lunedì 24 Novembre 2025
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Lavazza diventa inclusivity supporter della Collezione Peggy Guggenheim

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IVS Lavazza Group logo convendum yak emilia coffee
Il logo di Lavazza Group

Il Museo Solomon R. Guggenheim a New York rinnova la partnership con il Gruppo Lavazza sostenendo l’iniziativa Learning Through Art, un programma educativo in cui artisti e insegnanti collaborano per sviluppare, facilitare e integrare progetti artistici nel curriculum scolastico.

Quest’anno il Gruppo Lavazza ha presentato in aggiunta IncluVisity, iniziativa che mette al centro le persone e l’esperienza nei percorsi museali, facendo convergere l’accessibilità verso proposte adatte a un pubblico più ampio. Leggiamo di seguito il comunicato dal sito Peggy Guggenheim Collection.

La partnership di Lavazza con Solomon R. Guggenheim

NEW YORK – La collaborazione tra il Gruppo Lavazza e la Fondazione Solomon R. Guggenheim ha radici profonde fondata su una condivisione di valori che le porta a collaborare dal 2014, quando, in occasione della retrospettiva Italian Futurism, 1909-1944: Reconstructing the Universe, Lavazza annuncia la partnership con il Museo Solomon R. Guggenheim di New York, del cui Comitato dei Garanti Francesca Lavazza è membro dal 2016.

Successivamente, nel 2017 inizia la collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim in qualità di Institutional Patron a sostegno di numerose mostre e iniziative di artisti italiani e internazionali.

La collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim continua con l’apertura di un nuovo capitolo che porta il Gruppo Lavazza a diventare nel 2024 inclusivity supporter e a sostenere i programmi di inclusione e accessibilità del museo. Una nuova tappa dell’evoluzione del percorso decennale di Lavazza di sostegno all’arte che traccia una rotta verso i principi di impegno e responsabilità e punta a espandere il ruolo sociale delle istituzioni culturali.

In questo contesto si inserisce la collaborazione lanciata con il Museo Solomon R. Guggenheim nel 2024, in cui il Gruppo Lavazza sostiene l’iniziativa Learning Through Art, un programma educativo in cui artisti e insegnanti collaborano per sviluppare, facilitare e integrare progetti artistici nel curriculum scolastico.

Nel 2024 il Gruppo Lavazza ha inoltre presentato IncluVisity, progetto partito l’anno precedente grazie alla collaborazione con musei e istituti culturali italiani e internazionali, tra cui proprio la Collezione Peggy Guggenheim, che mette al centro le persone e l’esperienza nei percorsi museali, facendo convergere l’accessibilità verso proposte adatte a un pubblico differenziato e più ampio, così da garantirne l’inclusività, attraverso l’impegno nella promozione della diversità, della parità e dell’accoglienza.

Per saperne di più basta cliccare qui.

San Marco, Segafredo Zanetti France, lancia il caffè Terra Mia

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segafredo zanetti
La miscela Terra Mia (immagine concessa)

ROUEN – San Marco, brand francese di Segafredo Zanetti che si ispira all’antica tradizione dei mastri torrefattori italiani, introduce Terra Mia, un caffè che contribuisce alla realizzazione di diversi programmi di riforestazione in Centro e Sud America. Noto per il suo impegno nella tutela ambientale, nel 2019 San Marco è stato uno dei pionieri nel mercato delle capsule compostabili di origine biologica e senza alluminio; inoltre, nel 2021 ha introdotto una gamma 100% biologica.

Il caffè Terra Mia di San Marco, brand francese di Segafredo Zanetti

Oggi il suo impegno continua attraverso l’ambiziosa partnership con Reforest’ Action, azienda certificata B Corp, la cui mission è preservare e ripristinare gli ecosistemi.

Sostenendo Reforest’Action, San Marco contribuisce alla rinascita delle foreste, rispondendo ai bisogni delle comunità locali attraverso la partecipazione a quattro diversi programmi di agroforestazione, preservazione degli ecosistemi e sostegno ai piccoli produttori locali attraverso la piantumazione di nuovi alberi in diverse aree in Brasile, Messico, Peru e Colombia.

San Marco Terra Mia rappresenta un’ulteriore azione di Massimo Zanetti Beverage Group per uno sviluppo etico e sostenibile.

Zicaffé digitalizza i processi con l’automazione aperta di Schneider Electric

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Zicaffé sceglie EcoStruxure Automation Expert, il sistema di automazione aperta proposto da Schneider Electric (immagine concessa)

MILANO – Zicaffé azienda che produce miscele di caffè per i veri cultori dell’espresso italiano, ha scelto EcoStruxure Automation Expert, il sistema di automazione aperta proposto da Schneider Electric, per innovare i suoi processi produttivi. Zicaffè opera nel settore dal 1929, anno in cui la passione di Vito Zichittella ha condotto alla fondazione di una piccola torrefazione a Marsala. La città siciliana ha fatto da cornice alla crescita dell’azienda sapientemente guidata dalla famiglia Zichittella, che ha saputo combinare la cultura artigiana alle tecnologie all’avanguardia, a beneficio di un sistema di qualità, sicurezza e trasparenza alimentare.

Le quattro generazioni succedutesi nella conduzione della torrefazione hanno combinato l’impulso imprenditoriale all’attenzione per l’innovazione e l’ambiente. In questa ricerca, Zicaffé ha scelto Schneider Electric per proseguire lungo il suo percorso.

Storia e tradizione abbracciano l’innovazione con EcoStruxure Automation Expert

Per migliorare l’intero ciclo di vita del processo produttivo e favorire la convergenza tra le tecnologie digitali e operative, necessaria a supportare nel prossimo futuro l’integrazione di applicazioni e soluzioni digitali evolute, Zicaffè ha scelto di rendere concreto il proprio percorso di automazione scegliendo EcoStruxure Automation Expert, il primo sistema di automazione industriale incentrato sul software basato sullo standard aperto IEC 61499.

Questa scelta innovativa ha consentito di accompagnare tutti i passi di una trasformazione iniziata dalla conversione digitale della pesatrice analogica, anello di partenza della catena di produzione, e proseguita poi con l’integrazione tra sistemi in campo e sistemi gestionali e informativi aziendali.

Digitalizzare per controllare, gestire e tracciare la produzione

Tradizionalmente, i dati di carico e scarico dei sacchi di caffè a crudo, rilevati con la pesatura prima dello stoccaggio in magazzino e con la pesatura prima dell’invio del caffè alla fase di tostatura, erano inseriti a mano.

Ciò comportava, inevitabilmente, la presenza di errori manuali, la perdita di dati, la mancanza di integrazione diretta al database di fabbrica e, non meno importante, un notevole consumo di carta. A queste si aggiungevano le difficoltà legate al tracciamento dei sacchi in arrivo e di quelli in invio alla torrefazione, con rischi di errore rispetto alle miscele di caffè.

La volontà di migliorare il sistema di pesatura per efficientare l’intero processo è stata la miccia del percorso di digitalizzazione di Zicaffé, che si è concretizzata nel progetto messo a punto dal system integrator Bit Control, partner di Schneider Electric.

Il progetto ha previsto l’installazione sulla pesatrice esistente di celle per la conversione dei dati in formato digitale. In questa forma i dati possono essere memorizzati nel database dell’impianto e restano disponibili per i successivi passaggi produttivi. Inoltre, la macchina è stata integrata nel sistema di monitoraggio e controllo tramite PLC; successivamente, è stata aggiunta la possibilità di registrare e stampare i dati in maniera diretta tramite la stampante presente nella torrefazione.

Oggi ciascun sacco che Zicaffé lavora è dotato di un sensore che usa tecnologia RFID, con cui è possibile garantire tracciamento e monitoraggio di ogni passaggio, fino alla spedizione. Ciò garantisce un maggior controllo rispetto al passato ed elimina il rischio di errore rispetto alle miscele di caffè.

“Il controllo della pesatura assicura vantaggi immediati, in quanto consente di individuare eventuali cali di torrefazione e/o aumenti di peso e verificare che l’operatore non prelevi il lotto sbagliato – pericoloso in termini di tracciabilità e contaminazione del caffè. A questi si aggiungono i benefici futuri, perché tale verifica aiuta il controllo della fattura a beneficio dell’ufficio acquisti, cui si consente di riportare il peso dei sacchi direttamente nel database con un risparmio di carta e tempo”, ha spiegato l’ingegnere Giuseppe Zichittella di Zicaffè. “Non solo, possiamo anche pensare a servizi digitali aggiuntivi come l’assistenza da remoto”.

L’automazione aperta

L’adozione di EcoStruxure Automation Expert in questi primi step del percorso ha garantito fin da subito la disponibilità di un’architettura di automazione in grado di integrare digitale e innovazione a tutti i livelli, non solo quindi nei processi produttivi, con la giusta flessibilità e apertura. Il sistema ha dimostrato di avere le carte in regola per essere l’abilitatore tecnologico di un percorso di digitalizzazione che è partito dal campo, con la conversione dei sistemi di pesatura, per coinvolgere progressivamente tutti i sistemi informativi aziendali.

Grazie alla separazione tra livello hardware e software e all’adozione di protocolli aperti, EcoStruxure Automation Expert fa da ‘amalgama’ tra tutti i componenti in campo e i sistemi, non solo quelli di produzione: dalla sensoristica di basso livello fino al sistema di Enterprise Resource Planning (ERP).

Inoltre, la digitalizzazione e connessione di parte della produzione e l’automatizzazione del processo è stata facilitata dalla possibilità di integrare efficacemente diverse soluzioni tecnologiche, più o meno vetuste, che possono dialogare tra loro e in futuro potranno farlo anche con altre implementazioni.

Ad esempio, pensando alle possibili integrazioni future, con EcoStruxure Automation Expert sarà possibile potenziare e integrare anche la catena di fornitura, il monitoraggio del rendimento produttivo e dati provenienti da sistemi diversi; ad esempio, per ottenere il dato relativo al consumo energetico per la produzione del singolo prodotto.

Infine, nel quadro del progetto, le tecnologie di Schneider Electric sono state adottate anche per garantire alla torrefazione una maggiore continuità della fornitura elettrica: attraverso l’installazione in ridondanza di due UPS industriali da 160 kW/ampere sono stati risolti i problemi di qualità dell’energia adoperata.

Un rapido ritorno sull’investimento e prospettive future per una collaborazione di successo

Il percorso è stato realizzato grazie alle risorse disponibili tramite il bando Industria 4.0 e il Bonus Mezzogiorno, che hanno consentito a Zicaffè un ritorno dell’investimento inferiore a un anno. Soprattutto, il successo è stato favorito dal dialogo e dalla comprensione costanti tra Schneider Electric, il system integrator e il cliente.

Nulla sarebbe stato possibile senza le competenze e la proattività di Zicaffè, che è stato l’interlocutore capace di illustrare chiaramente le proprie esigenze e farsi parte integrate del progetto, e dal canto sui il cliente ha sottolineato il valore delle competenze fornite da Schneider Electric.

“L’attività di consulenza è stata preziosa nell’intercettare e soddisfare le nostre esigenze e la serietà, l’affidabilità di Schneider Electric è risultata determinante nella nostra scelta – ha detto Zichittella – È per questo che siamo determinati a proseguire il percorso di automazione e stiamo pensando di estendere l’uso di EcoStruxure Automation Expert dall’area della movimentazione e della tostatura a quella del confezionamento”.

European Barista Cup: la nuova competizione a Berlino con il premio di 10mila euro

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European Barista Cup
Il logo della European Barista Cup

BERLINO – Dagli ideatori delle competizioni Coffee Masters e Roast Masters nasce il nuovo format European Barista Cup, la sfida europea del caffè che celebra la sinergia tra baristi, torrefattori e coltivatori. La European Barista Cup si terrà al COHO Expo di Berlino dal 13 al 14 novembre 2024. In due giorni verranno messi alla prova i baristi e la qualità del loro caffè.

L’obiettivo finale della sfida? Vincere tutti e quattro i titoli e un premio in denaro di 10.000 euro. I riconoscimenti sono:

  • Filtro dell’anno
  • Espresso dell’anno
  • Torrefattore dell’anno
  • Barista dell’anno

L’alloggio presso l’Hotel InterContinental di Berlino sarà fornito ai 12 concorrenti per tutta la durata della competizione e per la giornata di pratica, dal 12 al 14 novembre 2024.

Il primo giorno ci sarà un emozionante viaggio attraverso l’arte del caffè filtro. Sarà possibile assistere alla dimostrazione delle abilità dei baristi più talentuosi d’Europa in un formato rigoroso e avvincente, dal blind cupping alla presentazione finale del filtro al The Coffee & Hospitality Expo 2024 a Berlino.

Il secondo giorno sarà possibile assistere ai migliori baristi d’Europa competere per 3 titoli della European Barista Cup.

I primi 4 punteggi più alti del titolo Espresso e del titolo Torrefattore si affronteranno poi nelle semifinali, fino ad arrivare alla gran finale. Chi sarà incoronato barista europeo dell’anno?

Per saperne di più e partecipare alla competizione basta cliccare qui.

Como: il bar con la brioche a 4 euro avvia la polemica sui prezzi

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como lago
Il lago di Como (immagine: Pixabay)

Una classica colazione con cappuccino e brioche grande a Como può arrivare a costare anche 8 euro. In questo caso però non si parla di un normale cornetto ma della brioche siciliana da 4 euro che ha dato il via alle polemiche sui prezzi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Michela Vitale per Espansione Tv.

La polemica sui prezzi a Como

COMO – Il dibattito sui prezzi in città è più aperto che mai dopo il post sui social del consigliere regionale Sergio Gaddi. A Como per una colazione cappuccino e brioche grande tra piazza Cavour e piazza duomo può costare anche 8 euro.

Ed eccola la brioche siciliana che ha innescato le polemiche sui prezzi in città dopo il post sui social del consigliere regionale Sergio Gaddi. Non si parla del tradizionale cornetto, è bene precisarlo, ma di un prodotto diverso. Siamo a Como, a due passi da piazza Duomo e altrettanti dal lago. Di seguito il video YouTube del canale Espansione Tv.

In coda per un gelato e ai tavolini seduti ci sono quasi soltanto turisti, i comaschi forse non possono più permetterselo. La zona è di pregio si parla certamente dei luoghi più battuti dai turisti.

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Bari: chiude dopo due anni la pasticceria Dick Factory

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bari ferrarese
La piazza del Ferrarese a Bari (immagine: Wikimedia Commons)

La nota pasticceria Dick Factory della città di Bari ha chiuso dopo solo due anni di vita. Al posto dell’attività aprirà una mortadelleria, un locale in cui si possono gustare panini freddi e prelibatezze di origine pugliese. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Antonio Garofalo per L’Edicola.

La chiusura della pasticceria di Bari Dick Factory

BARI – Dopo soli due anni, la pasticceria hot di corso Vittorio Emanuele Dick Factory chiude, o meglio diventerà tutt’altra attività.

Evidentemente, dopo il boom iniziale dovuto ad un prodotto inedito e divertente (waffle a forma di pene e vagina), la novità ha stancato i baresi o proprio il proprietario del locale.

Si vocifera che al posto di Dick Factory nascerà una mortadelleria, nonché un luogo dove si potranno gustare panini freddi e altre prelibatezze pugliesi. Si tratterebbe di un rebranding, confermato anche dai profili social del locale che adesso risultano vuoti, senza alcuna foto.

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Croazia: i ristoratori chiedono l’abolizione della tassa sul caffè

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

L’associazione Voce degli imprenditori della Croazia (UGP) ha ufficialmente richiesto un incontro con i Ministri delle finanze e dell’economia al fine di proporre diverse riforme chiave che ritengono potranno alleggerire gli imprenditori, aumentare la loro competitività e facilitare il flusso d’affari.

In Croazia il caffè è soggetto a un’imposta speciale che – sommata all’iva – è pari a quasi il 35% a tazzina, mentre nella vicina Slovenia l’imposizione è quasi tre volte inferiore ed è pari al 9%.

Leggiamo di seguito parte dell’articolo tradotto e pubblicato sul portale d’informazione Sloboden Pecat.

L’abolizione sulla tazza del caffè in Croazia

ZAGABRIA – Secondo quanto riportato dal quotidiano croato Novi list, l’UGP ha formulato sette proposte per i primi 100 giorni del governo.

L’associazione chiede di aumentare la soglia di accesso al sistema dell’iva da 40.000 euro a 70.000 euro, con l’obiettivo di consentire principalmente ai micro e piccoli imprenditori di lavorare in modo competitivo, di adattarsi ai cambiamenti inflazionistici e di avere opportunità di crescita.

L’UGP stima che l’inflazione ufficiale dal 2007 ad oggi sia del 52%. Inoltre, è richiesta una riduzione dell’aliquota iva per il settore della ristorazione e dei servizi di parrucchieri e estetisti al 13% al fine di ridurre l’economia sommersa in questi settori e offrire prezzi più accessibili agli utenti finali.

Dal nuovo governo, l’UGP richiede anche una riduzione dell’iva per la produzione alimentare al 5%, che, secondo loro, avrà un impatto positivo sul tenore di vita dei cittadini e incoraggerà lo sviluppo dell’agricoltura nazionale.

Associazione museo del caffè di Trieste: conclusi i Cenacoli

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associazione museo caffè trieste
Il 7° incontro dei Cenacoli del caffè con Alberto Pallavicini (immagine concessa)

TRIESTE – Si sono concluse nelle scorse settimane – con l’ultima conferenza, su “Genetica e caffè”, tenuta dal professor Alberto Pallavicini docente di genetica all’ Università degli studi di Trieste – le manifestazioni del lungo ciclo 2023-2024 dei Cenacoli promossi dall’Associazione museo del caffè di Trieste, presieduta da Gianni Pistrini.

L’iniziativa, giunta alla sua settima edizione, si è sviluppata nell’arco di sette mesi, a partire dal novembre dello scorso anno, ed è stata dedicata stavolta al tema complessivo “Aria, terra, fuoco, acqua: caffè, un viaggio tra gli elementi”.

Il ciclo ha coinvolto relatori di alto livello scientifico e professionale che hanno raccolto, nelle ospitali sale dell’Hotel Savoia Excelsior di Riva del Mandracchio, l’interesse di un pubblico sempre attento e numeroso.

Si sono così via via susseguiti gli interventi dell’ingegnere Marino Petracco (su “Sento odore di caffè. Non solo naso: la chiave per apprezzare la nera bevanda, un viaggio tra i cinque sensi”), Matteo Carzedda (“Caffè, farfalle e comunità”), e ancora Marino Petracco (“Ma la Settima Musa beveva caffè?”), e poi dell’ingegnere Roberto Nocera, de La San Marco S.p.A. (su “Dominare l’energia del fuoco per servire la magnifica bevanda”), della professoressa Anna Gregorio Michelazzi (“Verso il mondo del caffè dallo spazio, fra ricerca e industria”), di Massimiliano Fabian, di Demus S.p.A. (su “Caffè decaffeinato: il piacere del gusto”) e infine, come detto, del professor Alberto Pallavicini (“Genetica e Caffè: dalla pianta al consumatore”).

Massimiliano Fabian a sinistra insieme allo staff Demus al 6° incontro dei Cenacoli (immagine concessa)

Tutte le conferenze si possono ancora vedere (o riguardare) sul portale web dell’Associazione qui o tramite il profilo Facebook aMDCTrieste.

Il presidente Gianni Pistrini, nel sottolineare “l’ampio consenso riscosso da questo VII ciclo dei Cenacoli del caffè”, ha voluto ringraziare tutto lo staff della aMDC, e in primis la coordinatrice dei Cenacoli Nicoletta Casagrande (che è anche responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) e gli organizzatori Giulio Rebetz e Piero Ambroset, esprimendo infine una viva riconoscenza agli sponsor, e in particolare alla Banca di credito cooperativo 360 FVG e alle Fondazioni Benefiche Casali, per il loro prezioso supporto.

Formulando un arrivederci al prossimo e ottavo Ciclo 2024-2025, con l’impegno di confermare il livello e il prestigio della bella iniziativa.

Con Caffè Cognetti lo specialty nel centro di Napoli attraverso il concept di Zero Healthy Bar

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Da sinistra, Davide Caffè cognetti, Emanuele Palmieri e Marina Senatore (foto concessa)
Da sinistra, Davide Cognetti, Emanuele Palmieri e Marina Senatore (foto concessa)

MILANO – Una nuova apertura sta per avvenire nel cuore di Napoli all’insegna dello specialty coffee. Il nome promette già bene: Zero Healthy Bar e Specialty Coffee nasce dalla collaborazione tra Caffè Cognetti e e il suo partner Emanuele Palmieri, che conta già tre punti vendita nella zona di Salerno e ha individuato il locale adatto a questo concept. La parte della caffetteria è stata assegnata al 100% a Caffè Cognetti, integrandola nella filosofia dell’healthy food.

La scelta dei caffè, il servizio, la formazione del personale, è interamente gestita dalla mano esperta di Davide Cognetti e del suo team.

Cognetti, partiamo allora dal punto più caldo: a Napoli come sta il caffè oggi?

“Napoli è sicuramente una piazza calda nella quale emergono sempre più prepotentemente due spiriti: quello più classico e tradizionale caratterizzato da caffè tostati scuri e miscele con una buona presenza di robusta, e quello innovativo (che definirei anche un po’ ribelle) di chi si impegna da tempo nella città nel proporre caffè di qualità.

È importante sottolineare che a Napoli si stanno facendo notare tantissimi professionisti di spicco e micro torrefattori che si distinguono per professionalità e capacità di comunicare.”

Lo specialty è un prodotto che si sta facendo spazio anche nella città della tazzulella?

“Lo specialty a Napoli così come in tante altre città sta sicuramente iniziando a farsi conoscere. Questo lo dobbiamo a tutti i professionisti quali trainer, roaster, baristi che ogni giorno utilizzano i loro canali per divulgare il verbo della “qualità”. Chiaramente ad oggi non saprei parlare di percentuali di vendita di specialty nei locali che lo propongono perché esistono mille variabili da considerare, ma comunque possiamo dire che i numeri sono decisamente in crescita.”

L’idea di colazione healthy (foto concessa)

Quindi veniamo al vostro nuovo progetto: che tipo di locale avete pensato, come lo avete realizzato e che ruolo ha lo specialty al suo interno?

“Il locale si chiamerà Zero Healty Bar & Specialty Coffee e tutto il concept di caffetteria sarà curato dal mio team di Caffè Cognetti Microtorrefazione. Emanuele Palmieri assieme alla sua famiglia ha investito da tempo nel settore ristorativo, aprendo già 3 punti vendita “Zero” a Salerno.

Napoli per noi è sempre stata una città che ci affascinava per la sua storia e tradizione legata al caffè e per il grande afflusso turistico. Per cui il locale sarà un vero e proprio fusion tra il concept di Zero che propone appunto “Healthy food” e la caffetteria specialty che racchiude tutto il nostro know-how nel settore.

Il locale si trova in Via Giuseppe Verdi 8 in una via pedonale esattamente dinanzi ad una delle entrate della Galleria Umberto I, a pochi metri dal Maschio Angioino e Via Toledo. Essendo stata rilevata un’attività già esistente, stimiamo circa 1 mese per l’apertura ufficiale.

La location è sempre alla base della nascita di un progetto poiché ti permette sin da subito di targetizzare la tua clientela potenziale. Noi ci troviamo in un punto strategico vicino ai principali luoghi di interesse turistico, in una zona ricchissima di uffici. Turisti ed impiegati d’ufficio assieme a professionisti del settore, curiosi e appassionati di gastronomia in genere saranno il nostro principale target per l’offerta di food e caffetteria.”

E data la prossimità, Starbucks come lo vedete come “vicino di casa”?

Starbucks rappresenta a livello globale un istituzione nel mondo caffè, quindi è importante che ci sia. Tuttavia noi vogliamo rappresentare qualcosa di innovativo e trasversale, un format moderno che affonda le radici nel Sud Italia e che ha come obiettivo quello di fare della sana cultura.”

Espresso: quanto costa ed è un problema ancora nonostante i rincari generali? E il filtro?

L’espresso di Caffè Cognetti (foto concessa)

“L’espresso di linea che sarà uno specialty coffee dal profilo sensoriale più morbido avrà note di cacao e frutta secca verrà venduto al banco al prezzo di € 1,50. Ovviamente ci saranno tanti altri caffè che avranno prezzi differenti.

All’interno di questo format serviremo una linea di caffè tostati dalla nostra micro torrefazione, ma cercheremo di essere inclusivi rispetto a tutti i roaster italiani, soprattutto quelli napoletani, per coinvolgendoli periodicamente nell’offrire le loro selezioni.

È importante dire che tratteremo solo ed esclusivamente specialty coffee, poiché vogliamo trasmettere un concetto di caffetteria puro e diretto.

Quindi avremo probabilmente un blend 100% arabica di Brasile e Guatemala selezionato da noi, e diversi specialty coffee tostati sempre light che ruoteranno periodicamente a seconda della stagionalità e del roaster che ospiteremo nel mese.

Per i metodi alternativi all’espresso invece avremo: aeropress; v60; cold brew e dal prossimo anno anche il ColdPresso che è la nostra versione del Nitro Coffee.
Chiaramente in apertura il cold brew sarà il metodo da utilizzare per accompagnare la stagione estiva.”

Una parentesi sulle attrezzature: che macchine per espresso avete scelto e perché? (anche i macinacaffè, quali e quanti)

“Per le attrezzature ci siamo affidati a Cimbali Group con il quale ho una collaborazione solida da anni sia nei nostrali locali sia nel campo della consulenza. Nello specifico utilizzeremo una Slayer Steam LP – 2 gruppi che utilizziamo già nella nostra roastery e nei nostri locali a Bari. Per i macinacaffe ci affideremo invece a Mahlkonig”.

Come avete gestito, se l’avete dovuta affrontare, la carenza di personale formato e non?

“Per il personale Emanuele aveva già una parte dello staff della sede a Salerno formata e pronta all’azione. Per cui al momento siamo solo alla ricerca di 2/3 baristi formati nell’ambito della latte art e della caffetteria: abbiamo già iniziato i colloqui e abbiamo notato tantissima voglia di partecipare ad un progetto che sicuramente farà parlare di sé.”

Qual è la sfida più grande che pensate di dover superare considerato il contesto in cui vi state inserendo?

“La sfida più grande è rappresentata senza dubbio dal consumatore medio, che si troverà davanti ad un format che propone una colazione alternativa e completamente diversa da ciò che ci si aspetta da un tradizionale bar. Punteremo tantissimo su bowl di frutta, Healty food, pancake, cibo proteico in genere per cui la battuta media sarà leggermente più alta.

La proposta nel nuovo concept (foto concessa)

Sul caffe cercheremo il più possibile di coinvolgere i consumatori raccontando il prodotto sia attraverso i canali digitali, sia con attività di divulgazione all’interno del locale stesso. In ogni caso la nostra esperienza nel settore dovrà guidarci in tutte le criticità che potranno presentarsi durante i primi mesi di apertura. Siamo consapevoli del compito difficile, ma ci siamo posti da anni un obiettivo: far crescere la cultura di caffè in tutto lo stivale. Ce la faremo!”.

Il caffè specialty è più popolare fra i consumatori tra i 25 e i 39 anni: il report

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caffè specialty
Il consumo del caffè specialty tra i più giovani (dati concessi)

NEW YORK – Il 45% degli adulti americani ha dichiarato di aver bevuto caffè specialty il giorno prima, in aumento dell’80% dal 2011 e superando per la prima volta il consumo di caffè tradizionale, sempre della giornata precedente (44%), secondo il rapporto della National Coffee Association (NCA) pubblicato il 12 giugno.

I dati sono stati registrati tenendo conto della demografia degli Stati Uniti, tuttavia i risultati possono valere anche per il Bel Paese.

Il consumo dello specialty tra i più giovani

La crescita del consumo dello specialty gioca un ruolo chiave nella popolarità record complessiva del caffè: ciò è stato ampliamente evidenziato dal rapporto completo della NCA “Spring 2024 National Coffee Data Trends” (NCDT), il quale ha mostrato che il 67% degli adulti americani ha bevuto un caffè il giorno precedente, un record degli ultimi due decenni.

Basandosi su un sondaggio rappresentativo a livello nazionale condotto da Dig Insights e pubblicato in collaborazione con la Specialty Coffee Association (SCA), il rapporto rivela inoltre che il 66% delle persone tra i 25 e i 39 anni ha bevuto caffè specialty nell’ultima settimana, più di qualsiasi altra fascia di età.

I dati hanno altresì evidenziato che i consumatori di specialty bevono più caffè rispetto alla controparte che preferisce la tazzina tradizionale, con una media di 2,8 tazze al giorno, rispetto a 1,8.

(dati concessi)

Il presidente e ceo del NCA Bill Murray ha commentato: “La popolarità e la crescita durature del caffè dimostrano che la bevanda preferita dagli americani mantiene il passo con il gusto dei consumatori per la tradizione così come soddisfa le esigenze e le preferenze che cambiano nel tempo. L’attenzione dei consumatori per lo specialty coincide anche con un crescente interesse per la salute e il benessere, un’altra area in cui il caffè offre benefici unici come dimostrato da decenni di prove scientifiche indipendenti, le quali mostrano che i bevitori di caffè vivono vite più lunghe, sane e felici”.

Peter Giuliano, direttore della ricerca della SCA, ha osservato: “Ogni azienda di caffè specialty può beneficiare di una buona qualità della ricerca di mercato, e l’NCDT è tra le migliori fonti per il sentiment dei consumatori nel settore del caffè. Siamo orgogliosi di contribuire a portare queste informazioni alla comunità del caffè specialty”.

Ulteriori risultati chiave della ricerca sul caffè specialty includono:

  • Il caffè definito speciale è più popolare tra i consumatori di caffè più giovani: le persone appartenenti alla fascia di età compresa tra 25 e 39 anni hanno bevuto di più nell’ultima settimana rispetto a qualsiasi altra (66%).
  • Il nord-est degli Stati Uniti detiene il più alto consumo di caffè specialty dell’ultima settimana (61%).
  • All’interno della categoria specialty, le bevande a base di espresso sono aumentate del 4% e le bevande non a base di espresso sono aumentate del 7% rispetto all’anno scorso.
  • Il ready-to-drink è ora il terzo metodo di preparazione più popolare tra i bevitori di caffè che hanno consumato uno specialty il giorno prima, in aumento di oltre l’83% dal 2023.

Il caffè specialty è definito come comprendente qualsiasi bevanda a base di espresso (latte, cappuccini e simili); bevande non a base di espresso come blend congelati, cold brew, nitro; e caffè tradizionale che i consumatori percepiscono come preparato con chicchi o macina di caffè di qualità premium.

Il rapporto di approfondimento sui consumatori di caffè specialty è disponibile qui.