MILANO – Wush Wush è la nuova piattaforma digitale che unisce produttori, intermediari, torrefattori e cittadini per sostenere ed ampliare il consumo consapevole di caffè coltivato con sistemi di agroforestazione. Il sito mette al centro il caffè specialty coltivato con tecniche di agricoltura rigenerativa, stimolando interesse alle sfide che gli agricoltori si stanno assumendo a tutela dell’ambiente e invitando a ragionare sui temi del cibo, dell’agricoltura e della crisi climatica.
La piattaforma digitale Wush Wush
Il sito Wushwush.coffee racconta di produttori, importatori e torrefattori che hanno deciso di collaborare e fare rete per dare valore e maggior diffusione al caffè che riflette la propria qualità nella sua storia in un suolo rigenerato e in una biodiversità ritrovata.
Wushwush.coffee seleziona caffè in base alla loro unicità qualitativa e alla loro salubrità. Il sito offre inoltre a torrefattori e consumatori l’occasione di dare peso politico al proprio acquisto di caffè verde e tostato sostenendo lo sforzo dei produttori che hanno scelto di restituire un futuro al caffè di qualità e al Pianeta.
Wushwush.coffee è per ora un sito costruito su una struttura che, incrociando i dati, consente acquisti documentati e contatti immediati, sia da parte dei torrefattori che da parte dei consumatori.
I torrefattori e i caffè sono dotati di profilo e tasti per l’acquisto. Un sistema di raccolta dati condivisi e certificati da blockchain sarà disponibile su QRcode.
La partecipazione di tutti è completamente gratuita e i dati vengono gestiti nel rispetto della privacy, sul sito e sui canali social.
Imprescindibili partner di wushwush.coffee sono gli importatori che hanno scelto di investire e sostenere la relazione continuativa e collaborativa con i produttori che hanno accettato la sfida di produrre qualità nel rispetto dell’ambiente.
Il sito scommette sull’idea che ci si può opporre alla crisi climatica e ad un mercato in balia delle speculazioni solo coralmente, facendo rete con coerenza promuovendo l’acquisto come strumento del cambiamento.
SCOGLITTI (Ragusa) – A Scoglitti, il 15 settembre 2024 presso il centro turistico polivalente Medusa, si terrà il primo Beach Coffee Fest, un evento dedicato a curiosi, professionisti ed appassionati di caffè organizzato da Brazilcafè in collaborazione con Fabio Veronaed il suo campionato di macinatura.
Grazie infatti alla presenza degli sponsor del Master Coffee Grinder Championship nasce l’idea di portare in pubblico la cultura del caffè, fino a farla giungere nei luoghi più iconici della Sicilia: le spiagge.
Il ritorno del Master Coffee Grinder Championship al Beach Coffee Fest
Sarà una giornata ricca di eventi, tutti gratuiti, con degustazioni, formazione, giochi di spiaggia e dj set a cominciare dalle 10.30.
La presenza di Francesca Bieker con il suo speciale format GRIP sarà il principale punto di attrazione: in uno spazio dedicato ed attrezzato come le postazioni di gara con una macchina espresso multiboiler Dalla Corte Studio ed un grinder gravimetrico on demand Eureka Atom W75, con la collaborazione di Eleonora Pirovano, presidente di IWCA Italia (International Women’s Coffee Alliance) daranno vita a vari momenti di cultura sul caffè con una particolare attenzione al ruolo femminile in tutta la filiera.
In quest’area, al mattino, si terrà una masterclass riservata ai media e ai comunicatori, per offrire loro una visione aggiornata su un tema di grande attualità: l’espresso al bar.
Ci saranno poi stand curati direttamente da SCA Italy, la Specialty Coffee Association, con la presenza del trainer e giudice Alessio Vabres che porterà gli ospiti alla scoperta del caffè specialty in estrazioni filtro e terrà un focus sulla macinatura.
Invece, il campione italiano di latte art Giuseppe Fiorini curerà uno spazio dedicato alla latte art ed alla tecnica di preparazione di un cappuccino a regola d’arte.
Ma non solo la parte professionale, il caffè di qualità si degusta anche in moka, e Iuri Grandini seguirà uno stand dedicato a questa icona italiana, con un occhio attento anche all’attualità creando estrazioni particolari con la Pump-my-moka.
Infine, lo spazio della competizione, dove dalle 16.00 i baristi si sfideranno per preparare ai giudici presenti, tra i quali il giudice internazionale Luca Ventriglia in qualità di capo giuria, l’espresso perfetto realizzato con un caffè certificato IWCA di Brazilcafè per aggiudicarsi il titolo della tappa del primo Campionato di Macinatura. Iscrizioni ancora aperte sul sito qui.
Nel frattempo, in spiaggia, il team dei bagni Medusa intratterrà il pubblico con giochi ed attività a tema caffè, DJ set Time Machine con Luca Occhipinti ed un grande gioco aperitivo a squadre in tema.
Omaggi dagli sponsor per tutti, grazie ad Ipa Porcellane, IMS filtri, Pulycaff, Dalla Corte, Eureka, Brita Italia, DVG Coffee, Keber, Parallelo Lab, Metallurgica Motta, Bargiornale ed ovviamente Brazilcafè.
Il 9° gran premio della caffetteria italiana (immagine concessa)
ALBA (Cuneo) – Il prestigioso evento, organizzato dall’Accademia italiana maestri e sommelier del caffè (Aicaf), farà la sua tappa piemontese nella suggestiva città di Alba (Cuneo). La competizione, giunta alla sua nona edizione, rappresenta una celebrazione dell’arte e della passione per il caffè, coinvolgendo i migliori baristi d’Italia in una sfida che premia abilità tecniche, creatività e conoscenza delle materie prime.
Durante l’evento, i partecipanti saranno chiamati a confrontarsi su diverse tecniche di preparazione, dalla classica estrazione dell’espresso all’innovativa Latte art alla preparazione di un drink a base di caffè.
Una giuria qualificata valuterà le competenze dei concorrenti, premiando precisione, presentazione e gusto. Patron della tappa sara il Maestro del caffè Valter Griffone con una giuria specializzata e calibrata appositamente per l’evento.
Gran premio della caffetteria: un’occasione di crescita e visibilità per i baristi
La competizione rappresenta un’importante vetrina per i professionisti del settore, offrendo loro l’opportunità di farsi conoscere, migliorare le proprie abilità e creare connessioni con altri professionisti.
“Il Gran premio della caffetteria italiana è più di una gara – è un’occasione per diffondere la cultura del caffè e valorizzare il talento dei nostri baristi” afferma il Presidente dell’Aicaf.
Sponsor dell’evento
L’edizione di quest’anno vede la partecipazione di importanti Partner, che sostengono l’evento e contribuiscono alla promozione della cultura del caffè. Tra i principali sponsor troviamo:
L’evento è aperto a tutti e ad ingresso gratuito, con possibilità di iscriversi alla competizione cliccando qui.
Le prossime tappe saranno:
12 febbraio 2025 – Napoli (Saka Caffè)
09 maggio 2025 – Modena (Casa Toschi)
18 giugno 2025 – Milano (Anfim)
17-18 ottobre semifinali e finali (Host Milano)
Per maggiori informazioni sull’evento e sulla partecipazione alla competizione, contattare la segreteria dell’Aicaf all’indirizzo segreteria@aicaf.com o al numero (+39) 030.96.36.365.
PARMA – La Corsa dei camerieri ha avuto inizio a Parma l’8 settembre. Nella prima edizione dell’evento, i concorrenti hanno percorso due chilometri portando un vassoio con caffè, bicchiere d’acqua e brioche con l’obiettivo di arrivare al traguardo con il carico integro.
In totale hanno partecipato cinquanta camerieri, ma a trionfare sono stati Michele Soncini e Chiara Ponti.
La Corsa dei camerieri di Parma
L’evento della Corsa dei camerieri della città è stato inserito nell’ambito della Parma Mezza Maratona.
L’idea originale dietro la corsa dei camerieri è nata a Parigi. Nel quartiere del Marais si è tenuta dopo 13 anni di pausa il 24 marzo.
L’obiettivo era percorrere due chilometri di corsa con un vassoio in mano (ne abbiamo parlato qui).
Alessandro Mazzocco, ofi general manager (immagine concessa)
MILANO –Alessandro Mazzocco, general manager di ofi (Olam food ingredients), in questa intervista parla nel dettaglio dei cambiamenti in atto nel mercato mondiale del caffè verde, e dei suoi risvolti sul mercato italiano, concentrandosi sul ciclo rialzista dei prezzi e il divario tra Arabica e Robusta. Leggiamo di seguito le sue opinioni.
I cambiamenti in atto nel mercato mondiale del verde porteranno a una forte concentrazione o ci sarà ancora spazio per i competitor più piccoli o di nicchia?
“Probabilmente lasceranno uno spazio molto limitato, appunto di nicchia, mentre la concentrazione aumenterà visto quanto è complesso il trading del verde e che risorse richieda”.
La concentrazione porterà anche a una crescente integrazione verticale lungo la filiera?
“Penso ne sia una conseguenza inevitabile”.
Che impatto avrà l’Eudr sul mercato mondiale del caffè?
“Difficile definirlo per via delle complessità diverse da Paese a Paese. Viene da pensare che le realtà nazionali, nel mondo del caffè verde, avranno maggior difficolta ad adeguarsi alla normativa e che, anche in questo caso, le realtà più internazionali e strutturate godranno di maggior fiducia da parte dei compratori“.
E sull’industria italiana?
“Molto pesante, soprattutto per la piccola e media impresa se le autorità implementeranno con rigidità e capillarità i relativi controlli, obbligando le aziende a dedicare risorse specifiche a questo aspetto”.
Quanto si prevede che possa durare l’attuale ciclo rialzista dei prezzi?
“Mai come oggi, dopo tutti gli errori previsionali avvenuti, qualcuno può dirlo. E’ una tempesta perfetta quella che ha portato il mercato agli attuali livelli: meteo, logistica, politica, guerra.
Quando alcuni o tutti questi fattori cesseranno di essere condizionanti? Prendiamo il meteo: l’eccezionalità dei fenomeni è ormai ciclica. Si tratta di vedere dove e quando un certo fenomeno intaccherà una certa area di produzione, senza però escluderlo.
Oltre agli effetti immediatamente quantificabili abbiamo di recente imparato che esistono danni che si manifestano solo mesi dopo, come avvenuto per il raccolto corrente Brasiliano”.
Quali dinamiche di mercato potrebbero intervenire a modificarlo?
“Più che dinamiche di mercato quali un miglior potere di acquisto e un senso di maggior tranquillità da parte del consumatore, sono cambiamenti più banali: come un ciclo di raccolti non inficiati da fenomeni naturali, normalizzazione delle stagioni e ritorno alla pace”.
Quali cambiamenti strutturali sono auspicabili per portare un maggiore equilibrio nei mercati?
“La risposta è quella del punto precedente perché un mercato “tranquillo” non piace alla speculazione in quanto è troppo scontato”.
Quali sono le previsioni di Olam per quanto riguarda l’andamento dei futures nelle due borse di qui a fine anno?
“Che il deficit di Robusta, finché perdurante, terrà entrambe le borse e le loro strutture forti.
Solo risolvendo queste, sperando che non intervengano altri elementi negativi sulle produzioni di Arabica, potremmo vedere fondi e speculatori abbandonare la partita ed il mercato riposizionarsi su valori corretti“.
Quali sono le aspettative di Olam per quanto riguarda il saldo tra domanda e offerta, per Arabica e Robusta, in questa annata caffearia e nella prossima?
“Dopo i recenti tagli al raccolto del Brasile, sia Arabica, che Robusta, è venuto a mancare quel leggero surplus che avrebbe dovuto invertire il trend. Saranno cruciali le settimane prossime per evitare un nuovo danno, a livello iniziale, al raccolto 25/26 necessario a riequilibrare la domanda”.
Gli altissimi prezzi attuali dei Robusta spingeranno i torrefattori a usare più caffè Arabica?
“Il processo è immediatamente avvenuto in Brasile dove il mercato interno ha riaggiustato immediatamente le miscele modificate precedentemente fino al 90% Robusta – 10% Arabica.
Ora si stima che i Robusta siano intorno al 50%. Al di fuori del Brasile il processo è più complesso e molto più graduale.
Inoltre il divario tra Robusta e Arabica bassi si è assottigliato con la crescente domanda per i secondi ed i differenziali del conillon saliti violentemente negli ultimi 9 mesi”.
Chi è Alessandro Mazzocco
Alessandro Mazzocco, dopo aver lavorato per alcuni anni, nel settore dell’Automotive, entra nel mondo del caffè nel 2009. In ofi (all’epoca Olam) entra nel 2011 come Trader , nel 2016 diventa Senior Trader, dal 2021 è responsabile della sede italiana di ofi.
MILANO – Marco Caceffo gestisce due agriturismi, il Principe Amedeo e il Maria Vittoria vicino a Villafranca (Verona): questo secondo locale ha soltanto due anni e mezzo di vita e comprende la possibilità di alloggiare e di godere dello spazio ristorazione). In un luogo da 990 abitanti, arriva lo specialty.
Il Maria Vittoria: “Un agriturismo agri chic”
Così lo presenta lo stesso Marco Caceffo: “Abbiamo voluto andare oltre l’idea classica dell’agriturismo degli anni ’80, costruendo qualcosa di diverso. Da qui la scelta di materie prime di produzione propria con un tocco e un occhio in più di riguardo. Abbiamo 30 posti letto e 40 coperti e un menù ridotto stagionale.
L’esterno del Maria Vittoria (foto concessa)
Sul caffè vogliamo dare un’ulteriore spinta in avanti e per questo è iniziata la ricerca di collaborazioni con qualcuno che potesse trasformarlo secondo i nostri standard di sostenibilità e che fosse della nostra zona.
Per cui abbiamo contattato la torrefazione di Davide Cobelli che ci ha subito parlato ed educato sul caffè e sui concetti di provenienza, tracciabilità, sostenibilità che stanno dietro lo specialty. In Italia tutti questi aspetti sono piuttosto sconosciuti.”
Com’è andato il passaggio allo specialty al Maria Vittoria?
“Nei mesi successivi al cambio di miscela, i clienti si sono accorti della differenza. Ci siamo convertiti all’essere un agriturismo 100% specialty, che proponiamo già a chi fa il check in all’arrivo con una macchina a un gruppo La Marzocco.
Prima di provarla mi ero appoggiato alla formula del comodato d’uso, poi sono stato conquistato da questo marchio italiano che ha caratteristiche che tengono integro il valore del caffè, con doppia caldaia e consumi elettrici contenuti grazie alla tecnologia di comandi a distanza tramite telefono.
Ho capito che un investimento nelle attrezzature sarebbe stata una scelta premiante sul lungo termine. E per lo stesso motivo ho acquistato due macinacaffè della Ceado.”
A novembre 2023 comincia la trasformazione e la ricerca sul caffè
“Da neofita ho voluto informarmi sulla materia prima e la filiera. Abbiamo iniziato per ora con la Dolce Vita ma poi vorremmo passare al filtro per le colazioni: attualmente stiamo facendo delle prove con Davide Cobelli.
La Dolce Vita (foto concessa)
Questo avvicinamento al mondo del caffè è nato da una semplice domanda che ci siamo fatti a un certo punto dall’apertura: dove possiamo ancora migliorare? Pensando alla cucina e al ristorante non restava molto da fare: contavamo già su uno chef con un’esperienza stellata alle spalle, per cui mancava un lavoro più mirato sull’acqua e il caffè. Allora mi sono informato su cosa ci fosse dietro andando su internet.”
Il prezzo in una struttura come il Maria Vittoria è un problema?
“Il costo non è un grave problema: la variazione è stata leggera perché già prima di arrivare allo specialty, vendevamo l’espresso a un euro e 50, mentre ora siamo saliti a un euro e 70. Non ci sono state lamentele perché il servizio al ristorante consente di far passare tranquillamente un aumento di questo tipo, trattandosi di fine dining.” E in linea con il resto dell’offerta, era necessario un saluto, da fare il cliente in continuità con il resto del pasto.”
Dentro il Maria Vittoria (foto concessa)
“Il Maria Vittoria è curato sotto ogni aspetto: ora nelle camere introdurremo il pillow menù e a colazione la carta del caffè, nello spirito sempre di offrire qualcosa di differente. Per poterlo fare, la chiave è formarsi e tenersi aggiornati: per questo sia io che tutto il personale andiamo a scuola di Davide Cobelli.
Ciascun membro del team deve possedere le competenze necessarie anche solo a comprendere la materia prima e il funzionamento corretto della macchina.
In struttura lavorano 13 dipendenti fissi tra receptionist, le ragazze ai piani, gli addetti in cucina e in sala per le colazioni. Siamo riusciti a creare un team ben nutrito non soltanto per le condizioni contrattuali, ma offrendo formazione a carico del datore di lavoro, giornate di riposo, i weekend liberi a rotazione. “
Quindi è convinto della scelta che ha fatto per il suo agriturismo
“Sì. Abbiamo notato che le persone non solo si sono accorte della differenza in tazza, ma ne sono rimasti soddisfatti.
Il nostro caffè si beve senza zucchero, senza latte. C’è persino chi chiede delle spiegazioni dietro questo risultato e che ascolta volentieri il racconto della tazzina. Siamo un po’ l’unico baluardo dello specialty qui in zona e siamo ancora all’inizio.
Mi ricordo ancora quando nell’altro agriturismo Principe Amedeo, una struttura più tradizionale con 120 posti, ho conosciuto qualche tempo fa Irene Grigoli di Punk Chick Barista, che mi ha trasmesso tutta la sua passione per lo specialty: quelle è stata la mia prima vera epifania. Ora riusciamo a fare un chilo-un chilo e mezzo al giorno di specialty.”
E nel futuro del Maria Vittoria cosa vede?
“Sicuramente vorremo organizzare momenti di degustazione di caffè in pairing per spingere lo specialty.
In futuro, prenderemo in considerazione di introdurlo anche nell’altro agriturismo, che è più grande e tradizionale. Apportare modifiche al Principe Amedeo sarà più complesso e potrebbe essere difficile aumentare il prezzo anche solo di 20 centesimi, ma ci impegneremo al massimo nella comunicazione.”
MILANO – I numeri dell’Ico contribuiscono a far scendere i prezzi sui mercati a termine del caffè. È successo venerdì 6 settembre, dopo che i dati sull’export di luglio – diffusi nel report mensile dell’Organizzazione londinese – hanno evidenziato ulteriori incrementi in doppia cifra per i primi 10 mesi dell’anno. La circostanza ha contribuito, in misura significaiva, al brusco ribasso subito da entrambe le borse, con New York e Londra che hanno perso rispettivamente il 3,4% e il 2,9% chiudendo a 236 centesimi (dicembre) e 4770 dollari (novembre).
Intanto, la media mensile dell’indicatore composto Ico ha registrato, ad agosto, un ulteriore balzo in avanti dell’1% toccando un nuovo massimo di 238,92 centesimi.
Sostanzialmente invariata la media dell’indicatore dei robusta, che arretra di pochissimo rispetto al massimo nominale degli ultimi 47 anni, pari a 214,72 centesimi, raggiunto a luglio, attestandosi a 214,68 centesimi.
A rivalutarsi sono invece gli indicatori degli arabica, con colombiani dolci,altri dolci e brasiliani naturali, che crescono nell’ordine del 2,3%, 1,7% e 1%, rispettivamente a 263,76, 261,44 e 242,19 centesimi. Gli indicatori di New York e Londra sono in rialzo del 2,1% e 2,2%.
Ma le cifre più interessanti fornite dal rapporto dell’Ico, come già detto in apertura, sono quelle relative alle esportazioni
A luglio, l’exportmondiale di caffè in tutte le forme è stato pari infatti a 11,286 milioni di sacchi, in crescita del 12,2% rispetto allo stesso mese di un anno fa.
Variazioni positive per tutte le tipologie. Gli imbarchi di arabica crescono del 15,7%, a 7,025 milioni. Le esportazioni di colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali si incrementano nell’ordine del 16,2%, 6,3% e 23,1% rispettivamente a 1,129, 2,404 e 3,491 milioni di sacchi.
In crescita anche i volumi di robusta (+6,7%), che raggiungono i 4,261 milioni.
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Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè, fa il punto della situazione sul prezzo del caffè ai massimi storici. L’amministratore nota che la situazione attuale avrà come naturale conseguenza un rialzo del costo della tazzina al bar. Ma c’è un altro problema ed è quello del cambiamento climatico che renderà sempre più difficile la coltivazione del caffè. Il risultato? Milioni di contadini che si ritroveranno costretti ad emigrare in Europa per trovare una vita migliore. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale askanews.
Cristina Scocchia sul caffè ai massimi storici: due problemi
CERNOBBIO (Como) – Il prezzo del caffè ai massimi storici ha una duplice conseguenza: una nel breve periodo e di più immediata comprensione, l’altra nel lungo periodo e più difficile da immaginare. Perché la prima ricade su un’abitudine quotidiana, l’altra su equilibri socio-demografici globali.
Con l’impennata dei costi della materia prima “uno deve considerare che non solo aumenta il prezzo della tazzina del caffè, ma ci ritroviamo milioni e milioni di persone che spinte dalla fame, si riversano nei nostri Paesi”.
A riflettere sulle conseguenze del rally del prezzo del caffè è Cristina Scocchia, che dal 2021 guida illycaffè. “La tazza del caffè, lo sappiamo tutti, sta aumentando: il prezzo della tazzina è aumentato del 15% negli ultimi tre anni, adesso in media costa 1,5 euro, seppure con grandi disparità tra città e città, e tutti sappiamo che purtroppo è destinato ad aumentare – ci ha detto a margine dei lavori del forum Ambrosetti – questo perché il caffè verde è ai suoi massimi storici: l’indice del New York Stock Exchange di settimana scorsa oscillava intorno ai 250-252 cents di dollaro per libra, è il 70% di più dell’anno scorso, è addirittura più del doppio dei 110 che ho visto a dicembre 2021 quando sono arrivata in illycaffè”.
E’ ovvio, osserva, che “se la materia prima, il caffè verde che tanto amiamo, passa da 110 a 250 è inevitabile che poi le aziende fino a un certo punto comprimono i propri margini, poi purtroppo devono aumentare i prezzi”.
Tuttavia non si può considerare solo il dato finale e protestare per gli aumenti. Occorre andare oltre e capirne le cause.
“Questo fenomeno – osserva Scocchia – è dovuto soprattutto al cambiamento climatico, perché purtroppo assistiamo a meteo avversi dal Vietnam fino al Brasile, la siccità che si alterna a piogge torrenziali, e fa sì che l’offerta di caffè verde sia sempre inferiore alla domanda”.
Poi però “ci si è messa anche la geopolitica perchè non poter attraversare il canale di Suez ma dover circumnavigare l’Africa significa container che ci mettono 20 giorni in più in media per le consegne e costi che lievitano. In più ci sono le speculazioni sulle soft commodities, ed ecco che si è creata la tempesta perfetta”.
Questa tempesta perfetta però ha ricadute sua sul costo della tazzina di caffè, quindi al micro, ma anche a livello macro “perchè alcuni fattori come il cambiamento climatico sono di una portata e di una gravità tale per cui si pensa che da qui al 2050 la metà del terreno che oggi viene coltivato a caffè non sarà più coltivabile. E questo significa milioni di contadini che oggi vivono al limite della sussistenza e domani saranno spinti dalla fame a provare a emigrare”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Da sinistra: Fabrizio Polojaz (Primo Aroma srl), Massimiliano Fabian (Demus spa) e Arianna Mingardi (Amigos Caffè snc) (immagine concessa)
TRIESTE – Giovedì 5 settembre il consiglio direttivo dell’Associazione Caffè Trieste si è riunito per la prima volta dopo l’assemblea generale dello scorso 12 giugno e ha nominato il nuovo presidente. Dopo 5 mandati Fabrizio Polojaz (Primo Aroma srl) ha passato il testimone ad Arianna Mingardi (Amigos Caffè snc).
Classe 1970, con 33 anni di esperienza lavorativa nel settore, nel 2014 ha assunto la carica di amministratore delegato dell’azienda con sede a Muggia, condividendo i valori di famiglia e i pregi dell’artigianato. Ricopre, di fatto, anche la carica di presidente della Categoria Alimentaristi Artigiani all’interno di Confartigianato Trieste.
Il nuovo presidente dell’Associazione Caffè Trieste
Nella stessa occasione sono stati nominati quali vicepresidenti Massimiliano Fabian (Demus spa) e Fabrizio Polojaz (Primo Aroma srl), mentre Alenka Obad (Coffee Tree srl) è stata confermata come tesoriera. A loro si aggiunge quale Vicepresidente di diritto Omar Zidarich (Excelsior Industria Caffè Torrefatto srl) data la sua carica di presidente del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, realtà di cui Mingardi diventa a sua volta vicepresidente.
Fabrizio Polojaz, nel discorso di commiato, ha sottolineato “l’ottima collaborazione tra soci nel supportare i variegati impegni e partecipare alle diverse attività, che mantengono viva la nostra Associazione dopo ben 133 anni”.
Arianna Mingardi ha ringraziato i Consiglieri – che rappresentano le principali categorie della lunga filiera del caffè (importatori, spedizioni, torrefattori e decaffeinizzatori) – per la fiducia accordata e ha affermato di “voler continuare a lavorare nel solco di coloro che l’hanno preceduta, con lo spirito di amicizia che caratterizza l’Associazione Caffè Trieste dal 1891″.
Il maestro pasticciere Iginio Massari (foto Pasticceria Massari)
Il maestro pasticcere Iginio Massari ha fatto la sua apparizione nei giorni precedenti sul red carpet del Festival del Cinema di Venezia in qualità di presidente dell’Apei, Ambasciatori pasticceri dell’eccellenza italiana. Per l’occasione, il maestro ha rivelato alcune indiscrezioni riguardo la prossima apertura del ristorante sul Lago di Garda e la realizzazione di un possibile film sulla sua vita con un cast americano. Leggiamo di seguito un estratto dell’intervista di Alda Vanzan per Il Gazzettino.
Aprirà un ristorante sul Lago di Garda. Tempi?
“Abbiamo vinto l’appalto di 25 anni dell’ex Casinò di Gardone, solo nel terrazzo per gli aperitivi ci saranno 400 posti. È tutto da rifare, se non ci saranno intoppi, perché il problema è trovare le maestranze, dovrebbe esserci un’apertura a maggio, giugno 2025”.
Di nuovo sul red carpet calcato da attori e registi: ai vincitori quale dolce preparerebbe?
“Chi vince giustamente festeggia e il dolce giusto per festeggiare è il babà. Che non è di origine napoletane, bensì polacco. Stanislao Lesczynski, re di Polonia, lo ha inventato per caso agli inizi del XVIII secolo”.
È vero che faranno un film su di lei?
“Pare proprio di sì, c’è un progetto per raccontare un pezzetto della mia vita. Chi mi interpreterà? Non lo so, so solo che il cast dovrebbe essere americano”.
Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui.
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