mercoledì 10 Aprile 2024
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In un bar di Palazzolo sul Senio (Firenze) via le slot machines: sostituite dai libri

Fin dall’inizio il gestore Naldoni non ha avuto dubbi: "Non mi volevo sentire in alcun modo complice. Per me la ludopatia è una malattia grave e pericolosa, che fa male alle persone e alle loro famiglie" spiega sicuro

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FIRENZE – La cultura vince sul gioco d’azzardo: una strada virtuosa che deve trovare l’appoggio innanzitutto dai singoli gestori, che nei propri locali devono prendere una decisione in una direzione o nell’altra. Assecondare il guadagno, oppure limitare questo fenomeno che spesso può tradursi in una vera e propria dipendenza per chi lo pratica? Raccontiamo la storia del bar Gentilini di Palazzuolo sul Senio, dove al posto delle slot machines si sono guadagnate il loro spazio i libri. Da lanazione.it, l’articolo di Paolo Guidotti.

Bar Gentilini: promossa una pausa caffè senza gioco d’azzardo

Scaffali di libri al post dello slot machine. E’ una scelta sicuramente controcorrente quella fatta da Lorenzo Naldoni, 31 anni – che aveva da poco rilevato l’attività dello zio, il Bar Gentilini all’ingresso dell’abitato di Palazzuolo sul Senio – che ha deciso di far rimuovere le macchinette elettroniche con le quali tante, troppe persone, finiscono spesso per giocarsi lo stipendio e pure qualche soldo in più.

Fin dall’inizio Naldoni non ha avuto dubbi: “Non mi volevo sentire in alcun modo complice. Per me la ludopatia è una malattia grave e pericolosa, che fa male alle persone e alle loro famiglie” spiega sicuro.

E non ha torto. È stato infatti calcolato di recente che solo a Palazzuolo, ogni anno, in scommesse e giochi d’azzardo, slot comprese, si spendono almeno 850 mila euro, ovvero 750 euro ad abitante. Una cifra folle.

E Naldoni non dimentica quegli avventori che venivano nel bar solo per giocare, come una sorta di droga dalla quale non ci si riesce a distaccare:

«Prendevano una birra, si mettevano davanti alla macchinetta e ci passavano ore. E quando avevano finito i soldi magari si facevano tenere il posto da un amico – per evitare che alla slot arrivasse un altro – mentre andavano al bancomat a rifornirsi di altri soldi. Ho visto gente capace di giocarsi anche 500 euro al giorno, e perfino perdere la casa. No, non potevo essere complice di tutto questo, e ho tolto tutto, perché così le persone si rovinano. Non le giudico, ma mi dispiace tanto, perché è una brutta malattia, e molto diffusa anche qui in paese”.

Poi il giovane barista di Palazzuolo ha avuto appunto un’altra idea per non lasciare vuota la stanza un tempo occupata dalle macchinette mangia-soldi. Un’idea che in un certo senso è un omaggio al nostro passato che oggi come non mai può esserci utile, grazie ai suoi strumenti troppo spesso dimenticati, ad affrontare con più consapevolezza il futuro.
Al loro posto Lorenzo ha infatti installato una piccola biblioteca. Alcuni scaffali con i libri e anche giochi di società.

“C’è chi prende il caffé e un libro, e si mette a leggerlo. Poi magari mette il segnalibro alla pagina letta, e se va, per tornare il giorno dopo” racconta Lorenzo che dice anche che “c’è chi se li porta a casa,e li riporta dopo averli letti”.

La gente ha apprezzato, la storia del bar Gentilini che mette i libri al posto delle slot è finita sui social e ha avuto tantissimi commenti positivi

“Sì – conferma infine ancora Naldoni – in generale ho ricevuto apprezzamenti e incoraggiamenti. Magari c’è stato qualche cliente che non si è più visto, perché veniva solo per giocare. Pazienza. Lo so, ho rinunciato a un ricavo notevole, uno stipendio in più. Ma non mi sembrava giusto”.

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