinese fondato nel 1895 – che oggi ha inaugurato la più grande mostra dedicata al Futurismo italiano al Guggenheim di New York, di cui è sponsor – ha inoltre intenzione di esercitare i diritti per l’acquisto – direttamente da Gmcr, attraverso un collocamento privato – di 1,407 milioni di azioni ordinarie di Gmcr al prezzo di 74,98 dollari ciascuna. Attualmente Lavazza ha una quota nel gruppo americano pari al 7,8%. E’ quanto emerge da un documento depositato presso la Consob americana due giorni fa in cui si legge che tale operazione “manterrà, non aumenterà, la partecipazione in mano a Lavazza delle azioni ordinarie in circolazione”.

L’esercizio dei diritti rientra nell’ambito della vendita, annunciata il 5 febbraio scorso, ad Atlantic Industries (controllata di Coca Cola registrata alle isole Cayman con attività in Irlanda che produce gran parte dei concentrati per i mercati europeo ed africano) di oltre 16,684 milioni di azioni (il 10% circa) sempre per 74,98 dollari ciascuna.

Il rafforzamento della partnership tra Lavazza e Green Mountain avviene a pochi giorni dalla sfida lanciata dalla rivale Nespresso. La controllata della svizzera Nestlè si prepara a lanciare una macchina da caffè singolo che fa porzioni più grandi. VertuoLine, così si chiama, sarà in vendita a partire da questa settimana in Usa e Canada e permetterà appunto di farsi sia un caffè come piace agli italiani sia quello all’americana.

Green Mountain dal canto suo punta a commercializzare una nuova macchina, la Keurig 2.0, che usa sia “K-cups” per dosi singole sia “K-carafe” per dosi più grandi. Separatamente intende lanciare un sistema che fa bevande fredde, come quelle che si possono ottenere con la rivale SodaStream, mossa che vede Coca Cola come principale partner. “Vogliamo una macchina in ogni cucina e vogliano una bevanda per ogni occasione del giorno”, ha dichiarato recentemente Kelley, secondo cui il 20% degli americana ne possiede una.

Il mercato del caffè singolo vale in America 8 miliardi di dollari ed è uno a più rapida crescita. Nestlè controlla su scala globale il 35% ma la sua presenza statunitense è appunto frenata da Gmcr, che ha le mani su oltre tre quarti del settore. Un punto di vantaggio per Lavazza.

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