lunedì 01 Dicembre 2025
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Zara: aperta la prima caffetteria al Mall of the Emirates di Dubai

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zara
Il logo di Zara

Zara, il noto marchio di abbigliamento e moda fondato nel 1975, ha aperto il primo bar caffetteria a Dubai. Non è ancora noto se il punto vendita del brand spagnolo sarà l’unico oppure sia in programma di aprire diversi punti Zara Café in giro per il mondo. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Elle Moda.

Zara apre la prima caffetteria a Dubai

DUBAI – Il mondo fashion si trova davanti a una novità assoluta: il noto marchio ha aperto il suo primo bar e già le tante amanti del brand si chiedono se sia il primo di una lunga serie.

Lo Zara Café si trova all’interno del Mall of the Emirates di Dubai, centro commerciale estremamente noto e frequentato della città, dove era già presente uno store Zara che, dopo qualche settimana di restauri ha svelato al mondo questa nuova chicca.

Così, a fianco dell’area shopping oggi si trovano due novità: uno spazio dedicato alle performance artistiche e installazioni temporanee; il primissimo Zara Café.

Inaugurato appena pochi giorni fa, non mancano già i primi video social che documentano l’esperienza, raccontando cosa si trova al suo interno.

In questo spazio dall’arredamento minimal, pensato per essere una pausa rilassante dalla frenesia dello shopping, è possibile gustare bibite, tè, cappuccini e una buona varietà di specialty coffee, in abbinamento a torte brandizzate e dolcetti dalle forme e consistenze più varie. Il tutto, rigorosamente servito in tazzine e piatti Zara Home.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Patrick Hoffer, Caffè Corsini: “Continuiamo a innovare e a tenere alto l’espresso italiano”

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Patrick Hoffer
Patrick Hoffer (immagine concessa)

Patrick Hoffer, alla guida di Caffè Corsini dal 2004 e ceo dell’azienda, ritorna su queste pagine esponendo la sua opinione sul settore della caffetteria in Italia, ponendo particolare attenzione alle nuove dinamiche del mercato che si sono imposte nel Bel Paese dopo l’epidemia Covid.

Hoffer parla di come trovare la strada verso l’innovazione sia ancora un punto cruciale nel settore del caffè in Italia e afferma che “il percorso con il caffè si sta compiendo, è iniziato da 20 anni e c’è ancora tantissimo lavoro da fare”.

Leggiamo di seguito le sue considerazioni.

Hoffer, lei ha all’attivo diverse esperienze: imprenditore, torrefattore, parte attiva dell’associazionismo, che cosa vede nel presente del settore per ciascuno di questi ambiti?

“Il settore del caffè sta attraversando un momento di cambiamento decisamente importante. Si stanno trasformando il prodotto e l’industria, a causa di diversi fattori: prima di tutto il Covid, che ha stravolto una parte della filiera, poi l’aumento dei costi, compresi quelli delle materie prime, che persiste ancora nel 2023.

Tutto questo porta ad una fase di transizione molto importante, che ci deve portare a stare assieme per ripensare l’associazionismo ed essere sempre più competitivi sul mercato. In Italia la torrefazione e la filiera produttiva, ovvero tutto il mondo industriale che ruota intorno al mondo del caffè (crudisti, logistica, imballaggi, macchine per il confezionamento, attrezzature professionali) rappresentano una forza molto importante.

La conferma è arrivata anche durante l’ultima edizione di Host, che ha visto il ritorno di tutte le più importanti aziende del mondo del caffè a Milano, venute per assistere a cosa siamo in grado di costruire nel nostro Paese.

Il futuro è difficile da prevedere, ma oggi l’industria italiana del caffè resta un punto di riferimento e lo sarà anche nei prossimi anni, grazie al lavoro delle oltre mille torrefazioni, che hanno fatto sì che in tutto il mondo, quando qualcuno chiede un espresso, un cappuccino o un macchiato, pensi ad un pezzettino d’Italia. La nostra capacità di creare e affascinare il mondo passa attraverso la tazzina e così sarà anche negli anni a venire”

Hoffer, molti affermano che la caffetteria italiana è in crisi: lei cosa ne pensa? È così, oppure si tratta di una fase di riscrittura del settore?

“La caffetteria italiana non è affatto in crisi. È quella che ha creato il cappuccino e l’espresso, ovvero un modo di vivere legato alla nostra cultura. Ovviamente i tempi cambiano e il mondo si evolve: l’accento si è spostato molto di più sul prodotto, sulle origini, sul coltivatore.

Oggi è quindi fondamentale mettere in contatto il barista e il consumatore finale con il mondo della materia prima, attraverso una rivisitazione del modo di presentare il caffè e di vivere la caffetteria.

Il bar tradizionale è stato, ed è tuttora, un esempio in tutto il mondo. Quello che oggi chiamiamo coffee shop non esisteva prima ed è una derivazione del bar italiano.

Il nostro compito deve essere quello di trasformarlo, ripensando il bar italiano in un’ottica più internazionale, che sia anche attrattiva per le nuove generazioni che hanno interessi diversi verso il caffè. Ma la caffetteria italiana resta vitale come non mai.”

Hoffer, la materia prima da commodity si sta trasformando e costa di più: questo cosa comporta per i torrefattori?

Il caffè non è un bene di lusso e ancora oggi, ad un prezzo che oscilla tra 1.50 e 2 euro al bar, resta una delle bevande più economiche che ci siano. Se invece viene preparato in casa, utilizzando la moka, il costo scende a circa 10-15 centesimi a tazzina.

Oggi ad incidere maggiormente sul prezzo è il costo della materia prima, all’interno della filiera. Prima si riusciva a far pagare il caffè un po’ meno rispetto ad oggi, ma da qui a dire che è diventato un prodotto di lusso ce ne passa”.

E per i consumatori?

“Non è cambiato niente. La speranza è che possa aumentare la consapevolezza di quello che c’è dietro ad un caffè, quindi nella conoscenza del prodotto, della filiera, ecc”.

Hoffer, oggi far parte di associazioni di settore ha ancora una funzione rilevante per far crescere la filiera?

“Si, è fondamentale. In un momento così complicato per l’industria del caffè, le associazioni di settore devono riuscire a mettere insieme tutti i protagonisti. Se vendiamo un pacchetto di caffè o una tazzina ne trae beneficio l’intera filiera, che è tra le più importanti in Italia”.

Hoffer, incontrarsi tra addetti ai lavori come a Host è sempre utile, ma quanto di quello che viene discusso tra le aziende ha poi una ricaduta sul consumatore finale?

“Tantissimo. Caffè Corsini, ad esempio, è stata la prima torrefazione in Italia ad introdurre gli specialty coffee e l’anno prossimo festeggeremo i 30 anni di Compagnia dell’Arabica, il primo caffè che, in Italia, dichiarava la propria origine, rappresentando una grande novità tra i consumatori. Quando si parla di caffè si parla di passione e di persone che lavorano all’interno della filiera: dai baristi ai ristoratori, fino alle famiglie che vivono coltivando il loro ettaro e mezzo di terra, producendo 30 sacchi di caffè all’anno”.

Come creare un ponte che si rivolga proprio al cliente medio, che poi è colui che paga tutti e che detterà le nuove dinamiche del mercato?

“Attraverso la conoscenza, fondamentale per far capire cosa c’è dietro ad una tazzina. Oggi le nuove generazioni stanno attente ad aspetti che fino poco tempo fa non venivano considerati. Far sapere da dove deriva il caffè, chi lo produce, cosa implica la coltivazione, le sfumature tra una materia prima e l’altra, tra una finca e l’altra è sicuramente un aspetto cruciale per sensibilizzare il consumatore. Questo percorso è iniziato 30 anni fa, ma è ancora lungo”.

Hoffer, lo sguardo dei grandi gruppi internazionali verso la torrefazione italiana, com’è stato il caso di Melitta Group con Caffè Corsini, è un fattore positivo oppure è un sintomo del fatto che da soli in Italia, è difficile ingrandirsi?

“Entrambe le cose. Oggi l’Italia ha un grandissimo potenziale nell’industria del caffè, ma in un mondo globalizzato, dove chi vince è colui che riesce a distribuire di più a livello internazionale e ad espandere le proprie vendite, avere la possibilità di trovarsi all’interno di strutture globalizzate è sicuramente un enorme vantaggio.”

La grossa frammentazione del settore in Italia è evidente sia per il gran numero di torrefattori sia per le tante scuole di caffetteria e le numerose associazioni: questo è il sintomo di un problema o è possibile trasformarlo in un’opportunità da sfruttare. E se sì, come?

“Bisogna fare una distinzione: il gran numero di torrefattori sicuramente è ciò che ha reso grande l’Italia. Avere tanta diversità tra un caffè triestino ed uno di Catania, passando per tutta Italia in cui ogni provincia ha più torrefazioni, indica una storia fatta di tradizioni e unicità.

Ovviamente l’evoluzione del tempo porta ad aggregazioni e alla concentrazione del numero di torrefazioni così come sta accadendo da un po’ di tempo. Siamo tanti e ci sarà chi prospererà e chi non ce la farà e avverrà una selezione: ma questi grandi numeri sono indice di positività.

Per le scuole di caffetterie ci vorrebbe più chiarezza e univocità sugli standard, ma restano un fattore positivo. Infine, per le associazioni ritengo che l’unione faccia la forza, che quindi più siamo uniti e più sarà facile portare avanti le proprie ragioni. Al contrario restare divisi non aiuta, quindi una maggiore concentrazione sarebbe preferibile.”

Lo specialty potrebbe essere una soluzione alla crisi che sta colpendo l’horeca italiana, oppure è destinato ad essere una nicchia per pochi?

La consapevolezza del prodotto, specialty o meno, quindi la formazione e la capacità di comunicare il valore della materia prima dietro alla tazzina, non può far altro che promuovere un consumo più sano. Perché pagare un espresso un euro al bar? Non c’è una sola ragione per cui ci debba ancora essere una mancanza di conoscenza del prodotto.

Quando bevo un bicchiere di vino, voglio sapere cosa sto bevendo e avere la possibilità di gustarlo. Perché questo non può accadere anche con il caffè?

Adesso ci stiamo arrivando, ma ci vuole tempo. Con il vino questo processo di formazione del consumatore è iniziato 50 anni fa. E poi c’è una seconda differenza: la vite cresce in Italia e la vicinanza territoriale rende più semplice per il consumatore comprenderne il valore.

Il percorso con il caffè si sta compiendo, è iniziato da 20 anni e c’è ancora tantissimo lavoro da fare. Le nuove generazioni stanno portando avanti un consumo sempre più consapevole, con la voglia di conoscere ciò che stanno bevendo. In questo discorso è incluso anche lo specialty.”

Che cosa vorrebbe che succeda nei prossimi anni, per restare competitivi e dare un’accelerata al motore del caffè italiano?

“L’Italia e l’industria caffeicola in senso lato è sempre stata all’avanguardia, in grado di trovare soluzioni per poter apprezzare il consumo del caffè.

Negli ultimi anni ci siamo un po’ adagiati sui successi del passato, ma sono sicuro che ci siamo resi conto della fase di stallo a cui siamo arrivati e anche nell’ultima edizione di Host c’era questa consapevolezza. L’industria mondiale del caffè, di somministrazione, le catene, ecc cercavano di capire cosa stesse succedendo in Italia, per poter guardare avanti.

Di sicuro dobbiamo continuare il percorso dell’innovazione nel costruire soluzioni sempre più valide per tenere alta la bandiera del caffè italiana.”

Arriva Idealcup, il kit che mette in contatto macchina e macinacaffè, applicabile a qualsiasi marchio nei bar

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Gianni Tratzi presenta Idealcup (foto concessa)
Gianni Tratzi presenta Idealcup (foto concessa)

MILANO – Il futuro delle caffetterie e delle torrefazioni passa attraverso la telemetria: una tecnologia che mette in collegamento le macchine espresso con i macinacaffè, il barista e infine, il torrefattore. Questa è la sfida raccolta da Gianni Tratzi, fondatore di Mezzatazza Consulting, agenzia di consulenza attiva sul settore, e ora parte del team dei tre creatori di Idealcup.

Un dispositivo che si basa su questa innovazione e la mette al servizio dei professionisti in maniera libera ed indipendente.

Ora a disposizione degli operatori, un kit applicabile a qualsiasi modello di macchina per espresso – degli ultimi 20 anni – e macinino, senza che questi debbano appartenere alla stessa casa produttrice.

Idealcup nasce dopo due anni di ricerca

Racconta Tratzi: “Questo progetto è partito da un fatto di cui mi sono accorto durante la mia esperienza sul campo: il problema più grosso per molti locali è nella gestione dell’attrezzatura e della materia prima, che impatta ovviamente poi anche sui fornitori. Si sentiva un po’ la mancanza di un’interfaccia reale e di controllo che mettesse in contatto macchina, macinino e display.”

Attraverso la collaborazione con dei fornitori di tecnologie che approvvigionano i gestori, la soluzione a questo punto critico è Idealcup, strumento che, attraverso la raccolta dati effettuata tramite la connessione in icloud e internet, è in grado di monitorare le performance industriali.

Il tutto, tradotto in un grafico, una dashboard consultabile online che riporta le informazioni registrate in una serie di elaborazioni che indicano il corretto o scorretto funzionamento delle attrezzature e dell’attività del barista.

Ora, dopo oltre un anno di test svolti su diversi locali che ne hanno riferito l’andamento, lo strumento è pronto per il mercato.

Quali sono i vantaggi di una sua installazione?

Con Idealcup è possibile fare rilevazioni sulla qualità dell’erogazioni: se il sistema evidenzia ad esempio dei tempi di estrazione di 10 o di 40 secondi, segnala subito il problema così da poter intervenire e correggerlo in tempi immediati.

Altri parametri controllati: il consumo della macchina (in stand by come in servizio), la costanza della temperatura in fase di erogazione, lo stato delle macine, delle cartucce d’acqua, nella logica di una manutenzione predittiva che agisce prima ancora del manifestarsi di un malfunzionamento.

Altra funzione: la previsione del riordino del caffè in base al consumo reale di un locale.

Il barista sa quanto sta spendendo e il torrefattore quanto sta incassando. Quest’ultimo è anche in grado di accorgersi anche se il barista taglia il caffè fornito. Ovviamente, tutti questi parametri possono essere personalizzati e settati a seconda della tipologia e delle esigenze del committente.

Gianni Tratzi:” Con Idealcup, l’obiettivo è modernizzare il parco macchine che molti hanno fermi in magazzino”

“E qui emerge anche il tema della sostenibilità: sono tante le macchine che, attraverso un cruscotto di controllo via tablet, vedrebbero un’implementazione delle performance, l’ottimizzazione dei consumi elettrici e di visura, il tutto su circuiti idraulici identici a quelli di macchine di ultima generazione.

Vedo oggi che molte aziende stanno attraversando una fase di ristrutturazione e quindi questo è un buon momento per adottare una novità come Idealcup.

Per il torrefattore può essere uno strumento importante da avere a disposizione, in quanto potrà visualizzare la dashboard da amministratore: in una sola pagina, è in grado di vedere una lista di locali cablati, osservare la qualità erogata dal cliente live e assicurarsi di intervenire sui giusti punti. Viceversa, se è tutto a posto, si troverà di fronte una tabella tutta verde.

Per capire il reale guadagno portato da Idealcup, proviamo ad analizzare una delle dinamiche più frequenti: in un locale sembra che vada tutto bene, finché non passa un agente commerciale per le consegne e riporta in azienda il fatto che il caffè che ha bevuto lì non è buono, senza però saper indicare esattamente che cosa è andato storto. Il torrefattore a quel punto manda l’assistenza tecnica, che fattura l’uscita anche se non è chiaro su cosa esattamente sia intervenuta e di conseguenza se è stato risolto effettivamente il problema.

Con Idealcup invece, si può controllare tutto: ad esempio se il difetto deriva dal filtro e quando è giunto il momento di cambiarlo.

La voce di spesa degli interventi solitamente è imprevedibile: con il nostro strumento diventa meno sfuggente e grazie al monitoraggio live si effettueranno solo manutenzioni preventive che hanno un minor costo e sono efficaci.”

Idealcup a sostegno dei microroasters

Spiega ancora Gianni Tratzi: “Effettivamente oggi i microroasters fanno fatica ad ingrandirsi, principalmente perché non riescono a raggiungere i locali lontani dalla propria zona di riferimento.

Invece così, se una micro torrefazione di Firenze vuole raggiungere ad esempio, Trento, basterà con Idealcup aprire il pc, leggere il report (giornaliero, settimanale, mensile) e alzare il telefono per confrontarsi con il barista e lavorare insieme per trovare le soluzioni.

E questo, ad un prezzo perfettamente accessibile per qualsiasi azienda – che comprende la spesa per l’installazione iniziale e l’assistenza per un anno – pari ad una trasferta Milano-Rimini, tra viaggio di ritorno-andata e pernottamento.”

Idealcup sarà lanciato online sul sito idealcup.it il 27 novembre e offline in occasione di The Milan Coffee Festival, presso il SuperStudio Più di Milano, allo stand L17.

Brasile, la stima di Usda: raccolto 2023/24 a 66,3 milioni (+5,9%), export in forte ripresa (+21,3%) raggiungerà i 43,85 milioni

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Usda Brasile
Il logo del dipartimento dell'agricoltura di Washington

MILANO – Il Brasile rompe il ciclo biennale degli arabica e registra il secondo incremento annuale consecutivo nella produzione di caffè. Secondo il report semestrale del servizio estero del dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda), il raccolto 2023/24 (ossia quello conclusosi questo autunno) ha segnato un ulteriore incremento di 3,7 milioni di sacchi attestandosi 66,3 milioni, contro i 62,6 dell’anno scorso (+5,9%) e i 58,1 del raccolto di due anni fa, pesantemente compromesso dalle gelate e dalla siccità.

La crescita produttiva va attribuita per intero agli arabica, il cui raccolto cresce del 12,8%, a 44,9 milioni di sacchi.

I robusta segnano invece una parziale flessione, dal massimo storico del 2022/23: la produzione scende infatti 21,4 milioni di sacchi (-6,1%), dai 22,8 dell’annata trascorsa.

Numeri piuttosto diversi da quelli delle stime ufficiali di Conab, che utilizza una metodologia diversa rispetto agli esperti del ministero americano, anche in ragione delle forti pressioni politiche alle quali è soggetta l’agenzia brasiliana.

La crescita maggiore si è registrata nel Minas Gerais, dove la produzione è stata di 33,1 milioni di sacchi (+21,2%). Forti incrementi si sono avuti nel sud-ovest (+25%) e nel centro-ovest (+48%) dello stato; in parziale flessione il sud-est (-2,5%).

Negativa su tutta la linea la stagione dell’Espírito Santo, dove la produzione segna una flessione del 14,3% e scende a 18 milioni di sacchi. Segnano il passo sia i robusta, di cui questo stato è il massimo produttore del Brasile, che gli arabica.

Il raccolto di robusta si attesta al dato, comunque ragguardevole, di 15 milioni di sacchi (-9,6%). Quello di arabica è in pesante calo (-31,8%), a 3 milioni, risentendo anche di fattori ciclici.

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Sanremo Coffee Machines ai campionati mondiali di Taipei con Sca e Café Racer

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Café Racer nuovamente macchina ufficiale per le finali dei campionati (immagine concessa)

TREVISO – Il 20 novembre a Taipei si sono conclusi i campionati mondiali 2023 World latte art championship (Wlac) e World coffee in good spirits championship (Wcigs).
Questo evento è stato anche l’ultimo atto di una collaborazione tra Sca e Sanremo Coffee Machines come sponsor dei campionati e fornitore della macchina ufficiale con la propria Café Racer.

La collaborazione tra Sanremo Coffee Machines e Sca

Una storia cominciata in Brasile nel 2018: 6 anni di entusiasmanti esperienze sul palco e, in particolare, nell’area di allenamento, al fianco di campioni e specialisti con cui condividere passioni ed emozioni.

La sponsorizzazione, oltre alle forniture, prevede l’affiancamento agli sfidanti di un team messo a disposizione dell’azienda per favorire la massima efficienza nell’uso della macchina.

Questo contatto tra coffee specialists ed esperti Sanremo è stato la vera essenza della sponsorizzazione: condivisione delle conoscenze sul caffè e confronto reciproco sulle attrezzature.

Da questa relazione deriva l’energia entusiastica per il perfezionamento dei prodotti e l’ispirazione per i nuovi progetti.

Per Sanremo Coffee Machines è stato sicuramente un privilegio far provare e trasmettere i segreti delle proprie macchine agli sfidanti respirando il clima effervescente delle competizioni. Alla fine di ogni evento è sempre regnata una grande stanchezza ma sicuramente una maggiore soddisfazione e la certezza di un arricchimento.

Carlo De Sordi, ceo di Sanremo Coffee Machines, ringrazia personalmente per questa esperienza la Sca, tutti gli appassionati incontrati questi anni, il proprio team che ha assistito le gare e i propri clienti e distributori che l’hanno sostenuta nelle varie tappe mondiali, nell’augurio che in futuro si possano trovare altre occasioni per condividere nuove sfide.

MUMAC Academy e Istituto De Filippi di Varese promuovono il corso di orientamento al futuro

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mumac academy
Il logo di MUMAC Academy (immagine concessa)

MILANO – MUMAC Academy di Cimbali Group e l’Istituto De Filippi di Varese inaugurano il “Corso di orientamento al futuro”, un percorso specializzante sul mondo della caffetteria dedicato agli studenti delle scuole superiori del territorio, futuri professionisti del settore.

Il percorso di formazione di MUMAC Academy e l’Istituto De Filippi

Il nuovo programma didattico, che prenderà il via il 28 novembre, si articola in 7 lezioni per una panoramica completa dei principali topic sul caffè, come analisi sensoriale, il caffè verde e la tostatura, la caffetteria, le estrazioni in espresso e brewing, la latte art e, non ultima, la gestione di un’attività commerciale come il bar.

Le prime 6 lezioni si svolgono dalle 14:30 alle 17:30 nelle aule dell’Istituto De Filippi e l’ultima lezione, in programma l’8 aprile 2024, avrà luogo nel Premier Training Campus SCA di MUMAC Academy.

Il corso prevede l’esame finale per l’ottenimento della certificazione Barista Skills Foundation della Specialty Coffee Association (SCA), un primo step che getta le fondamenta per l’avvio di una carriera come trainer, attraverso l’opportunità di svolgere un periodo di stage in Cimbali Group e diventare ambassador MUMAC Academy.

Il calendario delle lezioni:

  • 28 novembre 2023
  • 19 dicembre 2023
  • 11 gennaio 2024
  • 14 febbraio 2024
  • 5 marzo 2024
  • 26 marzo 2024
  • 8 aprile 2024

Il progetto vuole aiutare i giovani a cogliere le opportunità della vita nell’ambito professionale, supportarli nelle scelte che li portano nel mercato del lavoro, attraverso una formazione che abbraccia anche il campo delle soft skills e che stimola passione e curiosità attraverso momenti di approfondimento con professionisti del settore come i formatori di Cimbali Group.

Questo percorso di orientamento al futuro permette agli studenti delle scuole superiori del territorio di coltivare le proprie passioni e formarsi insieme ad aziende e professionisti, attraverso un approccio pratico e aderente alla realtà del mondo del lavoro.

Per maggiori informazioni:

E-mail: altaspecializzazione@istitutodefilippi.it

Telefono: 3667672860

FAS International e Serenissima Ristorazione lanciano Food24System, nuovo servizio vending

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Food24 System fas
Food24 System (immagine concessa)

SCHIO (Vicenza) – Innovare il mondo della ristorazione collettiva: questo l’obiettivo alla base dell’accordo di partnership strategica tra FAS International, realtà di soluzioni integrate e automatiche per il fuori casa e leader nel mercato della distribuzione automatica con sede a Schio, e Serenissima Ristorazione, una delle più importanti realtà italiane della ristorazione collettiva e commerciale.

Food24System, il servizio di ristorazione automatica

Le due aziende venete, forti delle competenze sviluppate in decenni di esperienza, uniscono le proprie forze per fornire alle aziende una nuova soluzione nel campo delle mense aziendali attraverso Food24System, l’innovativo servizio di ristorazione automatica di FAS in grado di gestire la prenotazione e la distribuzione di pasti. Nell’ultimo anno, le due aziende hanno installato 30 macchine Food24 System e distribuito 35.400 pasti.

“L’innovativo sistema Food24 System, già diventato realtà in alcune aziende del territorio, ben rappresenta il nostro modo di operare nel settore – spiega Luca Adriani, amministratore delegato di FAS International –. Nel nostro dna c’è da sempre una forte spinta all’innovazione, ma soprattutto c’è la voglia di affiancare i nostri clienti in tutte le fasi del processo, proponendo soluzioni ad alta tecnologia in grado di gestire la complessità. Food24 System nasce da queste premesse dopo anni di studio e sperimentazione”.

Food24 System fas
Food24 System (immagine concessa)

Adriani aggiunge: “In Serenissima Ristorazione abbiamo trovato il partner ideale per compiere l’ultimo miglio. Le aziende potranno così contare su un sistema di ristorazione automatica che coniuga i frutti della ricerca tecnologica di FAS e l’alta qualità dei pasti portati nelle mense ogni giorno da Serenissima Ristorazione”.

La rivoluzione della pausa pranzo in azienda

“Siamo entusiasti di annunciare la partnership con FAS International, che rappresenta il nostro continuo impegno per l’innovazione e l’eccellenza nel settore della ristorazione. Questo ambizioso progetto segna un passo significativo verso il futuro, ci consente di integrare e consolidare la nostra offerta per la ristorazione aziendale, con un servizio di qualità pensato anche per le tantissime pmi italiane” – ha commentato Tommaso Putin, vice presidente di Serenissima Ristorazione.

Tommaso Putin aggiunge: “Il nostro obiettivo comune è quello di rivoluzionare l’esperienza della pausa pranzo in azienda, offrendo soluzioni più efficienti, sostenibili e all’avanguardia per soddisfare le esigenze sempre crescenti dei nostri clienti. Le aziende possono garantire ai propri dipendenti un benefit molto apprezzato come quello della mensa aziendale, con menù molto vari, con una grande flessibilità oraria, con la possibilità di prenotare e consumare i pasti nell’arco dell’intera giornata lavorativa, anche nelle ore dei turni serali e con costi di gestione che grazie all’automazione possono essere ridotti. Crediamo che unendo le risorse e competenze di entrambe le aziende, possiamo superare le sfide attuali e aprire nuove opportunità di business”.

L’attuale stile di vita, spiegano FAS e Serenissima Ristorazione, ha cambiato le necessità della ristorazione nei luoghi di lavoro, di studio e di ricreazione, richiedendo sempre maggiore flessibilità, personalizzazione ed efficienza.

La sfida del futuro, che le due aziende hanno accolto con entusiasmo e trasformato in realtà, è quella di coniugare la qualità del cibo con la flessibilità del servizio, a un giusto prezzo.

Poggia su queste basi il nuovo concetto di ‘ristorazione collettiva automatica’, dalla forte impronta tecnologica, Food24 System, che si pone l’obiettivo di offrire alle aziende che necessitano di una mensa aziendale una proposta di differenti pasti in linea, che vada incontro alle nuove esigenze alimentari e alla richiesta di pause flessibili.

Food24 System è il tecnologico sistema realizzato da FAS International che risponde a ogni esigenza di spazio, tempo e modalità di consumo. Nato dall’impegno dell’azienda guidata dai due amministratori delegati Mariangela e Luca Adriani nel campo della ricerca e dell’innovazione, Food24 System permette di gestire, tramite una WebApp, la prenotazione, la vendita diretta e la distribuzione 24 ore su 24 di prodotti alimentari in regime refrigerato controllato (+3°).

La ristorazione automatica, mediante i delivery point, sfrutta i vantaggi della mensa tradizionale e della distribuzione automatica, eliminandone le criticità.

Il sistema sviluppato da FAS International, infatti, si compone di due elementi fondamentali: il delivery point, che conserva ed eroga fino a 32 menù completi; e la WebApp di gestione delle prenotazioni, accessibili via web da tutti i principali device;

I vantaggi di Food24 System, come detto, vanno dalla flessibilità alla possibilità di offrire un servizio personalizzato sulla base dei gusti e delle preferenze degli utenti. Il sistema può essere adottato in qualsiasi azienda, anche con più sedi e spazi ridotti per la consumazione, occupando meno di un metro quadrato.

La mensa automatica, inoltre, permette la riduzione dei costi legati alle utenze ed è altamente flessibile, in quanto consente di gestire qualsiasi esigenza dell’azienda che, dal canto suo, non dovrà svolgere alcuna procedura o autorizzazione igienico-sanitaria (assolte completamente da Serenissima Ristorazione).

I pasti sono sempre freschi e igienicamente sicuri, prodotti presso centri cottura abilitati e gestiti da Serenissima Ristorazione.

Protagonisti di questa ‘rivoluzione’ della ristorazione diventano anche i dipendenti. La prenotazione del pasto può essere effettuata in autonomia da ciascuno di loro e rapidamente da qualsiasi device (PC, smartphone, tablet), anche per più giorni. In fase di prenotazione, agli utenti è offerta la possibilità di verificare gli ingredienti e i valori nutrizionali delle varie preparazioni, nonché di escludere quelle che contengono particolari allergeni o ingredienti non conformi alle proprie scelte o diete.

La disponibilità del pasto prenotato, confezionato in modalità anche idonea all’asporto, è di 24 ore, dopodichè lo slot del distributore automatico non potrà più essere aperto se non dall’operatore per la rimozione. In tal modo si garantisce la totale sicurezza igienico sanitaria dei prodotti.

La scheda sintetica di FAS International SpA

FAS International SpA, fondata nel 1967, è un’azienda italiana attiva nella progettazione e costruzione di soluzioni integrate e automatiche per il ‘fuori casa’, leader nel mercato dei distributori automatici e uno dei più importanti player europei del vending. La produzione di Fas avviene unicamente in Italia, nello stabilimento di Schio, in provincia di Vicenza, che conta oltre 130 dipendenti e produce più di 15.000 macchine all’anno, esportando in 55 nazioni con un fatturato, nel 2022, di 45 milioni di euro e un EBITDA del 17,0%.

La scheda sintetica di Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione, tra i leader nel settore della ristorazione collettiva e commerciale in Italia, è la capogruppo di 14 società collegate, con più di 10.000 dipendenti, produce 50 milioni di pasti all’anno, arrivando ad un fatturato consolidato superiore a 450 milioni di euro.

Attivo nei principali segmenti della ristorazione – ovvero socio-sanitaria, scolastica, aziendale e commerciale – il Gruppo Serenissima ha il suo quartiere generale a Vicenza, punto di raccordo per le altre controllate diffuse sul territorio nazionale ed europeo.

La filosofia aziendale si basa su tre importanti valori: innovare, crescere e lavorare. Con questi importanti ingredienti, Serenissima Ristorazione vuole evidenziare il senso del proprio operato giorno dopo giorno: la passione per il lavoro, l’importanza di creare e innovare al fine di garantire sempre di più un servizio d’eccellenza e affidabilità dei prodotti. L’idea di ristorazione secondo il Gruppo Serenissimasi basa su una chiara visione: promuovere una corretta cultura dell’alimentazione, che soddisfi ogni esigenza.

Fiorenzato partner di Sca nei Campionati italiani barista con il macinacaffè F83 E PRO

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fiorenzato macinacaffè
Il macinacaffè F83 E PRO (immagine concessa)

SANTA MARIA DI SALA (Venezia) – Sca Italy annuncia i nomi delle aziende che si sono aggiudicate il bando biennale 2024/2025 e la presenza sul palco a Sigep nei prossimi Campionati italiani come partner ufficiali per le attrezzature della gara Barista. Per quanto riguarda i macinacaffè, sarà l’azienda Fiorenzato ad affiancare Sca Italy nei prossimi due Campionati italiani barista.

Fiorenzato insieme a Sca per i Campionati italiani barista

Con grande entusiasmo Sca Italy ha accolto l’offerta di Fiorenzato: una storia tutta italiana, iniziata nella provincia di Venezia che da più di ottant’anni rappresenta l’avanguardia tecnologica nel mondo dei macinacaffè e dei macinadosatori professionali. Passione, capacità imprenditoriale, ricerca continua dell’eccellenza sono gli ingredienti che rendono unica la storia di Fiorenzato. Il modello selezionato sarà l’F83 E PRO.

Soddisfatti di questo successo sono anche i responsabili dell’azienda che, con il bando, si aggiudicano una vetrina prestigiosa per promuovere le proprie attrezzature, tutte realizzate per offrire il massimo delle prestazioni e del risultato, anche ai baristi più esperti, che trattano un prodotto complesso e pregiato come il caffè specialty e hanno dunque bisogno di una tecnologia che lo esalti al meglio.

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Il logo Sca Italy

Giulia Bagato, marketing manager: “Siamo molto orgogliosi di questa possibilità, sponsorizzare i campionati italiani baristi è per noi davvero importante perché ci permette di supportare professionisti appassionati e competenti. La community dello Specialty Coffee è una nostra priorità, sia quando studiamo i nostri prodotti sia quando ascoltiamo i feedback su questi ultimi. Siamo sicuri che questa esperienza ci darà nuova forza e slancio per continuare sempre al meglio nel nostro lavoro.”

Sca Italy esprime sincero apprezzamento e riconoscenza verso tutte le aziende che hanno partecipato ai bandi con generosità ed entusiasmo e non hanno fatto mancare il loro supporto nei confronti dell’associazione e tutta la community.

Trentino: circa 200 locali uniti nel progetto Fipe contro la violenza sulle donne

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Valentina Picca Bianchi imprenditoria femminile
Valentina Picca Bianchi, presidente gruppo donne della Fipe

Il progetto Sicurezza vera, ideato dal Gruppo imprenditrici donne Fipe, creato per la prevenzione della violenza di genere, è stato supportato da quasi 200 locali nel Trentino: lo ha riferito Fabia Roman, presidente dell’Associazione pubblici esercizi della regione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Il Trentino contro la violenza sulle donne

MILANO – Sono quasi 200 i locali che, in Trentino, hanno aderito a Sicurezza vera, il protocollo per la prevenzione della violenza di genere siglato dalle forze dell’ordine e da Confcommercio, proposto a livello nazionale dal Gruppo imprenditrici donne Fipe Confcommercio.

Lo ha riferito Fabia Roman, presidente dell’Associazione pubblici esercizi del Trentino, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati del primo anno del progetto, che si è svolta in sala Aurora, nella sede del Consiglio provinciale.

“Siete una realtà virtuosa e sensibile, che ha messo a sistema questo protocollo. Non c’è vallata che non abbia fatto formazione”, ha detto la presidente del Gruppo imprenditrici donne di Fipe Valentina Picca Bianchi.

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Nescafé: a Milano il progetto per piantare 500 alberi in 5 anni al Parco Nord

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Il progetto “PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina che rinasce” (immagine concessa)

MILANO – La sostenibilità è oggi una missione che coinvolge tutti, cittadini e aziende a partire dalle scelte di vita quotidiana fino alle decisioni che riguardano la filiera produttiva e tutti i suoi stakeholder. Al centro delle azioni che Nestlé Professional, attraverso il brand di caffè Nescafé, mette in campo la volontà di collaborare con tutta la filiera, a partire dalle comunità di coltivatori fino al consumatore per costruire una catena di valore.

Nasce così il progetto “PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina che rinasce” che si pone come obiettivo di creare rete e collaborazioni con le strutture alberghiere, i bar e i ristoranti per essere parte attiva di un processo di cambiamento di abitudini.

Il progetto prevede la possibilità di un processo di revisione e l’installazione del sistema di telemetria per tenere sempre sotto controllo il buon funzionamento della macchina stessa. Ma c’è di più, oltre a supportare concretamente i propri clienti per far sì che le macchine abbiano un ciclo di vita più lungo, Nescafé pianterà un albero per ogni macchina che rinasce. Obiettivo? Piantare 500 alberi in 5 anni.

Ad aderire per primo al progetto nel 2023 è un partner di lunga data di Nestlé Professional: Accor, gruppo leader mondiale nel settore dell’ospitalità. Nel mese di novembre, infatti, sono stati donati e piantati 50 alberi nell’area Balossa all’interno del Parco Nord Milano, 790 ettari di verde nel cuore della città, uno per ogni macchina che la catena ha deciso di revisionare. Lì dove la vita urbana si riunisce ogni giorno si vuole porre il segno evidente di un cambiamento fatto di piccoli passi ma destinato a una grande e lunga crescita.

“Siamo molto orgogliosi di dare il via a questo importante progetto al fianco di Accor e Parco Nord Milano con i quali condividiamo l’impegno e l’attenzione alla tutela dei territori “ ha dichiarato Paolo Pisano, marketing manager Nestlé professional bevande e Trade Asset Manager – Ma questo è solo il primo passo di un percorso virtuoso che speriamo possa coinvolgere più partner possibile e portarci a piantare 500 alberi nei prossimi 5 anni e dare così un importante contributo a riqualificare aree verdi delle città italiane”

La scheda sintetica di Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la nutrizione, la salute e il benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé celebra 110 di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite  e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet,  Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.