mercoledì 03 Dicembre 2025
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Hisense lancia la sua prima macchina per espresso con la funzione che salva le tue scelte

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hisense macchine caffè
Hisense HESCM15DBK (immagine concessa)

TSINGTAO (Cina) – Arrivano i cinesi. Il brand Hisense introduce la sua prima macchina per il caffè espresso che è caratterizzata da un design compatto (è alta soltanto 30 cm) con finiture satinate. Hisense HESCM15DBK ha un display frontale dotato di tasti full touch per un uso intuitivo sin dal primo utilizzo. Tra le funzioni più interessanti, si può notare la possibilità di salvare le preferenze dell’utente e il monta-latte.

La macchina del caffè Hisense

L’azienda asiatica ha donato alla sua prima macchina del caffè una pompa con pressione a 15 bar, volti a garantire un aroma sempre intenso.

Per quanto riguarda la protezione da surriscaldamento e sovrappressione, la macchina da caffè prevede una valvola di sicurezza che rilascia il vapore in eccesso.

La macchina di caffè espresso HESCM15DBK è già su Amazon.it a 122,99 euro e presso i principali rivenditori. Il prezzo consigliato al pubblico di 149 euro.

Chiuso il bar dell’Agenzia delle Entrate che non faceva scontrini dopo il servizio su Canale 5 Striscia la Notizia

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Il logo dell'Agenzia delle Entrate

Chiude il bar che non emetteva scontrini all’interno dell’Agenzia delle Entrate di Roma 6 – Eur (Torrino). “Prendo il coltello e vi ammazzo” era stata la frase detta dal titolare del bar nei confronti dell’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione, e il suo cameraman. I due erano stati aggrediti e minacciati di morte (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte della notizia pubblicata sul portale del quotidiano napoletano Il Mattino.

La chiusura del bar dell’Agenzia delle Entrate

ROMA – Nella puntata che è andata in onda la sera del 22 aprile, Ghione e le telecamere del tg satirico, superati i rigidi controlli all’ingresso dell’Agenzia, mostrano il bar chiuso, con le luci spente, il frigo vuoto e il barista possibile stragista intento a riempire gli scatoloni.

Uno sgombero confermato anche dalle testimonianze di alcuni dipendenti, mentre una guardia giurata, quando gli viene chiesto come fosse possibile che all’Agenzia nessuno sapesse che il bar non faceva gli scontrini, commenta sibillino: “Ci andavano tutti i dipendenti ed è con loro che io me la prendo maggiormente: qui, dal semplice usciere al dirigente, sono tutti Polizia Tributaria”.

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Pisa, geometra condannato per le troppe pause caffè: multa oltre i 5000 euro

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Il geometra Pier Luigi Frustaci, 64 anni, dovrà pagare 5625 euro, somma della multa fissata in primo grado e confermata in appello. L’uomo fa parte della schiera di dipendenti del Genio civile finiti sotto inchiesta con l’accusa di essersi assentati dall’ufficio durante l’orario di lavoro. Leggiamo di seguito la prima parte della notizia pubblicata sul portale Il Tirreno.

La condanna per le troppe pause caffè

PISA – Confermata in appello la condanna a risarcire la Regione per gli episodi di assenteismo addebitati al geometra Pier Luigi Frustaci, 64 anni, di Pisa, all’epoca dei fatti dipendente del Genio civile di Massa. La somma fissata in primo grado e ribadita in appello è di 5625 euro. Soldi che il geometra è stato condannato a pagare sotto la voce di danno erariale secondo la sentenza della Corte dei conti replicata in termini di importo e responsabilità nel merito anche dai giudici di secondo grado.

Frustaci fa parte della schiera di dipendenti del Genio civile finiti sotto inchiesta con l’accusa di essersi assentati dall’ufficio durante l’orario di lavoro.

La difesa del personale coinvolto è stata quella di giustificare “le assenze brevi (entro i 15 minuti) riconducendole alle pause caffè, di fatto ammesse sulla base di taciti accordi con la dirigenza per le quali il sistema marcatempo non prevedeva alcun specifico codice e che le uscite per missioni e/o servizi all’esterno venivano registrate solo dopo alcuni giorni, con il rischio di imprecisioni sui luoghi e sull’orario delle stesse, a causa della farraginosità della procedura autorizzatoria” si legge nella sentenza.

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Trismoka Challenge: Giancarlo Magrini del Galdus di Milano re di espresso e cappuccino

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Giancarlo Magrini (immagine concessa)

PARATICO (Brescia) – Con lacrime di gioia, sorrisi ed emozione alle stelle si chiude il sipario sulla 17esima edizione del contest dedicato ai giovani artisti del caffè. Giancarlo Magrini, studente del C.F.P Galdus di Milano si porta a casa, oltre a una spettacolare e meritatissima vittoria, il premio del miglior cappuccio, nonché un’esperienza indimenticabile vissuta oggi sul palco del suggestivo teatro Le Muse, di Flero.

I vincitori di questa edizione

Giancarlo ha avuto tutte le carte in regola per raggiungere il suo obiettivo e vincere il titolo di miglior talento del caffè: ha dimostrato abilità e maestria nella preparazione delle bevande; fantasia, ricerca e conoscenza nella creazione del drink personalizzato, a base di espresso e olio extravergine di oliva, del Lago di Garda. Ma ha saputo anche presentare al meglio le sue creazioni, dimostrando sicurezza e professionalità.

Una combinazione di ingredienti – letteralmente – vincente, che varrà anche come importante trampolino di lancio – si augura – per la sua carriera, in questo settore.

Non meno bravi i compagni, che – con grandissima carica ed entusiasmo – ci hanno creduto fino in fondo e hanno comunque affrontato al meglio tutte le prove, dimostrandosi all’altezza di una finale davvero scoppiettante.

Sul podio al secondo posto anche la giovanissima Linda Pennati dell’Istituto di istruzione superiore Andrea Mantegna di Brescia, e al terzo posto Kevin Staiano del C.F.P. G. Zanardelli di Clusane.

Vince, inoltre, il titolo di Coffee Digital Ambassador Paolo Nicoli, dell’Istituto d’istruzione superiore Olivelli Putelli di Darfo.

La finalissima

Una mattinata di intrattenimento e di puro talento, quella di oggi, condotta da Luca Riva, da anni affezionato presentatore della gara, in una nuova cornice, all’interno del teatro comunale della città bresciana.

I sei finalisti provenienti dalle scuole di Brescia, Bergamo e Milano si sono esibiti davanti a un’attenta giuria di esperti – formata da Nadia Rossi, Barbara Fenotti e Vittorio Bertoni con il Campione italiano di Latte art Stefano Nodari e con il finalista del Campionato italiano baristi e Campionato italiano di Latte art Federico Pinna, in veste di giudice tecnico.

In un tempo limitato di 15 minuti, i concorrenti si sono impegnati nella preparazione – e presentazione – di quattro espressi a regola d’arte, quattro perfetti cappuccini e quattro drink alcolici a base di caffè. Una prova finale per niente facile, ma superata egregiamente, grazie anche ai corsi tenuti ai ragazzi nelle scorse settimane – come quello di mixology, in collaborazione con Intrabar Academy – alle ore di allenamento in Trismoka e al supporto delle famiglie, dei docenti, dei formatori. Al loro fianco in questo percorso, in particolare, Michael Boffelli, responsabile della formazione in Trismoka, in qualità di trainer e sostenitore.

Tra un caffè e l’altro, diversi i momenti dedicati all’approfondimento del settore della caffetteria, con gli interventi di Nadia Rossi, giornalista di Bargiornale ed esperta del mondo del caffè; e di Stefano Nodari, Campione italiano di Latte art; non sono mancate le testimonianze di ex vincitori, come Mauro Aranci (vincitore Trismoka Challenge 2022); così come i saluti del vicesindaco di Flero, Elena Frenceschini e dell’assessore allo sport e al commercio Orlando Gafforini. Parola anche agli sponsor – a quelli da tempo affezionati all’iniziativa, come: Rancilio, PulyCaff, Anfim, Centrale del Latte di Brescia, e ai nuovi sostenitori come Briofood.

Preziose le parole di incoraggiamento di Paolo Uberti, patron di Trismoka: “Passione ed entusiasmo sono il carburante quotidiano della nostra attività. Ci stimolano a continuare a investire nella ricerca nell’assaggio dei più buoni caffè al mondo, per offrire a voi, quello migliore. Essere qui oggi, insieme a questi ragazzi, e a tutti voi presenti, non può che rendermi fiero e felice. Si realizza quello che vent’anni fa era un sogno. Immaginavo che non bastasse più costruire un buon caffè, occorreva mettersi in gioco e avvicinarsi ai futuri manager al bancone”.

Uberti continua: “Ai giovani di oggi – a i baristi di domani – trasmettiamo valori importanti come dedizione, ambizione, conoscenza, e formazione, per aprire loro le porte al futuro.Spero che questo evento – augura ai ragazzi – giunto ormai alla 17esima edizione, vi dia la giusta carica e la spinta per realizzarvi. Io dico sempre che non serve essere il re del mondo, ma basta essere i prìncipi della propria via: vi auguro, quindi, di diventare il principe della vostra via!”

Trismoka, scuola dei migliori baristi d’Italia

Il caffè è più di una bevanda: è un’opera d’arte che si può assicurare solo con un impegno costante e un lavoro di squadra. Una filosofia, quella di Trismoka, che crede nei giovani talenti e continua ad investire nella formazione di studenti e di aspiranti baristi.

Più di 16 anni fa, infatti, la torrefazione bresciana istituiva la Trismoka Coffe School: un’accademia professionale, in cui ogni anno si allenano i migliori baristi d’Italia, premiati dal Campionato Italiano.

Oggi, Trismoka è ideatrice di due importanti show: la Milano Latte Art Challenge, che mette al centro la professionalità degli artisti di fama internazionale; e la Trismoka Challenge, che valorizza il talento dei più giovani. Un format apprezzato, dedicato alle nuove generazioni, in grado di creare valide opportunità non solo per i concorrenti, ma anche per tutti gli stakeholder coinvolti.

Roma: Caffè Greco e il Vero Alfredo a rischio chiusura

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caffè greco
Il Caffè Greco

Il Caffè Greco a Via Condotti e il Vero Alfredo, storico ristorante di Piazza Augusto Imperatore, rischiano la chiusura.  Sfrattati entrambi, anche se queste non sono semplici  intimazioni di rilascio di immobile, ma determinerebbero la distruzione di beni culturali di incommensurabile valore per la collettività e per la cultura della Capitale (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale affari italiani.

Caffè Greco contro l’Ospedale Israelitico

ROMA – Chiedono entrambi solo di poter continuare a lavorare, perorano la loro causa al Ministero dei beni e delle attività culturali e al sindaco di Roma, chiedendo almeno la convocazione delle parti per spiegare le loro ragioni.

Certo sono un poco come Davide contro Golia: il Caffè Greco vs l’Ospedale Israelitico, il Vero Alfredo vs la Società immobiliare dei Benetton.

Il Vero Alfredo è un “negozio storico di eccellenza” così come  definito dal Comune di Roma, oltre che  un bene culturale attestato dal Ministero della Cultura  con appositi decreti di vincolo del 2018, estesi anche alla stessa attività di ristorazione, grazie anche  al suo glorioso know how che, in oltre un secolo, ha visto annoverare tra i suoi prestigiosi clienti, capi di stato, star internazionali e nomi di eccellenza dell’intelligentia.

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Frankly apre il suo secondo punto vendita a Bergamo con un totale di 11 store

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Il nuovo store Frankly a Bergamo (immagine concessa)

BERGAMO – Frankly, la prima catena italiana di bubble tea, continua la sua espansione e apre il suo undicesimo negozio. Viene inaugurato il secondo punto vendita a Bergamo, nel cuore della città, in via XX settembre 47. Frankly è già presente con un negozio all’interno del centro commerciale Oriocenter.

Frankly inaugura il secondo store a Bergamo

Il nuovo punto vendita di Bergamo, oltre al bubble tea, servirà anche la colazione, il pranzo e l’aperitivo. In occasione dell’inaugurazione, sabato 22 aprile, a partire dalle 14.00, i primi 100 clienti riceveranno l’iconico Fruit Tea, un bubble tea a base di tè verde in foglie, al gelsomino aromatizzato alla frutta e una shopper gratuiti. Per tutta la giornata sarà attivo uno sconto del 50% sull’intero menu.

“Frankly nasce con la missione di unire culture diverse, in particolare quella asiatica, da cui proviene la ricetta del bubble tea originale, ma anche quella italiana e nordamericana. Anche per questo siamo molto contenti e orgogliosi di inaugurare il nostro undicesimo punto vendita a Bergamo proprio l’anno in cui la città è capitale italiana della cultura insieme a Brescia”, spiega Franco Borgonovo, founder di Frankly.

Con questa nuova apertura, Frankly, si conferma leader in Italia nel mercato del bubble tea: fatturato di 4,6 milioni di euro, aumento di capitale da 2,5 milioni di euro e oltre un milione di tè con le bolle serviti a circa 250mila clienti singoli nell’anno (dati 2022), undici negozi (oltre a Bergamo, Milano, Torino, Bologna, Pavia, Monza), più di 70 dipendenti, con ricerche di personale attive.

L’obiettivo è quello di chiudere il 2023 con un fatturato di 7,5 milioni di euro, anche grazie anche al canale e-commerce, attraverso cui Frankly distribuisce in tutta Italia (e presto in tutta Europa) kit, prodotti, ingredienti e accessori per il Bubble Tea ‘fai da te’, dal quale è atteso un raddoppio del fatturato. Entro l’estate sono inoltre previste altre due nuove aperture.

Autogrill inaugura il nuovo Bistrot by Gennaro Esposito al Salone del Mobile

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Gennaro Esposito, chef due stelle Michelin (immagine concessa)

MILANO Autogrill ha inaugurato, nella cornice del Salone del Mobile di Milano, l’esclusivo Bistrot by Gennaro Esposito, nel padiglione 15 della Fiera di Milano a Rho. Il nuovo locale offre un vero e proprio viaggio nella tradizione gastronomica italiana, con la guida esperta di Gennaro Esposito, chef due stelle Michelin, che firma il menù del ristorante. Fiera Milano e Salone del Mobile si sono affidati ad Autogrill per la realizzazione del Bistrot e per garantire un’esperienza di ristorazione premium ai visitatori di uno degli eventi più importanti nel settore del Design a livello globale.

Autogrill inaugura l’esclusivo Bistrot by Gennaro Esposito

Lo chef Esposito ha accompagnato gli ospiti in un percorso gastronomico all’insegna dell’eccellenza attraverso la degustazione guidata di un suo piatto iconico, accompagnato da un calice di Franciacorta Cuvèe Prestige Edizione 45 Ca’ del Bosco.

La partnership tra lo chef e l’azienda Autogrill nasce nel 2019 e si concretizza all’interno della Factory Food Designers, laboratorio di sperimentazione gastronomica dell’azienda, dove chef, nutrizionisti, medici ed esperti del settore si incontrano per condividere idee e saperi a servizio dell’innovazione gastronomica. Una collaborazione ormai solida, che proseguirà in futuro in occasione delle nuove aperture di Autogrill nel canale aeroportuale.

L’iniziativa è stata inoltre l’occasione per lo chef di ripercorrere le tappe della propria storia personale, con un focus sulla Festa a Vico, la kermesse annuale dedicata alla gastronomia da lui organizzata a Vico Equense, suo paese natale e sede del suo ristorante “Torre del Saracino”.

“Siamo onorati che Fiera Milano e Salone del Mobile abbiano scelto proprio Autogrill per offrire un’esperienza di fine dining ai visitatori dell’evento, per sorprenderli con una pausa di qualità premium”, ha commentato Luca D’Alba, general manager di Autogrill Italia. “Fiera Milano, Salone del Mobile e Gennaro Esposito hanno in comune con Autogrill l’impegno continuo a offrire ai clienti un’esperienza eccellente, valorizzando l’italianità e la ricchezza creativa e gastronomica del nostro Paese”.

Factory Food Designers

La Factory Food Designers, nell’headquarter di Autogrill, è la casa dell’innovazione del Gruppo: uno spazio dedicato alla ricerca e allo sviluppo, pensato per interpretare la ristorazione in maniera olistica. Un luogo in cui persone di diverse professionalità, chef, pasticcieri, medici nutrizionisti, artigiani, produttori locali, food blogger e designer, fanno squadra, condividendo idee e saperi con passione ed entusiasmo, in un’ottica di confronto al servizio dell’innovazione gastronomica.

 

L’integrazione di tutte queste diverse competenze e visioni si traduce in un’accurata ricerca di materie prime rispettose degli aspetti nutrizionali, in soluzioni tecnologiche all’avanguardia attente ai temi della sostenibilità e della sicurezza alimentare, in concept moderni e attuali, esportabili in tutte le realtà del Gruppo.

 

La Factory Food Designers rappresenta il cuore delle creazioni Autogrill, che qui prendono vita grazie a un sinergico lavoro di team e all’esperienza dei professionisti, per poi essere commercializzate in tutti gli store del mondo. Ogni prodotto della Factory è studiato e pensato sulla base di una cultura dell’alimentazione in linea con i nuovi stili di viaggio e le esigenze dei consumatori moderni, informati e attenti alle proprie scelte alimentari.

La Factory rappresenta un vero e proprio mondo creativo e di creazione, un luogo in cui innovazione, esperienza e lavoro sinergico portano alla nascita di progetti, prodotti e concept unici, sempre al passo con i tempi e con i gusti dei clienti Autogrill.

Per incoraggiare lo sviluppo della creatività in tutte le sue forme, la struttura è stata progettata e suddivisa in diverse aree, ognuna delle quali ha una sua specifica funzione.

Ad accogliere chi entra una Food Hall per riunioni e incontri, adatta anche a sessioni di coworking. Da qui si passa a un’altra area, la Food Academy, dedicata alla formazione del personale dei ristoranti Autogrill, dove è possibile anche apprendere le tecniche dei grandi chef attraverso dimostrazioni pratiche e show cooking. Si prosegue poi verso l’Area 51, un luogo dove prendono vita idee, sperimentazioni e soluzioni originali e dove trova spazio anche il più piccolo Ristorante High Tech, dotato di servizio al tavolo e chef experience table.

Si giunge infine al Concept e Food Tech Lab, elemento chiave della Factory, perché è in questo laboratorio che i principali format di Autogrill si concretizzano per intero, vengono realizzati nelle loro versioni prototipo e poi sperimentati. Questo luogo è fondamentale perché tocca tutti gli ambiti del processo dei nuovi progetti: offerta food, tecnologie necessarie per realizzare i prodotti e anche il design degli ambienti.

Tutti i progetti di concept che qui prendono vita hanno sempre alla loro base un’attenzione particolare verso la qualità, la sicurezza alimentare, la tecnologia e la sostenibilità, così da rappresentare un valore aggiunto per i consumatori e per il mercato.

Gabriele Cortopassi, di Espresso Academy: “I corsi di base in italiano dimezzati, internazionali invece sono sempre più popolari”

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Espresso Academy
Il team di Espresso Academy: Gabriele Cortopassi è al centro

Gabriele Cortopassi, docente dell’Espresso Academy di Firenze, esprime le sue considerazioni su quanto e come la formazione dedicata al caffè in Italia sia cambiata dall’epoca del Covid. Secondo Cortopassi, la grande maggioranza delle persone interessate alla cultura dell’espresso in Italia e che investono nella propria educazione sul chicco sono rappresentati dagli studenti esteri. I corsi italiano, al contrario, stanno diventando sempre meno popolari. Leggiamo di seguito l’opinione del docente di cultura del caffè.

Qui il calendario completo dei corsi della Espresso Academy. Telefono per i contatti 331 8705810 .

La formazione sul caffè in Italia

di Gabriele Cortopassi

FIRENZE – Per quanto lontana e, per certi versi, rimossa o dimenticata, l’epoca Covid sembra aver portato cambiamenti che si sono rivelati solo con il passare del tempo, dispiegando i loro effetti ben dopo che quelli della pandemia avevano finito di influire sul nostro quotidiano.

Espresso Academy
Il logo di Espresso Academy

Probabilmente erano tendenze già in corso, semplicemente accelerate, spinte in avanti dal tempo sospeso in cui siamo stati chiusi in casa, a cambiare abitudini e forse perfino priorità di vita.

Alcune di queste tendenze le stiamo vedendo anche nel mondo della formazione sul caffè, almeno dalla porzione di questo mondo che possiamo osservare dal nostro piccolo centro di formazione, la Espresso Academy.

Piccolo, ma, lo diciamo con orgoglio, abbastanza cosmopolita. Prima del 2020, infatti, i corsi in inglese, con studenti che arrivavano da tutto il mondo rappresentavano circa il 50% del nostro lavoro, con operatori internazionali che arrivavano per una immersione nella Italian Coffee Experience.

Il 50%, perché il resto, come immaginabile, era rappresentato invece da operatori del nostro paese, tantissimi ai corsi di base, come quelli barista o di latte art, e alcuni, non molti, a quelli pre bancone come tostatura, assaggio e green.

Con la fine delle restrizione, e con le progressive riaperture del traffico aereo internazionale, abbiamo cominciato a capire che le percentuali half and half di cui parlavo prima andavano riviste: il flusso di studenti stranieri stava diventando sempre più copioso, quello italiano si inaridiva.

Solo una fase passeggera? A un’anno di distanza dalla normalizzazione potremmo dire di no, anzi.

I corsi di base in italiano sono praticamente dimezzati, e sono quasi sempre ragazzi italiani di origine straniera a prendervi parte. I corsi in italiano evoluti mantengono invece un minimo di appeal, ma sempre fra gli operatori di settore.

E se non è un operatore del settore chi altro vorrebbe poter partecipare ad un corso sul caffè? Un appassionato!

Questo è infatti il segmento in crescita sempre più importante per noi, il passionate, il coffee geek, l’home barista straniero, proveniente da Europa, America del Nord e Asia, ma in realtà da tutto il mondo (abbiamo avuto un funzionario dello Zambia, e due sorelle della Mongolia).

Tutte persone che fanno altro nella vita ma che hanno nel caffè la loro passione, talmente divorante da voler spendere una settimana di vacanza rinchiusi nelle aule della Espresso Academy.

Un risultato che ci inorgoglisce, ma che fa nascere qualche dubbio sulla presunta superiorità caffe-intellettuale del belpaese.

Questa, naturalmente, la nostra esperienza, che può essere diversa da quella di altri centri di formazione operanti in Italia, anzi, c’è da sperarlo!”

Gabriele Cortopassi

Per sapere le prossime date e per iscriversi ai corsi sia in italiano (ne sono in programma anche a fine aprile) sia in inglese basta scrivere a info@espressoacademy.it

Ceado presenta Hoop Coffee, il no bypass brewer alla Design Week

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Gian Andrea Sala al lavoro con l'Hoop Coffee Brewer

MILANO – In occasione della Milan Design Week, Ceado, l’azienda produttrice di attrezzature da bar e macinacaffè, approfondisce il tema dei caffè specialty grazie alla partecipazione di Gian Andrea Sala, co-owner & head roaster di Spirit of Coffee Roastery e trainer Sca. L’evento si è svolto all’interno dell’elegante cornice di Casa Lago, un ampio spazio eventi di 430 metri quadri situato nel cuore di Milano a Via San Tomaso 6.

Ceado presenta Life Coffee grinder e Hoop Coffee Brewer

Per la giornata di presentazione è stato utilizzato il macinadosatore Life Coffee Grinder, protagonista del mondo dell’horeca e del design caratterizzato da una riduzione dell’impatto ambientale e dello spreco del caffè possibile grazie al funnel per la macinatura in single-dose e le tecnologie all’avanguardia che utilizzano un basso consumo di energia.

ceado hoop
Hoop Coffee Brewer e Life Coffee Grinder

Life Coffee Grinder ha inoltre vinto il premio internazionale di Design, precisamente il “The Good Design Award”, attribuito da The Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design, nella categoria household.

Life è un macinacaffè facile da usare e pensato anche per i non addetti ai lavori e si propone come una porta d’accesso ad un’esperienza e ad una community.

Tuttavia, Life Coffee Grinder non è stato il solo protagonista dell’evento: Ceado ha infatti presentato l’innovativo progetto Hoop Coffee Brewer, un no bypass brewer: un metodo di estrazione in cui tutta l’acqua viene coinvolta nel passaggio attraverso il caffè e il risultato è una miscela piena, concentrata e di alta qualità, assicurando uno sforzo minimo. La caratteristica principale di Hoop Coffee Brewer è la sua semplicità di utilizzo che lo rende accessibile a tutti, esattamente ciò che lo accomuna a Life Coffee Grinder.

Il no by pass water

Gian Andrea Sala prende la parola: “Il risultato che si ottiene grazie all’Hoop Coffee Brewer è meno leggero rispetto a un V60 ma ha più dolcezza, più corpo e più acidità. Utilizziamo un caffè proveniente dall’Etiopia, il Gold River. Questa miscela è stata prodotta grazie ad un metodo naturale che prevede l’essiccazione della ciliegia del caffè per via della mancanza dell’acqua. La maggior parte delle miscele in commercio hanno un metodo di lavorazione chiamato lavato. Il problema di questa metodologia di lavoro è la fermentazione in acqua del chicco: vengono utilizzati quasi 16 litri per ogni chilo di caffè. In Africa utilizzano perciò un metodo di essiccazione al sole su delle reti rialzate e da qui nascono delle miscele straordinarie: più corpose rispetto ai lavati e con note floreali”.

hoop coffee brewer
Hoop Coffee Brewer con i filtri di carta (immagine concessa)

Sala continua: “Questo metodo di estrazione è molto semplice da usare in casa: si pesa il caffè e si macina. Quando l’Hoop è stato progettato è stato scelto il filtro dell’Aeropress, un sistema di estrazione simile ad una siringa e molto popolare nell’industria e facilmente reperibile ovunque”.

L’acqua passa attraverso il caffè in maniera regolare, senza creare vie preferenziali, grazie ai fori presenti nella Filter Tower. Il passaggio della sostanza liquida attraverso i fori garantisce un’estrazione omogenea raggiungendo il filtro di carta solo dopo aver completato il passaggio attraverso il caffè evitando in tal modo gli sprechi.

Tutta l’acqua versata converge quindi omogeneamente attraverso il caffè, evitando l’effetto bypass, ossia il passaggio indesiderato del liquido attraverso il filtro di carta e le pareti

Gian Andrea Sala aggiunge: “Il termine Specialty Coffee è stato coniato nel 1980 dagli Stati Uniti per indicare caffè proveniente da piantagioni piccole. La raccolta ha più step e non avviene come in tutte le piantagioni: si attende la maturazione. Ciò permette di attendere la piena maturazione del chicco che dona un qualcosa in più agli Specialty Coffee: è possibile vederlo anche grazie alla scelta sempre più popolare che ricade nella tipologia di queste miscele nelle competizioni mondiali del settore”.

Il design di Hoop è realizzato in modo da rendere semplice anche la pulizia. Per rimuovere il filtro di carta e il caffè, a fine estrazione, basterà svitare leggermente la Filter Tower dalla Water Crown e il filtro di carta verrà facilmente espulso. Hoop è stato prodotto in plastica durevole, BPA free, facile da lavare e resistente nel tempo. Tutti gli elementi dell’Hoop, sono facilmente smontabili e lavabili sotto l’acqua o in lavastoviglie.

Gian Andrea Sala conclude: “L’Hoop può essere utilizzato sia in un ambiente domestico che in un bar. Anche per il locale, il prodotto ha la funzione di rendere più semplice la vita del barista. Addirittura, è possibile portale di fronte ai clienti e lasciare che provino a farlo loro. È un processo davvero semplice e può farlo chiunque”.

Gruppo Cimbali celebra il 60° anniversario dall’apertura dello stabilimento di Binasco

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60° anniversario dell’inaugurazione dello stabilimento di Binasco di Gruppo Cimbali (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Dopo i grandi traguardi dell’anno scorso con i 110 anni dell’azienda e i 10 anni di MUMAC, anche il 2023 rappresenta un importante anniversario per Gruppo Cimbali. Esattamente il 20 aprile di sessanta anni fa l’azienda inaugurava il suo attuale headquarter trasferitosi da Milano a Binasco: un momento e una decisione coraggiosa da parte della famiglia Cimbali che ha portato oggi a poter raccontare più di 110 anni di storia, persone e passione a tutto il mondo.

La celebrazione di Gruppo Cimbali per lo stabilimento di Binasco

Dalle origini di via Caminadella ai successivi trasferimenti in Milano, era cambiata un’epoca: le esigenze di maggiori spazi per l’azienda nonché la crescente industrializzazione erano elementi di cui tener conto per una progressiva crescita. Inoltre, l’inaugurazione da poco avvenuta della nuova autostrada, la A7 Milano-Genova, poteva garantire su questo territorio alle porte di Milano un ottimo collegamento tra la “periferia” e la città, rappresentando una nuova sfida e una nuova opportunità da cogliere che solo un pioniere coraggioso come era stato Giuseppe Cimbali poteva trasmettere ai suoi figli.

L’azienda decide così di trasferirsi dalla città in periferia per ampliare la sua linea di produzione e la sede prescelta per il suo nuovo headquarter è la cittadina di Binasco.

cimbali inaugurazione
Il giorno dell’inaugurazione (immagine concessa)

Con una popolazione di poco più di 3000 abitanti, in una posizione strategica alle porte di Milano come punto di passaggio della nuova autostrada, Binasco risulta la scelta migliore tra grandi spazi e manodopera necessari alla produzione della nuova macchina Pitagora, la prima concepita per la produzione industriale in serie, nata grazie alla collaborazione con i fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, architetti e designer milanesi.

I lavori della nuova sede, iniziati nel 1961, vedono il trasferimento definitivo di uffici e produzione a settembre 1962 e l’inaugurazione ufficiale il 20 aprile 1963, alla vigilia dell’apertura della grande Fiera Campionaria di aprile a Milano dove verrà presentata ufficialmente la macchina La Cimbali Pitagora, appena insignita del prestigioso premio Compasso d’oro.

L’inaugurazione fu un momento di unione collettiva e di festa che coinvolse tutti i collaboratori e il territorio a prendere parte a questo importante traguardo

Per celebrare la ricorrenza, il 20 aprile 2023 dalle 18.30 alle 20.00 il MUMAC aprirà in via straordinaria le sue porte per visite libere alla scoperta di questo momento storico attraverso documenti e filmati inediti originali resi disponibili grazie all’archivio museale.

Inoltre, per l’occasione sarà possibile assaggiare in esclusiva il “Gelato alla Cimbali”, creato appositamente grazie alla collaborazione di MUMAC Academy con la gelateria Sweet Life di Binasco. La degustazione è proposta fino a esaurimento scorte in due versioni: uno a base di Cascara, un delizioso e delicato infuso ottenuto con le bucce e la polpa delle ciliegie di caffè essiccate, l’altro a base di caffè specialty “Aramosa”, un ibrido di due specie, la più conosciuta e commercializzata Arabica e la rarissima Racemosa, conosciuta e apprezzata per la bassa percentuale di caffeina (in calce maggiori informazioni).

La limited edition si potrà gustare fino a domenica 23 aprile, per chiunque volesse acquistare un gelato diverso dal solito, presso la stessa gelateria posta nella via di ingresso a Gruppo Cimbali.

Un evento che conferma ancora una volta la grande e continuativa collaborazione col territorio che, a distanza di sessanta anni, ha portato Gruppo Cimbali a essere riconosciuto come eccellenza del Made in Italy nel mondo.

“Gelato alla Cimbali” a base di Aramosa e Cascara

Specialty Coffee – Aramosa

Lo Specialty Coffee “Aramosa” è un ibrido di due specie di caffè: la più conosciuta e commercializzata Arabica e la rarissima Racemosa. La sua particolarità infatti è che, essendo un ibrido, riproduce le caratteristiche aromatiche tipiche dell’Arabica con la particolarità di avere una bassissima percentuale di caffeina, tipica della Racemosa.

Questo caffè Specialty proveniente dal Brasile rappresenta un ottimo compromesso per chi non ama particolarmente l’amaro e la caffeina: all’assaggio si presenta con un sapore molto più dolce e dal corpo leggero, ed è possibile percepire sentori e note di prugna, uva bianca, cioccolato al latte e miele, con un piacevole retrogusto di marzapane.

Cascara

La cascara, dalla parola spagnola cáscara, che letteralmente significa “guscio”, è un delizioso infuso di caffè, ottenuto con le bucce e la polpa delle ciliegie di caffè (drupe) essiccate al sole. L’origine è Panama e la varietà botanica è la rinomata Geisha. Si preparano proprio come un tè, da gustare caldo oppure freddo, ed hanno un gusto piacevolmente dolce, con delicate note di lemon tea, tamarindo, amarena.

Solitamente le ciliegie del caffè sono considerate un sottoprodotto all’interno del lungo processo di preparazione del caffè e vengono scartate come rifiuti o utilizzate come compost. Per realizzare questo piacevole infuso invece, riutilizzare le bucce essiccate consente di ridurre gli sprechi: la sostenibilità e il rispetto verso l’ambiente sono infatti il focus principale di questo processo.