lunedì 24 Novembre 2025
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La parola al vincitore: “La sperimentazione dietro al bancone è essenziale per capire come migliorare”

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Luca Riccardi
Il primo classificato Luca Riccardi

LIDO DELLE NAZIONI (Ferrara) – Il 31 maggio si è conclusa la finale italiana della Meinl Barista Cup 2024. Dopo una sfida che ha visto il confronto di dieci concorrenti nelle categorie di miglior espresso, cappuccino e signature drink, il barista Luca Riccardi del bar Attymo di Terni si è aggiudicato la vittoria e competerà alla finale internazionale a Vienna il 19 settembre.

Al momento della vittoria, commosso, ha esclamato: “Pochi giorni fa è stata la recita di mio figlio di 5 anni a cui non ho potuto assistere. Quando gli ho comunicato che non sarei stato presente per la gara lui mi ha confortato dicendo ‘non preoccuparti papà, l’importante è che torni vincitore’.  È andata bene”.

Luca Riccardi ha proposto come signature drink ai giudici il suo Zagara Coffee con caffè espresso, 20 ml di kraken rum, 20 ml di Cointreau, 20 ml di creme de cacao, menta in foglie, fetta d’arancia, zucchero di canna, cannella, nocciola e chinotto.

La preparazione

Sul fondo del bicchiere, Riccardi ha posizionato una fetta di arancia e una foglia di menta su cui ha poggiato il cubo di ghiaccio Hoshizaki.

In seguito, il campione ha riempito lo shaker fino a metà con il ghiaccio e ha inserito una foglia di menta, un pizzico di cannella e 1 grammo di zucchero di canna.

Subito dopo, è stato versato il rum, il Cointreau e la creme de cacao. Riccardi ha poi aggiunto 2 cucchiaini di succo di yuzu, agrume giapponese, ed una estrazione doppia in tazza grande di espresso Belvedere.

Dopo aver shakerato e versato il tutto, Riccardi ha finito la preparazione del cocktail con 20 ml di chinotto versati direttamente sulla coppa. Per la decorazione, il barista ha messo sopra il cubo di ghiaccio una foglia di menta e granella di nocciola.

Il signature drink di Luca Riccardi, Zagara Coffee

Riccardi, come è nata la passione per il caffè e il bar?

“Tutto è cominciato da un mio amico torrefattore che un giorno mi ha fatto visitare la sua azienda.

Mi ha fatto vedere come si processava il caffè, dal verde al tostato, le varie sfaccettature del chicco e la curva di tostatura.

Io ero già un barista da circa dieci anni e da lì ho identificato il mio ruolo preciso in caffetteria”.

Riccardi, come si è preparato per questa gara?

“L’aspetto più impegnativo è stata senza dubbio la preparazione del cocktail. Non credo di essere troppo portato a livello di mixology.

Il tulip reverse di Riccardi

Per il resto ho creato la figura del cappuccino più difficile che conosco, il tulip reverse, e per l’espresso ho utilizzato invece la ricetta personale che utilizzo al bar: 16,5 grammi per 25 secondi. La temperatura è stata di 94,6 gradi”.

Quanto è importante il ruolo della formazione e della sperimentazione dietro al bancone?

“Ha giocato un ruolo fondamentale per appassionarmi e per capire il modo giusto di lavorare e di migliorare. “

Mercati del caffè in costante altalena, tra speculazione e incertezze sui fondamentali

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Il logo dell'Ice

MILANO – Mercati del caffè sempre in altalena: si naviga a vista in acque turbolente. L’ultima settimana di maggio è stata caratterizzata da grande volatilità e da un andamento erratico accentuato dai movimenti speculativi e dalle correzioni tecniche. Sullo sfondo, una situazione sempre incerta sul fronte dei fondamentali, condizionata dagli aggiornamenti sul raccolto brasiliano in corso e dal quadro meteo sempre molto preoccupante in Vietnam.

Il risultato è stato una settimana in saliscendi, con alti e bassi marcati su entrambi i mercati.

Nello spazio di soli quattro giorni, l’Ice Robusta è oscillato tra un minimo e un massimo giornalieri rispettivamente di 3.855 (28/5) e 4.388 dollari (30/5): quest’ultimo valore rappresenta il nuovo record intraday del contratto.

Tre rialzi consecutivi hanno spinto il contratto per scadenza luglio a una chiusura massima di 4.270 dollari nella seduta di giovedì, non lontano dal record di 4.304 dollari del 25 aprile.

Sono poi subentrate le prese di beneficio di venerdì catalizzate – tanto a Londra quanto a New York – da nuove notizie positive sull’andamento del raccolto brasiliano.

Il benchmark ha lasciato così sul campo $150 terminando la settimana a 4.120 dollari.

L’Ice Arabica è volato in area 230 centesimi sin dalla seduta di martedì: il contratto per scadenza luglio ha chiuso la prima seduta della settimana a 230,95 centesimi.

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Lavazza al museo-ristorante di elBulli1846 per raccontare 20 anni di partnership con lo chef Ferran Adrià

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Lo spazio Lavazza al museo (immagine concessa)

ROSES – Da quest’anno elBulli1846, il primo ristorante al mondo diventato museo nel 2023, inaugura un’area completamente dedicata al caffè per celebrare gli oltre 20 anni di collaborazione tra Ferran Adrià e Lavazza. Un’unione di mondi, valori, stile, gusto, creatività, ma soprattutto un’amicizia in continua evoluzione in termini di innovazione, progettualità e idee.

Da un lato Ferran Adrià, il geniale ribelle catalano della cucina internazionale, dall’altro Lavazza e il suo caffè, uniti in un percorso continuo e accomunati dalla volontà e dall’impegno a promuovere la sperimentazione e l’innovazione in campo gastronomico.

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La collaborazione tra Lavazza e il Museo (immagine concessa)

Una collaborazione nel mondo del caffè in tutte le sue forme ed espressioni, che nell’ambito del museo diventa occasione per confrontarsi e divulgare ogni singola conoscenza sul caffè, scoprendone l’evoluzione nelle culture del mondo e le continue innovazioni tecnologiche.

elBulli1846 è l’ultimo passo della straordinaria avventura intellettuale voluta da Adrià con cui si vuole rendere omaggio alla sua storia e alle tappe fondamentali del suo percorso di successo. Uno spazio unico nel suo genere, a metà tra la mostra e il laboratorio, pensato e progettato per salvaguardare l’eredità elBulli, promuovere il pensiero sperimentale e generare contenuti educativi di qualità seguendo il metodo “Sapiens”.

Un luogo che per tre mesi l’anno resta aperto come museo per poi trasformarsi in elBulliDNA, naturale evoluzione della Fondazione, dedicato alla ricerca multidisciplinare sul cibo. Un percorso di conoscenza che include anche il caffè come protagonista di questa evoluzione e che si apre anche ad un’esperienza sensoriale attraverso la degustazione dell’eccellenza del caffè Lavazza.

Lavazza e Ferran Adrià: le tappe di una lunga collaborazione

Il primo incontro

Nel 2000 avviene il primo incontro tra Ferran Adrià e Lavazza, quando, in occasione del Salone del Gusto a Torino, il rinomato chef spagnolo, grazie a Bob Noto – rivoluzionario gourmet e fotografo di food torinese scomparso nel 2017 – incontra Lavazza e decide di visitare San Tommaso 10, all’epoca caffetteria e ristorante in cui Adrià sceglie di assaporare l’intero menu dei “i Piaceri del Caffè”, un progetto che a quel tempo sviluppava ricettati nuovi, ma in una forma ancora tradizionale.

Da quel momento si accende una scintilla che unisce Torino a Barcellona e da allora prende vita una grande avventura che sfocia nella creazione del Coffee Design, un concetto che coniuga il caffè alla creatività, trasformando il caffè in varie texture, forme e temperature.

Lavazza collabora con Adrià per oltre dieci anni, seguendo il suo lavoro presso elBulli, il ristorante all’epoca riconosciuto come il migliore al mondo, ma anche presso elBullitaller, il laboratorio di ricerca e sperimentazione a Barcellona. La sinergia è perfetta: da un lato la creatività e le innovazioni tecniche di Adrià, dall’altro la conoscenza approfondita del prodotto del Training Center Lavazza.

Il percorso è così integrato che il caffè si inserisce dentro lo sviluppo delle tecniche di elBulli, e così vengono realizzate le diverse gradazioni tra liquido, solido, caldo e freddo; il caffè viene trasformato in salsa, frappé, crema, flan, mousse, spuma, gelato, granita, polvere, gelatina, quindi ulteriormente elaborato.

L’incontro tra Ferran Adrià e il Training Center Lavazza (fondato a Torino nel 1989 e attivo oggi in oltre 55 sedi in tutto il mondo) inaugura un periodo molto vivace in cui il caffè supera i confini del suo ruolo tradizionale per trasformarsi in un elemento centrale della cucina stessa.

Assistiamo alla creazione di ricette e allo sviluppo di preparati completamente innovativi, audaci nelle forme e nelle consistenze come l’Éspesso, il primo espresso solido mai creato, che trasforma il caffè in purezza in caffè solido.

Negli anni altri prodotti vengono messi a punto in un incessante interscambio di idee ed esperienze: Coffeesphere, Caviale di Caffè, Cappuccino Bite, quest’ultima preparazione è quella che poi arriverà nel 2015 sulla Stazione Spaziale Internazionale. La degustazione del prodotto diventa un’esperienza che rivisita in modo sorprendente il rito italiano dell’espresso coinvolgendo tutti i sensi: il gusto, ovviamente, ma anche la vista, l’olfatto, l’udito e il tatto.

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La storia di Lavazza (immagine concessa)

La collaborazione con Ferran Adrià gioca un ruolo importante anche nello sviluppo di una maggiore consapevolezza da parte di Lavazza e contribuisce ad avviare un vero e proprio cambio nel way of working. Da quel momento il Training Center rappresenta la più grande rete internazionale di formazione nel settore del caffè che viene considerato come elemento culturale e come oggetto di studio e ricerca costante.

Anche successivamente alla chiusura di elBulli (2011) il Training Center infatti non interrompe la sua spinta creativa e anzi prosegue con lo sviluppo di ricette e strumenti per offrire un’esperienza del caffè sempre unica e innovativa, continuando nella ricerca di preparazione Espresso Based Beverage.

Il Coffee Design e una continua sperimentazione sul caffè nelle sue forme più inaspettate rimangono centrali nella storia di Lavazza, alimentate anche dalle collaborazioni con importanti Chef, come Carlo Cracco, con cui, lavorando sulla struttura e sulle consistenze, si creano le Coffee Lens (gelée al caffè a forma di lente a contatto); e Davide Oldani, con cui Lavazza ha realizzato una linea di accessori disegnati per esaltare l’esperienza di degustazione come l’Espoon, esclusivo cucchiaino forato per mescolare caffè e zucchero senza disgregare la crema.

L’organizzazione del sapere gastronomico

La collaborazione tra Lavazza e Adrià non si ferma con la chiusura di elBulli al pubblico, ma si trasforma in un progetto editoriale e culturale che inaugura una nuova decade. Nel 2015 Ferran Adrià lancia Bullipedia: un’enciclopedia basata sulla metodologia Sapiens, che consente di organizzare la conoscenza dell’alta ristorazione nel mondo occidentale con un approccio storico, socio-politico e socio-culturale.

Lavazza, con un costante coinvolgimento del Training Center, è partner del progetto Bullipedia, che rappresenta alla perfezione l’approccio dell’azienda torinese che affonda ben salde le radici nella storia per costruire il futuro a partire dal caffè. Ferran Adrià coinvolge Lavazza nella creazione di due volumi in cui viene riconosciuta al caffè una centralità culturale e storica, evidenziandone le intriganti complessità in tutte le sue forme ed espressioni.

In “Coffee Sapiens”, pubblicato nel 2018, l’universo espanso del caffè si fa protagonista e diventa luogo di conoscenza e di confronto in un volume che non tratta il caffè esclusivamente come prodotto ma prende in considerazione anche l’ecosistema in cui nasce e si elabora, dalla produzione all’arrivo al consumatore. Storia, consumo, produzione, varietà, ma anche industria e imprenditorialità, i contenuti di Coffee Sapiens che grazie alla sua visione a 360 gradi, ne analizza tutti gli ambiti e illustra le nozioni necessarie per carpire il mondo del caffè in una maniera al tempo stesso interconnessa ma ordinata.

“Italian Breakfast”, pubblicato nel 2021, descrive l’evoluzione della colazione, le tipiche preparazioni della colazione e il loro impatto sulla società nel corso del tempo ed esplora l’importanza della colazione come momento salutare e contemporaneo, offrendo una prospettiva che abbraccia diverse tipologie di prime colazioni.
Lavazza contribuisce a questi volumi, condividendo il sapere, ormai oltre trentennale, sviluppato attraverso le attività del Training Center, e diventa un attivo promotore e divulgatore di questa conoscenza.

La condivisione

La relazione di Lavazza con Ferran Adrià è stata un abilitatore di pensieri innovativi intorno al caffè e ai suoi utilizzi nell’alta gastronomia. Una relazione che si è avviata sul terreno della ricerca con il coinvolgimento del Training Center per poi diventare studio e diffusione del sapere ed evolvendo fino alla sua forma più contemporanea, quella consulenziale, che ha condotto all’apertura e al concetto stesso del ristorante Condividere all’interno del headquarter torinese, la Nuvola Lavazza.

Condividere apre nel 2018, ma il concept, la visione, la scelta di quello che sarebbe stato ha radici molto più profonde, praticamente viaggia in parallelo all’idea stessa di Nuvola, quando emerge il desiderio di dare forma e pensiero all’innovazione del gusto e della qualità con un proprio progetto.

Ed è qui che Ferran Adrià, insieme a Bob Noto, che gli fece conoscere la famiglia Lavazza, gioca un nuovo ruolo nella collaborazione con l’azienda, è lui infatti a suggerire il nome di Federico Zanasi che all’epoca lavorava come chef a Cervinia.

Federico Zanasi, affiancato da Ferran Adrià per due anni, prende la guida del Condividere e con la sua firma ha saputo dar vita ad un ristorante rappresentativo di una visione contemporanea dell’alta gastronomia, rimanendo giocoso e informale e guadagnando la stella Michelin nel 2019.

L’importante collaborazione tra Lavazza e Ferran Adrià ha generato cambiamenti notevoli nel modo in cui il caffè viene percepito e utilizzato sia nel settore gastronomico che nell’esperienza quotidiana delle persone, aprendo la strada a numerose innovazioni, sempre nel nome di un’esperienza unica di gusto e piacere.

La scheda sintetica del Gruppo Lavazza

Lavazza, fondata a Torino nel 1895, è un’azienda italiana produttrice di caffè di proprietà dell’omonima famiglia da quattro generazioni. Il Gruppo è oggi tra i principali protagonisti nello scenario globale del caffè, con un fatturato di oltre 3 miliardi di euro e un portfolio di marchi leader nei mercati di riferimento come Lavazza, Carte Noire, Merrild e Kicking Horse. È attivo in tutti i segmenti di business, presente in 140 mercati, con 8 stabilimenti produttivi in 5 Paesi.

La presenza globale è frutto di un percorso di crescita che dura da oltre 125 anni e gli oltre 30 miliardi di tazzine di caffè Lavazza prodotti all’anno sono oggi la testimonianza di una grande storia di successo, per continuare a offrire il miglior caffè possibile in qualsiasi forma, curando ogni aspetto della filiera, dalla selezione della materia prima al prodotto in tazza.

Il Gruppo Lavazza ha rivoluzionato la cultura del caffè grazie ai continui investimenti in Ricerca e Sviluppo: dall’intuizione che ha segnato il primo successo dell’impresa – la miscela di caffè – allo sviluppo di soluzioni innovative per i packaging; dal primo espresso bevuto nello Spazio alle decine di brevetti industriali sviluppati.

Un’attitudine a precorrere i tempi che si riflette anche nell’attenzione rivolta al tema della sostenibilità – economica, sociale e ambientale – considerata da sempre un riferimento per indirizzare la strategia aziendale. “Awakening a better world every morning” è il purpose del Gruppo Lavazza, che ha l’obiettivo di creare valore sostenibile per gli azionisti, i collaboratori, i consumatori e le comunità in cui opera, unendo la competitività alla responsabilità sociale e ambientale.

Espresso italiano champion: Valentina Zauli vince la tappa romagnola presso Mokador

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Valentina Zauli (immagine concessa)

BRESCIA – Una nuova finalista per l’Espresso italiano champion, il campionato internazionale che vede sfidarsi i migliori baristi in prove di qualità e abilità in programma a Como dal 18 al 19 giugno. Si tratta di Valentina Zauli che si è aggiudicata la tappa intermedia organizzata lo scorso 29 maggio a Faenza (Ravenna) presso la torrefazione Mokador.

Valentina Zauli accede alle fasi finali dell’Espresso italiano champion

La vincitrice, Valentina Zauli, classe 1985, nasce a Faenza e dopo aver conseguito il diploma all’Istituto d’Arte comprende che il bancone del bar con le sue molteplici sfumature creative è il luogo che vuole abitare.

Può vantare un’esperienza pluridecennale nel settore che l’ha resa una motivata e performante professionista. A oggi Valentina e la sua competenza unita alla sua invidiabile accoglienza potete trovarle presso Casa Caffè Mokador di Faenza.

“Ci fa molto piacere – racconta Marco Cini, che in qualità di Responsabile della Mokador Experience Academy, ha organizzato e diretto la gara – che le concorrenti che hanno partecipato con grande passione abbiamo sentito questo momento come un’occasione di accrescere la loro professionalità. E’ questo per noi il miglior risultato della giornata”.

L’Espresso Italiano Champion da diversi anni è la gara per i baristi che desiderano mettersi alla prova con i simboli della caffetteria italiana: espresso e cappuccino. Negli anni ha coinvolto centinaia di professionisti da una decina di paesi, sia quelli con una lunga tradizione nel caffè sia i cosiddetti nuovi mercati.

La gara è aperta a tutti e si svolge con un meccanismo di selezione itinerante in giro per l’Italia e con due tappe in Asia, una in Corea e una in Giappone, per arrivare alle semifinali e alle finali nazionali e internazionali.

La fase finale dell’Espresso italiano champion è in programma dal 18 al 19 giugno 2024 a Como presso la sede di Caffè Milani di Lipomo.

La scheda sintetica dell’Istituto espresso italiano

L’Istituto espresso italiano (Iei), di cui fanno parte torrefattori, costruttori di macchine per caffè e macinadosatori e altre aziende della filiera, tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità. Oggi conta 36 aziende aderenti con un fatturato aggregato di circa 700 milioni di euro. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Sardegna: boom di locali, Nuoro è la provincia con più concentrazione di bar e discoteche: oltre 320 ogni 10mila abitanti

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Primato nazionale per incremento delle attività per Nuoro che è la provincia italiana con la più alta concentrazione di banconi e discoteche: oltre 320 ogni 10 mila abitanti. Ma il fenomeno che vede un aumento dei locali interessa tutta la Sardegna. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sull’Unione Sarda.

L’aumento degli esercizi commerciali in Sardegna

CAGLIARI – In Sardegna si registra un boom del business della ristorazione, con un aumento storico di attività per l’Isola, tanto da valere anche il primato nazionale nel 2023 per incremento percentuale.

Nuoro è la provincia italiana con la più alta concentrazione di bar e discoteche in Italia (oltre 320 ogni 10mila abitanti) mentre Cagliari si piazza sul gradino più basso del podio (294,5).

A fine 2023 gli esercizi commerciali nel settore (compresi gli ambulanti) erano 7.564. Oltre 200 in più rispetto all’anno precedente con un incremento del 2,7%, di gran lunga superiore all’1,8% registrato su base nazionale.

Ma la moda di aprire ristoranti e pizzerie da alcuni è considerata eccessiva e spesso non supportata da un’adeguata preparazione.

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Coca-Cola Hbc Italia con Casilli Enterprise per la fornitura di mezzi alimentati a biocarburante

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Il logo della Coca-Cola

Il gruppo Coca-Cola Hbc Italia ha stretto una partnership con l’azienda campana Casilli Enterprise per la fornitura di mezzi di nuova generazione alimentati a biocarburante che copriranno oltre 1,2 milioni di chilometri all’anno. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Sibilla Di Palma pubblicato su La Repubblica.

Coca-Cola Hbc Italia investe sui biocarburanti

MILANO – L’industria dei trasporti promette di farsi nei prossimi anni sempre più sostenibile. E un aiuto in questo senso è atteso anche dai biocarburanti (combustibili ottenuti dalla lavorazione di materie prime di origine animale o vegetale), il cui mercato, secondo un rapporto di ResearchAndMarkets.com, dovrebbe crescere nei prossimi anni a ritmi sostenuti, fino a raggiungere i 216 miliardi di dollari entro il 2028.

In questo contesto si inserisce la partnership siglata da Coca-Cola Hbc Italia e Casilli Enterprise, azienda campana attiva nel settore trasporti e logistica, per la fornitura di mezzi di nuova generazione alimentati con carburanti a ridotto impatto ambientale (Hvo – Hydrotreated Vegetable Oil e BioLng).

Questi ultimi sono dei biocarburanti prodotti da materie prime rinnovabili, come olii alimentari esausti, grassi animali e scarti di lavorazione di materie prime vegetali, utilizzati principalmente per alimentare mezzi pesanti, come camion e autobus, per la loro capacità di ridurre le emissioni di CO2 nei trasporti a lungo raggio.

Ai veicoli alimentati completamente da Hvo e BioLNG già a disposizione dell’azienda campana, si aggiungeranno ulteriori 65 mezzi di nuova generazione, frutto di un investimento di Casilli Enterprise.

“La collaborazione con i nostri partner è uno dei pilastri strategici fondamentali del programma internazionale Net Zero By 40, con cui nel 2021 gruppo Coca-Cola Hbc si è impegnato a raggiungere le zero emissioni nette lungo l’intera catena del valore entro il 2040”, sottolinea Antonino Leonello, logistic manager di Coca-Cola Hbc Italia, a La Repubblica. “Il gruppo Casilli rappresenta per noi un fornitore storico, con cui da anni lavoriamo per la decarbonizzazione della nostra supply chain”.

“Il rapporto di lunga data con Coca-Cola Hbc Italia è caratterizzato da una profonda affinità di valori”, osserva Francesco Casilli, ceo di Casilli Enterprise, come riportato da La Repubblica. “Condividiamo una solida visione comune in tema di decarbonizzazione, innovazione tecnologica e responsabilità ambientale, principi che ci guidano nel nostro intento di fornire soluzioni avanzate per il trasporto e la logistica, che rispettano l’ambiente e soddisfano le esigenze dei nostri preziosi partner commerciali”.

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Fipe rinnova l’impegno alla sensibilizzazione per la violenza di genere, Picca Bianchi: “Formati oltre 20mila esercizi in 33 città: l’obiettivo è coinvolgere più imprese”

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L'impegno di Fipe per la sensibilizzazione contro la violenza di genere (immagine concessa)

ROMA –  La presidente donne imprenditrici Fipe Valentina Picca Bianchi ha commentato la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM 11.04.2024 che rinnova la veste grafica e il contenuto del cartello recante il numero verde di pubblica utilità (“1522”) per il sostegno alle vittime di violenza e di stalking che anche i pubblici esercizi devono esporre in posizione adeguatamente visibile.

Fipe a sostegno delle vittime della violenza di genere

Valentina Picca Bianchi: “Ogni giorno, insieme a Fipe-Confcommercio, ci impegniamo affinché il maggior numero di pubblici esercizi aderisca a #sicurezzaVera, un progetto che mira a trasformare i locali, i bar, le pizzerie e i ristoranti del Paese, da nord a sud, in presidi di sicurezza e legalità in cui sia il personale femminile sia le clienti si sentano al sicuro durante una serata tra amici e sul posto di lavoro”.

Inoltre: “Dal 2021, anno in cui il progetto è nato, abbiamo formato il personale di oltre 20mila pubblici esercizi in 33 città”.

C’è di più: “Grazie alla sinergia con la Polizia di Stato e con il Governo per il continuo sviluppo delle attività di comunicazione e di sensibilizzazione, confidiamo di coinvolgere sempre più imprese e lavoratrici affinché il contrasto alla violenza di genere sia parte di in una vera e propria azione di sistema: quando si parla di temi così importanti per la nostra comunità, fare rete è la priorità assoluta”.

Lo storico locale Giubbe Rosse a Firenze riapre a metà giugno

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L'insegna del caffè Le Giubbe Rosse

Giubbe Rosse, lo storico locale di piazza della Repubblica a Firenze, riprenderà la sua attività a cinque anni dal fallimento. L’apertura ufficiale del locale è prevista per la metà di giugno. L’organo del ministero della cultura ha chiesto di tutelare gli arredi interni ed esterni, e perfino gli utensili. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Olga Mugnaini per La Nazione.

La riapertura del locale Giubbe Rosse

FIRENZE – Giunge al traguardo la travagliata vicenda delle Giubbe Rosse. Lo storico locale di piazza della Repubblica, celebre per il suo passato di caffè letterario e di quartier generale dei Futuristi nei primi decenni del Novecento, ha concluso il progetto di recupero. Il 4 giugno saranno presentati i riallestimenti delle sale e a metà del mese è fissata l’apertura ufficiale del locale.

La vicenda risale ormai a cinque anni fa, quando le Giubbe Rosse furono acquistate dopo il fallimento, e tre aste andate a vuoto, dal marchio fiorentino del gruppo Scudieri, a cui passarono anche i 26 dipendenti rimasti senza lavoro.

Nel mezzo anche un’inchiesta per autoriciclaggio che ha coinvolto uno dei soci della Scudieri, il magnate del Kazakistan Igor Bidilo (rinviato a giudizio lo scorso 9 aprile).

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Nespresso e Banco Alimentare per il progetto di riciclo delle capsule Da chicco a chicco in Emilia Romagna

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nespresso Eric Favre capsule
Logo Nespresso

Nespresso e Banco Alimentare dell’Emilia Romagna portano il progetto sostenibile Da chicco a chicco nella regione in occasione della Giornata mondiale per l’ambiente il 5 giugno. L’iniziativa prevede l’impegno per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste e trasformarle in una nuova risorsa. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale adnkronos.

Nespresso e Banco Alimentare insieme per l’iniziativa Da chicco a chicco

BOLOGNA – Da un chicco di caffè a un chicco di riso per chi ne ha più bisogno, grazie al recupero delle materie prime che compongono le capsule. In occasione della Giornata mondiale per l’ambiente 2024 (5 giugno) Nespresso e Banco Alimentare dell’Emilia Romagna portano insieme il progetto ‘Da Chicco a Chicco’ nella regione, la quinta dopo Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia, proseguendo nell’impegno per il recupero e riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste che si trasformano in una nuova risorsa per il territorio e le comunità locali.

Una collaborazione che permetterà di raggiungere 200 organizzazioni benefiche che assistono circa 22mila persone in difficoltà in tutta la regione attraverso un gesto semplice, come riciclare le capsule usate.

Da chicco a chicco nasce nel 2011 da un accordo siglato con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio Italiano Compostatori) ed è il progetto di economia circolare con cui Nespresso dona una seconda vita alle capsule esauste attraverso il riciclo dell’alluminio e del caffè.

Il progetto permette ai clienti, parte attiva dell’iniziativa, di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia.

In particolare, in Emilia-Romagna i cittadini di tutte le province hanno a disposizione oggi un totale di 37 punti di raccolta (tra Boutique e isole ecologiche) ove poter riportare le capsule dopo l’uso. Un dato cresciuto del 76% da gennaio 2023 nella regione e che consente sempre una maggior semplicità e capillarità di smaltimento, per un totale di oltre 200 punti di raccolta distribuiti in più di 100 città su tutto il territorio italiano.

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Germania: ecco la vending machine che rivende pacchi non reclamati

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La vending machine misteriosa (immagine presa da X: Michael (@bovineflu))

Nella stazione centrale ferroviaria di Friburgo, in Germania, è possibile trovare un distributore automatico rifornito di pacchi non ritirati dagli armadietti di consegna. Non ci sono indicazioni sui prodotti e ciò rende i clienti completamenti ignari sulla natura del loro acquisto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Morgana Sgariglia per Leggo.

Il distributore automatico in Germania che fornisce pacchi non ritirati

Un misterioso distributore automatico è apparso nella stazione centrale ferroviaria di Friburgo, in Germania, in una Twenty47 Marktplatz. Si tratta di una struttura aperta h24, piena interamente di distributori, che vendono di tutto. Un utente di X, Michael (@bovineflu), ha rivelato con una foto che la macchina è rifornita di pacchi non ritirati dagli armadietti di consegna. Questi sembrano sigillati senza alcuna indicazione, lasciando i clienti all’oscuro del loro acquisto.

Le persone hanno risposto subito al post: “Oh cavolo, è fantastico. Andrei in bancarotta per questa cosa in un batter d’occhio”. Un altro ha detto: “Questa è al 100% il mio tipo di slot machine”. Un terzo commentatore curioso ha chiesto: “Quanto?”, ma Michael ha ammesso di non aver controllato il prezzo.

Quando il post è arrivato su Reddit, gli utenti hanno espresso dubbi sulla segretezza dei pacchetti, suggerendo che il personale avrebbe potuto sbirciare all’interno. Facendo eco a questo sentimento, un utente ha detto: “Ognuno di quei pacchi è stato riregistrato. Non è possibile che qualche dipendente a caso inserisca delle cose lì dentro senza prima controllare se c’è roba buona”.

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