mercoledì 10 Aprile 2024
  • CIMBALI M2
  • Triestespresso

Caffè e snack: 800mila distributori in Italia. Un business da 3,4 miliardi

Da leggere

Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Dal caffè agli snack, dalle bevande ai pasti pronti, il made in Italy è una eccellenza anche sul fronte dei distributori automatici per la vendita di prodotti alimentari, e con un doppio primato europeo: per numero di ‘macchine’ in funzione (dagli uffici a scuole, ospedali, aeroporti, stazioni: sono oltre 800mila) e per macchine prodotte, con un ‘cuore’ nell’industrie meccaniche delle aree Bergamo e Vicenza.

È complessivamente un mercato che in Italia vale 3,4 miliardi, con 30mila addetti: il quarto per volumi a livello europeo dopo Germania, Inghilterra e Francia.

Triestespresso

I dati emergono da uno studio di Accenture per Confida (l’associazione di categoria dell’intera filiera della distribuzione automatica): nel 2015 quota 3,4 miliardi è stata raggiunta con una crescita del 3,1%, tra vending (per 1,8 miliardi) e ‘ocs’ (il mercato delle capsule e cialde).

Il mercato della fabbricazione di ‘vending machine’ vale circa 500 milioni (escluso il settore delle macchine da caffè per hotel, bar e ristoranti) di cui il 70% è esportato all’estero; c’è poi il mercato dei sistemi di pagamento (31 milioni) e quello degli accessori: bicchierini (42milioni), palette (30 milioni di euro) e filtri (7,6 milioni).

Il caffè, indica il rapporto di Accenture – è ancora il prodotto più consumato alle macchine da vending (54,8% del totale), poi le bevande fredde (19,6%; in aumento in particolare i succhi di frutta, +4% nell’ultimo anno). Si vendono anche più snack (+1,1%) salati e dolci (grissini, taralli, frutta secca, prodotti da forno, biscotti, cioccolato).

E crescono i prodotti freschi (+7,2%) tra panini e pasti pronti (+18,8%).

Ed è un mercato pronto alla sfida di industria 4.0: “Si parla oggi di smart vending: distributori automatici che integrano schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, incrocio tra i dati (“Big Data”) della macchina con dati esterni (es. temperatura, numero di dipendenti dell’azienda ecc.), comunicazione interattiva col cliente e analisi delle sue preferenze.

Le smart vending machine secondo i dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano sono già 80.000, circa il 10% dei distributori automatici”

CIMBALI M2
  • LF Repa
  • Dalla Corte

Ultime Notizie

  • TME Cialdy Evo
Carte Dozio
Mumac