mercoledì 03 Dicembre 2025
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Ecco i bar di Bologna dove il caffè al banco è a un euro

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La città di Bologna (immagine: Pixabay)

Una volta erano mille lire, oggi si arriva all’euro e trenta. Ma ci sono locali dove un caffè lo si può pagare ancora un euro.Per lo meno a Bologna. Ecco quindi una piccola mappa (così per cominciare, poi magari ci allarghiamo) che premia chi tiene un prezzo democratico. Quello che l’autrice non commenta è, eventualmente, la qualità dell’espresso servito e sulla composizione della miscela. Leggiamo di seguito l’articolo di Erika Bertossi pubblicato sul portale Bologna Today.

I bar a Bologna che fanno pagare il caffè un euro

BOLOGNA – Un caffè al bar costa ancora un euro o addirittura meno (95 cents praticamente in Piazza Maggiore). Non solo in un mondo ideale, ma anche a Bologna, dove intanto lo spritz è schizzato fino a 9 euro. In realtà non sono sono molti i locali che hanno tenuto questo prezzo decisamente democratico (lo pagavamo 1.000 lire, 1.00 euro = 1.936,27 Lire) e senza entrare nel merito di quanto costi all’esercente, era da tempo che pensavo di mettere insieme questa mappa che resta una lista non definitiva, ma in aggiornamento continuo.

Comincio con il bar più conosciuto per aver conservato un prezzo che sta addirittura sotto l’euro per essendo nella centralissima Piazza Re Enzo, senza fra l’altro mettere mail il cartello “fuori servizio” sulla porta dei bagni: La Linea. Qui una tazzina di caffè costa 95 centesimi e nessuno storce il naso se si decide di pagare con la carta di credito o con Satispay. Un altro punto a favore: giornali e wi-fi.

Altro baretto da segnalare è Gianni Vini, in via Venturini (fra via delle Moline e Piazza VIII Agosto): quello che è sempre stato un bar storico dal sapore di vecchia vineria oggi ha una simpatica e giovane gestione che ha scritto tutto per bene su una lavagnetta: caffè napoletano, gusto cioccolatoso e intenso, 1 euro.

Un salto alla Bolognina, nella primissima via Ferrarese, al Barnaut: anche qui si paga con una sola moneta. Poca strada da qui per arrivare al DLF (dopo lavoro ferroviario), pure da loro non si supera l’uro di spesa.

Torniamo in centro, in zona via Azzo Gardino: al Centro Costa, dove il caffè lo si può bere nella grande sala interna e nel giardino, il prezzo è 1 euro. In via San Vitale segnalo la Taberna Re Vallot di Max Balanzone.

E un caffè non è solo un caffè, lo sappiamo bene. E’ un quarto d’ora al caldo, l’accesso a un bagno quando bagni pubblici nei dintorni non ce n’è, anche un pizzico di socialità e conforto.

Censis e Italgrob: la distribuzione del food&beverage in bar e ristoranti cresce a 17 mld

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Il settore è ripartito sulla spinta del turismo e grazie alla voglia degli italiani di mangiare e bere fuori casa che non sembra essere troppo frenata da crisi e inflazione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Emiliano Sgambato pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore.

La ripresa nel settore food&beverage

MILANO – Arrivano importanti segnali di ripresa per i distributori di alimenti e bevande legati a bar e ristoranti. Un settore che ovviamente è legato a doppio filo con il business della ristorazione, dove la crisi si sente ma sta probabilmente colpendo meno del previsto: se ancora non sono stati raggiunti i livelli pre Covid, la strada intrapresa sembra però quella giusta, con gli italiani che non stanno mettendo ai primi posti dei tagli al bilancio familiare le occasioni di incontro fuori casa. E a dare una grossa mano c’è anche il ritorno dei turisti.

Ma gli effetti dell’inflazione si fanno comunque sentire con i costi che aumentano e che non possono essere trasferiti completamente sui prezzi finali, dato che i clienti stanno appunto perdendo potere d’acquisto. Un rebus difficile da risolvere senza un buon grado di investimenti in soluzioni innovative ed efficienti.

I distributori devono infatti sapersi rinnovare e stare al passo con le nuove esigenze degli operatori (soprattutto del food retail) che per crescere stano puntano su innovazione e digitalizzazione.

Distribuzione cruciali per bar e ristoranti

Secondo un rapporto elaborato da Censis e Italgrob (l’associazione aderente a Confindustria che raggruppa di distributori del settore horeca, che sta per hotel, restaurant e cafè, ndr) la filiera dei consumi fuori casa è “una grande opportunità per il rilancio italiano”. Si contano 3.800 imprese di distribuzione per oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato: una parte importante del settore horeca, che comprende circa 330mila pubblici esercizi e 1,4 milioni di occupati.

La spesa delle famiglie per mangiare e bere fuori casa nel 2022 è stata pari – secondo l’ultimo rapporto della Fipe (Federazione pubblici esercizi) – a 84 miliardi di euro (con un valore aggiunto in crescita del 18% sul 2021 ma un fatturato ancora sotto del 4% sul 2019 e al lordo dell’inflazione).

Secondo il Rapporto Censis-Italgrob, il fuori casa è ripartito “rimodulando l’offerta sulle esigenze dei cittadini, anche grazie alla distribuzione horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha garantito l’approvvigionamento di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionistica”. Inoltre il settore “ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi, mostrandosi altresì attento alla sostenibilità”.

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Luigi, ecco il cavallo che fa colazione al bar a Lucca

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Un cavallo (immagine: PIxabay)

Luigi, uno dei due cavalli di Marika Iavarone, la Bimba della carrozza, che porta i turisti nel centro storico di Lucca, si può incontrare mentre mangia una carota al ristorante o prende un pezzettino di pane da un passante. In poco tempo è diventato la mascotte ufficiale della città. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale La Nazione.

Il cavallo Luigi

LUCCA – E’ ormai una celebrità a Lucca, tanto da fare da fotomodello nei luoghi più belli e insoliti della città. Così, lui, il sauro dorato spagnolo che adora i babà di Ciro,  si è tolto lo sfizio al Caffè del teatro in via San Girolamo, dove, accompagnato da Marika, ha gustato la specialità napoletana direttamente al bancone, tra gli sguardi divertiti dei clienti.

Marika Iavarone è una giovane fiaccheraia che tutti conoscono a Lucca (ma anche sui social, soprattutto su TikTok dove ha oltre 144mila followers), per l’amore, la dedizione e la cura che riserva ai suoi cavalli (ne ha un altro, Mario).

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“Non accettiamo celiaci”: alla food blogger Valentina Leporati vietato l’accesso al ristorante in Toscana

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

A una ragazza celiaca è stato impedito l’ingresso all’interno di un ristorante. È accaduto in doscana alla food blogger Valentina Leporati che ha denunciato il grave episodio attraverso i suoi canali social, raccontando di come sia successo che in un locale le sia stato vietato l’accesso. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Cookist.

Il divieto di accesso per celiaci

MILANO – Sta facendo particolarmente discutere nelle ultime ore quanto avvenuto, pochi giorni fa, in Toscana con protagonista una nota food blogger celiaca. La giovane, Valentina Leporati il suo nome, ha denunciato l’episodio tramite i suoi canali social, raccontando di come in un locale le sia stato interdetto l’ingresso in quanto, per l’appunto, celiaca. “Mi è stato detto da un ristorante ‘Qui non accettiamo i celiaci‘ – inizia così lo sfogo della ragazza, che poi continua – … non mi era mai successo di sentire una frase simile. Non accettare qualcuno in un locale pubblico a causa della sua malattia, ma non solo, è una grande forma di discriminazione”.

Secondo questo ragionamento: “… dovrebbero rimanere fuori dai ristoranti tutte le persone che hanno esigenze alimentari, gli allergici, per esempio”, ha detto la giovane nel suo intervento.

Appurata la mancanza di tatto da parte del ristoratore , stando almeno alla versione data dalla food blogger nel suo video sfogo, però è legittimo vietare l’ingresso in un locale a qualsiasi cliente e avventore? Come casistica per certi versi ricorda quella, di cui abbiamo già parlato, legata ai ristoranti childfree (vale a dire quelli che non ammettono bambini al loro interno) ma anche alla discriminante riferita all’abbigliamento. In linea di massima, insomma, non si potrebbe interdire l’accesso in un locale senza una valida motivazione. E in questo caso la celiachia non sembra proprio rientrare in questa casistica.

Vietare l’accesso ai celiaci: cosa dice la legge?

Come già specificato infatti parlando anche dei ristoranti childfree, anche in questo caso dobbiamo riferirci al Regio Decreto n. 773 del 1931.  In particolare, l’art. 187 di questo regolamento prevede testualmente: “Salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale, gli esercenti non possono senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”. Tale norma, quindi, “… pone un generale divieto per gli esercenti di opporre un arbitrario diniego alla libera fruizione dei servizi offerti risultando nulla qualsiasi eventuale clausola pattizia volta ad aggirare siffatto divieto”. Qui si parla già di fruizione dei servizi offerti e, a maggior ragione, l’ingresso nel locale pubblico non può essere interdetto.

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Weber Workshops lancia Moonraker per la preparazione dell’espresso

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Moonraker nella versione standard e ultra (immagine concessa)

MILANO – Weber Workshops lancia Moonraker, la sua visione dello strumento WDT (Weiss Distribution Technique) ideale per la preparazione dell’espresso puck (termine usato per definire i passaggi tra la macinatura e l’erogazione del caffè espresso). Nel 2016 Weber Workshops ha rilasciato il Blind Shaker, che è cresciuto fino a diventare un punto di riferimento per la preparazione dell’espresso nelle competizioni, oltre che nei caffè e nelle case dei consumatori in tutto il mondo. Il Moonraker riscrive le regole del WDT e della preparazione dell’espresso così come lo conosciamo.

Lo strumento Moonraker

Il Moonraker è uno strumento WDT che muove i suoi aghi lungo un percorso spirografico, creando un letto di caffè completamente disaggregato e omogeneo pronto per la pigiatura. Mentre i tipici utensili WDT seguono percorsi circolari ripetutamente per creare piccoli solchi, gli aghi Moonmaker non passano mai due volte sullo stesso percorso. Il Moonraker utilizza due calibri di aghi inossidabili, rispettivamente da 300 e 200 micron, che sono configurati a 2 altezze separate per rompere i grumi in profondità nel letto e rastrellare la superficie in modo efficace per una superficie piana e pronta per la pressatura.

È risaputo che la preparazione del puck con WDT migliora l’uniformità nelle estrazioni dell’espresso shot-to-shot, riducendo la canalizzazione e massimizzando le rese di estrazione. Tuttavia, può richiedere molto tempo, causando in alcuni aspetti più danni che benefici. Il Moonraker elimina le congetture e svolge il compito persino meglio di una mano esperta.

Gli aghi sono tutti rimovibili e sostituibili in pochi secondi poiché sono trattenuti da magneti al neodimio. Il Moonmaker verrà spedito anche con 20 aghi di ricambio, dato la loro natura fragile e potrebbero dover essere sostituiti dopo incidenti. Verranno inoltre spediti con un set di ricambio di aghi più lunghi che possono essere tagliati a una lunghezza personalizzata per cestini non standard.

Il Moonmaker viene prodotto in due edizioni, standard e ultra. I due differiscono solo nei materiali utilizzati per il movimento (ingranaggi). Per l’edizione standard, gli ingranaggi sono stampati da un polimero alimentare, autolubrificante e antistatico che garantisce una durata di utilizzo regolare. L’edizione ultra, con un cenno alle sue radici orologiere, presenta ingranaggi in ottone massiccio con testo riempito di resina e superfici rifinite.

Quando non viene utilizzato, il Moonmaker si ripone sul bancone nel suo supporto in alluminio completamente lavorato e anodizzato. Verrà inoltre fornito con una spazzola per la pulizia per rimuovere la polvere di caffè dal meccanismo degli ingranaggi.

Poiché il movimento degli ingranaggi nello spazio è affascinante e piacevole da guardare, quel movimento è stato mantenuto visibile attraverso uno strato protettivo di vetro rinforzato chimicamente. La base del Moonmaker è un anello di solido acciaio inossidabile co-stampato con un piede in elastomero che afferra il bordo superiore del cestello del portafiltro, consentendo il funzionamento con una sola mano.

Altri dettagli del prodotto

  • Prezzo: $275 edizione standard, $475 edizione ultra
  • Dimensioni: 75 mm di diametro x 65 mm di altezza
  • Peso: 300 g (standard), 405 g (ultra)
  • Compatibile con Unifilter e Unibasket. Si adatta anche alla maggior parte dei cestini portafiltri standard da 58 mm dimensionati per cestini da 18-24 g (inclusi LaMarzocco, Synesso, Slayer, Kees VanDer Westen, Rocket, Lelit, Decent, Flair ecc.)
  • Disponibilità: edizione standard disponibile immediatamente in quantità limitate. Edizione ultrea disponibile per il preordine, spedizione a luglio.

SodaStream annuncia 5 miliardi di bottiglie di plastica monouso in meno nel mondo e la raccolta di 10.000 kg in Italia con Plastic Free

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Bottiglie di plastica (immagine: Pixabay)

PADOVA – Ogni giorno in ogni parte del mondo sono molte le persone che si impegnano con piccole e grandi azioni per la salvaguardia del nostro pianeta. Proprio come in quel 22 aprile 1970, quando 20 milioni di americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. Da allora ogni anno, il 22 aprile si celebra l’Earth Day, una giornata per riflettere sullo stato di salute del pianeta e mettere in pratica azioni concrete per contribuire al cambiamento.

Sostenitore attivo di questo cambiamento è SodaStream, brand leader nell’acqua frizzante fai da te, che da sempre si impegna a livello globale nella lotta alla plastica monouso.

Un impegno che oggi permette al brand di celebrare la Giornata della Terra annunciando che nel 2022, grazie all’aiuto dei suoi consumatori in tutto il mondo, sono stati risparmiati 5 miliardi di bottiglie di plastica monouso. Il messaggio, presentato oggi con una campagna video diffusa sui canali social del brand e promosso su Vanity Fair e su Corriere, invita le persone a unirsi alla sua missione per fare la differenza, riducendo i rifiuti di plastica monouso.

“La visione di SodaStream mira a cambiare il modo di bere bevande, mettendo le persone in condizione di fare scelte migliori non solo per se stesse ma anche per il pianeta” ha dichiarato Eyal Shohat, ceo di SodaStream: “Un gasatore SodaStream consente di risparmiare migliaia di bottiglie di plastica monouso e, grazie ai nostri consumatori in tutto il mondo, siamo riusciti a risparmiarne più di 5 miliardi nell’ultimo anno”.

L’impegno di SodaStream a livello globale si conferma anche a livello locale con l’avvio della collaborazione con Plastic Free, onlus nata nel 2019 con lo scopo di informare e sensibilizzare più persone possibili sull’impatto dell’inquinamento della plastica monouso, che vede le due realtà fare squadra in un tour da nord a sud dell’Italia, articolato in tre appuntamenti di pulizia ambientale: il primo il 4 giugno lungo il litorale genovese per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente, il secondo in calendario a luglio destinazione Porto Tolle, in provincia di Rovigo nel Parco del Delta del Po e l’ultimo il 1. ottobre lungo il litorale romano in occasione del Sea & Rivers Day di Plastic Free. Un percorso lungo lo Stivale che ha lo scopo di sensibilizzare e coinvolgere attivamente cittadini e istituzioni per un obiettivo comune: raccogliere almeno 10.000 kg di plastica e rifiuti.

La collaborazione con Plastic Free si declina anche in una campagna di comunicazione dedicata – attiva da aprile a settembre- sia sui canali social che nei principali punti di vendita in Italia in cui SodaStream è presente, con materiali personalizzati per sensibilizzare i consumatori sul crescente problema dell’inquinamento da plastica.

“In questa importante giornata siamo felici di poter annunciare l’avvio della collaborazione con Plastic Free, che ci auguriamo coinvolgerà un grande numero di cittadini, uniti per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati e, perché no, per superarlo! Da sempre SodaStream ha un unico scopo: fare la propria parte attraverso piccole, grandi azioni in grado di innescare il cambiamento” ha commentato Petra Schrott, Marketing Director di Sodastream Italia.

“Una collaborazione che si traduce in tantissime attività pratiche e concrete, dimostrazione che imprese e cittadini assieme possono perseguire davvero il bene del Pianeta – le fa eco Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus – Siamo felicissimi di essere al fianco di realtà come SodaStream che, con prodotti e idee, si impegnano quotidianamente nella riduzione dell’utilizzo della plastica, il cui inquinamento è divenuto oramai un problema su scala mondiale”.

 La sostenibilità di SodaStream: obiettivi e traguardi

Seguendo l’invito “Push for Better”, ispirato al semplice gesto che si compie quando si preme il pulsante del gasatore, SodaStream punta costantemente a migliorare ogni aspetto, dai processi produttivi alle operazioni commerciali, fino al portafoglio prodotti.

  • L’impegno per evitare rifiuti in plastica

Il brand sta facendo un ulteriore passo avanti nel suo impegno a favore del pianeta, eliminando i rifiuti di plastica in ogni fase del suo processo di produzione. Dal 2022 fino al 25% delle parti in plastica utilizzate per i suoi gasatori di ultima generazione sono prodotte con materiali riciclati, portando il proprio impegno per la salvaguardia del pianeta nei suoi prodotti e rendendo più verde l’intero portafoglio. Inoltre, l’azienda ha risparmiato 11 tonnellate di plastica riutilizzando i sacchetti di plastica nelle sue linee di produzione e ha diminuito i rifiuti di plastica nei suoi processi produttivi di oltre il 20% nel 2022.

  • Le attività nel campo della sostenibilità

Sempre dal 2022 il packaging dei gasatori di SodaStream è completamente riciclabile perché realizzato con cartone e sacchetti di plastica riciclabili e le bottiglie dei concertati prodotte con plastica riciclata (rPET) al 100%**. L’azienda è inoltre riuscita a risparmiare 82 tonnellate di cartone e 21,6 tonnellate di carta nei suoi prodotti e imballaggi per la produzione di acqua frizzante nel 2022.

A partire dal 2023 i siti produttivi di SodaStream in Germania, Australia e Paesi Bassi funzioneranno completamente con fonti di energia rinnovabili. Nello stabilimento israeliano di Lehavim circa il 15% del consumo annuo di elettricità verrà dai pannelli solari, che coprono oltre il 75% del tetto, mentre l’8,3% del consumo annuale di acqua sarà risparmiato riutilizzando l’acqua del sistema di raffreddamento.

  • Riduzione dell’impronta di carbonio

I gasatori Art e Terra, le bottiglie riutilizzabili da 1 litro lavabili in lavastoviglie e i cilindri di SodaStream hanno ottenuto la certificazione Carbon Trust per la misurazione delle emissioni di carbonio. Il riconoscimento testimonia il costante impegno sostenibile di SodaStream e ha permesso al brand di identificare le aree chiave della catena del valore dei suoi prodotti in cui può agire e ridurre la sua impronta di carbonio complessiva.

Arrivano i Nesquik Biscotti con latte fresco e cacao Rainforest Alliance

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I biscotti Nesquik (immagine concessa)

MILANO – Da oltre 50 anni Nesquik è l’alleato dei genitori per garantire ai loro bambini una colazione gustosa e divertente. E oggi, la polvere al cacao più famosa al mondo ha deciso di fare qualcosa di più: rendere omaggio alla colazione di grandi e piccoli con Nesquik Biscotti, un prodotto nato dalla ricerca di Nestlé per stimolare positivamente tutta la famiglia alla colazione del mattino.

I Nesquik Biscotti

Il buonumore è da sempre alla base di Nesquik e i nuovi biscotti del marchio di Nestlé si propongono l’obiettivo di offrire ai più piccoli un equilibrato mix di gusto, divertimento e bontà. Da non dimenticare che la colazione mattutina ha l’obiettivo di dare la giusta carica ai bambini per affrontare la giornata all’insegna del sorriso.

I biscotti mantengono volutamente la forma iconica che rimanda alla mitica confezione della polvere al cacao. Sono frollini rettangolari, compatti, con latte fresco 100% italiano e cacao certificato Rainforest Alliance. Il gusto al palato mixa poi l’inconfondibile sapore del cacao di Nesquik, dolce e con note di cannella.

Come riportato esplicitamente nella confezione i Nesquik Biscotti, nel rispetto di una varia e bilanciata nutrizione, hanno il 50% in meno di grassi saturi rispetto alla media dei frollini più venduti in Italia.*

I Nesquik Biscotti sono stati concepiti al 100% in Italia e sono ispirati alla grande tradizione della colazione italiana. Il mercato dei biscotti rappresenta, infatti, uno dei prodotti più amati dalle famiglie e sono presenti nel 95% delle nostre case.

Ecco perché l’azienda ha voluto sviluppare i propri biscotti in Italia: d’altronde, il buonumore italiano e la grande tradizione biscottiera del nostro Paese hanno permesso lo sviluppo di un prodotto che mira a conquistare la colazione di tutta la famiglia.

Nesquik rappresenta da sempre la risposta concreta alle necessità delle famiglie, capace di offrire molteplici scelte di consumo. E da oggi, con Nesquik Biscotti, completa l’offerta nel mondo della colazione.

(* Fonte Unione Italiana Food Mercato Italia.)

Nuovo Prodotto: Nesquik Biscotti

Ingredienti: realizzati con cacao approvvigionato responsabilmente, latte 100% italiano e dolci note di cannella, sono fonte di fibre, contengono il 50% in meno di grassi saturi rispetto alla media dei frollini più venduti in Italia.

Formato: in commercio da aprile 2023 in tutti i supermercati e ipermercati nel formato da 300g

Prezzo consigliato: 2,99€.

Michele Ferrero: il libro di Salvatore Giannella celebra il fondatore del colosso

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Michele Ferrero
Michele Ferrero

Il giornalista Salvatore Giannella racconta per bene nel suo nuovo libro “Michele Ferrero – Condividere valori per creare valore” l’uomo che si cela dietro il volto di una delle industrie simbolo dell’Italia raccontando le intuizioni geniali, la visione internazionale e la capacità di ascoltare del celebre imprenditore. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Business People.

Michele Ferrero – Condividere valori per creare valore

MILANO – Michele Ferrero, il papà della Nutella e di decine di altre delizie amate in ogni angolo del pianeta, non è stato soltanto uno dei più grandi imprenditori italiani. È stato l’artefice di un modo di fare impresa che ha messo al centro la persona, secondo il motto ‘lavorare, creare, donare’. Con la biografia Michele Ferrero – Condividere valori per creare valore (Salani – 288 pagine, 18 euro), il giornalista Salvatore Giannella prova a mettere in luce tutti gli aspetti della vita dell’uomo. All’interno del libro, disponibile da martedì 18 aprile, si raccontano le intuizioni geniali, la visione internazionale e la capacità di ascoltare gli altri del celebre imprenditore.

Da pasticceria a multinazionale: la storia del signor Michele

L’ideatore della Nutella ha imparato le basi artigiane dal padre Pietro, l’importanza dell’organizzazione commerciale dallo zio Giovanni, il senso dell’azienda dalla madre Piera, che negli anni Quaranta riuscirono a trasformare una pasticceria di Alba in una fabbrica. Subentrato al padre, scomparso prematuramente nel 1949, ha guidato l’azienda – con il sostegno costante della moglie Maria Franca – verso una crescita esponenziale.

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Caffè coltivato su ¡Marte!, la campagna green di Lavazza per salvare il Pianeta Terra

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Lavazza per la sostenibilità (immagine concessa)

TORINOLavazza, l’azienda italiana leader nella produzione di caffè, presenta ¡Marte! For Another Planet: un caffè che cresce su Marte. In realtà, non esiste ancora, ma il suo nome richiama in modo scherzoso la gamma dei prodotti ¡Tierra! di Lavazza, allo scopo di sensibilizzare le persone sull’importanza del rispetto per il nostro pianeta.

Il progetto, lanciato in occasione della Giornata mondiale della Terra, prevede un video di presentazione del prodotto che intende sottolineare l’impegno di Lavazza nella formazione dei coltivatori di caffè, ponendo l’accento sulle procedure agricole sostenibili e sulla salvaguardia dell’unico pianeta sui cui questa pianta cresce: la Terra.

¡Marte! For Another Planet by Lavazza

La digital activation porta gli utenti su Marte mostrando chicchi rossi che appaiono coltivati in un ambiente marziano. Proprio quando ¡Marte! sembra reale, il video svela che si tratta di una possibilità ancora remota.

La nuova campagna, che gioca su suspence e ironia, vuole ribadire il sostegno di Lavazza ai coltivatori di caffè attraverso la promozione di buone pratiche agricole per contrastare le conseguenze del riscaldamento globale, con l’auspicio che questo scenario extra-terrestre non diventi realtà in tempi brevi.

Il progetto ¡Marte! For Another Planet fa parte di una strategia di comunicazione full digital ideata da Publicis Italy/Le Pub e segue la visione di Lavazza nel privilegiare il patrimonio economico, umano, ambientale e culturale dei Paesi con cui lavora.

Negli anni, il Gruppo ha messo in atto un piano d’azione completo, che comprende anche la riduzione dell’impronta di carbonio, mentre attraverso la Fondazione Lavazza promuove pratiche agricole sostenibili e supporta iniziative all’insegna della sostenibilità e della responsabilità economica, sociale e ambientale all’interno delle comunità caffeicole locali in tutto il mondo.

“L’attenzione alla sostenibilità fa parte del percorso aziendale di Lavazza. Coinvolgere e sensibilizzare quante più persone possibili al rispetto dell’ambiente, attraverso una comunicazione originale e innovativa, è la strategia che ci distingue da anni. – Commenta Carlo Colpo, marketing communication director and brand home director del Gruppo – Con questa campagna digitale, lanciata nella Giornata Internazionale della Terra, abbiamo voluto giocare con il nostro pubblico, attraendolo su un territorio inaspettato, extraterrestre, al fine di promuovere messaggi di responsabilità sociale e condivisione di buone pratiche, due attività che Lavazza porta avanti da tempo.”

 Da gennaio 2023, a seguito di una gara, Le Pub è stata ufficialmente nominata partner globale per la strategia e le attività social di Lavazza.

“Siamo entusiasti e onorati di collaborare con uno dei brand italiani più conosciuti al mondo. Il Gruppo Lavazza ha una ricca storia di eccellenza fatta di innovazione costante e di slanci verso il futuro, ed entrambi condividiamo questa affinità di valori. ¡Marte! For Another Planet è la testimonianza della forza dell’intuizione creativa nel trovare nuove modalità di connessione con le persone e i consumatori, partendo da insight rilevanti per raccontare con autenticità e immediatezza le iniziative sostenibili portate avanti dal brand.” – aggiunge Bruno Bertelli, Global CEO Le Pub, Global CCO Publicis Worldwide e CCO Publicis Groupe Italy.

La campagna globale sarà live sulle piattaforme digital e social del brand a partire dal 22 aprile, in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale della Terra. Per saperne di più sulle iniziative di sostenibilità di Lavazza e sull’attivazione di ¡Marte! basta cliccare qui.

 

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 2,7 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse. È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, e con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi e circa 5.500 collaboratori in tutto il mondo.

La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione rivolta al tema della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – considerata da sempre un riferimento per indirizzare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore sostenibile per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.

Mercati del caffè: New York ripiega dopo il rally, Londra performance sempre solida

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Il logo dell'Ice

MILANO – È durata poco l’incursione in area 2 dollari del contratto “C” newyorchese. La scadenza principale dell’Ice Arabica ha superato di slancio, a metà della settimana trascorsa, la soglia psicologica dei 200 centesimi per libbra, tornando a livelli di prezzo mai raggiunti dall’autunno scorso. Il rally è partito nella seduta di lunedì 17 aprile, con guadagni nell’ordine dei 755 punti sul contratto per scadenza luglio, che ha chiuso la giornata a 199,05 centesimi.

Nuovo balzo in avanti, il giorno successivo: martedì 18 aprile, il benchmark si è rivalutato di ulteriori 400 punti volando a 203,05 centesimi. Per trovare valori paragonabili, sulla scadenza principale, è necessario andare a ritroso nelle chart sino alla seconda decade dell’ottobre scorso. Il trend si è ridimensionato nella seconda parte della settimana.

Mercoledì 19, luglio ha perso 290 punti per terminare la giornata a 200,15 centesimi. Giovedì sono subentrate forti liquidazioni, che hanno fatto lasciare sul campo 625 punti: chiusura a 193,90 centesimi.

Ancora giù (-245 punti) nella seduta di venerdì. Il contratto principale è ridisceso a 191,45 centesimi: un tick sotto la chiusura del venerdì precedente.

Da questa parte dell’oceano, Londra mantiene una performance solida. Il contratto per scadenza luglio dell’Ice Robusta ha toccato un massimo di 2.386 dollari il 19 aprile, per arretrare nella giornata successiva.

Ma ha chiuso la settimana in parziale ripresa, a 2.382 dollari: 38 dollari in più rispetto a due venerdì fa.

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