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Fabbri 1905 celebra il 25 aprile con il drink Italian Collins con il Dry Gin

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italian collins multipack fabbri
Italian Collins multipack (immagine concessa)

BOLOGNA – Il 25 aprile è per tutti gli italiani un giorno di festa, che merita un brindisi dedicato e, naturalmente, tricolore: Fabbri 1905 ha creato per questa festa un twist dell’Italian Collins impiegando solamente ingredienti made in Italy. Il Fabbri Italian Collins fa parte della famiglia dei Collins che è composta da long drink dal gusto aspro dovuto alla presenza di succo di limone, a base di spirits, zucchero e acqua tonica o soda. Il loro nome deriva dal Collins, il bicchiere alto dove viene servito on the rocks.

Il Fabbri Italian Collins

Nel Fabbri Italian Collins ci sono 45 ml di Fabbri Dry Gin, 30 ml di succo di limone, 15 ml di Mixybar Plus zucchero italiano e 60 ml di soda.

Il garnish perfetto per questo cocktail è un prodotto nato negli anni ’30 e da pochissimo tempo rientrato nelle proposte dell’azienda bolognese: le ciliege speciali. Speciali non solo per la mancanza della “i” che riporta la mente all’italiano degli Anni ’20 ma perché sono naturalmente rosse e succose.

Le novità

Novità dell’anno della gamma Mixybar Plus sono i gusti ananas e mirtillo.
La gamma di sciroppi Fabbri Mixybar Plus si caratterizza per l’impiego di ingredienti naturali lavorati con le tecnologie più avanzate, come per esempio impianti ultra clean per il riempimento di cui al momento dispone solo l’industria farmaceutica.

L’azienda si approvvigiona, infatti, di ingredienti prima scelta frutto di rigidi e severi capitolati di qualità e sottoposti a regolari controlli periodici. Qualità che si ritrova anche nell’acqua utilizzata per la lavorazione che è purissima e incontaminata poiché proviene da antichi pozzi profondi oltre 250 metri.

Gli impianti di lavorazione di ultima generazione sono in grado di rispettare e salvaguardare la parte nobile della frutta. Il trattamento termico innovativo è adeguato alla carica microbiologica di ogni ingrediente riuscendo così a rispettarne i valori nutrizionali e gli aspetti organolettici. Inoltre, la fase di riempimento è realizzata in impianti ultra-clean che lasciano inalterato la fragranza del sapore della frutta.

Ananas Plus è uno sciroppo dal colore giallo vivo con riflessi caldi e dalla trama fitta che, una volta diluito, assume una tonalità opalescente. Lo sciroppo contiene il 61% di succo di ananas raccolti da selezionati produttori che dona al naso il bouquet di note intense del frutto appena tagliato. Al palato è dolce, morbido e molto equilibrato con una persistente chiusura di frutta tropicale matura. Si abbina perfettamente con i migliori distillati tropicali.

Mirtillo Plus ha una trama fitta color rubino intenso con sfumature rosso scuro. Diluito mantiene il suo colore naturale in una tonalità più trasparente.
Il 32% di succo di mirtillo regala al naso sentori molto intensi di bacche, profumi di sottobosco e di piccoli frutti rossi maturi.

Al palato è delicatamente fresco, di buona e profonda struttura. Equilibrato, piacevolmente morbido e avvolgente. Finale con persistenti note fruttate. Una volta diluito restituisce fedelmente acidità e sapori del succo di mirtillo (senza note devianti verso la mora e altri frutti di bosco).

Gli zuccheri

La gamma degli zuccheri per mixology si arricchisce di tre nuove referenze: Zucchero italiano Plus, Gold sugar plus e Zero zuccheri.

Zucchero italiano Plus è un prodotto nato dalla collaborazione con Italia Zuccheri – Coprob, l’unica filiera di oltre 7.000 aziende agricole dello zucchero interamente italiana. Zucchero italiano Plus è un vero e proprio nettare dal gusto rotondo che rivela un’intensità zuccherina unica. Questo zucchero liquido è stato appositamente formulato per sciogliersi istantaneamente in qualsiasi bevanda calda o fredda, per un uso pratico e veloce con un gusto eccezionale.

Gold sugar plus è a base di zucchero della qualità Demerara, lo zucchero di canna delle Mauritius, una piccola isola sperduta nell’Oceano Indiano, fra i maggiori paesi produttori di zucchero al mondo.

La canna da zucchero trova il suo habitat migliore nelle piantagioni mauriziane, dove è baciata dal sole e cullata dall’umidità. La qualità Demerara è uno zucchero di canna grezzo, a grana grossa e dal caratteristico colore dorato, poiché non è sbiancato e quindi privo di residui chimici da raffinazione, ricavato dal puro succo di canna da zucchero.

Questo conferisce al Gold sugar plus uno splendido e vivace giallo ambrato con riflessi che evocano l’oro antico. Diluito assume sfumature dorate. Al naso regala ricche note di caramello, liquirizia, carrube e frutta cotta. Al palato è dolce e morbido con ricordi erbacei, speziati e vegetali.

Il Gold sugar plus con il suo sapore autentico e il suo potere dolcificante, ha un carattere intenso e fruttato. Le sue note profumate perfettamente bilanciate, sono una risorsa sensoriale per chi vuol dare un tocco elegante ed esotico alle ricette.

Zero zuccheri, dal sapore deliziosamente ricco e complesso, si abbina perfettamente a tutte le preparazioni calde o fredde come caffè, cioccolato e cocktail, senza lasciare alcun restrogusto tanto da renderlo irriconoscibile rispetto al classico saccarosio. Perfetta soluzione nel classico caffè shakerato per chi vuole zero calorie senza compromettere il gusto.

Autogrill: Paolo Roverato è il nuovo amministratore delegato, Bruno Chiomento alla presidenza

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Paolo Roverato (immagine concessa)

MILANO – Dopo la chiusura dell’assemblea si è riunito il Consiglio di amministrazione di nuova nomina di Autogrill S.p.A. (la Società), che ha proceduto al conferimento delle cariche speciali e alla definizione dei relativi poteri e deleghe di funzione. Il Consiglio ha nominato Bruno Chiomento alla Presidenza e Paolo Roverato amministratore delegato.

Il Consiglio di amministrazione ha accertato che gli amministratori:

  • Bruno Chiomento
  • Giuseppina Capaldo
  • Francisco Javier Gavilan
  • Marella Moretti
  • Emanuela Trentin
  • Sabine Regula Furler

sono in possesso dei requisiti di indipendenza di cui all’art. 2, Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, come recepiti nel vigente Regolamento del consiglio di amministrazione della società, e altresì i requisiti di indipendenza stabiliti dal combinato disposto degli articoli 147- ter, comma quarto, e 148, comma terzo, del Decreto Legislativo n. 58/1998 e successive modifiche e integrazioni.

Il Consiglio di amministrazione ha inoltre accertato, a maggioranza, con il voto favorevole di otto amministratori, l’astensione di volta in volta degli interessati ed il voto contrario di un amministratore, che gli amministratori Ernesto Albanese e Francesco Umile Chiappetta sussistono i requisiti di indipendenza stabiliti dal combinato disposto degli articoli 147-ter, comma quarto, e 148, comma terzo, del Decreto Legislativo n. 58/1998 e successive modifiche e integrazioni, ma non i requisiti di indipendenza di cui all’art. 2, Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, come recepiti nel vigente Regolamento del Consiglio di amministrazione della società.

Pertanto il Consiglio di Amministrazione risulta composto in maggioranza da Amministratori indipendenti (6 su 10).

In conformità al Codice di Corporate Governance, il Consiglio di amministrazione ha nominato a maggioranza i componenti del Comitato controllo e rischi e Corporate Governance – Giuseppina Capaldo (Presidente), Bruno Chiomento e Emanuela Trentin – e i componenti del Comitato per le Risorse Umane – Marella Moretti (presidente), Bruno Chiomento e Emanuela Trentin, nonché i nuovi membri del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, composto da Francisco Javir Gavilan, Bruno Chiomento e coordinato da Giuseppina Capaldo ed i componenti del Comitato

Strategie e Sostenibilità, istituito volontariamente dalla Società, che sarà composto da Xavier Rossinyol Espel (Presidente), Sabine Regula Furler e Francisco Javier Gavilan.

In conformità al decreto legislativo n. 231 del 2001, il Consiglio di amministrazione ha inoltre provveduto a nominare   all’unanimità   i   membri   dell’Organismo   di   Vigilanza   –   Sergio Laghi (Presidente), Antonella Carù e Andrea Marciandi.

Modifica del calendario degli eventi societari 2023

 A seguito dell’acquisizione del controllo di Autogrill S.p.A. da parte di Dufry AG e la conseguente promozione di una offerta pubblica di scambio sulle azioni della Società, al fine di allineare la tempistica di pubblicazione dei dati finanziari intermedi tra Dufry e Autogrill, il Consiglio di amministrazione ha deliberato di esaminare e pubblicare il prossimo 9 maggio 2023 i dati dei ricavi consolidati al 31 marzo 2023 in sostituzione della prevista pubblicazione in data 25 maggio 2023 dei ricavi al 30 Aprile 2023.

Milani presenta i nuovi cocktail al caffè per l’estate

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rivo caffè milani
Rivo (immagine concessa)

LIPOMO (Como) – Quattro ricette fresche, perfette per essere sorseggiate durante la bella stagione, in cui il caffè diventa partner d’eccezione di un ingrediente colonna della mixology, il gin. Un connubio che parla di estate, di aperitivi e convivialità ma soprattutto parla del Lago di Como, terra di Caffè Milani e di Rivo Gin.

Caffè Milani ha voluto infatti esplorare il mondo della mixology in collaborazione con Rivo Gin e con il barman Denis Bajrami, di Nenè Food Bellagio.

Una delle tendenze che negli ultimi anni ha dato nuova linfa al mondo della mixology è la commistione tra ingredienti diversi: nella preparazione di cocktail e miscelati non si utilizzano più solo i distillati, il vino, gli alcolici o i succhi, ma si è aperto il panorama anche a tutti gli ingredienti prestati dalla cucina o dall’hotellerie. Tra questi, il caffè, che si sta scoprendo essere un elemento versatile.

Quattro cocktail in cui il grado alcolico è tenuto volutamente ad un livello medio-basso, per favorire i sentori e i profumi del caffè e per andare incontro alla nuova tendenza di miscelazione zero o low alcol, accontentando chi vuole bere bene senza però esagerare con il tasso alcolico.

Quattro cocktail a base caffè, di cui due classici della mixology italiana e internazionale, il Negroni e il Caffè Shakerato, che si abbinano a una ricetta inedita, il Fiore di caffè, un cocktail piacevole al palato, che regala un’esplosione di dolcezza data da note floreali e agrumate, e una rivisitazione dell’Espresso Ventini, l’iconico cocktail Martini reinventato in questa versione con l’amaro Venti.

La sfida, in questi cocktail, è stato dosare in ogni diversa ricetta la presenza del caffè in modo che l’intensità dei drink fosse diversa ma sempre in equilibrio. Ad esempio, il Fiore di Caffè è un cocktail fresco e floreale, beverino e dissetante per l’estate, che nello specifico si ispira al fiore del caffè e alle sue note agrumate.

La drink list di Caffè Milani

Dunque, una drink list studiata ad hoc per Caffè Milani, sulla base delle caratteristiche organolettiche e degustative delle diverse miscele, che nasce della collaborazione con il talentuoso Denis Bajrami, barman classe 1991 responsabile del bancone del Nenè Food Bellagio, locale non distante dal centro di Bellagio, che afferma “Per me unire due prodotti così diversi, come sono il caffè e il gin, è stata un’esperienza fantastica, anche se soprattutto all’inizio non facile.

Il caffè generalmente si sposa bene con il rhum, è complesso pensarlo abbinato a un gin o a un distillato a base di erbe aromatiche. Devo dire che in questo caso, dopo diverse e numerose prove in laboratorio ed esperimenti in team, siamo riusciti a trovare questo perfetto equilibrio tra due prodotti d’eccellenza del Lago di Como – Caffè Milani e RIVO Gin. È stato divertente ed entusiasmante, è bello sperimentare con il prodotto caffè vista la vasta gamma di prodotti che permettono di giocare con la mixology.”

“In Caffè Milani siamo sempre curiosi ed entusiasti di dare vita a cose nuove, di sperimentare tutte le vite che può avere il caffè” racconta Elisabetta Milani “E quindi per noi è stato divertente e arricchente studiare come miscelarlo con il gin, e come si presti a essere un ingrediente della mixology, a capire quante sfumature possa avere che si sprigionano nell’abbinamento con un alcolico: è un mondo nuovo da esplorare e su cui fare cultura”.

Non è la prima volta che Caffè Milani si presta a sperimentazioni e connubi tra mondi diversi. Lo scorso anno, nell’ottobre 2022, in occasione degli 85 anni dell’azienda, Caffè Milani ha dato vita a un ricettario creato dai giovani allievi delle Discipline del gusto, una raccolta di ricette dolci, salate e abbinamenti di piatti al caffè secondo i criteri di: km 0, no waste, attenzione al territorio, disponibile e scaricabile sul sito aziendale di Caffè Milani.

Caffè e mixology, caffè e ristorazione, caffè e moda, grazie alla collaborazione con la sartoria di una cooperativa in Brianza, con cui sono stati realizzati oggetti unici a partire dai materiali di scarto dell’industria del caffè: borse, pochette e zainetti, disponibili qui.

La storia di Caffè Milani fa il giro del mondo, e riguarda il mondo in senso ampio: dai paesi che si affacciano sull’Equatore all’Italia, dall’Italia alle tazzine di tutto il mondo, e ancora in diversi settori e diversi utilizzi in modo trasversale, pop, innovativo.

La scheda sintetica di Caffè Milani

1937, Como: Celestino Milani divine Mastro tostatore e decide di acquistare una piccola torrefazione locale, lasciandosi alle spalle la vita da barista senza mai dimenticarla. Nasce così Caffè Milani, che da tre generazioni vede la famiglia, ora nelle persone di Pierluigi, il figlio di Celestino, e dei suoi due figli Elisabetta e Mattia, tostare il caffè e soprattutto dare vita a progetti, iniziative e prodotti che si esprimono nella passione di una vita.

Nel frattempo, negli anni ’70 l’azienda si è spostata da Como a Lipomo, e nel 2017, in occasione degli 80 anni, ha inaugurato all’interno dell’headquarter del brand Esposizione Caffè Milani, uno spazio poli funzionale in cui vivere il caffè a 360° gradi. Qui al profumo di caffè si unisce una location pensata per la formazione, alle visite in azienda, con un percorso dedicato alla storia aziendale, e uno spazio museale in cui si può visitare una micro-piantagione di caffè e ritrovare pezzi unici di design che aiutano a spiegare l’evoluzione del rito dell’espresso nel corso del tempo.

Una tazzina di caffè non è mai solo una tazzina di caffè: dietro i chicchi che sono stati macinati per produrla c’è un mondo intero, fatto di geografia, di luoghi, di storie di persone che si intrecciano, mani che compiono gesti sapienti, di porti, di ricerca, di design, di studio.

I cocktail al caffè – Caffè Milani

Negroni Percolato

Ingredienti per 1 lt da percolare nei chicchi di caffè

  • 25 cl Gin Rivo
  • 25 cl Bitter Campari
  • 25 cl Americano Cocchi
  • 15 cl China Martini
  • 10 cl fiori di sambuco
  • 30 chicchi di caffè monorigine Guatemala per percolatura
  • Topping: twist di limone e chicchi di caffè

In bicchiere Nick e Nora, da raffreddare con ghiaccio. Miscelare insieme tutti gli elementi in un prebatch nel decanter, facendo percolare nei chicchi di caffè per 3 passaggi.

Versare nel bicchiere con la tecnica mix and strain up. Completare il drink con un twist di limone e dei chicchi di caffè.

Questo cocktail è un twist del classico Negroni del Cardinale, che la storia racconta essere stato preparato per la prima volta dal barman Giacomo Raimondo per un cardinale tedesco in visita al Vaticano, all’Hotel Excelsior di Roma.

Fiore di caffè

 Ingredienti (per circa 10 drink)

  • 40 cl Gin Rivo
  • 20 cl Disaronno
  • 10 cl sciroppo di agave
  • 30 cl succo d’arancia
  • 5/10 cl caffè monorigine Colombia espresso ristretto
  • Topping: twist di arancia e amaretti

In bicchiere da Old Fashion. Miscelare gli elementi con la tecnica mix and strain up.  Versare nei bicchieri, e completare il drink con un twist di arancia. Il risultato è un drink fresco e dissetante, insieme dolce, aromatico e agrumato; un insieme che dona al palato una sensazione piacevole.

Caffè Shakerato

Ingredienti (per circa 10 drink)

  • 50 cl Amaro Venti Analcolico
  • 15/20 cl sciroppo di agave
  • 35 cl miscela di caffè biologica Action cold-brew

In bicchiere da Old Fashion basso. Preparare cold brew. Mettere metà del ghiaccio in uno shaker, unire il caffè, Amaro Venti e sciroppo e shakerare.

Mettere il ghiaccio rimanente in un bicchiere per raffreddarlo, poi toglierlo e versarci il caffè.

Espresso Ventini

 Ingredienti (per circa 10 drink)

  • 50 cl Amaro Venti
  • 35 cl caffè monorigine Brasile doppio espresso
  • 15/20 cl sciroppo di zucchero
  • 5 cl liquore al caffè (opzionale)
  • Garnish: chicco di caffè

In bicchiere Coppa Marini mettere i cubetti di ghiaccio nella coppa Martini. Preparare il caffè espresso e lasciarlo raffreddare. Mettere nello shaker cubetti di ghiaccio, Amaro Venti, il liquore al caffè, lo sciroppo di zucchero e la tazzina di caffè. Chiudere lo shaker e agitarlo in modo vigoroso. A questo punto rimuovere il ghiaccio dalla coppa e versare il drink filtrandolo. Guarnire la superficie cremosa del cocktail con tre chicchi di caffè. Questo cocktail è un twist del classico Espresso Martini.

 

Vienna celebra i 150 anni del gelato italiano con l’evento “Eis wie damals”

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La città di Vienna (immagine: Pixabay)

La storia dei gelatai italiani a Vienna, alcuni presenti con le proprie gelaterie in attività fin da ben cinque generazioni, è stata presentata il 17 aprile a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale dell’Ansa.

Le gelaterie italiane a Vienna

VIENNA – “Le gelaterie italiane sono un punto di riferimento in molte città della Mitteleuropa, ma la loro storia è poco nota. Il racconto di questi montanari delle valli delle Dolomiti scesi in città come gelatai ed arrivati a Vienna già nell’800 e conquistare tutta l’Europa centrale è tuttavia molto interessante”. Questo ha dichiarato l’ambasciatore italiano in Austria Stefano Beltrame nel presentare la manifestazione: la settimana del gelato italiano di Vienna.

“E’ una storia antica – ha ricordato Beltrame – che trova le sue origini nella Repubblica di Venezia e del suo celebre arsenale navale. Gli alberi ed i legnami necessari per costruire tutte quelle navi e le fondamenta dei palazzi, venivano dalle foreste delle Dolomiti e dei monti a nord di Venezia”.

“Quando il progresso tecnologico ha iniziato a far costruire le navi in ferro e non più in legno, questi lavori tradizionali non erano più richiesti e gli abitanti della Val Zoldana dovettero inventarsi qualcosa di nuovo. Iniziarono allora a scendere a valle per vendere le mele cotte caramellate. Nella seconda metà dell’800, grazie all’invenzione dello zucchero industriale da barbabietola, iniziarono a produrre il gelato artigianale e fu un grande successo”.

I gelatai della Val Zoldana conquistarono prima Venezia, poi Vienna, allora capitale, quindi il resto dell’Impero e l’intera Europa centrale. Ancora oggi in tanti paesini tedeschi si trova il tradizionale EisCafè Venezia”. La storia dei gelatai italiani a Vienna, alcuni presenti con le proprie gelaterie in attività fin da ben cinque generazioni, è stata presentata il 17 aprile a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia, da un gruppo di maestri gelatai provenienti proprio dalla Val di Zoldo per l’evento: “Eis wie damals”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.

Gimoka celebra il sigillo di qualità ottima di Altroconsumo con una campagna nei negozi di capsule

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gimoka altroconsumo
La nota organizzazione indipendente di consumatori in Italia ha assegnato un punteggio tra i più alti alla referenza Gimoka Classico (immagine concessa)

MILANO L’azienda Gimoka, da 40 anni tra le principali torrefazioni in Italia, con 3 siti produttivi e lo sviluppo di una gamma completa di caffè e bevande solubili, lancia una campagna in store e sui social per celebrare l’ottenimento del Sigillo “qualità ottima” da Altroconsumo, la più grande organizzazione indipendente di consumatori in Italia.

Gimoka celebra l’ottenimento del sigillo qualità ottima da Altroconsumo

In tutti i negozi di capsule, Gimoka attiverà una campagna a scaffale con dei wobbler (pendolini) nelle sezioni dedicate a Gimoka Classico – caffè in capsule compatibili Nespresso, riportando il sigillo di Altroconsumo che attesta la qualità del prodotto e conferma il know-how e gli investimenti fatti dal Gruppo in questa direzione. Lo stesso messaggio sarà veicolato anche con una campagna ADV sui canali social come Instagram e Facebook.

Le capsule in alluminio Gimoka sono state selezionate da Altroconsumo per un test che ha esaminato 24 differenti tipi di capsule presenti sul mercato della GDO compatibili con il sistema Nespresso. Oltre all’analisi di laboratorio sulla qualità del caffè lavorato, sono stati valutati la correttezza e completezza delle informazioni riportate sull’etichetta, il materiale utilizzato per il corpo capsula e l’astuccio, la sostenibilità complessiva del packaging. A questi parametri si sono aggiunte anche le prove d’assaggio da parte di esperti e consumatori.

Nella valutazione complessiva di tutti questi aspetti, GIMOKA Classico – caffè compatibili Nespresso è stato selezionato tra i brand con qualità ottima grazie a un punteggio tra i più alti, in termini di qualità del prodotto.

“Il riconoscimento da parte di Altroconsumo è la conferma della corretta direzione intrapresa dal Gruppo Gimoka nello sviluppare soluzioni sia nella qualità intrinseca dei prodotti che nella corretta informazione comunicata ai consumatori” – dichiara Marco Padelli, Chief Global Business Officer del Gruppo Gimoka –, che aggiunge: “l’investimento nella ricerca di prodotti sempre più sostenibili è una nostra priorità. La nostra azienda mette a disposizione il know-how e una factory 4.0 al servizio dei nostri due modelli di business: la marca e i progetti di Private Label”.

 La scheda sintetica di Gimoka

Gimoka è il brand ammiraglio di Gruppo Gimoka, azienda nata agli inizi degli anni ‘80 dalle intuizioni del fondatore Ivan Padelli. Il Gruppo, tra le torrefazioni leader in Italia, controlla l’intera catena del valore: dall’approvvigionamento della materia prima al presidio delle fasi di tostatura e macinatura, fino al confezionamento/incapsulamento.

Il core business del caffè a tutto tondo è declinato in due Business Unit: una dedicata al macinato e grani e una al porzionato. Questo consente di sviluppare competenze specifiche a livello sia tecnologico e qualitativo, grazie alle quali il Gruppo è partner privilegiato nello sviluppo di progetti private label con primari attori internazionali, industriali e distributivi.

L’azienda è presente in Italia e all’estero, sia nel canale professionale (horeca, OCS e Vending) sia nel canale domestico, tramite marchi propri. Con l’acquisizione nel 2019 di Univerciok, il Gruppo ha integrato la propria offerta nei canali tradizionali dell’Home e dell’Out of Home, con lo sviluppo e la produzione di prodotti e bevande solubili.

Faema, LaCimbali e Slayer protagonisti del London Coffee Festival 2023

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Cimbali
LaCimbali M200 al London Coffee Festival

LONDRA – Il London Coffee Festival è tornato. Dal 20 al 23 aprile, la Truman Brewery ospiterà la dodicesima edizione del London Coffee Festival, l’evento che ogni anno celebra innovazioni e tendenze nel panorama internazionale del caffè. Leader mondiale nel settore delle macchine e attrezzature professionali per caffè, il Gruppo Cimbali è entusiasta di partecipare alla nuova edizione del London Coffee Festival.

Presente con tre dei suoi prestigiosi brand, Faema, Slayer e LaCimbali, il Gruppo proporrà soluzioni innovative destinate a suscitare l’interesse di tutti gli appassionati di caffè – dai baristi professionisti ai consumatori.

Faema

Cimbali
La Faemina al London Coffee Festival 2023

Lo stand Faema (Area G46) presenterà i modelli Faema President, Faema E71E, Faema E71 Touch, oltre ai macinadosatori Groundbreaker e MD 5000. Lo spazio sarà poi animato dall’alternarsi di varie dimostrazioni a cura di Caravan Roaster, Wolfox Rostar, Bean Coffee Roaster, Perky Blenders Roaster, Pelicano Roaster e Redemption Roaster.

La Faema Machine President GTI sarà sponsor del Coffee Masters, l’ardua competizione che vedrà 16 baristi sfidarsi in sette diversi task di preparazione del caffè usando Faema GTI President.

Il vincitore si aggiudicherà il nuovo macinadosatore home / prosumer Faema Touch and Match. Saranno inoltre presenti i professionisti del caffè del brand Illy, che offriranno degustazioni e dimostrazioni con le macchine a 1 gruppo Faemina e E61 presso lo stand G42-G44.

Infine, non mancherà Rastislav Kasár, vincitore seriale del Coffee Masters, che darà spettacolo creando fantasiosi cocktail a base di caffè.

LaCimbali

Lo stand di LaCimbali (n. HP23), interamente dedicato al mondo professional e business, esporrà le seguenti soluzioni top di gamma: Cimbali S15 – mercato OCS; Cimbali S60 – segmento retail e QSR; e Cimbali M200 – settore coffee shop.

Le quattro giornate del festival vedranno la presenza degli attuali partner del Gruppo Cimbali, impegnati a presentare i propri speciali caffè.

Questo il programma:

• Giovedì 20: Nu Vending (S15), Lincoln & York – miscela speciale (S60) e Ringtons (M200)
• Venerdì 21: Fresh Ground (S15), Lincoln & York – miscela speciale (S60) e Artisan Coffee (M200)
• Sabato 22: Nu Bewleys (S15), Lincoln & York – miscela speciale (S60) e Miko (M200)
• Domenica 23: Heart & Graft (S15), Lincoln & York – miscela speciale (S60) e Cimbali (M200)

Slayer

Cimbali
La Slayer per il London Coffee Festival 2023

Da dieci anni Slayer produce macchine per caffè artigianali di fascia alta, handcrafted in Seattle, che hanno innalzato gli standard del settore. Lo spazio espositivo riservato a Slayer (Stand n. HP21) punterà i riflettori su prodotti iconici come Steam EP, Steam LP e Espresso Single Group.

Molto interessante anche l’elenco dei roaster e distributori presenti allo stand. Slayer metterà in mostra i suoi prodotti più all’avanguardia.

Con l’aiuto dei migliori roaster, le intelligenti macchine targate Slayer erogheranno caffè per l’intera durata della manifestazione secondo le impostazioni registrate in automatico.

Giovedì:
• EP: Us V Them
• LP: Extract Coffee Roasters
• SSG: Cartwheel Coffee Roasters
• SSG: 10:00 – 14:00 Lucid Coffee Roasters, 14:00 – 17:00 Blossom Coffee Roasters

Venerdì:
• EP: Pink Lane Coffee Collective
• LP: Obadiah
• SSG: Assembly Coffee
• SSG: 10:00 – 12:00 Pink Lane Coffee Collective, 12:00 – 16:00 Cloud Picker Coffee Roasters

Sabato:
• EP: Ohco • LP: Redemption
• SSG: Formative
• SSG: 10:00 – 13:00 Bonanza Coffee Roasters, 13:00 – 19:00 Cast Iron Coffee Roasters

Domenica:
• EP: SEND • LP: Watch House
• SSG: Watch House • SSG: 10:00 – 13:00 Sweven Presso lo stand di PLOT Coffee Roasting sarà inoltre possibile degustare ottimi caffè erogati da una Slayer.

Programma e attività

Il festival sarà l’occasione per celebrare non solo le macchine e i macinadosatori, ma anche il rito stesso del caffè. Faemina, ad esempio, sarà presentata presso la speciale LAB Area da Angelo Sportelli, Coffee Specialist della Mumac Academy, che sul tema “Faemina Sensory Experience: the perfect espresso in the palm of your hand” terrà un incontro in due date: giovedì 20 aprile dalle 11:15 alle 11:45 e sabato 22 aprile dalle 17:00 alle 17:30.

Per maggiori informazioni: www.londoncoffeefestival.com Un’occasione da non perdere!

La scheda sintetica di Gruppo Cimbali

Il Gruppo Cimbali è tra i produttori leader di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature per bar e caffetterie. Il Gruppo, cui fanno capo i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 700 addetti.

L’impegno e la passione del Gruppo per la cultura dell’espresso e il territorio ha portato nel 2012 alla fondazione del MUMAC, il Museo della Macchina per Caffè: la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per caffè espresso, situata presso la sede del Gruppo Cimbali a Binasco.

All’interno del MUMAC è presente anche la MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè del Gruppo Cimbali, centro di formazione, divulgazione e ricerca.

 

Così cambiano i consumi dei francesi: giù il macinato e le capsule, vola il caffè in grani

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consumi francesi
Foto di Victoria Watercolor per Pixabay

MILANO – La crisi frena i consumi francesi di macinato e capsule, mentre volano sempre le vendite di caffè in grani. Il mercato del caffè e delle bevande calde d’oltralpe segna infatti una flessione del 2,4% a volume, che penalizza, in primo luogo, macinato (-4,6%) e porzionato (-5,7%). Ma è sempre più sorprendente la riscoperta del caffè in grani, i cui consumi crescono del 26,3%.

Secondo i più recenti dati Nielsen – citati in un’analisi pubblicati dalla rivista di settore Lsa (Libre Service Actualités) – il valore del mercato francese delle bevande calde ha sfiorato, nel 2022, i 4 miliardi di euro, con una crescita del 4,7% sull’anno precedente.

Su un valore complessivo di 3,98 miliardi, 1.790 milioni (+2,7%) sono costituiti da cialde e capsule; 835 milioni (+5,5%) da caffè macinato; 454 milioni (+3,8%) da caffè solubile; 318 milioni (+38,8%) da caffè in grani.

Il direttore generale di Lavazza per Francia, Spagna, Portogallo e Benelux Maurizio Cozzolino – citato nell’analisi – sottolinea l’eccezionale progressione del caffè in grani, passato 5 mila a 26 mila tonnellate nel giro di cinque anni.

Cozzolino osserva inoltre come la contrazione a volume del mercato francese sia stata meno accentuata rispetto a quelle registrate, ad esempio, in Belgio (-5%) o in Olanda (-7%).

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Rapporto Censis-Italgrob: mercato horeca con 330.000 pubblici esercizi, distribuzione da 17 miliardi

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horeca italgrob rapporto
Il logo di Italgrob

ROMA – È stato presentato, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, il secondo Rapporto Censis-Italgrob “Distribuzione horeca e filiera del fuori casa: una grande opportunità per il rilancio italiano”. Italgrob è la Federazione Italiana dei Distributori horeca (Hotel, restaurant, cafè), unica associazione nazionale di riferimento nella filiera distributiva che alimenta il circuito dei consumi “fuori casa”.

Quanto vale il mercato horeca in Italia

Il secondo Rapporto Censis-Italgrob offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della Distribuzione nel canale horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico sia dal punto di vista sociale, con 3.800 imprese, oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato.

Complessivamente, il mercato horeca, in Italia, conta circa 330.000 pubblici esercizi e 1.400.000 occupati, circa il 6,1% della popolazione lavorativa italiana e soddisfa la spesa delle famiglie per ristorazione che nel 2022 è stata pari a 84 miliardi di euro. La distribuzione Horeca è anche fulcro cruciale del settore turistico italiano il quale, a sua volta, incide per il 6,2% sul valore aggiunto italiano e il 5,6% sul PIL del Paese.

Sostenibilità, distribuzione e sprechi

Il settore della distribuzione horeca è un soggetto industriale forte, con un volume importante sui mercati e che ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi, mostrandosi altresì attento alla sostenibilità. L’istituzione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare rappresenta un messaggio chiaro, poiché pone al centro le tutele delle eccellenze agroalimentari del ‘Made in Italy’.

Le imprese del “fuori casa” sono da tempo impegnate a praticare forme di sostenibilità, visto che ben il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le proprie pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la raccolta differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti biologici o a “chilometro zero”.

È una pressione rilevante che la domanda esercita sull’offerta, stimolandola ad adattarsi. Anche sugli sprechi, il “fuori casa” si va adeguando, visto che ormai oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.

Crescita post pandemia

Il 2022 si è chiuso con un risultato positivo per il comparto dei distributori bevande dopo due anni di fatica. In particolare, è stato registrato un +18% come incremento di fatturato con una crescita di volumi del 9% circa verso il 2021.

Come si evince dal Rapporto Censis-Italgrob, il “fuori casa”, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, è ripartito, modulando l’offerta sulle esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha garantito l’approvvigionamento di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista.

Dalla ricerca, inoltre, emerge come il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.

Il fuori casa

Per Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica: “La pandemia non ha fermato la voglia degli italiani di socializzare e di vivere il ‘fuori casa’, questo è nel nostro Dna ed è una cosa positiva che ci permette di guardare al futuro con ottimismo. L’inflazione in base ai dati è in calo anche se è un aspetto che dobbiamo tenere sotto controllo, ma nonostante ciò gli italiani hanno voglia di trascorrere tempo in compagnia, di uscire e questo è un punto di forza del nostro Paese, è un qualcosa che altrove succede meno. Bisogna sottolineare che in Italia la socializzazione non è uno sballo, ma quando si esce si fa un consumo moderato e di qualità. Tra le priorità del settore c’è sicuramente la lotta agli sprechi, con un’attenzione particolare ai prodotti a chilometro zero”.

Secondo Antonio Portaccio, presidente Italgrob: “Dopo l’odissea del Covid-19 il mercato Horeca ha reagito in maniera importante secondo il più classico schema all’italiana: quando la ragione ti vieta di sperare, si recuperano le risorse migliori. È quello che ha fatto il ‘fuori casa’. Il nostro settore sta dimostrando una grandissima vitalità per due ordini di motivi: il primo, come ampiamente evidenziato dal Rapporto Censis-Italgrob, è la voglia di uscire e condividere con parenti e amici un momento di socialità che costituisce un booster del benessere soggettivo per gli italiani; il secondo è rappresentato dalla voglia di recuperare il fatturato perso durante il periodo pandemico. Grava in questo scenario l’incognita della spirale inflattiva che ha eroso profondamente il potere d’acquisto delle famiglie. Siamo fiduciosi ma al tempo stesso molto preoccupati”.

Per Claudio Durigon, sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali: “Il Rapporto è molto interessante, evidenzia che la socialità è tornata. L’Italia ha un fabbisogno enorme di personale e di politiche attive del lavoro. In tal senso, occorre incentivare il ‘matching’ tra domanda e offerta di lavoro puntando sulla formazione dei lavoratori e non soltanto sui meri sussidi”.

Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati, ha dichiarato che: “Il Paese ha bisogno di una semplificazione fiscale fondamentale per rilanciare il settore. In proposito la delega per la riforma del fisco prevista dal Governo è molto puntuale e contiene tre principi: semplificazione, equità e riduzione della pressione fiscale”.

Secondo Francesco Battistoni, vicepresidente commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati: “Il secondo Rapporto Censis-Italgrob offre una fotografia nitida dell’importanza che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese. I dati che emergono dal Rapporto evidenziano come la socialità post pandemia, quella che noi definiamo del ‘fuori casa’, sia una esigenza imprescindibile nella nostra vita con numeri in costante crescita. Ciò dimostra che grazie al settore la voglia di socialità non è solo una nostra esigenza, ma un vero e proprio stile di vita che si declina in tutti gli ambiti della quotidianità e che ci fa percepire il comparto come elemento di prossimità delle nostre vite, al quale non possiamo rinunciare”.

Francesco Maietta, responsabile area consumer, mercati privati, istituzioni Censis, ha osservato che: “La distribuzione specializzata nel food and beverage Horeca è pilastro del ‘fuori casa’, a sua volta filiera essenziale per economia e società italiana per numero di imprese, occupazione creata e redditi distribuiti. Il ‘fuori casa’, poi, è apprezzatissimo dagli italiani perché incide positivamente sulla qualità della vita dei singoli e sulla vivibilità dei territori. Pertanto, la distribuzione Horeca, garantendo la sostenibilità economica di tante piccole e piccolissime imprese del ‘fuori casa’, contribuisce anche alla vitalità di tante comunità locali. In estrema sintesi: distribuzione horeca e ‘fuori casa’ sono fonti essenziali di valore economico e sociale per il nostro Paese”.

Secondo Dino Di Marino, direttore generale Italgrob: “Il Rapporto Censis-Italgrob conferma il prezioso ruolo che ha avuto la categoria dei distributori Horeca in questi delicati e turbolenti anni. Se oggi parliamo di un mercato di ristorazione in ripresa dobbiamo dire grazie anche al lavoro ‘invisibile’ che svolgono in Italia 3800 aziende di distribuzione food and beverage, autentici ambasciatori del miglior made in Italy, la spina dorsale del mercato del ‘fuori casa’, una categoria che, nonostante le criticità dovute alla pandemia prima e ai tanti problemi ingenerati dal conflitto russo-ucraino poi, non ha mai smesso di supportare e sostenere, anche economicamente oltre che con prodotti e servizi, la rete dei punti di consumo. Per noi di Italgrob, in rappresentanza di tutti i distributori italiani, è stato un onore aver potuto presentare alle massime Istituzioni italiane le istanze di una categoria fondamentale per il mercato Horeca e l’economia del Paese”.

Troppi consumi per macchine da caffè e microonde anche in stand-by: la Commissione Ue impone la produzione di apparecchi adatti al risparmio

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Una macchina del caffè ad uso domestico in azione (immagine: Pixabay)

Macchine da caffè, tv, radio, anche quando non sono accesi, consumano molta elettricità. Per ovviare al problema, la Commissione europea impone ai produttori di realizzare prodotti che riducano maggiormente i consumi anche quando in stand-by. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Msn.

Una riduzione dei consumi per gli elettrodomestici

MILANO – Elettrodomestici, accessori per il computer, ma pure tutto ciò che serve al tempo libero come radio, tv e impianto stereo. Tutti dispositivi che anche quando non accessi consumano troppa energia elettrica, e la Commissione europea corre ai ripari imponendo ai produttori di immettere sul mercato prodotti che riducano i consumi in modalità stand-by.

Lo fa aggiornando le regole previste dal regolamento sui consumi elettrici del 2008, e già aggiornato nel 2013. Entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale, ma saranno obbligatorie solo a partire da due anni dopo, per dare modo all’industria di adeguarsi. L’esecutivo comunitario ritiene che usi e abitudini quotidiane acquisite siano divenute insostenibili, sulla scia dell’evoluzione tecnologica.

Gli elettrodomestici moderni sono sempre più connessi a Internet mentre non sono operativi ma in attesa di essere rimessi in funzione (la modalità nota come stand-by, appunto). Sono collegati alla presa elettrica e anche se temporaneamente dormienti consumano energia. Troppa. Perché troppi sono macchinari di varia natura ma usati tutti i giorni da milioni di persone nell’Ue.

Decoder televisivi, stampanti, console di gioco e modem. Ma anche forni, elettrici integrati nella cucina e a micro-onde, tostapane, macchine per il caffè, asciugatrici, spazzolini da denti elettrici, asciugacapelli. La lista è lunga. La Commissione europea include strumenti musicali, casse stereo, amplificatori, console per videogiochi. Per tutto questo quello che cambia sono i requisiti tecnici.

Il consumo energetico delle apparecchiature in modalità spenta non deve superare 0,50 Watt. Due anni dopo l’applicazione del presente regolamento, il consumo energetico delle apparecchiature in modalità spenta non deve superare 0,30 Watt. Le modifiche dunque non colpiscono le famiglie o i possessori di elettrodomestici. E’ una rivoluzione che colpisce il mondo delle imprese. I nuovi prodotti dovranno garantire minori consumi in modalità di attesa.

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Ecco come il Pos aiuterebbe a scovare gli evasori delle tasse nei locali in Italia

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Pagare col Pos

Nel focus del Def dedicato alla lotta all’evasione, il governo rilancia la lotta al nero e ipotizza il ricorso alle lettere di compliance per chi non accetta moneta elettronica. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Marco Mobili pubblicato sul portale Il Sole 24 Ore.

Il contrasto all’evasione con il Pos

MILANO – È in arrivo un ruolo tutto nuovo per il Pos. Il mitico apparecchio per poter saldare il conto con moneta elettronica che ancora oggi in molti punti d’Italia fatica spesso a connettersi o ad essere realmente attivo. A ipotizzarlo tra le righe del Def è il governo, in particolare nel canonico focus che l’Esecutivo di turno dedica al contrasto all’evasione.

Il Pos e soprattutto il suo mancato utilizzo, dunque, potrebbe trasformarsi già da quest’anno in una spia dell’evasione, consentendo al Fisco di scrivere direttamente al commerciante, al professionista o all’artigiano che non hanno correttamente utilizzato l’apparecchio per accettare i pagamenti digitali.

Quando si accende la spia

Il gioco, almeno come lo racconta il governo nel Def, appare abbastanza semplice e quasi scontato. Le novità introdotte dal governo Draghi nel 2022, prime fra tutte l’applicazione delle sanzioni dal 1° gennaio 2023, così come l’obbligo della trasmissione telematica all’agenzia delle Entrate, da parte di banche e intermediari finanziari, dei dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico messi a disposizione degli esercenti, consentiranno all’amministrazione finanziaria di utilizzare i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici trasmessi dagli esercenti attività di commercio al dettaglio incrociandoli con i dati dei Pos.

Da questo incrocio di data base ogni eventuale discordanza farà accendere la spia del rischio di evasione consentendo alle Entrate di procedere con le più classiche lettere di compliance da inviare ai contribuenti interessati e invitandoli a un chiarimento per sanare la propria posizione fiscale alla luce delle incoerenze dei dati registrate.

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