domenica 24 Marzo 2024
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Julius Meinl, le nuove miscele The Originals Bio Fairtrade, Andreas Hosp: “Dal 1862 siamo sinonimo di innovazione, qualità e ricerca”

Alessandro Rettore, direttore della produzione Italia e Vienna del Gruppo: “La nostra azienda ha fatto già da tempo scelte che hanno impattato l’ambiente e l’aspetto sociale della filiera del caffè: abbiamo lavorato molto per restringere il gap tra donne e uomini nell’industria. Ci siamo battuti nella lotta contro il razzismo e abbiamo favorito l’inclusione sociale. Inoltre, abbiamo iniziato molto tempo fa un percorso di certificazione nell’ambito della sicurezza, dell’ambiente, e della social responsability. Quest’anno stiamo muovendo i primi passi nel percorso per diventare B-Corp, certificazione assegnata alle società che si impegnano a osservare i più alti standard di performance sociale e ambientale. Lavoriamo ogni anno 17.000 tonnellate di caffè e, per il momento, solo il 20% del totale è certificato. Entro il 2025, l’azienda si impegna a garantire il 100% dell’approvvigionamento di caffè selezionato in modo responsabile e sta lavorando al fianco dei fornitori per continuare a migliorare le loro pratiche socio-ambientali e gli standard di sostenibilità”

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ALTAVILLA VICENTINA (Vicenza) – La sostenibilità è un impegno che non può più definirsi facoltativo. Sempre più aziende della filiera del caffè si stanno impegnando per garantire prodotti e servizi eco-friendly volti a salvaguardare il pianeta e, ovviamente, a preservare la comunità a valle della filiera sostenendo progetti sociali e inclusivi. Julius Meinl, storica torrefazione viennese con cuore produttivo in Italia, ha deciso di rinnovare il suo impegno nella sostenibilità introducendo tre nuove miscele per la sua linea di prodotti The Originals Bio Fairtrade ispirata a Vienna e dedicata al settore dell’ospitalità.

Julius Meinl presenta le nuove aggiunte alla linea di caffè The Originals Bio Fairtrade

I nuovi prodotti, tutti sinonimo di alta qualità e competenza, sono doppiamente certificati, il che significa che sono sia Bio, che prevede che ogni chicco di caffè sia coltivato attraverso processi agricoli biologici responsabili, sia Fairtrade, implicando che i coltivatori locali ricevano un compenso equo.

I programmi previsti da queste certificazioni hanno un impatto duraturo sui mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e consentono loro di investire in maniera continuativa in coltivazioni di qualità superiore.

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Andreas Hosp, managing director Italy di Julius Meinl (immagine concessa)

Andreas Hosp, managing director Italy, fa gli onori di casa: “La giornata di oggi è un ulteriore stimolo al continuo miglioramento dell’azienda. La nostra filosofia è quella che ci caratterizza sin dal 1862 ed è basata su innovazione, ricerca e qualità. Presentiamo tre nuove miscele che fanno parte della linea The Original. Dietro questi prodotti traspare molta passione che, generazione dopo generazione, i coltivatori tramandano nelle loro coltivazioni con l’unico scopo di creare una vera e propria magia all’interno di ogni tazzina. Queste miscele, oltre ad essere di altissima qualità, sono bio: ogni chicco viene coltivato tramite processi agricoli biologici responsabili. In più sono certificate Fairtrade”.

L’impegno sociale

Andreea Postolache, global marketing product director & marketing-sales regional manager Italy di Julius Meinl, specifica: “Per la nostra azienda il marchio Fairtrade è importante poiché garantisce che ai coltivatori dei Paesi d’origine venga garantito un compenso equo per il loro duro lavoro. Crediamo molto nel nostro impegno sociale che favorisce un sostegno permanente ai coltivatori nei Paesi produttori e permette loro di continuare a investire in maniera continuativa in coltivazioni di caffè di qualità sempre superiore”

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Andreea Postolache, global marketing product director (immagine concessa)

Postolache aggiunge: “Nel 2018 Julius Meinl ha lanciato un progetto sociale chiamato Colombian Heritage Project e che ora è stato ribattezzato Generations Program. Sappiamo quante sfide debbano affrontare oggi i coltivatori dei Paesi d’origine: per questo il nostro progetto è mirato al loro sostegno. Cerchiamo di capire quali sono le loro esigenze e i loro bisogni e, insieme ad essi, lavoriamo in maniera tale affinché la loro attività prosperi e venga tramandata di generazione in generazione con orgoglio. Il progetto comprendeva solo la Colombia ma ora anche l’Uganda ne è entrata a far parte. Inoltre, annunciamo oggi, che da 50 piccoli produttori che supportavamo dal 2018, oggi il numero è arrivato a 200”.

L’aggiunta delle certificazioni Bio e Fairtrade è quindi rivolta ai clienti horeca desiderosi di differenziarsi attraverso la qualità sostenibile e il gusto intenso del caffè premium che servono, e che vogliono agire per rendere la sostenibilità un aspetto più preponderante della loro gestione aziendale.

Un omaggio alla cultura viennese

Come per tutte le miscele The Originals, queste tre nuove referenze si ispirano alla cultura e al patrimonio delle caffetterie viennesi, che deriva dal concetto unico che ‘ogni chicco ha una storia’. Dietro alla linea The Originals, vi è il lavoro e la passione di piccoli coltivatori locali che, generazione dopo generazione, tramandano la dedizione per le loro coltivazioni per creare la vera magia all’interno della tazzina.

The Originals Bio Fairtrade è frutto del lavoro di ricerca dei territori e delle migliori coltivazioni unito all’esperienza nella lavorazione di Julius Meinl, torrefazione che vanta 160 anni di storia nella preparazione del chicco.

Nello stabilimento di Vicenza viene lavorato circa l’87% del caffè del marchio grazie all’innovativa tecnologia per la pulizia e la tostatura dei chicchi provenienti da tutto il mondo. Come il lavoro in cantina per il vino, il lavoro svolto in torrefazione è di altrettanta importanza per poter consentire alle diverse miscele di caffè di sprigionare un gusto corposo e distintivo apprezzato nelle caffetterie, ristoranti e hotel di tutto il mondo consacrandolo a brand premium.

Lo stretto legame tra il patrimonio di Vienna e questi nuovi prodotti si riflette attraverso i nomi unici dati alle nuove miscele della linea The Originals Bio Fairtrade. L’ispirazione viene da tre luoghi iconici in cui la cultura viennese incontra la natura, la caratteristica chiave di tutti i prodotti The Originals Bio Fairtrade, e dove oggi le persone si riuniscono per condividere momenti significativi davanti a una tazza di caffè.

Belvedere Blend

Belvedere Blend, come spiega Postolache, è ispirata al Museo Belvedere di Vienna, patrimonio dell’umanità, uno dei musei più antichi del mondo che si trova accanto ad uno dei giardini in stile francese fra i più rilevanti da un punto di vista storico Europeo. Jacopo Indelicato, brand ambassador di Julius Meinl, spiega che Belvedere Blend riunisce i chicchi 100% Arabica del Nicaragua e dell’Honduras per creare una dolcezza al caramello, che perfettamente completa la base di nocciole. Miscela cremosa ed elegantemente bilanciata, ha un ricco retrogusto di cioccolato fondente ravvivato da un pizzico di croccante mela rossa.

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La miscela Belvedere (immagine concessa)

Gloriette Gold

Gloriette Gold celebra Gloriette, un edificio monumentale barocco del 1775 voluto da Francesco Giuseppe, che offre una vista unica sulla città e sul circostante Bosco Viennese.  La Princepssa Sissi lo usava per organizzare feste e colazioni. Oggi Gloriette rimane un caffè viennese di fama mondiale, ricco di storia e significato culturale.

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La miscela Gloriette Gold (immagine concessa)

La miscela stessa evoca un’immagine della pasticceria viennese con i suoi dessert spolverati di cacao e pasticcini glassati e cosparsi di nocciole. Vanta una sensazione piacevole e vellutata in bocca, che si sposa perfettamente con l’intenso aroma di puro cacao.

Danube Delight

Danube Delight celebra il fiume che attraversa la città di Vienna e che unisce le persone e le culture di dieci Paesi, a cui è dedicato il famoso valzer di Strauss, “Il bel Danubio blu”. Una miscela ricca e intensa, bilanciata da note di cioccolato fondente con sentori di noce moscata e un tocco di pepe nero, che riempie il palato e lascia dietro di sé un retrogusto di arachidi delicatamente tostate.

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La miscela Danube Delight (immagine concessa)

Queste ultime due miscele sono uniche in quanto realizzate con i migliori chicchi di Arabica e Robusta che si trovano nella regione dell’America Latina centrale in Nicaragua, Honduras e Messico.

Lo styling dei pack di The Originals Bio Fairtrade assieme anche al restyling di altre linee premium del brand è stato affidato a Locanda Design.

Le etichette che rivestono il packaging sono realizzate da Steven Noble, famoso illustratore americano, celebre per la sua tecnica artigianale che prevede l’uso dell’incisione nel legno a mano. Una manualità che ritrae i momenti più significativi del processo di raccolta del caffè e che celebra la fatica fisica dei coltivatori.

A fianco alle etichette vi sono i loghi delle certificazioni Bio e Fairtrade con un QRcode che consente di accedere a ulteriori informazioni: vendita e sui vantaggi di servire caffè Julius Meinl premium con doppia certificazione, insieme a maggiori dettagli su ciascuna delle ricette e del gusto delle nuove miscele.

Il sistema di certificazione Fairtrade

È il turno di Angelo Tortorella di Fairtrade Italia per approfondire il tema della sostenibilità, vera protagonista della giornata insieme al caffè: “La mission della nostra organizzazione è quella di cambiare le regole del commercio tradizionale per migliorare le condizioni di vita degli agricoltori più svantaggiati. Lo facciamo mettendoli in connessione con imprese responsabili e consumatori consapevoli. C’è di più: sette consumatori su dieci riconoscono il nostro marchio nel mondo. Di questi, otto consumatori su dieci associano il simbolo a prodotti rispettosi per l’ambiente e di alta qualità”.

Il sistema di certificazione Fairtrade nasce perciò con l’idea di ridurre le ingiustizie del commercio internazionale attraverso pratiche di scambio più eque nei confronti di contadini e dei lavoratori in Asia, Africa e America Latina.

Fairtrade mette i coltivatori della filiera in contatto con aziende interessate a sviluppare filiere agricole più sostenibili e lavora per supportare varie organizzazioni a contrastare il cambiamento climatico, il lavoro minorile e per favorire un reddito socialmente giusto.

Le organizzazioni che lavorano con Fairtrade devono rispettare determinati standard elaborati dal marchio e accettano di sottoporsi a periodici controlli sul loro rispetto. In questo modo i consumatori che acquistano i prodotti sono sicuri di un investimento all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale.

La condivisione dei valori

Nel mondo ci sono più di 2.000 città Fairtrade, centinaia di gruppi di volontari, ma anche scuole e Università che condividono questi valori. Grazie al supporto di tutti, Fairtrade lavora per promuovere presso i  governi nazionali e l’Unione Europea pratiche più rispettose dei diritti dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo.

In Asia, Africa e America Latina ci sono 1.880 organizzazioni di produttori certificate in 71 Paesi, che raccolgono complessivamente 1,9 milioni di agricoltori e lavoratori. Il marchio si occupa di diversi prodotti: dalla frutta fresca, al tè per poi arrivare allo zucchero

Tortorella continua: “Veniamo all’identikit dei cafficoltori Fairtrade specificamente attivi dell’industria del chicco: ci sono più di 870.000 piccoli agricoltori coinvolti. I cafficoltori familiari sono organizzati in 672 cooperative, le quali nel 2021 hanno ricevuto un premio pari a 82 milioni di euro e, sempre nello stesso periodo, hanno prodotto circa 900.000 tonnellate di caffè”.

“Garantiamo anche un prezzo minimo, un costo base al di sotto del quale non si può andare. Ogni materia prima ha il suo prezzo minimo: questa è una rete di salvataggio per i produttori qualora il prezzo di borsa dovesse risultare troppo basso. Fairtrade garantisce anche un Premio, una quota aggiuntiva al prezzo minimo che il produttore decide di investire a seconda delle proprie necessità. Questo porta inevitabilmente a relazioni a lungo termine”.

Tortorella conclude: “In tutto il mondo 2568 aziende, di cui 294 in Italia, hanno scelto il nostro marchio come certificazione di sostenibilità. 37.600 referenze certificate Fairtrade vengono vendute in 143 Paesi. 2500 referenze vengono distribuite solamente in Italia in 16.000 punti vendita. Il Premio Fairtrade generato nel mondo è di 190 milioni di euro, di cui 3,8 milioni provengono dai consumi nel Bel Paese”.

L’azienda Julius Meinl, ormai giunta alla 5° generazione, si impegna a rendere ogni tazzina del suo caffè più sostenibile, per il pianeta e per i suoi abitanti

Alessandro Rettore, direttore della produzione Italia e Vienna Julius Meinl, prende la parola: “La nostra azienda ha fatto già da tempo scelte che hanno impattato l’ambiente e l’aspetto sociale della filiera del caffè: abbiamo lavorato molto per restringere il gap tra donne e uomini nell’industria. Ci siamo battuti nella lotta contro il razzismo e abbiamo favorito l’inclusione sociale. Inoltre, abbiamo iniziato molto tempo fa un percorso di certificazione nell’ambito della sicurezza, dell’ambiente, e della social responsability. Quest’anno stiamo muovendo i primi passi nel percorso per diventare B-Corp, certificazione assegnata alle società che si impegnano a osservare i più alti standard di performance sociale e ambientale”.

“Lavoriamo ogni anno 17.000 tonnellate di caffè e, per il momento, solo il 20% del totale è certificato. Entro il 2025, l’azienda si impegna a garantire il 100% dell’approvvigionamento di caffè selezionato in modo responsabile e sta lavorando al fianco dei fornitori per continuare a migliorare le loro pratiche socio-ambientali e gli standard di sostenibilità”.

Tecnologia e sostenibilità in Julius Meinl

Rettore aggiunge: “Un altro aspetto importante è il prodotto in sé: stiamo avviando lo sviluppo di una capsula professionale compostabile. Sul packaging abbiamo fatto grossi lavori di alleggerimento e siamo pronti al passaggio del riciclabile”

“Per quanto riguarda gli impianti di produzione abbiamo investito in molti sistemi di riduzione di emissione di consumi energetici. Abbiamo iniziato l’installazione dell’impianto fotovoltaico che produrrà 740.000 kW e coprirà il 30% del consumo della fabbrica. Abbiamo inoltre avviato un sistema di recupero energetico del calore dal camino e usiamo il suo valore di emissione per riscaldare gli stabilimenti d’inverno. Tutte le nuove macchine che abbiamo acquistato sono di nuova generazione e garantiscono un minore dispendio energetico: ciò viene applicato sia nello stabilimento italiano sia in quello a Vienna”.

Questo sforzo collaborativo garantisce una maggiore tracciabilità nella filiera del caffè, supportando gli agricoltori e le comunità locali a crescere e a valorizzare un’industria sempre più all’insegna della sostenibilità.

Per l’occasione del lancio delle miscele, i pasticceri Ampi (Accademia maestri pasticceri italiani) Roberto Cosmo, Riccardo Ferracina e Lucca Cantarin hanno creato dei dolci personalizzati con l’utilizzo delle tre nuove entrate della linea di miscele The Originals Bio Fairtrade.

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Da sinistra: Lucca Cantarin, Riccardo Ferracina e Roberto Cosmo

Roberto Cosmo ha presentato il Danube Mignon con strati di crema profumata alla miscela Danube Delight e strati al cioccolato fondente mono-origine Messico 68%.

Ferracina ha creato una ganache al cioccolato bianco con il Belvedere. Cantarin, invece, ha ideato un biscuit al cioccolato senza farina con infusione al freddo con mousse e glasse al caramello con la miscela Gloriette Golde.

di Federico Adacher

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