venerdì 28 Novembre 2025
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Perfero Caffè: nelle Marche specialty e cacao pregiato vanno di pari passo

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Daniele e Simone parlano di Perfero Caffè (foto concessa)
Daniele e Simone parlano di Perfero Caffè (foto concessa)

MILANO – Perfero Caffè, attività portata avanti da Daniele e Simone ad Altidona in provincia di Fermo, nelle Marche, attorno a due materie prime che hanno molto in comune quanto differenze: le fave di cacao pregiate e gli specialty coffee. Con loro è stato possibile condurre un’analisi parallela che ha messo a confronto questi due mercati che si rivolgono ad una nicchia precisa di consumatori.

Selezione delle fave migliori di cacao e selezione degli specialty: come funziona l’approvvigionamento di queste due materie prime così ricercate?

“La distribuzione delle fave di cacao in batch piccoli non è molto diffusa, anche se negli ultimi 5 anni molti operatori indipendenti stanno differenziando e offrendo ottime selezioni dalle piattaforme logistiche di Amsterdam, Anversa e Genova.

In ogni caso raramente gli importatori di caffé specialty hanno anche ottimo cacao, sono due canali diversi e mal sovrapponibili.

Noi da sempre sfruttiamo un canale “informale”, ci appoggiamo ad un amico, che ad oggi è l’unico operatore di selezione diretta indipendente in Italia, Andrea Mecozzi, che con la sua struttura di consulenza Cacao Solution supporta varie aziende d’eccellenza del cioccolato e ci permette di accedere a canali esclusivi di approvvigionamento.

Selezioniamo direttamente gli specialty coffee nei paesi in cui abbiamo progetti solidali in collaborazione con la cooperativa Shadhilly di Fano (Guatemala, India, Nepal ed Uganda) per altre origini ci affidiamo all’esperienza di Emilio Galeandro.”

Ci spiegate la gradazione internazionale del cacao?

“Il cacao è diverso dal caffè, in primis perché con le fave di cacao si possono ottenere una varietà enorme di semilavorati, mentre con un chicco di caffè otterrai sempre una bevanda, quindi ogni processo analizza il cacao in maniera diversa.

Da qualche anno un ente che sta cercando di uniformare a livello mondiale il processo di analisi è Cacao Of Excellence, un’organizzazione internazionale, con sede a Roma e sostenuta dalla FAO e da altri organismi di ricerca, che ha lavorato alla prima Guida sulla Qualità e la Degustazione del cacao – e non cioccolato -, quindi con la volontà di stabilire uno standard internazionalmente riconosciuto.

Però ad oggi quelle che sono le categorie dei vari paesi non sono omogenee. Ad esempio l’Ecuador usa la categoria per S, AS, ASS…. mentre la Costa d’Avorio usa le Categorie per G1 o G2 e fuori calibro.

Ma sono categorie che col profilo aromatico e con la qualità palatale del prodotto ci entrano poco, ti segnalano solo il grado di fermentazione del cacao e il suo calibro, che però non condizionano direttamente il sapore o la resa.”

Qual è la percentuale di cacao veramente di qualità? E dello specialty?

“Definire la qualità del cacao è molto difficile, perché come detto prima con una fava di cacao ci puoi produrre cioccolato, estrarre burro, realizzare un gelato, un ingrediente per insalata e tante altre cose. Spesso un cacao che per produrre un cioccolato al latte è scadente, per produrre fondente è eccellente.

L’esempio più classico è con i “famosi” criollos o cacao blanqui. Sono dei cacao con un profilo aromatico ampio e molto complesso, ma dall’acidità inesistente e dalle note troppo delicate, quindi se li consumi trasformati in una tavoletta di massa di cacao pura (100%), avrai un bouquet di aromi e profumi eccezionali e stupefacenti, ma se ci produci un cioccolato al latte, avrai una tavoletta al sapore piatto e saponato.

Cosa diversa con un amelonado puro dell’Africa Occidentale, trasformato in tavoletta di massa al 100% può addirittura risultare immangiabile per i tannini e l’acidità residua, ma se ci produci cioccolato al latte esalterà tutte le note dei magri del latte, dando un’esperienza mai avuta prima.

Nella nostra esperienza di tostatori di fave di cacao per consumo tale e quale possiamo dire che quando un cacao ha una fermentazione superiore all’85%, darà sempre un’esperienza sensoriale, qualunque sia la sua identità.

Per quanto riguarda il caffè che definiamo specialty non penso vada oltre l’1%,2% del consumo nazionale.”

Perché avete scelto il trinitario del Venezuela per Perfero Caffè?

“Molto per tradizione con la cultura italiana, che riconosce nei sentori di caffè, nocciola e legno dei cacao aromatici venezuelani dei profili riconoscibili e apprezzati, però da qualche tempo abbiamo anche lavorato molto con le selezioni degli ibridi amazzonici colombiani, dei cacao che hanno meno note di legno e caffè, molto più latte, pesca e soprattutto che si caratterizzano per un profumo di miele e anacardo davvero impressionante.

Per il caffè abbiamo puntato molto sul Guatemala, lì abbiamo anche un piccolo  appezzamento nel quale coltiviamo un ottimo varietale come il Geisha ed ora abbiamo selezionato, grazie ad una finca che lavora ad alti livelli, il varietale Valentina.

Sono due tostature assolutamente differenti, bisogna avere una tostatrice molto modulabile per poter lavorare ad alti livelli entrambi i prodotti. Diverse le temperature, i tempi e quindi curve di tostatura non sovrapponibili.”

Il mercato di Perfero Caffè è all’80% estero: l’Italia non è ancora pronto al cacao pregiato e agli specialty?

“L’Italia è assolutamente indietro anni luce nella capacità di riconoscere il cacao. Siamo ancora all’idea dei sapori amari e bruciati dei cacao del dopoguerra. Ed è un peccato estremo visto che nel 1600 la Squisita Gentilezza, il cioccolato pregiato da cacao fini, è stata inventata in Toscana.

Oggi il consumatore italiano non conosce gli agrumati del cacao, non conosce le note fruttate, non conosce i profumi di neroli che sprigionano delle selezioni. Siamo molto molto indietro.

Nel caffè ci sono associazioni, produttori di macchine da caffè e singoli esperti che si spendono per avvicinare il pubblico ai prodotti di altissima qualità. Ma anche qui siamo molto indietro e c’è ancora tanta strada da fare.”

Il prezzo è un problema?

“Il prezzo è sempre un concetto relativo, avete mai controllato quanto costa un qualsiasi snack prodotto con coperture di cioccolato di dubbia qualità al chilogrammo?

Spesso 10 volte di più di un cacao aromatico da alta fermentazione. Quindi più che di prezzo, si tratta di una questione di cultura e forte impatto del marketing. Stesso concetto nel mondo del caffè. basterebbe fare attenzione a quanto si paga in realtà un kg di caffè (magari di bassissima qualità) racchiuso in una capsula.”

Cosa intravedete per il mercato italiano e quello estero sul consumo di cacao e caffè di qualità?

“Corea del Sud, Giappone, Nord Europa e Canada hanno sdoganato l’idea che un prodotto di qualità debba costare come un prodotto standard da supermercato e sono i mercati a più alto tasso di assorbimento e crescita per il prodotto di alta gamma, mentre in Italia siamo ancora al palo. Ma come si è cambiato nel vino, nella birra e nella pasta sono sicuro che arriveremo a cambiare anche nel caffè e nel cacao.”

Il Clan Parisi di Bari sotto inchiesta, 135 nei guai: il caffè di bassa qualità, attrae gli investimenti della malavita nei bar pugliesi

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clan parisi
Frame dal video

BARI – Il clan Parisi è stato messo sotto inchiesta dalla direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese: eseguite 135 misure cautelari ad opera della Polizia di stato. Secondo gli inquirenti il settore del caffè è stato il terreno fertile che ha attratto gli investimenti malavitosi: la tazzina permette, se venduta ad un prezzo maggiorato, importanti margini con basse spese a monte e proprio per questo è entrata nel mirino delle organizzazioni mafiose.

Tre aziende collegate all’operazione criminale: Torregina caffè (gestita da Tommaso Parisi, figlio dello storico boss Savino e Christopher Luigi Petrone), Raro Srl. (che faceva riferimento a Massimo Parisi come socio occulto, il fratello del capoclan) e Caffè Sartoriale. Ora queste tre persone sono finite in carcere.

Il clan Parisi avrebbe obbligato con metodi coercitivi e intimidatori alcuni esercenti e gestori a vendere il caffè spesso acquistato in nero e prodotto nelle torrefazioni della malavita

Anche sapendo di star servendo materia prima di scarsa qualità a prezzi maggiorati sul valore di mercato, i titolari si compravano anche la benevolenza del clan oltre che maggiori guadagni per via delle evasioni fiscali.

Investendo il denaro sporco, il clan Parisi avrebbe guadagnato circa 10 euro per chilo di caffè venduto, garantendosi entrate per centinaia di migliaia di euro.

Probat accresce la dimensione globale con l’acquisizione della statunitense AC Horn Manufacturing

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Probat AC Horn
Lo stabilimento di AC Horn Manufacturing a Dallas, Texas (foto fornita)

MILANO – Nel giorno bisestile (o leap day, come direbbero gli anglofoni), Probat annuncia l’acquisizione di AC Horn Manufacturing, importante azienda statunitense produttrice di macchinari per la lavorazione alimentare (comprese le tostatrici per il caffè), che ha sede a Dallas, Texas.

Probat, che ha il suo quartier generale a Emmerich, nell’ovest della Germania, è leader mondiale nel settore delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per la torrefazione del caffè.

Conta oltre 1.000 dipendenti, filiali in 6 paesi (Brasile, Canada, India, Italia, Regno Unito e Usa) ed è presente in una quarantina di mercati.

Con questo investimento strategico, il colosso tedesco punta a consolidare il proprio vantaggio competitivo, attraverso nuove capacità tecnologiche e sinergie, allo scopo di accrescere ulteriormente la sua penetrazione nel mercato globale del food.

Nata nel 1907, come un piccolo produttore di lamiere, AC Horn è cresciuta negli anni, sino a diventare una realtà di rilievo globale.

Questa acquisizione permette a Probat di integrare i prodotti e servizi esistenti, in particolare nella lavorazione delle noccioline e negli snack, ma anche di accrescere l’efficienza dei propri processi produttivi, attraverso una maggiore integrazione verticale.

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Julius Meinl supporta le famiglie dei coltivatori di caffè con l’iniziativa coffee&climate

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Christina Julius Meinl
Christina Meinl (immagine concessa)

VICENZALa storica torrefazione viennese Julius Meinl, con cuore produttivo a Vicenza, entra ufficialmente a far parte dell’iniziativa coffee&climate (c&c), segnando una tappa significativa nell’impegno costante dell’alleanza nell’affrontare le sfide provocate dal cambiamento climatico, supportando le famiglie dei piccoli coltivatori di caffè.

Con una storia più che decennale, c&c si pone come uno dei network più resilienti nel panorama della sostenibilità del caffè, promuovendo la collaborazione tra partner pubblici e privati per affrontare il profondo impatto del cambiamento climatico sulla produzione del caffè.

Julius Meinl entra nel progetto coffee&climate

In qualità di player rilevante nel mercato del caffè, l’ingresso di Julius Meinl in c&c aggiunge un valore sostanziale all’alleanza. L’azienda riconosce l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico nel settore del caffè allineandosi con gli obiettivi generali di c&c: risposte efficaci ai cambiamenti climatici, aumento della resilienza e, in ultima analisi, migliori condizioni di vita per le famiglie di piccoli coltivatori di caffè.

Christina Meinl, membro della famiglia alla quinta generazione, ha espresso la sua dedizione a questa causa, dichiarando: “Come azienda familiare, abbiamo sempre gestito la nostra società in modo responsabile, e spetta a noi assumere un ruolo attivo nella creazione e nell’adesione a iniziative sostenibili che avranno un impatto positivo sull’intero settore del caffè. Abbiamo sempre cercato di offrire le migliori miscele di caffè agli appassionati di tutto il mondo e l’adesione all’iniziativa coffee&climate rafforza la nostra dedizione all’approvvigionamento etico e alle pratiche sostenibili”.

Marcel Löffler, ceo del Gruppo Julius Meinl, sottolinea l’impegno di Julius Meinl: “Puntiamo a diffondere la cultura del caffè viennese in tutto il mondo, garantendo al contempo un futuro più sostenibile e più equo, dai coltivatori ai consumatori. Ciò comprende programmi di riduzione dei gas serra e iniziative di economia circolare e si concretizza in attività dedicate con gli agricoltori e le comunità locali di origine”.

Marcel Löffler aggiunge: “Il programma Generations in Colombia e Uganda, volto a promuovere le migliori pratiche e a garantire mezzi di sussistenza sostenibili, testimonia questo impegno. L’obiettivo finale è quello di garantire che i coltivatori possano trasmettere le loro conoscenze e le loro coltivazioni di caffè in modo significativo alle generazioni successive”.

julius meinl loffler
Marcel Löffler, ceo del Gruppo Julius Meinl (immagine concessa)

Stefan Ruge, program manager di c&c, sottolinea l’importanza di questa partnership, affermando che: “Accogliere Julius Meinl come nuovo membro ci offre l’opportunità di estendere i nostri sforzi proattivi e collaborativi nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico”.

Stefan Ruge: “L’impegno principale di c&c consiste nel sostenere le famiglie di piccoli coltivatori di caffè. In stretta collaborazione con queste famiglie e con stimati partner scientifici, cerchiamo di sviluppare sistemi di produzione solidi e resistenti al clima. L’obiettivo è garantire la sostenibilità del caffè, migliorando al contempo la sicurezza alimentare e la diversificazione del reddito di queste comunità. Con il sostegno dedicato di Julius Meinl, non vediamo l’ora di rafforzare ed espandere queste iniziative d’impatto in tutte le regioni del nostro programma”.

In un contesto di cambiamenti climatici, il settore del caffè si trova ad affrontare una grave minaccia, che richiede una stretta collaborazione per garantire la resilienza dei mezzi di sussistenza e la promozione di metodologie efficaci. Julius Meinl, in quanto parte di c&c, svolgerà un ruolo fondamentale nello sforzo collettivo dell’associazione.

La scheda sintetica di coffee&climate

L’iniziativa coffee&climate (c&c) è un partenariato precompetitivo di attori pubblici e privati. Insieme si impegnano a sostenere le famiglie di piccoli coltivatori di caffè e le loro comunità per rispondere efficacemente ai cambiamenti climatici, aumentare la loro resilienza e migliorare i loro mezzi di sussistenza. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

La scheda sintetica di Julius Meinl

Julius Meinl è un’azienda familiare austriaca di grande successo internazionale e da 160 anni è l’ambasciatrice nel mondo della cultura delle caffetterie viennesi. Il successo globale di Julius Meinl si basa su valori tradizionali: cinque generazioni di esperienza nel caffè, prodotti di qualità premium e un eccellente servizio ai clienti. Julius Meinl è ambasciatrice globale per la cultura del caffè viennese e oggi ispira le persone in tutto il mondo, proprio come facevano in passato i caffè letterari.

  • Fondata nel 1862 a Vienna
  • 1000 dipendenti in tutto il mondo
  • Presente in più di 70 paesi in tutto il mondo: market leader in Austria e nei Paesi dell’Europa Centrale e settimo player nel mercato horeca Italiano
  • Circa 40.000 clienti in tutto il mondo
  • Centri di produzione a Vicenza (Italia) e a Vienna (Austria)

Home | Julius Meinl

Starbucks apre con Percassi il primo store in Emilia-Romagna al centro di Bologna

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starbucks bologna
L'esterno del nuovo Starbucks (immagine concessa)

BOLOGNA – Il primo store Starbucks in Emilia-Romagna apre il primo marzo nel centro storico di Bologna, in collaborazione con Percassi, licenziatario esclusivo del brand in Italia. Il 35° locale Starbucks aperto in Italia è stato progettato per integrarsi con la città dei portici in Via D’Azeglio, a pochi minuti da Piazza Maggiore.

Sono stati mantenuti i pavimenti e i soffitti originali del locale, nei toni del grigio, del nero e del bianco, con pareti in legno marrone e rosso: un’unione perfetta di stili, antico e contemporaneo, in onore della città di Bologna.

Il primo Starbucks in Emilia-Romagna

Verranno inoltre creati 30 nuovi posti di lavoro, con i partner (dipendenti) che si impegneranno ad offrire l’esperienza unica di Starbucks alla comunità locale, con la possibilità di fare una progressione di carriera nel settore dell’hospitality grazie ad una formazione continua.

Vincenzo Catrambone, general manager di Starbucks Italia, ha commentato: “Questa apertura è una tappa importante per Percassi e Starbucks, a testimonianza del nostro impegno a lungo termine di continuare a crescere in Italia nel rispetto del suo ricco patrimonio culturale e culinario.

Questo ci permette di condividere la nostra passione per il buon caffè, rigorosamente sostenibile, e con le comunità che serviamo quotidianamente. Non vediamo l’ora di collaborare con il Comune di Bologna per sostenere le iniziative sociali e culturali rivolte alla popolazione locale”.

L’interno del nuovo punto vendita (immagine concessa)

Nell’ambito della partnership con il Comune di Bologna e in linea con l’impegno di Starbucks nei confronti della sostenibilità, questo sarà il primo retail store del Paese ad avviare l’iniziativa Grounds For Your Garden. L’obiettivo è quello di ridurre gli sprechi di caffè, fornendo gratuitamente ai clienti dei sacchetti di fondi di caffè da utilizzare come fertilizzante naturale nei giardini.

Inoltre, come ulteriore attenzione nei confronti della comunità locale, e per rendere omaggio al ricco patrimonio italiano del caffè, da sempre fonte di ispirazione per Starbucks, il negozio offrirà ai clienti degustazioni di caffè guidate a cadenza settimanale e assaggi delle nuove bevande stagionali.

Il locale a Bologna (immagine concessa)

“Siamo onorati di aver aperto il primo store dell’Emilia-Romagna a Bologna. Tra le principali mete turistiche del nostro Paese, è una città dalle mille virtù, tanto da essere chiamata la Dotta per aver fondato la prima università del mondo occidentale, la Grassa per la sua proposta culinaria, la Rossa per le mura antiche, le case medievali, le Torri e i tetti in cotto rosso che colorano la città”, ha commentato Matteo Morandi, ceo di Starbucks Italia – Abbiamo creato 30 nuovi posti di lavoro, formando il personale con l’obiettivo di dare ai partner delle opportunità di crescita professionale, portando la nostra proposta non solo di prodotto ma anche di esperienza in-store, promuovendo il cosiddetto terzo luogo”.

Con una superficie di circa 350 metri quadrati, il negozio ospita più di 50 posti a sedere, sia al piano terra, dove si trova il bar, sia al più tranquillo piano ammezzato, dove i clienti possono studiare, lavorare o fare una pausa di relax.

Dai classici Espresso e Cappuccino, alle bevande personalizzabili e stagionali, i clienti potranno vivere una Starbucks Experience unica, adattando le bevande in base alle loro preferenze di gusto e di stile di vita. L’innovativa linea Oleato™ è una storia tutta da scoprire, nata dall’unione del caffè con l’olio extravergine di oliva siciliano. I clienti sono invitati a provare anche il menu dell’offerta food, perfetto per momenti di pausa gustosi.

  • Indirizzo: Via d’Azeglio 34, Bologna
  • Orari di apertura: lunedì-domenica dalle 7 alle 20.

La scheda sintetica di Starbucks Coffee Company

Dal 1971, Starbucks Coffee Company è impegnata nell’approvvigionamento etico e nella torrefazione di caffè Arabica di alta qualità. Con negozi in tutto il mondo, oggi Starbucks è il primo torrefattore e rivenditore di specialità caffearie al mondo. Grazie al nostro impegno costante per l’eccellenza e i nostri valori, portiamo l’unicità della Starbucks Experience nella vita di tutti i nostri clienti attraverso ogni singolo caffè.

Per saperne di più basta cliccare qui e qui

La scheda sintetica di Percassi

Percassi è una società le cui attività comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi (come Gucci, Armani Exchange, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, LEGO, Garmin in ambito fashion-beauty e consumer, e Starbucks nel food).

Percassi è anche attivo nella gestione di brand propri (KIKO Milano, Womo e Bullfrog nel settore della cosmetica, Atalanta in ambito sportivo, Da30Polenta nel food). Nel settore della ristorazione Percassi gestisce inoltre, in partnership con il Gruppo Cremonini, i brand Wagamama, Casa Maioli e Caio Antica Pinza Romana.

Percassi opera anche in ambito real estate per la realizzazione di importanti progetti immobiliari nel settore commerciale e direzionale. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Campari: vendite nette a 2,918,6 mln, variazione totale pari a +8,2%

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il logo campari
Il logo campari

MILANO – Il Consiglio di amministrazione di Davide Campari-Milano N.V. (Reuters CPRI.MI-Bloomberg CPR IM) ha approvato la relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 di Campari Group. Vendite nette pari a €2.918,6 milioni, con una variazione totale pari a +8,2%. Crescita organica del +10,5%, durante l’anno, grazie alla dinamica sostenuta dei brand, in particolare di aperitivi, tequila e premium bourbon, e sovraperformance rispetto al settore (+10,6% crescita organica nel quarto trimestre).

Campari: la relazione finanziaria annuale

EBIT-rettificato pari a €618,7 milioni, pari al 21,2% delle vendite nette, con una variazione totale del +8,6%.

Crescita organica del +15,5% durante l’anno, con un’espansione organica della marginalità di +90 punti base, guidata dall’espansione del margine lordo (+30 punti base), dall’effetto accrescitivo di spese di pubblicità e promozione (+80 punti base), e dall’effetto diluitivo di costi di struttura (-20 punti base). Crescita organica del +45,5% nel quarto trimestre, con una espansione del margine di +350 punti base, in parte a dovuta allo slittamento di spese di pubblicità e promozioni all’inizio del 2024.

Effetto cambio negativo (-8,1%, o -€46,0) milioni), principalmente guidato dall’effetto transazionale del peso messicano che ha penalizzato i costi di produzione della tequila, nonché al deprezzamento del dollaro statunitense e di alcune valute di mercati emergenti. L’effetto perimetro è stato positivo (+1,2%, pari a €6,6 milioni).

Normalizzando il livello di spese di pubblicità e promozione a un livello normalizzato (+20 punti base, corentemente con le indicazioni di una crescita organica delle spese di pubblicità e promozione in linea con le vendite (+/- 20 punti base), l’EBIT-rettificato sarebbe €600,7 milioni in crescita organica di +12,3% (+30 punti base).

EBITDA-rettificato pari a €728,9 milioni, 25,0% sulle vendite nette, in crescita del +15,5% a livello organico (+10,4% la variazione totale). Utile del Gruppo-rettificato, pari a €390,4 milioni, in aumento del +0,7%. L’utile del Gruppo è stato pari a €330,5 milioni, in calo del -0.7%.

Indebitamento finanziario netto pari a €1.853,5 milioni al 31 dicembre 2023, in aumento di €298,2 milioni rispetto al 31 dicembre 20221, riflette un free cash flow negativo dovuto principalmente all’assorbimento di cassa dovuto all’aumento temporaneo di magazzino di produzione, agli investimenti straordinari in conto capitale e al pagamento del dividendo.

Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’EBITDA-rettificato è pari a 2,5 volte al 31 dicembre 2023 rispetto a 2,4 volte al 31 dicembre 2022.

Dividendo annuale proposto per l’esercizio pari a €0,065 per azione, in aumento del +8,3% rispetto all’anno precedente.

Performance best in class in termini di Total Shareholder Return: +13,6% dalla quotazione, +11,2% da maggio 2007, +6,6% da gennaio 20192.

Espolòn, ora 8% delle vendite di Gruppo, si unirà ai brand a priortà globale dal 2024, combinando la forte presenza negli Stati Uniti (la più grande combinazione brand-mercato del Gruppo) al forte potenziale di crescita internazionale.

Cambiamento organizzativo strategico tramite la riconfigurazione parziale delle regioni che porterà a una singola regione EMEA 3, per la prossima fase di crescita.

Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer: “Nel 2023 abbiamo registrato un altro anno di crescita organica delle vendite di prim’ordine, grazie alla dinamica molto positiva dei brand, in particolare aperitivi, tequila e bourbon, e la sovraperformance rispetto al settore nonostante le sfide macroeconomiche e l’attesa normalizzazione dei consumi dopo la crescita eccezionale nel periodo successivo alla pandemia”.

Bob Kunze-Concewitz: “Abbiamo ottenuto per il terzo anno consecutivo crescita organica a doppia cifra su tutti gli indicatori di profittabilità operativa, sostenuta dagli aumenti di prezzo sull’intero portafoglio, che hanno permesso di più che compensare l’inflazione sui costi dei materiali e di reinvestire in maniera sostenuta nei brand nonché nel rafforzamento dell’infrastruttura aziendale per la prossima fase di crescita”.

Matteo Fantacchiotti, Deputy Chief Executive Officer: “Sull’onda degli eccellenti risultati raggiunti sotto la leadership visionaria di Bob, resto fiducioso nello slancio positivo dei nostri brand e mercati chiave nonché nelle forti capacità del nostro management team. Puntando sulla nostra continua sovraperformance rispetto al settore, grazie agli estremamente attraenti portafogli di aperitivi, tequila e bourbon, continueremo il nostro percorso strategico di crescita e trasformazione”.

Fantacchiotti aggiunge: “Combinando crescita organica e crescita esterna, espansione geografica e del portafoglio, e bilanciando crescita e rendimenti. Rimaniamo impegnati nell’accelerare la nostra trasformazione digitale e nel generare valore attraverso un continuo miglioramento dell’efficacia delle attività di marketing e commerciali, al contempo rafforzando le nostre capacità organizzative in linea con gli ampliati portafoglio e presenza geografica. Tutto ciò facendo leva sulla nostra forte squadra di Camparisti e mantenendo la nostra cultura vincente, rimanendo agili, imprenditoriali e orientati al lungo periodo”.

Outlook

 Per il 2024 Campari Group rimane fiducioso nella continua sovraperformance del settore in un contesto macroeconomico in via di normalizzazione.

Il Gruppo si aspetta che i trend dell’agave e il moderarsi dell’inflazione vadano a riflettersi nel conto economico a partire dalla seconda metà dell’anno, in parte compensati dai costi fissi di produzione aggiuntivi derivanti dall’aumento in capacità produttiva, dal trascinamento dell’effetto della creazione di scorte di sicurezza prodotte nel 2023 a costo di produzione elevato, nonché dall’effetto valuta negativo del Peso Messicano.

Gli investimenti sostenuti nei brand, che rispecchiano anche il phasing delle spese di pubblicità e promozione dal 2023, sono previsti continuare, così come gli investimenti nell’infrastruttura commerciale.

Gli effetti valuta negativi sono attesi continuare anche se in forma attenuata rispetto all’anno precedente, mentre il perimetro comincerà a riflettere l’aggiunta di Couvoisier. Per quanto riguarda gli effetti tecnici, il primo trimestre rispecchierà anche una base di confronto molto sfavorevole dovuta agli effetti legati alla tempistica degli aumenti prezzo dell’anno precedente. Infine, Campari Group rimane molto impegnata nell’integrazione dell’annunciata acquisizione di Couvoisier, una volta perfezionata.

Riguardo al medio periodo, Campari Group rimane fiducioso nel continuo slancio sostenuto dei brand nelle combinazioni brand-mercato chiave, nonché nella sovraperformance del settore facendo leva su portafoglio ed esposizione geografica rafforzati, nonché focalizzandosi su Revenue Growth Management. Ci attendiamo costante espansione organica del margine operativo guidata dal mix delle vendite, dagli aumenti di prezzo, dall’attenuarsi dell’inflazione sul costo dei materiali e da efficienze operative, con continuo rinvestimento nei brand e nelle capacità commerciali per alimentare la crescita organica.

Analisi delle vendite consolidate per l’esercizio 2023

 In riferimento ai risultati di crescita organica per area geografica:

  • Le vendite nelle Americhe (44% delle vendite totali) sono cresciute a livello organico del +7,7%. Il mercato principale del Gruppo, gli Stati Uniti, è cresciuto del +10,1%, ovvero del +12,8% nel quarto trimestre, in gran parte grazie a Espolòn, gli Aperitivi, Russell’s Reserve, e Appleton Estate, mentre anche Grand Marnier ha ripreso a crescere.

La Giamaica è cresciuta complessivamente (+2,4%) nell’anno a fronte di una base di confronto sfavorevole (+29,8% nell’esercizio 2022), guidata da Magnum Tonic Wine, Appleton Estate e Wray&Nephew Overproof, mentre nel quarto trimestre le vendite sono leggermente diminuite a causa di phasing temporaneo. Negli altri mercati della regione, la performance è stata complessivament positiva, con una crescita sostenuta in Brasile e Messico che ha compensato la debolezza in Argentina influenzata dal contesto macroeconomico.

  • L’area Sud Europa, Medio Oriente e Africa4 (28% delle vendite totali) è cresciuta del +6,8%. Il mercato più grande della regione, l’Italia, è cresciuto del +5,5% e più velocemente del mercato con una fine dell’anno positiva (+4,1% nel quarto trimestre), in gran parte grazie alla continua forza del portafoglio di aperitivi, sostenuto dai prezzi e dalla continua espansione delle occasioni di La Francia ha registrato una crescita complessivamente positiva del +7,2%, (con un quarto trimestre più sottotono a fronte di una base di confronto sfavorevole) guidata dai brand chiave Aperol e Campari, nonché da Riccadonna, Trois Rivières, Picon e Lallier, beneficiando dell’attenzione sul portafoglio di proprietà.

Gli altri mercati della regione hanno registrato una performance complessivamente positiva, con crescita a doppia cifra in Spagna e Grecia, guidata da Aperol e Campari. Il GTR è cresciuto a doppia cifra con un buono slancio in Aperol, Campari, Grand Marnier, SKYY Vodka e Frangelico, mentre continua la debolezza in Nigeria e Sud Africa, influenzate dal contesto geopolitico e macroeconomico difficile

  • L’area Nord, Centro ed Est Europa (21% delle vendite totali) ha registrato una crescita organica del +18,7%. La Germania ha registrato una forte crescita del +23,9%, in gran parte guidata dal portafoglio principale di aperitivi, aiutata anche da prezzi sostenuti, con Aperol, Aperol Spritz ready-to-enjoy, Campari e Crodino tutti in crescita a doppia cifra nell’anno, insieme a forte crescita nella recente innovazione Sarti Rosa. Il Regno Unito è cresciuto del +19,1% in un contesto di consumi difficili, con una fine dell’anno molto positiva (4Q +32,6%), grazie al continuo slancio di Magnum Tonic Wine, degli aperitivi e di Wray&Nephew Overproof. Trend positivi di fondo rimangono negli altri mercati, come Austria, Polonia, Paesi Bassi e Scandinavia, in gran parte grazie al portafoglio degli aperitivi.
  • Le vendite in Asia Pacifico (8% delle vendite totali) sono cresciute organicamente del +20,7%. L’Australia è cresciuta del +5,3%, guidata in gran parte da Aperol, Wild Turkey ready-to-drink, Wild Turkey bourbon e, seppur partendo da una base ridotta, da Espolòn. Risultati in lieve calo nel quarto trimestre a causa di una basa di confronto molto sfavorevole (+31,1% nel quarto trimestre 2022). Gli altri mercati della regione hanno registrato una performance complessivamente molto positiva (+46,9%), in particolare Corea del Sud, Giappone e Cina.

In riferimento ai risultati di crescita organica per brand:

  • I brand a priorità globale (57% del totale) hanno registrato una crescita organica del +10,8%. Aperol è cresciuto del +23,1%, con una forte crescita in tutti i mercati chiave, sostenuto anche dal riposizionamento di prezzo e dai forti consumi, in particolare in nel mercato chiave, l’Italia, nonché in Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. La performance del quarto trimestre è stata molto sostenuta (+22,3%) grazie alle continue attività di destagionalizzazione nei principali mercati europei e all’estensione delle occasioni di consumo. Campari ha registrato una crescita sostenuta del +10,7%, sostenuta dal riposizionamento di prezzo, con andamento molto positivo nel quarto trimestre (+15,8%). La performance è stata in gran parte guidata dai principali paesi come Italia, Stati Uniti, Brasile e Germania grazie al continuo slancio e all’elevato consumo nel canale on-premise, sostenuto dalla cultura dei cocktail e dalla mixology di fascia alta, nonché dal continuo slancio del trend della home-mixology. Il portafoglio Wild Turkey ha registrato una performance complessivamente molto positiva (+8,8%), grazie al forte slancio del brand in una categoria che diventa sempre più premium.

La crescita è stata guidata da Stati Uniti, Australia, Giappone e Corea del Sud, nonché dal GTR, con forte sovraperformance di Russell Reserve, brand a elevata marginalità. Grand Marnier (-16,5%) ha risentito del calo delle spedizioni dovuto alla riduzione delle scorte negli Stati Uniti nei primi nove mesi, mentre nel quarto trimestre il marchio ha registrato una modesta crescita single-digit.

Il portafoglio di rum giamaicani è cresciuto complessivamente del +7,0%, guidato dal principale mercato, la Giamaica, insiema agli Stati Uniti e Regno Unito, grazie al continuo andamento favorevole della categoria del rum premium. SKYY è cresciuta complessivamente del +1,5% grazie alla crescita nei mercati internazionali come Cina, Italia e GTR, mentre il quarto trimestre ha registrato un calo dovuto in gran parte ai prodotti aromatizzati.

  • I brand a priorità regionale (26% del totale) sono cresciuti del +13,4%. Espolòn è cresciuto a doppia cifra (+35,7%), grazie al continuo forte slancio nel mercato principale, gli Stati Uniti (quarto trimestre +30,9%) mentre il brand continua a guadagnare quote di mercato grazie sia all’aumento della quota di volume che agli aumenti di prezzo grazie alla sua forte brand equity e al prezzo premium. Altrove, i mercati internazionali, come Australia, Canada e Italia, sono cresciuti da una base ridotta, beneficiando di una maggiore allocazione dei volumi.

The GlenGrant è cresciuto a doppia cifra grazie all’Asia e alla premiumizzazione in generale, mentre Aperol Spritz ready-to-enjoy è cresciuto del +6,6% e Magnum Tonic del +21,2%. Positivi gli altri marchi come Crodino, spumanti e vermouth Cinzano mentre complessivamente sono negative le specialty Italiane, con la crescita di Braulio compensata dalla debolezza del resto delle specialty.

  • I brand a priorità locale (8% del totale) sono cresciuti del +3,9%, con crescita positiva da parte di Wild Turkey ready- to-drink, X-Rated e SKYY ready-to-drink. Campari Soda è stato complessivamente positivo dopo un’accelerazione nel quarto trimestre.

Analisi dei risultati per l’esercizio 2023

Il margine lordo è stato pari a €1.700,1 milioni, 58,3% delle vendite nette, in crescita del +7,0% a valore. È cresciuto a livello organico del +11,2% con un aumento della marginalità di +30 punti base (+13,7%, +160 punti base nel quarto trimestre). L’aumento organico del margine è stato supportato dall’effetto prezzo, dal mix positivo delle vendite e dai benefici iniziali provenienti dall’agave, che hanno più che compensato la continua inflazione del costo del venduto nonché gli incrementali costi fissi di produzione legati agli investimenti nell’aumento di capacità produttiva.

Le spese pubblicitarie e promozionali (A&P) sono state pari a €494,1 milioni, pari al 16,9% delle vendite nette, in aumento del +3,2% a valore. Le spese pubblicitarie e promozionali sono cresciute a livello organico del +5,5%, meno delle vendite nette, generando così un aumento del margine di +80 punti base, a seguito dell’annullamento di attivazioni estive a causa del maltempo, e a phasing nell’inizio del 2024.

Il margine di contribuzione ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni, è stato di €1.206,0 milioni, corrispondente al 41,3% delle vendite nette, in crescita del +8,7% in valore a livello totale e del +13,6% a livello organico.

I costi di struttura sono stati pari a €587,3 milioni, pari al 20,1% delle vendite nette, in crescita del +8,8%. La crescita organica è risultata pari a +11,7%, generando una diluizione dei margini di -20 punti base, rispecchiando i continui investimenti nelle infrastrutture aziendali, inclusi gli assetti commerciali e di marketing, nonché la creazione di una nuova route-to-market in Grecia e il consolidamento di Giappone e Nuova Zelanda.

L’EBIT-rettificato è stato di €618,7 milioni, corrispondente al 21,2% delle vendite nette, in aumento del +8,6%. È cresciuto organicamente del +15,5%, generando un aumento della marginalità di +90 punti base.

Su base normalizzata, aggiustando le spese di pubblicità e promozione a un livello accrescitivo normalizzato di +20 punti base (coerentemente con le indicazioni di una crescita organica delle spese di pubblicità e promozione in linea con la crescita organica delle vendite +/- 20 punti base)., l’EBIT-rettificato sarebbe €600,7 milioni, in aumento organico di +12,3% (+30 punti base).

L’effetto perimetro sull’EBIT-rettificato è stato pari a +1,2% (o €6,6 milioni) grazie al consolidamento di Picon e Wilderness Trail Distillery, LLC. L’effetto cambi sull’EBIT-rettificato è stato negativo del -8,1% (o -€46,0 milioni), principalmente guidato dall’effetto valutario transazionale del peso messicano e dal deprezzamento del dollaro USA e di altre valute di mercati emergenti.

Le rettifiche di proventi (oneri) operativi sono state negative per -€78,5 milioni, principalmente attribuibili ad accantonamenti legati a iniziative di ristrutturazione, incluso il cambiamento distributivo, costi non ricorrenti legati a investimenti IT dediti a rafforzare i sistemi informativia supporto delle infrastrutture commerciali e di marketing, al deprezzamento di immobilizzazioni, nonché a piani di fidelizzazione a lungo termine.

L’EBITDA-rettificato è stato pari a €728,9 milioni, in aumento del +10,4% (variazione organica pari a +15,5%), corrispondente al 25,0% delle vendite nette.

L’EBIT (18,5% delle vendite nette) e l’EBITDA (22,3% delle vendite nette) si attestano rispettivamente a €540,2 milioni e €650,4 milioni.

Gli oneri finanziari netti e rettifiche finanziarie sono stati pari a –€75,6 milioni, in aumento di -€44.9 milioni. Escludendo i proventi su cambi, perlopiù non-realizzati, gli oneri finanziari netti sono pari a €56,4 milioni (rispetto a €21,4 milioni nell’esercizio 2022), evidenziando un incremento di €35,0 milioni dovuto all’effetto combinato del livello medio di indebitamento finanziario netto più elevato nel 2023 (€1.732,7 milioni rispetto a €1.037,4 milioni nel 2022) e al costo medio del debito più elevato (3,3% rispetto a 2,1% nel 2022).

L’utile prima delle imposte-rettificato è stato pari a €544,2 milioni, in aumento di 1,2% rispetto all’esercizio 2022. L’utile prima delle imposte rettificato escludendo gli oneri sui cambi prevalentemente non realizzati, è stato pari a €563,4 milioni, in aumento del +3,8% rispetto all’esercizio 2022. L’utile prima delle imposte è stato pari a €466,5 milioni, in calo del -1,8% rispetto all’esercizio 2022.

Le imposte sono state pari a €134,0 milioni. Le imposte ricorrenti sono state pari a €151,8 milioni, al netto delle rettifiche fiscali positive per un totale di €17,7 milioni.

L’utile del Gruppo è stato di €330,5 milioni. L’utile del Gruppo-rettificato5 è stato pari a €390,4 milioni, in aumento del +0,7% a valore su base totale rispetto all’esercizio 2022. L’utile del Gruppo escludendo gli oneri sui cambi prevalentemente non realizzati ante-imposte pari a €349,7 milioni, +3,6%.

Il cash flow ricorrente da attività operative prima delle variazioni del capitale circolante è stato pari a €582,3 milioni, in aumento di €19,0 o +3,4% rispetto al 2022. Il free cash flow ricorrente è risultato pari a €66,9 milioni (in calo del 81,4% rispetto a €360,5 milioni nel 2022).

Questo andamento è principalmente dovuto all’assorbimento di cassa dovuto al capitale circolante legato all’aumento di magazzino a supporto della crescita del business e della strategia di premiumisation. Il free cash flow è risultato pari a –€180,0 milioni (rispetto a €188,7 milioni nel 2022).

L’investimento in conto capitale complessivo è stato pari a €295,7 milioni per l’esercizio 2023, di cui gli investimenti straordinari sono stati pari a €183,3 milioni, principalmente relativi a progetti per rafforzare la capacità produttiva, che continueranno nel 2024-25 in linea con il piano di investimenti annunciato.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 è stato pari a €1.853,5 milioni, in aumento di €298,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (€1.555,3 milioni6), riflette il free cash flow negativo pari a -€180,0 milioni, dovuto principalmente all’assorbimento di cassa dovuto all’aumento di magazzino e agli investimenti in conto capitale straordinari, il pagamento del dividendo (€67,5 milioni), acquisizioni di quote di minoranza e altre variazioni.

Il multiplo di debito finanziario netto rispetto all’EBITDA rettificato su base mobile è pari a 2,5 volte al 31 dicembre 20237, in aumento da 2,4 volte al 31 dicembre 2022.

Sostenibilità

Nel 2023 Campari Group ha continuato a compiere significativi progressi sulla propria agenda di sostenibilità. In particolare, il Gruppo ha migliorato il proprio rating per il climate change di Carbon Disclosure Project (‘CDP’) da B a A- nel secondo anno di partecipazione. Il Gruppo ha anche continuato a progredire verso il raggiungimento dei target ambientali: emissioni di gas serra (misurate in chili di CO2 per litro) da attività dirette (scopo 1 e 2) ridotte del 47% rispetto al 2019; emissioni di gas serra (misurate in chili di CO2 per litro) totali (scopo 1, 2 e 3) ridotte del 19% rispetto al 2019; riduzione del 54% dell’utilizzo d’acqua (L/L) rispetto al 2019; riduzione dei rifiuti in discarica del 90% rispetto al 2019, secondo i piani per il raggiungimento dell’obiettivo del 2025. Inoltre, il Gruppo ha approvvigionato da fonti rinnovabili il 93% dell’elettricità utilizzata dagli stabilimenti a livello globale, superando l’obiettivo del 90% fissato a maggio 2023. Infine, Campari Group continua a investire nelle altre aree chiave rappresentate da Pratiche responsabili, Persone, Impegno nella comunità, con forte impegno nel bere responsabile, nell’inclusione, istruzione e cultura.

Altri sviluppi di business

Cambiamenti organizzativi alle Business Unit. A partire dal 2024, una riconfigurazione parziale delle business unit porterà a una singola regione EMEA, con l’obiettivo di rafforzare la posizione di leadership del Gruppo in questa regione, e realizzare efficienze operative e commerciali. Pertanto, i tre segmenti geografici saranno ‘Americhe’, ‘EMEA’ (formata da Europa, Mercati in sviluppo del Sud Europa, Medio Oriente e Africa) e ‘Asia Pacifico’.

Spostamento della sede centrale di Campari Group. Il Gruppo intraprenderà nuovi investimenti in un progetto immobiliare che ospiterà anche la nuova regione EMEA, creando un ambiente di lavoro completamente modernizzato, ospitando brand house e academy nel centro della città, ristabilendo il legame del Gruppo con Milano. La nuova sede centrale fungerà da centro cruciale, iconico e accessibile, attirando e trattenendo i migliori talenti nazionali e internazionali. Investimento in conto capitale aggiuntivo per supportare lo spostamento del Gruppo nella nuova sede in centro a Milano comprenderà un importo iniziale di circa €110 milioni nel 2024 oltre alle spese di ristrutturazione. Lo spostamento è atteso nel 2027 dopo la ristrutturazione.

Rafforzamento delle capacità commerciali in Cina. Il Gruppo ha annunciato la creazione di una nuova route-to-market in Cina con un modello di distribuzione regionale dedicato, in vista dell’integrazione di Courvoisier. Con un forte portafoglio di marchi, il Gruppo è fiducioso nel costruire con successo il business in Cina utilizzando una piattaforma di distribuzione rafforzata in linea con la strategia di mercato.

Firma dell’acquisizione di Courvoisier. A seguito all’annuncio del 14 dicembre 2023 riguardante le negoziazioni esclusive con Beam Suntory, Inc durante le quali è stata concessa una opzione put, il 26 febbraio 2024 Campari Group ha firmato l’accordo per acquisire 100% del capitale di Beam Holding France S.A.S, che a sua volta possiede il 100% del capitale di Courvoisier S.A.S., proprietario del marchio Courvoisier. Il perfezionamento è previsto nel 2024, come pianificato.

Altre Delibere

Dividendo, report di sostenibilità e relazione sulla remunerazione. Il Consiglio di Amministrazione ha proposto all’Assemblea la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2023 di €0,065 per ciascuna azione, al lordo delle ritenute di legge, in aumento del +8,3% rispetto all’anno precedente. Il dividendo verrà posto in pagamento il 24 aprile 2024 (con stacco cedola numero 4, il 22 aprile 2024, in conformità al calendario di Borsa Italiana, e record date 23 aprile 2023). Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato quindi di convocare l’Assemblea degli azionisti l’11 aprile 2024 per approvare l’Annual Report, che include, tra gli altri, il bilancio al 31 dicembre 2023, l’informativa non finanziaria, la relazione sulla corporate governance e la remunerazione.

Approvazione di un nuovo piano di incentivi a lungo termine. Con la presentazione della nuova politica di remunerazione all’Assemblea degli azionisti dell’11 aprile 2024, verrà proposta l’approvazione di un nuovo incentivo variabile a lungo termine per il senior management. Consisterà in un incentivo azionario, che combina unità azionarie (Restricted Stock Unit) e unità azionarie legate alla performance (Performance Stock Unit), quest’ultime soggette al raggiungimento in particolare di un obiettivo finanziario (Total Shareholder Return relativo) e di un obiettivo di sostenibilità.

Tra gli altri, questo premio azionario avrà lo scopo di allineare ulteriormente l’impegno del senior management alla creazione di valore nel lungo periodo, agli interessi degli azionisti, e all’agenda di sostenibilità.

Master in economia e scienza del caffè – Ernesto Illy: proclamati i neo laureati della 12° edizione

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ernesto illy master
La classe 2022/23 del master in economia e scienza del caffè - Ernesto Illy (immagine concessa)

TRIESTE – Sono stati proclamati i neo laureati della dodicesima edizione del master in economia e scienza del caffè – Ernesto Illy, che hanno conseguito il titolo dopo aver presentato un project work su uno dei nove moduli da cui è composto il programma didattico del corso di studi.

Alla dodicesima edizione del master hanno partecipato 19 studenti provenienti da 15 Paesi – Brasile, Colombia, Cina, Ecuador, Guatemala, Honduras, India, Indonesia, Italia, Mozambico, Nicaragua, Rwanda, Stati Uniti, Tanzania e Uganda.

Dalla sua prima edizione nel 2011, il master ha coinvolto più di 200 alunni provenienti da oltre 30 paesi del mondo, contribuendo alla creazione di figure professionali specializzate nel caffè e interessate ad applicare l’approccio etico e sostenibile che contraddistingue il modello illycaffè e tutelando, promuovendo e supportando lo sviluppo di un prodotto eccellente e sostenibile.

Riportiamo di seguito le esperienze di alcuni studenti:

“Sono grata di aver ricevuto uno degli aiuti economici integrali che la Fondazione Ernesto Illy offre agli studenti provenienti da Paesi produttori di caffè” commenta Dulce Lluvina Romero Garcia del Guatemala. “Rappresentare la mia famiglia, la mia regione e le donne guatemalteche del caffè è stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita. Mi sono sentita estremamente orgogliosa di confermare che il Guatemala ha un posto importante nel mondo del caffè e che siamo riconosciuti per la qualità del nostro prodotto”.

Dulce Lluvina Romero Garcia aggiunge: “È una grande motivazione che mi spinge ad affrontare le sfide con una nuova prospettiva, comprendendo l’importanza di ogni attore della catena del valore, confermando il ruolo che i produttori di caffè svolgono in questo campo e come sia possibile costruire ponti per lavorare insieme in modo sostenibile” continua la studentessa guatemalteca. “Ora posso riconfermare il mio interesse a continuare a imparare, migliorare e lavorare in questo settore, applicando le conoscenze e le esperienze apprese durante il percorso del master.”

“È stata un’esperienza unica, che rappresenta un “prima” e un “dopo” nella mia carriera professionale” commenta Geovanny Martin Aguilar Lopez, studente del Nicaragua. “Il programma è stato completo e pertinente, attualizzato al contesto del mondo del caffè. Pertanto, le lezioni apprese serviranno a rafforzare il lavoro che svolgiamo al primo livello della catena del valore del caffè, che prevede la collaborazione diretta con i piccoli produttori nelle aziende agricole e nel mercato locale. In futuro, il nostro obiettivo sarà quello di coniugare l’accesso al mercato con un impatto reale sui piccoli produttori”.

“Il completamento del master, – continua Brenda Kamara Kemigisha, neo laureata proveniente dall’Uganda – non solo ha arricchito le mie conoscenze, ma ha anche ampliato e approfondito in modo significativo la mia comprensione delle intricate dinamiche del settore del caffè. Questo programma mi ha fornito preziose conoscenze teoriche e competenze pratiche, arricchendo ulteriormente le mie competenze in questo settore”.

“È stato un viaggio di formazione e un momento di crescita importante, – conclude Dayanna Karolina Perez Romero dall’Ecuador – mentre rifletto sulla chiusura di questo capitolo, mi rendo conto che non si tratta solo delle conoscenze acquisite, ma della persona che sono diventata. Porto con me le preziose lezioni di resilienza, pensiero critico e collaborazione insegnatemi dai miei professori e compagni di corso. Con gratitudine, affronto il viaggio che mi aspetta, impegnandomi ad applicare la conoscenza acquisita per dare un contributo significativo al settore del caffè e alla mia comunità. Come dico sempre, è fondamentale abbracciare la qualità invece della quantità”.

Si chiude così la dodicesima edizione del master in economia e scienza del caffè – Ernesto Illy, master universitario inter-ateneo di primo livello, che continua nel suo ruolo promotore di figure professionali consapevoli e competenti, pronte a contribuire al progresso e alla sostenibilità del settore del caffè a livello globale.

La scheda sintetica della Fondazione Ernesto Illy

Nata per tutelare, valorizzare e diffondere il pensiero e la figura del suo eponimo, la Fondazione Ernesto Illy è una corporate foundation espressione della famiglia imprenditoriale, costituita il 30 ottobre 2008 e presieduta da Anna Illy.

In linea con il pensiero di Ernesto Illy, il valore fondante della fondazione è l’Etica, intesa come principio guida che regola tutte le attività umane e senso di responsabilità nei confronti della Natura e dei propri simili.

La Fondazione tutela e diffonde il pensiero di Ernesto Illy attraverso la ricerca scientifica e l’innovazione, l’educazione e la divulgazione, la realizzazione di progetti di sostenibilità̀ e filantropia dedicate alle filiere del caffè. Le attività si concentrano principalmente nell’ambito della scienza e della cultura del caffè e nel campo della formazione e istruzione per produttori e operatori di filiera.

Viene rivolta particolare attenzione allo svolgimento di ricerche agronomiche con i progetti Virtuous Agriculture e Ernesto Illy Colloquia, anche al fine di aiutare i Paesi produttori e gli stessi agricoltori a migliorare le loro condizioni di vita e a individuare soluzioni innovative per la coltivazione del caffè del futuro, e alla formazione con il Master in Economia e Scienza del Caffè.

Costa Rica: la tecnologia in aiuto delle piantagioni di caffè a causa della scarsa pioggia

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La bandiera del Costa Rica

Più di 25000 famiglie vivono grazie alla coltivazione del caffè in Costa Rica, che sta attraversando molteplici difficoltà a causa del calo delle precipitazioni: nel 2010 sono caduti 2.907 mm di acqua, contro i 952 mm del 2016. I coltivatori, per far fronte al problema, stanno investendo in attrezzature tecnologiche d’avanguardia. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Francesca Zavettieri per il portale Meteo Web.

Le coltivazioni di caffè in Costa Rica

COSTA RICA – Sistemi di irrigazione a goccia o piantumazione di alberi per l’ombra: di fronte alla sfida del calo delle precipitazioni per il caffè della Costa Rica, i coltivatori investono in attrezzature moderne o adottano pratiche innovative. Il piccolo Paese centroamericano produce solo caffè Arabica, i chicchi più pregiati in termini di sapore e qualità, ma queste coltivazioni sono altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici e i produttori non hanno altra scelta che adattarsi.

A circa 40 km dalla capitale San José, nel villaggio di Naranjo, Jesus Valverde gestisce una piantagione di caffè familiare di 13,5 ettari. Per mantenere umide le sue piante, ha escogitato un metodo naturale: “piantare alberi da frutto per ombreggiare le colture. Grazie a questo ‘microclima’, abbiamo aumentato la produzione“, spiega l’agricoltore 59enne. Le foglie secche, inoltre, fertilizzano il terreno e mantengono umido il substrato, facilitando l’azione dei fertilizzanti.

Fin dal XIX secolo, il caffè è stato uno dei fiori all’occhiello della Costa Rica e nel 2023 il Paese ha venduto 60.000 tonnellate per un valore di 350 milioni di dollari. I principali acquirenti sono gli Stati Uniti, il Belgio e la Germania, secondo l’Istituto del caffè (Icafé).

Più di 25000 famiglie vivono della coltivazione del caffè nel Paese, che sta attraversando difficoltà a causa del calo delle precipitazioni: nel 2010 sono caduti 2.907 mm di acqua, contro i 952 mm del 2016 e i 1.759 mm del 2023, secondo i dati dell’Università del Costa Rica. Secondo la Banca interamericana di sviluppo, entro il 2050 la metà delle aree coltivate a caffè potrebbe scomparire a causa dell’aumento delle temperature globali.

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CenterCaffè celebra 10 anni e amplia la sua offerta di prodotti

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centercaffè 10 anni
I dieci anni di CenterCaffè (immagine concessa)

PONCARALE (Brescia) – Centercaffe.com leader nel settore dell’ingrosso di caffè, festeggia il suo decimo anniversario dalla fondazione nel 2014. Da modesto distributore di cialde e capsule di caffè, l’azienda si è affermata negli anni come un partner efficiente e organizzato per migliaia di negozi specializzati in Italia e in Europa.

Grazie all’apprezzamento dei rivenditori CenterCaffè è cresciuta costantemente, diventando un punto di riferimento nel settore della vendita di caffè all’ingrosso.

Con una una nuova partnership logistica e un’attenta economia di scala, l’azienda mira a migliorare ancora in termini di prezzo medio e velocità di evasione dell’ordine e ad ampliare la sua offerta di prodotti, passando dalle attuali 800 referenze a 1200 entro il 2024.

Questa espansione includerà non solo caffè porzionati, ma anche caffè in grani e macinati, oltre a una vasta gamma di articoli complementari per soddisfare tutte le esigenze dei clienti finali.

“Questo decimo anniversario è un traguardo straordinario per Centercaffè azienda del gruppo Mec s.r.l. , ha dichiarato Massimo Dusi, responsabile commerciale. “Siamo grati ai nostri rivenditori per la fiducia riposta in noi e non vediamo l’ora di continuare a crescere e innovare nel mercato del caffè.”

Logo CenterCaffè

Guardando al futuro CenterCaffè prevede uno sviluppo del mercato estero, vista la crescente domanda per il caffè italiano in tutte le sue forme.

Per ulteriori informazioni su CenterCaffè e le sue iniziative per il decimo anniversario, si prega di cliccare qui.

La qualità del tè dipende dai microbi: ecco la ricerca

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Una tazza di tè fumante (Licensed by Pixabay)

Si può migliorare il sapore del in laboratorio? La risposta dei ricercatori cinesi della Fujian Agriculture and Forestry University di Fujian è sì. Come? Attraverso i microbi contenuti nelle radici del tè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Michele Cappello per il quotidiano La Gazzetta.

La relazione tra il tè e i microbi

MILANO – A spiegare la scoperta è Tongda Xu, che fa parte della Fujian Agriculture and Forestry University: “Grazie alla microbiomica sono state identificate significative disparità nelle comunità microbiche, in particolare nei microrganismi legati al metabolismo dell’azoto, nelle radici di piante di tè di diversa qualità”. I ricercatori hanno isolato e assemblato una comunità microbica sintetica partendo dalle radici di tè di alta qualità: “Siamo riusciti a migliorare notevolmente il contenuto di aminoacidi in diverse varietà di piante di tè, con conseguente miglioramento della qualità del tè”.

I microrganismi presenti nel suolo influenzano l’assorbimento e l’utilizzo dei nutrienti da parte delle piante radicate nel terreno.

Nelle radici di tè in particolare, i suddetti microbi influenzano l’assorbimento di ammoniaca, coinvolta nella produzione di teanina, una delle sostanze da cui deriva il sapore del tè. È questa la scoperta dei ricercatori di Fujian, che hanno analizzato diverse varietà di tè ad alto contenuto di teanina per identificare i microrganismi più utili ad alterare il metabolismo di azoto e aumentare i livelli di teanina.

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