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Ferrero, salmonella in uova di Pasqua Kinder: quello che sappiamo

L'8 aprile 2022 l’autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l’autorizzazione alla produzione. L’azienda ha richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento mentre la magistratura belga ha avviato un’indagine

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MILANO – Alla vigilia della Pasqua si è parlato molto della vicenda dall’allarme salmonella in alcune uova di cioccolato Kinder prodotte dalla Ferrero nello stabilimento di Arlon in Belgio. Adesso un articolo di Giovanni Valenti per News Sicilia ci permette di ricostruire con cura e nei dettagli l’intera vicenda che ha suscitato molto allarme.

Tuttavia va osservato che, in realtà, i richiami dei prodotti alimentari non devono mai scatenare preoccupazione perché si tratta di operazioni trasparenti, controllate dalle leggi e seguite dal ministero della Salute, alle quali tengono tantissimo le stesse aziende coinvolte. Le qual, sempre, si impegnano a risolvere il problema spiegandone la genesi. Insomma i richiami di alimenti non sono eventi così negativi come qualcuno potrebbe pensare. Anzi, lo sono al contrario perché rappresentano una garanzia.

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Cosa è successo dentro lo stabilimento Ferrero?

In questi giorni si è parlato molto di salmonella e di conseguente rischio alimentare, specialmente a causa dei fatti di cronaca che hanno visto coinvolti i prodotti dolciari Kinder della Ferrero, accusati di aver provocato infezioni da salmonellosi in ben 150 bambini diversi, come ampiamente riportato dalle cronache dei giornali.

Al momento sarebbero stati accertati 150 casi di infezione in tutta Europa, alcuni anche in Italia: i casi più gravi riguarderebbero soprattutto piccoli al di sotto dei dieci anni.

Intanto le indagini svolte dalla Ferrero stessa hanno già permesso di stabilire la causa e cosa è accaduto nello stabilimento della società ad Arlon, in Belgio.

Secondo quanto ricostruito da Efsa (l’Ente europeo che si occupa della salute alimentare e che ha sede a Parma) ed Ecdc (l’Ente europeo per la prevenzione e il controllo che ha sede a Solna in Svezia), nel dicembre 2021 il ceppo di salmonella fu rilevato in un serbatoio di latticello all’interno dello stabilimento belga. Sarebbero allora state adottate misure igieniche e aumentati i campionamenti e i test dei prodotti e dell’ambiente di lavorazione.

Dopo nuovi test negativi per il batterio, la produzione e la distribuzione dei prodotti sarebbe proseguita regolarmente. A fine marzo però, dopo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati avrebbero collegato casi umani alla produzione avvenuta nello stabilimento in Belgio attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate.

Dal 2 aprile successivo, poi, sono iniziate le segnalazioni di salute pubblica da parte delle autorità nazionali competenti. Ferrero, che all’interno del rapporto Efsa e Ecdc non viene nominata, avrebbe effettuato un richiamo volontario di prodotti e lotti specifici in vari Paesi europei, come prevede la legge.

Infine, l’8 aprile 2022, a seguito di controlli ufficiali, l’autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l’autorizzazione alla produzione. L’azienda avrebbe quindi richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento belga, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza, mentre la magistratura belga ha avviato, come atto dovuto, un’indagine.

Ora si attendono sviluppi. O il rientro dell’allarme. Anche se ci sono casi segnalati, con bambini come vittime, anche in Italia

Cos’è la salmonella? Quali sono i rischi per chi la contrae?

La salmonella è un genere di batterio responsabile della salmonellosi, una delle infezioni gastrointestinali più comuni. Per l’uomo, il rischio di contrarre questa malattia si verifica specialmente nei casi in cui avviene l’ingestione di cibi contaminati durante la conservazione e la manipolazione.

La gravità dei sintomi delle infezioni da salmonella varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, crampi addominali, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi che si verificano soprattutto in quelle persone già debilitate da altre malattie.

La salmonellosi rientra, in particolare, tra le tossinfezioni alimentari. La cottura degli alimenti abbatte drasticamente il rischio di infezione, dal momento che i batteri vengono distrutti dal calore.

I principali fattori di rischio per la salmonellosi dipendenti dell’ospite sono la ridotta acidità gastrica, l’alterazione della normale flora batterica intestinale e le concomitanti neoplasie o malattie infiammatorie enteriche.

La salmonellosi è considerata una zoonosi, ossia un’infezione che può essere trasmessa dagli animali all’uomo. Per l’uomo, gli alimenti rappresentano una delle più importanti fonti di contagio.

Il cibo può essere contaminato da salmonella se:

  • Deriva da un animale infetto (es: carne, uova e latte consumati senza preventivo efficace trattamento termico);
  • È venuto a contatto con il materiale fecale di animali o di persone infette.

L’infezione da Salmonella è provocata da tre principali veicoli di trasmissione: alimenti, acqua e piccoli animali domestici.

Le cause più frequenti di tossinfezioni da salmonella sono:

  • La cottura irregolare e incompleta del cibo;
  • Il raffreddamento troppo lento;
  • Le scarse condizioni igieniche di chi entra in contatto fisico con i cibi, verosimilmente chi li prepara.

La salmonellosi

La salmonellosi si manifesta con un insieme di disturbi che possono avere intensità e serietà differenti a seconda dei casi, infatti bambini, anziani e soggetti particolarmente debilitati possono avere quadri clinici più gravi e manifestazioni in altre parti del corpo come polmonite, endocardite e pielonefrite.

L’intensità dei sintomi dunque è variabile, ma solitamente la salmonellosi si risolve nel giro di 4-7 giorni.

Per quanto riguarda le possibili cure, le gastroenteriti da salmonella sono forme lievi e autolimitanti, per cui i sintomi regrediscono spontaneamente nel giro di qualche giorno.

Per questo motivo, la principale misura terapeutica è rappresentata dal riposo e dalla generosa assunzione di liquidi.

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