lunedì 24 Novembre 2025
Home Blog Pagina 430

Bioplastiche, componenti delle capsule per caffè: concorrenza sleale e illegalità frenano l’industria

0
capsule caffè brumen esselunga riciclo politecnico compostabili austria pack-ital bioplastiche
Capsule di caffè (immagine: Pixabay)

Le bioplastiche rappresentano componenti importanti di alcune delle capsule per il caffè. Ma attorno alla bioplastiche si sta svolgendo una delicata vicenda come riportato nel 10° rapporto annuale di Assobioplastiche. Ne riferisce il portale d’informazione Prima Comunicazione Online di cui riportiamo l’articolo completo di seguito.

Il problema nell’industria delle bioplastiche in Italia

MILANO – Presentato il 10° rapporto annuale di Assobioplastiche. Nel 2023 in Italia, in base ai risultati dello studio effettuato da Plastic Consult, società indipendente che svolge studi e analisi di mercato nel settore delle materie plastiche, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili è rappresentata da 288 aziende – suddivise in produttori di chimica di base e intermedi (5), produttori e distributori di granuli (20), operatori di prima trasformazione (198), operatori di seconda trasformazione (65) – con 2.980 addetti dedicati, 120.900 tonnellate di manufatti compostabili prodotti e un fatturato complessivo di 828 milioni di euro.

Il numero di imprese ha registrato una crescita arrivando a 288 aziende (+6,3% rispetto al 2022). La regione con il maggior numero di imprese è la Lombardia, che vede la presenza di 44 aziende che occupano 197 addetti dedicati, seguita dal Veneto con 30 aziende e 300 addetti dedicati, e dall’Emilia Romagna che conta 24 aziende e 320 addetti dedicati. Il fatturato sviluppato dalla filiera è calato nel 2023 a circa 828 milioni di euro (-29,1% rispetto all’anno precedente): a pesare su questa flessione è stata la forte diminuzione dei listini (materie prime, semilavorati e prodotti finiti) che si è progressivamente concretizzata nel corso dell’anno passato.

Secondo lo studio Plastic Consult, il numero di addetti dedicati, ovvero le risorse che nelle aziende del comparto si occupano direttamente dei prodotti che entrano nella filiera delle plastiche compostabili, è sostanzialmente stabile: a livello storico l’evoluzione degli addetti è passata dalle 1.280 unità del 2012 a 2.980 nel 2023 (+133%).

Nel 2023 i volumi complessivi dei manufatti prodotti (sia finiti, sia semilavorati) hanno registrato per la prima volta una contrazione scendendo a 120.900 tonnellate (-5,5% rispetto al 2022): una situazione in linea con quanto avvenuto nel settore delle termoplastiche convenzionali vergini che sono calate del 6%.

Al risultato negativo, tuttavia, hanno contribuito in misura decisiva i cali del monouso e degli shopper. Facendo un focus sulle aziende del comparto di prima trasformazione (poco meno di 200 nel 2023) che lavorano (anche in quota minimale) plastiche compostabili, al 2022 esprimono un volume di affari complessivo di circa 7,6 miliardi di euro, dando occupazione diretta a oltre 15.000 addetti.

Tra i principali settori applicativi, nel 2023, le maggiori difficoltà sono state incontrate dal comparto monouso (calato di oltre il 20%), schiacciato tra la concorrenza sleale dello pseudo-riutilizzabile e dalle importazioni di manufatti compostabili dal Far East. Calo più contenuto per altre applicazioni (film alimentare, sacchetti per asporto merci e ultraleggeri). Positivo, invece, l’andamento per i prodotti legati alla raccolta dell’umido e i film per l’agricoltura.

A fronte della frenata registrata nel 2023 per l’industria delle bioplastiche in Italia, le previsioni per il 2024 volgono ad un cauto ottimismo. Per quanto riguarda le tendenze di mercato, è previsto un miglioramento prospettico dei consumi finali e della spesa delle famiglie favorito dal calo dell’inflazione a livello nazionale (+0,9% in aprile 2024 rispetto al +6,2% di aprile 2023) e dall’attesissimo taglio dei tassi di interesse BCE.

Occorre però arginare la competizione sleale da parte dei sacchetti illegali così come da parte delle stoviglie “pseudo-riutilizzabili” che hanno evidenti ricadute negative sull’attività produttiva nazionale. Gli effetti del nuovo Regolamento europeo imballaggi, che nella sua versione finale lascia ampio spazio per lo sviluppo del settore, saranno con tutta probabilità visibili soltanto nel medio termine. Le tendenze in atto nel 2024 indicano quindi una stabilità complessiva o, al meglio, solo un leggero recupero della produzione nazionale di manufatti compostabili.

“Dopo un decennio di crescita costante, la contrazione nel largo consumo, l’illegalità e la concorrenza sleale hanno frenato per la prima volta l’industria delle bioplastiche in Italia” ha sottolineato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.

Bianconi aggiunge: “La nostra Associazione da tempo ha denunciato il pericolo di questi aspetti distorsivi che stanno “azzoppando” la filiera italiana delle bioplastiche compostabili. Ribadiamo l’importanza degli strumenti messi in campo a tutela della legalità, come la piattaforma on-line realizzata da Assobioplastiche, con il supporto del Consorzio Biorepack (per saperne di più basta cliccare qui), per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile e delle frazioni similari”.

“Se vogliamo che questo settore riprenda a correre – ha concluso Bianconi – occorre imprimere un cambio di marcia, a partire dalla politica e dalle scelte che farà l’esecutivo nei prossimi mesi”.

Claudio Pica, presidente Fiepet: “I dehors possono esaltare le nostre piazze: necessario un regolamento stabile prima del Giubileo”

0
bar ristorazione ristoranti mazzucchelli sardegna pasqua personale milano dehors progetto napoli trento nero milano mastrocola groff fiepet contributi sardegna bergamo andalusia bolzano treviso roma rapporto thefork adecco bari benincasa dehors randstad fuori casa appe recensioni bergamasca cremonese niola malatesta caffetterie roma bergamo firenze toscana siena
Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Claudio Pica, il presidente di Fiepet Confesercenti, in un incontro con Business24tv, ha rivelato la sua analisi sulle aspettative per l’estate e soprattutto per l’ormai imminente Giubileo 2025 (evento che inizierà il 24 dicembre del 2024 e si concluderà il 14 dicembre del 2025) a Roma, passando per i dehors e concludendo con le eccellenze del gelato nella Capitale. Leggiamo di seguito parte dell’intervista di Maria Vincenza D’Egidio a Claudio Pica per Business24tv.

Veniamo al tema dehors, aumentati in modo esponenziale dal 2020, opportunità concessa nel mezzo dell’emergenza sanitaria Covid 19, ora serve una regolamentazione, in vista della scadenza della proroga delle deroghe. Fiepet è favorevole alla proposta di Legge del ministro Urso? Ci spiega in cosa consiste e su cosa puntate voi come associazione?

“La nostra proposta è creare delle nuove regole certe e effettive, soprattutto di lunga programmazione. E’ impensabile che ogni anno mettiamo mano al regolamento, le aziende e le imprese hanno bisogno di certezze. Bisogna trovare delle giuste regole per salvaguardare i beni culturali in tutta Italia, in particolar modo parliamo di Roma”.

Quale valore aggiunto possono dare i dehors al turismo, in particolare in una città come Roma?

“Il dehor può esaltare le nostre piazze, i nostri monumenti. Siamo contro ogni forma di abusivismo, molte aziende eccedono con i tavolini, proprio perché non ci sono regole certe e effettive. Ci auguriamo che prima del Giubileo possa vedere la luce un nuovo regolamento stabile, è il momento giusto.

Sì, quindi alla proposta Urso e all’intervento del ministro dei Beni Culturali. Anche gli arredi dei dehors sono importanti, Fiepet è contro l’occupazione di suolo pubblico con quei capannoni in plastica con marchi di pubblicità o altro, devono sparire dalle nostre città. E’ anche ovvio che ogni luogo, in particolare su Roma, ha bisogno di caratteristiche diverse e vanno assecondate”.

Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui

Campionati italiani SCA: Fiorenzato, Cimbali Group e DM Italia sono i partner ufficiali

0
campionati fiorenzato
Fiorenzato sponsor del campionati Barista, Brewers cup, Latte art, Coffee in good spirits e la tappa sud Cup Tasters (immagine concessa)

MILANO – Annunciate le aziende vincitrici del nuovo bando indetto da SCA Italy, la delegazione italiana della Speciality Coffee Association, la più autorevole associazione mondiale per la promozione dell’eccellenza nel mondo del caffè, per partecipare attivamente alle selezioni che decreteranno i finalisti per i nuovi campionati italiani.

Le aziende si sono offerte per supportare le selezioni delle varie categorie in gara, tra cui: Barista, Brewers cup, Coffee in good spirits, Latte art, Cup tasters e Roasting.

Per quanto riguarda le quattro discipline, ovvero Barista, Brewers Cup, Latte Art, Coffee in Good Spirits e la tappa sud Cup Tasters la vincitrice è Fiorenzato, che rinnova il supporto all’associazione, insieme ad Alpro, brand di Danone specializzato nell’offerta di bevande e prodotti a base vegetale.

Giulia Bagato, marketing manager di Fiorenzato e Matteo Don Giovanni, sales manager Italia, affermano: “La passione per il mondo del caffè e l’attenzione ai dettagli sono da sempre ciò che spinge noi, in Fiorenzato, verso la continua ricerca e sperimentazione per poter fornire e supportare i baristi con dei macinacaffè all’altezza delle loro aspettative. Siamo quindi lieti di annunciare che anche quest’anno saremo al fianco dei professionisti che decideranno di prendere parte alle competizioni di SCA Italy”.

Bagato e Don Giovanni continuano: “A riprova di quanto affermato precedentemente, per rafforzare il legame con questo mondo a noi caro, dopo esserci aggiudicati la sponsorizzazione dei Campionati Italiani Baristi, abbiamo deciso di affiancare i nostri talenti anche durante le tappe di selezione per le discipline: Baristi, Brewers, Latte art e Coffee in good spirits. Sarà nostro onore inoltre supportare le nostre eccellenze nella tappa di selezione Sud Italia per la disciplina Cup Tasters: non vediamo l’ora di osservare i nostri professionisti all’opera anche in questa competizione”.

C’è di più: “Non saremo soli in questo percorso, ma collaboreremo a stretto contatto con il nostro partner ALPRO per quanto riguarda entrambe le tappe nel Nord e Sud Italia. In occasione di quest’ultima, inoltre, saremo ospiti di AGRO.GE.PA.CIOK che sicuramente ci supporterà egregiamente nell’organizzazione dell’evento. Ringraziamo l’associazione SCA Italy per aver creduto in noi fino ad oggi e ci auguriamo di poter consolidare questo rapporto negli anni a venire per mantenere alto il livello ed il nome di questa competizione”.

Cup tasters Nord

Per la disciplina Cup tasters supporteranno le selezioni Cimbali Group, azienda italiana tra i principali produttori di macchine professionali per caffè espresso, insieme ad Autogrill, leader nella ristorazione per chi viaggia e parte di Avolta.

Cimbali Group sponsor Cup tasters (immagine concessa)

“Siamo davvero felici di poter essere ancora una volta al fianco di SCA Italy e sostenere quest’anno le gare di selezione di Cup Tasters in vista della finale che si svolgerà a Sigep 2025, come sempre un’opportunità unica per collaborare con i migliori professionisti della community”, ha commentato Andrea Clerici, Group Business Director di Cimbali Group. “Avere, inoltre, Autogrill come partner di questa nuova e prestigiosa esperienza ci permetterà di rafforzare ancora di più un legame storico proiettandoci già verso un futuro oltre i confini italiani.”

 “Siamo entusiasti di poter ospitare le gare di selezione del campionato italiano di Cup Tasters con un partner storico come Cimbali Group, nel segno della valorizzazione delle eccellenze del Made in Italy e della collaborazione tra aziende come chiave di crescita e successo”, ha commentato Luca D’Alba, General Manager Italy F&B Avolta. “La Cup Taster vuole valorizzare il caffè, da sempre simbolo della sosta in Autogrill per il viaggiatore. La nostra Factory Food Designers, centro d’eccellenza per la ricerca e lo sviluppo che pone grande attenzione a sostenibilità e innovazione, è il luogo perfetto per accogliere un evento che promuove proprio lo sviluppo e la sostenibilità del caffè.”

Roasting

Per le selezioni di Roasting, l’azienda al fianco di SCA Italy sarà DM Italia, punto di riferimento nella consulenza e distribuzione di attrezzature di alta gamma per il caffè, con Giesen produttrice di macchine per la tostatura del caffè.

DM Italia sponsor delle selezioni di Roasting (immagine concessa)

Alberto Cocci, fondatore di DM Italia: “DM Italia è felice di supportare anche per quest’anno l’organizzazione delle selezioni SCA per le finali del campionato Italiano Roasting 2025.

Cocci continua: “Le selezioni sono la palestra con cui i competitors iniziano a familiarizzare con le regole SCA per i campionati. Non solo, si tratta di un bellissimo evento che permette a partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia, e non solo, di mettersi alla prova con professionisti che hanno la loro stessa visione sul mondo del caffè”

Cocci conclude: “A nostro avviso la gara Roasting è la più completa tra tutte quelle del mondo SCA, in quanto oltre alla parte tecnica relativa alla conoscenza della tostatrice, richiede conoscenza del caffè crudo, grande sensibilità e senso di inventiva, per poter sfruttare al meglio le caratteristiche dei caffè che vengono proposti in gara”.

Le selezioni avranno luogo da luglio a dicembre 2024 e le iscrizioni saranno aperte a breve.

Le finali, invece, si svolgeranno nel 2025, sul palco di Sigep, e vedranno i concorrenti suddivisi per le 6 discipline che si sfideranno per portare a casa il titolo nazionale, il tutto davanti ad una giuria composta da giudici nazionali e internazionali, esperti degustatori.

La scheda sintetica di SCA Italy

SCA Italy, delegazione italiana dell’Associazione SCA (Speciality Coffee Association), rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai baristi e torrefattori, e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.

Wlags: il campionato latte art al Triestespresso Expo il 26 ottobre

0
wlags triestespresso expo
Il Wlags presente a Triestespresso Expo (immagine concessa)

TRIESTE – Il Wlags (World latte art grading battle championship) annuncia un’importante svolta per il 2024. Grazie a un’eccezionale collaborazione internazionale e a una risposta immediata ed entusiasta da parte delle nazioni partecipanti, Wlags ha deciso di celebrare  l’evento mondiale in Italia presso Triestespresso Expo. La nuova data del campionato è fissata per sabato 26 ottobre 2024.

Questo cambiamento nasce dal desiderio di garantire un’esperienza ancora più coinvolgente e accessibile per tutti i partecipanti. La fiera di Trieste ha risposto con entusiasmo alla alla proposta, offrendo immediatamente il suo supporto e confermando la data con la massima disponibilità tecnica e organizzativa.

Questa collaborazione promette di elevare ulteriormente il profilo del Wlags, rendendo il campionato un evento imperdibile nel panorama internazionale del latte art.

Triestespresso Expo, nota per la sua eccellenza nel settore del caffè, rappresenta la cornice ideale per campionato Wlags. La sua posizione strategica e le sue strutture all’avanguardia offriranno a partecipanti e spettatori un’esperienza straordinaria.

La nuova sede attrarrà un pubblico ancora più vasto e appassionato da tutto il mondo, rafforzando lo spirito di comunità e competizione che caratterizza il Wlags.

Le nazioni che hanno già confermato la loro partecipazione sono entusiaste di prendere parte a questa edizione rinnovata e arricchita del campionato. Wlags è fiduciosa che anche le altre nazioni, inizialmente incerte, accoglieranno con favore questa opportunità di partecipare a un evento così prestigioso.

E’ ora disponibile il nuovo portale per l’iscrizione dei campioni nazionali alla finalissima mondiale. Il portale fornisce tutte le informazioni necessarie e facilita la registrazione, garantendo un processo semplice e trasparente.

Tutti i vincitori delle varie Lags Battle Nazionali, sono invitati a registrarsi online cliccando qui.

Gruppo Froneri lancia i nuovi gusti per il gelato a stecco: dal mango indiano al caramello salato

0
gelati confezionati istituto inflazione gelato altroconsumo
Un gelato confezionato (immagine: Pixabay)

Il gelato con lo stecco cambia gusto e direzione per l’estate del 2024 adottando uno stile più esotico e ricercato. In questo modo arrivano sul mercato proposte innovative come il mix di gelato al cocco e una fresca variegatura di sorbetto al mango dell’India, ricoperto con cioccolato bianco e scaglie di frutta o ancora lo sciroppo d’acero canadese.

In Italia la scommessa sul gelato riguarda due stabilimenti del Gruppo Froneri, uno nel Lazio, a Ferentino nel Frusinate, dedicato alla produzione dei gelati di brand, e l’altro in Umbria a Terni, specializzato nella produzione delle private label. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’ansa.

I nuovi gusto del gelato con lo stecco

MILANO – I canoni del food moderno per reinterpretare il gelato con lo stecco. E così arrivano i mix con granella di mandorle caramellate salate e miele della Nuova Zelanda, con gelato alla vaniglia ricoperto di cioccolato al latte; oppure una combinazione di cremoso gelato al cocco e una fresca variegatura di sorbetto al mango dell’India, ricoperto con cioccolato bianco e scaglie di cocco o ancora lo sciroppo d’acero canadese, dal gusto leggermente caramellato, incontra un cremoso gelato alla pasta di arachidi, ricoperto con cioccolato al latte e pezzi di arachidi.

Ma anche noci pecan texane che si combinano al cioccolato bianco con caramello in una croccante copertura che racchiudo al suo interno un cremoso gelato alla vaniglia variegato con salsa al caramello dalle note maltate.

Il tutto con latte e panna italiani. Aziende italiane anche per il packaging e per le materie prime. La scommessa riguarda due stabilimenti produttivi in Italia del Gruppo Froneri, uno nel Lazio, a Ferentino nel Frusinate, dedicato alla produzione dei gelati di brand, e l’altro in Umbria a Terni, specializzato nella produzione delle private label.

“Con un 2023 che si è concluso con ottimi risultati, il 2024 – afferma l’ad di Froneri Italia, Luca Regano – inizia con una nuova avventura: Nuii. Per noi la sfida è quella di essere l’eccellenza indiscussa nel settore dei gelati e passare da secondi produttori al mondo a essere i primi”. Il fatturato di Froneri Italy ha registrato una crescita a doppia cifra, toccando quota 375 milioni (+15,7% rispetto al 2022), spingendo la crescita del settore retail, cresciuto del 7,9% rispetto all’anno precedente.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Alberto Polojac, la parola al nuovo coordinatore SCA Italy: “Specialty ancor più inclusivo”

0
Alberto Polojac
Alberto Polojac

MILANO – Un confronto diretto con il neo eletto coordinatore nazionale SCA Italy Alberto Polojac, che non è alla sua prima volta in questi panni – lo era diventato nel 2019, con una pandemia di mezzo da superare – e che certo in questo arco di tempo non ai vertici non ha mai smesso di lavorare per innalzare la cultura del caffè in Italia, attraverso le sue attività di Q Grader, formatore, torrefattore, esperto di verde e comunicatore.

Polojac al secondo giro di questo mandato, come mai innanzitutto ha deciso di rimettersi in gioco come coordinatore Sca Italy?

“La prima volta è stata più che altro virtuale. Per cui ho deciso di riprovarci perché c’erano delle cose che non sono riuscito a realizzare in quegli anni. Il mio principio guida si fonda sul creare delle connessioni, soprattutto laddove mancano.

Ad esempio un obiettivo è quello di mettere in contatto con la materia prima i consumatori e i professionisti che si vogliono avvicinare a questo mondo e abbracciare un discorso di filiera, ancora tutta da esplorare proprio a partire dalle radici e dalla pianta.

Su questa linea una delle idee che erano in programma per il mio precedente mandato e che poi per ovvie ragioni non è stato possibile concretizzare, era quella di portare in piantagione i membri SCA Italy e i potenziali nuovi soci. Fino ad oggi spesso, anche involontariamente, la gente si ritrova a sbattersi contro un muro di tecnicismi che il settore certo utilizza ma che a volte rappresentano più una barriera per chi non è un addetto ai lavori.

Il mio pensiero va ovviamente anche a chi è già all’interno dell’Associazione, come i baristi che non hanno molto tempo per viaggiare e che non hanno per questo motivo mai visto una pianta del caffè. È una cosa che abbiamo notato soprattutto leggendo le bio nelle competizioni barista: molti sfidanti hanno condiviso il sogno di andare alle origini.

E allora ho avuto un’intuizione per trovare un giusto compromesso tra le esigenze di chi deve stare dietro al bancone e la necessità di approfondire la materia prima: ormai abbiamo la fortuna di coltivare le piante di caffè in Sicilia e questo permetterebbe di organizzare dei viaggi non dall’altra parte del mondo, con costi e tempistiche più alla portata di tutti.”

E come attuerà questo piano di coinvolgimento?

“Ho già un piano di azione. Innanzitutto c’è l’intenzione di coinvolgere i competitor e i baristi, magari facendo loro adottare una pianta di caffè che potranno poi andare a curare nell’isola, osservandone l’evoluzione durante i mesi. Penso che sarà un’iniziativa apprezzata anche perché richiede meno tempo e risorse rispetto al recarsi in un altro Paese produttore lontano.

Avvicinerei poi anche il consumatore finale attraverso dei programmi dedicati o ad esperienze comuni che arricchiscono andando oltre il caffè: penso ad una sorta di ritiri spirituali in tutta Italia che abbiano un taglio più turistico dove si possa, oltre a vedere le piante, sperimentare degli eventi sensoriali che facciano recepire un prodotto in maniera più complessa, non come semplice bevanda.

Al di là di Trieste, ci sono delle città che ormai sono istituzioni: Napoli che ora sta emergendo, Firenze che rappresenta un Rinascimento del caffè, Milano e Roma che sono i centri più importanti per lo specialty.”

Polojac, cosa pensa dei collaboratori che faranno parte di questo chapter con lei alla guida?

E’ una squadra eterogenea che unisce generi differenti e generazioni distanti: io e Andrea Lattuada rappresentiamo un po’ la vecchia guardia, e con noi ci sono i più contemporanei che fanno bene al settore. Essere i pionieri ti fa vedere le cose in un certo modo mentre confrontarsi con i più giovani apre a nuove connessioni e visioni, per far sì che lo specialty sia meno lontano dalle persone.

È un mix anche di diverse figure professionali, ma siamo tutti trainer che è un aspetto fondamentale. Vorrei anche includere tutte quelle aziende che ancora sono convinte che lo specialty sia in contrapposizione all’espresso.

Lo specialty è al contrario inclusivo, comprende anche la tazzina e ci aggiunge soltanto altri metodi di estrazione che non possono essere sottovalutati, perché dobbiamo pensare di vendere il caffè a livello globale.

Avrò anche modo di coinvolgere più istituti alberghieri, intercettando quelli più ricettivi. Infine, dal punto di vista della comunicazione vorrei raggiungere i giornalisti che si occupano di food&beverage in generale, per allargare la nicchia di interlocutori magari proponendo dei momenti di incontro e ampliando il bacino di riferimento di SCA Italy.”

Un messaggio alla community che conta molto sul lavoro di associazione?

“Per raggiungere un pubblico più ampio ho bisogno del supporto di tutti, al di là di quello di chi mi ha eletto. Per me la priorità è trovarci coesi nella nostra eterogeneità, trovando i punti in comune per diffondere la cultura del caffè buono, che è qualcosa che si può apprezzare anche dal punto di vista organolettico.”

Alla Chocolate Academy di Milano, il cacao è usato al 100% nelle tante ricette del maître Enrico Rizzi

0
Il Napolitains in purezza @RenataVesely chocolate academy cioccolato cacao
Il Napolitains in purezza @RenataVesely

MILANO – Dentro la Chocolate Academy Milano, il tempio del cioccolato Barry Callebaut in via Morimondo 23, il lancio dell’innovativo prodotto realizzato con l’intero frutto del cacao, uscendo dall’usuale impiego delle sole fave essiccate ma includendo anche la polpa fresca del frutto: durante la White Cococa Night, la guida del maître chocolatier Enrico Rizzi ha accompagnato gli ospiti in un viaggio esplorativo attraverso la preparazione di macaron, gelèe, dragèe, praline, gelato e drink tutto a base cacao.

La polpa della cabossa (foto concessa)

Una serata interamente dedicata al frutto del cacao proposto da Cobesse Natural brand che realizza prodotti food e drink di nuova generazione a base del frutto del cacao usato al 100% – in precedenza ben il 70% del frutto veniva gettato via, ora non solo i semi, ma anche la buccia, la polpa diventano ingredienti nutrienti e puri al 100% -.

E tutto ciò non solo è buono e giusto per l’ambiente, ma ha anche un valore per il suo impatto economico e sociale dove tutto nasce, con il raggiungimento di risultati positivi per 1500 famiglie di agricoltori, con un 10% in più di reddito a famiglia.

Alla Chocolate Academy, un percorso sensoriale attraverso il futuro del cacao

Il giro inizia dal gelato Fior di cabossa, il letto dove il cacao e le dolci note del latte si sposano nei seguenti ingredienti:

Gli stecchi di gelato @RenataVesely

1 – Polpa del frutto di cacao (35%)
2 – Latte intero
3 – Panna fresca
4 – Zucchero
5 – Destrosio
6 – Latte scremato in polvere
7 – Sciroppo di glucosio
8 – Stabilizzanti (farina di semi di carrube, farina di semi di guar e fibre vegetali)
9 – Sale
10 – Cioccolato bianco per copertura (burro di cacao, zucchero, latte intero in polvere, burro anidro, vaniglia naturale, colorante alimentare rosso, giallo e blu, lecitina di soia).

Si prosegue in un’altra sala dove attendono i visitatori dei macaron bianchi che a prima vista sono quelli classici, ma che al loro interno conservano delle sorprese, a partire dal guscio, senza coloranti e così composto:

I macarons @RenataVesely

1- Zucchero a velo (zucchero e amido di mais 3%)
2- Farina di mandorle
3- Albume d’uovo
4- Acqua

E continuando con il ripieno con gli ingredienti innovativi:

1- Cioccolato bianco (burro di cacao, latte intero  in polvere, zucchero, lecitina di soia, estratto naturale di vaniglia)
2- Polpa di frutto del cacao
3- Burro.

L’assaggio poi va avanti con un impatto estetico molto interessante, dato da delle praline al cacao che sembrano quasi dei gioielli.

Le praline @RenataVesely

1- Polpa del frutto del cacao
2- Succo concentrato Cabosse Naturals
3- Zucchero
4- Cocoa Fruit couverture

Il Napolitains in purezza @RenataVesely chocolate academy cioccolato cacao
Il Napolitains in purezza @RenataVesely

E a chiusura di questo viaggio esperienziale, una degustazione in purezza nell’aula dedicata a questa funzione: un quadratino di Evocao, un cioccolato che si può definire al 100% perché anche la percentuale di solito legata allo zucchero è stata ricavata dalla mucillagine della stessa materia prima. Unico ingrediente, il Cocoa Fruit chocolate.

Terminato il giro nella Chocolate Academy, la parola all’ideatore di queste ricette, Enrico Rizzi: come nasce questo progetto con Barry Callebaut?

Enrico Rizzi alla Chocolate Academy @RenataVesely

“Tutto nasce innanzitutto dalla mia curiosità verso l’evoluzione in un prodotto innovativo non solo dal punto creativo, ma che vada più in profondità. Collaboro con Barry Callebaut già dal 2010, quando ho aperto la mia gelateria: per il mio cioccolato avevo scelto i loro monorigine.

Quando hanno pensato a questo nuovo prodotto mi hanno chiesto di collaborare per valorizzarlo e ho risposto subito: “perfetto, facciamolo conoscere in tutta la sua circolarità“. Un esempio di questa sua caratteristica è evidente anche nel packaging, anch’esso ricavato dalle bucce di cacao. Arricchiamo in questo modo i Paesi alle origini che fino ad oggi sono stati sfruttati.

Questo evento e le ricette sono state realizzati con questo spirito e dalla ricerca continua.”

Come ha studiato questo ingrediente nelle ricette?

“In effetti ha posto diverse difficoltà ed è stato necessario trovare il giusto equilibrio con la sua acidità. Inoltre essendo un liquido, risulta anche più complesso da dosare. Ma grazie alla collaborazione dei tecnici di Barry Callebaut siamo riusciti a mettere a punto delle ricette che possono essere presentate nel cioccolato in purezza, nelle praline, nel gelato.

Forse il prodotto più difficile è stato il macaron, ma anche la pralina ci ha impegnato parecchio: abbiamo risolto grazie alla tecnica del loro chef Alan Roncon, che ha perfezionato la ganache. Il liquido resta il nemico del cioccolato: si deve riuscire a unire i due ingredienti e le consistenze.

Il gelato invece è andato meglio: lo proponiamo già nel nostro store senza lattosio, come già tutti i gelati da noi, come sorbetto alla polvere di cacao, che volendo è ancora più estremo.

Più avanti inserirò anche il macaron e da settembre la pralina, quando caleranno di nuovo le temperature insieme alla tavoletta del cioccolato in purezza.”

I costi sono ora un punto dolente, soprattutto nell’ultimo periodo sul cacao: l’utilizzo di questo sottoprodotto è un ulteriore rincaro su voi produttori e sul consumatore finale?

“In realtà il problema dei rincari riguarda soprattutto le fave di cacao del Ghana e della Costa d’Avorio, che incidono su tutto il panorama perché rappresentano il 50% della produzione mondiale. Andando però verso altre origini, che sono anche migliori spesso, l’impatto del prezzo sarà inferiore.

Per quanto riguarda invece il recupero di questo scarto, rappresenta di fatto un costo in più perché è una materia prima che dobbiamo acquistare. Spero che a monte questo porti a un miglior margine per il contadino, anche se per noi e per il consumatore finale rappresenta spendere qualcosa in più.

Ma le persone sono sempre più curiose, più consapevoli e sono sensibili ad un discorso di filiera sul cacao che va tutelata. Son convinto che gli aumenti sul cioccolato verrà meglio compreso rispetto ad altri prodotti.”

Ultima domanda: c’è ancora una ricetta da realizzare ancora con questo ingrediente oltre a quelle che abbiamo provato alla Chocolate Academy?

“La cosa che mi manca ancora è la versione dura della gelé, in una caramella dura che secondo me offre una maggiore persistenza al palato. Secondo me è un formato che tornerà in voga, al di fuori del supermercato. Cerchiamo così di far emergere l’artigianalità.”

Informazioni sul gruppo Barry Callebaut (www.barry-callebaut.com):

Con un fatturato annuo di circa 8,5 miliardi di CHF (8,58 miliardi di EUR / 9,34 miliardi di USD) nell’anno fiscale 2022/23, il gruppo Barry Callebaut con sede a Zurigo è il principale produttore mondiale di cioccolato e prodotti a base di cacao di alta qualità, dall’approvvigionamento e dalla lavorazione del cacao alla produzione dei migliori cioccolati, inclusi ripieni, decorazioni e composti di cioccolato.

Il Gruppo gestisce quasi 65 stabilimenti di produzione in tutto il mondo e impiega una forza lavoro globale diversificata e dedicata di circa 13.000 persone.

Il Gruppo Barry Callebaut serve l’intera industria alimentare, dai produttori alimentari industriali agli utilizzatori artigianali e professionali di cioccolato, come cioccolatieri, pasticceri, panettieri, hotel, ristoranti o ristoratori.

Il Gruppo Barry Callebaut si impegna a rendere il cioccolato sostenibile entro il 2025 per contribuire a garantire le future forniture di cacao e migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori e supporta la Cocoa Horizons Foundation nel suo obiettivo di costruire un futuro sostenibile del cacao e del cioccolato.

Mercati del caffè: prezzi in assestamento, ma la situazione rimane tesa

0
mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Settimana di assestamento per i mercati del caffè, con New York quasi invariata sull’ottava precedente e Londra in parziale ribasso. Sull’andamento di entrambe le borse ha inciso il dollaro in ripresa e un mood meno incline al rischio nei mercati finanziari. Il contratto per scadenza settembre dell’Ice Robusta ha chiuso, venerdì 14 giugno, a 4.009 dollari, in ribasso di $84 rispetto a giovedì e $119 (-2,9%) al di sotto della chiusura di venerdì 7 giugno.

Si tratta del prezzo più basso per la scadenza principale dalla fine di maggio. Permane una situazione di mercato inverso sino alla scadenza più lontana (gennaio 2026).

Il contratto per scadenza settembre dell’Ice Arabica ha perso, nella seduta di venerdì, 185 punti terminando la settimana a 224,40 centesimi, appena 50 punti in meno rispetto al venerdì precedente.

Il minimo settimanale del contratto si è raggiunto mercoledì 12 giugno, con un intraday di 216,10 centesimi.

A questa forte spinta ribassista – indotta soprattutto dai dati Cecafé sull’export record del Brasile – ha fatto seguito però una controspinta rialzista nel prosieguo della giornata, che ha portato a una chiusura in positivo di 340 punti.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

IMF e le soluzioni Specialty al World of Coffee di Copenhagen dal 27 al 29/06

0
imf
Un particolare delle macchine IMF (immagine concessa)

OCCHIOBELLO (Rovigo) – Visto il successo delle scorse edizioni IMF si ripropone come punto di riferimento anche per il mondo Specialty, oltre che per il settore industriale, partecipando ancora una volta al principale evento di settore in Europa: il World of Coffee in programma dal 27 al 29 giugno al Bella Center Copenhagen, Danimarca.

Sono sempre di più le imprese, anche di piccole dimensioni, che internalizzano il processo di tostatura per rendersi autonome, visti i numerosi vantaggi in termini di qualità e controllo della produzione, che superano largamente gli investimenti iniziali necessari. IMF è particolarmente attenta alle esigenze non solo del comparto industriale, ma anche dei clienti più piccoli quali torrefazioni specialty e microtorrefazioni.

Anche il mondo Specialty riconosce sempre più le potenzialità di IMF, le cui macchine presentano un sofisticato sistema di controllo che consente di affinare e perfezionare il processo di tostatura incontrando ogni tipologia di esigenza, specialmente per quanto riguarda i caffè di qualità, maggiormente difficili da trattare.

Impianto Specialty installato da Tall Order Coffee Roasters in Irlanda (immagine concessa)

Caratterizzate da un particolare ciclo termodinamico che consente il recupero e il ricircolo di aria calda pulita, le torrefattrici IMF assicurano risparmio energetico, sensibilità nel trattamento della materia prima e affidabilità di produzione, ideali per le installazioni in contesti urbani dove le restrizioni sono più vincolanti.

Un software specifico integrato permette la gestione ed il controllo in continuo delle variabili di processo, quali temperature, volume dell’aria e velocità di rotazione del tamburo garantendo così la perfetta ripetibilità dei profili di tostatura durante i turni di lavoro.

Per incontrare i suoi specialisti, il team dell’azienda IMF sarà presente al World of Coffee di Copenhagen. IMF vi aspetta dal 27 al 29 giugno presso lo stand #CF-015.
Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

World of Coffee Copenhagen: ecco i campioni italiani che gareggeranno nei mondiali del caffè

0
copenhagen world of coffee
Il caffè alla turca (immagine concessa)

MILANO – Il mondo del caffè non si ferma mai e giugno è il mese dei campionati mondiali che avranno come sfondo la città di Copenhagen con il World of Coffee 2024. La fiera avrà luogo in uno dei quartieri più antichi della città, che si trasforma per l’occasione in un wonder moderno dal 27 al 29 giugno: l’evento ospiterà i mondiali di caffè e vedrà sfidarsi contendenti da tutto il mondo, già campioni nazionali nei loro paesi di provenienza, nelle diverse categoria in gara: Latte art, Coffee in good spirits, Ibrik e Roasting.

Per l’Italia ci saranno quattro campioni: Manuela Fensore per la Latte art, Andrea Villa per Coffee in good spirits, Emanuele Bernabei per Ibrik ed Emanuele Tomassi per la categoria Roasting, tutti proclamati vincitori durante i Campionati italiani organizzati a fine gennaio 2024 da Sca Italy, la delegazione italiana della Specialty Coffee Association che supporta la filiera del caffè e si impegna a promuovere i valori ambientali e culturali del settore e la qualità dello Specialty.

Tutti i campioni si stanno preparando per affrontare al meglio la gara e rappresentare così l’Italia nel mondo.

Quando la Latte Art non ha segreti: la storia di Manuela Fensore

 Originaria di Alessandria, Manuela Fensore nasce il 30 settembre 1990 e si avvicina al mondo del caffè quasi inconsapevolmente, catturata dalla maestria della Latte art.

Già campionessa mondiale di Latte Art nel 2019 e campionessa italiana per due volte, nel 2018 e oggi (2024), ha deciso di riscrivere la sua storia per un nuovo capitolo e rimettersi nuovamente in gioco, partecipando l’anno scorso alle selezioni italiane con cui ha vinto il titolo nazionale a Gennaio 2024 ai campionati organizzati da SCA Italy, con cui accede ai mondiali di Giugno.

Nel 2014 conosce Carmen Clemente e rimane impressionata dalla sua bravura e, affascinata da quest’arte, decide di volersi cimentare e catapultare nel mondo della latte art: nel 2018 arriva dodicesima ai mondiali, che poi vince l’anno successivo nel 2019 a Berlino.

Prima del 2014 Manuela lavorava già nei bar, ma senza la consapevolezza e la vera conoscenza che arrivano solo dopo l’incontro con Carmen: la formazione acquisisce così un ruolo preponderante e consegue altri corsi di SCA Italy tra il 2015 e il 2022 – Introduction to coffee, Sensory e Brewing. Oggi Manuela ha una scuola di formazione a Milano che si chiama World Latte Art & Coffee Center (latteart.it), viaggia spesso per fare formazione all’estero ad altre scuole o privati, e si allena tantissimo per affinare la sua gara.

Il metodo più antico con cui si prepara il caffè: l’Ibrik con Emanuele Bernabei

Di origini romane, precisamente Fiumicino, Emanuele entra nel mondo del caffè in Brasile mentre lavorava come informatico. Dopo aver fatto corsi disparati, da panificazione a pizzaiolo, si avvicina a dei corsi di caffetteria, degustazione e analisi sensoriale: è il 2013 e qui avviene la rivelazione, in un luogo dove la qualità delle materie prime, degli strumenti e della formazione del personale sono al primo posto.

Nel 2014 decide di lasciare il lavoro da informatico e rientrare in Italia, iniziando a lavorare da Caffè Italia. Nel frattempo continua a studiare con i corsi di SCA Italy, in tutti i moduli (Brewing, Roasting, Barista, Sensory e Green). Nel 2019, insieme a sua moglie, fonda Picapau, una micro torrefazione di caffè specialty in cui si occupano all’inizio della fornitura dei locali, poi si ampliano con l’e-commerce e una scuola di formazione con sede a Roma, grazie all’abilitazione presa con SCA Italy per i moduli di Roasting, Barista e Brewing.

A novembre 2023 c’è una doppia apertura: il negozio ad Ostia antica, la vera e propria bottega aperta al pubblico in cui avvicinare allo specialty e parlare di caffè e l’accordo di collaborazione la pasticceria Le Levain, una joint venture che unisce la pasticceria al caffè.

Emanuele ha partecipato a diversi campionati di SCA Italy negli anni, da Cup Tasting alla tostatura, e nel 2023 decide di partecipare alla competizione di Ibrik, termine che designa il pentolino composto da un piccolo bricco, un manico lungo e un beccuccio, conosciuto anche come caffè turco, quasi per gioco insieme ai suoi colleghi per conoscere meglio questo metodo di origini antiche: vince così il titolo di campione italiano. In questi mesi si è preparato al massimo per i mondiali, cercando il tipo di caffè più adatto, la sua tostatura, studiando la ricetta dei drink, pensando contemporaneamente al setup della gara, che consiste nella preparazione di due caffè tradizionali e due drink con il caffè effettuato in Ibrik in un lasso di tempo di 15 minuti.

Chi sono Andrea Villa e Emanuele Tomassi

 Il caffè incontra l’arte della mixology nella categoria Coffee in Good Spirits in cui viene premiato il mix più esplosivo tra il mondo del caffè e l’arte del bartending: a vincere è Andrea Villa, nato a Monza, che intraprende la carriera universitaria in scienze e tecnologie della comunicazione, ma nel frattempo si appassiona al mondo della miscelazione.

Dal 2018 Andrea lavora per creare i signature drink che lo hanno condotto ai campionati e si è distinto nel tempo partecipando alle gare: proprio in quell’anno arriva terzo al campionato italiano di Cup Tasters e nel 2020 vince il titolo nazionale per Coffee in Good spirits, titolo che vince nuovamente nel 2024. Oggi Andrea lavora come coffee trainer all’ Accademia italiana maestri del caffè.

La gara di Roasting, ovvero di tostatura, è tra le più complesse e delicate ed Emanuele Tomassi ha portato a casa il titolo italiano nel 2018 e poi nel 2024: la gara consiste nella classificazione del caffè verde, nella tostatura e nell’assaggio del caffè tostato. Originario di Roma ma trasferitosi in Danimarca nel 2009, Emanuele incontra Klaus Thomasen, world barista championship e co-fondatore di Coffee Collective, e da lì inizia la sua passione per i caffè specialty, l’esplorazione, lo studio e la sperimentazione che lo portano ad essere il primo tostatore italiano.

Emanuele porta e trasferisce così le sue conoscenze ad Aprilia, in provincia di Latina, e nel 2013 fonda Tomassi Specialty Coffee (tomassicoffee.com), dalla sua volontà di diffondere la cultura dello specialty coffee in una realtà ancora legata alla tradizione dell’espresso.

La scheda sintetica di SCA Italy

SCA Italy, delegazione italiana dell’ Associazione SCA (Speciality Coffee Association), rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai baristi e torrefattori, e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.