lunedì 24 Novembre 2025
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La Marzocco al fianco dello chef Gennaro Esposito per la Festa a Vico, 10-12/06

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Il logo La Marzocco

FIRENZE – La Marzocco, leader nella produzione artigianale di macchine per caffè espresso di alta gamma, sarà tra i protagonisti della 21ª edizione di Festa a Vico, l’appuntamento all’insegna del buon cibo, condivisione e solidarietà ideato dallo chef Gennaro Esposito, in programma a Vico Equense dal 10 al 12 giugno.

La Marzocco tra i protagonisti di Festa a Vico

L’azienda fiorentina, simbolo di artigianalità, tradizione ed eccellenza, avrà un ruolo di primo piano in occasione di questo importante evento, dove sarà presente con le migliori macchine e gli specialty coffee più rinomati, realizzati sapientemente in collaborazione con Accademia del caffè espresso.

La Marzocco è sempre più presente all’interno della scena culinaria di alta qualità, prima di Festa a Vico ha infatti partecipato a inizio anno a diversi appuntamenti, tra cui FrenChefs e la cerimonia della Guida Michelin.

L’azienda fiorentina si dimostra un partner ideale nel settore della ristorazione stellata, dove la cura di ogni dettaglio fa la differenza. La presenza a Festa a Vico sottolinea la volontà della Marzocco di impegnarsi attivamente nel preservare e divulgare la cultura del caffè espresso, aumentandone la conoscenza e la rilevanza a livello settoriale e globale.

“Siamo estremamente soddisfatti di partecipare a un evento così importante, luogo di incontro di illustri personalità del mondo dell’alta cucina. Il nostro obiettivo è quello di diffondere la cultura del caffè e di poter dare vita un connubio tra questa nobile materia prima e il mondo della ristorazione gourmet, certi che il caffè possa ricoprire un ruolo determinante in questo settore”, ha commentato Chris Salierno, direttore marketing de La Marzocco.

La scheda sintetica dell’azienda

La Marzocco, fondata nel 1927 dai fratelli Bambi, fin dall’inizio si è specializzata nella produzione artigianale di macchine da caffè espresso per bar con particolare attenzione alla qualità, al risultato in tazza ed allo stile. In oltre 90 anni di storia l’azienda fiorentina ha introdotto una serie di tecnologie e brevetti rivoluzionari, diventando leader per design ed innovazione nel settore delle macchine per caffè tradizionali.

Tutti i modelli, compresi gli ultimi nati per il consumatore finale, sono realizzati a mano ed esportati in più di 100 paesi dove si incontrano nelle migliori caffetterie, nei più raffinati ristoranti del mondo e nelle case

La San Marco partecipa alla tavola rotonda sul turismo sostenibile Meet Forum a Gorizia, 04/06

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Roberto Nocera (immagine concessa)

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – Roberto Nocera, general manager de La San Marco, azienda isontina leader nel mondo nella produzione di macchine per il caffè, sarà relatore martedì 4 giugno al Meet Forum, la tavola rotonda sul turismo sostenibile in programma all’ auditorium della cultura friulana in Via Roma a Gorizia.

La San Marco protagonista alla tavola rotonda Meet Forum

“ La scelta del rispetto ambientale e del risparmio energetico sono valori fondamentali per la nostra azienda – dichiara Nocera – e poterne dare evidenza in un contesto come quello del Meet Forum è per noi molto importante”.

Nocera aggiunge: “La San Marco è un’azienda che negli anni ha dimostrato grande attenzione al tema della sostenibilità. Lo dimostra il fatto che per ogni suo prodotto ha scelto di utilizzare i materiali più riciclabili, senza nulla togliere alle prestazioni.”

“Attraverso una rendicontazione periodica” spiega Nocera “monitoriamo costantemente il processo di smaltimento dei nostri scarti di lavorazione e dei vecchi modelli, verificando la correttezza del processo di recupero. Negli ultimi anni abbiamo intensificato la ricerca e l’adozione di tecnologie a bassa intensità di consumo”.

In conclusione: “Grazie alle diverse soluzioni tecnologiche implementate, le macchine da caffè espresso più evolute delle linee La San Marco assicurano anche una significativa riduzione dei consumi energetici con evidenti vantaggi, per l’ambiente e per il gestore dell’attività.”

Chi è Roberto Nocera

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Roberto Nocera ritira il Premio Speciale ANIMA insieme a Marco Nocivelli Presidente ANIMA (sx) e Bruno Fierro Vicepresidente ANIMA (dx).

L’ingegner Roberto Nocera è l’attuale amministratore delegato de La San Marco. Classe 1960 si è laureato cum laude in ingegneria meccanica ed è Doctor of Philosophy, PhD.
Prima di entrare in SM, nel 1998, ha avuto esperienze lavorative in aziende aereonautiche e motoristiche.
Dal 1989 al 1993 è stato professore a contratto presso il dipartimento di energetica della facoltà di ingegneria di Napoli.
Nel biennio 1994-1995 ha fatto parte dei Technical Committees dell’associazione mondiale PIARC (World Road Association).
È autore di oltre 30 lavori scientifici presentati a congressi o pubblicati su riviste nazionali e internazionali.

La scheda de La San Marco

La San Marco S.p.A., storica azienda con sede a Gradisca d’Isonzo (GO), è specia­lizzata nello sviluppo e produzione di macchine da caffè espresso tradi­zionali, macchine a capsule e maci­nadosatori per bar, hotel e ristoranti. Al suo nome sono legate le più si­gnificative innovazioni tecniche ed estetiche del settore delle macchine da caffè professionali, che hanno reso La San Marco uno dei più ap­prezzati marchi, in Italia e nel mon­do. Nell’anno 2020 La San Marco ha celebrato i suoi primi 100 anni di storia; e nel 2023 è entrata a far parte di Groupe SEB.

V6, la macchina a leva La San Marco selezionata da ADI e ADI Design Museum triestespresso
V6, la macchina a leva La San Marco selezionata da ADI e ADI Design Museum

SCA Italy: aperte fino al 5 giugno le votazioni per eleggere il nuovo Comitato

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Al via le votazioni per il nuovo chapter di SCA Italy (immagine concessa)

MILANO – Fino al 5 giugno sono aperte le votazioni per eleggere il nuovo Chapter di SCA Italy. Possono votare solo i soci con regolare iscrizione a SCA, il link per votare viene inviato dall’associazione alla email dell’associato. I soci che non hanno ricevuto la mail per votare possono contattare membership@sca.coffee.

Ruoli e candidati:

National coordinator

  • Alberto Polojac
  • Cristina Caroli
  • Stefania Zecchi

Event coordinator

  • Andrea Lattuada
  • Francesca Oberti
  • Renata Zanon

Education coordinator

  • Davide Spinelli
  • Francesca Bieker
  • Mariano Semino

Marketing & community coordinator

  • Antonia Trucillo
  • Chiara Bonato
  • Filippo Vidiz
  • Lina Zadorojneac

Il Judge Coordinator ha un solo candidato, Fabio Sipione, che viene quindi riconfermato nella carica attualmente ricoperta.

Venezia è la città con più bar nel Veneto: 1 su 4 è gestito da stranieri

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Venezia (immagine: PIxabay)

Venezia si conferma la città con più bar e locali di tutta la regione Veneto. I dati evidenziano altresì che continua a crescere il numero di imprenditori stranieri che rappresenta il 24,5% del totale. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo della Voce di Venezia.

Venezia è la città con più bar e locali del Veneto

VENETO – Più di un bar e ristorante su cinque in Veneto si trova nel capoluogo, dove non smette di crescere il numero di imprenditori stranieri (il 24,5% del totale). I dati provengono dal Rapporto 2024 sulla Ristorazione pubblicato dall’Ufficio Studi di Fipe Confcommercio ed evidenziano che Venezia, non solo è la provincia veneta con più imprese attive nella ristorazione e con il maggior numero di lavoratori dipendenti nel settore, ma anche quella con più imprenditori stranieri.

Il rapporto mostra che dei 5.494 bar e ristoranti veneziani, 1.344 sono in mani ad imprenditori stranieri (prima città in Veneto).

A fine 2023 in tutto il Veneto si contavano 24.959 aziende attive nei servizi della ristorazione, 5.494 delle quali soltanto a Venezia.

Come dimostrano le numerose conversioni degli ultimi anni, l’alta intensità di pubblici esercizi presenti nel centro storico aiuta la Città Metropolitana ad essere la più ricca di bar e ristoranti fra le sette province venete, seguita da Verona (4.971) e Padova (4.143).

Venezia prima anche in un’altra graduatoria: è la provincia con il maggior numero di lavoratori dipendenti occupati negli esercizi pubblici. Sono in totale 24.504 i dipendenti, a distanza dalla seconda in classifica, Verona, di quasi 1.700 unità.

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La cantautrice Levante torna a lavorare dietro il bancone del bar per un giorno

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Levante live nel 2018 (immagine: Wikimedia Commons)

CATANIA – La cantautrice siciliana Claudia Lagona, meglio conosciuta con il nome Levante, è tornata a lavorare al bar, la sua vecchia occupazione, in occasione della nuova reincisione dell’album cult Manuale Distruzione arricchito dalle collaborazioni degli amici di sempre.

Levante ritorna dietro il bancone

Lagona, come riportato da Ragusa News, afferma: “Sono tornata dietro al bancone, ho fatto caffè e cappuccini per i miei ospiti. La vita dietro al bancone di un bar mi ha insegnato tantissime cose, era come stare sui social prima dei social… e a volte anche tra i messaggi privati della gente, in DM insomma”.

Lagona continua: “Dieci anni di Manuale Distruzione festeggiati insieme a 23 persone scelte tra le più attive e affezionate a questo progetto cantautorale, che curo da undici anni (24 per chi mi conosce da prima) con grandissimo amore e dedizione”.

In conclusione: “Il cantautorato è una cosa meravigliosa, pura, vera e anche molto dolorosa. Appartiene a poche penne ma è di tutti”.

 

Nutella celebra 60 anni con il bar a tema temporaneo a Londra

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Il barattolo di Nutella Ferrero

Il 30 maggio Nutella ha celebrato il 60° anniversario con l’inaugurazione a Londra del suo bar a tema: Nutella SmileCafe. Il locale ha aperto nel vibrante quartiere di Soho ed è rimasto aperto fino al primo giugno. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su London One Radio.

Nutella festeggia 60 anni con SmileCafe a Londra

LONDRA – Il 30 maggio Nutella ha festeggiato i suoi 60 anni a Londra con un suo cafe a tema: Nutella Smile Cafe.

L’inaugurazione è avvenuta a Soho, nel centro di Londra, e quartiere dove la comunità italiana si stabilì per diversi anni, tanto che ancora oggi c’è uno dei bar italiani più iconici e storici della città.

Nutella è ormai un marchio internazionale, ma non dimentichiamoci le sue origini italiane, non a caso é stato Pietro Ferrero ad inventare la Nutella nel 1964 nel suo paese d’origine piemontese, Alba.

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Il Polo del Gusto a Parigi con la partnership tra Dammann Frères e Tour Eiffel per le miscele di tè

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La miscela di tè ispirata alla Torre Eiffel (immagine concessa)

TRIESTE – L’eccellenza del Polo del Gusto protagonista a Parigi, nell’anno delle Olimpiadi. In vista della prossima apertura dei Giochi di Parigi, Dammann Frères ha lanciato un’importante partnership con la Tour Eiffel, firmando una nuova, iconica collezione, in esclusiva per il marchio omonimo. Presentata in uno splendido evento ospitato presso la Torre, la collezione è oggi sul mercato, presente anche nei punti di vendita in Italia.

Il Polo del Gusto a Parigi

Dammann Frères ha creato due miscele originali di tè ispirate alla Torre Eiffel e ai suoi giardini per questa nuova linea prestigiosa e storica, frutto di un accordo che unisce le forze della Tour Eiffel e della rinomata Maison Dammann Frères. Per la storica Maison francese, l’estate 2024 si annuncia come una vetrina internazionale unica, in cui l’afflusso di visitatori alla capitale francese sarà imponente.

I prodotti

La collezione in esclusiva include due nuove ricette originali. La Tour Eiffel è un tè nero con note ricche ma delicatamente floreali di vaniglia, mandorla e rosa, in omaggio al savoir-faire dei pasticceri e dei profumieri parigini. Jardin du Trocadéro è invece un tè verde, distintamente fresco e fruttato con deliziose note di rabarbaro, fragola e fragolina di bosco, che evocano l’ora del tè alla Torre con vista su una Parigi da sogno.

Queste creazioni esclusive sono presentate in una collezione che riflette lo splendore del monumento, progettata come una vetrina per l’eleganza e la bellezza della Torre. Le due ricette, La Tour Eiffel e Jardin du Trocadéro, sono vendute in un vasto assortimento di confezioni: dalla magnifica scatola da collezione in metallo per le foglie sfuse, alle eleganti scatolette cadeau con il tè in bustina.

La partnership consolida ulteriormente il ruolo del Polo del Gusto come player internazionale e si inserisce in un periodo di piena crescita e investimenti per tutte le Aziende della Holding.

Dammann Frères è l’azienda più grande del gruppo, per dimensioni e fatturato. Dammann ha chiuso il 2023 con un fatturato di 44,3 milioni di euro segnando +9,5% rispetto all’esercizio precedente. Da fine marzo 2024 Dammann è impegnata nella realizzazione di un nuovo stabilimento – sempre a Dreux – Da fine marzo, l’Azienda è impegnata nella realizzazione di un nuovo stabilimento da 30mila metri quadri, sempre nell’area di Dreux, frutto di un investimento di 34 milioni di Euro, destinato a raddoppiare la capacità produttiva, che oggi si attesta su poco meno di mille tonnellate.

La scheda sintetica di Dammann Frères

Fondata nel 1825, con sede a Dreux, Dammann Frères è una delle più antiche Maison di tè francese. Specializzata nell’importazione, creazione e vendita di tè, infusioni e accessori, l’Azienda distribuisce tradizionalmente i suoi prodotti nei caffè, negli hotel, nei ristoranti e nei negozi alimentari di lusso in Francia, paese dove è presente con 9 negozi di proprietà, 17 franchising e 250 corner più 6 negozi all’estero. In Italia, Dammann Frères è presente a Milano, con la Boutique situata in Piazza XXV Aprile, e a Torino, con il negozio di Piazza San Carlo, accanto al Domori Store. Nel 2023, Dammann Frères è diventata Azienda Benefit.

La scheda sintetica del Polo del Gusto

Fondata nel 2019 e presieduta da Riccardo Illy, il Polo del Gusto è la holding che riunisce marche d’eccellenza del settore agroalimentare e del vino. Ne fanno oggi parte (in ordine alfabetico):

– Achillea, succhi di frutta/soft drinks da frutta 100% bio,
– Agrimontana, frutta lavorata,
– Dammann Frères, maison francese di tè pregiati,
– Domori, cioccolato superfine, Domori ha acquisito inoltre due storici marchi di cioccolateria inglese, Prestat (2019) e Rococo Chocolates (2022).
– Pintaudi, biscotti e prodotti da forno.

Per il 2023, il Polo del Gusto ha dichiarato un un volume complessivo di ricavi aggregati pari a 114,6 milioni, con un incremento del +4% rispetto all’anno precedente.

In un contesto che continua a essere caratterizzato dalle incertezze internazionali e dall’aumento dei prezzi – che, come nel caso del cacao, ha raggiunto livelli mai visti prima, il Polo del Gusto ha confermato il suo andamento positivo per il terzo anno consecutivo. Per far fronte agli scenari macroeconomici e per ampliare la produzione, sono stati pianificati investimenti complessivi pari a 50 milioni di euro nel triennio 2023-2025.

Questi investimenti coinvolgono gli stabilimenti di tre delle aziende facenti parte della holding: Dammann Frères (nuovo stabilimento a Dreux), Domori (nuovo stabilimento a None) e Pintaudi (con un nuovo stabilimento a Trieste).

Tra i risultati dell’anno, va inoltre menzionato il lancio, a Settembre 2023, del nuovo Retail Brand del Polo del Gusto, Incantalia. A Trieste è stato inaugurato il primo negozio di Incantalia, che riunisce tutte le marche del Polo del Gusto e una selezione di altre marche di eccellenza. Incantalia è destinata a diventare una rete di negozi in Italia e all’estero, perfettamente integrata con l’e-commerce.

Palermo Coffee Festival: la 2° edizione si conclude con oltre 3000 presenze

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Masterclass al Palermo Coffee Festival (immagine concessa)

PALERMO – Oltre tremila presenze, 50 espositori, 10 mila caffè preparati, 400 vini degustati, circa duemila assaggi di olio evo. Questi i numeri della seconda edizione del Palermo Coffee Festival, la prima manifestazione in Italia interamente dedicata al mondo degli specialty coffee e alle filiere sostenibili del caffè, dell’olio e del vino, che si è svolta sabato 1 giugno all’Orto Botanico di Palermo.

La conclusione del Palermo Coffee Festival

Anche quest’anno, il festival è stato organizzato da Morettino, in collaborazione con CoopCulture e Orto botanico di Palermo.

Tra i viali dell’Orto botanico in scena circa 50 produttori selezionati tra le migliori micro roastery d’Italia, cantine vinicole siciliane e produttori di olio Evo. Al loro fianco presenti artigiani produttori di farine da grani antichi, di frutti tropicali, di tè e tabacco, di piante aromatiche officinali, di distillati siciliani fino al cioccolato di Modica.

Lo scopo del Palermo Coffee Festival è quello di creare e diffondere cultura del caffè, bevanda tanto diffusa in Italia quanto poco conosciuta e valorizzata, mettendola a confronto con le filiere del vino e dell’olio, che grazie alla dedizione dei produttori e alla loro opera di divulgazione nel tempo, sono riusciti a creare consapevolezza e curiosità attorno ad esse.

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Andrej Godina al festival (immagine concessa)

Il tema della seconda edizione del festival è stato “La Sicilia inedita”, fatta da visionari e coraggiosi produttori che hanno creduto nella nostra terra scommettendo su nuove colture o riscoprendo quelle perdute, valorizzandole e raccontandone l’identità. Vasto il calendario di appuntamenti: masterclass, live show, educational e laboratori per bambini, tutto legato insieme dal fil rouge del caffè.

Grandissimo successo per le 4 masterclass, tutte sold out nel giro di poche ore dall’apertura delle prenotazioni, dedicate agli specialty coffee e ai caffè etici di Slow Food Coffee Coalition, al confronto Caffè e Vino a cura di Luigi Salvo di Ais Palermo, e al mondo dei distillati, con la distillazione live del Gin siciliano.

I live show hanno avuto invece come protagonisti il campione italiano Barista Federico Pinna, il campione italiano di Latte Art Matteo Beluffi e il Maestro gelatiere Antonio Cappadonia. Tre poi gli educational, dedicati agli aspetti sensoriali del caffè, a cura di Sca Italy e Andrej Godina della Guida delle torrefazioni Camaleonte, e dell’olio evo, guidati dalla giornalista Maria Antonietta Pioppo.

Infine, due laboratori per i bambini a cura di Orto capovolto, per fare scoprire ai più piccoli come riutilizzare il caffè divertendosi.

“Siamo stati travolti dalla curiosità di tantissimi appassionati e coffee lover, soprattutto stranieri, che hanno partecipato con un grande spirito di condivisione, che era tra le attese e gli obiettivi del festival – racconta Andrea Morettino, quarta generazione della famiglia di torrefattori – Abbiamo registrato un grandissimo entusiasmo tra gli ospiti siciliani ed internazionali accorsi per l’evento, che passeggiando tra i viali dei Giardini Botanici hanno potuto degustare esclusivi specialty coffee, esplorare nuovi terroir di vini ed oli siciliani e confrontarsi direttamente con i produttori presenti nei banchi di degustazione e con i relatori delle masterclass, ascoltando le loro storie e tanti curiosi aneddoti”.

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Arturo e Andrea Morettino (immagine concessa)

Morettino conclude: “Tale successo ci motiva a continuare sulla strada della divulgazione della cultura del caffè, abbracciando sempre la nostra straordinaria terra, che continua ad ispirarci e sorprenderci. Appuntamento al 2025 con la nuova edizione del Palermo Coffee Festival”.

Alla scoperta del çay: come si beve e cosa rappresenta il tè in Turchia

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Il tè turco, @Fotoğraf Editörü su lavinya.net

MILANO – In Turchia si chiama çay e si gusta in qualsiasi momento del giorno, come bevanda di rito per i momenti di condivisione: stiamo parlando del tè, di cui questo Paese è il più grande consumatore nel mondo pro capite.

Su questo tema, che è un vero e proprio tratto culturale turco, si è esperto Ahmet Albayrak, degustatore e titolare dei Ceceva Tea Gardens sparsi sull’aerea produttiva della costa sul Mar Nero – anche se circa il 60% del tè turco viene coltivato nella regione montuosa a Rize e per la maggior parte è destinato al consumo interno -, precisamente a Haremtepe in un’intervista su it.euronews.com, che riportiamo.

Turchia e il çay: un connubio che si perde nel tempo

Così come spiega Albayrak su it.euronews.com la Turchia ha iniziato a consumare largamente il çay come abitudine legata alla Via della seta, in quanto bevanda ristoratrice per i viaggiatori. Diffuso poi durante il XX secolo sotto la spinta del parlamento turco per la produzione sulla costa del Mar Nero.

Albayrak descrive il tè come bevanda intramontabile in Turchia e rappresenta un po’ quello che per noi in Italia significa il caffè: una scusa per incontrarsi, per dialogare, per fermarsi un attimo dal lavoro (la loro non è la pausa caffè, ma la pausa tè).

Su it.euronews.com Albayrak racconta della particolarità delle piante di tè, che d’inverno crescono ricoperte di neve, uno strato che funge da protezione dalle malattie naturalmente.

Ma anche il modo di prepararlo ha la sua tradizione

In effetti il çay in Turchia viene preparato con una teiera speciale caratterizzata da due settori, la caydanlik: sul fondo viene messa l’acqua bollita, e sopra dell’altra acqua calda e le foglie del tè, che poi viene servito diluito in un bicchiere tipico.

Meinl Barista Cup: il campione italiano della competizione Julius Meinl è Luca Riccardi

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Luca Riccardi al primo posto (immagine concessa)

LIDO DELLE NAZIONI (Ferrara) – Julius Meinl, la torrefazione viennese con cuore produttivo a Vicenza, ha dato il via al suo primo contest internazionale per premiare il talento e la passione dei  baristi che servono il caffè del brand premium. Il circuito internazionale della Meinl Barista Cup ha visto e vedrà la partecipazione di gare nazionali tra cui Austria, Bosnia, Croazia, Repubblica Ceca, Georgia, Germania, Ungheria, Moldavia, Polonia, Romania, Slovacchia, Emirati Arabi, Stati Uniti d’America e, ovviamente, l’Italia.

Il campione nazionale di ogni tappa accederà alla finale presso la sede nell’azienda a Vienna prevista per il 19 settembre.

Il 31 maggio, parte del team Julius Meinl ha lasciato la sede di Vicenza per approdare sulle coste del Lido delle Nazioni, nota località balneare nel comune di Comacchio in provincia di Ferrara, e coordinare la tappa italiana della competizione sponsorizzata dai leader del settore Rancilio, Fiorenzato, Cafetto e BWT.

Tra i numerosi partecipanti italiani soltanto dieci hanno raggiunto l’ambito traguardo di partecipare alla selezione del Lido Delle Nazioni

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I concorrenti della Meinl Barista Cup

Durante la prima fase di selezione, gli aspiranti campioni hanno dovuto impressionare i giudici con la loro maestria nella preparazione dell’espresso e della latte art in un video condiviso online.

Ma c’è di più: i partecipanti hanno dovuto mandare anche una foto del signature coffee drink accompagnato da una breve descrizione della modalità di preparazione.

Ed ecco perciò che i vincitori della prima fase italiana si sono ritrovati nell’arena di Lidò, bar ristorante con vista sul mare, per mettersi in gioco in una giornata di competizione ma anche solidarietà, amicizia e formazione.

I dieci finalisti in gara alla finale Italia:

  • Stefania Gilardi del Cocktail&wine bar whisky&soda di Valmadreda in provincia di Lecco
  • Andrea Galardi del bar Maratona di Firenze
  • Hoi San Pang del bar Filanda a Santa Lucia Piace di Treviso
  • Ermal Hoxha del bar Maratona di Firenze
  • Luca Cellizza del Coffee&cocktail bar Barilò di Roma
  • Luca Riccardi del Bar Attymo di Terni
  • Patrizia Marasca del Cocktail&wine bar whisky&soda di Valmadreda in provincia di Lecco
  • Daniel Martin della pasticceria caffetteria di Illice a Lerici in provincia di La Spezia
  • Edoardo Fori del bar caffetteria Bistrò St. Leo di Treviso
  • Dennis Riccò del Bar B.Officina di Carpi in provincia di Modena

Li ha esaminati una giuria di esperti. Dal master coffee trainer Gianni Cocco, capo giuria, al giudice tecnico Sca Andrea Alberghini, al Fabbri 1905 brand ambassador Vittorio Agosti e infine dal r&d manager Julius Meinl José Raul Juan Sorita, tutti parte della giuria sensoriale.

Il tavolo dei giudici

A presentare la competizione c’era Cristiano Tomei, executive chef del ristorante Terraforte all’interno del Castello del Terriccio in Toscana.

Ma entriamo ora nel vivo della competizione. I baristi sono stati classificati in tre categorie: espresso, cappuccino, signature drink. Tutti hanno utilizzato esclusivamente il caffè super premium 100% Arabica Belvedere Blend di Julius Meinl The Originals Bio Fairtrade con doppia certificazione.

Andreea Postolache, responsabile global marketing di Julius Meinl Italia, rivela: “Questa è la prima volta che Julius Meinl organizza una competizione per baristi ed è per noi un’occasione per mettere sotto i riflettori quattro pilastri fondamentali dell’azienda nei confronti dei clienti dei canali horeca. Il primo pilastro è il prodotto e la qualità che ne deriva. Il protagonista della gara è la linea delle tre miscele The Originals Bio Fairtrade che abbiamo lanciato l’anno scorso nell’estate del 2023 (ne abbiamo parlato qui). Dopo 6 mesi di vendita siamo arrivati a oltre 2 milioni di fatturato con solo tre prodotti e l’Italia rappresenta il Paese numero uno”.

Il secondo pilastro sui cui si fonda la nostra offerta horeca è l’attrezzatura d’avanguardia. Abbiamo come sponsor le macchine Rancilio Specialty RS1 insieme a Fiorenzato, BWT e Cafetto che offrono soluzioni di primo livello. Di fondamentale importanza è poi la formazione che è diventata fondamentale per i clienti. L’ultimo pilastro è la customer activation e la visibilità che offriamo ai nostri partner e clienti anche grazie ad eventi come la Meinl Barista Cup”.

Il capo giuria Gianni Cocco afferma: “Questa gara rappresenta l’essenza del servizio barista. I concorrenti si devono cimentare nell’estrazione perfetta con una parte tecnica legata alle attrezzature e alla gestione della macchina. Si passa poi all’erogazione del cappuccino perfetto e la presentazione del signature drink. Con la messa alla prova della loro creatività nel combinare caffè con alcool, sciroppi o altre bevande”.

Il giudice sensoriale José Raul Juan Sorita giudica uno dei disegni latte art dei concorrenti

I baristi, a turno, hanno preparato due caffè espresso, due cappuccini e due signature drink con tempi di preparazione ristretti: 12 minuti per organizzare la postazione, 12 minuti per comporre e creare le miscele e solo 60 secondi di tolleranza come extra time, pena la sottrazione dei punti.

La macchina utilizzata è stata una Rancilio Specialty RS1 mentre il macinacaffè era il modello F83 E Pro di Fiorenzato.

Cocco prosegue: “Nella fase di preparazione i baristi vanno a calibrare la ricetta perfetta secondo la loro interpretazione di gara per ricavare determinati profumi, il corpo e il giusto equilibrio tra dolcezza e acidità. Si va perciò a calibrare la granumelotria sul macinadosatore, la dose, la grammatura, le temperature dell’acqua in estrazione: tutti i parametri che servono a creare una proposta unica”.

Diverse proposte interessanti si sono affacciate al tavolo della giuria. Nei signature drink, l’alcool ha predominato con l’utilizzo di rum, whisky, Cointreau e mezcal.

Lo stress dietro al bancone si è tradotto, a volte, in mani tremanti, overtime e forte emozioni che hanno condizionato la performance generale.

Tuttavia, il livello generale è stato estremamente alto e i signature drink proposti di tutti i concorrenti sono altamente originali e creativi.

I signature drink dei concorrenti

È il caso dell’Americano Ruffiano di Ermal Hoxha che contiene 30 ml di Cointreau, 60 ml di cachaca con chicchi di caffè fermentati 48 ore, aerocano (americano freddo), zucchero moscovaldo e ghiaccio.

Si prosegue con Luca Cellizza e il suo Espresso Flip con brandy, cherry, espresso, tuorlo d’uovo e noce moscata. Il tutto viene preparato con la tecnica di miscelazione shake strain, che prevede di shakerare gli ingredienti mentre sono nel mixing glass, un bicchiere di vetro con la funzione di raffreddare i drink senza annacquarli.

Ma anche la proposta di Andrea Galardi, Il Mio Belvedere, stupisce i giudici con una miscela creativa composto da un espresso belvedere, 40 ml di whisky southern comfort, 20 ml di vermouth novais, 20 ml di tonica e un top di crema di latte.

Hoi San Pang, invece, propone un Iced orange coffee con 25 ml di espresso, un cucchiaio di marmellata d’arancia, 50 ml whisky roe&co., 25 ml di liquore chinotto, 100ml di Tonica Cipriani e scorze d’arancia.

Daniel Martin si presenta con uno Stand Up, 4,5 ml di fireball, 3 ml di contreau, 1,5 ml di sciroppo d’arancia, 2 gocce angostura e l’immancabile espresso.

Denis Riccò mostra ai giudici il Cappuccino sbagliato con latte, espresso e masala chai.

È il turno di Stefania Gilardi con Hot Mezcal Mocha composto da: 450 ml di mezcal ilegal joven, 450 ml di panna liquida, 30 ml di espresso, 150 ml di liquore Frangelico, 10 ml di sciroppo di zucchero, 1 cucchiaino di sciroppo al caramello salato Fabbri, 2 drop bitter al cioccolato Bitter Truth e fava di cacao grattugiata.

Patrizia Marasca prepara Poesia D’Agave con 30 ml di monkey shoulder, 30 ml di liquore al caffè Borghetti, 2 dash bitter al cacao, caffè espresso e 2 cucchiai di Julius Agave Syrup (chicchi in infusione nello sciroppo d’agave).

Il signature drink di Luca Riccardi, lo Zagara Coffee

Luca Riccardi propone il Zagara Coffee con caffè espresso, 40 ml di kraken rum, 20 ml di Cointreau, 20 ml di creme de cacao, menta in foglie, fetta d’arancia, zucchero di canna, cannella, nocciola e chinotto e 2 cucchiaini di succo di yuzu.

Per ultimo, Edoardo Foti incanta la giuria con l’Anascoffee composto da 200 ml di rum clairin vaval, 200 ml di sciroppo d’orzata, un caffè lungo, 300 ml di liquore all’ananas, 200 ml di succo di lime fresco, fiore edule, lime essiccato e cialda di ananas.

Dopo una lunga sfida a colpi di creatività, ingegno e freddezza analitica dietro al bancone, il tavolo dei giudici decreta la vittoria di Luca Riccardi che accede alla finalissima di Vienna del 19 settembre al termine della quale i tre baristi con il punteggio più alto vinceranno un esclusivo viaggio in Honduras, che offrirà loro l’opportunità di immergersi nella ricca cultura del caffè.

Hoi San Pang, 2° classificata e vincitrice del miglior signature drink

Ma la premiazione non finisce qui: il secondo posto è andato  a Hoi San Pang, il terzo per al giovane Edoardo Foti.

Il 3° classificato Edoardo Foti

Il miglior cappuccino è stato invece creato da Luca Cellizza mentre il miglior espresso erogato è quello di Andrea Galardi.

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Andrea Galardi, vincitore del miglior espresso

Per il miglior signature drink al primo posto troviamo sempre Hoi San Pang.

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Luca Cellizza, vincitore del miglior cappuccino