mercoledì 03 Dicembre 2025
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Ferrara, ristoratori e baristi non trovano più personale: “Noi esercenti ci facciamo concorrenza per lo staff”

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L'interno di un bar (Foto di Aurelén da Pixabay)

La carenza di personale è un problema che attanaglia sempre di più il settore dell’horeca. Molti ristoratori e baristi non riescono più a trovare persone interessate al lavoro offerto. Alcuni candidati rispondono, sempre più spesso, che “si guadagna di più col reddito di cittadinanza”. Questo è il caso del bar 24, aperto tutto il giorno come suggerisce il nome, in cui trovare staff sta diventando esponenzialmente più arduo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’inchiesta pubblicata su Il Resto del Carlino.

La mancanza di personale a Ferrara

FERRARA – Si chiama bar 24, come le ore che segna la lancetta dell’orologio. Si trova sulla statale 16, è aperto giorno e notte, non stop. Il camionista si ferma e sa che lì troverà un panino con la mortadella, una birra e un sorriso. Qui hanno bisogno di personale come e più del pane. Giovanni Scapini, nato il 1961, nella sua unica vita è stato imprenditore edile, commerciante in Qatar di piastrelle e mobili di lusso (‘I clienti erano gli sceicchi, lì sono tutti sceicchi’, dice), adesso fondatore e proprietario di bar che non chiudono mai a Este, Verona, in provincia di Mantova, a Lonato del Garda (Brescia).

“Trovare personale? Una lotta. Potrei aprire altri cinque bar, non riesco perché non ci sono ragazzi che vogliano rimboccarsi le maniche. Una si è arresa qualche giorno fa, in questi giorni sto facendo colloqui per trovare una barista per il locale che si trova davanti alla Sapienza, l’agriturismo. Vedremo come va a finire, immagino già cosa mi dirà. C’è chi prende il reddito di cittadinanza, si è fatto i conti. Se stanno a casa prende gli stessi soldi, non ha spese magari per spostarsi. Ti guardano, ti dicono che preferiscono il reddito”. Racconta scenari che magari conoscono gli addetti ai lavori, quasi inverosimili.

“Un collega è venuto in uno dei miei bar, mi ha ‘rubato’ la cameriera. Ha detto che le dava 4 euro in più, è andata via. E’ una lotta, ci facciamo concorrenza tra noi per avere personale”.

La ragazza poi ci ha ripensato, è tornata sui suoi passi. Troppo tardi. “I giovani non hanno ambizioni”, parole che suonano come una sentenza. Non è aperto 24 ore su 24, ma è un’istituzione nel panorama della ristorazione, della pasticceria. Leon d’oro, vetrine con vista sulla piazza. Prendi un caffè, puoi anche pranzare. Marco Paganelli, il titolare, in pratica ci vive tra bancone e cassa. “Siamo qui dal 1972, abbiamo tagliato il traguardo dei 50 anni. Ha aperto mio padre, io in pratica sono nato qui”, afferma.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.

IEI Connect: il 5 maggio a Milano il confronto sui temi legati alla sostenibilità

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Luigi Morello (foto concessa)

MILANO – Si svolgerà venerdì 5 maggio, nella sede di Advant NCTM di Milano, l’edizione 2023 di IEI Connect, l’appuntamento promosso dall’Istituto espresso italiano (IEI) per approfondire e mettere a confronto i principali attori della filiera dell’espresso. Il tema di questa giornata sarà la sostenibilità nel settore.

IEI Connect 2023

Un’occasione pensata per il coffee business italiano per confrontarsi con la valutazione e la scelta di pratiche che lo rendano più sostenibile in termini economici, ambientali e sociali.

“Siamo nati come società benefit, perseguiamo gli obiettivi di sostenibilità e nell’ambito dell’Agenda ONU 2030, siamo concentrati in 3 aree di interesse: People – Planet – Partnership e tutti i soci IEI hanno la volontà e l’orgoglio di comunicare ai consumatore e a tutti gli stakeholder l’impegno profuso e pertanto questa giornata è aperta a tutti gli attori della filiera del caffè italiana attenti e sensibili ai temi della sostenibilità – spiega Luigi Morello, presidente IEI – il percorso è lungo e non c’è un arrivo, l’obiettivo è tendere al miglioramento continuo, misurandosi costantemente con trasparenza. L’incontro del 5 maggio rappresenta quindi un punto di partenza per una riflessione che coinvolga il maggior numero possibile di aziende del settore”.

La sostenibilità al centro del confronto di IEI Connect

Ospitato come detto presso la sede di Advant NCTM (in Via Agnello 12), l’incontro vedrà coinvolti diversi relatori di diversi ambiti con l’obiettivo di portare contributi, esempi, casi di sostenibilità. Sul tavolo del confronto numerose esperienze che faranno percorrere in maniera trasversale il tema della giornata: dal punto di vista universitario un approccio all’utilità per le torrefazioni italiane di sfruttare il valore della sostenibilità; poi numerosi i casi aziendali per evidenziare la circolarità dell’economia fino ad arrivare a parlare delle sfide future, passando anche per l’energia, l’acqua e un caso internazionale.

E l’evento è organizzato e sostenuto dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) per le proprie aziende aderenti, ma aperto alla stampa e ad altre aziende del settore e non che desidereranno mettersi in gioco su questo tema così rilevante.

Durante l’evento oltre al punto di vista dei relatori, sarà possibile anche ascoltare quello dei giovani professionisti di IEI Next, il gruppo dell’Istituto espresso italiano (IEI) che esprime il punto di vista della nuova generazione sul coffee business che nella sessione pomeridiana affronterà la tematica con alcuni dei suoi interlocutori.

La IEI Connect Preview, il 28 aprile

Per lanciare la giornata il 28 aprile, alle ore 11, da remoto, sarà possibile assistere a un assaggio dei temi con ampia panoramica portata dal contributo di IEI con la presenza dei vertici dell’associazione e di alcuni ospiti. L’incontro sarà aperto alla stampa e ai soci, oltre che a chi vorrà accreditarsi per partecipare.

Per partecipare all’evento del 5 maggio (con possibilità di farlo anche da remoto, sempre su richiesta) è necessario contattare la segreteria IEI (giulia.spinoni@iei.coffee). In allegato il programma dettagliato

La scheda sintetica dell’Istituto espresso italiano

L’Istituto espresso italiano (IEI), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 37 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La guida Sca allo Specialty Coffee per capirne il valore

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Il caffè filtro (immagine concessa)

MILANO – Ogni giorno nel mondo si consumano 3,1 miliardi di tazze di caffè e si stima che questo numero aumenterà fino a raggiungere le 3,8 miliardi di tazzine giornaliere entro il 2030. L’Italia nel mondo è al settimo posto con 5,2 milioni di sacchi annui e l’esportazione di caffè torrefatto è aumentata del 12,9%[1] lo scorso anno, decretando così il nostro paese come uno dei principali esportatori a livello globale.

Cos’è lo Specialty Coffee?

La denominazione Specialty Coffee nasce negli anni ‘70 negli Stati Uniti e indica il caffé nella sua massima espressione, accuratamente selezionato, frutto di una produzione realizzata in particolari condizioni di cura climatiche e ambientali, che gli conferiscono un gusto e un aroma unici.

La materia prima ricavata, il caffè verde, viene poi tostato, secondo standard rigidi e precisi per poterne esaltare tutto il potenziale aromatico.

Lo Specialty Coffee deriva quindi da un lavoro prezioso e minuzioso che coinvolge tutti gli attori di una lunga filiera, che parte il più delle volte dal Sud America o dall’Africa, nelle piantagioni di caffè, dove viene raccolto a mano e dove nasce la sua identità distintiva; continua poi nelle mani dei compratori di caffè verde, i cosiddetti importatori o nel gergo tecnico crudisti, e in seguito in quelle dei tostatori e dei baristi: il risultato è un caffè dal profilo sensoriale ricco e complesso, di qualità superiore.

Il caffè, spesso bevuto di fretta, senza assaporare il suo vero aroma, diventa con lo Specialty un’esperienza: si inizia a conoscere quello che si beve, e domande riguardo la sua macinatura, tostatura o temperatura dell’acqua utilizzata trovano riposte, con proposte come il Filter coffee, Cold brew, V60, tutte parole che derivano dal mondo dello Specialty e che designano alcuni dei modi e delle tecniche diverse con cui gustare il caffè.

Come si valuta uno Specialty Coffee?

Le caratteristiche dello Specialty Coffee sono molto precise e la valutazione molto severa. Il caffè deve avere zero difetti primari (es. chicchi neri, acidi o marci) e al massimo 5 difetti secondari (es. chicchi acerbi o rotti) e deve raggiungere la valutazione di almeno 80 punti nel Cupping alla brasiliana, ovvero il metodo internazionale e rigoroso di valutazione del caffè, dopo diversi assaggi e una analisi rigorosa della materia prima.

Grazie all’avvento delle micro roastery, botteghe in cui il caffè è il protagonista, anche la figura del tostatore oggi ha acquisito sempre più importanza e lo Specialty Coffee, da prodotto di nicchia, sta diventando più democratico e alla portata di tutti.

Il caffè filtro, lo Specialty Coffee assolutamente da non perdere

Sebbene l’espresso sia la forma più diffusa, oggi esistono altre varianti che contraddistinguono in modo particolare il mondo dello Specialty. Il caffè filtrato, o filter coffee, è un metodo di estrazione ottenuto per infusione o percolazione: si ottiene versando l’acqua in un contenitore attraverso un filtro che contiene caffè macinato, la pressione che subisce il caffè durante l’estrazione da come risultato un caffè di grande valore.

Il metodo classico è il V60, caffè filtro per eccellenza, composto da una struttura a imbuto di rame, ceramica o plastica, che si pone sopra la tazza, restituisce le caratteristiche dei caffè impiegati senza alterare il loro aroma con la pressione o la temperatura dell’acqua. Il caffè sarà delicato, dal profumo e gusto nitido.

Ci sono però anche tantissime altre tecniche raffinate e precise per ottenere il caffè filtro, frutto di ricerche animate da passione e dedizione: ad esempio il Cold brew, che come suggerisce la parola, è un estrazione a freddo che si può ottenere per immersione o gocciolamento.

Chi è Sca Italy e come promuove lo Specialty Coffee in Italia

Sca Italy è l’associazione di categoria che si impegna a supportare tutta la filiera del caffè, creando una comunità globale, che mira, non solo a valorizzare il caffè di qualità e mantenere elevati standard, bensì a rendere la catena del valore più sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale. In particolare, focalizzandosi su azioni di ricerca, partnership e formazione, ed espandendo la rete globale.

“Lo scopo alla base di Sca, nata nel 2017 dall’unione dell’associazione americana Scaa e dalla versione europea Scae, è stato quello di creare un’organizzazione che valorizzasse sempre di più lo Specialty Coffee, sostenendo tutti i protagonisti della filiera” racconta Davide Cobelli, National Coordinator di Sca Italy. “L’associazione è composta da persone che condividono gli stessi valori e hanno come obiettivo quello di rendere il caffè di alta qualità accessibile a tutti. Oggi si è sempre più attenti alla qualità di qualsiasi cosa, in primis il vino, perchè non dovrebbe accadere lo stesso con il caffè?”

 Sca Italy oggi ingloba buona parte dei paesi produttori e consumatori del globo, ed è formata da oltre 10 mila soci nel mondo e trainer autorizzati che diffondono e difendono il valore del caffè.

[1] Area Studi Mediobanca, 2023

Sal De Riso annuncia il nuovo locale con cucina gourmet a Minori (Salerno)

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Sal De Riso minori
Sal De Riso

Sal De Riso è pronto per l’apertura del nuovo locale situato accanto alla sua pasticceria sul lungomare di Minori. La realtà verrà battezzata con il nome Sal De Riso Gourmet e si propone come nuova offerta gastronomica grazie a una cucina moderna ma sempre nel pieno rispetto della tradizione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Mattino.

Il nuovo ristorante di Sal De Riso

MINORI (Salerno) – Sal De Riso raddoppia e accanto alla sua famosa pasticceria sul lungomare di Minori è pronto a tagliare il nastro al suo nuovo locale con cucina tutta gourmet. Si tratta di un ristorante definito da una proposta gastronomica intimamente legata al territorio, in un ambiente caratterizzato da una spiccata luminosità e da colori brillanti, con una cucina a vista supportata dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia.

Si chiamerà Sal De Riso Gourmet e si propone come nuova offerta gastronomica grazie a una cucina moderna ma sempre nel rispetto della tradizione e ingredienti di altissimo livello esalteranno le preparazioni e i piatti dello chef. Ad impreziosire l’ambiente ci sono importanti opere di artisti della Costa d’Amalfi.

Tra le opere che vestono la sala, spicca un meraviglioso dipinto della pittrice romana Cinzia Pellin: “L’Amore”, dedicato ad Anna Magnani. Lei, indimenticabile attrice, amava trascorrere le vacanze in questo tratto di Costa e, proprio a pochi chilometri da qui, ha vissuto il suo appassionato amore con Roberto Rossellini. 

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La pasticceria Gamberini 1907 a Bologna Centrale

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Il nuovo Gamberini 1907 (immagine concessa)

BOLOGNA – Gamberini 1907, la più antica pasticceria di Bologna, ha ufficialmente aperto il suo negozio alla stazione di Bologna Centrale grazie all’accordo con Grandi Stazioni Retail, la società leader nel travel retail in Italia che gestisce le 14 stazioni delle principali città del Paese.

Gamberini 1907 nella stazione di Bologna Centrale

Con questa apertura, la storica pasticceria, presente anche a Firenze e Milano, si espande per la prima volta nella città in cui è diventata celebre per le sue specialità, diventando presto riferimento per i cittadini e meta immancabile per i turisti.

Ora Gamberini 1907, che dal 2006 fa parte dei Locali Storici d’Italia, potrà far conoscere tutto il meglio del suo assortimento dolce e salato a un pubblico ancora più vasto ed eterogeneo, aprendo un nuovo capitolo della sua rinomata storia.

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Il nuovo Gamberini 1907 (immagine concessa)

“Siamo orgogliosi che Gamberini 1907 abbia scelto la stazione per aprire il suo secondo locale a Bologna, segno della rinnovata centralità che le stazioni ricoprono oggi all’interno delle città” ha dichiarato Sebastien De Rose, Chief Operating Officer di Grandi Stazioni Retail. “Questa apertura è un ulteriore passo nel percorso che Grandi Stazioni Retail sta compiendo per accogliere nel suo network le icone dell’eccellenza gastronomica italiana che, accanto ai grandi brand internazionali, fanno delle stazioni un luogo unico per la varietà della sua offerta” ha concluso.

Il Polo del Gusto partner dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo

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Riccardo Illy

TRIESTE – Il Polo del Gusto, la sub-holding del Gruppo illy che riunisce tutti i marchi extra-caffè, ha aderito, in qualità di partner strategico, all’Associazione Amici dell’Università di Scienze Gastronomiche, l’università nata e promossa nel 2004 dall’associazione internazionale Slow Food.

Il Polo del Gusto insieme all’Università di Pollenzo

Con questa adesione, il Polo del Gusto entra a fare parte del “Club dei Partner Strategici dell’Università di Scienze Gastronomiche”, costituito da alcune tra le più importanti aziende e istituzioni che operano a vario titolo nel mondo della produzione, della vendita e del consumo di cibo e che condividono l’impegno e la visione strategica di UNISG, e per questo sono attive a fianco dell’ateneo nel progettare e costruire nuovi scenari di crescita sostenibile e modelli alimentari e culturali innovativi.

In qualità di partner strategico, il Polo del Gusto avrà la possibilità di partecipare agli eventi e alle conferenze promossi dal network UNISG che si svolgono periodicamente presso l’Università, ma anche di sviluppare progetti e azioni che contribuiscono a diffondere, anche grazie alla possibilità di un canale privilegiato e diretto con gli studenti dell’Ateneo, una nuova cultura della qualità e dell’innovazione in ambito agro-industriale.

Istituito nel 2019 e presieduto da Riccardo Illy, il Polo del Gusto è un aggregatore di eccellenze dal mondo Food&Beverage. Ne fanno oggi parte quattro Brand, tutti di categoria Top Premium: Agrimontana (frutta lavorata), Dammann Frères (storica maison francese di tè pregiati), Domori (cioccolato super fine), Pintaudi (prodotti da forno per la prima colazione).

Spiega Riccardo Illy, presidente del Polo del Gusto: “Alla base della filosofia del Polo del Gusto, c’è il concetto della cosiddetta “qualità dirompente”, vale a dire di una qualità immediatamente percepibile, anche da non intenditori, costruita passo dopo passo, grazie alla rigorosa scelta delle materie prime e a processi di lavorazione diversi e migliori. Sentiamo una grande affinità con i valori dell’Università di Pollenzo, e con il suo impegno per diffondere nelle nuove generazioni il patrimonio di conoscenza e innovazione che porta alla qualità superiore, in un percorso affascinante che richiede tempo, idee nuove, rispetto delle risorse, coerenza e perseveranza.”

Silvio Barbero, vicepresidente dell’Università degli studi di Scienze Gastronomiche: “Accogliamo con piacere nel Club dei Partner Strategici della nostra Università il Polo del Gusto, importante e distintiva realtà dell’eccellenza agroalimentare italiana. Il nostro ateneo da sempre si pone come elemento di stimolo nei confronti del mondo dell’impresa che riconosce valore nei temi che stanno alla base della nostra missione formativa e didattica. Pertanto, anche con il Polo del Gusto, siamo certi potremo sviluppare attività di ricerca e innovazione che puntino alla qualità e alla sostenibilità delle filiere”.

Trismoka Challenge 2023: in finale anche Linda Pennati, Paolo Nicoli e Samuel Palaghianu

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I finalisti (immagine concessa)

PARATICO (Brescia) – Sono agguerriti e pronti a vincere il titolo di miglior artista del caffè 2023. Linda Pennati dell’Istituto di istruzione superiore Andrea Mantegna di Brescia, Paolo Nicoli dell’Istituto d’istruzione superiore Olivelli Putelli di Darfo e Samuel Palaghianu della Fondazione ISB di Torre Boldone si sono sfidati a Paratico, nella sede della torrefazione bresciana, nella seconda giornata dedicata alle semifinali della Trismoka Challenge. Le loro preparazioni hanno conquistato la giuria e il posto in finale, in programma venerdì 21 aprile, al teatro Le Muse a Flero.

I finalisti della Trismoka Challenge 2023

Non meno talentuosi i loro compagni, Marco Agazzi della Fondazione ISB di Torre Boldone, Amer Aly ed Emanuele Magro dell’Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia, che sono riusciti a regalare altrettante emozioni; senza, tuttavia, riuscire a raggiungere il punteggio sufficiente per il passaggio alla finalissima.

D’altronde, le difficoltà in gara non sono poche: i concorrenti, oltre alle preparazioni, devono gestire il tempo, saper maneggiare le macchine di caffè, devono argomentare la scelta della tipologia di miscela o Monorigine, e raccontare la storia del loro drink; affrontare eventuali ostacoli o imprevisti, governare le proprie emozioni, che – si sa – di fronte a una giuria del calibro di Stefano Nodari, Campione italiano di Latte Art, e Federico Pinna, finalista Campionato Italiano Baristi e Campionato Italiano di Latte Art – non è semplice.

Al loro fianco, inoltre, presenti, come da tradizione, il trainer e Responsabile della Formazione in Trismoka Michael Boffelli – oggi in veste di giudice tecnico – nonché i docenti delle scuole coinvolte e le famiglie dei partecipanti.

In una competizione come la Trismoka Challenge, ogni ingrediente è fondamentale: l’abilità tecnica nella preparazione di un caffè a regola d’arte; fantasia e creatività per dare brio e valore aggiunto alle proprie preparazioni; gestione delle emozioni, del tempo, e capacità di comunicare per presentare al meglio i piccoli capolavori; determinazione, tenacia; passione, che, come in ogni cosa, non può mancare.

Ogni particolare conta, niente può essere lasciato al caso, sotto gli occhi vigili degli esperti: la pulizia della macchina, della postazione, la precisione nel preparare e servire le bevande. La velocità: ogni secondo può fare la differenza e cambiare le sorti all’interno della competizione. Per questo il talento – da solo – non basta; serve massima concentrazione, destrezza, grinta – e al contempo dolcezza e un pizzico di sensibilità, se l’obiettivo è – oltre a portare a casa la vittoriafare della propria grande passione, un lavoro. La professione dei baristi, richiede, infatti, tanto impegno, ambizione, dedizione, costanza.

E i giovani in gara hanno tutte le carte in tavola per riuscire a realizzare il proprio sogno. Chi sarà il campione della Trismoka Challenge 2023?

Per scoprirlo vi diamo appuntamento a venerdì 21 aprile, alle 9, al teatro “Le Muse” a Flero.

Concorso Oro Coffee Talent: Mattia Virdis si conferma primo campione di caffetteria del Triveneto

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Mattia Virdis al 1° posto (immagine concessa)

TAVAGNACCO (Udine) – Il 1° Gran Premio di caffetteria Oro Coffee Talent, concorso dedicato a tutti i baristi clienti della storica torrefazione udinese Oro Caffè che conta oltre 2.000 insegne solo in Triveneto, ha il suo primo vincitore e si tratta di Mattia Virdis, classe ’87 e titolare del bar Gach Caffè di Tricesimo (UD).

Mattia Virdis vince il Gran Premio di caffetteria Oro Coffee Talent

La fase preliminare del concorso, iniziata a febbraio 2023, ha visto la raccolta delle adesioni dei partecipanti, su base volontaria, che ha ottenuto oltre 70 candidati alla gara. In seguito, si è passati alla seconda fase di analisi dei locali e caffetterie e della qualità di mescita dell’espresso. Durante questo mese di valutazione, tre giudici e maestri di caffetteria hanno girato tutti i locali partecipanti al concorso, entrando in incognito nei locali per valutare la bravura dei baristi e l’attenzione del servizio ai clienti, al fine di compilare una dettagliata scheda di valutazione.

“Un buon livello di professionalità e di cura del servizio al cliente è ciò che è emerso dalle visite ai locali partecipanti al concorso ed è quello che ci ha gratificato maggiormente – ha dichiarato Giovanni Roitero, Coffee Trainer ufficiale della torrefazione Oro Caffè  – infatti ritengo che avere una scuola interna all’azienda, dedicata ai corsi di perfezionamento di caffetteria e Latte Art, sia oggi una risorsa fondamentale per accrescere e migliorare la conoscenza del caffè, delle sue peculiarità e potenzialità.”

Le buone capacità nell’arte della caffetteria assieme al servizio ed accoglienza del locale, di tutti i partecipanti, ha permesso ai primi 8 concorrenti di accedere alla finale con punteggi tutti superiori agli 80/100. Finale di gara che si è svolto con un grande evento presso la sede centrale di Oro Caffè, a Tavagnacco, al cospetto di un centinaio di persone tra partner della torrefazione, esperti del settore, giornalisti e sostenitori dei finalisti in gara.

La giuria della finale del concorso, composta dall’esperto Paolo Zucca, Nereo Ballestriero titolare della “Pasticceria Torinese” di Palmanova e dal Presidente di giuria Andrea Lattuada, giudice internazionale SCA di gare di caffetteria, ha potuto valutare nel dettaglio le competenze specifiche e l’estro fantasioso applicato alla caffetteria degli 8 finalisti in gara.

In un alternarsi di sfide a colpi di espresso, cappuccini decorati con Latte Art e cocktail a base di caffè, ad avere la meglio e ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Triveneto di Caffetteria Oro Caffè è stato Mattia Virdis titolare del bar Gach caffè di Tricesimo, che ha vinto una visita di formazione presso l’unica piantagione in Italia, a Ragusa, dove poter seguire in prima persona il percorso del caffè dal chicco alla tazzina, e cha ha fatto vincere al suo locale 50 kg di ORO CAFFÈ. Seconda classificata Veronica De Cecco dell’Angolo Blu di Fagagna e 3° classificato Fabio Cibin del Chiosco Baita al mare di Jesolo.

Ad arricchire l’evento una esclusiva collezione di moka e macchine da caffè d’epoca, curata da Lucio Del Piccolo appassionato collezionista.

“Il nostro desiderio è che questa edizione del concorso Oro Coffee Talent sia la prima di una lunga serie – afferma Elisa Toppano, marketing manager Oro Caffè – si tratta di un progetto legato alla qualità del nostro caffè e alle importanti competenze che devono possedere i baristi per poter garantire un ottimo espresso. Senza la loro competenza, l’eccellenza del nostro prodotto non potrebbe raggiungere il palato di tutti i clienti e per questo saremo sempre grati ai nostri baristi per l’impegno che ci mettono, alzando ogni giorno con entusiasmo la serranda del loro locale.”

La scheda sintetica di Oro Caffè

Oro Caffè grazie allo spirito imprenditoriale di Stefano Toppano e Chiara De Nipoti nasce nel 1987 come azienda specializzata nella selezione, tostatura e miscelatura dei migliori caffè. Oggi l’azienda è guidata dalla famiglia al completo grazie all’ingresso della seconda generazione: Elisa Marketing Manager e Ketty Direttrice Operativa e Canada country Manager. Situata a Tavagnacco (UD) a Oro Caffè utilizza le più pregiate qualità di caffè al mondo per una produzione giornaliera che arriva a 6 mila kg di caffè in grani, che si può gustare in circa duemila locali in Italia, ed è inoltre produttore di un sistema chiuso di capsule per caffè espresso.

Dal 1989 presente sul mercato estero, conta oggi distributori in 42 Paesi, con una filiale propria a Toronto in Canada. Dal 2009 nella “Scuola Oro Caffè”, si offre una formazione completa ed approfondita riguardo cultura e tecniche di preparazione del caffè, attraverso corsi di caffetteria e di Latte Art. Dal 2013 sposando per prima in Europa il progetto “Beyond Fair Trade”, Oro Caffè inizia ad integrare nelle sue pregiate miscele il caffè thailandese Doi Chaang. Dal 2014 Oro Caffè  è socio fondatore del “Consorzio di tutela del caffè espresso Italiano tradizionale”.

Da marzo 2015 Oro Caffè è presente sul mercato internazionale con 6 caffetterie della sua catena Adoro Café, un progetto nato con l’obiettivo di diffondere in Italia e nel Mondo la cultura dell’espresso e della caffetteria italiana. Nel 2019 apre la prima filiale tedesca Oro Caffè GMBH in Germania e nel 2021 a Fiume in Croazia.

Caffè Guglielmo: in tutti gli store sarà possibile pagare con la lira il 21 aprile grazie a Coneria Italiana

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Il logo di Caffè Guglielmo

LAMEZIA TERME (Catanzaro) – Il prossimo 21 aprile da nord a sud in Italia si potrà pagare (simbolicamente) con la lira Torna, infatti, l’iniziativa lanciata lo scorso anno da Coneria Italiana, gelateria in stile anni ’60 situata a Lamezia Terme, che ha come obiettivo di far rivivere per un giorno la magica atmosfera degli anni ’60, quando un gelato costava 10/12 lire.

Una giornata dedicata alla nostalgia del passato con la lira

“Questa giornata non ha alcuno scopo di lucro ed ha come unico fine quello di far rivivere, seppur per un giorno, l’ottimismo che si respirava in Italia in quel periodo, quando tutto sembrava possibile. Lo scorso anno abbiamo raccolto storie, ricordi e molto entusiasmo intorno a questa iniziativa e quest’anno abbiamo deciso di unire con la lira simbolicamente tutta l’Italia, da Nord a Sud”, commenta Valentino Pileggi, fondatore di Coneria Italiana e ideatore dell’iniziativa.

Un progetto nazionale reso possibile grazie alla fondamentale collaborazione creata tra “Coneria Italiana” e due tra le più importanti aziende calabresi, quali Callipo Group e Guglielmo.

S.p.A. Tale partnership, permetterà di tornare a pagare in lire anche a Milano, Bologna, Firenze, Roma, Cosenza, Catanzaro, Catanzaro Lido, Lamezia Terme, Pizzo e Reggio Calabria.

 In particolare, chiunque si presenterà presso gli store aderenti all’iniziativa (vedi indirizzi completi sul sito ufficiale e pagine social della “Coneria Italiana”), riceverà un prodotto in omaggio semplicemente mostrando una banconota in Lire, di qualsiasi taglio. Operazione fino ad esaurimento scorte.

Inoltre, contestualmente alla suddetta iniziativa, verrà lanciato un originale evento di beneficenza in cui sarà messa in palio la preziosa banconota da 10.000 Lire delle “Repubbliche Marinare”, con numero di serie H1883-3279, emessa con Decreto Min. 23 Marzo 1961, utilizzata nello storico film di Totò “La banda degli onesti”.

L’evento benefico avrà inizio proprio il 21 aprile e terminerà il 4 maggio (incluso). Visto l’amore incondizionato di Totò nei confronti degli animali, in particolar modo i cani, l’intero ricavato sarà devoluto in favore di progetti atti a garantire il benessere animale e a contrastare il randagismo nel comune di Lamezia Terme.

Tutti coloro che vorranno partecipare all’estrazione benefica, potranno inviare una donazione libera tramite le seguenti coordinate bancarie:

IBAN IT 33 S082 5842 8400 0400 0019 465

Beneficiario “CONERIA ITALIANA”

Causale “La banda degli onesti –                     ” (inserire proprio nome e cognome)

Ecco lo stadio Maradona in Lego esposto al Gran Caffè Gambrinus

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Spaccanapoli, un'arteria viaria del centro storico di Napoli (immagine: Pixabay)

Sono 24mila i mattoncini del celebre marchio Lego che compongono la fedele riproduzione dello stadio Maradona che è stato esposto al Gran Caffè Gambrinus nella città di Napoli. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazioni Grande Napoli.

Lo stadio Diego Armando Maradona al Gran Caffè Gambrinus

NAPOLI – Lo stadio Diego Armando Maradona di Napoli realizzato con i famosissimi mattoncini Lego24mila pezzi compongono questo piccolo capolavoro, ad opera dell’associazione “Brickanti“. La costruzione è una riproduzione fedele del tempio del calcio di Fuorigrotta, realizzata in scala mantenendo le proporzioni originali.

L’opera sarà esposta al Gran Caffè Gambrinus, storico locale partenopeo sito in piazza Trieste e Trento, nella stessa sala dove si trova il calco del piede del Pibe De Oro.

Il Gran Caffè Gambrinus

Guidato dai fratelli Arturo ed Antonio Sergio e dal nipote Massimiliano Rosati, da oltre cinquant’anni il Gran Caffé Gambrinus è la tappa obbligata di tutti i turisti che visitano Napoli, nonché di personaggi famosi, politici e letterati che scelgono il locale di piazza Trieste e Trento per i loro incontri. Rientra nell’Associazione Locali Storici d’Italia e promuove numerose iniziative culturali.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui