mercoledì 10 Aprile 2024
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Pisa, geometra condannato per le troppe pause caffè: multa oltre i 5000 euro

La difesa del personale coinvolto è stata quella di giustificare "le assenze brevi (entro i 15 minuti) riconducendole alle pause caffè, di fatto ammesse sulla base di taciti accordi con la dirigenza per le quali il sistema marcatempo non prevedeva alcun specifico codice e che le uscite per missioni e/o servizi all’esterno venivano registrate solo dopo alcuni giorni, con il rischio di imprecisioni sui luoghi e sull’orario delle stesse, a causa della farraginosità della procedura autorizzatoria" si legge nella sentenza

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Il geometra Pier Luigi Frustaci, 64 anni, dovrà pagare 5625 euro, somma della multa fissata in primo grado e confermata in appello. L’uomo fa parte della schiera di dipendenti del Genio civile finiti sotto inchiesta con l’accusa di essersi assentati dall’ufficio durante l’orario di lavoro. Leggiamo di seguito la prima parte della notizia pubblicata sul portale Il Tirreno.

La condanna per le troppe pause caffè

PISA – Confermata in appello la condanna a risarcire la Regione per gli episodi di assenteismo addebitati al geometra Pier Luigi Frustaci, 64 anni, di Pisa, all’epoca dei fatti dipendente del Genio civile di Massa. La somma fissata in primo grado e ribadita in appello è di 5625 euro. Soldi che il geometra è stato condannato a pagare sotto la voce di danno erariale secondo la sentenza della Corte dei conti replicata in termini di importo e responsabilità nel merito anche dai giudici di secondo grado.

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Frustaci fa parte della schiera di dipendenti del Genio civile finiti sotto inchiesta con l’accusa di essersi assentati dall’ufficio durante l’orario di lavoro.

La difesa del personale coinvolto è stata quella di giustificare “le assenze brevi (entro i 15 minuti) riconducendole alle pause caffè, di fatto ammesse sulla base di taciti accordi con la dirigenza per le quali il sistema marcatempo non prevedeva alcun specifico codice e che le uscite per missioni e/o servizi all’esterno venivano registrate solo dopo alcuni giorni, con il rischio di imprecisioni sui luoghi e sull’orario delle stesse, a causa della farraginosità della procedura autorizzatoria” si legge nella sentenza.

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