sabato 22 Novembre 2025
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Cafezal lancia le miscele con il caffè Liberica con il cuppung preview in viale Premuda a Milano, 13/09

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gummy special cafezal
La miscela Gummy Special (immagine concessa)

MILANO – Il caffè Liberica arriva nella caffetteria specialty di Cafezal grazie al lancio di due nuovi miscele, Sweet Sunrise e Gummy Special, insieme ad un esclusivo preview cupping. Il caffè Gummy Special, usato dal vice-campione mondiale di baristi nel 2023, è stato lavorato con il metodo Anaerobic Baby Cherry. Solo le ciliegie mature vengono selezionate e fermentate in barili a temperatura controllata per 15 giorni. La miscela ha note di uvetta, datteri rossi, prugne nere, cacao e banane mature e costa 45 euro.

Sweet Sunrise è invece dolce e con un’acidità moderata, proviene dal sud della Malesia. La specie Liberica ha trovato condizioni ideali nel sud-est asiatico. Perfetto per espresso e moka: è un caffè di alta qualità. La miscela ha note di litchi ed umami. Acidità media, equilibrata dalla dolcezza: setoso e morbido. Sweet Sunrise costa 40 euro.

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La miscela Sweet Sunrise (immagine concessa)

Il cupping preview è previsto per venerdì 13 settembre alle 16:30 nello store Cafezal di Viale Premuda 14 a Milano. Chi partecipa potrà acquistare i Liberica – Sweet Sunrise e Gummy Special – con uno sconto speciale, sia online che in negozio.

Esistono più di 120 specie di caffè, ma solo poche sono davvero conosciute. Oltre alle classiche Arabica e Robusta, c’è una terza gemma: il caffè Liberica, coltivato soprattutto nel Sud-Est Asiatico, ovvero Filippine, Indonesia e Malesia.

Il Liberica è originario dell’Africa Occidentale e si distingue per le sue piante imponenti, che possono crescere fino a 20 metri. Il chicco è più grande e poroso rispetto all’Arabica, il che significa che assorbe più zuccheri dalla polpa, regalando al caffè un profilo aromatico unico.

Nel 1890, un’epidemia di ruggine delle foglie colpì oltre il 90% delle piante di Arabica. Da allora, la resistenza alle malattie è diventata una priorità per i coltivatori. In quel periodo, nelle Filippine, i produttori furono incoraggiati a piantare Liberica per la sua maggiore resistenza alla ruggine e ai parassiti, e la capacità di crescere a temperature più alte e a quote più basse rispetto all’Arabica.

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Goppion Caffè con il nuovo blend Home in un’offerta limitata fino al 20/09

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La miscela Home di Goppion Caffè (immagine concessa)

PREGANZIOL (Treviso) – Goppion Caffè ha lanciato la miscela Home sul mercato ed è diventato in poco tempo il preferito dell’azienda e dei suoi collaboratori per il consumo domestico. Ognuno lo prepara alla sua maniera: chi con la macchina automatica, chi con la moka, chi per percolazione. Perché Home è versatile, fragrante e buonissimo.

Goppion Caffè ha pensato ad un’offerta limitata: fino al 20 settembre se si comprano tre pacchetti di Home si pagano solo due.

Home è da macinare nella granulometria adatta per la moka, la french press o per altri sistemi (in fondo a questa newsletter trovate i consigli del nostro esperto Denis). Perfetto anche con la macchina automatica che lo macina all’istante per un ottimo espresso.

È composto da Arabica brasiliani e centro americani, con una piccola aggiunta di caffè etiope. L’aroma è avvolgente, il sapore è intenso, fruttato, con piacevoli note di cacao. Il contenuto di caffeina nei caffè Arabica di elevata qualità è naturalmente molto basso.

Perché sceglierlo?

Ci sono almeno tre buoni motivi per provare Home:

1. È un caffè 100% Arabica

Home è composto da Arabica brasiliani e centro americani, con una piccola aggiunta di caffè etiope. Tutti caffè con un naturale basso contenuto di caffeina.

2. È pratico

Goppion lo vende solo nella comoda confezione salva freschezza da 500 grammi. Per un caffè sempre fragrante, fino all’ultimo chicco.

3. È versatile

Si macina come si vuole e usarlo con il sistema di estrazione che più vi piace. Home sarà sempre perfetto.

I consigli dell’esperto

L’esperto Denis di Goppion Caffè, Authorized SCA Trainer (AST) dal 2021, ha studiato e testato a lungo Home. Questi i suoi consigli per l’estrazione:

Sistemi a filtro

  • Macinatura: media (600/800 micron)
  • Temperatura: 89/93°C – Tempo di estrazione: 3/5 minuti

French press

  • Macinatura: grossa (800/1000 micron)
  • Temperatura: 90/93°C – Tempo di estrazione: 5/10 minuti

Moka

  • Macinatura: media (300/600 micron)
  • Tempo di estrazione 2 min in base alla moka

Espresso

  • Macinatura: medio-fine (180/250 micron)
  • Temperatura: 90/92°C – Tempo di estrazione: 20-30 secondi

Cezve

  • Macinatura: fine (120/170 micron)
  • Temperatura: 90-94°C – Tempo di estrazione: 2 min circa

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CosMc’s, la catena di caffetterie di McDonald’s, apre il 5° store in Texas

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Il logo CosMc's mcdonald's
Il nuovissimo logo CosMc's lanciato da McDonald's

CosMc’s ha aperto il quinto locale a San Antonio in Texas. Il nuovo concept, spin-off di McDonald’s, è incentrato su una catena di caffetterie che comprende una vasta offerta di snack e bevande. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Calogera Nardo per il portale d’informazione Color News.

CosMc’s apre il quinto locale a San Antonio in Texas

SAN ANTONIO – Dimenticatevi di Big Mac, McCrispy, McNuggets, Happy Meal e Coca-Cola semplice. McDonald’s sta portando il fast food a un livello completamente nuovo con la loro nuova catena di ristoranti chiamata CosMc’s, che trae ispirazione dalla mascotte aliena a sei braccia CosMc, apparsa nelle loro pubblicità degli anni ’80 e ’90. Hanno aperto il loro quinto locale in assoluto a San Antonio, Texas, il quarto nello Stato della Stella Solitaria.

Lo scorso fine settimana i fan hanno avuto la possibilità di provare nuovi piatti da un ampio menù, creato appositamente per la location, come lo Sprite Moonsplash, un drink aromatizzato con Sprite, agrumi, vaniglia, mirtilli secchi, scorza di limone e, naturalmente, ghiaccio.

È solo uno dei nuovi articoli introdotti nel menu a tema spaziale di CosMc, incentrato solo su bevande colorate e fruttate e cibo per la colazione per aumentare l’energia. Le persone possono gustare Barbie pink Popping Pear Slush, Churro Cold Brew Frappé marroncino e Sour Cherry Energy Burst rosa con Blueberry Lemon Cookies, Savory Hashbrown Bites, Spicy Queso Sandwich e Creamy Avocado Tomatillo Sandwich.

Ma gli ospiti possono personalizzare i propri drink aggiungendo boba, energy, vitamina C e shot pre-workout.

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Vincenzo Nibali presente alla mostra Faema Leica sul Giro d’Italia: “Correre, adrenalinico e il ciclista per questo ama il caffè”

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Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali

MILANO – In occasione dell’inaugurazione per la stampa della mostra fotografica dedicata al Giro d’Italia e promossa da Faema di Gruppo Cimbali, “Il sabato rosa del villaggio”, tra i protagonisti era presente anche il campione Vincenzo Nibali, lo squalo dello stretto, unico tra i pochi ad aver conquistato tutti e tre i Grandi Giri: due volte il Giro d’Italia, una il Tour de France e Vuelta. Nibali ha dato il suo contributo per commentare questo evento che rappresenta tutta l’Italia del ciclismo.

Nibali, un Giro d’Italia attraverso le foto, lei ci si ritrova?

“Assolutamente sì, perché raccontano il Giro d’Italia e il suo pubblico. Anche il non tifoso si ferma a vedere passare la carovana rosa e sfilare lo sciame di corridori che attraversano le città e i paesini.

Questa mostra fotografica racconta tutto ciò che vive la gente durante questa manifestazione, come una grande festa.”

E per lei, questa mostra che rappresenta?

Nibali: “Per me è quasi un po’ nostalgico: da atleta, passando dall’altra parte, sono quello che prima osservava il pubblico e ora sono colui che guarda il plotone di corridori. Correre è un atto adrenalinico, ti pone degli obiettivi da raggiungere.

Dalla parte dello spettatore si vive con l’ansia di quando si arriva allo sprint e si fa il tifo per un corridore piuttosto che per un altro. Ma quello che c’è attorno alla gara è un’esperienza, è divertimento.

Il Giro d’Italia può passare attraverso un paese per poi ripresentarsi dopo 20-30 anni con lo stesso messaggio: non capita tutti i giorni poterlo vivere sotto casa.”

Il Cavaliere del Lavoro Maurizio Cimbali con Vincenzo Nibali

E il caffè cos’è per Vincenzo Nibali?

Il ciclista ama il caffè. La mattina era la prima cosa che bevevo, volentieri con la moka, ma durante le corse come classico espresso. Durante l’allenamento il caffè, dopo due-tre ore di bici, era necessario. Che lo si beva in una baita o al bar, al mare o al lago, è una pausa.

A casa mia ho la macchina vera e propria. C’è chi beve qualche caffè in meno chi di più, ma per me è una bevanda di casa. Era già presente durante le mie uscite in bici con mio padre, al bar c’era sempre. Assieme al racconto della fotografia: nasciamo come un laboratorio annesso ad una cineteca di fotografia.

So cosa significa lavorare in camera oscura e quali sono tutti i passaggi che oggi si sono un po’ persi. Quando si fa una fotografia vera e propria si vedono elementi come la profondità di campo, la pellicola, che raccontano una storia diversa.”

Un momento in cui si ritrova tra tutte le foto in cui si rivede particolarmente?

Nibali indica uno scatto colto dal fotografo napoletano Vincenzo Noletto: “Ce n’è una che ho visto in particolare, fatta quando mi trovavo a fine tappa, infreddolito e con il solo desiderio di andare a farmi una doccia calda. Erano le condizioni climatiche peggiori che si possano trovare in alta montagna durante il Giro d’Italia.

La zona era quella di Livigno, quando si era verificata una bufera mattutina: la partenza era stata addirittura rimandata. Purtroppo ci sono anche questi momenti, che però esistono e raccontano un frangente difficile. Quella mattina in molti hanno bevuto più di qualche caffè per darsi una sveglia nella partenza e trovare la grinta di affrontare una giornata anche così.”

Ivs Group con Lazard: al via l’opa Lavazza, il delisting a 7,15 euro ad azione attiva fino al 27 settembre

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IVS Lavazza Group logo convendum yak emilia coffee
Il logo di Lavazza Group

Avviata l’opa di Lavazza sull’azienda Ivs Group. La Banca d’Italia aveva autorizzato già a fine agosto l’acquisizione portata avanti da Grey, veicolata dal Gruppo Lavazza, per una partecipazione qualificata di controllo indiretto nell’istituto di pagamento di proprietà IVS Group, Moneynet (ne abbiamo parlato qui).

L’offerta di Lavazza, che già detiene oltre il 20% del capitale, riguarda circa 20,7 milioni di azioni, pari al 22,93% del capitale totale, ma circa la metà di questa quota sarà conferita dall’azionista di maggioranza. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Finance Community.

L’opa promossa da Lavazza

MILANO – Al via l’opa promossa da Lavazza sull’azienda Ivs Group. L’operazione è finalizzata al delisting della società, fornitrice di distributori automatici di caffè e snack, in accordo con l’azionista di maggioranza Ivs Partecipazioni. Lazard è stata advisor degli amministratori indipendenti di Ivs con un team composta da Michele Marocchino (MD), Antonietta Fusco (director) e Giacomo Suardo.

L’opa, che sarà attiva fino al 27 settembre, prevede un corrispettivo di 7,15 euro per azione.

L’offerta di Lavazza, che già detiene oltre il 20% del capitale, riguarda circa 20,7 milioni di azioni, pari al 22,93% del capitale totale, ma circa la metà di questa quota sarà conferita dall’azionista di maggioranza, come precedentemente comunicato al mercato.

A seguito del completamento dell’operazione e del raggiungimento del delisting, Ivs sarà interamente controllata dalla società veicolo Grey, che ha lanciato l’opa insieme a Ivs Partecipazioni al 51% e Lavazza al 49%.

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Caffè filtro, cold brew, french press, moka: quale contiene più caffeina? Lo studio dell’Accademia del caffè espresso con CDR CoffeeLab

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cdr coffee lab marzocco espresso
Il modello CDR Coffee Lab (immagine concessa)

MILANO – Ci sono sempre molte variabili quando si parla di caffè, che spesso rendono complicato stabilire delle regole o delle classificazioni omnicomprensive. In questo studio, Accademia del caffè espresso ha collaborato con CDR CoffeeLab per esaminare più da vicino il contenuto di caffeina di diversi caffè estratti con metodi differenti.

L’obiettivo di questo studio è visualizzare la quantità di caffeina presente nelle più comuni bevande a base di caffè.

Va tenuto sempre presente che tale contenuto è soggetto ad una variabilità che dipende della materia prima e da come la si prepara. Si leggono moltissime cose diverse su caffè e caffeina; la quantità massima raccomandata è di 400 mg di caffeina al giorno, che varia da persona a persona.

1 varietà di caffè Arabica:

  • Origine: Brasile, Cerrado Mineiro
  • Altitudine: 950 s.l.m.
  • Varietà: Yellow Catuai
  • Processo: Naturale

3 livelli di tostatura differenti:

  • Tostatura chiara
  • Tostatura media
  • Tostatura scura

5 metodi di estrazione differenti:

  • Espresso estratto a 9 bar
  • Caffè Filtro con V60 (percolazione)
  • Caffè Filtro con French press (immersione)
  • Moka
  • Cold Brew usando una Toddy Home Brew System (percolazione ed immersione)

È vero che il caffè tostato contiene più caffeina del caffè verde?

Il livello di caffeina contenuto nel caffè tostato è maggiore di quello rilevato nei chicchi di caffè verde. Questo aumento però è solo apparente: in realtà la quantità di caffeina non aumenta durante il processo di tostatura. Durante il processo, però, il caffè perde umidità, causando un aumento della quantità di caffeina in rapporto al peso.

Per confermare questa ipotesi, dopo aver misurato la concentrazione di caffeina nel caffè verde, questo è stato lavorato fino a raggiungere tre diversi gradi di tostatura, ed è stata calcolata la caffeina che teoricamente sarebbe contenuta nel caffè tostato considerando solamente la perdita di peso.

Successivamente, è stata eseguita una misurazione sperimentale della concentrazione di caffeina nel caffè tostato. I valori misurati e quelli teorici sono risultati coincidenti, confermando l’ipotesi: più scura è la tostatura, maggiore è la perdita di umidità e, di conseguenza, maggiore è la concentrazione di caffeina in rapporto al peso.

(dati concessi)

Tabella 1: informazioni sulla tostatura

Figura 1: Variazione della concentrazione di caffeina nei diversi livelli di tostatura

Tavola 2: Brew ratio e volume di caffè considerati per ogni metodo di estrazione. Questi volumi sono stati usati nel calcolo della quantità di caffeina per ogni tazza.

Sapere con certezza la quantità di caffeina che assumiamo bevendo caffè non è così semplice, perché la concentrazione in tazza dipende da molte variabili. Fondamentali sono la varietà di caffè utilizzata e la sua origine. Le varietà Arabica e Robusta sono numerose e ognuna presenta una diversa quantità di caffeina. Anche utilizzando lo stesso prodotto di partenza, le quantità di caffeina che sono rilevate nella bevanda possono essere molto diverse a seconda del metodo di estrazione scelto, del rapporto di infusione e del grado di tostatura dei chicchi. In questo studio sono stati analizzati 18 caffè, tutti ottenuti utilizzando lo stesso caffè verde ma con tre diversi livelli di tostatura e sei diversi metodi di estrazione.

Nella Figura 2, potete vedere la quantità di caffeina misurata nelle diverse bevande rispetto ai vari livelli di tostatura (i volumi di caffè associati a queste bevande sono riportati nella Tabella 2).

(dati concessi)

 

Figura 2: mg di caffeina analizzati in bevande differenti

L’espresso è un metodo di estrazione che concentra non solo gli aromi e le caratteristiche sensoriali ma anche la caffeina. Nel caso dell’espresso (30 ml, con un rapporto di estrazione di 1:2), abbiamo ottenuto quantità superiori a 120 mg di caffeina per caffè, valori fino a sei volte superiori a una tazza (150 ml) di caffè filtro. Risultati simili al caffè filtro sono stati ottenuti con la French Press, mentre valori più elevati sono stati registrati con la Moka.

Un’attenzione particolare va al caffè cold brew. Questa bevanda estratta a freddo può essere ottenuta in vari modi: per percolazione/sgocciolamento o per infusione con acqua fredda o a temperatura ambiente e con tempi più o meno prolungati (da 6 a 12 ore o anche più) e con diversi rapporti di estrazione. In questo studio abbiamo utilizzato il Toddy Home Cold Brew System con un tempo di infusione di 6 ore e due diversi rapporti di infusione: uno più concentrato con un rapporto di 250 g di caffè in 1 litro di acqua e uno più diluito (pronto da bere: 60 g di caffè in 1 litro di acqua).

La quantità di caffeina nel cold brew pronto da bere è paragonabile a quella del caffè filtro a causa del rapporto di infusione e del volume della bevanda simili. L’estrazione della caffeina nel caso del cold brew avviene grazie al tempo di contatto prolungato tra il caffè e l’acqua a una temperatura di 20-25°C, con conseguente maggiore concentrazione di questa sostanza nella bevanda finale rispetto al caffè filtro, dove la temperatura di estrazione è più alta ma il tempo di contatto è più breve.

Per il cold brew pronto da bere, è stata considerata una tazza da 150 ml, mentre per il cold brew concentrato, una tazza da 30 ml, che può poi essere ulteriormente diluita con ghiaccio, latte o semplice acqua fredda.

Pertanto, i valori di caffeina calcolati sono simili al cold brew pronto da bere.

Un caffè più tostato ha più caffeina?

Con una tostatura più scura, la percentuale di caffeina nei chicchi aumenta leggermente, ma le differenze di caffeina misurate nel caffè tostato chiaro e scuro non giustificano le differenze riscontrate nelle bevande.

Inoltre, nel caso del caffè filtro, non si osserva la tendenza crescente dei valori di caffeina nelle bevande ottenute con lo stesso metodo di estrazione ma diversi livelli di tostatura (da chiaro a scuro).

In un caffè tostato scuro, ci sarà più caffeina disponibile per l’estrazione, ma non è certo che il metodo di estrazione utilizzato riesca ad estrarre tutta la caffeina presente nei chicchi macinati. Sicuramente, il tempo di contatto tra acqua e caffè e la temperatura dell’acqua durante la preparazione del caffè influenzano la quantità di caffeina che verrà rilevata nella bevanda.

L’acqua attraversa il caffè con più o meno difficoltà, determinando una maggiore o minore concentrazione di caffeina nella bevanda ottenuta.

Questo spiega perché nel caso del caffè filtro riscontriamo un andamento anomalo nella concentrazione di caffeina. Questo metodo di estrazione risulta essere meno efficiente degli altri esaminati in questo studio, giustificando l’andamento variabile delle concentrazioni di caffeina riscontrate nei diversi caffè preparati.

Se si calcolano le percentuali di estrazione (mg caffeina nella bevanda / mg di caffeina presente nel caffè), la Moka risulta essere il metodo che riesce ad estrarre più efficacemente la caffeina presente nei chicchi di caffè.

Grazie alla temperatura dell’acqua superiore ai 90°C e al tempo di estrazione, questo metodo di estrazione è particolarmente efficiente nell’estrazione della caffeina. Nonostante ciò, a causa del rapporto di infusione molto più basso rispetto all’espresso, le tazzine di caffè preparate con la Moka hanno prodotto una concentrazione di caffeina inferiore rispetto all’espresso.

Nella Figura 3, viene mostrato come la concentrazione di caffeine nella bevanda e i TDS (Total Dissolved Solids, I solidi totali dissolti nel liquido) siano collegate, sottolineando la grande influenza dell’estrazione nella concentrazione di caffeina. Ovviamente, i valori non coincidono completamente perché i TDS includono anche altre sostanze non direttamente proporzionali alla caffeina.

 

(dati concessi)

Figura 3: Variazione dei mg di caffeina e TDS nelle differenti bevande

Più in generale, possiamo dire che viene consumata una quantità maggiore di caffeina quando viene utilizzato un caffè tostato scuro.  Tuttavia, l’origine di questa maggiore quantità non è collegata al caffè in sé, ma al metodo di estrazione che si rivela più efficace su un caffè tostato scuro.

La scheda sintetica dell’Accademia del Caffè Espresso

Sorta all’interno della vecchia fabbrica La Marzocco, Accademia del caffè espresso è un centro culturale dedicato alla diffusione della cultura del caffè espresso e alla sua promozione.

Oggi Accademia ospita il museo aziendale e l’archivio storico de La Marzocco, una piantagione di caffè in serra che è anche Fabbrica dell’Aria, laboratori di ricerca e formazione e le Officine Fratelli Bambi, un’officina dedicata all’artigianato e all’arte, che produce macchine da caffè espresso personalizzate.

CDR CoffeeLab è un prodotto della linea CDR FoodLab di CDR

Con la sua linea di prodotti denominata CDR FoodLab, CDR è un fornitore leader di sistemi di analisi innovativi per l’industria alimentare e delle bevande. Le sue soluzioni aiutano i professionisti dell’industria alimentare a migliorare il controllo di qualità e ottimizzare i processi di produzione.

Con una forte attenzione alla ricerca e allo sviluppo, CDR FoodLab continua a introdurre tecnologie innovative e personalizzate per soddisfare le esigenze specifiche di vari settori dell’industria alimentare e delle bevande.

L’Ico lancia la Giornata internazionale del caffè 2024, mentre i prezzi tornano a salire in entrambe le borse

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Giornata Internazionale del caffè
Il logo dell'evento realizzato dall'Ico (International coffee organization) per la Giornata internazionale del caffè

MILANO – Giornata internazionale del caffè all’insegna della collaborazione. L’iniziativa promossa dall’Ico, che ricorre ogni anno il 1° di ottobre – data che segna l’inizio dell’annata caffearia – avrà infatti, questa volta, come claim: “Caffè: il vostro rituale quotidiano, il nostro viaggio condiviso”. Una scelta ispirata dalla decisione delle Nazioni Unite di indire il 2025 come secondo Anno internazionale della cooperazione.

E un’occasione per reiterare l’impegno del settore del caffè nel collaborare in azioni comuni, a favore dello sviluppo sostenibile della filiera mondiale.

La Giornata 2024 (ICD2024) servirà dunque a ricordare come la bevanda calda più consumata al mondo è il frutto della collaborazione, spesso non visibile o sconosciuta, tra innumerevoli stakeholder presenti lungo tutta la catena produttiva del caffè, dal chicco alla tazzina.

Come? È già online il nuovo sito dedicato all’evento, che offre una panoramica sui temi della campagna di quest’anno.

Disponibili numerosi asset (video, poster, cartoline) in varie lingue, che illustrano esempi di collaborazione su aspetti poco noti della produzione e del commercio del caffè.

L’Ico invita tutti gli stakeholder del settore a condividere questi asset, con gli hashtag #ICD2024 e #EmbraceCollaboration, in modo da far correre il messaggio e favorire il confronto e lo scambio di esperienze e opinioni.

Inoltre, l’Ico incoraggia a partecipare attivamente alla Giornata internazionale del caffè ospitando un evento, prendendo parte a delle attività di volontariato o anche, semplicemente, degustando una tazzina di caffè, in solidarietà con gli attori della lunga supply chain del caffè

Sul sito è disponibile anche una mappa che consente di visualizzare gli eventi organizzati nella propria zona geografica, che si popolerà con il passare dei giorni.

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illycaffè celebra 25 anni dell’Università del caffè: 350mila persone formate lungo tutta la filiera

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illycaffè
L’Università del caffè di illy compie 25 anni (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè celebra i 25 anni dalla fondazione dell’Università del caffè, il centro di eccellenza aziendale creato per promuovere, supportare e divulgare in tutto il mondo la cultura del caffè di qualità. Presente in 23 paesi del mondo compreso l’Headquarters di Trieste, l’Università del Caffè ha formato negli anni 350mila persone, fra coltivatori, operatori dell’ospitalità e appassionati del caffè.

I 25 anni dell’Università del caffè

L’attività didattica dell’Università del caffè è infatti pensata per offrire a tutti i professionisti coinvolti nella filiera produttiva la possibilità di crescere e migliorare. I 50 insegnanti che compongono il corpo docenti hanno ottenuto la certificazione da ACS Italia, organismo di certificazione delle competenze che attesta il livello di conoscenza e abilità nella formazione.

“La formazione è una leva strategica per il successo di un’azienda, di una filiera e per lo sviluppo delle persone. Significa anche passione, curiosità, voglia di scoprire e approfondire le proprie conoscenze – ha dichiarato Cristina Scocchia, amministratore delegato dell’azienda – L’Università del caffè è un esempio di come si possa trasmettere una cultura di qualità e di sostenibilità attraverso una didattica innovativa e coinvolgente”.

L’apertura di sedi dell’Università del Caffè nei diversi continenti permette di essere presenti sul territorio con docenti specializzati da un punto di vista tecnico e didattico, soddisfacendo anche le specifiche esigenze locali.

I corsi si articolano su diverse proposte didattiche, calibrate sulle esigenze della filiera. Ai coltivatori i corsi permettono di condividere le migliori tecniche agronomiche da applicare localmente nelle diverse aree di produzione.

Ai professionisti che lavorano nei bar, nella ristorazione e nell’ospitalità, l’Università del Caffè offre una formazione specifica con un aggiornamento permanente sulle diverse preparazioni del caffè e sulla gestione e promozione dell’attività commerciale.

Per gli appassionati organizza sessioni di degustazione e corsi divulgativi per imparare ad apprezzare e riconoscere il gusto e gli aromi dei diversi caffè nel mondo.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

Meinl Barista Cup: a Vienna la finale del contest Julius Meinl, il 19 settembre

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meinl barista
Arriva la finale della Meinl Barista Cup 2024 (immagine concessa)

VICENZA – Julius Meinl, storico brand viennese di caffè premium, annuncia la finale internazionale della prima edizione della Meinl Barista Cup. L’ultima sfida si terrà il 19 settembre presso la storica sede dell’azienda a Vienna. La competizione celebra la passione dei migliori baristi che ogni giorno servono oltre 5 milioni di tazze di caffè Julius Meinl in tutto il mondo.

La finale a Vienna del contest Meinl Barista Cup

Julius Meinl lavora quasi il 90% del suo caffè a Vicenza ed esporta in oltre 70 paesi in tutto il mondo, grazie all’expertise maturata in oltre 160 anni di storia e all’innovativa tecnologia per la pulizia e la tostatura dei chicchi provenienti da tutto il globo.

La Meinl Barista Cup, alla sua prima edizione, vuole celebrare questa expertise accogliendo la partecipazione di baristi provenienti da 12 paesi che hanno ospitato i concorsi nazionali tra cui Italia, Austria, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Polonia, Romania, Croazia, Repubblica Ceca, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Moldavia e Slovacchia. L’esperienza, la creatività e la passione per il caffè dimostrate in ogni competizione nazionale hanno raggiunto livelli eccezionali di abilità e tecnica nelle categorie di Espresso, Cappuccino e Signature Drink.

Il 19 settembre, i baristi si sfideranno con il caffè super premium 100% Arabica Belvedere Blend di Julius Meinl, parte della linea The Originals Bio Fairtrade con doppia certificazione il cui concetto di base è: “un caffè fatto dagli artigiani per gli artigiani!”

La gamma in gara, sinonimo di alta qualità, competenza e connubio di sostenibilità ambientale e sociale è sia BIO – che prevede che ogni chicco di caffè sia coltivato attraverso processi agricoli biologici responsabili, sia Fairtrade – che implica che i coltivatori locali ricevano un compenso equo. I programmi previsti da queste certificazioni hanno un impatto duraturo sui mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e delle comunità e consentono loro di investire in maniera continuativa in coltivazioni di qualità superiore.

Gli sfidanti tra cui il campione nazionale italiano: Luca Riccardi del bar Attymo di Terni, saranno sottoposti al giudizio di una giuria di esperti internazionali composta da: Tim Sturk fondatore e direttore di Coffee Education presso Coffee Cherry Training, Agnieszka Rojewska campionessa mondiale baristi 2018 e Coffee in good spirits 2022, il campione austriaco di Latte art 2024 Ali Vogel nonché ambasciatore della ricca cultura viennese del caffè e infine da Angelika Galas, responsabile della Coffee Academy del Gruppo Julius Meinl.

I tre concorrenti che otterranno il punteggio più alto in ciascuna delle tre categorie, Espresso, Cappuccino e Signature drink, vinceranno un esclusivo viaggio in Honduras. Quest’avventura unica offrirà loro l’opportunità di immergersi nella ricca cultura del caffè di una delle origini principali del brand e di approfondire le loro conoscenze sulla coltivazione sostenibile del caffè.

Christina Meinl, membro della 5° generazione della famiglia Meinl e rappresentante dell’azienda dichiara – “Da oltre 160 anni Julius Meinl si dedica a condividere con il mondo la ricca cultura viennese del caffè. La nostra convinzione è semplice: il caffè è un’arte da gustare al di là di un momento fugace. Con un’eredità di oltre un secolo di esperienza e un impegno per l’innovazione, la Julius Meinl Barista Cup è un’occasione per celebrare i baristi che condividono questa stessa passione”.

È infatti l’abilità del mestiere di barista dietro il bancone unita ad una visione più ampia nei confronti delle materie prime di qualità ad essere celebrata secondo Marcel Löffler, CEO del Gruppo – “Collaboriamo con molti partner di valore durante tutto il percorso dal chicco alla tazza, come i nostri talentuosi baristi in tutto il mondo, ultimo ed essenziale anello di congiunzione. La Julius Meinl Barista Cup onora il loro impegno e la loro competenza, fondamentali per adempiere alla nostra missione di fornitori di caffè di alta qualità e per rafforzare la nostra posizione di leader di mercato nel settore della gastronomia di alta gamma” dichiara Julius Meinl.

La Meinl Barista Cup è sponsorizzata dai leader del settore quali Rancilio, Fiorenzato, Cafetto e BWT.

La scheda sintetica di Julius Meinl

Julius Meinl è un’azienda familiare austriaca di grande successo internazionale e da 160 anni è l’ambasciatrice nel mondo della cultura delle caffetterie viennesi.

Il successo globale di Julius Meinl si basa su valori tradizionali: cinque generazioni di esperienza nel caffè, prodotti di qualità premium e un eccellente servizio ai clienti. Julius Meinl è ambasciatrice globale per la cultura del caffè viennese e oggi ispira le persone in tutto il mondo, proprio come facevano in passato i caffè letterari.

• Fondata nel 1862 a Vienna
• 1000 dipendenti in tutto il mondo
• Presente in più di 70 paesi in tutto il mondo: market leader in Austria e nei Paesi dell’Europa Centrale e settimo player nel mercato Ho.Re.Ca. Italiano
• Circa 40.000 clienti in tutto il mondo
• Centri di produzione a Vicenza (Italia) e a Vienna (Austria)

Vienna: l’evoluzione delle caffetterie determinato anche dallo stile delle sedie

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La città di Vienna (immagine: Pixabay)

Dai luoghi storici tradizionali a quelli più moderni che seguono il trend degli specialty coffee, l’arredamento e la selezione dei prodotti determinano il carattere dei locali di Vienna. Un esempio? Il design della sedia Thonet, tra le più famose al mondo, che fu creata nel 1859 proprio per il café viennesi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Arturo Di Casola per Linkiesta.

Lo stile delle caffetterie di Vienna attraverso le sedie

VIENNA – Quando si tratta di design a Vienna è impossibile non pensare alla sedia Thonet. Lo stesso, anche se in modo meno diretto, parlando dei café viennesi, perché proprio la Thonet n.14 – tra le sedie più famose al mondo – fu creata nel 1859 per i café viennesi.

L’uso pionieristico da parte di Michael Thonet del vapore per curvare il legno – nella fattispecie il faggio –, unito alla produzione in serie delle sedie che abbatté i costi, rivoluzionò il mondo della produzione di mobili.

Ripresa da colossi dell’arredamento a buon mercato nella forma e nella struttura – ma spesso non nei materiali –, la Thonet n.14 (che nel bicentenario dell’azienda è diventata n. 214) è tuttora diffusa in tutto il mondo. Naturalmente anche a Vienna, dove, accanto a modelli più moderni, anch’essi Thonet, è presente in molti locali.

Anche i café più moderni, quelli che seguono la moda ormai globale dello specialty coffee, rendono a loro modo tributo alla Thonet, ma non tutti.

L’evoluzione dei café viennesi, da quelli storici a quelli contemporanei, passa anche attraverso le sedie, che anche quando non sono del celebre modello continuano a rivestire grande importanza nel design complessivo del locale, inserendosi nel solco di stile tracciato dalla Thonet n.14.

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