mercoledì 10 Aprile 2024
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Pastorino fa tremare Starbucks, Costa e Nero

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LONDRA – Si chiama Davide Pastorino, ha 33 anni, è nato e cresciuto a Varazze e da sette anni vive a Londra. A febbraio di quest’anno è stata inaugurata la sua seconda attività in Chancery Lane, è al lavoro per l’apertura della terza a Saint Paul ed è già al progetto della quarta e quella che era una semplice caffetteria della city è oggi il Press Coffe & Co. un brand che da parecchio fastidio alle grosse catene della metropoli.

Di cose ne sono cambiate in questi anni, dagli impegni, che prima lo vedevano dalle nove alle dieci ore chiuso in caffetteria a oggi che con circa ventidue dipendenti che coprono il lavoro che divideva con Andy, il suo è diventato un lavoro imprenditoriale e di marketing, in continua ricerca del nuovo, nella ricerca dei prodotti, dello stile, dell’innovazione per l’ambientazione dei locali o della fidelizzazione ed acquisto di nuovi clienti o le diverse interviste per magazine londinesi o aspri e incalliti blogger.

Per ottenere tutto ciò non ci vuole fortuna, ci vuole spirito di iniziativa, fiuto, potere decisionale, passione, entusiasmo e poi bisogna crederci, ma forse ancora non basta. Bisogna vivere a Londra, conoscere Londra, essere nella città dove tutto nasce, perché tutto è possibile.

Cosa è cambiato in questi anni?

Tante cose. Innanzitutto siamo cresciuti come persone e di conseguenza come business. Sono stati anni molto impegnativi, ma molto soddisfacenti.

A febbraio c’è stata l’apertura del nostro secondo Press, il Chancery Lane Press e stiamo già lavorando per l’apertura del prossimo, il Saint Bride Press a Saint Paul.

Con l’apertura dei locali abbiamo deciso per un brand che è diventato Press Coffee & Co.

Da cosa si differenziano i locali?

Nonostante siano tutti nella city sono tre locali estremamente diversi a partire dal look, il Fleet è piu classico, un vintage con Processed with VSCO with j2 presetattinenze di antiquariato come la storia della via vuole. Il Chancery è molto moderno e industrial. Saint Bride sarà un mix tra vintage e moderno con mattoni a vista. La cosa fondamentale è che nonostante siano non molto distanti tra loro, la clientela si differenzia tantissimo.

Da dove nasce l’energia per rinnovarsi continuamente?

C’è la voglia di superarsi sempre, porsi ogni volta un nuovo obiettivo e provare a raggiungerlo ed è quella cosa che da tre anni a questa parte mi da la voglia di fare sempre meglio.

Quanti dipendenti hai?

Fra qualche settimana saremo ventuno, ventidue..

Come fai a gestirli?

Abbiamo tre shop manager io non mi occupo piu’ di personale e loro gestiscono il daily basis quindi il lavoro quotidiano con i ragazzi e coi clienti, c’è un organizzazione che ti permette di essere 22 persone felici.

Qual è ora la tua mansione?

La mia posizione attuale mi porta a cambiare continuamente impegni ed è questo che mi piace del mio lavoro, il fatto di avere sempre nuove cose da fare in ambienti e ambiti diversi di cui non mi sono mai occupato, ad esempio negli ultimi mesi mi sono occupato dell’oraganizzazione dell’apertura del Chancery quindi alla progettazione, realizzazione e lancio del locale quindi un impegno basato sulla gestione organizzativa tra architetti, interior design, compagnie di costruzioni e un lavoro sul marketing per il lancio del brand. Poi mi sono anche occupato della ricerca del caffè, quindi una ricerca di prodotti.

Come scegli il caffè?

caffè è il motivo per cui la gente ci conosce, abbiamo aumentato gli investimenti sulla ricerca e le collaborazioni ora abbiamo una miscela esclusiva nostra 50% Colombia, 50% Guatemala e lavoriamo molto sul direct trade, ovvero andiamo a comprare direttamente nella farm in Colombia dai ragazzi che fisicamente raccolgono i chicchi uno per volta e avendo l’esclusiva su questo terreno nessuno può avere il nostro stesso caffè. Oltre a questo abbiamo inserito da quest’anno una collaborazione con Berlino con una delle piu’ importanti torrefazioni al mondo, Barn Berlin, fanno dei prodotti di altissimo livello, quindi insieme al nostro utilizziamo anche il loro.

È facile investire a Londra?

Come in ogni parte del mondo, richiede tanto impegno tantissima dedizione tantissima passione. La cosa difficile è che qui c’è tanta competizione e bisogna essere sempre un passo avanti alla concorrenza che è spietata, quindi non sono ammessi cali di tensione.

Hai avuto aiuti finanziari dalle banche?

Per i primi due no, ma per il terzo abbiamo aumentato il capitale tramite una banca con interessi tranquillamente gestibili, sai con un business plan fatto bene e un target ragionato è una cosa fattibile, soprattutto se il business funziona la cosa non ha peso.

È cambiato il rapporto con il tuo socio in questi anni?

È migliorato dopo anni di esperienze belle e brutte. È cambiato il nostro modo di lavorare, prima lavoravamo fianco a fianco ogni giorno, oggi abbiamo mansioni completamente diverse e ci incontriamo due volte la settimana.

Come si trova un locale a Londra?

Per quanto riguarda l’apertura di un locale la cosa piu’ difficile è trovare il locale giusto per te, tu parti con un budget e da quello provi a trovare la situazione migliore per la zona in cui hai deciso di aprire. Con un business plan devi avere un’idea di che locale che vuoi, noi prima di aprire il Chancery abbiamo visto almeno una trentina di negozi, trovare il locale che vuoi non è facile.
Come passi il tuo tempo libero?

Come tre anni fa fuori da Londra, semplicemente perché è molto piu’ rilassante essere fuori da questa città.

Quali progetti hai per il futuro dei tuoi locali?

L’apertura del quarto previsto per il 2017, sarà a due piani e ci vorrà tempo a trovare la giusta location. C’è in programma una torrefazione ed è una cosa che sicuramente faremo.

Progetti per il tuo futuro?

Grande punto di domanda. Sicuramente a un certo punto arriverà il momento di andare via da questa città ma al momento sono completamente immerso e focalizzato in questo progetto e quindi non ci penso.

Hai ricevuto tantissimi messaggi di persone che ti chiedevano consigli, cosa vuoi rispondere ai prossimi?

Di armarsi di tanta pazienza, di essere sicuri che questo sia il posto dove si vuole davvero investire e di essere convivnti non al cento ma al mille per cento dell’attività che si vuole aprire e del progetto che si ha in mente in ogni minimo dettaglio. E poi conoscere questa città perchè Londra va conosciuta in ogni minimo dettaglio e a quel punto un successo è possibile.

Come si fa a far funzionare una attività e a moltiplicarla come hai fatto tu?

Tanto lavoro, passare tanto tempo dentro il locale, studiare i clienti, capire cosa la gente vuole, studiare il mercato e tutta la tua concorrenza. A Londra di indipendent shop come il mio ne sistono 450, è una scena abbastanza ampia, bisogna studiare la concorrenza, essere un passo avanti e trovare l’idea prima degli altri. Sembra molto simile alla moda, lavori sempre per la stagione dopo, ieri ad esempio stavo lavorando per l’anno prossimo.

Hai fatto rinunce?

Ovviamente si, sai quando una cosa richiede tanto tempo vuol dire che quel tempo viene tolto ad altre cose, quindi come ogni lavoro qualche rinuncia è stata fatta.

Quali soddisfazioni hai ottenuto ad oggi?

Tre anni fa eravamo fuori dal giro che conta, ci siamo inseriti con impegno e con Chancery ci siamo entrati dalla porta principale, abbiamo partecipato al London Coffe Festival, un evento mondiale. Poi è bello vedere i clienti che portano amici e consigliano il tuo locale, oppure vedere un locale la prima volta che lo scegli ed è tutto distrutto per poi vederlo un giorno con la coda alla porta, sono belle soddisfazioni.

Il tuo segreto?

Tanto entusiasmo e soprattuto provare a superarsi sempre. Ogni volta sempre di più.

 

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