martedì 25 Novembre 2025
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Il progetto Città del cioccolato presentato all’Università degli studi e per stranieri di Perugia

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città del cioccolato perugia
La presentazione del progetto Città del cioccolato (immagine concessa)

PERUGIA – In attesa di concludere l’iter tecnico amministrativo che porterà a breve alla firma della convenzione per la concessione trentennale del Mercato Coperto di Perugia destinato a ospitare la Città del cioccolato (ne abbiamo parlato qui), una delegazione della società Destinazione Cioccolato Srl S.B. si è incontrata prima con il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Perugia professor Maurizio Oliviero quindi con il magnifico rettore dell’Università degli Stranieri professor Valerio De Cesaris.

Il progetto Città del cioccolato

La delegazione era guidata dal presidente del cds Vasco Gargaglia accompagnato dalla Vice Presidente Barbara Mencaroni.

“L’obiettivo di questi incontri era finalizzato a illustrare – dichiara Vasco Gargaglia – il progetto Città del cioccolato che a nostro avviso può esprimere importanti opportunità volte a sviluppare progetti di ricerca e iniziative su più fronti con i due prestigiosi Atenei della nostra città. Un progetto che, una volta firmata la convenzione con il Comune di Perugia , verrà anche doverosamente presentato alla cittadinanza”.

All’incontro con il rettore Oliviero ha preso parte anche il professor Antonio Bartolini vice presidente Fondazione per l’Istruzione Agraria Perugia che, per conto dell’Università degli Studi di Perugia, sta sviluppando la filiera della Nocciola Tonda Francescana il cui brevetto appartiene alla stessa Università.

Un prodotto che troverà un opportuno e concreto spazio di valorizzazione all’interno del percorso esperenziale che verrà disegnato all’interno del Mercato Coperto. 

Nel corso dei due incontri si è introdotto anche l’ambizioso progetto di realizzare all’interno della Città del Cioccolato un Osservatorio internazionale sul cacao e cioccolato che verrà presentato in occasione del prossimo Eurochocolate.

“Ci ha fatto molto piacere – dichiara Barbara Mencaroni – riscontrare un significativo interesse da parte dei nostri interlocutori su questa iniziativa che riteniamo assolutamente centrale e strategica al fine di consolidare il ruolo che Perugia già svolge nel mondo del cioccolato. Un interesse che è stato già manifestato anche da importanti player internazionali che insieme a noi ritengono necessario costituire un organismo in grado anche di monitorare, promuovere e incrementare le migliori pratiche in tema di sostenibilità in ambito delle filiere del cacao e del cioccolato”.

Caffè Corsini firma la colazione di capi di stato e ministri a The State of The Union

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La miscela Riserva Silvano Corsini (immagine concessa)

AREZZO — Un’eccellenza toscana tra capi di stato, ministri e accademici di tutta Europa. In occasione della prossima edizione di The State of The Union, la conferenza organizzata dall’Istituto Universitario Europeo (EUI) dal 23 al 25 maggio (Badia Fiesolana e Palazzo Vecchio) per riflettere su crisi internazionali, allargamento dell’Unione, trasformazione digitale e cambiamenti climatici, Caffè Corsini firmerà la pausa caffè di relatori e partecipanti con l’esclusiva miscela Riserva Silvano Corsini.

Caffè Corsini a The State of The Union

Nei giorni della kermesse la storica torrefazione aretina sarà infatti protagonista della Colazione Toscana, insieme ad altre aziende del territorio, per offrire agli ospiti la possibilità di gustare un espresso sempre perfetto, garantito anche dalla preparazione con le macchine Melitta Professional, in grado di esaltare al meglio le qualità del caffè garantendo un espresso sempre perfetto.

Prodotta da agricoltura biologica, Riserva Silvano Corsini è costituita da chicchi di arabica e robusta e si caratterizza per le note speziate al cacao e alla mandorla, con un profilo di tostatura che gli conferisce un gusto particolarmente corposo e rotondo, unito a dolcezza e aromaticità.

Questa miscela è frutto di un rapporto diretto con i coltivatori dei paesi d’origine, che lavorano la terra da generazioni in modo naturale, senza l’uso di sostanze chimiche e nel totale rispetto dell’ambiente. La sua anima bio e l’etica delle persone che lo hanno lavorato e coltivato lo rendono un caffè doppiamente speciale, gustoso nella tazza e corretto con l’ambiente: un’autentica eccellenza tra le eccellenze che interverranno nel corso di The State of The Union.

La scheda sintetica di Caffè Corsini

Fondata ad Arezzo nel 1950 da Corsino Corsini come piccola azienda di caffè innovativa, Corsino Corsini S.r.l. si è sviluppata fino a diventare una delle principali torrefazioni italiane sotto la direzione di Silvano Corsini (fino al 1999) e Patrick Hoffer.

La tradizionale azienda familiare di Arezzo opera sul mercato con il nome di Caffè Corsini e offre un ampio portafoglio di prodotti per i settori della vendita al dettaglio, all’ingrosso e della gastronomia. Con i suoi noti marchi Caffè Corsini e Compagnia dell’Arabica sono stati i primi a introdurre il concetto di caffè DOC nel mercato italiano negli anni ’80. L’azienda è molto ben posizionata in Italia e a livello internazionale, in particolare nel segmento dei caffè speciali. Nel 2021, il Gruppo Melitta ha acquisito una partecipazione del 70% nella torrefazione italiana.

Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

International Coffee Tasting 2024: aperte le iscrizioni per il concorso Iiac

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Manolo Marcandalli riceve il premio Iiac Best Taster da Carlo Odello, presidente IIAC (a destra), e da Gian Paolo Braceschi, consigliere Iiac (a sinistra) (immagine concessa)

MILANO – International Coffee Tasting, il concorso organizzato da Iiac– International Institute of Coffee Tasters, apre le iscrizioni per l’edizione 2024. Si tratta della sedicesima edizione e segue quella dei record del 2023, quando hanno concorso 750 prodotti da 14 paesi, assaggiati da più di 60 assaggiatori in oltre 6 mesi di lavoro. Il tutto con il supporto tecnico di un team di 15 professionisti tra sensorialisti, baristi, project manager e responsabili amministrativi.

International Coffee Tasting apre le iscrizioni

“International Coffee Tasting è nato con l’idea di fornire un banco di prova equo e indipendente per le torrefazioni, per dare loro la possibilità di una valutazione oggettiva dei propri prodotti e permettergli di valorizzarli e migliorarli a favore del consumatore finale – ha dichiarato Carlo Odello, presidente Iiac – Questo è davvero lo scopo ultimo della competizione: sostenere la competenza del settore e dei suoi professionisti. Per questo siamo tra i concorsi più selettivi del food & beverage: nel 2023 abbiamo premiato con la Gold Medal meno del 25% dei prodotti in gara”.

International Coffee Tasting si basa sulle rigide regole dell’analisi sensoriale. Si avvale infatti di assaggiatori che operano alla cieca, quindi senza conoscere il prodotto. Inoltre, i dati di assaggio (nel 2023 più di 120.000) sono elaborati tramite un ampio numero di strumenti statistici per valutare la loro qualità e arrivare a profili sensoriali validati statisticamente.

A riprova della massima trasparenza del concorso, la formula per il calcolo del punteggio attribuito ai prodotti in gara è pubblica, disponibile sul sito di International Coffee Tasting con la spiegazione dettagliata ed esauriente del peso attribuito alle singole caratteristiche sensoriali.

“Come sempre il concorso è anche l’occasione di incontro degli assaggiatori stessi. Un momento in cui diversi professionisti si possono confrontare sulle tendenze del mercato e praticare il metodo Iiac – ha continuato Carlo Odello – L’operato dei giudici sensoriali è peraltro controllato accuratamente tramite indicatori statistici che ci permettono di capire quanto gli assaggiatori sono coerenti, attenti ai minimi dettagli e allineati tra loro”.

Sempre a proposito di giudici sensoriali, Iiac ha inoltre terminato l’elaborazione delle performance di tutti gli assaggiatori che hanno preso parte all’edizione 2023 e attribuito a Manolo Marcandalli il titolo di Iiac Best Taster.

“Mi rende molto felice questo riconoscimento in quanto sono riuscito ad esprimere al meglio quanto appreso e praticato in oltre vent’anni di professione. Essere giudice sensoriale è come avere una grande lente di ingrandimento sui migliori prodotti in commercio e sui trend del momento, punto importante per me che mi occupo del controllo qualitativo delle miscele e delle origini in azienda – ha dichiarato Marcandalli – Oltretutto ho avuto la possibilità di instaurare rapporti di conoscenza, amicizia e condivisione con gli altri assaggiatori con i quali mi sono costantemente confrontato e di cui ho apprezzato le capacità e competenze”.

Tiramisù World Cup: al via le candidature internazionali per entrare nella giura popolare

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Al via le candidature internazionali per entrare nella giuria popolare della Tiramisù World Cup (immagine concessa)

MILANO – Dal 10 al 13 ottobre la Tiramisù World Cup, la sfida più golosa dell’anno, si terrà a Treviso, città in cui i giudici potranno assaggiare le creazioni dei 240 concorrenti che saranno in gara per la ricetta originale e quella creativa del popolare dolce al cucchiaio italiano.

La gara

Nel prossimo autunno, torna a Treviso la competizione che mette in gara centinaia di amanti del tiramisù che si sfidano con le loro creazioni nella ricetta originale (sei ingredienti: uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao) oppure in quella creativa (con la possibilità di aggiungere fino a tre ingredienti e sostituire il biscotto).

I concorrenti (rigorosamente non professionisti del settore) che arrivano da ogni angolo del mondo devono superare le selezioni delle prime giornate di gara per poi accedere alle semifinali e quindi la finale.

I giudici

Per decretare i migliori tiramisù nella fase delle selezioni, la TWC ha bisogno di una giuria popolare. Per poter diventare giudici assaggiatori (poi sostituiti da professionisti del settore dalle semifinali in poi) è necessario superare il test online che riguarda il regolamento di gara, la storia del tiramisù e la simulazione dei casi specifici che possono presentarsi durante le eliminatorie.

In tutti questi anni, migliaia di persone hanno tentato il quiz, ma i migliori 100 riescono ad aggiudicarsi il posto in giuria.

I criteri di giudizio

Approvati dalla Accademia della cucina italiana, sono cinque i criteri di giudizio per decretare i migliori tiramisù in gara:

Esecuzione tecnica: viene valutata la pulizia del piano di lavoro, l’organizzazione, la gestione degli ingredienti e l’esecuzione

Presentazione estetica: attenzione particolare all’impiattamento, alle decorazioni e all’estetica del dolce

Intensità gustativa: si valuta la forza e la permanenza dei sapori durante l’assaggio

Equilibrio del piatto: riguarda l’equilibrio tra gli ingredienti del dolce usati

Sapidità e armonia: viene valutata la giusta dosatura degli ingredienti

La storia della TWC

La Tiramisù World Cup, nata nel 2017 da un’idea di Francesco Redi, raduna ogni anno centinaia di appassionati di tiramisù da tutto il mondo. Nell’occasione delle gare, è possibile assaggiare i tiramisù dei campioni delle passate edizione e, al contempo, scoprire la città di Treviso con il suo patrimonio artistico, culturale ed eno-gastronomico.

Il tiramisù, da quest’anno inserito fra i Pat (Prodotti agroalimentari tradizionali) del Veneto, è fra i dolci più famosi nel mondo, tanto da risultare la prima parola sul web ricercata fra le golosità. Risulta cinque volte più cliccata del termine “Prosecco” e la metà di “Venezia”.

I commenti

“La selezione dei giudici popolari è una fase importante, non solo perché diamo la possibilità di giudicare la prima fase della TWC, ma anche perché ci permette di intercettare il cambiamento dei gusti degli appassionati del Tiramisù”, ha detto Francesco Redi, ideatore e organizzatore della manifestazione.

Così Mario Conte, sindaco di Treviso: “La Tiramisù World Cup è diventata una manifestazione importante per tutta la comunità e ora ha un taglio internazionale. In tanti si sfideranno per realizzare il dolce tipico della nostra città. È una competizione che fa parlare di Treviso in tutto il mondo”.

“Siamo molto lieti della collaborazione avviata con la Tiramisù World Cup perché il Tiramisù è una eccellenza, una componente della gastronomia italiana molto popolare presso le nostre comunità all’estero – sottolinea Giovanni Maria De Vita, responsabile per il Turismo delle Radici presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – . In questo anno dedicato alle radici italiane, anche la gastronomia ha un ruolo fondamentale visto che è rimasta nella memoria dei nostri connazionali. Con gli eventi che ci apprestiamo ad organizzare nel corso del 2024 vogliamo dare risalto alla gastronomia italiana ma siamo anche interessati a capire come la cucina italiana si sia evoluta entrando a contatto con altri usi e tradizioni che le nostre comunità hanno conosciuto”.

Moreno Faina su MDEJ 2024: “Sette nuovi istituti, dopo 32 anni, l’interesse è rinnovato”

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Moreno Faina a Maestri dell'Espresso Junior 2024
Moreno Faina a Maestri dell'Espresso Junior 2024

MILANO – Conclusa anche la trentaduesima edizione di Maestri dell’Espresso Junior, al tavolo per fare il classico bilancio il direttore dell’Università del caffè illy, Moreno Faina: freschi ancora dalla premiazione dei vincitori 2024, l’opinione di chi ogni anno osserva i giovani professionisti del domani mettersi alla prova.

Faina, allora cosa ci può dire di questo Maestri dell’espresso junior?

“È stata una competizione lunga, con circa un migliaio di ragazzi che hanno partecipato nelle fasi preliminari e 7 nuovi istituti che hanno fatto il loro ingresso fra realtà consolidate e recenti. Possiamo affermare quindi che ci siano delle ulteriori aperture rispetto al passato e stiamo riscontrando questo rinnovato interesse che sembra impossibile esista ancora dopo 32 anni e che pure accade.

Come ci siamo riusciti? Abbiamo cercato come sempre di coinvolgere il più possibile i professori e i ragazzi con delle tematiche più interattive, attuali, stimolanti per il raggiungimento di certi livelli di conoscenza.

Il nostro è un percorso: sappiamo che quando arrivano alla finale i ragazzi non hanno ancora raggiunto la loro autonomia totale, ma questa resta comunque l’idea da raggiungere. Abbiamo creato anche dei questionari adeguati a coloro che sono in possesso di una certificazione DSA di dislessia per dare un concreto contributo inclusivo.

Maestri dell’espresso junior è una manifestazione che esiste da tanti anni e che si pone ancora l’obiettivo di dare una continuità: non è facile, perché poi ci si scontra con dei limiti che nascono dal confronto con altre realtà progettualità che magari si pongono altri obiettivi.

D’altra parte, non possiamo pensare che tutti gli istituti alberghieri italiani possano partecipare, ma ci piace credere che questo allargamento possa continuare e lavoreremo così in questa ottica anche nei prossimi anni.”

Lei ha parlato prima di nuove esigenze di mercato alle quali i ragazzi devono rispondere: esattamente cosa significa?

“Le nuove esigenze sono legate ad una disponibilità e ad una flessibilità delle persone dei professionisti dell’ospitalità, che si aprono ad un rapporto differente anche con i gestori dei potenziali punti vendita.

Queste nuove figure professionalizzanti, questi talenti che oggi abbiamo visto esprimersi qui, rappresentano una fucina di operatori, sono richiestissime. Quindi rafforzare questo messaggio significherebbe coprire una grossa carenza che oggi esiste nel mercato.

La professionalità che questi istituti possono dare agli studenti va esattamente in quella direzione: non sempre però le due realtà si incontrano e per farle incrociare adeguatamente ritengo che anche i ragazzi che oggi crescono che stanno impostando la propria professionalità, dovranno aprire la mente al concetto di disponibilità e flessibilità, muovendosi oltre alle impostazioni consolidate, retaggio del passato.

Alle attività, alle competenze, agli orari vincolati a logiche superate: percepire le variazioni del mercato di oggi significa farsi trovare pronti alle nuove esigenze che esistono adesso.”

Faina il livello era elevato quest’anno?

“In alcuni studenti l’emozione ha giocato molto. Ma altri si sono dimostrati particolarmente maturi. Ma l’emotività anche a fronte di una grande preparazione è fisiologica. I docenti devono aiutarli a conquistare superare quelle insicurezze che poi sul mercato sono risulteranno importanti.”

Il tema della presentazione al Premio giuria quest’anno mancava, come mai?

“Quest’anno ci siamo concentrati per la partnership con Alpro nella creazione della ricettazione con un focus speciale sull’uso delle bevande vegetali, un file rouge in tutte le soluzioni proposte.”

Ma non dovrebbe essere più il caffè il comune denominatore?

“Sì, infatti la mattina il focus era sull’espresso e sul cappuccino con tutte le specificità tecniche e sensoriali. E in ogni caso, nel pomeriggio il caffè è stato presente nelle ricette come ingrediente fondamentale insieme alle bevande vegetali. La caffettosità dei prodotti presentati dai ragazzi, in alcuni casi era è stata più importante di altri e questo dovrebbe fare la differenza sul giudizio finale.”

Ci sono già spunti per la trentatreesima edizione?

“Ancora è presto, ma è nel nostro spirito raccogliere sempre i feedback e sarà l’occasione per noi partner di sederci al tavolo per cogliere nuovi aspetti da migliorare. Ad esempio quest’anno abbiamo lasciato spazio agli studenti di portarsi da soli le proprie attrezzature: cercheremo di comprendere se questo ha portato dei veri benefici e se replicare l’esperimento che aveva il fine di dar sfogo totale alla creatività.

Vedremo l’anno prossimo: ci lasciamo sempre margini per apportare le modifiche istituendole nel concorso con le tempistiche e le approvazioni giuste. Ricordiamo che Maestri dell’espresso junior è monitorato dai funzionari della camera di commercio di Trieste-Gorizia, rarità tra le competizioni barista.

Ci siamo resi conto che era necessario dare una garanzia ulteriore a docenti e studenti con una supervisione esterna, dalle fasi di selezione a quella di valutazione e registrazione dell’analisi in maniera oggettiva.”

Il vincitore l’ha convinta?

Faina conclude: “Mi ha convinto il vincitore della prova tecnica così come quello che si è distinto in quella dei cocktail. Due belle prestazioni che meritavano di essere riconosciute e premiate.”

Mauro Cipolla, Orlandi Passion: “Ecco qual è la differenza tra purge e purging”

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Il purge (immagine concessa)

Mauro Cipolla, il titolare di Orlandi Passion, professionista ben noto agli addetti ai lavori per la sua esperienza e conoscenza della materia, parla della differenza tra il purge e il purging. Il concetto del purge, secondo l’esperto, indica l’uscita dell’acqua calda dai gruppi della macchina del caffè espresso per un discorso legato alla pulizia in estrazione.

Il purging, al contrario, è un termine utilizzato non solo alla pulizia del flusso di estrazione, ma soprattutto per controllare la termica e la temperatura dell’acqua in uscita verso il caffè macinato. Leggiamo di seguito l’analisi di Mauro Cipolla.

La differenza tra purge e purging

di Mauro Cipolla

MILANO – “Oggi si parla molto del purge e ciò fa piacere. Finalmente i media iniziano a fare un piccolo passo in avanti nel fare capire le basi elementari per estrarre il caffè espresso. Purtroppo molte relazioni trascurano però aspetti tecnici estremamente importanti inerenti a questa fase dell’estrazione del caffè espresso.

Intanto il purging, come tecnica di estrazione del caffè espresso, è diverso dal purge e non solo in forma grammaticale.

Il purging (immagine concessa)

Utilizzai la differenza grammaticale tra purge e purging a fine anni ’80 per stravolgere la formazione del concetto del purge nella mia accademia del caffè a Seattle.

Aggiungendo la forma -ING al purge per parlare di purging, utilizzai il tempo verbale che indica un’azione in svolgimento che continua nel tempo.

Il purging lo presentai a livello nazionale negli Usa volto a indicare una tecnica di estrazione del caffè espresso trasversale nello svolgimento continuo e interconnesso durante una conferenza Nazionale della Specialty Coffee Association a Atlanta nei primi anni ’90.

I presenti nell’ auditorium erano circa mille proprio perché il concetto dello svolgimento continuo e interconnesso era una novità assoluta nelle tempistiche e funzionalità dell’estrarre il caffè espresso, le quali andavano ben oltre la semplice pulizia del gruppo della macchina del caffè espresso.

Il concetto del purge era semplicemente utilizzato per fare uscire l’acqua calda dai gruppi della macchina del caffè espresso per un discorso legato alla pulizia in estrazione e pensavo si poteva migliorare l’utilizzo con un’evoluzione concettuale e tecnica.

Creai e presentai quindi il purging ai fini di non solo pulire il flusso di estrazione, ma soprattutto per controllare la termica, la temperatura dell’acqua in uscita verso il caffè macinato, sia quando lo stesso gruppo della macchina veniva utilizzato per fare diversi caffè uno dopo l’altro ma anche per fare diversi espresso simultaneamente su una macchina con gruppi multipli.

Il purging lo sposai tecnicamente con la tecnica dell’utilizzo dei sensi, visione e udito, per mettere a punto ulteriormente e in modo più preciso e reale la temperatura dell’acqua per estrarre il caffè espresso.

Fare il caffè espresso utilizzando i nostri sensi è come tostare il caffè in modalità manuale piuttosto che in modalità elettronica automatica.

Usiamo la nostra testa, cuore e sensi e cerchiamo sempre di andare oltre le basi elementari, le quali sono strettamente necessarie per presentarsi in modo professionale”.

Il World Barista Championship ritorna a HostMilano a ottobre 2025

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Federico Pinna, miglior barista italiano, al lavoro (immagine concessa)

MILANO – La più importante competizione sul caffè al mondo – il World Barista Championship (WBC) – dal 17 al 21 ottobre 2025 sbarca a Milano e in particolare a HostMilano, la manifestazione leader mondiale per l’ospitalità professionale e il food retail. Ospitata al quartiere fieramilano a Rho, HostMilano è una piattaforma senza confronti nel settore per l’innovazione, il networking e l’anticipazione delle ultime tendenze dell’ospitalità, dove il WBC ritorna per la prima volta dal 2021.

Focalizzato sulla promozione dell’eccellenza nel caffè e sulla crescita professionale dei baristas, Il World Barista Championship consente ai professionisti del caffè di dimostrare la loro esperienza nella preparazione di bevande innovative a base di espresso, latte e creazioni d’autore.

Ogni performance di 15 minuti viene valutata da giudici certificati, in base a una serie di attributi tecnici e sensoriali, mentre gli approcci e gli strumenti all’avanguardia utilizzati sul palco del WBC generano un ampio e duraturo impatto sul settore. Un campionato altamente competitivo, che attira i migliori baristas da oltre 50 delegazioni che si sfideranno con le loro abilità, creatività e maestria per conquistare l’ambito titolo di World Barista Champion.

Il WBC è uno dei sette World Coffee Championship, competizioni annuali basate sulle competenze professionali prodotte dalla Specialty Coffee Association (SCA) e ospitate in alcune delle più importanti manifestazioni mondiali del caffè.

“Siamo orgogliosi e felici di dare il benvenuto a SCA a Host 2025. Questa importante partnership consolida HostMilano come riferimento globale per tutto il mondo del caffè e testimonia il ruolo di Milano come una delle grandi capitali mondiali del caffè”, dichiara Simona Greco, owned exhibitions director di Fiera Milano. “Il World Barista Championship, il più prestigioso tra i campionati mondiali del caffè, porterà in manifestazione molti dei migliori baristi del mondo, attirando un nuovo pubblico di amanti del caffè tra i professionisti dell’ospitalità e offrendo l’opportunità di scoprire in anteprima le nuove tendenze più interessanti. Non vediamo l’ora di collaborare con la SCA per delineare un calendario di eventi che sarà sicuramente senza confronti”.

“Grazie alle sue dimensioni e alla sua importanza, HostMilano è la location perfetta per ospitare il World Barista Championship”, aggiunge Yannis Apostolopoulos, ceo di SCA. “L’impegno verso l’eccellenza del team di Fiera Milano è perfettamente in linea con la nostra mission, elevare la professione del barista e mostrare i migliori talenti su un palcoscenico globale. Ritrovandoci in questa città iconica, non solo celebriamo l’arte della preparazione del caffè, ma rendiamo anche omaggio a una tradizione senza tempo che continua a ispirare gli amanti del caffè in tutto il mondo”.

Dall’introduzione del caffè espresso all’Esposizione Universale del 1906, Milano è sempre rimasta un punto di riferimento sia per l’approccio artigianale sia per l’innovazione nel caffè, meritandosi il titolo di capitale mondiale dell’espresso. Abbracciando la storica cultura del caffè di Milano, il World Barista Championship 2025 sarà una grande celebrazione della bevanda che unisce appassionati di tutto il mondo.

Il WBC è sostenuto da: Sponsor Qualificati 2022-2025; Sponsor Macchina Espresso, Barista Attitude; Sponsor Macinacaffè, Victoria Arduino; Sponsor Filtrazione dell’acqua, BWT water+more.

Per ulteriori informazioni sul World Barista Championship e su HostMilano 2025 basta cliccare qui e qui.

La scheda sintetica di HostMilano

HostMilano è la manifestazione leader mondiale per l’ospitalità professionale e il food retail. Giunta alla 44.ma edizione biennale (a fieramilano di Milano-Rho dal 17 al 21 ottobre 2025), si distingue per il suo format unico, che coniuga una panoramica approfondita sull’intero settore, con approfondimenti verticali su ciascun comparto, organizzati in macroaree per affinità di filiera. Partecipano decine di migliaia di professionisti provenienti da tutto il mondo, da importatori e distributori, buyer e responsabili acquisti della GDO, ad albergatori e ristoratori, fino a chef, pasticceri, baristi ai massimi livelli e progettisti contract. Il percorso espositivo sarà completato da un ricco palinsesto di eventi, tra i quali presentazioni di dati e tendenze, conferenze di esperti, show cooking, concorsi e gare internazionali.

La scheda sintetica del Salone internazionale del caffè (SIC) a Host

Il caffè è storicamente uno dei principali punti di forza di HostMilano fin dalle sue prime edizioni. Per la sua importanza, l’area dedicata si presenta con una propria brand identity come SIC – Salone Internazionale del Caffè. Al SIC è rappresentata l’intera filiera del caffè, dal chicco verde al bancone del bar: torrefattori selezionati, importatori, produttori e operatori del settore provenienti dai cinque continenti, oltre ai migliori brand del mondo, si danno appuntamento a HostMilano, il luogo in cui si incontra l’intero business del caffè.

La scheda sintetica di SCA

La Specialty Coffee Association è la più grande associazione di settore del caffè a livello mondiale e si dedica ad accrescere costantemente la qualità della caffetteria, promuovendo una comunità globale del caffè e sostenendo le attività volte a fare degli specialty coffee un’attività con una crescita equa e sostenibile per l’intera filiera. Grazie alle collaborazioni e a un approccio orientato al progresso, supporta il settore attraverso la ricerca, la definizione di standard, la formazione e gli eventi. Attiva in tutto il mondo, SCA eleva gli standard mondiali, apportando valore e connettività a una community globale in costante crescita. Per saperne di più, visitare il sito sca.coffee 

I World Coffee Championship

I World Coffee Championship sono prodotti da SCA e sono costituiti da un portafoglio che comprende sette competizioni annuali basate sulle competenze professionali: World Barista Championship, World Latte Art Championship, World Brewers Cup, World Coffee in Good Spirits Championship, World Cup Tasters Championship, World Coffee Roasting Championship e Cezve/Ibrik Championship, oltre al programma WCC All-Stars e ad eventi specializzati, come Espresso Bar e Brew Bar. Per saperne di più basta cliccare qui.

Imperator diventa il primo in-contry partner italiano selezionato dal Coffee Quality Institute

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Alberto Polojac, Q Arabica Instructor e quality manager di Imperator (immagine concessa)

TRIESTE – È la storica azienda triestina che importa caffe crudo – Imperator S.r.l., il primo e unico In-country Partner (ICP) italiano selezionato dal Coffee Quality Institute (CQI), realtà mondiale impegnata dal 1996 nel miglioramento della qualità del caffè e delle condizioni di coloro che lo producono. Imperator Srl, eccellenza nel mondo del caffè verde, da tre generazioni si distingue nel settore per passione e competenza, offrendo caffè di alta qualità in tutto il mondo.

Imperator partner selezionato dal Coffee Quality Institute

Questa nomina inizia un nuovo capitolo della storia dello Specialty Coffee in Italia e costituisce un’opportunità senza precedenti per gli appassionati, che potranno far certificare il proprio caffè da Q Graders qualificati direttamente presso l’azienda del Friuli Venezia GIulia la quale, in qualità di partner di CQI, sarà l’hub nazionale in cui sarà possibile valutare la qualità del caffè, sia arabica che robusta, secondo gli standard del CQI riconosciuti a livello internazionale.

Per ottenere questo riconoscimento l’azienda ha lavorato su vari aspetti, sia organizzativi che di struttura dotandosi di laboratori adeguati ai vari esami, di sistemi di certificazione della materia prima e dell’acqua, utilizzando macinatori ed estrattori dedicati e di un processo procedurizzato che permette di poter standardizzare la raccolta dati e l’analisi per arrivare al conferimento del prestigioso “Q”.

Il sistema di certificazione “Q” è un riconoscimento estremamente ambito per gli amanti dello specialty coffee, secondo un metodo affidabile e standardizzato. Fondamentali, in tal senso, la conoscenza approfondita da parte dell’impresa dei programmi CQI e l’adesione ai protocolli rigorosi che garantiscono l’integrità del Q Coffee System.

Solo pochi centri nel mondo hanno il potere di conferire questa certificazione e grazie a questa nomina l’Italia avrà finalmente una sede ufficiale e un disciplinare preciso su cui basare il suo approccio allo specialty coffee.

“È un risultato straordinario per l’intero settore dello specialty coffee in Italia”, afferma Alberto Polojac, Q Arabica Instructor e Quality Manager di Imperator “Ora più che mai vi è la responsabilità di condurre l’industria del caffè in Italia verso una maggiore qualità e sostenibilità. Imperator è pronta a promuovere una cultura del caffè che rispetti la tradizione e l’innovazione, per guidare l’industria verso un futuro luminoso e ricco di novità.”

In tema di responsabilità e sostenibilità, spicca l’implementazione da parte dell’azienda di un nuovo sistema di controllo che, oltre all’analisi organolettica e alle informazioni estrinseche di uno specifico lotto, può includere anche il controllo del dna per la specifica varietà di caffè: aggiornamento innovativo, sinonimo di una maggiore trasparenza e autenticità nel processo di certificazione, atto a fornire ulteriori garanzie sulla qualità e sull’origine del caffè specialty certificato. Elementi che in futuro andranno ad aggiungersi a quanto previsto dalle nuove norme EUDR in tema di tracciabilità e deforestazione.

Imperator S.r.l. in breve Importatore di caffè crudo, con sede a Trieste, primo porto italiano nel commercio del caffè e tra i maggiori a livello europeo.
Dove Campo Del Belvedere, 6 34135 Trieste – Italy
Quanto 38.000 i sacchi di caffè/anno
In house partner brand Bloom Coffee School è lo spazio formativo di Imperator che vanta il riconoscimento da parte di SCA (l’associazione mondiale più autorevole per la promozione dell’eccellenza nel mondo del caffè) come Premier Training Campus e del Coffee Quality Institute come Q Professional Venue;

Volano i mercati del caffè: Londra (+6,7%) e New York (+5,1%) ai massimi delle ultime tre settimane

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Una nuova giornata pirotecnica per i mercati del caffè: dopo un inizio settimana scialbo, caratterizzato da variazioni trascurabili sulle due borse (+10 punti per New York; -19 dollari per Londra), entrambe le piazze sono prepotentemente ripartite nella giornata di ieri, martedì 21 maggio, realizzando rialzi stellari.

A Londra, il contratto per scadenza luglio dell’Ice Robusta ha guadagnato il 6,7% (+$235) risalendo a quota 3.734 dollari, massimo dall’inizio del mese.

Il benchmark dell’Ice Arabica si rivaluta, a sua volta, del 5,1% (+1.050 punti) chiudendo a 217,20 centesimi, il livello più alto da fine aprile.

Cosa è successo nei mercati del caffè? In realtà, nulla di nuovo. Il quadro dei fondamentali rimane sempre lo stesso

E si tratta di un quadro estremamente instabile, dove la forte incertezza rende i mercati ipersensibili e fortemente vulnerabili alla speculazione.

E dove qualsiasi nuovo input può contribuire a scatenare un rally. A dare il fuoco alle polveri è stata ieri, a New York, la notizia di nuovi problemi logistici nei porti brasiliani, dove la mancanza di container starebbe rallentando gli imbarchi.

Ha inciso inoltre il report di Fundação Procafé – di cui abbiamo già riferito nel numero di lunedì – che evidenzia il crivello piuttosto piccolo dei chicchi osservato nel caffè del nuovo raccolto di arabica.

Una circostanza, questa, confermata anche dal broker brasiliano Escritório Carvalhaes, secondo il quale – nelle prime partite che stanno arrivando sul mercato – i chicchi di crivello 17/18 sono meno del 10%.

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Rebecca Gorlato è la seconda classificata a MDEJ: “Esperienza che non può capitarti ogni giorno”

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Rebecca Gorlato durante la prova delle ricette

MILANO – Seconda classificata al concorso Maestri dell’Espresso Junior 2024, tenutosi quest’anno presso l’Università del caffè illy di Trieste, c’è una ragazza, la giovane Rebecca Gorlato dell’IIS Giolitti Bellisario Paire di Barge, accompagnata dal docente Aldo Petrasso. Ancora travolta dal caos della gara che l’ha vista esibirsi la mattina di fronte alla giuria tecnica e il pomeriggio di fronte a quella dei giornalisti, commenta questa esperienza.

Gorlato, era la prima volta che partecipava?

“Sì. Ho scelto di partecipare perché mi appassiona molto il mondo del caffè, più di quello della sala ristorante. Questo è stato merito soprattutto del mio docente che mi ha avvicinato a questa parte del nostro lavoro.”

Come si è preparata?

Rebecca Gorlato nella serata a illycaffè Ponterosso

“Abbiamo svolto degli incontri pomeridiani organizzati insieme al mio insegnante, dedicandovi due/tre ore alle preparazioni, alla montatura latte, alla regolazione del macinacaffè. Avrei avuto forse bisogno di più tempo per prepararmi, ma si fa quello che si può.”

A proposito: le attrezzature della sua scuola erano simili a quelle con cui si è messa alla prova alla finale?

“Sono un po’ più datate, ma anche in questo caso ci siamo impegnati per coprire il gap: in fondo non sono neppure così arretrate.”

Cosa l’ha messa più in difficoltà?

“La fase in cui dovevamo settare le attrezzature: non ero abituata a quel macinacaffè e quindi ho fatto un po’ più di fatica. Gli errori che ho commesso in gara sono legati soprattutto alla preparazione: sempre avendo lavorato con macchine diverse, mi sono dovuta abituare ad esempio alla lancia vapore che è molto più potente rispetto a quella che conoscevo già.

Probabilmente avrei dovuto anche allenarmi di più sulla parte delle ricette, che comunque mi è piaciuta molto perché si andava oltre l’aspetto tecnico della macchina.”

Consiglierebbe quindi di partecipare a questo concorso?

Rebecca Gorlato con il docente Aldo Petrasso

“Assolutamente sì, perché non è qualcosa che può capitarti ogni giorno. A me che interessa molto quest’ambito è servito molto. Il mio obiettivo, dovendo sognare, è quello di aprire un mio locale in cui magari proporre anche gli specialty. Sono un’innovazione che ancora non è molto conosciuta e che invece merita di essere presentata alle persone.”