giovedì 04 Dicembre 2025
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Gruppo Cimbali promuove la formazione per la caffetteria tra i professionisti attraverso una newsletter ogni 30 giorni

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coffee wheel mumac cimbali
Coffee Technician Wheel: uno strumento che incrocia elementi sensoriali e parametri tecnici, per far comprendere quali variabili influenzano l’estrazione di ogni espresso (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Gruppo Cimbali, tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria, rinnova il proprio impegno nella formazione e nelleducazione nel mondo del caffè attraverso un appuntamento mensile curato dal dipartimento Technical Service: una newsletter inviata a tutti gli interessati con una serie di pillole di contenuti e infografiche, utili a schematizzare concetti alla base del funzionamento delle macchine per caffè.

La formazione di Gruppo Cimbali

Il progetto ha l’obiettivo di mantenere costante la comunicazione tra tutti i professionisti del settore, veicolando un linguaggio comune all’interno della community di coffee lover.

L’appuntamento di gennaio, il primo della serie, è stato dedicato alla condivisione della Coffee Technician Wheel: presentata per la prima volta al summit tecnico “Coffee Technician Guild” a Firenze nel 2022, la wheel è uno strumento che incrocia elementi sensoriali e parametri tecnici, per far comprendere quali variabili influenzano l’estrazione di ogni espresso.

La seconda uscita della newsletter ha invece approfondito il tema del circuito idraulico, l’insieme di componenti che sta alla base nell’erogazione dell’espresso perfetto.

Un’infografica molto chiara permette di capire il funzionamento e le logiche che stanno alla base delle tecnologie di erogazione più all’avanguardia. In questo appuntamento è stato inoltre reso disponibile gratuitamente l’e-learning tecnico utilizzato nei corsi di alta formazione targati Technical Service di Gruppo Cimbali.

caffè mumac
Introduzione tecnica alle macchine del caffè (immagine concessa)

A questo link è possibile vedere il teaser dell’eLearning.

La progettazione dei corsi

La qualità della formazione tecnica di Gruppo Cimbali è testimoniata anche dalle certificazioni e dalle metodologie impiegate per arricchire l’apprendimento: la progettazione dei corsi è certificata ISO 9001 e si basa sulle metodologie didattiche di Adult Learning. L’obiettivo formativo del progetto educativo si inquadra in una visione di ‘Lifelong learning’ che punta ad offrire non solo nozioni in aula ma continui stimoli culturali che si concretizzano in progetti come quello proposto.

sette volti espresso
I sette volti dell’espresso (immagine concessa)

Nei prossimi giorni è prevista la terza uscita, realizzata in collaborazione con MUMAC, il Museo della Macchina per Caffè di Gruppo Cimbali; in questo appuntamento il focus verrà posto sulla storia delle macchine per il caffè, attraverso il racconto delle personalità principali di questo mondo e delle innovazioni di cui furono ideatori.

Chi volesse rimanere aggiornato sulle prossime pillole e ricevere materiali creati a supporto, può iscriversi attraverso questo link.

Per recuperare invece le newsletter già uscite è possibile scrivere a: technical.news@gruppocimbali.com .

La scheda sintetica di Gruppo Cimbali

Gruppo Cimbali è tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria. Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 850 addetti.

L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della macchina per caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarter di Gruppo Cimbali a Binasco. MUMAC ospita MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Gruppo Cimbali, centro di formazione, divulgazione e ricerca.

La Green Coffee Academy all’IMA Coffee Lab in due giornate full immersion sul caffè verde, 29 e 30 marzo

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Il ritorno della Green Coffee Academy (immagine concessa)

OZZANO DELL’EMILIA (Bologna) –  La prima Green Coffee Academy: un percorso di formazione a 360° sul caffè verde dedicato ai coffee professionals. Un viaggio esperienziale che ha avuto inizio nelle piantagioni dell’Honduras, con tappa finale negli spazi di ricerca dell’IMA Coffee Lab, presso lo stabilimento produttivo di IMA Petroncini.

L’origine del progetto

Il progetto nasce dalla necessità di approfondire le origini del caffè verde per poter meglio comprenderne specie e varietà botaniche, la raccolta e il processo di trasformazione, quali sono i difetti del caffè verde che dipendono dall’origine e quelli che si aggiungono durante la filiera.

L’obiettivo della full immersion sarà quello di generare conoscenza sulla materia prima e sulla filiera, dai paesi produttori agli impianti di torrefazione, in modo da intercettare dinamiche virtuose per ottenere una bevanda di qualità eliminando sprechi e difetti che si rendono evidenti durante il processo di tostatura e specialmente in tazza, ma anche efficientare i trattamenti del prodotto per mezzo di tecnologie a ridotto impatto energetico.

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Il logo di IMA Coffee (immagine concessa)

Una conoscenza profonda del prodotto e delle tecnologie atte a processare la materia prima, conferiscono agli attori di filiera i giusti presupposti per poter intraprendere progetti di responsabilità sociale (CSR).

Si è appena concluso il primo appuntamento,il Campus formativo “Coffee Camp Honduras 2023″a Las Capucas in Honduras, nella piantagione della Finca Rio Colorado, dal 23 febbraio al 02 marzo.

L’evento, organizzato e coordinato da b.farm in collaborazione con la cooperativa di produttori Cocafcal di Las Capucas ed Umami Area Honduras, ha previsto un viaggio alla scoperta delle piantagioni di caffè dei produttori Las Capucas e Francisco Villeda.

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L’Academy Day (immagine concessa)

Dopo il Campus, sono in partenza altri due appuntamenti nel Coffee Lab di IMA a fine marzo.

29 marzo: Corso di formazione Green Coffee Skills

Una giornata di formazione qualificante all’interno dell’impianto di ricezione e pulitura del caffè verde del Coffee Lab di IMA. Aderendo alla giornata di formazione che segue il Coffee Skills Program di Sca, il partecipante potrà scoprire tutti gli aspetti principali del caffè verde come produzione, lavorazione, classificazione, spedizione, conservazione, arrivo a destinazione, nonché la gestione del portfolio e i contratti del caffè.

Al termine della giornata, potrà ottenere la certificazione Sca Green Coffee Skills, livello Foundation e Intermediate. Il corso sarà tenuto dal team di esperti e trainer autorizzati SCA di IMA Coffee e b.farm.

30 marzo: Academy Open Day – Sistemi di pulitura per il caffè verde

La tappa conclusiva della Green Coffee Academy sarà l’Academy Day, una giornata di scambio e formazione tra addetti ai lavori ed aperta al pubblico previa registrazione, che prevede un fitto programma di interventi e workshop dedicati alla materia del caffè crudo, con la partecipazione di caffesperti, torrefazioni e produttori internazionali.

Durante la giornata, sarà possibile vedere in funzione l’impianto per processare il caffè verde del Coffee Lab, che include tecnologie per la pulitura di base ed optical-color sorting, che processeranno fino a 2 ton di Ethiopia Djimma Naturale, arabica essiccato. Seguiranno dimostrazioni di sistemi di movimentazione e dosaggio ad altissima efficienza energetica, studiati per garantire elevati standard di hygienic design con la minima manutenzione, insieme a sistemi di gestione e tracciabilità del prodotto all’interno dell’impianto.

Saranno effettuate sessioni di cupping e prove di tostatura comparative con metodo modulare e tradizionale. I partecipanti avranno inoltre l’opportunità di conoscere rivenditori di caffè verde e di testare in esclusiva i migliori lotti.

Il numero di partecipanti è limitato

Per scaricare l’Agenda e assicurarsi il posto basta cliccare qui.

Per iscrizioni e contatti:

coffeelab@ima.it

ima.it/coffee/ima-coffee-lab

Marr distribuzione, ricavi 2022 a 1.930,5 milioni +32,6%, vendite per 1.896,6 milioni, +32,4% sul 2021

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Il Gruppo Marr (foto dal sito aziendale)
Il Gruppo Marr (foto dal sito aziendale)

RIMINI – Il Consiglio di Amministrazione di Marr S.p.A. (Milano: MARR.MI), società leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice, ha approvato oggi il bilancio consolidato (redatto in formato ESEF), il bilancio di sostenibilità ed il progetto del bilancio d’esercizio 2022, che verrà sottoposto all’Assemblea degli azionisti convocata per il prossimo 28 aprile.

Il Consiglio di amministrazione ha inoltre approvato la proposta di autorizzazione all’acquisto, all’alienazione e alla disposizione di azioni proprie da sottoporre all’Assemblea del 28 aprile.

Andamento dell’attività e principali risultati consolidati dell’esercizio 2022

Il Gruppo Marr chiude l’esercizio 2022 con ricavi totali consolidati a 1.930,5 milioni di euro in incremento sia rispetto ai 1.456,3 milioni del 2021 (+32,6%) sia ai 1.695,8 milioni (pre-pandemia) del 2019.

In particolare, i ricavi per vendite dell’esercizio 2022 si attestano a 1.896,6 milioni di euro e si confrontano con i 1.432,6 milioni del 2021 (+32,4%) e i 1.666,7 milioni del 2019.

Le vendite ai clienti della ristorazione (categorie dello Street Market e National Account) sono pari a 1.679,2 milioni di euro e nel confronto con i 1.171,3 milioni del 2021 (+43,4%) beneficiano per circa 11 milioni di euro del contributo del Gruppo Verrini, consolidato a partire dal 1 aprile 2021, e per circa 14 milioni di euro di quello della Frigor Carni S.r.l., consolidata dal 1 aprile 2022. Le vendite ai clienti dello Street Market e del National Account dell’esercizio 2019 erano state pari a 1.422,7 milioni di euro.

L’incremento delle vendite alla ristorazione rispetto all’esercizio 2021 rappresenta un’ulteriore sovra- performance rispetto all’andamento del Mercato di riferimento. In base alle rilevazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio (Congiuntura n. 2, febbraio 2023) i consumi (a quantità) della voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” in Italia nell’anno 2022 sono cresciuti del +22,1% rispetto al 2021.

Le vendite dell’anno 2022 nella categoria dei Wholesale (per la quasi totalità di prodotto ittico congelato a grossisti) sono pari a 217,4 milioni di Euro (261,3 milioni nel 2021 e 244,0 milioni nel 2019) e anche nel quarto trimestre, dopo l’annullamento di alcune campagne di pesca estiva, hanno risentito di una minore temporanea disponibilità di prodotto

L’andamento delle vendite nel corso dell’esercizio è stato influenzato dalle dinamiche inflative in atto nel settore del foodservice interessando gran parte delle merceologie di prodotto commercializzate da Marr e con effetti, sui tempi di trasferimento dell’incremento dei prezzi, differenti per le singole categorie di clienti.

In particolare, il processo di adeguamento dei prezzi di vendita all’incremento dei costi di acquisto dei prodotti ha evidenziato un avanzamento migliore nella categoria dello Street Market rispetto a quella del National Account, con quest’ultima penalizzata dalla componente di Ristorazione Collettiva e di forniture dirette alla Pubblica Amministrazione.

A tal proposito va osservato che la maggiore incidenza stagionale del National Account nel mix delle vendite totali del quarto trimestre rispetto a quello dell’intero esercizio, associato all’andamento del Wholesale, pur in presenza di un graduale recupero di marginalità nello Street Market, ha conseguentemente penalizzato il primo margine degli ultimi tre mesi dell’esercizio 2022.

Il quarto trimestre, inoltre, così come già osservato per i primi nove mesi del 2022, ha continuato a risentire nel confronto con il pari periodo 2021 delle dinamiche inflative legate al rincaro dei costi energetici, con conseguente impatto sui costi relativi alle attività di conservazione e distribuzione dei prodotti, oltre che di un generale incremento delle tariffe logistiche con effetti sui costi per le attività di movimentazione.

In tale contesto Marr nel corso dell’intero esercizio 2022 ha continuato a preservare il livello di servizio offerto, a fronte di consumi extra domestici in ripresa, coniugandolo con la gestione dell’adeguamento dei prezzi di vendita all’incremento dei costi dei prodotti alimentari e con quella dei costi operativi (in particolare quelli legati al rincaro dei costi dell’energia) attraverso politiche di efficienza volte all’ottimizzazione dei processi.

L’Ebitda consolidato dell’esercizio 2022, che risente delle citate dinamiche a carico del primo margine e dei costi operativi, si attesta a 82,1 milioni di euro (90,5 milioni nel 2021), mentre l’Ebit è pari a 46,2 milioni (57,6 milioni nel 2021).

Il risultato netto d’esercizio è pari a 26,6 milioni di euro e nel confronto con i 35,1 milioni del 2021 risente anche dell’incremento del costo del denaro nella seconda metà del 2022 con oneri finanziari netti per 8,2 milioni di euro rispetto ai 5,1 milioni dell’esercizio 2021.

Il Capitale Circolante Netto Commerciale al 31 dicembre 2022 è pari a 169,1 milioni di Euro e il suo incremento rispetto ai 140,2 milioni della fine dell’esercizio 2021 è legato all’aumento del volume di affari; inoltre, a livello della componente delle scorte risente delle citate dinamiche inflative, oltre che della variazione del perimetro di consolidamento.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 è di 217,6 milioni di euro e si confronta con 141,4 milioni del 2021 e i 196,0 milioni del 2019.

Al netto degli effetti dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 la Posizione Finanziaria Netta alla fine dell’esercizio 2022 si attesta a 138,3 milioni e rispetto ai 66,6 milioni del 31 dicembre 2021 (149,6 milioni al 31 dicembre 2019) risente anche della distribuzione (maggio 2022) di dividendi per 31,3 milioni di euro.

Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2022 è pari a 341,5 milioni di euro (349,5 milioni nel 2021) ed include una Riserva sovraprezzo azioni per 4,5 milioni di euro relativa all’acquisto di

387.460 azioni proprie ad un prezzo medio di 12,06 Euro e pari a circa lo 0,6% del Capitale Sociale.

Risultati della Capogruppo Marr S.p.A. e proposta di dividendo

La Capogruppo Marr S.p.A. chiude l’esercizio 2022 con 1.823,9 milioni di euro di ricavi totali (1.381,2 milioni nel 2021) ed un risultato netto di 25,4 milioni di euro (31,9 milioni nel 2021).

Il Consiglio di Amministrazione ha proposto all’Assemblea degli Azionisti del prossimo 28 aprile la distribuzione di un dividendo lordo di 0,38 euro (a fronte di un EPS di Marr S.p.A. di 0,38 Euro per azione) con “stacco cedola” (n.18) il 22 maggio 2023, record date il 23 maggio e pagamento il 24 maggio.

L’Utile non distribuito, la cui entità sarà determinata in funzione delle azioni proprie in portafoglio alla distribuzione della cedola, viene accantonato a Riserva.

Approvazione del bilancio di sostenibilità – Dichiarazione consolidata non finanziaria 2022

 Il Consiglio di Amministrazione di Marr S.p.A. ha esaminato ed approvato il Bilancio di Sostenibilità

– Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario 2022 ai sensi del D.Lgs 254/2016.

Marr, ai fini della redazione della dichiarazione, ha implementato un processo di analisi condotto secondo le linee guida per il reporting di sostenibilità del GRI (Global Reporting Initiative) Standard volto ad identificare le tematiche che potrebbero influire sulla capacità di creare valore e che sono maggiormente rilevanti per la Società e i suoi stakeholder.

Il Bilancio di sostenibilità di Marr illustra in modo organico obiettivi, impegni e attività per la sostenibilità, con un focus particolare – in relazione all’attività svolta dal Gruppo nell’ambito del settore del foodservice – su quelle relative alla catena di approvvigionamento. In tal senso va considerato che una filiera sostenibile nella Ristorazione non può prescindere dalla consapevolezza dell’interconnessione tra tutti gli attori coinvolti nella catena di fornitura.

Il prodotto, che dal fornitore è commercializzato e distribuito al cliente per il tramite di Marr, è così il risultato di un’articolata attività di selezione, verifica e gestione attuate da Marr secondo un approccio sostenibile.

Il Bilancio di sostenibilità sarà reso pubblico sul sito internet della Società entro i termini di legge.

Autorizzazione all’acquisto, all’alienazione e alla disposizione di azioni proprie

 Il Consiglio di amministrazione, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del Codice Civile, nonché dell’art. 132 del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, nella seduta odierna ha approvato di sottoporre all’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 28 aprile, una proposta di autorizzazione all’acquisto, all’alienazione e alla disposizione di azioni proprie previa revoca della autorizzazione conferita dalla Assemblea del 28 aprile 2022 per la parte non eseguita.

Per ogni ulteriore dettaglio si rinvia alla relazione illustrativa predisposta dal Consiglio di Amministrazione che sarà messa a disposizione del pubblico entro i termini di legge. Alla data odierna Marr detiene 462.360 azioni proprie.

Evoluzione prevedibile della gestione

L’andamento delle vendite ai clienti della ristorazione (Street Market e National Account) nei primi due mesi del 2023 è coerente con gli obiettivi di crescita attesi per l’anno, confermando inoltre il progressivo e graduale recupero di marginalità.

Tali risultati sono maturati in un contesto di consumi alimentari fuori casa atteso in crescita (TradeLab, febbraio 2023), grazie anche al positivo andamento del turismo e in particolare di quello legato alle presenze degli stranieri in Italia (+39,9% rispetto al 2021 nei primi nove mesi del 2022, Istat dicembre 2022), che anche negli ultimi mesi del 2022 e in questo inizio di 2023 hanno contribuito al ritorno del turismo nelle Grandi Città e nelle Città d’Arte in particolare.

Per quanto attiene le vendite dei prodotti ittici congelati ai clienti del Wholesale, che hanno risentito dell’indisponibilità di prodotto ittico nella seconda parte del 2022 e anche in questo primo trimestre 2023, è atteso che le campagne di pesca in corso e quelle a oggi prevedibili possano portare a un recupero nei prossimi mesi.

Per quel che riguarda l’inflazione, i prezzi dei prodotti alimentari è atteso che entrino in una fase di stabilizzazione, mentre il rientro dei costi energetici in corso in questi mesi invernali, sta attenuando gli effetti distorsivi subiti dai costi operativi legati ai prezzi dell’energia.

Marr in questo contesto continua nel rafforzamento del proprio posizionamento competitivo, con una forte attenzione a cogliere le opportunità di un mercato del foodservice in crescita, che premia una proposta di prodotti e servizi innovativi sui quali la Società continua a investire le proprie energie.

Prosegue inoltre il processo di adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti alimentari commercializzati, operazione che continua a essere più efficace nella categoria dello Street Market e, nell’ambito del National Account, nella sottocategoria delle Chains&Groups (Gruppi e catene di hotel e ristoranti), mentre in quella delle Canteens (Ristorazione collettiva e forniture dirette alla pubblica amministrazione) ove contrattualmente possibile si interviene in modo sempre più selettivo sulla gestione dei listini nell’ottica della sostenibilità dei rapporti di fornitura.

L’intera organizzazione è inoltre coinvolta su politiche volte al recupero di redditività operativa, lungo un percorso che, in termini di condizioni di mercato, gestione del primo margine e controllo dei costi, è previsto consentirà il riapprossimarsi già nell’anno in corso ai livelli di redditività operativa ante pandemia.

Oltre a ciò, è forte l’attenzione dell’organizzazione sul controllo dei livelli di assorbimento di capitale circolante al fine di attenuare il costo per il suo finanziamento.

La scheda sintetica dell’azienda

Marr (Gruppo Cremonini), quotata al Segmento Euronext STAR Milan di Borsa Italiana, è la società leader in Italia nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari alla ristorazione extra domestica ed è controllata da Cremonini S.p.A..

Attraverso un’organizzazione composta di oltre 900 addetti commerciali, il Gruppo MARR serve circa 55.000 clienti (principalmente ristoranti, hotel, pizzerie, villaggi turistici, mense aziendali), con un’offerta che include oltre 25.000 prodotti alimentari, tra cui pesce, carne, alimentari vari, ortofrutta e con una significativa offerta di prodotti verdi, sostenibili e del made in Italy.

La società opera su tutto il territorio nazionale attraverso una rete logistico-distributiva costituita da oltre 40 unità distributive, alcune delle quali con cash&carry, e si avvale di oltre 850 automezzi.

Marr ha realizzato nel 2022 ricavi totali consolidati per 1.930,5 milioni di euro (1.456,3 milioni nel 2021) con un Ebitda consolidato di 82,1 milioni di euro (90,5 milioni nel 2021) ed un utile netto consolidato di 26,6 milioni di euro (35,1 milioni nel 2021).

Per maggiori informazioni su Marr è possibile visitare il sito Internet della società cliccando qui.

Prezzi del caffè in discesa nella prima metà di marzo

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Prezzi del caffè in discesa nella prima metà di marzo. Ice Arabica e Ice Robusta arrivano al giro di boa in flessione, rispettivamente, del 6% e del 5% rispetto alla prima seduta del mese. New York ha chiuso ieri, mercoledì 15 marzo, a 172,60 centesimi: 285 punti in meno rispetto al giorno precedente e 1.095 punti al di sotto del massimo di 183,55 centesimi registrato il 1° marzo.

Si tratta del livello minimo, per la scadenza principale, delle ultime sei settimane. Londra arretra di 11 dollari e conclude la giornata a 2.069 dollari: 108 dollari in meno rispetto a inizio mese, ai minimi da metà febbraio.

Hanno inciso sull’andamento dei prezzi del caffè, innanzitutto, i fattori finanziari. Il real è ai minimi degli ultimi due mesi sul dollaro. La debolezza della moneta brasiliana rende più convenienti le vendite all’estero e incoraggia dunque l’export, che il mese scorso è calato di un terzo.

Le borse del caffè hanno inoltre scontato la giornata negativa dei mercati azionari, trascinati al ribasso dai timori per il settore bancario. Ma incidono anche le migliorate condizioni meteo in Brasile.

Intanto, l’autorevole analista agricolo Safras & Mercado ha ritoccato al rialzo la sua stima sull’ultimo raccolto brasiliano (2022/23) portandola da 57,3 a 58,9 milioni di sacchi, di cui 35,95 di arabica e 22,95 di robusta. Tale raccolto risultava commercializzato per l’83% alla data dell’8 marzo.

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Ecco le possibili cause della mancata candidatura del caffè a patrimonio Unesco

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

MILANO – Il 29 marzo dello scorso anno venne bocciata la candidatura del caffè espresso italiano come patrimonio immateriale dell’umanità Unesco in favore dell’opera lirica. Nonostante il Consiglio abbia espresso sincero apprezzamento per il dossier sul caffè espresso, non sono mai emerse chiaramente le ragioni del rifiuto.

Tuttavia, tra le undici città volte a farsi ambasciatrici del caffè, (Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Trieste, Lecce, Pescara, Palermo e Modica) due spiccavano tra tutte: Venezia e Napoli. La scelta di fondere le due realtà per simboleggiare tutta l’Italia potrebbe aver reso tale candidatura difficile da attuare. Leggiamo di seguito le considerazioni pubblicate sulla prima parte dell’articolo del portale La Buona Tavola.

Il caffè espresso come patrimonio Unesco

MILANO – Il caffè espresso italiano non sarà patrimonio immateriale dell’umanità, almeno non per il momento. Il Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, organo deputato alla selezione dei dossier da inviare direttamente al Comitato di Parigi per la candidatura finale, ha preferito puntare tutto sull’opera lirica.

Il fatto risale al 29 marzo 2022 ma poco spazio gli venne dato dai media nazionali, comprensibilmente “distratti” dalla prima fase della guerra in Ucraina. Ad ogni modo, perché la Commissione nazionale ha effettuato questa scelta e quali erano le caratteristiche della candidatura, poi bocciata, del caffè? Ricostruiamo insieme le tappe salienti della vicenda.

Ad essere stato proposto fu “The Italian Espresso Coffee between culture, ritual, sociality and literature in the emblematic communities from Venice to Naples”. Questo dossier, insieme a quello poi selezionato intitolato “The Art of the Italian Opera Singing”, erano due dei vari progetti presentati all’attenzione della Commissione. Certamente non sarà stato facile per il Consiglio direttivo effettuare questa scelta su cosa inviare all’Unesco per il ciclo 2023 ai fini dell’inserimento della Lista dei patrimoni immateriali.

Nonostante il Consiglio (ed anche l’allora Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini) abbia espresso sincero apprezzamento per il dossier sul caffè espresso, non sono mai emerse chiaramente le ragioni della bocciatura. Più avanti si spiegherà perché effettivamente meritava di più l’opera lirica ma volendo azzardare un’ipotesi, forse alla base della bocciatura vi è la stessa natura della proposta.

La fusione di numerose istanze miranti ad elevare singole città (e quindi comunità) come patria del caffè ha condotto ad un dossier alquanto articolato.

Inizialmente erano ben undici le città individuate dallo Stato per farsi ambasciatrici del caffè (Torino, Milano, Venezia, Bologna, Roma, Napoli, Trieste, Lecce, Pescara, Palermo e Modica). Tra queste ne spiccavano due. Venezia a rappresentanza del Nord Est italiano e della sua tradizione storica. Pare che infatti da quelle zone arrivassero i primi sacchi di caffè turco dopo l’assedio di Vienna del 1683.

Da parte sua Napoli, con la sua leggendaria tradizione del caffè come rituale sociale e culturale, si poneva altrettanto come candidata ideale. La scelta di fondere le due realtà in un unico dossier a simboleggiare idealmente tutta l’Italia ha reso tale candidatura estremamente artificiosa.

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La Fondazione Time2, di Antonella e Manuela Lavazza, il bando per progetti di inclusione sociale, 600.000 euro

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time2 fondazione
Il logo della Fondazione Time2

La Fondazione Time2 prosegue il lavoro di approfondimento e innovazione sui temi delle disabilità con il bando Cambiamenti. L’idea è quella di una rilettura degli ambienti cittadini in una chiave più accessibile e inclusiva. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su La Repubblica.

La Fondazione Time2 per il progetto dedicato all’inclusività

MILANO – La Fondazione Time2, nata su idea di Antonella e Manuela Lavazza, presenta il nuovo bando regionale Cambiamenti. Nuovi contesti inclusivi. La dotazione complessiva del bando è di 600.000 euro e si rivolge a progetti di inclusione sociale promossi da enti no profit che hanno sede in Piemonte.

Dopo il successo del precedente bando Prossimi. Progetti per riattivare territori e comunità, che aveva sostenuto 59 progetti di innovazione e inclusione sociale nel 2020, la Fondazione Time2 prosegue il lavoro di approfondimento e innovazione sui temi delle disabilità con il bando Cambiamenti.

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Ferrero: 500mila tonnellate di Nutella e investimenti su Kinder Chocolate Ice Cream

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Tanaro ferrero coronavirus
Lo stabilimento Ferrero di Alba

Ferrero continua la sua espansione anche nel settore del gelato confezionato. Le nove referenze già in commercio passeranno a tredici con il Kinder Chocolate Ice Cream e altri prodotti. Il cespite più grande dell’azienda però risiede nella Nutella che, con le sue 500 mila tonnellate prodotte in undici stabilimenti nel mondo, ha trainato la crescita del Gruppo. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Daniela Polizzi pubblicato su Il Corriere della Sera.

Ferrero e il gelato confezionato

ALBA (Cuneo) – In casa Ferrero cresce il cantiere del gelato confezionato. Tutto è pronto nel quartiere generale di Alba per fare decollare il gruppo in un mercato che in Italia vale oltre 2 miliardi, di cui 1,4 nella sola grande distribuzione.

Sono già iniziati gli incontri con le insegne dei supermercati per il lancio dei nuovi gelati Ferrero, che passeranno da nove referenze a 13, affiancando al gelato Rocher, Pocket Coffee, Raffaello e al Kinder Bueno anche lo stecco Kinder Chocolate Ice Cream e altre referenze.

Non solo, il gruppo studia lo sbarco anche nei bar. Obiettivo, accorciare le distanze con i giganti Unilever, Sammontana e Nestlé che attraverso Froneri è il secondo player in Italia. Il mercato dei gelati confezionati in Italia, nel solo canale gdo, continua a crescere con un +8,5% medio annuo dal 2019 e 2022 che segna +16% a valore. La spinta è arrivata proprio dai nuovi prodotti Ferrero che nel 2022 hanno rappresentato il 15% della crescita.

Europa e Nord America

Parte da outsider nei gelati la multinazionale fondata ad Alba nel 1946 e ha una bella sfida davanti visto che, paragonata alle posizioni di forza delle storiche multinazionali del gelato, inizia da posizioni ben più piccole.

Ma per Giovanni Ferrero, classe 1964, figlio di Michele, al timone del gruppo prima come ceo dal 1997, poi come presidente esecutivo dal 2017, le imprese sfidanti fanno parte della storia della sua dinastia e sono rimaste nel dna del gruppo. Che ora vuole coprire un ventaglio sempre più ampio di gusti, età ed esigenze di consumo.

Non solo in Italia, la campagna dei gelati sarà condotta in altri Paesi europei, come Francia, Germania e Belgio. È un percorso che viene da lontano come sempre ad Alba. È iniziato con lo shopping della IceCream Factory Comaker in Spagna che ha portato in dote lo stabilimento in provincia di Mantova. E da allora il gruppo è entrata in partita.

Se due anni fa c’è stato il debutto, quest’anno Giovanni Ferrero preme sull’acceleratore tra Italia ed Europa. Senza contare che la multinazionale ha appena rilevato l’americana Wells Enterprises, l’azienda di gelati dell’Iowa che possiede i marchi Blue Benny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top.

Un’operazione importante che, secondo le stime del mercato, ha registrato un valore di circa 1,5 miliardi di dollari, finalizzata a dicembre, quando le previsioni per l’economia mondiale erano dominate dai timori di recessione e mentre alcune aziende pensavano a tirare il freno nell’m&a. Ferrero non lo ha fatto.

La produzione di Nutella

La fotografia delle attività in Italia si vede attraverso i dati della Ferrero spa e delle consociate italiane del colosso dolciario. Per il gruppo la Penisola vale 1,6 miliardi di ricavi, un dato in forte accelerazione, visto che segna una crescita del 6,6% dopo anni di aumenti tra l’1 e il 2%. E che corre, spinto anche dal nuovo business dei gelati.

L’utile è di 32,6 milioni, in contrazione dai precedenti 36,5, perché riflette l’aumento dei costi delle materie prime. Sullo sviluppo industriale nel Paese continua a puntare molte carte: 142 milioni investiti nei quattro poli produttivi, un impegno che porta 1,3 miliardi gli investimenti nella Penisola negli ultimi dieci anni.Le migliori soddisfazioni le dà sempre la Nutella. Con le sue 500 mila tonnellate prodotte in undici stabilimenti nel mondo ha trainato — al pari dei Rocher e dei prodotti Kinder — la crescita della lussemburghese Ferrero international.

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Lindt & Sprüngli: un prodotto di cioccolato su 3 che è venduto in Svizzera è importato dall’estero e dall’Italia

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Lindt & Spruengli
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Sempre più prodotti Lindt & Sprüngli che raggiungono gli scaffali svizzeri vengono importati dall’estero: le tavolette di cioccolato Excellence, per esempio, provengono generalmente dalla Francia, le piccole uova di cioccolato e le palline di Lindor spesso dall’Italia e i Pralinés dalla Germania. Il cioccolato del brand, da sempre simbolo dello Swiss Made, sta diventando sempre più internazionale e meno svizzero. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale tio.ch.

L’importazione dei prodotti Lindt & Sprüngli

BERNA – Pasqua è sempre più vicina, ormai mancano poche settimane. I coniglietti di cioccolato hanno già invaso i nostri supermercati. Con circa 120 milioni di pezzi venduti ogni anno, il coniglietto d’oro di Lindt & Sprüngli è il prodotto più ricercato. Il marchio “Lindt & Sprüngli” sull’etichetta è una garanzia oltre che sinonimo di qualità. Una fama che automaticamente porta i clienti a presupporre che il cioccolato comprato viene prodotto in Svizzera.

Eppure non sempre è così. I celebri coniglietti per esempio sono prodotti esclusivamente nello stabilimento tedesco della Lindt ad Aquisgrana, come riferisce il “SonntagsBlick”. Un inganno oppure una semplice questione di mercato?

Il famoso marchio vende in Svizzera molti prodotti provenienti da fabbriche estere. Le tavolette di cioccolato Excellence per esempio provengono generalmente dalla Francia, le piccole uova di cioccolato e le palline di Lindor spesso dall’Italia e i Pralinés dalla Germania. “È impossibile produrre tutti i nostri 2000 prodotti in un unico luogo”, spiega il portavoce del gruppo al quotidiano svizzero tedesco.

Importazioni in aumento

Eppure è chiaro che la scelta di spostare parte della produzione all’esterno non è dovuta soltanto a una questione tecnica. Germania, Francia, Italia e Stati Uniti sono oggi più importanti per la produzione di cioccolato della Svizzera.

Dei circa 14500 dipendenti dell’azienda, solo circa 1000 sono impiegati nel nostro Paese. Questo può essere legato a considerazioni strategiche, ma soprattutto a minori costi di produzione.

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Hausbrandt è il caffè dell’esposizione Arte Laguna Prize con le capsule Epica

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hausbrandt arte laguna
Hausbrandt insieme a Arte Laguna Prize (immagine concessa)

NERVESA DELLA BATTAGLIA (Treviso) – Da sempre sensibile e attenta a sostenere le più diverse espressioni artistiche e connessa alla città lagunare da molteplici relazioni, Hausbrandt è ancora una volta partner di Arte Laguna Prize concorso biennale a tema libero, il cui obiettivo è quello di valorizzare l’arte contemporanea.

Hausbrandt insieme a Arte Laguna Prize

Con l’esposizione di 240 opere, di artisti provenienti da oltre 50 Paesi, Arte Laguna Prize presenta dall’11 marzo al 16 aprile la mostra dei finalisti nello spazio dell’Arsenale Nord di Venezia.

Dieci categorie del premio: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale e cartoon, land art, arte urbana e street art, art design.  I finalisti sono stati scelti tra oltre 20 mila candidati, da due giurie composte da curatori, direttori di museo ed esperti d’arte di calibro internazionale. I vincitori sono stati proclamati durante l’inaugurazione della mostra, sabato 11 marzo.

Hausbrandt è il caffè in degustazione per tutta la durata dell’esposizione per deliziare artisti, estimatori e visitatori con un espresso fatto ad arte, grazie alle capsule Hausbrandt Epica.

Il sistema innovativo brevettato dall’azienda è dotato di una doppia camera che conserva la fragranza del caffè appena macinato per un caffè sempre perfetto.

La rinnovata partnership con Arte Laguna Prize conferma la progettualità illuminata che nel corso degli anni ha portato Hausbrandt a patrocinare eventi artistici primari e di indubbia risonanza internazionale.

Così i suoni legati al cibo della colazione fanno bene: lo studio “Io comincio bene”

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Biscotti e frutta secca (immagine concessa)

MILANO – Ogni suono ha la capacità di influenzare le emozioni e i comportamenti già a partire dalla prima colazione. Lo rivelano numerosi studi scientifici, che hanno dimostrato come i suoni legati al cibo riescano ad attivare sensazioni di rilassamento e benessere: si chiama Asmr (“Autonomous sensory meridian response”), ovvero “Risposta autonoma del meridiano sensoriale”.

I suoni nella colazione

Si tratta di un’esperienza sensoriale che porta gli individui a rilassarsi, a provare esperienze di benessere o di felicità di fronte a certi stimoli sonori, con conseguenti benefici terapeutici per la salute mentale e fisica: sembra, ad esempio, che lo scoppiettio del latte versato sui cereali mentre si gonfiano sia un ottimo rimedio per rilassarsi; lo sfrigolio del burro che si scioglie in padella prima di accogliere l’impasto dei pancakes metta subito allegria; così come il borbottio della moka rappresenti un ottimo dispensatore di energia.

“Io Comincio Bene” (www.iocominciobene.it), la campagna di Unione Italiana Food che da diversi anni promuove il valore della prima colazione in Italia, ha voluto lanciare una social survey per scoprire quale “suono” ha il primo pasto del mattino per la sua community di breakfast lover, coinvolgendo anche il professor Michelangelo Giampietro – specialista in Scienza dell’alimentazione e in Medicina dello sport – per commentare i benefici per il corpo e per la mente che sono in grado di garantirci i prodotti che portiamo sulle nostre tavole ogni mattina.

 #1. Crunch: il suono della colazione che ricorda l’infanzia

Per oltre 6 intervistati su 10 (64%) il crunch dei biscotti al mattino è il suono evocativo per eccellenza e riporta all’infanzia; mentre più di 3 su 10 (36%) associano a questo ricordo i cereali che si tuffano nel latte. Non a caso, il latte con biscotti o cereali rappresenta l’ABC della colazione italiana consumata tra le mura domestiche.

 “Al mattino, abbinare il latte o in alternativa le bevande a base vegetale – che contribuiscono al nostro fabbisogno idrico – ai prodotti da forno è certamente una buona abitudine”, conferma il professor Giampietro. “La giusta quantità da consumare a colazione è fino a 3 biscotti frollini al giorno; mentre per i biscotti secchi si può arrivare anche a 4 o 5. Per i cereali è bene orientarsi su una porzione di circa 30gr. Ovviamente, la quantità corretta da assumere varia anche in base al nostro stile di vita, a seconda che sia sedentario o più attivo e sportivo”.

 #2. Il borbottio della Moka: il suono che dà la carica al mattino

La colazione è anche sinonimo di energia: 8 breakfast lovers su 10 (l’83%) la associano al borbottio del caffè sul fuoco; per il 16% degli intervistati anche il suono della crema al cacao e alle nocciole spalmata sulle fette biscottate è in grado di dare la carica.

Secondo il professor Giampietro, “Teina e caffeina aumentano le prestazioni psicofisiche, ma se consumate in grandi quantità stimolano la diuresi e la frequenza cardiaca, perché eccitanti. L’EFSA (European Food Safety Authority) ha indicato che la quantità massima di caffeina da assumere, in più frazioni, al giorno è di 400 milligrammi (3-6 milligrammi per kg di peso corporeo), ovvero circa 4 tazzine di moka e 5 di espresso”.

“Anche la crema spalmabile alla nocciola, amata sia dagli adulti che dai bambini e prevalentemente a base di cacao e nocciola, è un’alternativa praticabile per la prima colazione se consumata nella giusta quantità”, continua Giampietro.

“Del resto, la cioccolata era definita il cibo degli Dei perché regalava piacevoli sensazioni non solo al palato, ma anche alle funzioni cerebrali. Inoltre, la crema spalmabile, grazie al cacao, contiene anche altre sostanze ad azione stimolante sul nostro sistema nervoso e questo può contribuire a giustificare il piacere di consumarla nel momento in cui dobbiamo uscire dal letto e affrontare gli impegni di un’intera giornata. Può, pertanto, considerarsi un antidepressivo naturale in termini di soddisfazione del piacere: il consiglio è di adagiarla, senza eccedere nelle quantità, sul pane tostato o sulle fette biscottate, più digeribili rispetto al pane fresco”, conclude l’esperto.

 #3. Bevande a base vegetale: il suono della colazione moderna

Per la metà del campione intervistato (46%), il suono delle bevande vegetali versate nel bicchiere rappresenta l’emblema della colazione moderna. “Questa tipologia di bevande rappresenta un’ottima alternativa per chi vuole variare colazione ogni mattina. Le bevande vegetali sono consigliabili per tutti coloro che non vogliono o non possono consumare latte o derivati del latte, per motivi animalisti, ambientalisti o per ragioni cliniche legate ad allergie alle proteine del latte o intolleranza al lattosio correttamente diagnosticate”, commenta il professor Giampietro.

“Le bevande a base vegetale sono altamente nutrienti e contribuiscono a fornire al nostro corpo l’acqua persa durante il riposo a causa degli atti respiratori. Le bevande di soia (una pianta leguminosa) in particolare hanno una quota proteica in più, rispetto ad avena e riso (che sono cereali), perché contengono un legume”.

Anche il suono dello sciroppo versato sui pancake è per i breakfast lover sinonimo di modernità. Lo conferma il 54% degli intervistati.

I pancake, tipici della colazione americana sono infatti divenuti amatissimi anche in Italia, accompagnati da miele, marmellate, creme spalmabili. “Anche la melassa e la melata possono essere una valida alternativa per condirli”, conclude Giampietro.

 #4. Il suono più romantico al mattino? Quello del cornetto appena spezzato

Per i romantici della colazione non ci sono dubbi: il suono del cornetto appena spezzato, per 8 su 10 (81%) è quello più amato, seguito dal coltello che taglia la torta (19%).

 “In una giornata alimentare composta da 5 pasti classici, la quantità di energia totale andrebbe così ripartita: 20% a colazione, 10% per lo spuntino di metà mattina, 30% a pranzo, 10% a merenda, 30% a cena”, ricorda l’esperto. “Fare quindi una buona colazione al mattino ci aiuta a non arrivare a pranzo affamati. L’energia da assumere a colazione è di poco inferiore a quella da ottenere dal pranzo e dalla cena, considerati i pasti principali della giornata. Per questo motivo, alimenti golosi e ricchi di carboidrati, come una torta o un cornetto, con un apporto di grassi non eccessivo, sono ideali da consumare al mattino”, conclude il professor Michelangelo Giampietro.

Dati Università di Sheffield